A Cupramontana il 14 dicembre la finale della gara poetica “Ver Sacrum”

Il 14 dicembre a Cupramontana (AN), con il Patrocinio del Comune di Cupramontana e della Provincia di Ancona, con la collaborazione della Pro Cupra, del MIG e delle Tre ciutte su comò, presso i locali dei Musei in Grotta (MIG) terremo l’evento conclusivo di questo ricco anno di iniziative, incontri, presentazioni, mostre e tanto altro. […]

via A Cupramontana il 14 dicembre l’evento pre-natalizio e la finale della gara poetica “Ver Sacrum” — Associazione Culturale Euterpe

Il terzo appuntamento del “Ver Sacrum – gara poetica itinerante nelle antiche terre picene” il 13/07 a Fermo

Dopo i precedenti incontri del “Ver Sacrum – Gara poetica itinerante nelle antiche terre picene” svoltisi rispettivamente alla Casa della Poesia di Palazzo Bice Piacentini di San Benedetto del Tronto e alla Casa della Poesia di Palazzo Odasi di Urbino, il nuovo appuntamento si terrà al Buc Machinery a Fermo il prossimo 13 luglio 2019. […]

via Il terzo appuntamento del “Ver Sacrum”, la riuscita “gara poetica itinerante nelle antiche terre picene” dell’Ass. Culturale Euterpe di Jesi il 13 Luglio a Fermo — Associazione Culturale Euterpe

A Urbino il 08/06/19 la seconda tappa del “VER SACRUM – gara poetica itinerante nelle antiche terre picene”

L’Associazione Culturale Euterpe di Jesi è lieta di invitare poeti interessati e pubblico a prendere parte alla seconda tappa del VER SACRUM, la gara poetica itinerante nelle antiche terre picene la cui prima tappa si è svolta con successo lo scorso 5 maggio presso la Casa della Poesia di Palazzo Bice Piacentini a San Benedetto del Tronto. L’evento, condotto da Michela Tombi (Consigliera dell’Ass. Euterpe, nel ruolo della Dea Ikiperu) e da Lorenzo Spurio (Presidente Ass. Euterpe, nel ruolo di Pikus) ha visto come vincitrice assoluta la poetessa Sabrina Galli.

Il progetto del Ver Sacrum, di ideazione dell’Ass. Culturale Euterpe di Jesi, è un inedito campionato di poesia orale dove i vincitori verranno decretati nel corso dei singoli appuntamenti da una commissione di giuria popolare. L’idea nasce dalla volontà di ampliare l’offerta poetica nella nostra Regione mediante un format nuovo, che si avvicina al poetry slam ed è affine anche al recital poetico, con l’intenzione di creare un campo di scambio culturale, di esperienze individuali in un clima lontano dall’accademismo.

I poeti potranno esibirsi declamando anche poesie in lingue straniere e in dialetto, potranno essere accompagnati, durante la loro esibizione, da musica, canto o danza, in un interscambio continuo e multidisciplinare tra arti.

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Il nuovo appuntamento si terrà alla Casa della Poesia a Urbino (Palazzo Odoasi) il prossimo 8 giugno 2019 alle ore 17:30. Per partecipare (iscrizione gratuita, secondo le indicazioni del Regolamento) è richiesto di inviare la propria candidatura (scheda e tre testi poetici) entro il 7 giugno 2019 alla mail  ass.culturale.euterpe@gmail.com

Il progetto “Ver Sacrum” si terrà con il Patrocinio della Regione Marche, dell’Assemblea Legislativa della Regione Marche, delle Province di Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno e dei Comuni di Pesaro, Urbino, Senigallia, Macerata, Fermo, San Benedetto del Tronto.

Ogni incontro, strutturato in più manches e stabilito da regole indicate precisamente nel Regolamento (come pure i diversi sistemi di valutazione per ciascuna manches), decreterà un vincitore che riceverà la targa ufficiale di premiazione. Tutti i vincitori degli incontri si sfideranno poi nella finale del campionato che si terrà nel mese di dicembre a Jesi.

Il regolamento dell’intera Gara poetica è consultabile cliccando qui.

https://drive.google.com/file/d/1lICJ-5d5ru6LOtqPu8fnLinNHzk_uPtD/view

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INFO

www.associazioneeuterpe.com

ass.culturale.euterpe@gmail.com

Tel. 327-5914963

Nuovo appuntamento con l’Angelico Certame sabato a Torino. Conduzione di Max Ponte

Sabato 20 ottobre 2018 alle ore 17.30
L’ANGELICO CERTAME a TORINO / VIII
Container, Via del Carmine 11, Torino

Conduce Max Ponte. Con 6 poeti in gara

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Riparte L’ANGELICO CERTAME dopo l’ultima data del Salone Off di Torino.
L’ANGELICO CERTAME è una gara poetica perfomativa ideata e condotta da Max Ponte. Si tratta di un vero spettacolo, ad ingresso libero, basato sull’arte della parola. L’iniziativa è arrivata al suo ottavo appuntamento e prevede un campionato nazionale biennale e un premio finale in denaro per il primo classificato di 500 euro.

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L’ANGELICO CERTAME, che sarà aperto da un open mic, si svolgerà come segue:
– 3 prove che dovranno affrontare tutti i poeti in gara: una prova di improvvisazione, una performativa e una teatrale. Nella prima prova i poeti dovranno creare una poesia in 10/15 minuti in base ad un tema sorteggiato. Nella seconda potranno performare un loro lavoro a piacere. Nella terza fase dovranno usare oggetti di scena o maschere o costumi per rappresentare il loro lavoro.
– una giuria mista (con due membri tecnici e due sorteggiati dal pubblico).
– 2 minuti di tempo massimo per ogni intervento
– tutte le poesie devon esser proprie, dalla produzione personale del poeta certante

L’ANGELICO CERTAME nasce per dare una ulteriore possibilità d’espressione alla poesia orale e performativa italiana, valorizzando il lavoro dei poeti partecipanti, moltiplicando le possibilità creative in un nuovo format che vuole dare slancio ed eleganza allo spettacolo poetico.

Saranno presenti alla lettura libera introduttiva:
Domenico Cavallo
Chiara Pent
Antonino Natale

I Poeti certanti saranno:
Donatella Lessio
Stefano Bandera
Ermanno Emme
Giuseppe Mastarone
Massimo Brioschi
Luca Rubin

Giudici tecnici: Aldo Berti e Chiara Pent

 

 

Presentazione:

Danilo Torrito.jpg“L’ANGELICO CERTAME è una gara poetica ideata e progettata dal poeta Max Ponte, presentata per la prima volta al pubblico il 9 settembre 2016 a Torino. L’ANGELICO CERTAME si configura come una gara poetica antica e allo stesso tempo vicina alla contemporaneità. Il nome riprende il volgare “certame” dal latino “certamen”, sostantivo neutro che significa appunto “gara” o “lotta” derivato dal verbo “certare”. Il termine “certamen” designa oggi gare in latino. Si è preferito il termine “certame” per marcare una distinzione e favorire la riscoperta di una parola quasi dimenticata. L’ANGELICO CERTAME vuole inserirsi nel solco della tradizione letteraria italiana e ridare prestigio alle competizioni poetiche. La gara permette inoltre di valorizzare a pieno le capacità di tutti i poeti CERTANTI, di tutte le età e di tutte le “appartenenze” letterarie. Qualcuno si chiederà perché l’aggettivo “angelico”. Ogni poeta è un messaggero, quindi è portatore di un messaggio ed è un “angelo” nel senso etimologico del termine. Inoltre l’ideatore di questo gioco, lavorando ad un romanzo che ha come protagonista una creatura a suo modo angelica, è stato colto da una spontanea associazione di idee. L’ANGELICO CERTAME nasce per dare un’opportunità in più di gioco, di confronto e di crescita ai poeti; e per offrire al pubblico uno spettacolo di alto livello in cui la poesia si avvicina alla sua dimensione “totale”. L’angelo ha la capacità di portare le parole lontano e di stabilire “analogie senza fili”. L’esigenza di una maggiore libertà e una maggiore qualità nelle gare poetiche è alla base della nascita de L’ANGELICO CERTAME. L’ANGELICO CERTAME, a differenza di altri tipi di competizioni poetiche, garantisce una maggiore attenzione al poeta e alla valutazione del suo lavoro, lasciando al contempo grande libertà espressiva. Inoltre i partecipanti prenderanno parte a tutte le prove diventando veri protagonisti di questa manifestazione dall’inizio alla fine. ”

Max Ponte, Presentazione de L’Angelico Certame

dal sito ufficiale  www.angelicocertame.org 

La classifica parziale al 17 ottobre 2018: vede in testa Danilo Torrito con 2 gare vinte (99,2+100), Chiara De Cillis 1 gara (112), Nanà 1 gara (104,5), Donatella Lessio (100,3), Valeria Bianchi Mian (100), Bruno Giovetti (98,8), Roskaccio (93).  
Per info e candidature alle prossime puntate: angelicocertame@gmail.com
Per organizzazione Enrica Merlo / Angelico Certame
Grazie a Container Torino di Antonietta Altamore.

