Al via la XII edizione della Ragunanza di poesia, narrativa, pittura, fotografia e canto. Con il Patrocinio dell’Ambasciata di Svezia

L’Associazione di Promozione Sociale ‘Le Ragunanze’ con il patrocinio morale del Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, in collaborazione con FLIPNEWS, LATIUM, LEGGERE TUTTI, ACTAS, WIKIPOESIA, VIVERE D’ARTE LETTERATURA, PUNTO ZIP, BRAINSTORMING CULTURALE promuove la 12^ Ragunanza di “POESIA, NARRATIVA, PITTURA, FOTOGRAFIA e CANTO”. 

Ritratto della Principessa Cristina di Svezia (1626-1689) ideatrice delle prime “ragunanze”

La partecipazione è aperta a tutti coloro che, dai 16 anni in su – per i minorenni è necessaria l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci – senza distinzioni di sesso, provenienza, religione e cittadinanza, accettano i tredici (13) articoli qui di seguito specificati. La frase sopra menzionata “per i minorenni è necessaria l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci”, vuol dire che chi non ha compiuto 16 anni può partecipare, previa l’autorizzazione scritta e firmata da entrambi i genitori che dovranno allegare alla loro autorizzazione la fotocopia della loro carta d’identità.

I nostri GIURATI valuteranno gli scritti pervenuti e le opere fotografiche e pittoriche (in foto) spedite per e-mail, a loro insindacabile giudizio Il REGOLAMENTO per la 12^ Ragunanza di POESIA, NARRATIVA, PITTURA, FOTOGRAFIA e CANTO, prevede sei sezioni:

I sez.: POESIA INEDITA “NATURA-VERDE SPERANZA DEL MONDO”

II sez.: SILLOGE DI POESIA EDITA “A TEMA LIBERO”

III sez.: NARRATIVA LIBRO “A TEMA LIBERO”

IV sez.: PITTURA “A TEMA NATURA O A TEMA LIBERO”

V sez.: FOTOGRAFIA

VI sez: CANTO

La tematica di tutte e sei le sezioni, trattandosi di “ragunanza”, termine in uso nell’Arcadia di Christina di Svezia, dovrà almeno contenere dei riferimenti alla natura che ci accoglie.

Per la I sezione, la POESIA “NATURA- VERDE SPERANZA DEL MONDO”, che sarà da Voi scritta, nel rispetto della sintesi poetica, dovrà ricordare i dettami dell’Arcadia, il valore della natura, filtrati dagli eventi attuali che coinvolgono, modificano, distruggono i quattro elementi della nostra madre Terra e lo spirito di tutti coloro che si prodigano per la salvezza ed il recupero dell’ambiente e in particolare i parchi nel mondo.

Per la II sezione, la SILLOGE DI POESIA EDITA “A TEMA LIBERO”, che sarà da Voi già stata pubblicata (o da Casa Editrice o in proprio) e che decidete di far partecipare a questa 12^ Ragunanza, si presenterà quindi come un libretto, potrà trattare qualsiasi tematica, essendo “A TEMA LIBERO”, e potrà spaziare su temi alti dell’esistenza, su temi universali, che abbraccino il genere umano.

Per la III sezione, NARRATIVA LIBRO “A TEMA LIBERO”, che sarà da Voi già stato pubblicato (o da Casa Editrice o in proprio) e si presenta quindi in forma di libro, potrà trattare qualsiasi tematica, essendo “A TEMA LIBERO”, e potrà spaziare su temi alti dell’esistenza, su temi universali e filosofici, che abbraccino il genere umano.

Per la IV sezione, PITTURA “A TEMA NATURA O TEMA LIBERO” si tratta di un’opera pittorica, realizzata con qualsiasi tecnica e che verrà inviata per e-mail al giudizio, in formato jpg come fotografia; l’opera potrà trattare la tematica della natura e potrà spaziare su temi alti dell’esistenza, su temi universali e filosofici, che abbraccino il genere umano. Quell’opera pittorica scelta, qualora risultasse tra i vincitori, dovrà essere portata, se possibile, dall’autore in originale (non deve superare le dimensioni di 50 x 60) per essere esposta nelle tre ore della cerimonia di premiazione.

Per la V sezione FOTOGRAFIA si tratta di uno scatto che verrà inviato per e-mail a apsleragunanze@gmail.com  in formato jpg (non sono ammessi altri formati) a colori o in bianco e nero. Le foto dovranno essere realizzate con una risoluzione minima di 300 dpi, rinominate con titolo.

Per la VI sezione CANTO si tratta di un brano interpretato solo con la voce senza strumentazione. Inviare via mail il link con il video della durata massima di 5 minuti da YouTube a apsleragunanze@gmail.com 

Art.1 Si richiede per la 12^ Ragunanza di POESIA, NARRATIVA PITTURA, FOTOGRAFIA e CANTO, che il testo della poesia sia di massimo 36 versi e scritto in Times New Roman, a carattere 12 o 18 e che si rispettino in tutte le loro parti i 13 Articoli, i quali specificano le norme, i diritti, i requisiti e le leggi di questo regolamento.

Art.2 La POESIA della sezione “NATURA-” dovrà essere inedita e, per concorrere, andrà spedita via e-mail a apsleragunanze@gmail.com indicando e specificando la sezione da voi scelta in questo modo:

Dodicesima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA PITTURA, FOTOGRAFIA e CANTO

Sezione I: POESIA INEDITA “NATURA- VERDE SPERANZA DEL MONDO”

1.La POESIA sarà ammessa solo ed unicamente con il nome, cognome, contatto telefonico ed e-mail di rintracciabilità del partecipante al concorso. I dati del concorrente sopra indicati andranno scritti in un foglio “a parte” e spediti insieme al foglio dove sarà scritta la Vostra POESIA che concorrerà.

Ai nostri giurati sarà fatta pervenire la POESIA in forma anonima.

2.La “SILLOGE DI POESIA EDITA A TEMA LIBERO”, per concorrere, andrà spedita in pdf via e-mail a apsleragunanze@gmail.com indicando e specificando la sezione da voi scelta in questo modo:

Dodicesima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA, PITTURA, FOTOGRAFIA e CANTO

Sezione II: POESIA “SILLOGE DI POESIA EDITA A TEMA LIBERO”

La SILLOGE già pubblicata – o da Casa Editrice o in proprio – sarà ammessa solo ed unicamente con il nome, cognome, contatto telefonico ed e-mail di rintracciabilità del partecipante al concorso; questi dati saranno scritti su foglio a parte, che conterrà i dati ulteriori dell’Autore, nonostante appaia sul libro solo il nome ed il cognome dell’Autore della Silloge.

La Silloge di poesia, il libro, potrà essere spedita a scelta del partecipante, o con Raccomandata R/R o con piego di libri in una (1) unica copia a: A.P.S. “Le Ragunanze” c/o Michela Zanarella – Via Fabiola, 1 – 00152 Roma.

Congiuntamente (se possibile) dovrà comunque e pertanto arrivare, in pdf la Vostra silloge alla e-mail: apsleragunanze@gmail.com indicando nell’oggetto la sezione ovvero: sezione POESIA “SILLOGE DI POESIA EDITA A TEMA LIBERO”

Nel foglio inserito nella busta, che conterrà la silloge (il libretto), dovranno essere specificati i dati dell’autore: nome, cognome, contatto telefonico ed e-mail di rintracciabilità del partecipante al concorso.

3.Il LIBRO DI NARRATIVA “A TEMA LIBERO”, per concorrere, andrà spedito in pdf via e-mail a apsleragunanze@gmail.com indicando e specificando la sezione da voi scelta in questo modo:

Dodicesima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA, PITTURA, FOTOGRAFIA e CANTO

Sezione III: NARRATIVA LIBRO “A TEMA LIBERO”

ovvero, il Vostro romanzo, la Vs opera, potrà riguardare tematiche varie, essendo “A TEMA LIBERO” e potrà spaziare su temi alti dell’esistenza, su temi universali e filosofici che abbraccino il genere umano, i sentimenti, oltre alla fauna che regna nel nostro pianeta Terra. Il libro già pubblicato – o da Casa Editrice o in proprio – sarà ammesso solo ed unicamente con il nome, cognome, contatto telefonico ed e-mail di rintracciabilità del partecipante al concorso; questi dati saranno scritti su foglio a parte, che conterrà i dati ulteriori dell’Autore, nonostante appaia sul libro solo il nome ed il cognome dell’Autore del romanzo di narrativa a tema libero.

Il libro, potrà essere spedito, a scelta del partecipante, o con Raccomandata R/R o con piego di libri in una (1) unica copia a: A.P.S. “Le Ragunanze” c/o Michela Zanarella – Via Fabiola, 1 – 00152 Roma.

Il Vostro libro “a tema libero” sarà fatto pervenire ai Nostri giurati in pdf e sarà esposto nel giorno della Premiazione.

IV sezione: PITTURA “A TEMA NATURA O TEMA LIBERO”. Si partecipa con un’opera pittorica in qualsiasi tecnica a tema libero, a colori o in bianco e nero, da inviare in foto per posta elettronica all’indirizzo apsleragunanze@gmail.com in formato JPG, i file devono essere nominati con il titolo della foto. Dodicesima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA PITTURA, FOTOGRAFIA e CANTO

Sezione IV: PITTURA “A TEMA NATURA O A TEMA LIBERO”

Art.3 Le modalità espressive della POESIA, della SILLOGE, del LIBRO DI NARRATIVA, della PITTURA, della FOTOGRAFIA, del CANTO ripartite nelle due modalità, non dovranno essere offensive né ledere la sensibilità e/o la dignità del lettore, dell’ascoltatore, del visore e della persona chiamata in causa a “giudicare” e a leggere. Le opere che non ottemperano quanto specificato nell’articolo 3 saranno automaticamente escluse.

 Sezione V: FOTOGRAFIA

Sezione VI: CANTO

Art.4 La partecipazione è soggetta ad una quota di € 15,00, che sottintende la presenza dell’autore concorrente ed include le spese di segreteria; si può partecipare a due o più sezioni con una quota pari a € 20,00.

Art.5 La scadenza per l’inoltro dei materiali è fissata a venerdì 31 luglio 2026;

Art.6 Il giudizio della giuria è insindacabile;

Art.7 La partecipazione al concorso comporta l’accettazione di tutte le norme del presente regolamento ed il partecipante dovrà essere presente il giorno della ragunanza per la lettura delle POESIE e di alcuni stralci di brani tratti dal LIBRO di Narrativa, secondo la graduatoria di premiazione di fronte agli astanti e per la descrizione breve “a commento” della propria opera, la PITTURA, FOTOGRAFIA, brano di CANTO, qualora ci fosse tempo ulteriore a disposizione.

Sono ammesse deleghe solo in presenza del delegato a ritirare il premio assegnato, il quale si dovrà mettere in contatto con la segreteria del PREMIO, confermando il nome del delegato alla mail: apsleragunanze@gmail.com ;

Art.8 Qualora il premiato o il suo delegato non fosse presente, il suo riconoscimento sarà recapitato solo previo inoltro tassa di spedizione ed accordi con la segreteria del premio.

Art.9 I partecipanti, le cui loro opere di poesie, sillogi, racconti brevi, romanzi, pitture, fotografie, brani di canto nelle modalità specificate, siano state selezionate per la premiazione, la lettura e la visione in pubblico, saranno informati sui risultati delle selezioni mediante e-mail personale e segnalazione nel sito dell’Associazione di Promozione Sociale “Le Ragunanze”: www.leragunanze.it.

Art.10 La premiazione avverrà in data da definirsi secondo le disponibilità della struttura che ci ospita

Art.11 A tutti i selezionati sarà inviato, con largo anticipo, l’invito per partecipare alla cerimonia di premiazione.

Art.12 I PREMI saranno così suddivisi:

 Dodicesima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA, PITTURA, FOTOGRAFIA e CANTO.

