Mi perdo nell’incanto del ruscello,
nel frinire baldanzoso delle cicale,
nel ronzio sordo e vibrante delle vespe.
Sei stato fronda di quercia
traboccante amore e desiderio.
Sei stato linfa turbinosa e balenante.
Ti ho amato nel bagliore dell’aurora
nel brivido serpeggiante dell’istante,
ti ho amato nel bisbiglio
peregrino e disarticolato.
Io resto in ascolto di te,
dei complici abbracci inebrianti,
e dei sogni
nelle notti sfrontate e solitarie.
Infine mi perdo nell’amenità
del mattino, nell’umbratile mistero
del mondo e nella luce sbiadita
del tramonto.
Questo testo viene pubblicato nella sezione “Rivista Nuova Euterpe” del sito “Blog Letteratura e Cultura” perché selezionato dalla Redazione della Rivista “Nuova Euterpe”, n°02/2024. L’autrice ha autorizzato alla pubblicazione senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro.