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“La metafora del giardino in letteratura”, testo di critica letteraria di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai, recensione a cura di Marzia Carocci
“La metafora del giardino in letteratura”
di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai prefazione a cura di Paolo Ragni
Faligi Editore, 2011 Genere: Saggistica/Critica letteraria ISBN: 978-88-574-1703-5 Costo: 20 € Recensione a cura di Marzia Carocci
di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai prefazione a cura di Paolo Ragni
Faligi Editore, 2011 Genere: Saggistica/Critica letteraria ISBN: 978-88-574-1703-5 Costo: 20 € Recensione a cura di Marzia Carocci
Un itinerario fra i giardini nelle varie epoche, attraverso visioni di scrittori diversi?
Un atlante istruttivo e dettagliato d’analisi e concentrati di scrupolose notizie?
Un incanto attraverso tante meravigliose menti che hanno descritto luoghi fatati, paurosi, curiosi, tetri, allegri, bui o pieni di luce?
Questo libro è tutto questo.
Un volume, scritto da due giovani e preparati autori; Lorenzo Spurio e Massimo Acciai, che passo dopo passo, attraverso i loro modi di vedere, ci regalano le loro impressioni in una sorta di commenti ben elaborati ed estremamente delineati da un ottica attenta e critica, riuscendo a creare veri e propri saggi sull’argomento, saggi che arricchiscono la curiosità nel lettore, proponendo alcune pagine di testi letterari scritti da autori di opere fantasy e altri testi scritti da autori di contenuti classici.
Autori come Lewis Carroll, C.S. Lewis, Borges, Dino Buzzati, Anton Cechov ecc..
Sarà un viaggio attraverso i giardini in decadenza, giardini poveri di alberi, di fiori e di verde, giardini sfarzosi e incredibilmente vasti, giardini sterili e di cemento, giardini rigogliosi e prosperi.
Di ogni giardino, ne verrà data visione attraverso alcuni passi tratti da romanzi, opere e poesie e analizzata in maniera encomiabile da Spurio e Acciai che identificheranno con precisione e accuratezza, il simbolismo, l’essenza, il periodo storico, di queste aree verdi dove da sempre sono luogo di amori, nascondigli, estasi, o cupi anfratti, tetre boscaglie o confini per alcuni.
Una lettura che appassiona, che coinvolge e che regala il piacere di saperne di più, perché la metafora del giardino non è altro che la simbiosi fra l’uomo e la natura, la materia e lo spirito, giardini dove, come nell’uomo, si nasconde un dualismo fatto di bene e male, di gioia e peccato.
Vi saranno le descrizioni sugli stili dei vari giardini a secondo delle località e del periodo storico, e quindi riferimenti ai giardini barocchi, inglesi, rinascimentali e non mancheranno le descrizioni ai giardini paradisiaci come il giardino dell’Eden che nella sua bellezza, nasconde il mistero e la paura.
Il giardino, che attraverso gli occhi degli autori è sicuramente sinonimo di vita, di germoglio, di percorso, dove a volte vi sono fiori, altre volte recinti, altre ancora fontane; giardini come metafore alla vita e alla sua emozionalità, vite aride come giardini cementati, vite felici come i giardini rigogliosi, esistenze misteriose come i giardini fantastici, bui come l’angoscia, aridi come la solitudine.
Simbolismi e similitudini, in un girotondo di continua morte/vita come lo è la vita di una pianta/fiore o la speranza della vita stessa dopo la morte terrena.
Il giardino emblema di un luogo caro, cercato, costruito e desiderato fin dall’antichità come scelta dell’uomo nella funzione di oasi di qualcosa oltre la materia, un luogo dove sognare e sperare, ma anche piangere e chiudersi in solitudine.
Un libro che può dare mille risposte, a secondo di cosa un lettore cerca: conoscenza?, curiosità?, riflessione?.
Senza dubbio Lorenzo Spurio e Massimo Acciai, ci aprono una finestra nella visione totale di un pensiero e a tante considerazioni che , forse, senza questo libro, non ci avrebbero neppure sfiorato!.
