Qui si può consultare il verbale della Giuria e i nominativi dei vincitori e dei segnalati: https://blogletteratura.com/2014/01/21/verbale-di-giuria-del-ii-concorso-letterario-segreti-di-pulcinella/
di Lorenzo Spurio
Qui si può consultare il verbale della Giuria e i nominativi dei vincitori e dei segnalati: https://blogletteratura.com/2014/01/21/verbale-di-giuria-del-ii-concorso-letterario-segreti-di-pulcinella/
Iuri Lombardi, poeta e scrittore fiorentino, è un personaggio eclettico e complesso che anima la cultura fiorentina e nazionale per mezzo di un gran numero di attività inerenti all’amore per la letteratura e non solo. Tra queste vanno enumerate numerose presentazioni di libri di esordienti e di artisti leggermente più affermati, presenze come giurato in concorsi letterari di poesia e narrativa e il suo incarico di Presidente dell’Associazione Culturale Poetikanten, un gruppo poetico-musicale che si dedica alla diffusione di poesia e canzoni impregnata sul tema della denuncia e dello sdegno sociale.
Ampia e variegata la produzione scritta di Iuri Lombardi tra numerose poesie (pubblicate su vari numeri della rivista Segreti di Pulcinella), romanzi, raccolte di racconti e saggi.
LS: La prima domanda è sempre la più difficile e intricata, ma serve anche per rompere un po’ il ghiaccio. Il quesito che ti pongo è quale valore ricopre oggigiorno la letteratura e quale, invece, funzione dovrebbe secondo te avere?
IL: Nel nostro presente storico purtroppo la letteratura, o meglio la letteratura di un certo tipo, che è quella che troviamo nei supermercati, in libreria, nei vari punti vendita; vale a dire la letteratura di produzione, ha un ruolo solo intrattenitivo nel senso più ampio del termine. Si tratta per la maggiore di operazioni commerciali per cui il libro, l’opera in sé, è solo un prodotto commerciabile, ma in esso non c’è uno spirito creativo vero; mancano a mio avviso di espressione, di sperimentazione, di studio: in poche parole di stile. Un autore, invece, che fa o dovrebbe fare letteratura necessita di avere una propria filosofia, una teoria del pensiero, aver sviluppato in linea ermeneutica un proprio senso di estetica. Senso critico, sperimentazione, studio, pensiero completamente assenti in un tipo di letteratura commerciale. Però in questo labirinto sconclusionato e assai approssimativo, per non dire scontato, vi sono autori che promuovono una letteratura autorevole, piena di significati, riconoscibile come stile, non anonima, lontana dai prototipi delle grandi produzioni. Questi autori fanno una vera operazione letteraria e danno, a mio avviso, un senso compiuto all’operare letterario. Vale a dire, in altre parole, cercano di aprire le coscienze, dare il significato al ruolo della letteratura che a livello europeo sta perdendo competitività e dignità.
La letteratura dovrebbe essere una denuncia continua, una messa in discussione sui valori che ci hanno tramandato. In poche parole: le lettere dovrebbero avere un ruolo di smantellamento, di decostruzione. Se un’opera non crea interrogazione, dubbi al lettore che senso ha? Se il lettore non ha le vertigini a leggere, non gli viene l’angoscia, non si scandalizza che senso ha la letteratura? Ecco, la letteratura deve generare dubbi e non certezze, non riposte. Lo scrittore, il poeta non è uno scienziato, un medico, un fisico; è per certi versi un operatore dell’occulto e deve denunciare: essere il portatore sano di dubbi, di ribellione. Insomma, l’opera letteraria, sia in prosa sia in versi, deve essere una summa di atti del non dicibile, del non confessabile e lo scrittore deve esserne l’apostolo. Il poeta quindi opera su di un piano empirico e non determinalistico come lo scienziato.
LS: Stai per uscire con un nuovo progetto editoriale, un libricino dal titolo La Spogliazione che è un dramma in versi liberi. Puoi dirci come mai hai deciso di tentare la “via teatrale”?