L’ingresso per il pubblico è libero, gradita l’offerta per sostenere l’iniziativa all’uscita.

Il 5 Luglio a Senigallia “Parole sul mare Poetry Slam”: come partecipare

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La Biblioteca Comunale “Luca Orciari” di Marzocca di Senigallia, su proposta e ideazione dell’Associazione Culturale Euterpe di Jesi, organizza il “Parole sul Mare” Poetry Slam che si terrà nel palco disposto al Lungomare di Marzocca di Senigallia, di fronte alla Pizzeria Sloppy Joe (Lungomare Italia n°53) l giorno 5 Luglio 2018 alle ore 21:00.

Tipologia di evento

Il poetry slam è una gara poetica nata negli USA nel 1986 per volere del poeta MarcKelly Smih. Si tratta di una competizione aperta a tutti dove la presenza e la partecipazione del pubblico è molto importante. Si tratta di un nuovo modo di fare poesia affidando all’oralità, alla recitazione e improvvisazione un ruolo decisivo.

Regolamento

·         Possono partecipare solo persone che abbiano compiuto 16 anni.

·         Non esiste un tema di riferimento.

·         Le poesie che verranno presentate possono essere in italiano, in dialetto, in lingua straniera o in neo-lingua, vale a dire in una lingua di pura invenzione o basata su giochi fonetici.

·         Le poesie potranno essere lette solo dall’autore.

·         Non è ammesso alcun accompagnamento musicale.

·         Il poeta può interagire con il pubblico nel corso della sua esibizione.

Norme di partecipazione

Con la finalità di una migliore gestione della serata e di ottemperamento dei tempi disponibili, la serata vedrà la partecipazione di 20 poeti.

In caso di una bassa partecipazione, lo slam verrà annullato e destinato a data da definirsi qualora non siano pervenute almeno 8 candidature.

Qualora, invece, se ne presenti l’occasione e gli organizzatori reputino idoneo, potranno essere accettate candidature in loco, almeno mezz’ora prima dell’inizio ufficiale della gara e, comunque, dopo che gli organizzatori abbiano letto e vagliato i testi del partecipante esprimendo un commento approvante.

Nel caso pervengano all’organizzazione un numero di candidature superiore al limite massimo, la stessa si adopererà per la selezione. I nomi dei poeti selezionati e invitati a partecipare verranno comunicati con un preavviso di 10 giorni unicamente a mezzo e-mail.

I poeti che intendono partecipare debbono inviare entro e non oltre il 20/06/2018 all’indirizzo mailass.culturale.euterpe@gmail.com il seguente materiale:

–          File Word contenente una selezione di poesie (da un minimo di 5 a un massimo di 10). Esse saranno le poesie che leggeranno durante la serata.

–          Modello di dichiarazione completato e firmato.

Si chiede la gentilezza di inserire nell’oggetto della mail la dicitura “Marzocca Poetry Slam”.

Non verranno accettate candidature, a mezzo mail, successive alla data di scadenza indicata.

Testi poetici

I testi poetici che vengono inviati per l’iscrizione e che verranno letti il giorno dello slam non devono in nessun modo e in nessuna forma contenere bestemmie, elementi, razzisti, xenofobi, d’incitamento all’odio, né presentarsi nella forma di proclami ideologici, politici e partitici pena la squalifica. La responsabilità in merito a eventuali inottemperanze ricadrà unicamente sui poeti coinvolti, sollevando l’autore degli stessi da eventuali danni, dispute e procedimenti contro l’organizzazione essendo l’autore l’unico responsabile dei contenuti dei testi e della sua performance.

Performance

Per chi è nuovo alla partecipazione al poetry slam di seguito si indicano le modalità di svolgimento della performance.

Il poeta ha a disposizione 3 (TRE) minuti di tempo massimo per esibirsi per ogni manche.

Se il poeta supera i 3 (TRE) minuti può essere richiamato dall’eMCcee (Master of ceremony, ovvero il conduttore della serata). Dopo i 3 minuti e 10 secondi (3:10) viene sottratto al poeta mezzo punto ogni 10 secondi.

Entro i 3 (TRE) minuti il poeta può leggere una o più poesie, anche se, per essere più facilmente memorizzabili e incisivi nei confronti di chi deve votare, è consigliato di non esagerare con il numero dei brani.

L’intervallo di lettura offerto al poeta può andare da una fino a 5 o 6 (CINQUE/SEI) volte nella gara se si è ammessi alle fasi finali. Quindi è necessario avere con sé un numero di poesie sufficiente.

L’ordine di esibizione verrà decisa mediante estrazione a sorte prima della competizione; la lista dei poeti verrà esposta al pubblico su un cartellone dove verranno segnati i punteggi.

Il giudizio risulterà da una giuria popolare di 5 (CINQUE) elementi estratti o selezionati tra il pubblico. La giuria vota l’intervento poetico esprimendo voti da 0 a 10 (sono ammessi i decimali). Il voto più alto e quello più basso vengono eliminati, e i tre restanti sommati vanno a costituire il punteggio della manche. 

Su decisione dell’MC, per garantire maggiore imparzialità, tra una manche e l’altra, i membri della giuria possono essere completamente o parzialmente cambiati.

eMCcee

L’eMCee (Master of Ceremony) s’impegna a far rispettare a pieno le regole, evitare qualsiasi favoritismo, ad animare la gara in modo dinamico, preoccupandosi della successione dei poeti, del cronometro e tentando di coinvolgere sempre il pubblico.

Pubblico

Il pubblico è sovrano ed è chiamato a interagire, esprimendo consenso o dissenso sui concorrenti ed esprimendo subito qualsiasi dubbio o eventuale anomalia riscontrata. Basta alzare la mano, tutti possono esprimersi, pubblico, poeti e semplici passanti. I commenti dei conduttori saranno imparziali e volti a stimolare e non a valutare i poeti.

Vincitore

Il vincitore dello slam riceverà in premio una targa conferita dall’Associazione Culturale Euterpe e la tessera di socio ordinario della stessa avente validità per tutto l’anno 2018.

Nel caso di un’alta partecipazione alla serata l’organizzazione può, a suo insindacabile giudizio, decidere di inserire anche una Giuria Tecnica composta da poeti, scrittori, critici e giornalisti che assisterà a tutta la manifestazione dando una valutazione in forma segreta a tutti le manche poetiche decretando, solo al termine della competizione e in maniera completamente separata rispetto alle intenzioni della Giuria Popolare, un suo vincitore o preferito al quale l’Associazione donerà un diploma. L’eventuale conformazione di tale giuria (composta da un minimo di 3 membri fino a un massimo di 5) verrà annunciata e presentata al pubblico all’inizio dell’evento.

Ultime

Prendendo parte all’iniziativa in oggetto il poeta dichiara implicitamente di accettare tutte le norme che compongono il presente bando, che ne definiscono la struttura e le modalità di partecipazione.

 

 SCARICA BANDO E SCHEDA DI PARTECIPAZIONE CLICCANDO QUI.