Firenze, 11 Luglio 2012
QUESTA RECENSIONE E’ STATA PUBBLICATA IN ANTEPRIMA SUL SITO OUBLIETTE MAGAZINE E VIENE QUI RIPUBBLICATA E RIPROPOSTA PER GENTILE CONCESSIONE DELL’AUTRICE.
E’ SEVERAMENTE VIETATO RIPRODURRE E/O DIFFONDERE LA PRESENTE RECENSIONE IN FORMATO INTEGRALE E/O DI STRALCI SENZA IL PERMESSO DA PARTE DELL’AUTRICE.
“La metafora del giardino in letteratura” di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai, recensione di Sandra Carresi
“La metafora del giardino in letteratura”
di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai prefazione a cura di Paolo Ragni
Faligi Editore, 2011 Genere: Saggistica/Critica letteraria ISBN: 978-88-574-1703-5 Costo: 20 € Recensione a cura di Sandra Carresi
di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai prefazione a cura di Paolo Ragni
Faligi Editore, 2011 Genere: Saggistica/Critica letteraria ISBN: 978-88-574-1703-5 Costo: 20 € Recensione a cura di Sandra Carresi
Una lettura piacevole e istruttiva che mi ha riportata indietro nel tempo. E’ stato come esser presa per mano in un cammino esplorativo della mente.
I giardini e le loro metafore. Un viaggio nel mondo fiabesco dell’irrazionale dove si percepisce l’azione malevola dell’essere umano su esseri deboli e inferiori. Ma anche la magia di un mondo abitato da elfi, specchi parlanti, regni circondati da terre desolate, montagne imponenti, natura dall’apparenza bella e gentile, che si rivela poi ricca di intrighi e malvagia, ma, abitata anche da animali parlanti e saggi.
Il giardino, il bosco, l’orto, rappresentano il – Mondo – con i sentimenti di ognuno, sia fantasiosi che umani, gli innamoramenti, le nostalgie spesso causate dal trascorrere veloce del tempo, gli affetti perduti appartenenti all’infanzia, il riavvicinamento della memoria a qualcosa di perduto ormai lontano e che improvvisamente riaffiora in età adulta riportandoci ai primissimi anni della nostra esistenza terrena.
Ognuno di noi, a volte anche incolpevolmente, possiede quel giardino, spesso lo ignora e non se ne cura, poi lo ritrova in se stesso fra la pace e la bellezza apparente o addirittura, in quel semplice spazio verde, legge la propria vita; riaffiorano i personaggi a lui cari ed anche tutte le avversità che come un fiume, lo hanno attraversato.
Anch’io possiedo un giardino e ne osservo il passaggio delle stagioni, i suoi mutamenti e gli animali. Il caro Benny, ormai adulto che rincorre i merli, il gattino del vicino che gioca a salire e scendere dall’ulivo, il boschetto di betulle che da rigogliose e ricche di foglie verdi nella bella stagione, mutano quasi magicamente in ottobre vestendosi di rami secchi. E penso alla vita, un enorme spazio verde dove i personaggi che incontriamo e a cui ci leghiamo, ci fanno compagnia, ci danno gioia o ci graffiano, proprio come una grande magia, e nel finale lo specchio, ci rimanda la visione del nostro vissuto.
Grazie a Lorenzo e a Massimo per questa bella riflessione.
A CURA DI Sandra Carresi
http://www.sandracarresi.blogspot.com
QUESTA RECENSIONE E’ GIA’ STATA PUBBLICATA SUL BLOG PERSONALE DI SANDRA CARRESI E VIENE RIPUBBLICATA QUI SU GENTILE CONCESSIONE DELL’AUTRICE.
E’ SEVERAMENTE VIETATO DIFFONDERE E/O RIPRODURRE LA PRESENTE RECENSIONE IN FORMATO DI STRALCI O INTEGRALMENTE SENZA IL PERMESSO DA PARTE DELL’AUTRICE.