1.     I sez.: POESIA INEDITA “NATURA- VERDE SPERANZA DEL MONDO”

POESIA INEDITA sez. “NATURA- VERDE SPERANZA DEL MONDO”:

 – primo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

2.     II sez.: SILLOGE DI POESIA EDITA “A TEMA LIBERO”

SILLOGE DI POESIA EDITA a “Tema Libero”

 – primo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

3.     III sez.: NARRATIVA LIBRO “A TEMA LIBERO”

NARRATIVA LIBRO a “Tema Libero”

 – primo classificato: (targa+ abbonamento per 1 anno al mensile LEGGERE TUTTI)

 – secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

4.     IV sez.: PITTURA “A TEMA NATURA – VERDE SPERANZA DEL MONDO o TEMA LIBERO”

PITTURA in modalità “a Tema NATURA – VERDE SPERANZA NEL MONDO o TEMA LIBERO”

 – primo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

5. V sez.: FOTOGRAFIA

FOTOGRAFIA A TEMA LIBERO

 – primo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

6. VI sez.: CANTO

CANTO

 – primo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

Saranno consegnate le Menzioni d’Onore (cartiglio pergamenato con medaglia)

L’assegnazione della TARGA del PRESIDENTE dell’A.P.S. “Le Ragunanze” è a discrezione del PRESIDENTE.

 L’associazione ACTAS di Tuscania e l’associazione LATIUM di Madrid assegneranno una targa per le opere che riterranno più meritevoli.

* Nella sinergia tra l’A.P.S. “Le Ragunanze” e FLIPNEWS è contemplata l’assegnazione di una targa, che verrà consegnata a discrezione del presidente dell’omonima associazione.

Tutti i partecipanti presenti, e solo i presenti, riceveranno brevi manu l’attestazione di partecipazione alla decima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA PITTURA, FOTOGRAFIA e CANTO per aver concorso con l’opera, anche se questa non si è posizionata tra i vincitori.

Art.13 Nel file d’invio a apsleragunanze@gmail.com includere dati personali, indirizzo postale, indirizzo e-mail, telefono, breve nota biografica, (per i minorenni includere anche l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci con la fotocopia della loro carta d’identità) la dicitura “SARÒ PRESENTE”, fotocopia del versamento di € 15,00 per una sezione, si può partecipare a due o più sezioni con una quota pari a € 20,00, da effettuare tramite ricarica Postepay n° 5333 1752 7003 1328 intestato a Michela Zanarella, C.F.: ZNRMHL80L41C743L o bonifico bancario intestato a Michela Zanarella Isybank IBAN IT19S0338501601100080040990 o con Paypal a miczanar@yahoo.it o in contanti nel plico di spedizione per i diritti di segreteria; in calce al testo, la seguente dichiarazione firmata:

 “Dichiaro che i testi delle poesie, i libri, le pitture, le fotografie, i brani di canto da me presentati a codesto concorso internazionale sono opere di mia creazione personale.

 Sono consapevole che false attestazioni configurano un illecito perseguibile a norma di legge.

 Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi della disciplina generale di tutela della privacy (L. n. 675/1996; D. Lgs. n. 196/2003) e la lettura e la diffusione del testo per via telematica e nei siti di Cultura della Poesia, della Narrativa e dell’Arte, nel caso venga selezionato, dai giurati del concorso Dodicesima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA, PITTURA, FOTOGRAFIA e CANTO”

Per l’ottavo anno consecutivo, l’associazione di promozione sociale ‘Le Ragunanze’, nel dodicesimo anno dell’omonimo Premio internazionale per la poesia, la narrativa, pittura, fotografia e canto, consegnerà la Targa dedicata ad Anastasia Sciuto, ad un giovane talento dell’Arte Drammatica, Cinematografica e Televisiva, nel plauso e nel ricordo dell’impegno artistico della giovane.


 Referenti del concorso:

 La Presidente dell’A.P.S. “Le Ragunanze”, Michela Zanarella

 Coordinatore e Vicepresidente, Giuseppe Lorin

 Mail: apsleragunanze@gmail.com

Tel: 340.1981250

Tra le lucciole che rendono sopportabile il buio. “Fuori non è ancora così. Voci da una classe multietnica” di Miriam D’Ambrosio. Recensione di Davide Toffoli

Undici anni fa usciva un libro di poco più di novanta pagine: Fuori non è così di Miriam D’Ambrosio, pubblicato per la Collana Centocinquanta della Barbera Editore. Un breve viaggio in ventiquattro piccole tappe, intrise di sogni, passioni e paure, all’interno di quel “recinto magico” nel quale può trasformarsi una qualsiasi classe delle nostre scuole, laddove presenza, entusiasmo e motivazione di docenti e studenti riescono a convergere in quella sorta di “non luogo” privilegiato che è, a dire il vero, la conoscenza della vita stessa. Oggi, dal seme di quel delizioso fiore, è nata una nuova pubblicazione di quegli splendidi frammenti di anime, grazie all’editore Florindo Rubbettino, con l’aggiunta di nuovi capitoli che vanno ad impreziosire, senza scalfirne l’intensità, il racconto di quella quotidiana esperienza didattica.

Come ebbi già modo di scrivere, si tratta di un racconto leggero e sottile, che trasuda atmosfere familiari a tutti coloro che hanno varcato la soglia di una qualsiasi delle nostre classi e che le hanno vissute “dall’interno”, raccogliendo ogni istante come se si trattasse sempre del più prezioso. Una sorta di “collezionismo”, nel quale si fanno strada vitalissimi personaggi reali, deboli e coraggiosi al tempo stesso, che racconta un mondo, troppo spesso dimenticato e messo in secondo piano, che nutre e aiuta a crescere un numero inquantificabile di persone, al di qua e al di là dalla famigerata “cattedra”.

Il lavoro dell’autrice si rivela una preziosa rassegna di piccoli eroi del quotidiano, chiamati a galleggiare sulla precarietà del presente e a ritagliarsi, mai senza sforzo, il proprio posto nella vita; a questi piccoli eroi la “prof” (come si definisce, quasi a sottolineare un ruolo mai come adesso così sottoposto a continui tagli, imposizioni e ritagli) suggerisce letture e personaggi, danzando tra un romanzo ed un testo teatrale, proponendo assaggi mirati di vite appese ad un filo, dove il lieto fine (per quanto pesantemente auspicato) non è affatto scontato.  

Un vero viaggio nella dimensione umana, che riesce a ripercorrere indelebili tappe della letteratura, con il coinvolgimento e la discrezione dei suoi grandi momenti, con la passione riservata al mistero quasi sacro della “prima volta”: l’amicizia raccontata attraversando le pagine di Pasolini e di Uhlman; il difficile rapporto con il padre, evocato ed affrontato sulle suggestioni di poeti come Leopardi, Saba o Sbarbaro; e ancora lezioni d’amore, con l’impronta pesante di Giulietta e Romeo o di Paolo e Francesca, dove si attraversa la tragedia, sballottati verso il dubbio e la passione irrefrenabile, feriti dal tradimento del fratello Gianciotto; la convivenza impossibile con la tremenda gelosia di Otello; l’immancabile e troppo spesso da noi trascuratissimo tema del “doppio”, dove si fatica a riconoscere dentro di sé un Mister Hyde da tenere a bada o un Minotauro da affrontare.

Un libro che nasce dall’amore e dall’equilibrismo quotidiano di una Professoressa (la maiuscola è d’obbligo) che ha scelto di non cedere all’immobilismo, continuando a leggere, vivere, rileggere e sognare, ma soprattutto che punta a condividere tutto questo con le persone, adulte e meno adulte, che le si affidano. Perché “Raccontare la bellezza dell’essere umano non è solo una scelta, è necessità. Lo stupore deve accompagnarci, è una specie di guida che non dà mai niente di scontato”. È la chiave di lettura più preziosa da condividere con i ragazzi.

E questi ragazzi vengono da Ghana, Costa d’Avorio, Senegal, Marocco, Egitto, Algeria, India, Pakistan, Filippine, Ecuador, Albania, Romania, Italia. Strabordanti di sogni e paure, sono qui in un istituto professionale, soprattutto per imparare un mestiere, ma ecco che le ore di Italiano si trasformano in un indelebile momento di condivisione. Miriam D’Ambrosio, nonostante il prevalente quasi costante grigiore della Val Padana, apre finestre davanti a loro, spalancandole sui colori del mondo, senza obbligare nessuno ad uscire, ma insegnandogli a nutrirsi di sguardi, riflessioni e racconti.

Seguirli in queste pagine e in questi oltre undici anni è toccare con mano la vita che scorre, avvertirne il cuore pulsante, osservarne i volti sempre nuovi che scrivono, pensano e parlano di Dorian Gray, seguono l’Innominato nella sua tormentata notte, giudicano i migranti di Sciascia, incontrano Pin nel suo rifugio, un sentiero dei nidi di ragno dove stare al riparo dalla realtà, tra le lucciole che rendono sopportabile il buio.

DAVIDE TOFFOLI


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“Il Faust di Goethe simbolo dell’umanità intera” di Tina Ferreri Tiberio

Johann Wolfgang von Goethe (1742-1832) è stato uno dei più grandi scrittori, poeti e pensatori tedeschi di tutti i tempi, è considerato una delle figure fondamentali della letteratura mondiale, ha contribuito allo sviluppo del Romanticismo e del Classicismo tedesco

Per Goethe, il concetto di Natura non è solo un insieme di elementi fisici o un semplice ambiente naturale, ma rappresenta un’unità viva e dinamica. La Natura è vista come un organismo in continua evoluzione, un processo di crescita e trasformazione; Goethe la considera anche come una fonte di saggezza e di bellezza, qualcosa di profondo e misterioso che va oltre la mera apparenza. In sostanza, per lui, la Natura è un’entità viva, intelligente e piena di significato, che merita di essere osservata e compresa con rispetto e sensibilità.

La sua opera più famosa è il poema epico Faust, ma ha scritto anche romanzi, poesie, drammi e saggi che hanno avuto un grande impatto culturale e filosofico. 

Il Faust è un poema drammatico in due parti, opera complessa e ricca di significati, esplora temi profondi, come il desiderio di conoscenza, il senso della vita, il peccato, la redenzione e il conflitto tra il bene e il male. Nel suo dramma, Goethe esplora il desiderio dell’uomo di conoscere e di entrare in contatto con la Natura, che rappresenta anche il mistero e la perfezione. Faust stesso è un personaggio che cerca di superare i limiti umani e di comprendere il senso della vita, spesso attraverso un rapporto complesso con la Natura. Goethe vede la Natura come qualcosa di vivo, di dinamico e di sacro e nel suo lavoro questa connessione è molto importante, perché rappresenta anche la ricerca dell’armonia tra l’uomo e il mondo naturale. Il rapporto tra Faust e la natura è centrale nel pensiero di Goethe, che la considera un elemento fondamentale della vita e della conoscenza. L’opera è ispirata dalla leggenda del personaggio, il Dottor Faust della tradizione europea. Il poeta cominciò a scrivere il primo abbozzo nel 1772 e lo considerò terminato nel 1831, ma nel 1832 vi apportò ancora dei ritocchi. Le scene scritte tra il 1772 e il 1775 formano l’Urfaust (Primo Faust), che pubblicò solo nel 1887, influenzato dal Faust del poeta elisabettiano Cristopher Marlowe. La corrente letteraria di riferimento fu lo Sturm und Drang/ Impeto e Assalto.

Nel 1790 Goethe fece apparire un Frammento che comprendeva all’incirca la metà della prima parte, poi completò questo Frammento a partire dal 1797; nel 1808 pubblicò la prima parte del dramma, che non fu più modificata. Lo stile è quello del Classicismo. In questa prima parte, di gran lunga più accessibile, Goethe mescola ricordi personali ai dati leggendari. Il suo Faust si dà al demonio per desiderio di sapere e per sete di godimento.

Il fulcro dell’azione è una scommessa tra Mefistofele, il diavolo, che si impegna di sedurre il dottor Faust e il Signore, il quale sostiene che Faust sarà capace, con le sue sole forze di trionfare sulla tentazione. Faust, medico – scienziato, uomo rispettabilissimo, svolge la sua attività con un aiutante (Wagner) ed è insoddisfatto della sua vita e della sua conoscenza, così si rivolge alla magia, incarnata dalla diabolica figura di Mefistofele. Faust e Mefistofele siglano un patto: Faust si impegna a servire il diavolo e ottiene la giovinezza in cambio della propria anima. Ma nel corso degli eventi Faust si confronta con le sue scelte, le tentazioni e le conseguenze delle sue azioni e diventa il simbolo dell’umanità intera, che “erra in quanto agisce”, ma che deve agire per realizzare l’ideale sentito dalla propria coscienza.       

