Smontate le emozioni.
ricostruitele a parole, restituitele al verbo.
Poi distruggete il primo suono.
Fatelo di nuovo vostro, rinnalzatelo a voce piena.
La luna è alta, si può ora arare il campo,
prima che piova come divinità su un altro tempio.
La parola è esatta quando si fa suola, il passo
incespica, saggiando l’orizzonte su nuova terra fertile.
Il pianto la irrora. Lasciate che piova
su quella statua greca a destra.
La prima goccia di miele sarà per voi,
che avete saputo tremare.
Questo testo viene pubblicato nella sezione “Rivista Nuova Euterpe” del sito “Blog Letteratura e Cultura” perché selezionato dalla Redazione della Rivista “Nuova Euterpe”, n°02/2024. L’autrice ha autorizzato alla pubblicazione senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro.