Alle Oblate (Firenze) la presentazione di “Tessiture di donne” di Antonietta Langiu

Sarda d’origine e marchigiana di adozione, la scrittrice Antonietta Langiu presenterà venerdì 8 giugno, ore 17.00, Sala Conferenze “Sibilla Aleramo” alla Biblioteca delle Oblate (Via dell’Oriuolo n°24) il suo ultimo romanzo Tessiture di donne. A presentarla sarà Maria Federica Giuliani (Presidente della Commissione Cultura e Sport del Consiglio Comunale di Firenze); interverrà anche Pasqualina Musina (architetto). Maggiori info sull’evento sono presenti a questo link.

51CVmkIhy8L._SX351_BO1x204x203x200_.jpgUna storia di donne con le proprie debolezze, ma anche forti e coraggiose alla ricerca del senso della vita e il viaggio ne diventa spesso un mezzo. Storie parallele, in particolare di due donne, che si sviluppano in tempi e luoghi diversi per età ed esperienze, che si confrontano senza giudicarsi, che si capiscono e si comprendono. Legate da un filo sottile e insieme vigoroso che le riporta alle origini, alla propria terra: la Sardegna, con i suoi riti, le sue leggende, le sue tradizioni. Una terra che ha memoria forte e radici robuste, e un sapere tramandato oralmente da antiche donne matriarche, depositarie di parole e di valori. Le unisce quel sentimento chiamato “sarditudine”, un misto di forza e di orgoglio nel riconoscersi figli di una stessa gente dura e determinata che ha saputo reagire alle tante sfide della vita. Terra di povertà e di dura fatica. Terra che è memoria, dolore, ma anche amore. Terra le cui radici possono diventare ali.

“La forza delle donne… può fare molto se esse credono in se stesse, nella propria dignità di persone che vogliono avere voce in questo nostro mondo travagliato”.

E’ anche una storia di viaggi fatti non solo di luoghi, ma anche di persone, di pensiero, di arte e di poesia in un grande telaio di fili tesi e intrecciati dalle mani delle due protagoniste, sorrette e mescolate dalla presenza/assenza di Joyce Lussu, amica ed esempio di vita; dalle parole, sas paraulas, parole di mistero e sanazione e dalle tessiture della nonna Nedda e della madre dell’autrice, Zana; dalle abili dita, dai colori, dai materiali della terra e della casa dell’artista Maria Lai; dal pensiero di Gandh e di Le Corbuasier, entrambi architetti di pace; dai versi dei grandi poeti come…Maka Abraham, Kovafis, Hikmet… “Poeti legati tra loro da un filo rosso che ne motivava le scelte:  l’amore per l’uomo e per il mondo, e l’impegno per modificarlo in  meglio.”