IL: La via teatrale l’ho raggiunta per la smania di sperimentare sempre cose nuove per quanto concerne la scrittura. Sapermi misurare con forme diverse e simili è un tipo di operazione che mi interessa molto. Debbo, tuttavia, specificare che la scrittura teatrale da me proposta è però legata alla parola più che alla scena: è un’operetta, un dramma scritto da un poeta e non da un drammaturgo, e la cosa è pienamente diversa. Un’opera teatrale scritta da un addetto alle scene, da un commediografo, per intendersi, da un Becket di turno, è pensata per la scena, mentre io propongo una scrittura di stato, cioè non di scena, una sceneggiatura precostituita che sì può essere rappresentata, ma rende molto di più sul bianco e nero della pagina. D’altronde non è la prima volta che un poeta si cimenta a scrivere un dramma; in Italia lo fece Pasolini, poi Roversi, Silone, Testori, Luzi e tanti altri ma se uno legge quelle scritture si accorge che dietro vi è una logica di poesia e non drammaturgica. Mentre se uno legge Pirandello, De Filippo, Bene, si accorge che è un altro tipo di teatro: che è quello un teatro vero, non schematico, non imprigionato dalla parola. La stessa scelta di averlo scritto in versi piuttosto che in prosa è significativa ai fini dell’obbiettivo. Il mio fine è, infatti, quello di sperimentare la scrittura e lo faccio regolarmente con poesia, prosa, saggistica, adesso il teatro e poi come paroliere di testi per canzone che ho scritto in passato recente e che ogni tanto compongo, vivendo un modo di assentarsi per x tempo dalla letteratura e dalla forma di una letteratura tradizionale per poi tornare da essa più consapevole di prima. Tradire un ideale di forma, di contenuto, di sperimentazione implica al ritorno una chiarezza e una maturità senza pari.
LS: La Spogliazione propone una sorta di riscrittura iconoclasta delle vicende di San Giovanni Battista. La sua figura, riscritta e clamorosamente parodiata, risulta alla fine praticamente distorta. Perché per lo sviluppo del tuo libro hai deciso di partire proprio da un personaggio religioso?
Sei consapevole del fatto che questo potrebbe portarti delle accuse o aprire a delle polemiche?
IL: Partiamo dal presupposto che tutta la mia opera è per la maggiore iconoclasta. Credo che una certa iconoclastia, e per certi versi una certa blasfemia sia tipica del post-moderno e di ciò che è annesso a questo come essenza storica. Sulla scelta di San Giovanni Battista è perché da sempre sono affascinato da questa figura, trovandola tremendamente evocativa e suggestiva. Come sono attratto dalla figura di San Paolo, ad esempio.
Mentre per quanto concerne il discorso della parodia è dovuto ad un tentativo di decostruzione del mito, sia esso sacro o profano, per renderlo più umano, tangibile. Il decostruire, lo smantellare serve proprio a questo: rendere una figura in carne e d’ossa, renderla simile a te, al tuo prossimo. Consapevole di attirarmi addosso proteste, scandali, ecc. Ma credimi Lorenzo, il rischio ne vale la pena.
LS: Nella tua letteratura ricorre con una grande frequenza il tema della sessualità che viene descritto in maniera diretta, senza particolare formalismi, e con il quale spesso vai ad indagare quelli che potremmo definire dei casi-limite, delle espressioni di sessualità che possono essere viste dalla gente come forme di non-conformismo o addirittura di frivola perversione. Quanto pensi sia importante affrescare la componente sessuale dei protagonisti dei quali narri?
IL: Il sesso non è da considerarsi l’atto in sé (banale tra l’altro), ma deve essere considerato parte del linguaggio. La realtà alla fine non esiste è solo una somma di rappresentazioni e di interpretazioni. La vita di un uomo, di noi tutti è irrimediabilmente compromessa dal linguaggio e da tutte le sue componenti: è da lì che nasce l’incomprensione umana, il dolore ontologico.
