Grandi faggi
lontano da qui
nel cerchio verde
e pulsante della foresta.
Rami dritti invocanti luce
tronchi severi, affiancati
comunicano
con impercettibili fruscii
di legni e di foglie
vapori odorosi
tra le chiome vibranti
liquide parole azotate
sotto nell’amoroso
groviglio di radici .
Immobile e muta
in ascolto sto
del vostro incessante mormorio
delicata e sottile
mi ritrovo in linfa e corteccia
le dita svettano in cerca di luce
le membra affondano in morbida terra.
E poi ancora e piano
mi faccio vapore e salgo
e dunque salgo
torno leggera e vasta.
Ora siamo
fuori dal tempo
unico suono
in spazio puro.
Questo testo viene pubblicato nella sezione “Rivista Nuova Euterpe” del sito “Blog Letteratura e Cultura” perché selezionato dalla Redazione della Rivista “Nuova Euterpe”, n°02/2024. L’autrice ha autorizzato alla pubblicazione senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro.
