Inghiottite
Dalla lavagna del presente
si legge un inconveniente,
errori umani,
errori tecnici,
che provocano dolore alla gente,
che provocano dolore all’ambiente,
ma anche morti e feriti…
e quanti i dispersi!
Errori ripetuti,
non si fa attenzione,
navi inghiottite dall’acqua…
…per dissetarle?
No, per affogarle!
… disastro ambientale,
disastro cercato,
tutti in allerta,
tutti preoccupati,
fino a quando non giace l’indifferenza
come sempre, come in ogni evento,
i fatti si ripetono e cadono
nell’oblio della mente,
ma non lo sa la gente
che così queste cose continueranno
a ripetersi negli abissi del mare
come negli abissi della psiche…
che ci vuole…
basta poco…
siamo in molti
e si cambia con poco.
Monica Fantaci, 15/1/2012
Accoglili nella tua pace, Signore!
Accoglili nella tua pace, Signore!
Dona loro un porto
e un sicuro rifugio:
povere anime di due poveri pescatori,
affogati in una notte di tempesta:
nel gorgo profondo,
nelle tremende onde,
nei rivolgenti rivoli burrascosi,
che si richiusero su di loro.
Accoglili nella tua pace, Signore!
Il padre, prevenendo la tempesta,
volle avvisare gl’ignari figli:
una telefonata arrivata troppo tardi,
i loro corpi inanimati
ormai giacevano
sul fondo del mare:
quel mare che fu la mia terra natia,
che sempre rallegra
i miei ricordi infantili,
da cui nascevano stelle,
che esplodevano in cielo:
adesso, sono certo, due stelle
sono nate dal mare
e s’innalzano verso il cielo.
Accoglile nella tua pace, Signore!
© Emanuele Marcuccio, 5/5/2000
(Emanuele Marcuccio, Per una strada, pag. 94, SBC Edizioni, 2009, pp. 100)
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