Il Veneto raccontato in una raccolta di scritti di Andrea Zanzotto, a due anni dalla morte

Il 18 ottobre di due anni fa, se ne andava uno degli “ultimi poeti”. In occasione dell’anniversario, Bompiani esce con una raccolta di scritti straordinari sul tema del paesaggio,  prose e saggi in parte rarissimi e inediti in volume, del grande poeta di Pieve di Soligo.

 

ANDREA ZANZOTTO
LUOGHI E PAESAGGI
a cura di Matteo Giancotti
Bompiani, Tascabili, pag. 240, Euro 11,00
                         In libreria il 16 ottobre

 

“Esistono davvero certi luoghi in cui, per quanto ci si addentri, e per quanto li si pensi e ripensi, mai si riuscirebbe a precisarne una vera mappa.”

 

DB47F566-C51A-4CF1-B384-C7114AE23043Per la prima volta vengono qui raccolti, ordinati e proposti in un insieme coerente gli scritti in prosa dedicati da Andrea Zanzotto al tema del paesaggio. Questi testi, inediti o da tempo irreperibili, permettono di seguire l’evoluzione dell’immaginario dell’autore attraverso cinquant’anni di impegno letterario. La scrittura di Zanzotto racconta un’“idea di paesaggio” in cui l’uomo e la natura interagiscono e si confrontano, nonostante l’impatto del primo sulla seconda si faccia sempre più invasivo. Ai luoghi reali della vita dell’autore, il grande Veneto che si estende dalle Dolomiti alle Lagune, si affiancano i paesaggi immaginati, viaggi compiuti o sognati in un’Europa sospesa tra lontananza e prossimità. Il ritratto dei luoghi si intreccia con quello dei personaggi che l’autore incontra e insegue nelle sue peregrinazioni, compagni di viaggio fidati e sorprendenti nella loro caratterizzazione umana e linguistica. Il risultato è un rapporto con il mondo che si completa nella scrittura, “vero luogo del nostro stare”, ricercato e difeso con la forza di una passione intima e civile, come solo la poesia può essere.

 

ANDREA ZANZOTTO (1921-2011) nato a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, è stato uno dei più grandi poeti e saggisti dell’ultimo secolo. Attivo durante la Resistenza, dopo la guerra emigrò in Svizzera e in Francia rientrando in Italia nel 1947. La sua raccolta d’esordio, Dietro il paesaggio (1951), raccolse il plauso tra gli altri di Ungaretti, Montale e Quasimodo, dando il via a una produzione ininterrotta in versi e in prosa che lo ha portato più volte alla candidatura al premio Nobel per la Letteratura.

Sandra Carresi su “Un fiorentino a Sappada” di Massimo Acciai

Un fiorentino a Sappada
di Massimo Acciai
Lettere Animate Editore, 2012

Recensione di SANDRA CARRESI

 

Massimo_Acciai_Un_fiorentino_a_SappadaAveva perfettamente ragione Paolo Ragni nella sua presentazione al libro di Massimo Acciai il 12 gennaio. E’ un libro semplice, ma per niente banale. 

Dalla fervida fantasia di Massimo, questi nove racconti sono una “bevuta” che raccoglie la fantasia, la fotografia di queste montagne in pieno luglio, gli  acquazzoni improvvisi, il sole della montagna, la mescolanza di periodi storici diversi, il sinistro, la timidezza patologica e le “impacciature” di chi, forse sa navigare molto bene dentro un libro e con la penna, poco con gli approcci della vita.

Ho respirato aria fresca e ascoltato temporali inquietanti, ma quello che più mi ha colpito, è la solitudine che ogni uomo si porta appresso, anche se geograficamente in un posto rilassante, piacevole, in compagnia della natura, di amicizie, in vacanza,  ma, le inquietudini, le malinconie, i ricordi di chi non abbiamo più accanto per partenze anche premature, modellano stati d’animo tali da ricercare nell’aria, nell’immenso, un grande alleato, quale è la fantasia, e la voglia di raccontare.

Personalmente amo molto il mare, ma la lettura di Massimo ha scatenato in me un grande curiosità su Sappada, di cui, francamente, non conoscevo neppure il nome e non solo, pur non essendo una camminatrice, mi sento molto attratta dalle Alpi, in particolare, dalle Dolomiti, dove ho trascorso tre anni della mia adolescenza. Chissà, potrei ritrovare quella ragazzina….

Direi che leggere, -Un fiorentino a Sappada – è come bere un bicchiere d’acqua fresca a un tavolino di un bar al riparo dalla calura estiva.

SANDRA CARRESI

14-01-2013

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