“Lo stupore e la meraviglia”, la nuova raccolta di aforismi di Emanuele Marcuccio

Il poeta e aforista Emanuele Marcuccio ritorna con una seconda raccolta aforistica (suo quinto libro): Lo stupore e la meraviglia. Aforismi e pensieri, per i tipi di Youcanprint (Lecce) e la cura editoriale della poetessa e promotrice culturale Gioia Lomasti; sua è l’immagine di copertina, realizzata attraverso una rielaborazione grafica di uno scatto originale dello stesso Autore dell’agosto 2015 sulle Madonie.

Aprendo il libro da pagina 11 possiamo leggere una prefazione del critico letterario e poeta marchigiano Lorenzo Spurio, a cui segue una breve nota di edizione della stessa Lomasti, si prosegue nei suoi ottantotto numeri tra aforismi e pensieri, il cui tema principale rimane la poesia, non mancano pensieri e aforismi dedicati al progetto di poesia “Dipthycha”, ideato e curato dallo stesso Marcuccio; chiude l’opera un saggio di postfazione “Con stupore e meraviglia: un approccio alla scrittura aforistica di Emanuele Marcuccio” della compianta poetessa, critico letterario e saggista Lucia Bonanni (1951-2024), alla cui memoria l’Autore dedica lo stesso libro. Degno di nota l’inserimento in esergo al libro di una poesia inedita della stessa Bonanni, in cui è palpabile il panismo, la meraviglia e lo stupore innanzi allo spettacolo della natura.

In appendice un saggio di presentazione del progetto di poesia “Dipthycha” redatto dall’Autore, un progetto che ad oggi conta quattro volumi antologici editi (2013-2022) e la partecipazione di quarantadue voci poetiche contemporanee.

Il libro è presente sui maggiori store online e ordinabile in libreria attraverso il web-store “Bookdealer.it”.

«Questa silloge di Aforismi e pensieri – come ricorda il sottotitolo – raccoglie frammenti creativi che l’Autore ha vergato su carta in sei anni di tempo, dal 2012 al 2018, e possiamo concepirla come la naturale prosecuzione di una prima stagione di aforismi ricondotti poi alla precedente pubblicazione Pensieri Minimi e Massime del 2012. La nuova opera è anticipata da una suggestiva quanto misteriosa chiosa lorchiana nella quale viene chiamato in causa il concetto di “meraviglia” che Marcuccio nel corso dell’opera fa suo. La meraviglia proviene da un atto partecipativo dell’uomo che, mediante l’osservazione – non solo visiva ma anche interiore ed emozionale, dell’auscultazione – con passione si lega all’oggetto (e al mistero) della sua attenzione». (Dalla Prefazione di Lorenzo Spurio)

«[O]gni aforisma è come una perla di saggezza in grado di dare una profonda impronta al lettore. Questi testi sono intrisi di conoscenza dell’animo umano e sono in grado di toccare in pochi istanti di lettura pensieri complessi e universali». (Gioia Lomasti)

«La realtà storica dell’intero corpus delle opere marcucciane rivela una gamma di contenuti assai ampia, organica e finemente strutturata, sempre alimentata e curata dal genuino senso d’amore per le Lettere e dove ciascun testo prodotto “rimane sempre una cara creatura” (dall’aforisma N. 62), quasi come un individuo che abbisogna di essere lasciato libero di essere letto e in cui ciascun lettore può riconoscersi e sentirlo come proprio, se pure per onestà intellettuale “[u]n autore non è mai soddisfatto di ciò che ha scritto” (dal pensiero N. 66) perché, se lo fosse, smetterebbe di scrivere». (Dalla Postfazione di Lucia Bonanni)

Emanuele Marcuccio (Palermo, 1974), poeta, aforista, curatore editoriale. Per la poesia ha pubblicato Per una strada (2009), Anima di Poesia (2014), Visione (2016); per l’aforistica le raccolte Pensieri Minimi e Massime (2012), Lo stupore e la meraviglia (2024); per il teatro il dramma epico in versi di ambientazione islandese Ingólf Arnarson (2017). Presente in numerose antologie di autori vari, tra cui «L’evoluzione delle forme poetiche. La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio (1990 – 2012)» (2012), è ideatore e curatore del progetto di poesia “Dipthycha” con quattro volumi antologici editi, dove la forma del dittico e trittico poetico è declinata rispettivamente a due e tre voci di autori diversi.