 

INFO:

 ASSOCIAZIONE CULTURALE “EUTERPE” – JESI

 TELEFONO: 327-5914963   – ANCHE SMS E WHATSAPP

SITO: www.associazioneeuterpe.com

MAIL: ass.culturale.euterpe@gmail.com

PEC: ass.culturale.euterpe@pec.it

La poesia orale. Intervista alla poetessa aquilana Alessandra Prospero. A cura di L. Spurio

INTERVISTA AD ALESSANDRA PROSPERO

A CURA DI LORENZO SPURIO

27017936_10204150654523933_2018130459_o.jpgAlessandra Prospero, poetessa aquilana, è recensionista per diverse riviste culturali. Membro di giuria in concorsi letterari. È socia dell’Associazione Internazionale Culturale “Laudomia Bonanni” ed è fondatrice del gruppo facebook “Poesia: femminile, singolare”.   Performer dei propri testi in diversireading, fa parte del direttivo del Poetry Slam Abruzzo e ha organizzato, insieme a Dimitri Ruggeri, il primo poetry slam under 18 della regione Abruzzo e ha condotto il primo poetry slam tutto al femminile del Centro Italia, il Pink Poetry Slam. È coordinatrice, insieme a Valter Marcone, della Compagnia dei Poeti dell’Aquila con cui organizza veri e propri tourpoetici. È autrice di tre sillogi: P.S. Post Sisma (2012), Ierousalem (2013) e HaikUimia (2016); curatrice e prefatrice di vari libri e antologie. Redattrice per la rivista di letteratura online “Euterpe” per le rubriche di poesia e recensioni.

 

L.S.: Quali parole ti sentiresti di utilizzare per definire il fenomeno del poetry slam?

A.P.: Inizierei col definirlo succintamente (prima di addentrarci in virtuosismi interpretativi) un fenomeno di riappropriazione e di rinverdimento della poesia orale con il fermento che ciò comporta unitamente agli elementi tipici della competizione poetica.

L.S.: Nella tua esperienza di MC credi che esistano testi poetici più adatti a un poetry slam rispetto ad altri meno efficaci nell’arrivare? Se sì, quali caratteristiche hanno?

A.P.: In termini di efficacia, è necessario considerare sia l’aspetto prettamente stilistico del testo sia il performer, senza il quale anche il testo migliore non riesce a sfondare la barriera del non-ascolto, della noia, della eccessiva retorica, della leziosità o del pleonasmo. Vero è che noto una risposta più empatica da parte del pubblico nei confronti di componimenti metricamente più ammiccanti (e quindi sicuramente più musicali e “orecchiabili” o quantomeno di immediata memorizzazione), e di elementi come fonosimbolismi, assonanze, dissonanze e onomatopee, gerghi e stilemi confezionati ad arte e neologismi.

L.S.: Marc Kelley Smith, colui che è considerato il fondatore mondiale del poetry slam, volendo sottolineare i caratteri di democraticità e popolarità di questo atto performativo sostiene che “La poesia non è fatta per glorificare il poeta, essa esiste per celebrare la comunità”. Che cosa ne pensi?

A.P.: Lo spirito democratico e inclusivo del poetry slam è indiscusso. Ma sarei ipocrita se affermassi che il poetry slam è scevro da tutte quelle dinamiche agonistiche che le competizioni generano. Sebbene l’etimologia del verbo competere ci faccia partire da un edulcorato significato di “convergere insieme verso un medesimo punto”, trattasi comunque di competizione. Non a caso nei tre mondi prodromici del poetry slam, dunque nel rap, nell’hip hop e nella breakdance le competizioni vengono definite battles e dunque battaglie, termine di certo né benevolmente omologante né generosamente livellante, che ci riporta prepotentemente nella dimensione della gara.

L.S.: A quando risale e che ricordi hai del primo poetry slam al quale hai preso parte in qualità di slammer?

A.P.: Temporalmente non devo sforzare molto la mia capacità mnemonica poiché risale a un paio d’anni fa. I ricordi oscillano tra l’imbarazzo di allora di sentirmi troppo classica per il contesto e l’adrenalina che la partecipazione all’evento mi provocava. Insopprimibili e vitali entrambi.

L.S.: A quando risale e che ricordi hai del primo poetry slam al quale hai preso parte in qualità di MC?

A.P.: Dopo pochi mesi dal mio primo slam come partecipante ebbi la mia prima esperienza da MC (nel mio caso Mistress of Ceremony). L’imbarazzo lo lasciai a casa e l’adrenalina compensò elevandosi al quadrato. Il ruolo di MC è indubbiamente impegnativo ma è una delle esperienze più vicine a un lancio col paracadute che io possa immaginare: esaltante.

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Alessandra Prospero durante il LOMAGGIO, poetry slam che si è tenuto al Parco del Castello Cinquecentesco dell’Aquila il 30-04-2017. 

L.S.: Stando ad alcune attestazioni di Lello Voce, noto performer, poeta, MC e portatore del poetry slam in Italia, “Lo slam è una sorta di termometro che misura lo stato di salute della poesia performativa”. Esistono secondo te altri canali e luoghi deputati per saggiare la sperimentazione della poesia?

A.P.: La poesia performativa non è necessariamente sperimentazione. In fondo, la poesia orale è un concetto ben poco nuovo. Al contrario, secondo il mio parere, la sperimentazione può essere ovunque, anche in altre forme.  Amo la contaminazione e ritengo che la poesia dovrebbe attingere nuova linfa trasversalmente. La poesia va “praticata” e non contemplata estaticamente come un artistico rudere senza tempo. Quando lavoravo alla stesura del mio terzo libro (HaikUimia), passavo senza soluzione di continuità dallo slam alla forma metrica orientale degli haiku, non senza proficue incursioni nell’ermetismo italiano. La sperimentazione dovrebbe partire dalle scuole, dovrebbe essere inserita nei programmi didattici o gli stessi dovrebbero essere integrati da progetti che si occupino realmente di poesia e sperimentazione. Personalmente ho realizzato dei laboratori e dei progetti all’interno di istituti scolastici (dalla scuola dell’infanzia alle superiori) e ho notato che i ragazzi ma anche i bambini hanno disperatamente bisogno di stimoli e di contenitori relazionali e creativi in cui poter “essere”. Con il mio collega Dimitri Ruggeri nel 2016 abbiamo realizzato perfino il primo poetry slam under 18 d’Abruzzo con un risultato qualitativo e partecipativo al di là delle più rosee aspettative.

L.S.: Se la poesia classica o comunque la poesia canonicamente tramandata in forma scritta ci è stata svelata nel processo esegetico e d’approfondimento per mezzo dell’intermediazione di chiosatori, critici, commentatori, una delle caratteristiche della poesia orale è che essa viene giudicata direttamente dal pubblico, che può essere colto e istruito o, al contrario, essere completamente digiuno di conoscenze culturali. Che cosa ne pensi di tutto questo?

A.P.: Il pubblico è spesso digiuno anche di conoscenze musicali ma non per questo non riconosce la buona musica da quella priva di valore o di appeal. Se la poesia è comunicazione, dobbiamo “testare” l’efficacia del messaggio che stiamo veicolando. Non solo.

Proprio perché si parla di poesia orale, è utile recuperare la dimensione del poeta arcaico (aedo o rapsodo) che aveva la funzione della memoria ma anche della trasmissione. Essi erano sicuramente investiti di una missione quasi divina ma, nel contempo, erano detentori di un’abilità professionale tale da conferire una struttura al canto e coinvolgere emotivamente il pubblico. In sintesi: la poesia non può mai essere mero esercizio retorico fine a se stesso, quindi ben venga il pubblico giudicante. Quello che invece mi desta non poche preoccupazioni è la deriva cabarettistica alla quale si lanciano alcuni slammer pur di strappare il consenso popolare.
Di certo non è alzando il tiro in termini di aggressività scenica o verbale che si difende il proprio status di “poeti”.

L.S.: Per ricollegarmi alla domanda precedente, il fatto che la poesia performativa basata sull’oralità non preveda l’intermissione di un critico che la de-costruisca, la spieghi e ne dia una lettura per facilitarne la ricezione, non può portare a una de-qualificazione della poesia in quanto tale e a un procedimento in cui non è più possibile individuare la poesia e distanziarla dalla non-poesia?