Il sesso poi è fondamentale, perché è l’atto – ma direi la somma algebrica del linguaggio- in cui si aggiungano pezzi di significanti e non di significati. Nel sesso si comunica non portando a termine il discorso: ecco perché mi interessa particolarmente. In esso, essendo apologia del linguaggio, vi è tutta l’espressione umana del reale, dello stato di cose; a partire dalla ripetizione dell’amplesso che ci ricorda di come la vita essendo somma di presenti, di interpretazioni e la realtà percezione quindi teatralità del nulla, del vuoto, avviene il miracolo dell’esistenza.
I miei personaggi, che sono gli eroi di tutti i giorni, l’uomo non considerato, non possono essere estraniati da questa forma o pezzo di vita; solo così diventano reali.
LS: Recentemente hai lavorato ad un saggio che si compone di una tua lucida analisi sullo stato attuale della letteratura (soprattutto italiana) e di una seconda parte dove dai spazio ad alcuni autori (poeti, scrittori, critici) contemporanei tuoi amici ponendo loro domande inerenti al loro percorso letterario. Come mai l’esigenza di scrivere un saggio sulla letteratura, per te che comunemente non ti consideri un critico letterario?
IL: In primo luogo, per smania di sperimentare cose nuove. In secondo luogo, perché sentivo l’esigenza di mettere per iscritto una teoria nuova per una nuova letteratura. Credo alla fine che la letteratura vera, quella sperimentale, non commerciabile, non vendibile, in gran parte sommersa vada saputa, conosciuta, affrontata senza sé e senza ma. In Italia, ecco poi la decisione di svolgere la seconda parte del saggio a colleghi e amici che hanno a che fare con le lettere e simili, purtroppo questo sommerso fa da padrone. Noi autori del post-moderno dobbiamo occuparci del sommerso, altrimenti ci si allinea al sistema si vende molto, ci si fa la villa al mare, in montagna e chi si è visto si è visto. Io non la penso così: credo invece in una nuova letteratura di denuncia, di messa in scena sulla carta di una nuova mitologia. Di una letteratura che parla dei nostri simili e non di principi dagli occhi azzurri e principesse sul pisello. Ecco la decisione che mi ha portato a scrivere questo saggio.
LS: Oltre al mondo del sesso con tutte le sue implicazioni, nella tua scrittura si fa spesso ricorso a un linguaggio di carattere religioso con frequenti utilizzo di parole quale ‘eresia’, ‘condanna’, ‘miracolo’, ‘risorgere’, etc. Non è un caso che un tuo recente racconto porti il titolo di Iuri dei Miracoli (Photocity Edizioni, 2012). Come mai l’utilizzo di una semantica legata al cattolicesimo quando invece il messaggio che mandi non ha nulla a che vedere con la liturgia e il credo?
IL: Ma perché, come sosteneva Benedetto Croce, non possiamo definirci non cristiani. In un paese come l’Italia anche un ateo è cristiano. Per quanto riguarda me, io sento la necessità di confrontarmi quotidianamente con il mito, sia esso religioso o laico. C’entra in tutto questo sempre un discorso legato alla decostruzione, ad un rinnovamento dei nostri valori, del nostro vivere.
Tu mi hai citato Iuri dei Miracoli, ma io direi anche La Camicia di Sardanapalo, uscito lo scorso autunno e che è un manifesto della decostruzione per eccesso. Si tratta di una raccolta di racconti affollata di poveri cristi che debbono, per una questione di sopravvivenza, misurarsi tutti i giorni con un’idea sacra di esistenza.
Infine, credo che non si possa estraniarci dalla religione, dal credo. Essa è parte integrante di una cultura, del nostro linguaggio.
