Domani esce “Miele”, nuovo romanzo di Ian McEwan

a cura di LORENZO SPURIO

Esce domani in Italia presso Einaudi il nuovo libro di Ian McEwan, Sweeth Tooth, tradotto in Miele. Lo scrittore britannico, che è stato recentemente insignito del Jerusalem Prize e che è stato in Italia, a Pordenone,  per ritirare il Premio “La storia in un romanzo”, regala al lettore un “romanzo di idee”, come piacque a lui riferirsi a una nuova stagione della sua produzione narrativa a partire dal 1997, inaugurata con Enduring Love, tradotto in Italia con L’amore fatale, contenente la storia di un inguaribile erotomane.

McEwan, grande amico e collega di quel gruppo di scrittori affermatisi soprattutto a partire dagli anni ’80 tra cui Martin Amis, Salman Rushdie e Christopher Hitchens, è considerato uno dei maggiori scrittori al mondo e spesso ritenuto come papabile per il premio Nobel per la letteratura. Esordì alla fine degli anni ’70 con due raccolte di racconti, First Love, Last Rites (Primo amore, ultimi riti) e In Between the Sheets (Fra le lenzuola) con le quali presentava l’uomo contemporaneo alle prese con i danni della psiche con le sue nevrosi e manie non mancando di tratteggiare squarci di infanzia deviata e aberrazioni sessuali. Un esordio che gli valse il poco felice nickname di “Ian Macabre” dal quale, però, nel corso della sua lunga carriera è andato distanziandosi. Celeberrimo il romanzo Atonement (Espiazione) pubblicato nel 2001  e portato sulle scene da un fortunatissimo adattamento di Joe Wright. Con quell’opera McEwan è stato a ragione considerato e inserito nel filone della grande tradizione del romanzo inglese, da Jane Austen passando alle Bronte, sino a Dickens e Lawrence. Per un’analisi più approfondita sul romanzo, è consigliato il mio recente saggio dal titolo Flyte & Tallis. Cliccare qui per saperne di più.

Il nuovo romanzo, Miele, propone una detective story ambientata negli anni ’70. Non è la prima volta che l’autore inserisce le sue storie in una cornice storica precedente al nostro oggi: si ricordi ad esempio il clima pesantemente moralista e pieno di tabù degli anni ’60 in On Chesil Beach o la violenza della guerra fredda in Black Dogs (Cani neri). La protagonista del nuovo romanzo, Serena Frome, è una spia che durante la sua attività segreta si innamorerà dell’opera e poi della persona di un giovane scrittore, Tom Haley. Ci sono vari riferimenti biografici all’autore nell’opera a partire dal personaggio di Serena Frome basato, come l’autore stesso ha rivelato, su una sua vecchia ragazza, deceduta nel 2003. Nell’opera figura anche l’amico-collega Martin Amis ed è dedicata in apertura all’altro grande amico, Christopher Hitchens, recentemente scomparso per un tumore.

Niente depravazione se si pensa alle opere d’esordio dell’autore, dalle quali spesso ha preso distanza osservando che erano “lavori giovanili”, anche se pure in questo romanzo si parla abbondantemente di sesso, sessualità e relazioni. Questo aspetto costituisce un filo rosso nell’intera produzione dell’autore se si pensa ad esempio ai recenti romanzi Saturday (Sabato) dove il personaggio Henry Perowne, nonostante le varie vicissitudini di una singolare giornata di lavoro, riscopre la bellezza di fare l’amore con la moglie e in Solar dove il protagonista, il poco affidabile fisico Micheal Beard, non è altro che uno stanco collezionatore di esperienze amorose.