Seduce l’innocente Margherita, che poi abbandona; l’infelice ridotta alla disperazione, uccide il suo figlioletto ed è condannata a morte. Spira tra le braccia di Faust, ma, una voce dal cielo fa sapere che sarà salvata grazie al suo pentimento. Margherita è una figura che simboleggia la fragilità e la vulnerabilità della donna nell’ambiente sociale del tempo. La storia di Margherita evidenzia il conflitto tra il sentimento amoroso e le conseguenze del peccato. Nonostante il suo destino tragico, Margherita ha la possibilità di scegliere la redenzione, dimostrando la sua forza interiore. La fede di Margherita è un elemento centrale nella sua storia, che la spinge a cercare la salvezza anche nelle circostanze più difficili. La tragedia di Margherita è un’importante parte del dramma di Faust e ha avuto un grande impatto sulla cultura e sull’arte. E’ una storia che continua a commuovere e a far riflettere sul potere dell’amore, sulla fragilità umana e sulla possibilità di redenzione.

 Questo dramma della passione, a cui Goethe dà il nome di Tragedia di Margherita, non è che un semplice episodio. Due sono le grandi tematiche del Faust: il patto – scommessa e lo Streben (il cercare); Mefistofele sfida Dio, volendo dimostrare che Faust, pur affannato e alla ricerca di nuovi ed elevati saperi, in realtà è pur sempre disponibile ad un piacere che proviene dall’abbandono della sapienza. La parola Streben è la parola che caratterizza il protagonista, il suo continuo sforzo di superare i limiti, di non appagarsi mai in nessuna situazione; rappresenta anche lo spirito della borghesia, la sua forza innovativa e rivoluzionaria. Faust, nel primo prologo è disperato: il sapere non gli permette di conoscere l’intima essenza della Natura e decide dunque di darsi alla magia, evocando Mefistofele. Faust è salvato in extremis dal suicidio: sente le campane della Pasqua e la gioia che da esse deriva. In Faust convivono due anime in contrasto: la prima tende al potere – sapere, l’altra ad un legame con il mondo.

Il Faust è un’opera attuale perché affronta temi universali e senza tempo come il desiderio di conoscenza, il senso della vita, il conflitto tra bene e male e le conseguenze delle proprie scelte. Questi argomenti continuano a rispecchiare le sfide e le domande che affrontiamo ancora oggi, rendendo la sua storia e i suoi insegnamenti sempre rilevanti. Inoltre, il personaggio di Faust rappresenta la ricerca incessante di significato e di progresso, che sono temi molto presenti nel mondo moderno, per cui, anche se il testo è stato scritto secoli fa, le sue riflessioni sono ancora molto, molto attuali grazie alla sua profondità e alla sua capacità di parlare delle grandi domande dell’esistenza.                                                                                                   L’opera affronta anche il desiderio di trascendenza e del senso più profondo della vita che alla fine si può interpretare come ricerca di redenzione e di salvezza, anche attraverso le proprie azioni e il proprio percorso di vita.

Goethe ha scritto il “Faust” perché voleva esplorare grandi temi come quello sulla condizione umana, sulla tensione tra aspirazioni spirituali e desideri materiali e quello sulla possibilità di redenzione anche dopo errori e tentazioni. Il Faust è spesso considerato un simbolo dell’umanità intera perché rappresenta l’aspirazione umana all’infinito, la ricerca di conoscenza e l’insofferenza per i limiti della condizione umana; è un uomo che si ribella ai confini della conoscenza, del potere e della vita stessa, cercando di raggiungere un’esistenza superiore attraverso un patto con il diavolo. La ricerca dell’infinito lo porta a desiderare la conoscenza assoluta, il potere e l’eterna giovinezza: fa il patto con il diavolo per soddisfare il suo desiderio di trascendere i limiti. E’ simbolo della condizione umana segnata da un’aspirazione all’infinito e da un costante desiderio di trascendere i propri limiti.                                           

Faust, nel suo viaggio alla ricerca di conoscenza, sperimenta il tormento di non riuscire a raggiungere la serenità e la felicità eterna, anche con il potere del diavolo e nonostante il patto con il diavolo; non rinuncia alla sua aspirazione al divino, cercando di raggiungere un senso di appagamento che vada oltre le cose terrene. 

TINA FERRERI TIBERIO


Bibliografia:

Johann Wolfgang Goethe, Faust edizione integrale, Rusconi libri, Santarcangelo di Romagna (TN), 2022

Aldo Carotenuto, La forza del male. Senso e valore del mito di Faust, Bompiani, Milano, 2004

Massimo Donà, Una sola visione. La filosofia di Goethe, Bompiani, Milano, 2022


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“Carlo Botta non solo storico ma anche narratore e poeta”. Saggio di Dario Pasero

Noi siamo abituati a pensare a Carlo Botta, nato a San Giorgio Canavese, in provincia di Torino, nel 1766 e morto a Parigi nel 1837, come ad un uomo politico e ad uno storico, autore della Storia della guerra dell’indipendenza degli Stati Uniti d’America (1809), della Storia d’Italia dal 1789 al 1814 (1824) e della Storia d’Italia continuata da quella del Guicciardini sino al 1789 (1832), oltre che di altre opere storiche minori. In realtà egli fu anche scrittore di romanzi e novelle, e poeta, autore di un poema epico in endecasillabi sciolti.

Nel 1796, mentre in attesa di passare in Francia si trova in Svizzera, e precisamente a Knutwiel (nel cantone di Lucerna), dove si è recato per evitare di essere nuovamente arrestato dal re di Sardegna in quanto cospiratore giacobino, scrive un romanzo epistolare, sul modello di La nouvelle Héloïse (1761) di J. J. Rousseau, dedicato al suo amore per Teresa Paroletti. Questo romanzo è rimasto inedito per quasi 200 anni, venendo poi scoperto e pubblicato nel 1986, col titolo di Per questi dilettosi monti (sono in realtà le parole con cui si inizia il manoscritto), da Luca Badini Confalonieri.

Carlo Botta

Cambiata la situazione politica in Piemonte con l’arrivo di Napoleone e la sua prima campagna d’Italia, il Botta rientra in patria e nel febbraio del 1799 la Repubblica Piemontese, dopo aver votato a favore dell’annessione alla Francia e volendo avvalorare questa sua decisione anche con una sorta di referendum, invia in Canavese ed in Valle d’Aosta, per raccogliere voti di adesione, proprio Carlo Botta, che nello stesso mese (il 19) viene anche nominato Segretario per l’Istruzione Pubblica.

Nel mese di marzo il governo provvisorio viene sciolto per lasciar posto ad una singola Amministrazione, ma gli Austro-Russi entrano a Torino il 26 maggio e Botta viene inviato col Robert a Parigi, dove resterà fino a settembre. Subito dopo chiede di rientrare in servizio nell’esercito francese, venendo assegnato come medico militare a Grenoble, dove era già stato nel 1796 e dove resterà fino almeno al mese di giugno del 1800. Il 9 giugno ad Aix sposa Antoinette Viervil e fa poi ritorno in Italia dopo la vittoria napoleonica a Marengo (14 giugno), diventando membro della Consulta piemontese.

A Grenoble Botta vive un’esperienza amorosa di cui ci lascia memoria in una novella[1], della quale il commediografo e suo grande amico Stanislao Marchisio (1774-1859), all’inizio di una serie di “schede” lessicali riportanti passi linguisticamente interessanti della Novella stessa, ci dice «questa novella è tutta sul fare del Boccaccio, vuoi per purità ed eleganza di lingua, vuoi per oscenità incomportabili. La scrisse il Botta a Grenoble, dove si era rifuggito nel 1799 quando i francesi furono scacciati d’Italia dagli austro-russi, nella sua giovine età di trentatre anni. Sotto il nome di Simplicio de’ Simplicj dipinse la propria bonarietà e dabbenaggine». È questa la novella che a quel tempo «rimasta inedita, dovette però circolare manoscritta tra gli amici», come ipotizza Luca Badini Gonfalonieri nella sua introduzione al romanzo bottiano Per questi dilettosi monti di cui abbiamo appena sopra accennato.

Presso la Biblioteca Civica di Torino è conservata, con la segnatura ms. 79, una miscellanea manoscritta contenente vari scritti di Carlo Botta. Si tratta di un volume rilegato, appartenente alla biblioteca torinese almeno dal 1912, data che si legge, scritta a matita, sull’etichetta presente in 2ª di copertina. Tranne i pochi testi di cui nell’indice si legge essere autografi del Botta, gli altri, tra cui due novelle, non sono sicuramente di mano dello storico canavesano.

Il nostro testo (Novella piacevole. Sotto lo pseudonimo Semplicio de’ Semplici da Roverbella[2]) è il testo che reca il numero 1 della raccolta ed è chiaramente, anche se non esplicitamente, autobiografico. Il contenuto della novella è così brevemente riassumibile: si inizia descrivendo la figura del protagonista, medico (proprio come Botta), e narrando il suo arrivo a Grenoble, dove incontra l’altro protagonista (Totolo), pure lui esule in Francia. I due amici conoscono due donne romane con le quali tentano dei primi approcci amorosi, che culminano, durante la notte di Natale, in una serie di vicende erotiche. A questo punto fa la sua comparsa la figura del “muscadeno” (cioè un “moscardino”), vale a dire una sorta di bellimbusto che tenta anch’egli un approccio amoroso con le due ragazze; da tutto ciò sorgono i primi dubbi dei due uomini sulla vera condizione delle donne. Si arriva quindi all’equivoco ed alla catastrofe: Totolo, trovate le donne in compagnia del moscardino francese, rivela la verità a Simplicio. I due amici incontrano un saggio personaggio originario di Bologna, cotal Assennucci che, dopo la scoperta della verità avvenuta spiando le due donne a banchetto con degli ufficiali francesi, riesce a consolare Simplicio distrutto dal dolore e dalla disperazione.

Passano gli anni e il Botta, che si è trasferito a Parigi in seguito alla sua elezione a deputato, pubblica nel 1809 la prima edizione della Storia della guerra dell’indipendenza degli Stati Uniti d’America, iniziando nello stesso anno anche la stesura del poema eroico in 12 canti in endecasillabi sciolti, Camillo o Vejo conquistata, che sarà terminato nel 1814, anche se il primo canto, nella sua prima stesura e col titolo di Camilleide, era già stato letto nel 1813 all’Accademia delle Scienze di Torino. Se ne avrà poi una seconda edizione nel 1833 (presso lo stampatore Giuseppe Pomba di Torino) arricchita di “note dall’Autore” e “con gli argomenti a ciascun canto” opera del vercellese professor Cristoforo Baggiolini e preceduta inoltre da una lettera di dedica all’antico suo compagno di studi e compaesano don Giuseppe Gallo, professore emerito di Retorica e di Filosofia e Prefetto degli Studi a Vercelli, che aveva insistito perché egli stampasse la nuova edizione del poema. Il motivo della scelta dell’argomento, la conquista di Veio da parte dei Romani guidati da Furio Camillo avvenuta nel 396 a. C., è spiegato dall’autore nel suo Avvertimento: egli si è sempre meravigliato del fatto che gli autori epici italiani, a differenza dei greci, dei latini e dei francesi, abbiano sempre scelto come argomento dei loro poemi vicende ed imprese straniere; egli invece ha voluto raccontare una vicenda che ha avuto come protagonisti, seppur come avversari, gli Etruschi ed i Romani, «due popoli dei più famosi non solo dell’Italia medesima, ma ancora di tutto il mondo».

Non stiamo ora a dilungarci sull’opera e sul suo contenuto, ma soffermiamoci solamente un attimo su di un episodio del canto XI, proprio il passo in cui il poeta fa il catalogo e la descrizione delle forze italiche giunte in soccorso degli assediati di Veio. Ai versi 1149-1162 egli descrive quelli che possono essere considerati i suoi (e nostri) antenati, i Taurini, di cui ci dice

E qui Tirreno ad Anfideno volto

così gli parla: “O buon Sannite, dimmi,

chi son costor, che con sì snelle piante

battono il calle e l’erta? Oh qual fidanza

portano in volto, e qual guerriera possa!”

“Questi, rispose, son color, che in riva

a l’alme Dore e ad Eridan superbo

di toro nati anticamente, al toro

alzan gli altari, ed han dal toro il nome.

Guardan d’Italia i passi: ora sforzati

da la romana peste accorron quivi

d’Italia a scampo, e gli vedrai ben tosto

fulminar con le spade e coi sembianti.”

Tacque; ed intanto la Taurina prole

altera trapassava e trionfante.

Poi, nei cinque versi seguenti (1163-1167), il nostro autore, con accenti che ricordano vagamente il Tasso della Canzone al Metauro, aggiunge parole tristi e dolorose per la sua condizione, quella di chi ha dovuto scegliere di vivere lontano dal suo paese

Oh dolce nido, o mia cuna diletta,

fera tempesta da te mi divelse:

or queto è ’l turbo; e pur non so, se fia

(tal mi volge destin) ch’io lasci quivi

questa vita infelice, ov’io me l’ebbi!