A.P.: Bisognerebbe innanzitutto capire dove finisca la poesia e inizi la non-poesia. E in base a quali criteri. Se ne facciamo un discorso meramente accademico, ecco che ci siamo già allontanati dai presupposti del poetry slam. Se invece ne facciamo un discorso meramente performativo, allora non rimane che constatare amaramente che il 90% dei poeti non sa leggere i propri testi. Un muro di gomma di incomunicabilità. Uno dei miei miti, Pablo Neurda, diceva «Quando la spieghi la poesia diventa banale, meglio di ogni spiegazione è l’esperienza diretta delle emozioni che può svelare la poesia ad un animo predisposto a comprenderla».

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La poetessa Alessandra Prospero durante la finale del primo Poetry Slam Under 18 d’Abruzzo nato dal progetto poetry slam scuola in collaborazione con “L’Aquila Volta la carta” assieme al co-ideatore Dimitri Ruggeri e il vincitore Carlo Carducci. L’evento si è tenuto alla Cartiera del Vetojo a L’Aquila il 08-10-2016. 

L.S.: Il poeta e performer messicano Rojo Cordova sostiene che “Il poetry slam è l’elemento quintessenziale della letteratura”. Credi che oggi chi studia e si preoccupa dei fatti della letteratura e in particolare della poesia debba necessariamente tenere da conto la presenza e la diffusione di un fenomeno come lo slam? E, ancora, riconosci al poetry slam un valore letterario?

A.P. Ritengo personalmente che il poetry slam sia indicativo anche antropologicamente di un fermento poetico e comunicativo. Sebbene esso non sia un genere letterario ma un guanto di sfida in versi, è innegabile che stia acquisendo un peculiare valore letterario. Prova ne siano anche le pubblicazioni ad esso relative.

L.S.: Per quanto si tenda a edulcorare e smitizzare la forma propria dello slam sta di fatto che esso si basa su una vera e propria competizione. Laddove essa è misurata, sana e unanimamente accettata dagli slammers allora non sussistono problematiche di particolare evidenza ma può succedere che uno slammer non accetti il giudizio della giuria o il modo di condurre dell’MC e che, comunque, non manchi di fare polemica e di manifestare una rivalità che fuoriesce dal sano agone. Ti è mai accaduto qualcosa del genere? Puoi raccontarci?

A.P.: Nel poetry slam non vige l’anomia, vi sono comunque delle regole: ad esempio, una fra tutte, il tempo di durata massima dell’esibizione. I contestatori per partito preso o per vocazione si incontrano in tutti i contesti: quando ciò accade urge buon senso e aderenza alle regole.

L.S.: Quale significato ha il sacrifice ovvero il rituale d’esordio del poetry slam nel quale l’MC testa la giuria che ha selezionato?

A.P.: La liturgia è fondamentale nel poetry slam. L’MC, da buon padrone di casa, si esibisce nel duplice intento di rompere il ghiaccio e togliere i concorrenti dall’imbarazzo di affrontare per primi il pubblico. Contestualmente, fornisce al pubblico una performance e una successiva votazione esemplificativa di ciò che sarà la gara. Il termine ricalca l’antico significato latino, infatti l’MC si “sacrifica” offrendo al pubblico un rito propiziatorio, un gesto rituale (da sacer facere: rendere sacro) proprio come i sacrifici che gli antichi offrivano agli dei. Funzione liturgica, artistica, apotropaica e paradigmatica dell’MC.

L.S.: Può capitare che a vincere uno slam sia una brutta poesia, un testo che, magari, riletto in proprio in altre circostanze si rivela sciatto e banale se non insipido. Nella macchina organizzativa in cui lo slam trova accoglimento – complice la giuria agnostica di poesia e la presa che può avere la mimica, la prossemica e una data recitazione – può effettivamente vincere una poesia che – fuori dal contesto dello slam – è assai neutra o irrilevante?

A.P.: Non si può partire dal presupposto o dalla presunzione che la giuria sia ignorante in materia o dotata di cattivo gusto lirico. È formalmente e probabilisticamente errato se non addirittura offensivo nei confronti del pubblico. Anche in competizioni poetiche meno democratiche capita spesso che vincano sugli altri componimenti triti e ritriti, privi di qualsiasi ardore o pregio poetico.

L.S.: Le considerazioni di Giovanni Fontana in merito alla pratica dello slam sono scettiche ma criticamente ben delineate. Egli, infatti, sostiene che “[Lo slam è un] pacchetto di regole precostituito nel progetto: l’organismo, insomma, sceglie di sottoporsi a certe sollecitazioni piuttosto che ad altre. […] Se un sistema è definito dalle proprie regole, significa che la poesia dello slam sarà di un certo tipo: sarà quella e non potrà essere altro che quella. Stando così le cose, però, il gioco mi sembra estremamente riduttivo”. Che cosa ne pensi a riguardo? Se dovessi contestare – in un clima di dialogo pacifico – le sue considerazioni, cosa porteresti a sostegno della tua visione?

A.P.: Mah… credo che il sistema si autodefinisca in molti contesti. Ma l’autarchia e la stagnazione mal si conciliano con il carattere di democraticità da cui è partita l’intervista e la diffusione dello stesso poetry slam.

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L.S.: Quanti poetry slam ad oggi hai condotto? Puoi rivelarci qualche aneddoto interessante accaduto in qualche iniziativa del genere in cui rappresentavi l’MC?

A.P.: Ne ho condotto un numero che oscilla tra gli “alcuni” e gli “ancora non troppi”. Al di là della risposta sempre calorosa e quasi fisica del pubblico, il ricordo indelebile che ancora conservo è quello relativo al mio privilegio di essere tra le poche MC donna ad aver condotto una finale regionale (in realtà valeva per entrambe le regioni di Abruzzo e Molise). Mi riferisco alla Finale Poetry Slam Abruzzo Centro Italia 2016-2017 del Campionato Nazionale L.I.P.S. svoltasi all’Aurum a Pescara il 27 maggio 2017.
Un altro primato di cui sono orgogliosa è quello relativo alla conduzione del primo poetry slam tutto al femminile del Centro Italia, il Pink Poetry Slam, tenutosi a L’Aquila il 5 maggio 2017.

L.S.: Affinché uno slam abbia un certo successo è necessario, oltre alla presenza di slammers che propongano testi interessanti resi con una recitazione (non ha ancora capito che nel poetry slam non si recita ma si performa) che richiama la curiosità, che ci sia un MC bravo. Non solo un conduttore che ben conosce le regole e fa in modo che vengano rispettate ma che è in grado di sondare la temperatura del pubblico, di renderlo partecipe, di non permettere che si annoi o, peggio, si assopisca. Secondo Dani Orviz addirittura “Un pessimo MC può rovinare anche il migliore degli slam”. Che cosa ne pensi a riguardo? Quali sono le capacità e le doti che l’MC deve essere in grado di mettere in atto durante tutta l’esibizione degli slammers?

A.P.: L’MC è un condottiero ma anche un Capitan Fracassa: deve “reggere” la situazione e il contesto con lo spirito di chi è pronto a tutto.

L.S.: La giuria di un poetry slam è canonicamente – e per regolamento – scelta tra il pubblico all’apertura dell’esibizione (no giurie in qualche modo pre-confezionate) e deve essere il più libera possibile da contaminazioni con gli slammers in gara. Che cosa ne pensi delle Giurie tecniche, fatte da esperti della poesia e della critica, che non di rado vengono inserite nel giudizio di un poetry slam relativamente all’assegnazione di un premio a parte, svincolato da quello ben più legittimo della Giuria popolare?

A.P.: Semplicemente non è un poetry slam canonicamente inteso.

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Foto tratta dal sito Poetry Slam Abruzzo: https://poetryslamabruzzo.wordpress.com 

L.S.: A un poeta che non ha mai tentato la strada del poetry slam gliela consiglieresti? Per quale motivo?

A.P.: Consiglierei vivamente l’esperienza. Se scriviamo per comunicare qualcosa, quale migliore occasione di uno slam che mette (quasi sempre gratuitamente) a disposizione un palco e un pubblico a cui potersi relazionare e con cui potersi misurare­­­­?