“La metafora del giardino in letteratura” di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai, recensione a cura di Anna Maria Folchini-Stabile
“La metafora del giardino in letteratura”
di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai prefazione a cura di Paolo Ragni
Faligi Editore, 2011 Genere: Saggistica/Critica letteraria ISBN: 978-88-574-1703-5 Costo: 20 € Recensione a cura di Anna Maria Folchini-Stabile
Da sempre la storia dell’ uomo si affianca all’immagine di un giardino meraviglioso, incantato, perduto, segreto, fonte di delizie e di rimpianti.
Lorenzo Spurio e Massimo Acciai nel loro saggio intitolato “La metafora del giardino in letteratura” analizzano un certo numero di testi letterari che parlano di giardini descritti nella storia della letteratura.
Non di certo tutti, perché altrimenti l’opera sarebbe stata enciclopedica e non sarebbero state sufficienti le 230 pagine di testo e le 10 di bibliografia.
Ciò che interessa di questo originale lavoro, e’ il modo In cui gli Autori hanno affrontato l’analisi partendo dalla considerazione di come nelle diverse epoche l’uomo occidentale abbia respirato il rapporto con la natura che lo circonda e come abbia vissuto il rapporto con il giardino che diventa l’immagine della natura “addomesticata” e portata vicino al cuore e all’anima a simboleggiare ordine o disordine, sogni o speranze, successi o delusioni.
Nella premessa iniziale Lorenzo Spurio afferma che “<il giardino é> un universo esteso e difficile da indagare … Raccontare i giardini significa cercare di interpretare la vita … La grande abbondanza di riferimenti al giardino in vari romanzi, racconti e poesie ci ha costretto a fare un’ampia cernita…”.
Non ci troviamo, quindi, davanti alla pretesa di enciclopedismo, come precisa Massimo Acciai nella sua postfazione, tipico di altre epoche, ma al desiderio di vedere come, da Adamo ed Eva fino ai giorni nostri, dal giardino dell’Eden, cioè, l’uomo abbia aspirato ad avere un luogo tutto suo e lo abbia descritto, se ne sia sentito parte o se ne sia sentito prigioniero, lo abbia vagheggiato o ne sia fuggito.
La lettura agevole e la scrittura apparentemente leggera sottintendono, invece, un lavoro di analisi e documentazione che spazia nella storia letteraria e testimonia in modo colto quanto nelle opere oggetto di analisi è scritto.
Non è , quindi, un’opera semplice, ma è un’opera di facile consultazione, un florilegio, un grande giardino, appunto, di cui gli Autori sono abili giardinieri.
di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai prefazione a cura di Paolo Ragni
Faligi Editore, 2011 Genere: Saggistica/Critica letteraria ISBN: 978-88-574-1703-5 Costo: 20 € Recensione a cura di Anna Maria Folchini-Stabile
Da sempre la storia dell’ uomo si affianca all’immagine di un giardino meraviglioso, incantato, perduto, segreto, fonte di delizie e di rimpianti.Lorenzo Spurio e Massimo Acciai nel loro saggio intitolato “La metafora del giardino in letteratura” analizzano un certo numero di testi letterari che parlano di giardini descritti nella storia della letteratura.
Non di certo tutti, perché altrimenti l’opera sarebbe stata enciclopedica e non sarebbero state sufficienti le 230 pagine di testo e le 10 di bibliografia.
Ciò che interessa di questo originale lavoro, e’ il modo In cui gli Autori hanno affrontato l’analisi partendo dalla considerazione di come nelle diverse epoche l’uomo occidentale abbia respirato il rapporto con la natura che lo circonda e come abbia vissuto il rapporto con il giardino che diventa l’immagine della natura “addomesticata” e portata vicino al cuore e all’anima a simboleggiare ordine o disordine, sogni o speranze, successi o delusioni.
Nella premessa iniziale Lorenzo Spurio afferma che “<il giardino é> un universo esteso e difficile da indagare … Raccontare i giardini significa cercare di interpretare la vita … La grande abbondanza di riferimenti al giardino in vari romanzi, racconti e poesie ci ha costretto a fare un’ampia cernita…”.
Non ci troviamo, quindi, davanti alla pretesa di enciclopedismo, come precisa Massimo Acciai nella sua postfazione, tipico di altre epoche, ma al desiderio di vedere come, da Adamo ed Eva fino ai giorni nostri, dal giardino dell’Eden, cioè, l’uomo abbia aspirato ad avere un luogo tutto suo e lo abbia descritto, se ne sia sentito parte o se ne sia sentito prigioniero, lo abbia vagheggiato o ne sia fuggito.