DARIO PASERO


[1] In una lettera scritta all’incirca nel medesimo periodo di redazione della Novella il Botta scrive: «[…] Quellapoi, ch’ebbe ad innamorarmi, e da farmi ammalato non è la francese, ma una certa testa venuta da Roma, e che par venuta dall’isola di Scio, con certi occhi, i quali pajono il fuoco,o la luce, o s’altro v’ha al mondo di più bello, di più vivace, e raggiante. Il bello poi si è, ch’essa non mi ama, e parte per Parigi fra pochi giorni. Quando adunque vedrai arrivare costà una testa romana col viso bruno, i capelli-neri, e ricciuti, una testa, dico, che dovrebbe servir di modello al più gran scultore del mondo, dì, è questa che innamorò un uomo, nel quale l’amore non dovrebbe più capire […]» (presso la Biblioteca Civica di Torino, lettera del 17Nevoso anno 8° (7/1/1800), da Grenoble, all’amico Giulio Robert).

[2] Roverbella è una località del mantovano dove sappiamo che il Botta aveva soggiornato nel 1797.


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1° Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa “Liriche e storie da Capri” ediz. 2025. Come partecipare

BANDO DI PARTECIPAZIONE

1) Il concorso è strutturato in 3 sezioni:

Sezione A – Poesia a tema libero  in lingua 

Sezione B – Poesia tema libero in vernacolo  (è obbligatoria la traduzione in lingua italiana)

Sezione C  – Narrativa breve (racconti  in lingua italiana) e favole

2) Il concorso è a carattere internazionale, ogni autore può partecipare presentando un massimo di due elaborati nelle sezioni A, B, C, della lunghezza non superiore ai 40 versi per le sezioni di poesia e massimo 5 pagine  A4 per la narrativa breve.

Sono ammessi a partecipare sia cittadini italiani che stranieri.

3) E’ prevista una quota di partecipazione, per spese di lettura e di segreteria e precisamente: 20 euro per una sola sezione, 40 euro per due sezioni, 50 euro per tre sezioni.

4) Gli elaborati vanno inviati solo via email all’indirizzo: premiocapri25@virgilio.it, in forma anonima, in formato  word nelle sezioni poesia e in pdf  racconti, è vietato utilizzare il jpg. Si dovrà, inoltre, allegare obbligatoriamente alla mail un foglio notizie: contenente nome e cognome dell’autore, indirizzo postale, numero di telefono e mail, più copia della ricevuta dell’avvenuto versamento.

I dati per effettuare il versamento sono: Iban n. IT43T3608105138236207636214

c/c intestato ad Annalena Cimino  presso Poste italiane

5) Il termine ultimo per la presentazione degli elaborati è fissato per il 30 aprile 2025.

6) I premi che saranno attribuiti sono:

Podio, i primi tre classificati vincitori delle sezioni  A, B, C;  Premi della Critica, Premi della

Presidenza; Premi Speciali Giuria e Menzioni d’Onore.

I premi potranno essere aumentati dalla Presidenza del concorso in base al numero

dei partecipanti.

7) I vincitori saranno informati in largo anticipo via mail o per telefono, la classifica sarà pubblicata sulla stampa locale, su FB  e nel web.

8) Le opere pervenute incompleti o prive della ricevuta della quota di partecipazione saranno automaticamente escluse dal concorso.

9 ) La cerimonia di premiazione svolgerà il giorno 6 settembre 2025 alle ore 17,00 a Capri nella location che avremo a disposizione.

La partecipazione al concorso comporta l’accettazione di tutte le norme del presente regolamento.

10) La giuria sarà composta da intellettuali autorevoli, i cui nomi verranno resi noti solamente il giorno stesso della premiazione, per garantire la massima trasparenza e regolarità del concorso. La stessa dopo avere esaminato con attenzione tutte le opere pervenute voterà, in forma anonima, gli elaborati in gara. Il responso della giuria è insindacabile.

11) I premi di chi non sarà presente alla cerimonia rimarranno a disposizione dei vincitori, fino a 30 giorni dalla data di premiazione. E’ previsto che potranno essere recapitati dietro richiesta degli stessi presso la propria abitazione, previo pagamento anticipato delle spese di spedizione, nei modi  successivamente indicati.

12) E’ nominato  Presidente Onorario del Concorso nonché Direttore Artistico il poeta scrittore Antonio Barracato.

INFO:

Email: concorso: premiocapri25@virgilio.it  troverete chiarimenti e comunicazioni su:

FB Annalena Cimino   – http://www.concorsiletterari.it 

Per qualsiasi informazione contattate i numeri tel. 320 7964728  e

333 3168634 o la mail sopra indicata

Il Direttore Artistico del Premio – Antonio Barracato

Il Presidente del Premio – Annalena Cimino

La verità delle favole: quando gli antagonisti diventano protagonisti. “Quello che nessuno sa” di Cristina Desideri

Saggio di FRANCESCO SCATIGNO

Raccontare una storia da un’angolazione diversa può trasformare ciò che è familiare in qualcosa di straordinario. È esattamente ciò che fa l’autrice Cristina Desideri in questa raccolta di dieci favole e fiabe, Quello che nessuno sa edito da Pav Edizioni, offrendo una prospettiva inedita sulle storie che abbiamo imparato ad amare fin dall’infanzia. In un ribaltamento sorprendente, i protagonisti di queste narrazioni non sono gli eroi classici, ma i cosiddetti antagonisti: personaggi spesso etichettati come “cattivi” senza appello. 

Questa inversione di ruoli invita il lettore a rivedere il proprio giudizio, sollevando interrogativi profondi su temi come il pregiudizio, l’empatia e l’idea stessa di giustizia. Qual è la vera storia del Lupo Cattivo? La Strega Malvagia ha davvero scelto il male, o è stata spinta da circostanze ingiuste? Attraverso questa raccolta, l’autrice dimostra che dietro ogni figura apparentemente negativa si nasconde una complessità umana che merita di essere indagata

L’originalità dell’approccio risiede nella capacità di trasformare le fiabe classiche in strumenti per riflettere sulle sfumature del bene e del male. Le storie diventano così un terreno fertile per interrogarsi su temi universali, ma anche attuali, spingendo il lettore a uscire dalla propria zona di comfort interpretativa. 

Questo lavoro non si limita a intrattenere, ma rinnova il significato delle fiabe, rendendole ancora una volta rilevanti per il nostro tempo. In un’epoca in cui è sempre più necessario comprendere le ragioni dell’altro, dare voce agli antagonisti diventa un atto letterario coraggioso, capace di aprire nuovi orizzonti nella narrativa contemporanea.

L’antagonista come protagonista: un ribaltamento culturale

Dare voce agli antagonisti è un atto sovversivo, capace di sfidare le convenzioni narrative che da secoli influenzano il nostro immaginario collettivo. In questa raccolta, i ruoli tradizionali vengono capovolti, spingendoci a esplorare le motivazioni, le paure e i sogni di quei personaggi che troppo spesso vengono liquidati come “il cattivo di turno”. Attraverso questo cambio di prospettiva, le fiabe diventano un campo di indagine psicologica e sociale, in cui ogni antagonista rivela una profondità che va ben oltre gli stereotipi. 

Prendiamo ad esempio il Lupo di Cappuccetto Rosso: una figura da sempre associata alla ferocia e all’inganno. Ma cosa accade se ci fermiamo a riflettere sulle sue ragioni? La fame, l’isolamento, la demonizzazione da parte della comunità: ecco che il Lupo si trasforma in un simbolo della marginalità, un essere che lotta per sopravvivere in un mondo che lo considera irrimediabilmente diverso. Lo stesso vale per la Strega della fiaba di Hansel e Gretel, la cui casa di dolciumi potrebbe raccontare una storia di solitudine e desiderio di connessione, condivisione, soffocati dall’ombra dell’avidità e del pregiudizio. 

Questo ribaltamento non è solo narrativo, ma anche culturale. Rimettere in discussione il manicheismo delle fiabe classiche significa affrontare questioni più ampie: chi decide cosa è bene e cosa è male? Quali voci vengono silenziate nelle storie che tramandiamo? 

Cristina Desideri sembra suggerire che gli antagonisti non siano nati tali, ma lo siano diventati a causa delle circostanze o delle scelte altrui. È un invito potente a rivedere le nostre convinzioni e a chiederci quante delle “streghe” e dei “lupi” nella nostra vita reale meritino in realtà una seconda possibilità di essere compresi.

Una scrittura evocativa e multisensoriale

La forza di questa raccolta non risiede solo nel ribaltamento delle prospettive, ma anche nello stile narrativo che l’autrice adotta per dar vita alle sue storie. Ogni fiaba è costruita con un linguaggio evocativo e ricco di dettagli che stimolano i sensi, trascinando il lettore in mondi intrisi di atmosfera. 

Le descrizioni delle ambientazioni, dai boschi oscuri alle dimore decadenti, sono pennellate che ricreano paesaggi quasi tangibili. È facile immaginare l’odore umido della foresta, il crepitio del fuoco nella casa della strega, o il suono inquietante dei passi su un ponte di legno. L’autrice dimostra una straordinaria capacità di giocare con i toni cromatici e con i suoni, intrecciando immagini e sensazioni che restano impresse nella mente. 

Anche i dialoghi contribuiscono a questo effetto multisensoriale: le parole scelte riflettono non solo il carattere dei personaggi, ma anche il loro stato emotivo. Quando il Lupo parla, lo fa con una voce graffiante e intrisa di amarezza; la Strega, invece, sceglie un linguaggio che alterna crudeltà e malinconia, come a suggerire una dualità interiore irrisolta. 

La narrazione, seppur semplice nella struttura, si carica di una poetica che invita alla riflessione. Attraverso immagini potenti e metafore, l’autrice non si limita a raccontare una storia, ma costruisce un’esperienza letteraria capace di toccare l’anima del lettore. 

Questa attenzione al dettaglio rende ogni fiaba unica e memorabile. La scrittura si fa così un ponte tra passato e presente, mantenendo il fascino della tradizione fiabesca, ma arricchendola con una modernità che parla al lettore di oggi, portandolo a riconsiderare il mondo attraverso gli occhi dei cosiddetti “antagonisti”.

Tematiche universali rilette attraverso gli occhi degli antagonisti

Ciò che rende Quello che nessuno sa così affascinante è la capacità dell’autrice di affrontare tematiche universali attraverso le voci e le prospettive dei personaggi tradizionalmente considerati “cattivi”. Le fiabe, da sempre, sono state veicoli di valori morali e lezioni di vita, ma in questa reinterpretazione i confini tra bene e male si fanno sfumati, portando alla luce sfaccettature inaspettate e profondamente umane. 

Ogni racconto diventa un’occasione per affrontare questioni fondamentali come l’emarginazione, il pregiudizio, la solitudine e il desiderio di riscatto. La strega, spesso ridotta a mero stereotipo della cattiveria, emerge qui come un personaggio complesso, portatore di un dolore antico e di un desiderio di accettazione mai realizzato. Il Lupo, invece, si rivela simbolo di una natura incompresa, vittima di un sistema che lo dipinge come una minaccia per giustificare la paura del diverso. 

Non manca una critica implicita alle dinamiche di potere e al modo in cui le narrazioni dominanti spesso consolidano gerarchie e pregiudizi. I principi e gli eroi, in questa rilettura, non sono più figure idealizzate, ma rappresentano talvolta l’arroganza di chi detiene il controllo della narrazione. Questo ribaltamento invita il lettore a interrogarsi sulle storie che conosce, ma anche sulle narrazioni che costruisce e accetta nella propria vita quotidiana. 

Attraverso questi personaggi, Cristina Desideri riesce a rendere attuali tematiche sociali e culturali. La ricerca di una verità più complessa diventa un percorso di empatia, un invito a vedere il mondo con occhi nuovi.

Il valore di una nuova prospettiva sulle fiabe

Nel panorama della letteratura per l’infanzia e della riscrittura delle fiabe, questa raccolta si distingue per il suo approccio originale e la sua capacità di far riflettere. Ribaltando il punto di vista tradizionale e dando voce agli antagonisti, l’autrice offre ai lettori un’esperienza di lettura che va oltre la semplice reinterpretazione narrativa: è un invito a mettere in discussione le convenzioni e a osservare le storie con uno sguardo critico. 