L.S.: Quali pensi che siano o possano essere le derive poco felici di un cattivo svolgimento del poetry slam o di una malsana accettazione di sé in quanto slammer nel caso di una mancata affermazione?

A.P.: Probabilmente le stesse dei poeti che si iscrivono ai concorsi letterari e rimangono preda delle stesse dinamiche non obiettive di recriminazione.

L.S.: Nel tuo caso specifico di poetessa, slammer e MC hai sentito l’esigenza di scrivere, in vista della partecipazione agli slam, testi maggiormente sperimentali, destrutturati e contemporanei, più inclini all’oralità di una competizione come questa che non alla più accademica e formale partecipazione a un concorso letterario?

A.P.: In realtà i testi che ho scritto per gli slam sono addirittura più strutturati di quelli scritti a verso libero nella mia produzione parallela, in quanto per gli slam mi è capitato di “assemblare” dei testi con strutture circolari, ripetitive, con più anafore e più epifore. Questo per il discorso che abbiamo tracciato prima e cioè che invece proprio quelli più strutturati sono quelli che più si prestano all’oralità, avendo formule e forme più memorizzabili. E mi è capitato di sperimentare più con gli haiku che nelle mie performance da slam. Quello in cui ho maggiormente sperimentato è la performance vera e propria: non sono mancate serate in cui ho inserito anche dei ritornelli musicali nell’esibizione.

Gennaio 2018

 

La riproduzione di questa intervista, in forma di stralcio o integrale, non è consentita in qualsiasi forma senza il consenso scritto da parte dell’autore.  

Intervista al poeta e performer Max Ponte. A cura di L. Spurio

Max Ponte è nato nel 1977, vive e lavora a Torino. Si è laureato in Filosofia all’Università di Torino con una tesi in Estetica. Svolge attività di ricerca presso l’Università di Parigi-Nanterre. Sue poesie e racconti sono stati pubblicati in antologie, riviste e raccolte collettive. Per la poesia ha pubblicato Eyeliner (Bastogi, 2010) e 56 Poesie d’amore (granchiofarfalla, 2016), mentre per la saggistica Potere Futurista (2015). Ha curato alcune mostre di arte contemporanea e di poesia visiva. Collabora con il blog letterario “La Poesia e Lo Spirito”. Si è occupato per anni di poetry slam promuovendo eventi poetici in tutta Italia. Nell’agosto del 2016 ha creato “L’Angelico Certame”, una gara poetica da lui ideata e realizzata in tutti i suoi particolari, dal nome al logo ad ogni aspetto del progetto e del regolamento. Il suo blog personale è http://maxponte.blogspot.it/

 

L.S.: Quando ti sei avvicinato per la prima volta alla poesia e quando hai scritto il tuo primo testo?
M.P.: Mi sono avvicinato per la prima volta alla poesia alle scuole elementari. Una maestra eccezionale, poetessa, mi trasmise il fuoco sacro per l’arte della parola e mi fece partecipare al primo evento, La Festa dell’Albero, nel quale i bambini erano invitati ad intervenire con testi poetici o disegni. Non avevo mai preso in mano un microfono fino a quel momento e tremavo.
 L.S.: Che ruolo ricopre la poesia nella tua vita?
M.P.: La poesia ricopre un ruolo centrale, essenziale, insostituibile nella mia vita, pare quasi retorico ma non lo è. Senza la poesia sarei scomparso tante di quelle volte da non ricordarmi neanche di me stesso.
L.S.: Che cosa ne pensi della poesia civile contemporanea o pseudo tale, quella gran fetta di testi poetici che, con stili e linguaggi anche molto differenti tra loro, trattano dei drammi sociali, dei casi d’inadeguatezza dell’uomo contemporaneo e dei suoi disagi, dell’allarmismo terroristico e tanto altro ancora?
M.P.: Esiste veramente un tal filone? Penso comunque che sia lodevole il tentativo di fare poesia civile, ritengo sia estremamente delicato ed è una vocazione più specifica a quella generalmente poetica che si deve avere. Le mie poesie civili sono poche, ne ricordo una contro il terrorismo, vorrei in questi giorni, dopo una lunga mobilitazione sindacale alla quale ho partecipato, scrivere un testo sul lavoro, i licenziamenti, la disoccupazione.
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Max Ponte

L.S.: Tra i tuoi maggiori interessi figura lo studio dell’avanguardia futurista alla quale hai dedicato una pubblicazione dal titolo “Potere futurista” (2015). Da cosa nasce tale interesse e in che modo si è sviluppato nel tempo?
M.P.: L’interesse per il futurismo fa parte di uno slancio vitale tutto bergsoniano che ho inseguito e ritrovato concretizzato nel movimento marinettiano. Nei futuristi c’è tutto il desiderio, tutto l’ardore e tutta l’ingenuità di chi vuole vivere e trasformare la realtà. Iniziai a studiare i futuristi autonomamente, e dopo la tesi in estetica dedicata a Marinetti e soci, ho proseguito. Del futurismo ho affrontato due aspetti: il rapporto fra l’arte e la politica trattato in Potere Futurista, dalla mia tesi in Estetica; e un argomento più circostanziato come quello performativo e competitivo della poesia futurista.
L.S.: Quali consideri gli esponenti principali della letteratura futurista? Perché?
M.P.: Mah, l’esponente principale della letteratura futurista è senza dubbio Filippo Tommaso Marinetti. Certamente Govoni, Palazzeschi, Soffici, Folgore hanno goduto e godono di grande attenzione. Però tutto va riportato a chi ha definito o meglio proposto una poetica (spesso disattesa), cadendo in disgrazia per il suo stretto rapporto, seppur critico, col fascismo. Il Manifesto del Futurismo redatto da Marinetti e pubblicato il 20 febbraio 1909 su Le Figaro (ma prima su altre testate) è un capolavoro, i manifesti sono testi letterari e poetici in forma programmatica. E il genio di Effetì, come lo chiama Giordano Bruno Guerri, merita molto di più. Oltre ai manifesti ricordiamo i romanzi, la creazione delle tavole parolibere, partiture per gli occhi e per la voce. Si potrebbe iniziare dalle prime poesie simboliste per arrivare fino all’ultima opera, Il quarto d’ora di poesia della X MAS. In questa parabola alcuni vertici come Zang Tumb Tumb per la poesia e Mafarka il Futurista per la narrativa. Quando non ritrovai Marinetti in un’antologia della poesia italiana come il Mengaldo mi inalberai fortemente. Mengaldo incluse in Poeti italiani del Novecento alcuni grandi poeti futuristi ma escluse il loro maestro, colui che aveva creato l’orizzonte indispensabile a quella generazione d’autori. Scelte come questa sono dettate da una matrice ideologica e da una volontà di rimozione. La pubblicazione di un Meridiano su Marinetti da parte della stessa Mondadori diede invece in quegli anni un segnale diverso. 
L.S.: Trovi che vi sia nella poesia e nella letteratura d’oggi qualcosa che sia erede della sensibilità futurista?
M.P. Solo esperienze isolate che non stanno emergendo, dal poetry slam alla poesia elettronica, e non stanno emergendo forse per il troppo provincialismo che c’è in autori, operatori e pubblico.
L.S.: Che cosa ne pensi delle contaminazioni artistiche come ad esempio la body poetry, la visual poetry o la performance poetica? Rappresentano delle forme valide per far cultura e giungere a un pubblico poco incline alle forme tradizionali?
M.P. Forme validissime ma senza un’attività di educazione nelle scuole e sul territorio non andiamo da nessuna parte. Perché il pubblico non coglierà la parte propriamente poetica e ne vedrà solo il mero spettacolo, prendendolo come una sortita ludico-teatrale o peggio da avanspettacolo, magari la performance risulterà gradita ma decontestualizzata dalla sua matrice letteraria.
L.S.: Recentemente hai tenuto un intervento in una conferenza tenutasi a Jesi relativamente al futurismo, dove hai relazionato in merito al fenomeno del poetry slam quale possibile derivato delle rissose serate futuriste. Ti andrebbe di tracciare il collegamento analizzandone i maggiori punti di contatto tra le due realtà performative?
M.P.: Il legame è alla base della mia ricerca e della mia tesi di dottorato. Il poetry slam italiano è approdato ai lidi delle patrie lettere grazie all’onda lunga avanguardista (disegnata da avanguardie storiche e neoavanguardie). Lo confermano le appartenenze di chi lo slam l’ha portato in Italia (Lello Voce proveniente dal Gruppo 93) e altri protagonisti della scena italiana vicini al mondo di Adriano Spatola, Arrigo Lora Totino, Nanni Balestrini. La possibile connessione fra la prima avanguardia e il poetry slam è più forte di quello che si possa pensare perché nel patrimonio marinettiano ci sono anche le gare poetiche, quasi nessuno se lo ricorda ma è così. Il concetto di poesia come sport è tutto marinettiano. Ho provato a parlarne in un saggio dal titolo Poetry Slam and Futurist Poetry Competition in International Yearbook of Futurism Studies 6 (2016).
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Max Ponte durante la conferenza sul futurismo svoltasi a Jesi (AN) il 12-02-2017 assieme al critico d’arte prof. Armando Ginesi, specializzato nelle avanguardie letterarie.