La lettura agevole e la scrittura apparentemente leggera sottintendono, invece, un lavoro di analisi e documentazione che spazia nella storia letteraria e testimonia in modo colto quanto nelle opere oggetto di analisi è scritto.
Non è , quindi, un’opera semplice, ma è un’opera di facile consultazione, un florilegio, un grande giardino, appunto, di cui gli Autori sono abili giardinieri.
a cura di Anna Maria Folchini-Stabile
LA PRESENTE RECENSIONE VIENE PUBBLICATA SU QUESTO SPAZIO PER GENTILE CONCESSIONE DELL’AUTRICE. E’ SEVERAMENTE VIETATO DIFFONDERE E/O RIPRODURRE LA PRESENTE RECENSIONE IN FORMATO INTEGRALE O DI STRALCI SENZA IL PERMESSO DA PARTE DELL’AUTRICE.
“La metafora del giardino in letteratura” di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai
La metafora del giardino in letteratura
di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai
Faligi Editore
Genere: critica letteraria
ISBN: 978-88-574-1703-5
Numero di pagine: 240
Prezzo: 20,00
La metafora del giardino in letteratura è la recente pubblicazione a quattro mani di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai, edita per la Faligi Editore. Si tratta di una raccolta di saggi di breve-media lunghezza che analizzano il tema del giardino e il suo significato in numerosi libri della letteratura europea, prevalentemente quella italiana e quella di lingua inglese. La passeggiata che i due autori ci fanno fare in questi giardini – alcuni edenici, altri misteriosi, altri in decadenza – si apre con una interessante riflessione del poeta e scrittore fiorentino Paolo Ragni che, gentilmente, ha scritto una nota di prefazione. L’opera in questione, come osserva lo stesso Acciai nella postfazione, non ha “nessuna pretesa di esaustività, abbiamo seguito i nostri gusti e sensibilità per dare uno sguardo personale all’argomento”.
Il percorso parte dall’immaginario del giardino nei testi religiosi e nel mito per poi passare alla letteratura moderna e contemporanea; i capitoli si susseguono volutamente senza seguire un criterio cronologico per rendere la lettura più varia e meno dottrinale. Acciai ha prediletto prevalentemente lo studio e l’analisi di testi che appartengono al genere fantasy e al fantascientifico, tra cui opere di Asimov, Tolkien, C. S. Lewis, Oscar Wilde, G.H. Wells mentre Spurio si è dedicato ad analizzare la “metafora del giardino” in vari classici (Jane Eyre di Charlotte Brontë, Il giardino segreto di F.H. Burnett, Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll…).
Nella introduzione, a cura di Lorenzo Spurio, è chiarito l’intento del libro: analizzare come uno dei maggiori locus del romanzo e della letteratura in generale è stato impiegato per significare simbolicamente o allegoricamente dell’altro. Nella stessa introduzione si fornisce un breve excursus del giardino come prodotto umano, a partire dalla giardino biblico.
Il testo fornisce, infine, una adeguata bibliografia in lingua italiana e in lingua originale delle opere trattate e di altri testi saggistici per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente l’argomento.
LORENZO SPURIO (Jesi, 1985) ha ottenuto la Laurea Magistrale in Lingue e Letterature Straniere presso l’università degli studi di Perugia nel 2011. Ha pubblicato saggi di critica letteraria su alcune riviste di cultura e letteratura italiana (“Osservatorio Letterario”, “Le Reti di Dedalus”, “Sagarana”,..), dove pure ha pubblicato vari racconti. Dal 2010 è redattore della rivista di letteratura e cultura “Segreti di Pulcinella” dove pure svolge la mansione di impaginatore della rivista in formato pdf e gestore di “Blog Letteratura e Cultura”, spazio internet dedicato alla pubblicazione di racconti, recensioni e segnalazioni di concorsi o autori esordienti. Dal 2011 è direttore della rivista di letteratura on-line “Euterpe” e socio fondatore della Associazione Culturale TraccePerLaMeta. Nel 2012 assieme alla scrittrice fiorentina Sandra Carresi ha pubblicato il libro “Ritorno ad Ancona e altre storie” (Lettere Animate Editore), una raccolta di tre racconti scritti a quattro mani.