In un’epoca in cui il dibattito sulla rappresentazione nelle storie è più acceso che mai, la scelta di riscrivere le fiabe dal punto di vista di chi solitamente è relegato al ruolo di “cattivo” appare quanto mai attuale. Se le fiabe classiche hanno spesso trasmesso modelli rigidi di giusto e sbagliato, queste nuove narrazioni insegnano l’importanza della complessità, dell’empatia e della comprensione delle motivazioni altrui. 

L’opera non è solo un esperimento letterario, ma anche un’occasione per i lettori di ogni età di interrogarsi sul potere delle storie nella costruzione della nostra percezione del mondo. In un certo senso, il libro diventa anche una riflessione sul modo in cui la società costruisce le sue narrazioni e su chi viene etichettato come buono o cattivo, giusto o sbagliato. 

Con una scrittura coinvolgente e un’attenta sensibilità nel tratteggiare le psicologie dei personaggi, l’autrice dimostra che le fiabe possono ancora stupire, emozionare e soprattutto far pensare. Questa raccolta non è solo un omaggio ai grandi classici, ma un manifesto sulla necessità di dare voce a chi, nella narrazione dominante, è sempre stato messo ai margini.

FRANCESCO SCATIGNO


Questo saggio viene qui pubblicato dietro libera autorizzazione dell’Autore senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro. La riproduzione del presente testo, in forma di stralci o intera, su qualsiasi tipo di supporto, non è consentita senza l’autorizzazione dell’Autore. E’ autorizzata, invece, la citazione con gli opportuni riferimenti della pubblicazione (Sito, data, link).

La 11° Ragunanza di poesia, narrativa, pittura e fotografia – Come partecipare

L’Associazione di Promozione Sociale ‘Le Ragunanze’ con il patrocinio morale del Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, in collaborazione con FLIPNEWS, LATIUM, LEGGERE TUTTI, ACTAS, WIKIPOESIA, VIVERE D’ARTE LETTERATURA, PUNTO ZIP, BRAINSTORMING CULTURALE promuove l’11^ Ragunanza di “POESIA, NARRATIVA, PITTURA E FOTOGRAFIA”. La partecipazione è aperta a tutti coloro che, dai 16 anni in su – per i minorenni è necessaria l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci – senza distinzioni di sesso, provenienza, religione e cittadinanza, accettano i tredici (13) Articoli qui di seguito specificati. La frase sopra menzionata “per i minorenni è necessaria l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci”, vuol dire che chi non ha compiuto 16 anni può partecipare all’undicesima ragunanza, previa l’autorizzazione scritta e firmata da entrambi i genitori che dovranno allegare alla loro autorizzazione la fotocopia della loro carta d’identità.

I nostri GIURATI, i cui nomi saranno resi noti solo a conclusione della votazione, valuteranno gli scritti pervenuti e le opere fotografiche e pittoriche (in foto) spedite per e-mail, a loro insindacabile giudizio Il REGOLAMENTO per la 11^ Ragunanza di POESIA, NARRATIVA, PITTURA E FOTOGRAFIA, prevede cinque sezioni:

I sez.: POESIA INEDITA “NATURA-VILLA DORIA PAMPHILJ E I PARCHI COME LUOGHI DI PACE”

II sez.: SILLOGE DI POESIA EDITA “A TEMA LIBERO”

III sez.: NARRATIVA LIBRO “A TEMA LIBERO”

IV sez.: PITTURA “A TEMA NATURA O A TEMA LIBERO”

V sez.: FOTOGRAFIA

La tematica di tutte e cinque le sezioni, trattandosi di “ragunanza”, termine in uso nell’Arcadia di Christina di Svezia, dovrà almeno contenere dei riferimenti alla natura che ci accoglie.

Per la I sezione, la POESIA “NATURA- VILLA DORIA PAMPHILJ E I PARCHI COME LUOGHI DI PACE”, che sarà da Voi scritta, nel rispetto della sintesi poetica, dovrà ricordare i dettami dell’Arcadia, il valore della natura, filtrati dagli eventi attuali che coinvolgono, modificano, distruggono i quattro elementi della nostra madre Terra e lo spirito di tutti coloro che si prodigano per la salvezza ed il recupero dell’ambiente e in particolare i parchi nel mondo.

Per la II sezione, la SILLOGE DI POESIA EDITA “A TEMA LIBERO”, che sarà da Voi già stata pubblicata (o da Casa Editrice o in proprio) e che decidete di far partecipare a questa 11^ Ragunanza, si presenterà quindi come un libretto, potrà trattare qualsiasi tematica, essendo “A TEMA LIBERO”, e potrà spaziare su temi alti dell’esistenza, su temi universali, che abbraccino il genere umano.

Per la III sezione, NARRATIVA LIBRO “A TEMA LIBERO”, che sarà da Voi già stato pubblicato (o da Casa Editrice o in proprio) e si presenta quindi in forma di libro, potrà trattare qualsiasi tematica, essendo “A TEMA LIBERO”, e potrà spaziare su temi alti dell’esistenza, su temi universali e filosofici, che abbraccino il genere umano.

Per la IV sezione, PITTURA “A TEMA NATURA O TEMA LIBERO” si tratta di un’opera pittorica, realizzata con qualsiasi tecnica e che verrà inviata per e-mail al giudizio, in formato jpg come fotografia; l’opera potrà trattare la tematica della natura e potrà spaziare su temi alti dell’esistenza, su temi universali e filosofici, che abbraccino il genere umano. Quell’opera pittorica scelta, qualora risultasse tra i vincitori, dovrà essere portata, se possibile, dall’autore in originale (non deve superare le dimensioni di 50 x 60) per essere esposta nelle tre ore della cerimonia di premiazione.

Per la V sezione FOTOGRAFIA si tratta di uno scatto che verrà inviato per e-mail a apsleragunanze@gmail.com  in formato jpg (non sono ammessi altri formati) a colori o in bianco e nero. Le foto dovranno essere realizzate con una risoluzione minima di 300 dpi, rinominate con titolo.

Art.1 Si richiede per la 11^ Ragunanza di POESIA, NARRATIVA PITTURA e FOTOGRAFIA, che il testo della poesia sia di massimo 36 versi e scritto in Times New Roman, a carattere 12 o 18 e che si rispettino in tutte le loro parti i 13 Articoli, i quali specificano le norme, i diritti, i requisiti e le leggi di questo regolamento.

Art.2 La POESIA della sezione “NATURA-” dovrà essere inedita e, per concorrere, andrà spedita via e-mail a apsleragunanze@gmail.com indicando e specificando la sezione da voi scelta in questo modo:

Undicesima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA PITTURA e FOTOGRAFIA

Sezione I: POESIA INEDITA “NATURA- VILLA DORIA PAMPHILJ E I PARCHI COME LUOGHI DI PACE”

1.La POESIA sarà ammessa solo ed unicamente con il nome, cognome, contatto telefonico ed e-mail di rintracciabilità del partecipante al concorso. I dati del concorrente sopra indicati andranno scritti in un foglio “a parte” e spediti insieme al foglio dove sarà scritta la Vostra POESIA che concorrerà.

Ai nostri giurati sarà fatta pervenire la POESIA in forma anonima.

2.La “SILLOGE DI POESIA EDITA A TEMA LIBERO”, per concorrere, andrà spedita in pdf via e-mail a apsleragunanze@gmail.com indicando e specificando la sezione da voi scelta in questo modo:

Undicesima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA PITTURA e FOTOGRAFIA

Sezione II: POESIA “SILLOGE DI POESIA EDITA A TEMA LIBERO”

La SILLOGE già pubblicata – o da Casa Editrice o in proprio – sarà ammessa solo ed unicamente con il nome, cognome, contatto telefonico ed e-mail di rintracciabilità del partecipante al concorso; questi dati saranno scritti su foglio a parte, che conterrà i dati ulteriori dell’Autore, nonostante appaia sul libro solo il nome ed il cognome dell’Autore della Silloge.

La Silloge di poesia, il libro, potrà essere spedita a scelta del partecipante, o con Raccomandata R/R o con piego di libri in una (1) unica copia a: A.P.S. “Le Ragunanze” c/o Michela Zanarella – Via Fabiola, 1 – 00152 Roma.

Congiuntamente (se possibile) dovrà comunque e pertanto arrivare, in pdf la Vostra silloge alla e-mail: apsleragunanze@gmail.com indicando nell’oggetto la sezione ovvero: sezione POESIA “SILLOGE DI POESIA EDITA A TEMA LIBERO”

Nel foglio inserito nella busta, che conterrà la silloge (il libretto), dovranno essere specificati i dati dell’autore: nome, cognome, contatto telefonico ed e-mail di rintracciabilità del partecipante al concorso.

3.Il LIBRO DI NARRATIVA “A TEMA LIBERO”, per concorrere, andrà spedito in pdf via e-mail a apsleragunanze@gmail.com indicando e specificando la sezione da voi scelta in questo modo:

Undicesima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA PITTURA e FOTOGRAFIA

Sezione III: NARRATIVA LIBRO “A TEMA LIBERO”

ovvero, il Vostro romanzo, la Vs opera, potrà riguardare tematiche varie, essendo “A TEMA LIBERO” e potrà spaziare su temi alti dell’esistenza, su temi universali e filosofici che abbraccino il genere umano, i sentimenti, oltre alla fauna che regna nel nostro pianeta Terra. Il libro già pubblicato – o da Casa Editrice o in proprio – sarà ammesso solo ed unicamente con il nome, cognome, contatto telefonico ed e-mail di rintracciabilità del partecipante al concorso; questi dati saranno scritti su foglio a parte, che conterrà i dati ulteriori dell’Autore, nonostante appaia sul libro solo il nome ed il cognome dell’Autore del romanzo di narrativa a tema libero.

Il libro, potrà essere spedito, a scelta del partecipante, o con Raccomandata R/R o con piego di libri in una (1) unica copia a: A.P.S. “Le Ragunanze” c/o Michela Zanarella – Via Fabiola, 1 – 00152 Roma.

Il Vostro libro “a tema libero” sarà fatto pervenire ai Nostri giurati in pdf e sarà esposto nel giorno della Premiazione.

IV sezione: PITTURA “A TEMA NATURA O TEMA LIBERO”. Si partecipa con un’opera pittorica in qualsiasi tecnica a tema libero, a colori o in bianco e nero, da inviare in foto per posta elettronica all’indirizzo apsleragunanze@gmail.com in formato JPG, i file devono essere nominati con il titolo della foto.

Undicesima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA PITTURA e FOTOGRAFIA

Sezione IV: PITTURA “A TEMA NATURA O A TEMA LIBERO”

Art.3 Le modalità espressive della POESIA, della SILLOGE, del LIBRO DI NARRATIVA, della PITTURA, della FOTOGRAFIA ripartite nelle due modalità, non dovranno essere offensive né ledere la sensibilità e/o la dignità del lettore, dell’ascoltatore, del visore e della persona chiamata in causa a “giudicare” e a leggere. Le opere che non ottemperano quanto specificato nell’articolo 3 saranno automaticamente escluse.

 Sezione V: FOTOGRAFIA

Art.4 La partecipazione è soggetta ad una quota di € 15,00, che sottintende la presenza dell’autore concorrente ed include le spese di segreteria; si può partecipare a due o più sezioni con una quota pari a € 20,00.

Art.5 La scadenza per l’inoltro dei materiali è fissata a sabato 12 luglio 2025;

Art.6 Il giudizio della giuria è insindacabile;

Art.7 La partecipazione al concorso comporta l’accettazione di tutte le norme del presente regolamento ed il partecipante dovrà essere presente il giorno della ragunanza per la lettura delle POESIE e di alcuni stralci di brani tratti dal LIBRO di Narrativa, secondo la graduatoria di premiazione di fronte agli astanti e per la descrizione breve “a commento” della propria opera, la PITTURA e FOTOGRAFIA, qualora ci fosse tempo ulteriore a disposizione.

Sono ammesse deleghe solo in presenza del delegato a ritirare il premio assegnato, il quale si dovrà mettere in contatto con la segreteria del PREMIO, confermando il nome del delegato alla mail: apsleragunanze@gmail.com ;

Art.8 Qualora il premiato o il suo delegato non fosse presente, il suo riconoscimento sarà recapitato solo previo inoltro tassa di spedizione ed accordi con la segreteria del premio.

Art.9 I partecipanti, le cui loro opere di poesie, sillogi, racconti brevi, romanzi, pitture e fotografie nelle modalità specificate, siano state selezionate per la premiazione, la lettura e la visione in pubblico, saranno informati sui risultati delle selezioni mediante e-mail personale e segnalazione nel sito dell’Associazione di Promozione Sociale “Le Ragunanze”: www.leragunanze.it.