 

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La slide d’apertura dell’intervento di Max Ponte alla conferenza sul futurismo tenutasi a Jesi (AN) il 12-02-2017 organizzata dalla Ass. Euterpe.

 

L.S.: Quale è lo scopo della poesia performativa?
M.P.: Dare o meglio restituire corpo alla poesia, avvicinarla ancor più alla vita da cui proviene.
L.S.: Nel 2013 hai contributo a fondare la Lega Italiana di Poetry Slam (LIPS) divenendo primo segretario e mantenendo tale carica anche nell’anno 2014. Che ricordi hai di quel periodo e in particolare quanto lavoro e collaborazione ci furono tra i vari futuri fondatori prima di giungere alla costituzione di tale ente associativo?
M.P.: La nascita della LIPS fu un evento accompagnato da grande entusiasmo, e l’idea mia e dei fondatori era quella di unire tutte le realtà italiane del poetry slam (tutte le gare e tutte gli organizzatori italiani sparsi per la penisola), cosa che avvenne per la prima volta nel 2013 a Trieste. Fu un progetto ambizioso e un risultato notevole nella grande frammentazione culturale del nostro paese. Dopo pochi mesi mi accorsi che non si poteva andare avanti in quel modo, che i contrasti e le differenze e le beghe e gli interessi di bassa lega mi stavano pesando troppo. Uno scontro nel direttivo della LIPS successivo alla prima finale nazionale fece sì che io ed altri poeti uscissimo dall’associazione. Nacque qualche mese dopo SLAM ITALIA che coordinai con Bruno Rullo per due stagioni fino a lasciare al mio socio le redini. Oggi in Italia esistono due campionati di poetry slam, uno più strutturato sicuramente, quello della LIPS e un altro, un po’ meno incisivo ma attivo, quello di SLAM ITALIA. E son felice di poter aver dato il via ad entrambi. Oggi mi occupo di poetry slam soltanto come studioso come ricercatore come osservatore, dopo tanti slam ho l’urgenza di vivere e proporre altre dimensioni poetiche.
L.S.: Nel 2016, dopo un’esperienza di collaborazione con Bruno Rullo, coordinatore di Slam Italia – Rete Italiana di Poetry Slam, hai ideato “L’Angelico Certame”, una “gara poetica realizzata in tutti i suoi particolari, dal nome al logo ad ogni aspetto del progetto e regolamento” (come si legge sul sito ufficiale: www.angelicocertame.org). Come mai l’esigenza di creare un format che provveda a organizzare poetry slam svincolato dagli enti associativi preesistenti?
logo-angelico-certame2.jpgM.P.: L’Angelico Certame, come potrai leggere dal regolamento, non è un poetry slam. Bisogna forse chiarire di che cosa stiamo parlando. Il poetry slam è una gara di poesia in cui il poeta viene votato da una giuria interamente popolare, sorteggiata o individuata sul momento. Il poeta deve presentare poesie proprie in un tempo massimo di 3 minuti e non può usare oggetti di scena, costumi. Insomma la dimensione è più che altro orale, anche se può avere degli sviluppi performativi, dipende altresì dalla bravura di occupa la scena. Il format del poetry slam inventato dal poeta-operaio Marc Kelly Smith (lanciato nel 1986 negli USA e arrivato in Italia nel 2001) è abbastanza semplice, è la scoperta dell’acqua calda. Semplice sicuramente ed efficace ma con dei limiti espressivi, valutativi e culturali. Per questo dopo un’estate di meditazioni nel settembre del 2016 ho presentato per la prima volta a Torino L’Angelico Certame, un progetto poetico differente, rivolto a chi vuole provare un altro gioco. Si tratta sempre di una gara poetica (esistono dall’antichità per altro) a mio avviso più ricca, più raffinata e certamente più complessa. Il mio obiettivo quello di avanzare una proposta tutta italiana in grado di garantire l’espressività totale del poeta performativo. Chi partecipa all’Angelico Certame deve attraversare tre prove, la prima di improvvisazione su un tema scelto, la seconda orale/performativa, la terza di carattere teatrale o artistico. Inoltre il poeta è valutato da una giuria mista (popolare e tecnica) e ha un tempo di soli due minuti per le prime due prove. Siamo arrivati al sesto Angelico Certame ad oggi e il progetto è in piena espansione.
 
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Max Ponte durante uno dei suoi eventi

 

L.S.: La presenza di una giuria popolare nel poetry slam, vale a dire non caratterizzata da professionisti della letteratura, poeti, critici, studiosi è una delle prerogative fondanti del regolamento ufficiale che tende a sottolineare l’esigenza di una popolarità e democraticità della poesia. Come mai l’idea di inserire ne “L’Angelico Certame” una giuria mista formata – in parti uguali – da membri scelti tra il pubblico e altri da una compagine tecnica?
M.P.: Ti riporto direttamente il regolamento de L’Angelico Certame: «La presenza di una giuria mista nel corso della manifestazione conferisce equilibrio alla competizione rispetto ad una giuria formata di solo pubblico o di soli addetti ai lavori. Tale formazione rispecchia a tutti gli effetti la realtà della poesia contemporanea in cui la “critica” (in senso lato) e i “lettori” sono soggetti determinanti nel futuro di un autore.» Sottolineo poi altre due cose, che i giudici sono 4 (2+2) e che il campionato ha durata biennale, non ha un rush finale ma il poeta vincitore è colui che porta a casa più gare o a parità di gare il punteggio più alto.
 L.S.: Nella terza parte di gara de “L’Angelico Certame” si dà spazio alle contaminazioni artistiche tra poesia-immagine, poesia-musica, poesia-teatro e poesia-danza, rendendo ben più ampie le possibilità esibitive ed espositive del certante (lo slammer). Da quali considerazioni personali è derivata l’esigenza dell’inserimento di questo atto performativo multidisciplinare?
M.P.:  L’Angelico Certame nasce dalla presa di coscienza dei limiti, imposti o auto-imposti, dalle gare poetiche a cui avevo partecipato. I limiti vanno superati col coraggio e questo format è rivolto a coloro che vogliono provare a staccarsi dal suolo della consuetudine. L’angelo/poeta è un messaggero che può andare ovunque ma lo deve fare con efficacia, rapidità e portando la sua novella.
 L.S.: Lello Voce parlando dell’elemento agonistico dello slam ha osservato che è “dal combattimento che può nascere qualcosa di nuovo, dal riconoscimento della nostra differenza affidato alla comunità […] Solo dal dialogo può nascere una lingua che ancora non c’è. […]  I poeti sono – tutti o quasi – ferocemente competitivi”. Che cosa ne pensi? Sei d’accordo con lui? Perché?
M.P.: Sono d’accordo, anche se poi si è soliti ripetere retoricamente che il combattimento non sia altro che un’occasione per diffondere poesia, che il punto è la poesia e altri blabla. Ma è evidente che la “scusa” della diffusione della poesia rientri essa stessa in un procedimento per trovare scuse. I poeti non sono certo dei bénévoles, sono affetti da competizione, narcisismo, individualismo, sindromi che se non volgono al meglio rendono il poeta un pessimo artista e un pessimo essere umano. Da non conoscere personalmente e da non leggere. Perché tout se tient.
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Max Ponte durante un evento de “L’Angelico Certame”