MASSIMO ACCIAI (Firenze, 1975) ha ottenuto la Laurea in Lettere presso l’università degli studi di Firenze nel 2001 con una tesi sulla comunicazione nella fantascienza. Ha collaborato alla rivista “L’area di Broca” e all’attività di varie organizzazioni esperantiste; nel 2003 ha fondato la rivista di letteratura e cultura varia “Segreti di Pulcinella”, di cui è direttore. Ha pubblicato numerosi racconti e poesie su varie riviste ed antologie letterarie e nel 2009 presso la Faligi Editore ha pubblicato “La sola absolvita / L’unico assolto” in formato di e-book. Ha scritto inoltre vari testi musicali, musicati da Paolo Filippi. Nel 2011 ha pubblicato il romanzo fantasy “Sempre ad Est” presso la Faligi Editore.
Il testo può essere acquistato in qualsiasi libreria italiana, dietro prenotazione, e su ogni libreria online. Per accorciare i tempi, però, si consiglia di:
– ordinarlo direttamente alla casa Editrice Faligi
Rue Amerique 9
c/o Centro Direzionale “La Rotonda”
11020 Quart (Aosta)
Valle d’Aosta – Italia
Tel/ Fax +39 0165 765709
– ordinarlo a uno dei due autori che poi trasmetteranno la richiesta alla Casa Editrice:
Lorenzo Spurio: lorenzo.spurio@alice.it – Massimo Acciai: massimoacciai@alice.it
– è possibile l’invio di una copia gratuita a docenti universitari che siano REALMENTE interessati a prendere in considerazione l’opera come eventuale strumento di studio per corsi di laurea, o testo di riferimento.
“Scrittrici in giardino” di Adele Cavalli, recensione a cura di Lorenzo Spurio
Scrittrici in giardino
Profumi e colori nei giardini di dieci scrittrici
Il mio libro, 2011
Pagine: 154
Costo: 16 Euro
Recensione a cura di Lorenzo Spurio
Scrittrici in giardino di Adele Cavalli è una lettura interessante e ben costruita che ho scoperto un po’ per caso, attraverso una delle tante newsletter che la mia casella di posta è ormai abituata a ricevere. Il giardino e la scrittura sono due ambiti diversi e lontani tra loro che, però, spesso sono stati avvicinati o studiati sotto questa luce comparativista. E’ in parte il procedimento che ho impiegato io stesso, assieme allo scrittore fiorentino Massimo Acciai, nella scrittura del testo di critica letteraria La metafora del giardino in letteratura (Faligi Editore, 2011), dove, partendo da una preziosa prefazione dello scrittore Paolo Ragni, si spazia all’analisi del giardino come locus privilegiato della letteratura a proiezione simbolica, paradigma interpretativo che apre, invece, a significati più ampi. La Cavalli non va ricercando significati o possibili interpretazioni in testi letterari, in quello che è la fiction, ma indirizza il suo percorso d’analisi verso le biografie degli autori, i carteggi e, comunque, attendibili documenti storico-letterari che si riferiscono alla vita privata degli autori in questione. Il percorso che Adele Cavalli fa in maniera attenta basandosi su di un buon apparato critico-bibliografico, si riferisce principalmente ai giardini veri, reali, ai quali alcune grandi scrittrici si dedicarono durante la loro vita, presenti nel testo anche per mezzo di varie foto degli stessi. E sfogliando le pagine è come se in realtà ci trovassimo in quei giardini, in una camminata che vorremmo non finisse mai. In questa passeggiata “naturalistica” (bisogna ricordare che il giardino è una riproduzione umana e in scala di quello che è la natura) ci inoltriamo così negli affascinanti giardini della tenuta di Sissinghurst in cui Vita Sackville West trascorreva gran parte delle sue giornate, passando poi per la “mania” floreale di Emily Dickinson che pure conservava esemplari di foglie e fiori, nel famoso herbarium, al giardino di The Mount della scrittrice americana Edith Wharton, studiosa dell’architettura giardiniera italiana, al giardino africano e quello danese (diversissimi tra loro) di Karen Blixen. Arricchiscono la raccolta il giardino della francese Colette, di Eudora Welty, di Mary Annette Beauchamp, quello sull’isola di Mount Desert di Marguerite Yourcenar, quello adiacente alla casa di Nohant di George Sand e quello a Chawton Cottage di Jane Austen.