Ampia la critica giornalistica sul romanzo uscito in lingua inglese appena due mesi fa. C’è da augurarsi che in Italia abbia altrettanto successo. La storia, come è stato sottolineato da varie recensioni, interseca il genere spionistico con la storia d’amore, non mancando di mostrarsi al lettore particolarmente avvincente per la consueta e consolidata abitudine dell’autore di narrare facendoci entrare direttamente in scena.

a cura di LORENZO SPURIO

11/11/2012

“L’essenziale curvatura del cielo” di Adriana Gloria Marigo, recensione di Lorenzo Spurio

L’essenziale curvatura del cielo

di Adriana Gloria Marigo

postfazione di Eros Olivotto

La Vita Felice Editrice, Milano, 2012

ISBN: 9788877994615

Pagine: 72

Costo: 10 €

 

Recensione a cura di Lorenzo Spurio

Del dicembre conosco le lune

il ritorno lento della luce

dentro il cristallo dell’aria

(Da “21 Dicembre 2010, p.30)

 

Dopo la fortunata e introspettiva silloge di poesie Un biancore lontano (Lieto Colle Edizioni, 2011), Adriana Gloria Marigo torna con un nuovo lavoro dal titolo quasi criptico, L’essenziale curvatura del cielo, edito dalla casa editrice milanese La Vita Felice. L’attenzione che la poetessa padovana pone nei confronti del cielo –richiamato anche nell’esergo, una citazione di Pierluigi Cappello- come elemento fisico e simbolico era già stata evidenziata nella mia recensione al suo precedente libro dove avevo avuto modo di sottolineare come l’elemento “celestiale” era sempre connesso a qualcosa di meraviglioso, ma al tempo stesso di non completamente raggiungibile, un qualcosa cioè di sfumato e sfuggente. La centralità del suo poetare si localizza nell’isotopia della luce, del colore, dei bagliori e di un universo che già ebbi a definire come “un percorso aereo, sospeso tra il cielo e l’atmosfera”. E di quel “biancore” evocato nella prima silloge si ritrovano tracce anche in questo nuovo libro in quel “silenzio bianco” (p. 36) e nel “gioco di chiaro” (p. 35) della bianca luce lunare anche se in una lirica il bianco, l’assenza di tinta, viene sopraffatto dal colore: “Del bianco non seppi/ poiché m’insidiò il blu” (p. 54).

Dalla presa di coscienza di un tempo che giunge all’anticipo della fine, l’autunno, nella lirica d’apertura dal titolo “Tutto si consuma nell’autunno” si passa a una serie di liriche dolci, sussurrate, quasi che il lettore sia chiamato a leggerle facendo delle lunghe pause tra un verso e l’altro per riuscire ad assaporarne il vero contenuto: “Non seppi dirti novella/ neppure accennare a un’aria di/ adagio o l’ovvia domanda,/ trapassata io a stalattite” in “3-4 Gennaio 2011” (p.11). In “Quando la materia della luce” (p. 13) Adriana Gloria Marigo ci consegna una sorta di soffice inno all’operosità e al tempo stesso alla ciclicità della natura che sempre si ripete nel suo “contrasto apparente del rigore”. E questo panismo lirico lo si ritrova in numerose altre liriche in cui la poetessa si abbiglia direttamente con gli elementi naturali, “m’assesto i pensieri/ come un cappello di fiori” (p.15); “pampini vestivano/ la tua nudità ammirata” (p.22); “il roseto in fiamme/ del mio pensiero” (p. 48). In “Rimbalzi specchiati” (p. 14) la poetessa sottolinea una realtà che è concretezza nella vita dello scrittore: chi scrive è anche un gran lettore e chi legge spesso ama anche scrivere perché le due cose, pur coinvolgendo due attività tra loro diverse, sono strettamente connesse quasi come un rimando di riflessi allo specchio.

La poesia di Adriana Gloria Marigo potrebbe sembrare criptica e a tratti addirittura ermetica perché attribuisce alle parole un valore, un significato, più ampio -perché interiorizzato- di quello che noi nella vita di tutti i giorni siamo soliti dargli. E’ una poesia riccamente elaborata che utilizza molti elementi della natura per “agghindarsi” e risplendere così come ci viene offerta. La luce, il sole, l’ombra o la mancanza di luce sono, oltre che caratterizzazioni visibili e temporali, fasi di un’anima sensibile stese sulla carta, momenti, sensazioni, colorazioni di episodi vissuti: “Se amore si fa quarto/ come la Luna, d’uno sguardo/ abbracci l’ombra e nel/ gioco di chiaro, di scuro/ avvampa il cambiamento” (p. 35).

Lorenzo Spurio

(scrittore, critico-recensionista)

11/11/2012

Chi è l’autrice?