Art.10 La premiazione avverrà in data da definirsi secondo le disponibilità della struttura che ci ospita

Art.11 A tutti i selezionati sarà inviato, con largo anticipo, l’invito per partecipare alla cerimonia di premiazione.

Art.12 I PREMI saranno così suddivisi:

 Undicesima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA PITTURA e FOTOGRAFIA.

1.     I sez.: POESIA INEDITA “NATURA- VILLA DORIA PAMPHILJ E I PARCHI COME LUOGHI DI PACE”

POESIA INEDITA sez. “NATURA- VILLA DORIA PAMPHILJ E I PARCHI COME LUOGHI DI PACE”:

 – primo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

2.     II sez.: SILLOGE DI POESIA EDITA “A TEMA LIBERO”

SILLOGE DI POESIA EDITA a “Tema Libero”

 – primo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

3.     III sez.: NARRATIVA LIBRO “A TEMA LIBERO”

NARRATIVA LIBRO a “Tema Libero”

 – primo classificato: (targa+ abbonamento per 1 anno al mensile LEGGERE TUTTI)

 – secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

4.     IV sez.: PITTURA “A TEMA NATURA – VILLA DORIA PAMPHILJ E I PARCHI COME LUOGHI DI PACE”

PITTURA in modalità “a Tema Natura – VILLA DORIA PAMPHILJ E I PARCHI COME LUOGHI DI PACE”

 – primo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

5. V sez.: FOTOGRAFIA

FOTOGRAFIA A TEMA LINERO

 – primo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

 – terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

Saranno consegnate le Menzioni d’Onore (cartiglio pergamenato con medaglia)

L’assegnazione della TARGA del PRESIDENTE dell’A.P.S. “Le Ragunanze” è a discrezione del PRESIDENTE.

 L’associazione ACTAS di Tuscania e l’associazione LATIUM di Madrid assegneranno una targa per le opere che riterranno più meritevoli.

* Nella sinergia tra l’A.P.S. “Le Ragunanze” e FLIPNEWS è contemplata l’assegnazione di una targa, che verrà consegnata a discrezione del presidente dell’omonima associazione.

Tutti i partecipanti presenti, e solo i presenti, riceveranno brevi manu l’attestazione di partecipazione alla decima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA PITTURA e FOTOGRAFIA per aver concorso con l’opera, anche se questa non si è posizionata tra i vincitori.

Art.13 Nel file d’invio a apsleragunanze@gmail.com includere dati personali, indirizzo postale, indirizzo e-mail, telefono, breve nota biografica, (per i minorenni includere anche l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci con la fotocopia della loro carta d’identità) la dicitura “SARÒ PRESENTE”, fotocopia del versamento di € 15,00 per una sezione, si può partecipare a due o più sezioni con una quota pari a € 20,00, da effettuare tramite ricarica Postepay n° 5333 1711 2801 1620 intestato a Michela Zanarella, C.F.: ZNRMHL80L41C743L o con Paypal a miczanar@yahoo.it o in contanti nel plico di spedizione per i diritti di segreteria; in calce al testo, la seguente dichiarazione firmata:

 “Dichiaro che i testi delle poesie, i libri, le pitture, le fotografie da me presentati a codesto concorso internazionale sono opere di mia creazione personale.

 Sono consapevole che false attestazioni configurano un illecito perseguibile a norma di legge.

 Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi della disciplina generale di tutela della privacy (L. n. 675/1996; D. Lgs. n. 196/2003) e la lettura e la diffusione del testo per via telematica e nei siti di Cultura della Poesia, della Narrativa e dell’Arte, nel caso venga selezionato, dai giurati del concorso Undicesima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA PITTURA e FOTOGRAFIA”

Per il settimo anno consecutivo, l’associazione di promozione sociale ‘Le Ragunanze’, nell’undicesimo anno dell’omonimo Premio internazionale per la poesia, la narrativa, pittura e fotografia, consegnerà la Targa dedicata ad Anastasia Sciuto, ad un giovane talento dell’Arte Drammatica, Cinematografica e Televisiva, nel plauso e nel ricordo dell’impegno artistico della giovane.

 Referenti del concorso:

 La Presidente dell’A.P.S. “Le Ragunanze”, Michela Zanarella

 Coordinatore e Vicepresidente, Giuseppe Lorin

 Mail: apsleragunanze@gmail.com

Tel: 340.1981250

“La biblioteca dei fisici scomparsi” di Barbara Bellomo. Recensione di Gabriella Maggio

Il mitico cenacolo dei fisici di via Panisperna, la misteriosa scomparsa di Ettore Majorana, una storia d’amore contrastato dalla famiglia, ma invincibile, un padre tiranno, nel contesto della storia italiana tra la fine degli anni ‘20 e gli anni ‘50 costituiscono i temi dell’avvincente romanzo di Barbara Bellomo La biblioteca dei fisici scomparsi, edito da Garzanti.

Un romanzo storico che mescola microstoria e Storia, invenzione e fatti, mette Barbara Bellomo sulla linea segnata da altre scrittrici siciliane come Goliarda Sapienza, Maria Attanasio e Simona lo Iacono. Il romanzo si sviluppa tra passato e presente, quasi un diario dei fatti essenziali che segnano la vita di Ida Clementi, la bibliotecaria di via Panisperna.

Contravvenendo al divieto paterno di lavorare, grazie all’incontro con l’illustre Orso Maria Corbino, amico del padre, Ida ottiene il posto di bibliotecaria che la mette al fianco dei più grandi fisici italiani del tempo. In particolare diventa amica di Ettore Majorana con cui condivide l’origine siciliana e la passione per la letteratura: “Signorina Clementi, lo sa che mi piace parlare con lei di letteratura?”.

Majorana farà da tramite con Alberto Guarneri, suo collega quando frequentava la facoltà di ingegneria e amico sincero. Tra Ida e Alberto è amore a prima vista, assoluto: “Come ferro e calamita”. Ma il severo avvocato Clementi impedisce con la complicità della moglie e del figlio che quest’amore possa continuare e impone a Ida il matrimonio con Raffaele Braschi. Ida cede affranta, convinta che Alberto si sia innamorato di Giulia.

Nel 1938, quando Ida sta per lasciare Roma e trasferirsi col marito a Torino, apprende dalla stampa la misteriosa scomparsa di Ettore Majorana. La notizia la rattrista molto e le fa sentire più vivo l’amore per Alberto, di cui non ha avuto più notizie.

Dopo la parentesi della Seconda Guerra mondiale negli anni ’50 a Torino Ida incontra per caso Giulia, la promettente studentessa di via Panisperna di cui era stata tanto gelosa da ritenerla responsabile dell’allontanamento di Alberto. Il colloquio con la donna la rassicura: “Credevi davvero  avessi sposato Alberto?… nella sua testa c’eri tu… mi sembrava di competere con un fantasma”. Giulia continua accennando al fatto che probabilmente Majorana e Alberto vivono a Buenos Aires e frequentano il salotto culturale delle sorelle Cometta Manzoni.

Ida comincia le sue ricerche con determinazione e nello stesso tempo conduce un’analisi interiore rigorosa che la porta allo svelamento di sé e dell’inganno perpetrato dalla sua famiglia.  Riacquista il coraggio e lo spirito libero di quando era la giovanissima bibliotecaria di via Panisperna.

I luoghi sono molto importanti secondo Fernand Braudel e nella narrazione di Barbara Bellomo hanno un ruolo fondamentale, non sono soltanto una scenografia della vita di Ida, ma tappe fondamentali e significative delle sue attese e speranze deluse a Roma, spente a Torino, rinate con ostinazione ribelle a Catania, realizzate a Buenos Aires. I luoghi sono memoria, identità, relazioni orizzontali tra viventi e relazioni verticali con i morti.

La biblioteca dei fisici scomparsi vuole esprimere anche o soprattutto che le scoperte della meccanica quantistica, realizzate in via Panisperna, dimostrano la perdita di oggettività nell’interpretazione dei fenomeni fisici e l’inquietudine per la destabilizzazione gnoseologica che ne deriva. Per questo l’opera, pur dialogando con la tradizione italiana del romanzo storico, chiama in causa i grandi autori siciliani: L. Pirandello, V. Brancati, L. Sciascia dotati di una particolare intelligenza sensibile che ha permesso loro di vedere oltre i dubbi, le paure, le incertezze degli uomini. Nel tessuto linguistico chiaro ed essenziale della narrazione s’inseriscono espressioni dialettali come lessico familiare.

GABRIELLA MAGGIO


Questo testo viene pubblicato dietro autorizzazione da parte dell’Autrice senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro.

X Ragunanza di poesia, narrativa e pittura: il verbale di giuria

L’ A.P. S. Le Ragunanze con i patrocini morali del Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia a Roma, Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, Vivere D’Arte, Leggere Tutti, LATIUM di Madrid, ACTAS Tuscania, WikiPoesia, Coordinamento Difendiamo i pini di Roma Comitato Villa Glori, comunica i nominativi di tutti gli autori e artisti premiati ai quali vanno i complimenti della Giuria composta da: Virgilio Violo (Presidente di Giuria), Michela Zanarella (Presidente del Premio), Giuseppe Lorin (Vice Presidente del Premio Le Ragunanze), Elisabetta Bagli (Presidente Latium), Antonio Corona (Vivere D’Arte), Fiorella Cappelli (Leggere Tutti), Lorenzo Spurio, Serena Maffia.

Sezione poesia a tema natura:

1° classificato: “Sine nomine” di Roberto Costantini (Roma)

2° classificato: “Senza titolo” di Fabio Romano (Roma)

3° classificato: “Il mio amico albero” di Alessandro Porri (Roma)

Menzione d’onore:

“Simboli del tempo” di Antonella Ariosto (Roma)

“Il pino e il parrocchetto” di Giovanni Battista Quinto (Matera)

“Non sanno niente” di Fadi Nasr (Milano)

“Custodi di segreti” di Carla Abenante (Napoli)

“Una quercia e un pino” di Rossana Bonadonna (Roma)

“Il viale dei venti alberi di pino” di Lucia Izzo (Roma)

“Patria” di Sofia Skleida (Grecia)

“Los pinos de Roma” di Anja Granjo (Spagna)

“Los pinos de Roma” di Veli Bogoeva (Spagna)

“Solitario pino mediterraneo” di Loli Garcia (Spagna)

“Inseguito dal sole” di Gianni Servadio (Roma)

*

Sezione libro edito poesia

1° classificato: “Luce del tempo” di Marco Onofrio (Roma)

2° classificato: “A corpo libero” di Doris Bellomusto (Lucca)

3°classificato: “La croce di carta” di Luciano Giovannini (Roma)

Menzione d’onore:

“Apophoreta” di Stefano Baldinu (Bologna)

“Il prigioniero della luce” di Danilo Poggiogalli (Roma)

“Fiorisce il mandorlo a Natale” di Gianni Pallaro (Padova)

“Lettere da quarantena” di Guido Tracanna (Roma)

“Sbalzi d’amore” di Fra Gilé (Messina)

“Poesie minuscole” di Colomba di Pasquale (Macerata)

“Se lo sguardo è da un oblò” di Ornella Gatti (Roma)

“Con gli occhi e con l’anima” di Isabella Petrucci (Ancona)

“Vivremo tutto il resto” di Loretta Liberati (Roma)

“Parliamo finché la luce non si spenga” di Stefania di Leo (Messina)

“Gabbiani sanguinanti” di Raed Anis Al-Jishi (Arabia Saudita)

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Sezione libro edito narrativa

1° classificato: “Dea contadina” di Elvira Delmonaco Roll (Caserta)

2° classificato: “L’uomo che parlava con le stelle” di Gianluca Galotta (Roma)

3° classificato: “Archeologia di un danzatore” di Claudiano Sironi (Milano)

Menzione d’onore:

“Ius sanguinis” di Maria Laura Antonini (Perugia)

“Raggi di sole” di Nadia Buonomo (Ferrara)

“Nel vicolo stretto” di Manuela Magi (Macerata)

“Senza fatica niente” di Pasquale Fierro (Novara)

“Voci dal tempo indicibile” di Francesca Innocenzi (Macerata)

“Spirespiro storie di rinascita” di Simona Maiucci (Viterbo)

*

Sezione pittura:

1° classificato: “Roma: i pini e il Tevere” di Loredana Manciati (Roma)

2° classificato: “Intelligenza naturale” di Tatyana Zaytseva (Roma)

3° classificato: “Pini sparsi” di Giuseppe Galati (Vibo Valentia)

Menzione d’onore:

“Cortecce” di Bruna Milani (Roma)

“Lacrime leggere” di Samia Peroni (Roma)

*

PREMI SPECIALI

Targa Anastasia Sciuto – Vera Dragone (Roma)

Targa Latium – “Il viaggio” di Stefania Raschillà (Genova)

Targa Vivere D’Arte – “Luminescenze” di Flavio Dall’Amico (Vicenza)

Targa Speciale Le Ragunanze – “Trecento anni di Giovan Battista Casti” di Quinto Ficari (Viterbo)

Targa Actas Tuscania – “Il dominio della penna” di Piko Cordis (Ascoli Piceno)

“Virdimura” di Simona Lo Iacono, recensione di Gabriella Maggio

Ciò che rende la Sicilia una dimora letteraria unica e veramente speciale è il racconto ininterrotto e serrato che i suoi scrittori ne hanno fatto con maggiore intensità e con una pronuncia sempre più riconoscibile, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento per arrivare ai giorni nostri. Una realtà di frontiera, a cavallo di culture diverse, che è un crogiuolo di esperienze esistenziali e storiche, è stata proposta, per forza di scrittura, come metafora del mondo attraverso una varietà di voci e di sguardi acuminati e dolenti costituendo una tradizione forte e vitale. (Domenica Perrone- “In un mare d’inchiostro- ed. Bonanno).