LS: Uno dei generi ai quali ricorri con maggior frequenza è il racconto breve che, come sappiamo, in Italia non ha mai goduto di grande fama a differenza dei paesi anglo-sassoni. Che cosa ha secondo te il racconto di peculiare e di importante che lo rende un genere affine, ma al contempo distante e indipendente dal romanzo?
IL: Il racconto è il genere letterario che prediligo in quanto lo trovo perfetto in sé: sintesi, linguaggio, stilismo nel racconto c’è tutto. E poi il racconto lo si può leggere ovunque, senza rubare tanto tempo al quotidiano.
In secondo luogo, quello che mi affascina di questo genere è il fatto che in Europa esso sia rimasto ai margini rispetto al romanzo: e per me tutto ciò che è emarginazione piace. Mettiamola così: è un modo per dare dignità ad una forma non considerata.
In Italia poi abbiamo avuti grandi maestri del racconto da Sciascia a Buzzati, da Calvino a Comisso, sino a Testori, Bianciardi, Pavese. É una questione di pensare la letteratura in un certo modo, di viverla in una certa maniera.
LS: Una delle prerogative dell’artista post-moderno (sia esso scrittore, pittore o cantante) è la consapevolezza della necessità di uscire dal proprio individualismo –tendenza che ha dominato per troppo tempo nella letteratura- per costruire invece progetti collaborativi, di coesione e di interdipendenza anche tra le varie arti. Secondo te l’artista che si rinchiude nella sua torre d’avorio, scrivendo i suoi testi per inviarli ai concorsi e parteciparvi quando viene premiato, rifiutando invece di collaborare a riviste, collettivi, gruppi, presentazioni condivise, forum o quant’altro, è un modo accettabile di “far letteratura” o non ha senso? Perché?
IL: Oggi non esiste più la voce dell’artista. Esistono voci. Oggi l’artista, sia esso cantante, scrittore, poeta, vive in relazione ai laboratori, ad un collettivo di colleghi: compie un gioco di squadra. Ecco perché fondai i PoetiKanten un anno fa, l’associazione che ho a Firenze e della quale sono presidente. Proprio per questo. Oggi un artista deve essere interventista, in senso pacifico del termine, deve sapersi confrontare con la realtà, non vivere in una torre d’avorio, prendere confidenza con il suo presente, il suo tempo, ma soprattutto parlare con il tangibile, il concreto.
LS: Da bibliofilo e amante della letteratura, potresti dirci quali sono i tuoi autori preferiti e che cosa apprezzi di ciascuno di essi?
IL: Ho risposto molteplici volte a questa domanda. In primis, Ferdinn Cèline, poi Joyce, i veri capisaldi della letteratura occidentale, poi di seguito moltissimo gli ispano-americani, certi spagnoli, moltissimo la letteratura femminile francese del novecento.
LS: Quali sono i prossimi progetti che ti vedranno impegnato?
IL: Vorrei tornare al romanzo. Ne sento proprio l’esigenza. Ho un nuovo soggetto in testa da sviluppare, ma ci vorrà qualche tempo. Poi ovviamente continuare con la poesia, genere che amo e che vivo come esigenza per sopravvivere. E poi dedicarmi alla mia associazione, cercando di portare la cultura tra la gente, nei luoghi desueti, abbattere certe barriere. Ma la battaglia è lunga e la sfida è assai ardua. Ce la faranno i nostri eroi?
02-02-2014
Le Giurie della II edizione del Concorso Letterario Nazionale “Segreti di Pulcinella” così composte:
POESIA: Anna Laura Cittadino, Susanna Polimanti, Lorenzo Spurio, Sandra Carresi, Massimo Acciai, Iuri Lombardi, Ilaria Celestini, Rossana D’Angelo.
RACCONTO: Alessio De Luca, Luigi Pio Carmina, Lorenzo Spurio, Sandra Carresi, Susanna Polimanti, Charlotte Migliolo e Luisa Bolleri.