Cambiano le localizzazioni geografiche, i colori, i fiori e le piante ma il leitmotiv che lega i vari capitoli del libro (ciascuno dedicato a una scrittrice) è la capacità dello scrittore attento, sensibile e amante della natura di riconoscersi in essa e, quasi, di liquefarsi in essa e, dall’altra parte, il potere indicibile che l’uomo riceve dal vitalismo, la prorompenza e la bellezza del giardino. Mi piace concludere con una citazione di Mary Annette Beauchamp richiamata nel testo, che riassume l’intero significato di questo libro: “Ognuno deve amare qualcosa e io non conosco oggetti d’amore che immancabilmente ti ricambino come i libri e un giardino”.
a cura di Lorenzo Spurio
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I Premio Letterario “Il senso della vita: Giacomo Massoli”
Automobile Club di Prato
Automobile Club d’Italia Ufficio Provinciale di Prato
ORGANIZZANO IL PRIMO PREMIO LETTERARIO: “IL SENSO DELLA VITA:
GIACOMO MASSOLI”
La domenica del 6 febbraio 2011, intorno alle 4,30 del mattino, in via Nam Dinh a Prato, al rientro in auto a Firenze da una tranquilla serata in discoteca, la voglia di vivere di Giacomo Massoli in un attimo viene spezzata per sempre. L’entusiasmo, l’esuberanza di un sano ragazzo di venti anni, i sogni e i progetti che aveva in mente di realizzare (continuare a studiare per diventare un bravo barman, viaggiare lavorando all’estero per fare nuove esperienze, senza dimenticare gli allenamenti di pugilato, il suo nuovo impegno sportivo che lo avrebbe portato al primo incontro nello scorso giugno), di colpo tutto ciò si è fermato in quel tragico istante.
BANDO DI PARTECIPAZIONE:
Il Primo Premio Letterario “Giacomo Massoli” è ideato e organizzato da Luca Sangiorgio e Paolo Ragni, direttori degli Uffici dell’Aci a Prato, per scrittori e poeti.
Il tema è la Sicurezza stradale, con particolare riferimento alla vita ed alla morte dei giovani, dei bambini, delle mamme.
Il Premio consiste nella pubblicazione in antologia a spese di ACI e in regali offerti dall’Automobile Club di Prato nello stile dei pacchi sociali forniti ai soci dell’Automobile Club di Prato.
Ai vincitori dei primi premi saranno inoltre offerti il rimborso delle spese di viaggio (treno di seconda classe dal comune di residenza a Prato o, se inferiore, aereo) e del pernottamento (se la distanza dal comune di residenza a Prato supera i 200 km).
E’ previsto che si possano dare altri premi speciali a cura di sponsor ed associazioni che intendano aderire al Premio.
Il concorso è aperto a tutti ed è gratuito.
E’ articolato in queste 4 sezioni:
a. POESIA IN LINGUA ITALIANA (per giovani fino a 21 anni)
b. RACCONTO IN LINGUA ITALIANA (per giovani fino a 21 anni)
c. POESIA IN LINGUA ITALIANA (per persone sopra 21 anni)
d. RACCONTO IN LINGUA ITALIANA (per persone sopra 21 anni)
In più, saranno attribuiti dalla Giuria premi speciali, per la sezione Poesia e per la sezione Racconto, per i soli residenti nella provincia di Prato.
Per queste due sezioni si partecipa soltanto mediante l’indicazione del proprio indirizzo.
Ciascun concorrente può partecipare sia alla sezione Poesia che a quella Racconto, presentando 1 solo testo per ciascuna sezione.