N.E. 02/2024 – “Rifiorire” e “Terapie Spirituali”, due aforismi di Claudio Tonini

Rifiorire

Spiritualità è far addormentare il proprio dolore con una ninna nanna d’amore, risvegliando così dolcemente, al tempo stesso, la propria assopita felicità.

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Terapie Spirituali

Scrivere è sognare il paradiso prendendosi cura della propria anima in una stanza refrigerata del proprio torrido e personale inferno.


Questo testo viene pubblicato nella sezione “Rivista Nuova Euterpe” del sito “Blog Letteratura e Cultura” perché selezionato dalla Redazione della Rivista “Nuova Euterpe”, n°02/2024. L’autore ha autorizzato alla pubblicazione senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro.

N.E. 02/2024 – Due aforismi di Maria Pellino

La pace è nella contezza del tempo, quando l’animo raccoglie la virtù della pienezza e ne assapora l’autenticità.

La frenesia dilegua la ragione, ne aggroviglia l’esultanza. Sentire tutta quella tensione avvolgere corpo e cuore risveglia lo sguardo sull’eternità.


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N.E. 02/2024 – Due aforismi di Emanuele Marcuccio

La poesia deve avere sempre un senso universale e utilizzare volgarità, turpiloquio e simili “amenità” in una poesia, prima di tutto è illogico perché è quanto di più particolare e ordinario possa esserci, poi è di cattivo gusto e denota poca creatività per esprimere rabbia e quant’altro. Diverso è il caso della prosa, dove l’utilizzo di parole volgari può essere giustificabile per una maggiore caratterizzazione dei personaggi.

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Il dono della poesia è inestimabile, è dono di Dio per consolare il poeta del dolore del proprio sentire.


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N.E. 02/2024 – Un aforisma di Gabriella Paci

Lo spirito cerca sempre la ragione delle cose e incontra verità che feriscono ma la poesia sa trovare il lenimento per le ferite e sa renderle cicatrici.


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N.E. 01/2023 – Tre aforismi di Michele Veschi

Coriandoli

Se ingerissimo, pezzetto per pezzetto, ogni vetro rotto della nostra immagine, faremmo cento libri di consapevolezza.

Equilibrio

Se il sé1 è la mente e il sé2 il corpo, facciamo sì che il sé1, così egocentrico, dia meno informazioni possibili al sé2, così sensibile. E lasciamo andare, senza sforzo. Fidandoci.

Rotta X

L’Io può essere avventura di piacere, di paura, di aspettativa, di amicizia, di speranza, di scoperta,  di gioia, di tristezza, di disgusto, di sorpresa, di rabbia, di fiducia, ma senza confronto rimane sempre un  io minuscolo.

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N.E. 01/2023 – “Libri”, un aforisma di Laura Vargiu

I libri sono straordinari e, a ben riflettere, addirittura impressionanti: ci raccontano le vite degli altri, tra le quali, incredibilmente, ritroviamo molto spesso anche qualcosa della nostra.

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N.E. 01/2023 – “Emozioni”, un aforisma di Claudio Tonini

Commuoversi è inabissarsi nelle pagine più toccanti del libro della propria anima.

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N.E. 01/2023 – Un aforisma di Tommaso Romano

La singolarità è l’unica creatività vera e possibile. Non può esserci altra via che quella di valorizzare l’Io attraverso i libri e i nuovi media, che siano chiaramente il frutto di un’autentica elaborazione culturale e non solo psico-attitudinale. Ecco il mio elogio della distinzione che non discrimina nessuno ma fa risplendere la potenza diversa e però corale del mosaicosmo di ognuno. Ci vuole più autonomia più libertà, più spirito libero per i buoni testi per i buoni libri che nutriscano l’io e al contempo la sinfonia che nasce dalla volontà individuale.

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N.E. 01/2023 – Un aforisma di Maria Pellino

L’odio ricompensa l’egoismo, ne traccia un pedissequo turbinio di ruggine.

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N.E. 01/2023 – Un aforisma di Simone Magli

Leggo libri perché contengono istruzioni di volo.

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