ANNUNCIANO
L’esito del Concorso organizzato dalla rivista “Segreti di Pulcinella” in collaborazione con l’Ass. Culturale Poetikanten.
Vincitori:
1° premio – VALENTINA MELONI con “Il mio Kintsugi”
2° premio – ANGELO CANINO con “A vecchia”
3° premio– EMANUELE INSINNA con “Il sorriso dei vecchi”
Segnalati:
ALFREDO GIGLIO con “Gabbiani”
ANGELO CANINO con “A cchilli tiampi”
ANNA BARZAGHI con “Fotografie”
ANNA BARZAGHI con “I graffi del tempo”
CIRO IMPERATO con “A mio padre morente”
FRANCO CALZOLARI con “Rimembranze”
LENIO VALLATI con “I vecchi”
MIRIANA DI PAOLA con “Luci sul molo”
RICCARDO MANZINI con “Lu viziu de la memoria”
RICCARDO MANZINI con “Un sacco de risate”
RICCARDO VECELLIO SEGATE con “Bambini soldato”
RICCARDO VECELLIO SEGATE con “Estratti di follia”
RITA CHINOTTI con “Piaceri stanchi”
ROSARIA MINOSA con “Il vecchio”
STEFANIA PARON con “Una zingara mi disse”
VALENTINA MELONI con “Sul limitare dell’estate”
Vincitori:
1° premio – ALESSIA MICHELON con “La crisalide spezzata”
2° premio – GIGLIOLA FRANCESCHI con “Un giorno a Reggio”
3° premio ex-aequo – NICOLINA ROS con “Scarpe rosse, tacco 15”
3° premio ex-aequo – FRANCESCA LAPPEZZATA con “Aspettando un segnale per iniziare a vivere”
Segnalati:
MARCO CANELLA con “La luce nei suoi occhi”
VALENTINA MELONI con “Prince, il cavallo che ride”
LUIGINO VADOR con “La prima meta”
ALFREDO GIGLIO con “Il riccio”
RENZO MALTONI con “La cabina del telefono”
LAURA MORAZZINI con “Cara amica”
MARIA TERESA BUCCIERI con “Dialogando con Platone”
TIZIANO CONSANI con “Cioccolatini e caramelle”
RICCARDO MANZINI con “Il 7 dicembre, il giorno prima dell’immacolata”
Come indicato dal bando di concorso al punto 11, “I premi consisteranno in targhe di metallo per i primi tre vincitori di ciascuna delle due sezioni. I primi vincitori assoluti delle due sezioni riceveranno, inoltre, 100€ e una copia gratuita dell’antologia del premio. Per i segnalati e altri partecipanti che otterranno delle menzioni si consegnerà un diploma e un libro”.
L’antologia conterrà la pubblicazione di tutti gli autori vincitori e segnalati.
Per i vincitori il testo sarà corredato da un commento critico della giuria e una loro nota bio-bibliografica.
La cerimonia di premiazione si terrà a Firenze al Casa-Museo di Dante in Via S. Margherita 1 sabato 5 aprile 2014 a partire dalle ore 17:00.
Si ricorda che tutti i vincitori e i segnalati sono chiamati a partecipare alla premiazione; qualora ciò non sarà possibile i premi (le targhe per i vincitori, i diplomi per i vincitori e i segnalati) potranno essere spediti a casa dietro pagamento dell’interessato delle relative spese di spedizione.
I premi in denaro, invece, dovranno essere ritirati personalmente il giorno della Premiazione, pena il decadimento.
A questa comunicazione ne seguirà un’altra con la locandina dell’evento.
Per coloro che intendono prenotare l’antologia del premio o acquistarla (prima copia 10€, a partire dalla seconda 9€), possono farlo inviando una mail a lorenzo.spurio@alice.it (indicando nell’oggetto “Antologia SDP”) e potranno poi ritirarla direttamente il giorno della premiazione.