Per le sezione di poesia il limite massimo consentito di versi è pari a 30, mentre per la sezione di racconto si accetteranno racconti non più lunghi di 3 pagine (file Word, carattere Times New Roman, 12 punti di carattere, spaziatura 1,5, margini alto/basso 2,5 destro/sinistro 2,0).
Ogni testo dovrà apparire su un file unico. Non si devono mescolare poesie e racconti.
Assieme al file del testo va allegato un file con i propri dati contenente queste informazioni:
NOME E COGNOME
LUOGO E DATA DI NASCITA
INDIRIZZO DI RESIDENZA
E-MAIL DI CONTATTO
NUMERI DI TELEFONO FISSO E CELLULARE
SEZIONE A CUI SI PARTECIPA
TITOLO DEL TESTO
ATTESTAZIONE DELLA PATERNITA’ DEL TESTO CHE SI PRESENTA, copiando in calce questa attestazione:
Attesto che il testo che presento al suddetto concorso è frutto del mio ingegno, ne dichiaro la paternità e l’autenticità.
Non verranno accettati testi che presentano elementi razzisti, pornografici, blasfemi o d’incitamento all’odio, alla violenza, alla discriminazione di ciascun tipo. Non saranno accettati elaborati da parte di parenti (fino al secondo grado) dei membri della commissione.
I materiali vanno inviati per posta elettronica esclusivamente al seguente indirizzo mail:
specificando nell’oggetto “PRIMO PREMIO LETTERARIO “GIACOMO MASSOLI”.
I testi devono essere completi di tutte le informazioni richieste. La mancanza di qualche elemento richiesto significherà l’esclusione dal concorso. Ogni richiesta di informazione deve essere rivolta esclusivamente allo stesso indirizzo mail.
La data di scadenza per l’invio degli elaborati è fissata al 18 marzo 2012.
La commissione esaminatrice è composta da:
Paolo Ragni e Luca Sangiorgio, direttori degli Uffici ACI di Prato, rispettivamente presidente e vicepresidente del Premio;
Federico Mazzoni, presidente dell’Automobile Club di Prato;
Reno Rossi, familiare di Giacomo Massoli;
Lorenzo Spurio, scrittore e recensionista, gestore di Blogletteratura e Cultura ;
Massimo Acciai, scrittore, poeta e direttore della Rivista Segreti di Pulcinella;
Sergio Paolini, Presidente dell’Associazione Gruppo Sportivo e Ricreativo della Polizia municipale di Prato;
Sandra Silvietti, insegnane di latino e greco, Liceo Classico Cicognini;
Serena Menicacci, insegnante di italiano e latino, Liceo Classico Cicognini;
Gianluca Gelli e Grazia Ceccardi – Ufficio Relazioni con il pubblico dell’Ufficio Provinciale Aci di Prato.
La giuria voterà i 10 migliori racconti e le 20 migliori poesie che verranno pubblicate in un’opera unica a cura delle Edizioni Segreti di Pulcinella (o edizioni Lulu con codice ISBN). Ciascun autore, pubblicato o non, potrà poi comprare, se lo riterrà interessante, il volume in cui compare la propria opera. Le opere saranno anche pubblicate sui siti dell’Automobile Club di Prato e dell’ACI Ufficio Provinciale di Prato.
Il giudizio della giuria è insindacabile. Coloro che saranno stati scelti e che saranno pubblicati verranno contattati direttamente da un membro dello staff in tempi utili. La lista degli autori scelti e pubblicati nell’antologia verrà inoltre resa nota attraverso i nostri siti e blog.
Qualsiasi altra richiesta di informazioni o precisazioni limitatamente all’antologia può essere inoltrato allo stesso indirizzo mail fornito sopra.
La premiazione si terrà il 18 aprile 2012 presso la sede dell’Automobile Club Via Ferrucci 195/T, Prato, alle ore 10. In quella occasione Aci esporrà il progetto “TrasportACI sicuri”, una iniziativa sulla sicurezza stradale, con particolare riferimento all’educazione di mamme e bambini.
20 gennaio 2012
Luca Sangiorgio e Paolo Ragni urpprato@aci.it