Adriana Gloria Marigo è nata a Padova nel 1951. Gli studi umanistici l’hanno condotta prima all’insegnamento, poi ad occuparsi di eventi di danza moderna e contemporanea, seguendo un talento versatile, sensibile all’arte, alla bellezza che trova dimora pure “dove l’ombra si gioca della luce”. Ha pubblicato L’essenziale curvatura del cielo (La Vita Felice Editrice, 2012) e Quel biancore lontano (Lieto Colle Edizioni, 2011).

E’ SEVERAMENTE VIETATO DIFFONDERE E/O RIPRODURRE LA PRESENTE RECENSIONE SENZA IL PERMESSO DA PARTE DELL’AUTORE.

 

“Iridescenze dal profondo blu”, mostra d’arte di Alberto Anello

Iridescenze dal profondo blu

Mostra dell’artista palermitano, Alberto Anello

a cura di Eleonora Saitta


Sabato 01.12.2012, ore 17:00

Luogo della mostra: PALERMO – Palazzo Sant’Elia  (Via Maqueda) 

Basate sulla bellezza multiforme e sfaccettata della natura, le installazioni di Alberto Anello affrontano una rilettura del mito della creazione assemblando conchiglie, vetri, pietre preziose, partendo dall’osservazione del mondo animale e vegetale.

Le opere, interamente rivestite di frammenti iridescenti, sono quindi in grado di riflettere la luce in ogni direzione possibile, piccoli cristalli che si moltiplicano a seconda delle particolari condizioni luminose.

Attraverso i sogni ed i desideri nascosti che ci appartengono, l’artista, ci guida alla scoperta della nostra immaginazione e fantasia.

Alberto Anello ci invita a vivere avventure fantastiche attraverso un movimento incantato di suoni e riflessi specchiati che ci conducono nelle profondità abissali per cercare protezione e stimoli che esaltino la nostra sensibilità.

Un acquario incantato, popolato da creature magiche ed emozioni dell’artista, una fantasia misteriosa che trasforma la realtà per farci cogliere i segreti custoditi nel profondo “io” di ognuno di noi.

Alberto Anello nasce a Palermo, città in cui ha sempre vissuto, nel 1944. Da 40 anni svolge l’attività di Libero Professionista presso il suo studio di via Petrarca ed è, da sempre, cultore ed amante del bello e dell’arte in tutte le sue espressioni quali musica, poesia, pittura, scultura. Mosso da una spiccata sensibilità verso i giovani, costituisce nel 2004 l’Associazione Culturale “Caterina Lipari – valori e colori di Sicilia”, di cui è Presidente, con lo scopo primario di valorizzare e sostenere i giovani artisti presenti sul territorio siciliano. Con la medesima spinta emotiva investe le risorse dell’Associazione nell’acquisto di opere di artisti siciliani dando forma ad una piccola collezione. Fonda, pertanto, il “Romantic Museum” che, nel corso del tempo arricchirà anche di opere di artisti emergenti oltre i confini nazionali, dedicando anche un piccolo spazio a collezioni di modesto valore ma di grande attrazione, come segnalibri, temperamatite, titoli azionari e fossili di Sicilia. Si accosta all’arte da autodidatta ed inizialmente estrinseca le proprie emozioni con la realizzazione di installazioni, racchiuse in piccole teche, ispirate a temi sociali contemporanei, negli ultimi anni, spinto dal bisogno di astrarsi dalla realtà che lo circonda, crea sculture immaginarie che lo stesso artista definisce “incantate”.

“Giravolta colorata”, poesia di Monica Fantaci

Giravolta colorata

DI MONICA FANTACI

Sull’ombra di un fiore
c’è qualche colore,
gioco di luci
in un chiaro-scuro
che disegna a matita
quel che si riflette dalla vita,
il colore si sparge…
anzi… si vuol spargere
nel bianco muro.
Allora trabocca
spinto dal suo movimento
che striscia sul pavimento,
colora il suo stesso cammino.
Chiari-scuri in riflessione
all’ombra di un giardino
che ancora…una volta..
danno spazio alla loro giravolta
per lasciarsi afferrare
dai colori di una fioritura raccolta.

Monica Fantaci

QUESTA POESIA VIENE QUI PUBBLICATA PER GENTILE CONCESSIONE DELL’AUTRICE.