In questa dimora letteraria si colloca l’opera di Simona Lo Iacono, voce intensa e originale della narrativa contemporanea non soltanto siciliana. Da Le Streghe di Lenzavacche del 2016 a Il morsodel2017, al Mistero di Anna del 2022 fino al recentissimo Virdimura la scrittrice siracusana narra la Sicilia attraverso la storia di donne “contro corrente” dotate di uno sguardo divergente sul mondo, fedeli alle storie et alla fantasia et alla pietate, seguendo la strada tracciata da Corrada Assennato. “Forte come le mura che cingono Catania. Verde come il muschio che affiora dal duro… ti chiamerai Virdimura” con queste parole il medico Urìa dà il nome a sua figlia dopo una lunga ricerca del “segno” propizio alla scelta di un nome non casuale, legato alla sacra liturgia della natura. Insegna alla figlia, come ha promesso alla madre, morta nel partorirla, le cose che “reputava importanti nella vita, stare con le persone che leggono, che amano, che hanno compassione”. Virdimura è nata nella Catania nel XIV sec. da una donna ebrea impura  e con coraggiosa determinazione   comprende che deve   dedicarsi come il padre Urìa  a  curare i diseredati,  creature fraterne, cariche di mistero, consapevole che  l’arte medica non cura soltanto il corpo ma anche l’anima con l’ascolto  e la compassione. Non c’erano solo le piante a fornire la cura, le insegnava Urìa, ma la musica. Il ritmo. Il bagno in mare. La conversazione con i poeti. L’osservazione delle stelle.

Nel 1376 Virdimura  è  la prima donna ad ottenere “ licencia praticandi in scientia medicine circa curas phisicas corporum humanorum, maxime pauperum” davanti alla Commissione di giudici presieduta dal Dienchelele. Di questa antica donna medico l’Archivio di Stato di Palermo conserva  un documento assai scarno, quello  in cui  le si conferisce la licencia.  

Simona Lo Iacono ricrea con fine sensibilità ed empatia la storia di Virdimura dall’epilogo, dal racconto di sé che la donna fa ai giudici che l’esamineranno nell’arte medica. Virdimura, come Urìa  ed il marito Pasquale, vive in armonia con la natura e gli uomini, lontana dalla città  talvolta ostile, dove regnano l’avidità ed i pregiudizi. Tutti e tre avvertono lo grido degli ultimi che sale dalla terra, e si mettono al loro servizio.

La Catania di Virdimura era la più bella delle città. Popolosa. Gloglottante. Colma di ebrei, musulmani, arabi, cristiani. Nessuno parlava una sola lingua, masticavamo un po’ tutti i dialetti…non diversa dalle città d’oggi multietniche. Da quel tempo antico a noi moderni giunge un messaggio, un invito a considerare preziosa la nostra vita, a viverla con consapevolezza attraverso lo studio, l’amore, la compassione, prendendoci cura dell’altro soprattutto se è debole, senza dimenticare “la sacra liturgia della natura”.

La frase di Veronica Roth, in limine, è emblematica e guida il lettore nell’interpretazione attualizzante: “Ma ora ho imparato un’altra cosa. Possiamo guarire, se ci curiamo a vicenda”. Nel  romanzo Virdimura  senza fratture né conflitti conquista la propria identità e la sua reale  parità con gli uomini. Mentre intorno a lei le altre donne sono succube di pregiudizi di uomini autoritari. Il convincimento che l’uomo è un essere confinato che cerca eternamente di sconfinare  è la filosofia  sottesa  alla storia  e fa da freno e da guida al comportamento dei personaggi principali.  Un alone di favola avvolge la narrazione per la continua allusione a un sapere antico e saggio che lega l’uomo all’uomo e  alla natura; per il senso del viaggio che con le diverse esperienze che offre ai personaggi maschili, Urìa, Josef, Pasquale, li forma e ne mette in luce la tempra che oggi possiamo definire eroica;  per il luogo separato dalla città  dove  vive la  protagonista sulla riva del mare, presso  una saia, e organizza nella sua  casa –laboratorio-ospedale-biblioteca, un asilo per chi ne ha bisogno, offrendo in maniera disinteressata le sue cure, frutto di  un sapere armonioso e vitale acquisito  studiando  le piante e  le pietre; per la lingua poetica  con intarsi dialettali e di italiano antico.

GABRIELLA MAGGIO


L’Autrice ha autorizzato alla pubblicazione del presente testo su questo sito senza nulla avere a pretendere al gestore all’atto della pubblicazione né in futuro.

La decima Ragunanza di Poesia, narrativa e pittura: il bando di partecipazione

L’Associazione di Promozione Sociale ‘Le Ragunanze’ con il patrocinio morale del Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, in collaborazione con FLIPNEWS, LATIUM, LEGGERE TUTTI, ACTAS, WIKIPOESIA, COORDINAMENTO DIFENDIAMO I PINI DI ROMA COMITATO VILLA GLORI, VIVERE D’ARTE LETTERATURA promuove la 10^ Ragunanza di “POESIA, NARRATIVA e PITTURA”.

La partecipazione è aperta a tutti coloro che, dai 16 anni in su – per i minorenni è necessaria l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci – senza distinzioni di sesso, provenienza, religione e cittadinanza, accettano i tredici (13) articoli qui di seguito specificati.

La frase sopra menzionata “per i minorenni è necessaria l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci”, vuol dire che chi non ha compiuto 16 anni può partecipare alla decima ragunanza, previa l’autorizzazione scritta e firmata da entrambi i genitori che dovranno allegare alla loro autorizzazione la fotocopia della loro carta d’identità.

I nostri GIURATI, i cui nomi saranno resi noti solo a conclusione della votazione, valuteranno gli scritti pervenuti e le opere pittoriche (in foto) spedite per e-mail, a loro insindacabile giudizio! Il REGOLAMENTO per la 10^ Ragunanza di POESIA, NARRATIVA & PITTURA, prevede quattro sezioni:

I sez.: POESIA INEDITA “NATURA-I PINI DI ROMA E NELLE ALTRE LATITUDINI”

II sez.: SILLOGE DI POESIA EDITA “A TEMA LIBERO”

III sez.: NARRATIVA LIBRO “A TEMA LIBERO”

IV sez.: PITTURA “A TEMA NATURA- I PINI DI ROMA E NELLE ALTRE LATITUDINI O A TEMA LIBERO”

La tematica di tutte e quattro le sezioni, trattandosi di “ragunanza”, termine in uso nell’Arcadia di Christina di Svezia, dovrà almeno contenere dei riferimenti alla natura che ci accoglie.

Per la I sezione, la POESIA “NATURA- I PINI DI ROMA E NELLE ALTRE LATITUDINI”, che sarà da Voi scritta, nel rispetto della sintesi poetica, dovrà ricordare i dettami dell’Arcadia, il valore della natura, filtrati dagli eventi attuali che coinvolgono, modificano, distruggono i quattro elementi della nostra madre Terra e lo spirito di tutti coloro che si prodigano per la salvezza ed il recupero dell’ambiente e in particolare dei pini di Roma e nelle altre latitudini.

Per la II sezione, la SILLOGE DI POESIA EDITA “A TEMA LIBERO”, che sarà da Voi già stata pubblicata (o da Casa Editrice o in proprio) e che decidete di far partecipare a questa X Ragunanza, si presenterà quindi come un libretto, potrà trattare qualsiasi tematica, essendo “A TEMA LIBERO”, e potrà spaziare su temi alti dell’esistenza, su temi universali, che abbraccino il genere umano.

Per la III sezione, NARRATIVA LIBRO “A TEMA LIBERO”, che sarà da Voi già stato pubblicato (o da Casa Editrice o in proprio) e si presenta quindi in forma di libro, potrà trattare qualsiasi tematica, essendo “A TEMA LIBERO”, e potrà spaziare su temi alti dell’esistenza, su temi universali e filosofici, che abbraccino il genere umano.

Per la IV sezione, PITTURA “A TEMA NATURA- I PINI DI ROMA E NELLE ALTRE LATITUDINI O TEMA LIBERO” si tratta di un’opera pittorica, realizzata con qualsiasi tecnica e che verrà inviata per e-mail al giudizio, in formato jpg come fotografia; l’opera potrà trattare la tematica sui pini di Roma o libera, essendo “A TEMA NATURA – I PINI DI ROMA E NELLE ALTRE LATITUDINI O LIBERO”, e potrà spaziare su temi alti dell’esistenza, su temi universali e filosofici, che abbraccino il genere umano. Quell’opera pittorica scelta, qualora risultasse tra i vincitori, dovrà essere portata, se possibile, dall’autore in originale (non deve superare le dimensioni di 50 x 60) per essere esposta nelle tre ore della cerimonia di premiazione.

Art.1 Si richiede per la 10^ Ragunanza di POESIA, NARRATIVA e PITTURA, che il testo della poesia sia di massimo 36 versi e scritto in Times New Roman, a carattere 12 o 18 e che si rispettino in tutte le loro parti i 13 Articoli, i quali specificano le norme, i diritti, i requisiti e le leggi di questo regolamento.

Art.2 La POESIA della sezione “NATURA- I PINI DI ROMA E NELLE ALTRE LATITUDINI” dovrà essere inedita e, per concorrere, andrà spedita via e-mail a apsleragunanze@gmail.com indicando e specificando la sezione da voi scelta in questo modo:

Decima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA e PITTURA

Sezione I: POESIA INEDITA “NATURA- I PINI DI ROMA E NELLE ALTRE LATITUDINI”

1.La POESIA sarà ammessa solo ed unicamente con il nome, cognome, contatto telefonico ed e-mail di rintracciabilità del partecipante al concorso. I dati del concorrente sopra indicati andranno scritti in un foglio “a parte” e spediti insieme al foglio dove sarà scritta la Vostra POESIA che concorrerà.

Ai nostri giurati sarà fatta pervenire la POESIA in forma anonima.

2.La “SILLOGE DI POESIA EDITA A TEMA LIBERO”, per concorrere, andrà spedita in pdf via e-mail a apsleragunanze@gmail.com indicando e specificando la sezione da voi scelta in questo modo:

Decima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA e PITTURA

Sezione II: POESIA “SILLOGE DI POESIA EDITA A TEMA LIBERO”

La SILLOGE già pubblicata – o da Casa Editrice o in proprio – sarà ammessa solo ed unicamente con il nome, cognome, contatto telefonico ed e-mail di rintracciabilità del partecipante al concorso; questi dati saranno scritti su foglio a parte, che conterrà i dati ulteriori dell’Autore, nonostante appaia sul libro solo il nome ed il cognome dell’Autore della Silloge.

La Silloge di poesia, il libro, potrà essere spedita a scelta del partecipante, o con Raccomandata R/R o con piego di libri in una (1) unica copia a: A.P.S. “Le Ragunanze” c/o Michela Zanarella – Via Fabiola, 1 – 00152 Roma.