Lorenzo Spurio Marzia Carocci
Presidente del Premio Presidente di Giuria
Firenze, 21 gennaio 2014
Info:
BANDO DI PARTECIPAZIONE
– Il concorso è aperto a tutti gli scrittori italiani e stranieri, purché presentino opere in lingua italiana o in dialetto (in questo caso dovranno essere obbligatoriamente accompagnate dalla traduzione in italiano dei testi).
– Si partecipa con testi a tema libero, editi o inediti, ma che non siano stati mai premiati in precedenti concorsi letterari.
– Il concorso si articola in due sezioni:
SEZIONE A – POESIA: si può partecipare con un massimo di due testi di cui ciascuno non dovrà superare i 30 versi di lunghezza, titolo e spazi esclusi.
SEZIONE B – RACCONTO BREVE: si può partecipare con un solo racconto di lunghezza non superiore alle tre pagine Word A4, Times New Roman, corpo 12, spaziatura minima.
– Non verranno accettati testi che presentino elementi razzisti, pornografici, blasfemi o d’incitamento all’odio, alla violenza, alla discriminazione di alcun tipo.
– Gli autori si assumono ogni responsabilità in ordine alla paternità degli scritti inviati esonerando la rivista Segreti di Pulcinella e l’Associazione Culturale Poetikanten Onlus da qualsivoglia responsabilità anche nei confronti dei terzi. Gli autori devono dichiarare di possedere a pieno i diritti sull’opera che presentano.
– Per partecipare al concorso, ciascun autore dovrà inviare le proprie opere, la scheda di partecipazione in formato digitale (in Word o Pdf) compilata e scannerizzata e la copia della ricevuta di pagamento al concorso all’indirizzo di posta elettronica segretidipulcinella@hotmail.it entro la data del 20 Dicembre 2013.
– Ciascun autore, nell’allegato contenente le proprie opere, deve inserire il proprio nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico, indirizzo e-mail, la dichiarazione che l’opera è frutto esclusivo del proprio ingegno, la dichiarazione che l’autore ne detiene i diritti e l’espressa autorizzazione al trattamento dei propri dati personali ai sensi del D.lgs. n. 196/2003, compilando la scheda allegata al bando.
– Quale tassa per copertura delle spese organizzative è richiesta un contributo pari a 10€. Chi intende partecipare a entrambe le sezioni lo potrà fare, inviando il pagamento per entrambe. Il pagamento potrà avvenire mediante:
– La Commissione Giuria è composta da:
Iuri Lombardi, poeta, scrittore, presidente Ass. Cult. Poetikanten Onlus
Lorenzo Spurio, scrittore, critico letterario, direttore rivista Euterpe
Massimo Acciai, poeta, scrittore, direttore rivista Segreti di Pulcinella
Alessio De Luca, scrittore e cantautore
Anna Laura Cittadino, poetessa, scrittrice, presidente Ass. Culturale “GueCi”
Charlotte Migliolo, compositrice, scrittrice
Ilaria Celestini, poetessa, scrittrice
Luigi Pio Carmina, poeta, scrittore, redattore di Euterpe
Luisa Bolleri, poetessa, scrittrice
Sandra Carresi, poetessa, scrittrice, vice-presidente Ass. Cult. TraccePerLaMeta
Susanna Polimanti, scrittrice
Rossana D’Angelo, poetessa
Il giudizio della giuria è definitivo e insindacabile.
Presidente del Premio: Lorenzo Spurio
Presidente di Giuria: Marzia Carocci
– Il concorso è finalizzato alla pubblicazione di un’opera antologica che verrà pubblicata con regolare codice ISBN, che verrà presentata e diffusa durante la cerimonia di premiazione e acquistabile sulle maggiori librerie online. Nell’antologia verranno pubblicati i testi dei primi tre vincitori di ciascuna sezione e di quelli di autori segnalati e menzionati dalla Giuria.