“Brontë: i nostri più antichi segreti”, lettura delle poesie delle tre grandi scrittrici vittoriane

Brontë: i nostri più antichi segreti” è il titolo di un progetto teatrale ideato per riportare alla luce e al pubblico le poesie delle sorelle Brontë, protagoniste indiscusse della letteratura britannica di epoca vittoriana. Poesie poco conosciute al pubblico italiano, in particolare i componimenti scritti dalla più piccola delle tre sorelle, Anne Brontë, spesso rimasta nell’ombra del successo ottenuto dalle sorelle maggiori e dai loro più celebri romanzi. La scelta di portare in scena le poesie e non degli estratti dai loro più celebri romanzi, deriva, semplicemente, dalla forte intimità, dalla profonda emotività e soprattutto da un’ indimenticabile trasparenza che si riesce a percepire dalla lettura dei loro componenti poetici. Le sorelle sono state protagoniste di un’ epoca storica fatta di grandi ricchezze ma allo stesso tempo di grandi contraddizioni sociali e coloniali, che hanno condotto le scrittrici a scrivere poesie, in cui si uniscono sentimenti di vario genere, dall’amore alla solitudine, dalle passioni alla vita, una poesia diversa da quella scritta e prodotta oggi. Le poesie scelte per lo spettacolo sono originali, semplici ma soprattutto contengono temi vicinissimi oggi, ai giovani, in particolare quelle della sorella più piccola Anne. Lo spettacolo vuole anche mettere in risalto, la conoscenza, o meglio far conoscere al pubblico appassionato e non di letteratura inglese vittoriana, un lato inedito e poco conosciuto delle sorelle, per la prima volta lontano dagli stereotipi e dai loro più celebri romanzi. Questa volta è la poesia, e con l’interpretazione di due attrici a far riscoprire i segreti di tre sorelle che hanno, e che continuano ad emozionare il mondo. Un progetto che per la primissima volta porta in Italia, un’ unione del tutto speciale, non solo tra poesia e teatro, ma anche tra storia e realtà, uno spettacolo che proietterà il pubblico nel passato grazie anche ad un importante intervento accademico e alla professionalità dell’intero cast e del regista. Uno spettacolo colmo di sorprese e di emozioni , di musica e di teatro che proietterà il pubblico in un viaggio in cui si rispolvereranno i più antichi segreti.

La prof.ssa Tania Zulli docente di Lingua, Cultura e Istituzioni dei paesi di lingua inglese presso la facoltà di Scienze Politiche dell’ateneo Roma Tre, proporrà un approccio accademico allo spettacolo, donando al pubblico presente, attraverso un intervento, una visione storica ma anche letteraria del periodo vittoriano e della vita delle tre sorelle protagoniste dello show, svelando ancora una volta attraverso la sua profonda passione verso la letteratura prodotta dalle sorelle, i loro più antichi segreti, molti non ancora svelati dalla critica al pubblico.

Al termine dello spettacolo verrà proiettato il film “Cime Tempestose”

Titolo: Brontë: i nostri più antichi segreti 

Regia: Paolo Mellucci.

Musiche del maestro: Francesco Paniccia

Interpreti: Sarah Mataloni e Lavinia Lalle.

Con la collaborazione della prof.ssa Tania Zulli

Ideato da:  Giuseppe Giulio

Lo spettacolo si svolgerà al Centro Giovanile Giovanni Paolo II (GP2) il 10 novembre,  in Vicolo del Grottino 3b, Tel 06 68301346, info@GPDUE.IT

 

 

 

“L’Amazzone”, poesia di Liliana Manetti

L’Amazzone

poesia di LILIANA MANETTI

 

Amazzone dai capelli corvini

il tuo cavallo

impazzito

scalpita

pieno di dolore,

corre selvaggio

ti trascina

verso luoghi scuri

dove nero e’ l’orizzonte…

 

Ma tu

tieni le redini,

costringilo,domalo

e in questa lotta

sarai come sempre

la vincitrice :

non ti arrendere

doma,

donna coraggiosa,

doma

la tua vita.

“Sulla soglia”, poesia di Fiorella Carcereri

 Sulla soglia

 di FIORELLA CARCERERI 

 

Va, resta, va, resta….

un’indecisione che ci consuma,

un’attesa che ci logora.