Congiuntamente (se possibile) dovrà comunque e pertanto arrivare, in pdf la Vostra silloge alla e-mail: apsleragunanze@gmail.com indicando nell’oggetto la sezione ovvero: sezione POESIA “SILLOGE DI POESIA EDITA A TEMA LIBERO”

Nel foglio inserito nella busta, che conterrà la silloge (il libretto), dovranno essere specificati i dati dell’autore: nome, cognome, contatto telefonico ed e-mail di rintracciabilità del partecipante al concorso.

3.Il LIBRO DI NARRATIVA “A TEMA LIBERO”, per concorrere, andrà spedito in pdf via e-mail a apsleragunanze@gmail.com indicando e specificando la sezione da voi scelta in questo modo:

Decima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA e PITTURA

Sezione III: NARRATIVA LIBRO “A TEMA LIBERO”

ovvero, il Vostro romanzo, la Vs opera, potrà riguardare tematiche varie, essendo “A TEMA LIBERO” e potrà spaziare su temi alti dell’esistenza, su temi universali e filosofici che abbraccino il genere umano, i sentimenti, oltre alla fauna che regna nel nostro pianeta Terra. Il libro già pubblicato – o da Casa Editrice o in proprio – sarà ammesso solo ed unicamente con il nome, cognome, contatto telefonico ed e-mail di rintracciabilità del partecipante al concorso; questi dati saranno scritti su foglio a parte, che conterrà i dati ulteriori dell’Autore, nonostante appaia sul libro solo il nome ed il cognome dell’Autore del romanzo di narrativa a tema libero.

Il libro, potrà essere spedito, a scelta del partecipante, o con Raccomandata R/R o con piego di libri in una (1) unica copia a: A.P.S. “Le Ragunanze” c/o Michela Zanarella – Via Fabiola, 1 – 00152 Roma.

Il Vostro libro “a tema libero” sarà fatto pervenire ai Nostri giurati in pdf e sarà esposto nel giorno della Premiazione.

IV sezione: PITTURA “A TEMA NATURA – I PINI DI ROMA E NELLE ALTRE LATITUDINI O TEMA LIBERO”. Si partecipa con un’opera pittorica in qualsiasi tecnica a tema libero, a colori o in bianco e nero, da inviare in foto per posta elettronica all’indirizzo apsleragunanze@gmail.com in formato JPG, i file devono essere nominati con il titolo della foto.

Decima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA e PITTURA

Sezione IV: PITTURA “A TEMA NATURA – I PINI DI ROMA E NELLE ALTRE LATITUDINI O A TEMA LIBERO”

Art.3 Le modalità espressive della POESIA, della SILLOGE, del LIBRO DI NARRATIVA, della PITTURA ripartite nelle due modalità, non dovranno essere offensive né ledere la sensibilità e/o la dignità del lettore, dell’ascoltatore, del visore e della persona chiamata in causa a “giudicare” e a leggere. Le opere che non ottemperano quanto specificato nell’articolo 3 saranno automaticamente escluse.

Art.4 La partecipazione è soggetta ad una quota di € 15,00, che sottintende la presenza dell’autore concorrente ed include le spese di segreteria; si può partecipare a due o più sezioni con una quota pari a € 20,00.

Art.5 La scadenza per l’inoltro dei materiali è fissata a domenica 30 GIUGNO 2024;

Art.6 Il giudizio della giuria è insindacabile;

Art.7 La partecipazione al concorso comporta l’accettazione di tutte le norme del presente regolamento ed il partecipante dovrà essere presente il giorno della ragunanza per la lettura delle POESIE e di alcuni stralci di brani tratti dal LIBRO di Narrativa, secondo la graduatoria di premiazione di fronte agli astanti e per la descrizione breve “a commento” della propria opera, la PITTURA, qualora ci fosse tempo ulteriore a disposizione.

Sono ammesse deleghe solo in presenza del delegato a ritirare il premio assegnato, il quale si dovrà mettere in contatto con la segreteria del PREMIO, confermando il nome del delegato alla mail: apsleragunanze@gmail.com ;

Art.8 Qualora il premiato o il suo delegato non fosse presente, il suo riconoscimento sarà recapitato solo previo inoltro tassa di spedizione ed accordi con la segreteria del premio.

Art.9 I partecipanti, le cui loro opere di poesie, sillogi, racconti brevi, romanzi e pitture nelle modalità specificate, siano state selezionate per la premiazione, la lettura e la visione in pubblico, saranno informati sui risultati delle selezioni mediante e-mail personale e segnalazione nel sito dell’Associazione di Promozione Sociale “Le Ragunanze”: http://www.leragunanze.it.

Art.10 La premiazione avverrà in data da definirsi secondo le disponibilità della struttura che ci ospita 

Art.11 A tutti i selezionati sarà inviato, con largo anticipo, l’invito per partecipare alla cerimonia di premiazione.

Art.12 I PREMI saranno così suddivisi:

Decima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA e PITTURA.

  1. I sez.: POESIA INEDITA “NATURA- I PINI DI ROMA E NELLE ALTRE LATITUDINI”

POESIA INEDITA sez. “NATURA- I PINI DI ROMA E NELLE ALTRE LATITUDINI”:

– primo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

– secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

– terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

  • II sez.: SILLOGE DI POESIA EDITA “A TEMA LIBERO”

SILLOGE DI POESIA EDITA a “Tema Libero”

– primo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

– secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

– terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

  • III sez.: NARRATIVA LIBRO “A TEMA LIBERO”

NARRATIVA LIBRO a “Tema Libero”

– primo classificato: (targa+ abbonamento per 1 anno al mensile LEGGERE TUTTI)

– secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

– terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

  • IV sez.: PITTURA “A TEMA NATURA – I PINI DI ROMA E NELLE ALTRE LATITUDINI O A TEMA LIBERO”

PITTURA in modalità “a Tema Natura – i pini di Roma e nelle altre latitudini o a Tema Libero”

– primo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

– secondo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

– terzo classificato: (cartiglio pergamenato con targa)

Saranno consegnate le Menzioni d’Onore (cartiglio pergamenato con medaglia)

L’assegnazione della TARGA del PRESIDENTE dell’A.P.S. “Le Ragunanze” è a discrezione del PRESIDENTE.

 L’associazione ACTAS di Tuscania e l’associazione LATIUM di Madrid assegneranno una targa per le opere che riterranno più meritevoli.

* Nella sinergia tra l’A.P.S. “Le Ragunanze” e FLIPNEWS è contemplata l’assegnazione di una targa, che verrà consegnata a discrezione del presidente dell’omonima associazione. 

Tutti i partecipanti presenti, e solo i presenti, riceveranno brevi manu l’attestazione di partecipazione alla decima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA e PITTURA per aver concorso con l’opera, anche se questa non si è posizionata tra i vincitori.

Art.13 Nel file d’invio a apsleragunanze@gmail.com includere dati personali, indirizzo postale, indirizzo e-mail, telefono, breve nota biografica, (per i minorenni includere anche l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci con la fotocopia della loro carta d’identità) la dicitura “SARÒ PRESENTE”, fotocopia del versamento di € 15,00 per una sezione, si può partecipare a due o più sezioni con una quota pari a € 20,00, da effettuare tramite ricarica Postepay n° 5333 1711 2801 1620 intestato a Michela Zanarella, C.F.: ZNRMHL80L41C743L o con Paypal a miczanar@yahoo.it o in contanti nel plico di spedizione per i diritti di segreteria; in calce al testo, la seguente dichiarazione firmata:

 “Dichiaro che i testi delle poesie, i libri, le pitture da me presentati a codesto concorso internazionale sono opere di mia creazione personale.

 Sono consapevole che false attestazioni configurano un illecito perseguibile a norma di legge.

 Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi della disciplina generale di tutela della privacy (L. n. 675/1996; D. Lgs. n. 196/2003) e la lettura e la diffusione del testo per via telematica e nei siti di Cultura della Poesia, della Narrativa e dell’Arte, nel caso venga selezionato, dai giurati del concorso Decima Ragunanza di POESIA, NARRATIVA & PITTURA”

Per il sesto anno consecutivo, l’associazione di promozione sociale ‘Le Ragunanze’, nel X anno dell’omonimo Premio internazionale per la poesia, la narrativa e la pittura, consegnerà la Targa dedicata ad Anastasia Sciuto, ad un giovane talento dell’Arte Drammatica, Cinematografica e Televisiva, nel plauso e nel ricordo dell’impegno artistico della giovane.

Referenti del concorso:

La Presidente dell’A.P.S. “Le Ragunanze”, Michela Zanarella

Coordinatore e Vicepresidente, Giuseppe Lorin

Mail: apsleragunanze@gmail.com

Tel: 340.1981250

Sito: www.leragunanze.it

“E la chiamarono Vigata. La Sicilia nel cuore” di Pasquale Hamel. Recensione di Gabriella Maggio

La nostra epoca, ha messo in discussione la rilevanza e il concetto stesso di passato e di conseguenza anche della memoria. Tutti gli eventi, i sentimenti, le emozioni della vita sono oggi riferite a un incessante presente, disancorato dal passato, che pure è l’unico dato di fatto che ci appartiene. Non sorprende quindi che uno scrittore che va oltre le apparenze, e soprattutto uno storico come Pasquale Hamel, abbia interesse a valorizzare la memoria e ricostruire un mondo che gli è caro per motivi biografici, legati all’infanzia ed alla giovinezza.

Hamel in E la chiamarono Vigata vuole ricreare sulla pagina il senso e il sapore di un luogo vero, vissuto, dove si interconnettono vicende umane e luoghi. Porto Empedocle è nella sua narrazione un luogo antropologico, quello che, secondo M. Augé, è «simultaneamente principio di senso per chi lo abita e principio di intellegibilità per chi lo osserva», perché detiene tre caratteristiche fondamentali: identità, relazione e storia I luoghi parlano e hanno molto da raccontare. Per gli antichi, non a caso, ogni luogo era abitato da uno spirito guardiano, il Genius Loci, che bisognava conoscere, rispettare e a cui ci si doveva rivolgere per avere il permesso di attraversare il luogo che custodiva. Oggi pochi usano il nome originario del luogo “Porto Empedocle” perché nell’immaginario comune prevale il nome di Vigata, datogli da Andrea Camilleri nei romanzi del commissario Montalbano. Nome condiviso anche dal pubblico dei non lettori per l’omonima fortunata serie televisiva. Questo spiega il titolo scelto da Pasquale Hamel E la chiamarono Vigata, dove il passato remoto chiamarono indica un’azione avvenuta un volta per tutte, irreversibile. Sono i libri che creano il mondo, diceva J.L. Borges. E la chiamarono Vigata raccoglie quaranta bozzetti, brevi racconti realistici, che con vivacità impressionistica descrivono una situazione, un carattere, un personaggio che ha colpito l’immaginazione di Hamel e che hanno caratterizzato Porto Empedocle nel ‘9oo.

Nel paese lo scrittore ha vissuto l’infanzia e l’adolescenza: “un luogo che non mi ha visto neppure nascere ma dove ho vissuto, fra grandi tensioni emotive e forti affetti familiari, gli anni dell’infanzia e della mia adolescenza… snodo da cui guardare la complessità delle vicende del mondo”.

Se i Siciliani sono gli unici eccentrici italiani gli empedoclini incarnano in molti casi la iperbole dell’eccentricità. Questa particolare eccentricità siciliana va cercata nella storia locale come dice Sciascia e ribadisce Hamel che scrive che: “Gli empedoclini sono sempre stati uomini del fare”, hanno dato vita a “una piccola città, carica di positiva originalità”, tuttavia non sono sfuggiti alla sicilianitudine.

Questa è la condizione dei Siciliani anche secondo D.H. Lawrence, che però la chiama la “difficoltà” perché ne fiacca l’energia eccezionale”. Nei bozzetti si coglie proprio l’impossibilità dei personaggi a realizzare il proprio obiettivo per deficienze proprie o per impedimenti sorti nel contesto in cui operano. Quanto accade a Fofò, animatore culturale, è emblematico delle difficoltà che si frappongono all’energia eccezionale di tutti gli empedoclini.

Il lettore si ritrova in un microcosmo che, col senso e col senno di oggi, diviene rappresentativo dell’umana complessa fragilità di tutti i tempi, osservata e studiata dall’occhio acuto dell’autore che vuole comporre non soltanto un mosaico locale, soddisfacendo così la sua volontà di ricordare, ma fare riferimento a un mosaico più ampio di “storia civile” dell’Isola.

Le pagine scorrono veloci e ariose per l’affettuosa ironia che le connota e per lo stile asciutto, dove le espressioni dialettali hanno il sapore del linguaggio dell’anima.

GABRIELLA MAGGIO


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