“Il nascondiglio dell’anima” di Anna Maria Folchini-Stabile, recensione a cura di Sandra Carresi

Il nascondiglio dell’anima

di Anna Maria Folchini Stabile

con prefazione a cura di Lorenzo Spurio

Avola, Ciccio Urso Editrice, 2012

Recensione a cura di SANDRA CARRESI

Le poesie della poetessa Anna Maria, cantano il quotidiano. Il pensiero felice o che rattristi il giorno, la natura, ma soprattuttola Vitae tutta la ricchezza che ha saputo darle: la famiglia.

Il nascondiglio dell’anima – apre l’insieme delle sue poesie (… rifugio del cuore, oasi nel deserto della quotidianità, bolla dove respiro l’ ultima boccata d’aria), ecco, a mio avviso, in questa frase è racchiuso il pensiero cristallino di Anna.  E’ l’analisi semplice e accorata che la poetessa fa dei suoi malesseri e delle sue speranze dialogando con se stessa, tramutando il dolore, ospite inatteso, in pura poesia.

E’ proprio in questa età, senza tempo e senza vuoto, che la poetessa  apprezza ancor piùla Vita,

consapevole dei giorni che assediano la mente con mute domande ma, anche di sentieri di parole e pensieri che la fanno sentire donna e viva. – Vivere –

Patrimonio di immenso valore, la famiglia. Il compagno della vita, da una vita, con il quale ama duellare spesso come – Il Drago Infuocato – ma dal quale trova sempre rifugio e colloquio continuo.

I figli, li ritroviamo spesso nella sua poesia, – Amore Materno –  Come Eri – , una continua gara d’Amore, spesso nella poesia dei ricordi, ma, anche nel presente.

E poi, i suoi continui sguardi alla Natura, contemplandone la bellezza, soffermandosi nei minimi particolari, come la coltre di bianco cristallo che copre la vita, ( ….Galaverna), o – L’Albero di Ciliegio – La rappresentazione di una Donna tranquilla, che sa amare, sa vibrare, sa mantenere e alimentare i suoi affetti senza scalfirli, consapevole della sua ricchezza formata dalla propria semplicità.

Questa naturalezza di sentimenti veri, la si ritrova nella sua necessità di scrivere, magari in momenti di stanchezza, quando forse l’apatia si sta impossessando di Lei, è in quei momenti da Lei ritenuti flaccidi, inutili e  senza sostanza, che il rientro della persona amata, come per incanto, le porta il cuore, e la vita, ed avviene la magia: tutto ricomincia a correre  – Il mio Cuore –

Non è una Donna fragile, Anna Maria, ma sa commuoversi, sa vederela Vita, attraverso i suoi occhi, il suo cuore, e soprattutto, sa fermarlo nel tempo e sulla carta. –Il cuore del Poeta –

La sua ironia è quasi inattesa, ma, sempre presente nella sua piacevole persona. Questa  è Anna Maria per me.

a cura di SANDRA CARRESI

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“Ho ancora una parola per te” di Fabiola Colombo, recensione a cura di Sandra Carresi

Ho ancora una parola per te

 di Fabiola Colombo

 Avola, Libreria editrice Urso, 2012

Recensione a cura di SANDRA CARRESI

 

Se dovessi assimilare un fiore alla poesia di Fabiola Colombo, non avrei dubbi: le calle.

Per la sua anima romantica, la personalità raffinata e la sua  innata eleganza.

Una Donna dall’aspetto fragile, ma pura parvenza, in realtà, un guerriero la cui lancia è la penna che nutre il foglio bianco.

Le sue sono poesie che parlano d’Amore. Ho percepito malinconia e tristezza,  come in “ Addio con Amore” – (… quando la geografia del mio cuore eri tu), tuttavia, regna sovrana, per carattere, la compostezza e la dignità di una persona che ha imparato a parlare col dolore – “ Ho parlato” (…Ho parlato al dolore e mi ha parlato di me) e riesce ad abbracciare ricordi pensando ad un ultimo pensiero  verso la felicità  della vita insieme – (Gli ultimi ricordi) , lontana sempre, da sentimenti di rancore e astio. Trovo bellissime le parole: (…. Ma tu non morirai senza il mio amore) da : Insieme a Me.

La sua anima è ferita, il cuore in frammenti, parla sorridendo muto quando l’ispiratore di tanta poesia, le porge un fiore trovato tra i ricordi essiccati del tempo), da –La Vendemmiadel cuore-

La malinconia è, a mio avviso, una componente essenziale della poetessa, del suo vissuto e della sua realtà, (…non sono pioggia non sono sole sono in angolo del tuo balcone) da – Malinconia-, che io trovo, bellissima.

L’autunno con i suoi colori, con le sue foglie secche è la stagione che più si avvicina all’anima delle poesie, alla loro sofferenza e grazia di espressione, (…ma devi conoscere il deserto e la luce eterna delle stelle prima di amare) da – Prima di Amare –

In ogni poesia ho potuto palpare un’anima sensibile e nobile per un qualcosa di grande che si è perduto lontano, e l’amarezza dei ricordi smuovono un vento che doveva essere di primavera e che ha portato invece, l’inverno.

Fra fumo, cenere e vento, vorrei, personalmente, che la speranza baciasse quella calla.

 

A CURA DI SANDRA CARRESI

 

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