 

Sei sulla soglia del mio cuore,

ma non posso lasciarti entrare.

 

Sei sulla soglia del mio cuore,

ma non posso lasciarti andare.

 

Un limbo infinito.

Noi.

 

“Preso nella rete” di Chiara Santoianni, recensione di Lorenzo Spurio

Preso nella rete

di Chiara Santoianni

Sesat Edizioni, 2012

ISBN: 978-88-97822-08-0

ISBN e-book: 978-88-97822-09-7

Pagine: 94

Costo: 8 €

 

 

Recensione a cura di Lorenzo Spurio

 

Questo libro di Chiara Santoianni è una facile lettura da fare in poche ore, piacevole. Un testo principalmente diretto a un pubblico giovane; ce ne rendiamo conto dalle prime pagine con le quali entriamo direttamente nel “diario di Matteo”, una narrazione diaristica fatta di annotazioni come un muro bianco pieno di post-it. E’ il racconto di Matteo a cui viene regalato un computer che subito si tramuta in un amico molto importante per lui in virtù della varietà delle operazioni che con esso possono essere fatte: chattare, giocare, scaricare musica e tanto altro. Niente di strano, una storia completamente realistica se teniamo in considerazione quanto il pc, i videogiochi e la televisione, occupino il tempo di giovanissimi, spesso addirittura con effetti deleteri. Ma non è propriamente questo il messaggio che Chiara Santoianni vuol mandare, perché questo libro in fondo è una favola contemporanea, un racconto che, però, fa riflettere.

Il pc per Matteo è infatti il custode dei suoi pensieri dato che viene da lui utilizzato anche e soprattutto come “amico elettronico”. E’ semplicissimo: con una password si può occultare un mondo tutto personale, trasposto nel mezzo tecnologico, e rimanere intatto, sconosciuto a tutti. Un amico fedelissimo al quale con regolarità si sente il bisogno di raccontarsi, aggiornarsi, un custode prezioso, un catalogo che giorno dopo giorno si arricchisce. Ed è in questa prospettiva che veniamo a conoscere della vita scolastica del ragazzo: interrogazioni, amici secchioni e altri meno studiosi e Pamela, la ragazza della quale si sente innamorato.

Come si diceva poc’anzi ogni mezzo della nostra contemporaneità può essere utilizzato in vari modi: con un uso pratico e coscienzioso, con un uso ossessivo e perturbante, un abuso pericoloso che conduce alla mania. E’ il caso che Chiara Santoianni mette in luce: quanto un pc inizialmente pensato come ausilio allo studio, per le ricerche, ben presto si tramuti in  un gioco accattivante del quale non si riesce a fare a meno sino a un pericoloso gioco senza via d’uscita: il gioco d’azzardo. Tutto questo fa quasi sorridere se pensiamo che il protagonista è giovanissimo, quasi con la bocca ancora sporca di latte e che se questi sono i presupposti di crescita, non ci è dato immaginare cosa diventerà da grande.

La narrazione, però, non è fine a se stessa e nella parte finale Chiara Santoianni dedica un’ampia porzione del libro che assume una dimensione conoscitiva-didattica volta alla spiegazione di cosa è un virus e un antivirus, delle tipologie di programmi scaricabili, della terminologia utilizzata in internet, delle periferiche e delle componenti fondamentali per la buona padronanza del mezzo informatico. Questo sussidiario, di facile utilizzo, può essere utilizzato con praticità e concretezza con i più giovanissimi per permettere loro di avvicinarsi al computer, tenendo bene in considerazione quali possono essere i problemi ai quali ci si espone. Al chiudersi in sé, isolandosi dalla famiglia, a creare una vita parallela da quella di tutti i giorni, a minare pesantemente le relazioni sociali. Proprio ciò che succede con Matteo nella prima parte del libro.

 

Lorenzo Spurio

(scrittore, critico-recensionista)

 

Pamplona, 05-11-2012

 

E’ SEVERAMENTE VIETATO DIFFONDERE E/O PUBBLICARE LA PRESENTE RECENSIONE IN FORMATO INTEGRALE O DI STRALCI SENZA IL PERMESSO DA PARTE DELL’AUTORE.