L.S.: Nella tua significativa esperienza di MC puoi sostenere che esistano testi poetici più adatti a un poetry slam rispetto ad altri? Se sì, quali peculiarità li contraddistinguono?
M.P.: Tutti i testi sono potenzialmente adatti dipende da come vengono performati. Per valutare un poeta performativo bisognerebbe avere un documento video. Detto questo, il testo lineare rivela nella maggior parte dei casi la capacità creativa del poeta e in mancanza d’altro ci si affida a quello.
L.S.: Credi che il timore dello uno slammer nell’esibirsi per primo in una competizione dovuto al pensiero di ricevere una votazione tendenzialmente bassa dalla giuria sia concreto? Perché?
M.P.: Penso sia un timore e basta, potrebbe ricevere una votazione anche alta, e comunque le gare di solito non iniziano “a freddo” ma sono aperte da un reading o da un giro in cui si simula una votazione.
L.S.: Il performer sudamericano Rojo Cordova in una dichiarazione ha avuto modo di osservare che “Il poetry slam è l’elemento quintessenziale della letteratura”. Credi che al poetry slam vada riconosciuto un qualche valore letterario?
M.P.: In se stessi i format poetici, più o meno strutturati che siano, il poetry slam, L’Angelico Certame, gli open mic, i reading, e se vogliamo pure i festival, non sono che cornici, forme, la differenza la fanno i poeti singoli. Queste cornici possono avere certamente un valore letterario, e mi auguro che ce l’abbiano, ma tale valore è fluttuante. Le “cornici” sono da assumersi come laboratori, fucine di talenti, come spettacoli in cui avere punti di osservazione privilegiati sulla poesia italiana contemporanea.
 L.S.: Sono vari gli intellettuali che non hanno mancato né si esimono dal mostrare una certa perplessità nei confronti del poetry slam. Tra di loro Jacopo Raimunda ha osservato che “[esso è] meno efficace rispetto alla lettura di un testo, lettura silenziosa o ad alta voce, ma comunque in solitudine, con più attenzione e con meno filtri. Secondo me la parola scritta è più precisa, più puntuale della parola letta e la precisione è uno degli ingredienti fondamentali della potenza”. Che cosa risponderesti a una simile osservazione?
M.P.: La poesia nasce come poesia orale non come poesia scritta, si potrebbe ribaltare tutto dicendo altresì che la poesia scritta non abbia la stessa capacità espressiva di quella orale. Si tratta di due modi diversi di poetare, che possono comunicare fra di loro, non dobbiamo cercare contrasti inutili. Oggi ci sono poeti che vivono entrambe le dimensioni e i filoni di ricerca, il contrasto è il residuo di un’eterna querelle fra partigiani dello sperimentalismo e partigiani della tradizione, ma oggi sinceramente possiamo occuparci d’altro.
 L.S.: Che cosa ne pensi degli slam in cui gli organizzatori provvedo a una pre-selezione dei poeti che attueranno quali slammers?
M.P.: Mi pare sia opportuno fare così in tutti gli eventi poetici.
 L.S.: A un poeta che non ha mai tentato la strada del poetry slam gliela consiglieresti? Adducendo quali ragioni?
M.P.: Consiglio a tutti i poeti di lavorare sulla parola, mettersi in gioco e partecipare agli slam e soprattutto a L’Angelico Certame.
L.S.: Quali pensi che siano o possano essere le derive poco felici di un cattivo svolgimento del poetry slam o di una malsana accettazione di sé in quanto slammer nel caso di una mancata affermazione?
M.P.: Derive sono presenti e attengono a quelle deficienze comportamentali e umane delle quali parlavamo prima. Deriva sommamente infelice è a mio avviso che il mondo poetico, già marginale in se stesso, diventi autoreferenziale perdendo la capacità di sedurre.
L.S.: Credi che l’indifferenza di alcuni intellettuali verso questa tendenza performativa che è lo slam sia una sciatta miopia o che abbia, invece, più i connotati di una mancanza di giudizio critico verso un fenomeno sociale agglutinante che ha diritto di essere tenuto in considerazione e studiato?
M.P.: Un intellettuale o un letterato o un ricercatore di comprovata onestà non possono e non devono trascurare i fenomeni odierni di poesia performativa. Chi li trascura coltiva solo il proprio orticello. Mi pare che sia una tendenza tutta appartenente alla nuova e supponente ignoranza quella di procedere senza una visione d’insieme, come particelle sparate nella società, sempre più povere sempre più deboli.
Grazie per il tempo che hai dedicato a rispondere alle domande.
Lorenzo Spurio
07-01-2018
La riproduzione di questa intervista, in forma di stralcio o integrale, non è consentita in qualsiasi forma senza il consenso scritto da parte dell’autore.  

Sangallo Poetry Slam sabato 18 nov. a Tolentino (MC)

L’evento è organizzato dall’Ass. Euterpe e dalle Mezzelane Dopo il grande successo avuto questa estate con il Playa Rosa Poetry Slam tenutosi a Porto Recanati (MC), sabato 18 novembre alle ore 17 presso le grotte di Palazzo Sangallo a Tolentino (MC) si terrà il Sangallo Poetry Slam organizzato dalla Associazione Culturale Euterpe di Jesi e […]

via Sabato 18 novembre a Tolentino (MC) il Sangallo Poetry Slam — Associazione Culturale Euterpe

“La Playa Rosa Poetry Slam”: il 5 agosto a Porto Recanati 24 poeti si scontreranno con manche poetiche

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L’Associazione Culturale Euterpe di Jesi in collaborazione con Le Mezzelane Casa Editrice di Santa Maria Nuova e con il Patrocinio di Slam Italia – Rete italiana di poetry slam ha organizzato negli scorsi mesi una selezione per un poetry slam denominato “La playa rosa poety slam” che avrà luogo sabato 5 agosto a partire dalle 18 presso lo chalet La Playa Rosa a Porto Recanati (Lungomare Scarfiotti)

Una giuria organizzativa preliminare ha provveduto a fare una selezione di ventiquattro poeti che prenderanno parte all’evento poetico a colpi di versi secondo una pratica performativa della poesia particolarmente in voga anche in Italia dagli ultimi decenni.

Il poetry slam è una gara poetica nata negli USA nel 1986 per volere del poeta MarcKelly Smih. In Italia questa pratica performativa è giunta solo nel 2001; il primo slam venne proposto dal poeta Lello Voce. Si tratta di una competizione aperta a tutti, che vede il voto del pubblico presente. Unendo lavoro poetico e performance, il poetry slam è un modo alternativo ed efficace per dar corpo e vita alla poesia, permettendo una fruizione maggiore in un pubblico che ha un ruolo non solo da spettatore, ma partecipativo. Si tratta di un nuovo modo di fare poesia affidando all’oralità, alla recitazione e improvvisazione un ruolo decisivo.

Numerosissime le adesioni che hanno imposto alla giuria preliminare una selezione che ha portato, dunque, all’individuazione dei ventiquattro poeti – di ogni parte d’Italia – che si scontreranno. Ecco la lista completa: Carlo Filocamo, Piero Talevi, Antonio Fiorito, Morena Oro, Franco Cucco, Maria Lucia Faedo, Paola Zugna, Guido De Paolis, Marco Squarcia, Francesca De Luca, Maria Giulia Mecozzi, Michele Veschi, Pasquale Bufano, Camilla Dania, Alessio Ruffoni, Gianni Palazzesi, Raffaele Rovinelli, Anna Maria Rita Daina, Oscar Sartarelli, Michela Tombi, Assunta De Maglie, Simone Sanseverinati, Alessandra Cotoloni, Patricia Vena.

Slam Masters saranno Rita Angelelli (Direttrice della Casa Editrice  Le Mezzelane) e Lorenzo Spurio (Presidente Ass. Culturale Euterpe) che, grazie al ricco appoggio e aiuto nell’organizzazione da parte del poeta Bruno Rullo (Responsabile Slam Italia – Rete Italiana di Poetry Slam) condurranno l’evento permettendo l’esibizione dei poeti nelle varie manches a esclusione diretta.

