Nonostante i frantumi violati
che l’esistenza custodisce,
l’eco della poesia
risuona reduce tra le ferite
di un silenzio mai appagato.
La fragilità che pullula
dentro il calice insaziabile
dell’anima
fa sgorgare sublime un canto
dalle maree del firmamento,
una voce d’infinito
che intinge il suo pennello
nelle crepe dell’universo
del proprio sentire.
La poesia è una coltre
di eterno che ammanta l’anima
e la fa vibrare di impalpabile grazia.
Questo testo viene pubblicato nella sezione “Rivista Nuova Euterpe” del sito “Blog Letteratura e Cultura” perché selezionato dalla Redazione della Rivista “Nuova Euterpe”, n°02/2024. L’autrice ha autorizzato alla pubblicazione senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro.