 

 

Firenze, reading poetico sul futuro organizzato dalle riviste Segreti di Pulcinella ed Euterpe a Febbraio 2013

Modalità di partecipazione

Al reading ciascun autore potrà presentare un unico testo.

Il testo deve per forza essere una poesia. Altri generi non verranno presi in considerazione.

La poesia non deve superare i 35 versi.

La poesia deve riferirsi o avere un collegamento al tema della serata, “il futuro”.

La poesia presentata può essere edita o inedita, ma è necessario che l’autore ne detenga i diritti.

Ogni autore che intende partecipare all’iniziativa entro e non oltre il 25 Gennaio 2013 a una di queste due e-mail: segretidipulcinella@hotmail.it  rivistaeuterpe@virgilio.it

deve inviare il suo testo, l’attestazione che la poesia è frutto del suo ingegno e i suoi dati personali (nome, cognome, e-mail, telefono).

Ogni persona che invia il materiale, si impegna a presenziare al reading dove leggerà la sua poesia. In caso di cambiamenti, rinunce o indisposizioni a presenziare, l’autore può chiedere, contattando con anticipo mediante le mail sopra, che il suo testo venga letto da uno degli organizzatori. In questo caso però il testo verrà solamente letto e non potrà essere considerato in “gara” per la valutazione finale delle tre poesie risultate migliori.

I collaboratori/ redattori delle due riviste possono partecipare al reading in qualità di partecipanti, attenendosi alle norme sopra esposte o portando un loro testo da leggere, che non verrà messo in gara. Ad ogni modo sono tenuti a contattare con le mail sopra per stabilire il loro tipo di partecipazione.

Svolgimento dell’evento

L’evento sarà aperto da una breve presentazione del direttore Massimo Acciai che traccerà un’analisi dell’attività della sua rivista e che renderà noto l’evento della Premiazione del Concorso “Segreti di Pulcinella” e da Lorenzo Spurio, direttore della rivista Euterpe che parlerà della rivista che dirige e dell’andamento della stessa nel primo anno di attività.

Seguirà il reading poetico dei vari autori in programma. Ciascun presente in sala, sia autore che non, verrà fornito dall’inizio di una scheda anonima dove dovrà votare le cinque poesie che per rispondenza tematica, spirito lirico, correttezza, musicalità ed espressività, ha preferito. Il reading si concluderà con la consegna dell’attestato da parte delle due riviste organizzatrici dei primi tre “poeti” dell’evento.

Gli organizzatori, nella figura dei direttori delle due riviste e altri critici/scrittori presenti in sala, potranno ugualmente esprimere il loro voto.

La partecipazione all’evento, la cui partecipazione è completamente libera e gratuita, presuppone la completa accettazione di questo programma.

 

 

Per info:

Lorenzo Spurio – lorenzo.spurio@alice.it

Massimo Acciai massimoacciai@alice.it

“La signora che vedeva i morti” di Marco Bertoli

La signora che vedeva i morti

di MARCO BERTOLI

Pisa, Felici Editore, 2012

ISBN: 978-88-6019-605-7

Pagine: 360

Prezzo di copertina: € 13,00

 

Sinossi

In un XVII secolo molto simile a quello vero, tra Pisa e la Lunigiana, Debrena Mori, primo siniscalco dell’ufficio indagini speciali dei reali moschettieri durante il regno di Ugolino V della Gherardesca, svolge con perizia e freddezza la propria funzione. Un tempo, però, era stata solo una giovane donna del popolo, cieca ma capace di vedere le anime dei defunti. Manfredi Gambacorti, colonnello dei reali moschettieri e Franco Gentilini, mago giudiziario, entrambi funzionari investigativi, indagano su una serie di indecifrabili suicidi e su un omicidio altrettanto misterioso… un giallo in costume dove la Storia si narra con rigore.

 

Marco Bertoli è nato a Brescia nel 1956 da genitori lunigianesi. Dopo aver vissuto vent’anni a Cesena, si è trasferito a Pisa dove si è laureato in Scienze Geologiche. Lavora come tecnico di laboratorio al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Saggi di storia militare e gialli storici costituiscono le sue letture preferite.

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