– I premi consisteranno in targhe di metallo per i primi tre vincitori di ciascuna delle due sezioni. I primi vincitori assoluti delle due sezioni riceveranno, inoltre, 100€ e una copia gratuita dell’antologia del premio. Per i segnalati e altri partecipanti che otterranno delle menzioni si consegnerà un diploma e un libro.
– La cerimonia di premiazione si svolgerà a Firenze nella primavera del 2014 in una location da stabilire. Tutti i premiati e i segnalati sono invitati a partecipare. I vincitori dei primi tre premi che non potranno intervenire, potranno inviare un loro delegato a ritirare i premi o potranno riceverli per posta dietro loro pagamento delle relative spese postali.
– Gli autori, per il fatto stesso di inviare le proprie opere, dichiarano di accettare l’informativa sulla Privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196 del 30 giugno 2003.
– Gli autori, per il fatto stesso di partecipare al presente concorso, autorizzano la rivista Segreti di Pulcinella e l’Associazione Culturale Poetikanten Onlus a pubblicare le proprie opere sull’antologia, rinunciando, già dal momento in cui partecipano al concorso, a qualsiasi pretesa economica o di natura giuridica in ordine ai diritti d’autore ma conservano la paternità delle proprie opere.
– Gli autori, per il fatto stesso di partecipare al presente concorso, accettano integralmente il contenuto del presente bando.
MASSIMO ACCIAI IURI LOMBARDI
Direttore della rivista Segreti di Pulcinella Presidente Ass. Cult. Poetikanten Onlus
Info Segreteria del Premio: segretidipulcinella@hotmail.it
Scheda di Partecipazione
La presente scheda compilata è requisito fondamentale per la partecipazione al concorso.
Nome/Cognome ___________________________________________________
Nato/a __________________________ il ______________________________
Residente in (via) ___________________Città___________________________
Cap __________________ Provincia ______________ Stato _____________
Tel. ___________________________Cell.______________________________
E-mail _________________________E-mail alternativa: ___________________
Partecipo alla sezione: □ SEZ. A (Poesia) □ SEZ. B (Racconto breve)
con i testi intitolati: _________________________________________________________________
____________________________________________________________________
□ Acconsento al trattamento dei dati personali qui riportati in conformità a quanto indicato dalla normativa sulla riservatezza dei dati personali (D. Lgs. 196/03) e solo relativamente allo scopo del Concorso in oggetto.
□ Dichiaro che il testo che presento è frutto del mio ingegno e che ne detengo i diritti a ogni titolo.
□ Autorizzo la rivista “Segreti di Pulcinella” e l’Ass. Culturale Poetikanten Onlus a pubblicare il mio testo nell’opera antologica nel caso risultasse vincitore o segnalato, secondo quanto stabilito dall’art. 13 del bando di concorso.
Firma____________________________ Data ___________________________
Biblioteca Villa Bandini – Via di Ripoli 118 – FIRENZE (zona Gavinana)
Presentazione antologia poetica “L’arte in versi” 2012
Interverranno: Lorenzo Spurio, Iuri Lombardi, Massimo Acciai, Marzia Carocci, Monica Fantaci, Martino Ciano e gli autori delle poesie
Biblioteca Villa Bandini – Via di Ripoli 118 – FIRENZE (zona Gavinana)
Presentazione La riva in mezzo al mare di MONICA FANTACI
Relatori: Lorenzo Spurio, Sandra Carresi
Interverranno: Marzia Carocci, Iuri Lombardi, Massimo Acciai
Biblioteca Comunale di Compiobbi – Via Aretina 45 – Compiobbi (FIRENZE)
Poesia e musica con i Poetikanten
Gruppo formato da Paolo Ragni, Massimo Acciai, Iuri Lombardi, Alessio De Luca.
Cabina Teatrale – Via Romagnosi 13/a – FIRENZE (zona Rifredi)
Presentazione di Iuri dei Miracoli di IURI LOMBARDI
Relatori: Paolo Ragni, Lorenzo Spurio
Interverrà: Massimo Acciai