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A una giuria popolare di cinque elementi selezionata al momento tra il pubblico intervenuto sarà attribuito il ruolo di giudice di ciascuna performance poetica che avrà un tempo di 3 minuti. I membri di questa giuria affideranno a ciascuna esibizione un voto numerico da 0 a 10 compresi decimali che verranno sommati (detratti di eventuali penalità) e trascritti sulla tabella generale dei punteggi. Il poeta che risulterà dal maggior punteggio sarà nominato vincitore assoluto del poetry slam e, come previsto dal bando, si aggiudicherà una targa messa in palio dalla Ass. Culturale Euterpe, la tessera da socio ordinario della stessa Associazione per l’anno 2017, un omaggio di libri e un contratto editoriale (total free) messi in palio da Le Mezzelane Casa Editrice. Il vincitore designato dalla giuria popolare si aggiudicherà inoltre l’accesso al Campionato Nazionale di Slam Italia 2017/2018.

Data l’alta adesione a questa iniziativa gli organizzatori hanno deciso di individuare anche una Giuria Tecnica composta da poeti, scrittori e critici che, in via segreta, valuterà ogni esibizione dando notizia, al termine della manifestazione, del loro prescelto. La composizione di tale Giuria verrà definita e resa nota durante l’evento. A questo vincitore andrà il Premio della Giuria Tecnica che sarà costituito da un omaggio di libri editi da Le Mezzelane Casa Editrice e un contratto editoriale (total free).

L’appuntamento è alle 18 allo chalet La Playa Rosa di Porto Recanati, seguirà aperi-cena (su prenotazione) e la proclamazione ufficiale dei vincitori dello slam.

 

 Info:

ass.culturale.euterpe@gmail.com

www.associazioneeuterpe.com

Tel. 327 5914963

La Playa Rosa Poetry Slam il 5 Agosto a Porto Recanati (Scadenza partecipazioni: 16 Luglio)

LA PLAYA ROSA POETRY SLAM

Organizzato dalla Ass. Culturale Euterpe / Le Mezzelane Editore

Riconosciuto da Slam Italia – Rete Italiana di Poetry Slam

L’Associazione Culturale Euterpe di Jesi e la Casa Editrice Le Mezzelane di Santa Maria Nuova organizzano il Playa Rosa Poetry Slam, sostenuto e patrocinato da Slam Italia – Rete Italiana di Poetry Slam coordinata dal poeta Bruno Rullo. La slam si configura valevole all’interno della competizione poetica nazionale del Campionato Italiano di Poetry Slam 2017/2018 di Slam Italia.

Lo slam si terrà nel pomeriggio del 5 Agosto 2017 presso lo chalet Playa Rosa a Porto Recanati (MC). Maggiori informazioni sul luogo e l’orario verranno fornite in un secondo momento,

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DEFINIZIONE

Il poetry slam è una gara poetica nata negli USA nel 1986 per volere del poeta MarcKelly Smih. In Italia questa pratica performativa è giunta solo nel 2001; il primo slam venne proposto dal poeta Lello Voce. Si tratta di una competizione aperta a tutti, che vede il voto del pubblico presente. Unendo lavoro poetico e performance, il poetry slam è un modo alternativo ed efficace per dar corpo e vita alla poesia, permettendo una fruizione maggiore in un pubblico che ha un ruolo non solo da spettatore, ma partecipativo. Si tratta di un nuovo modo di fare poesia affidando all’oralità, alla recitazione e improvvisazione un ruolo decisivo.

REGOLAMENTO

 NORME PRELIMINARI

  • È richiesta un’età minima di 16 anni compiuti.
  • Non esiste un tema di riferimento.
  • Le poesie possono essere in italiano, dialetto, lingua straniera o in neolingua (ossia una lingua di pura invenzione o basata su giochi fonetici).
  • Le poesie possono essere lette solo dall’autore.
  • Non è ammesso alcun accompagnamento musicale.
  • Il poeta può interagire con il pubblico nel corso della sua esibizione.

SELEZIONE

Gli organizzatori selezioneranno i poeti che si esibiranno allo slam in base alle candidature pervenute. Ai poeti che intendono partecipare è richiesto l’invio di tre loro poesie, una nota biografica e della scheda di partecipazione compilata in ogni sua parte all’indirizzo mail slampoetry.marche@gmail.com entro il 16 luglio 2017 indicando come oggetto “Poetry slam Porto Recanati”. La selezione comprenderà fino a un massimo di 16 poeti (il numero potrà variare a discrezione degli organizzatori); i poeti selezionati verranno avvisati per e-mail entro il 20 Luglio. Qualora il numero delle adesioni fosse inferiore a 8 partecipanti, la tappa verrà rimandata a data da destinarsi. Qualora se ne presenti l’occasione e gli organizzatori reputino idoneo, saranno accettate candidature sul luogo stesso dell’evento almeno mezz’ora prima dell’inizio ufficiale.

PERFORMANCE

  • Il poeta ha a disposizione 3 minuti di tempo massimo per esibirsi per ogni manche.

Se il poeta supera i 3 minuti può essere richiamato dallo Slam Master che si occupa di verificare il tempo di gara. Dopo i 3 minuti e 10 secondi viene sottratto al poeta mezzo punto ogni 10 secondi. Entro i 3 minuti il poeta può leggere una o più poesie, anche se, per essere più facilmente memorizzabili e incisivi nei confronti di chi deve votare, è consigliato di non esagerare con il numero dei brani. L’intervallo di lettura offerto al poeta può andare da una fino a 5 o 6 volte nella gara se si è ammessi alle fasi finali. Quindi è necessario avere con sé un numero di poesie sufficiente.

  • Il giudizio risulterà da una giuria popolare  di 5 elementi estrattio selezionati tra il pubblico. La giuria vota l’intervento poetico esprimendo voti da 0 a 10 (sono ammessi i decimali). Il voto più alto e quello più basso vengono eliminati, e i tre restanti sommati vanno a costituire il punteggio della manche. Su decisione dell’MC, per garantire maggiore imparzialità, tra una manche e l’altra, i membri della giuria possono essere completamente o parzialmente cambiati.

SVOLGIMENTO

L’ordine di esibizione dei poeti verrà estratta a sorte prima della competizione; la lista dei poeti verrà esposta al pubblico su un cartellone dove verranno segnati i punteggi.

SLAM MASTER

Lo Slam Master si impegna a far rispettare a pieno le regole, evitare qualsiasi favoritismo, ad animare la gara in modo dinamico, preoccupandosi della successione dei poeti, del cronometro e tentando di coinvolgere sempre il pubblico.

PUBBLICO

Il pubblico è sovrano ed è chiamato a interagire, esprimendo consenso o dissenso sui concorrenti ed esprimendo subito qualsiasi dubbio o eventuale anomalia riscontrata. Basta alzare la mano, tutti possono esprimersi, pubblico, poeti e semplici passanti. I commenti dei conduttori saranno imparziali e volti a stimolare e non a valutare i poeti.

VINCITORE

Il vincitore dello slam riceverà in premi una targa conferita dalla Associazione Culturale Euterpe e una proposta editoriale (pubblicazione gratuita) da parte della Casa Editrice Le Mezzelane.

CAMPIONE NAZIONALE

Il campione nazionale in carica del 2017 (proclamato nel mese di Giugno c.a.) non potrà essere campione per due campionati consecutivi. Potrà partecipare al poetry slam solo in qualità di ospite. Se il vincitore di uno slam risulta già qualificato per la finale, perché già vincitore di uno slam precedente, accederà alla finale il secondo classificato.

ULTIME

Per quanto non previsto nel presente regolamento fa fede il regolamento integrale di Slam Italia, reperibile al seguente link: http://slamitalia.blogspot.it

COME RAGGIUNGERE IL LUOGO

Informazioni logistiche su come raggiungere il luogo dello slam (e dove eventualmente pernottare) potranno essere localizzate sui siti di riferimento a termine del bando di partecipazione o richieste agli uffici turistici preposti (IAT e Pro Loco).

  

INFO ORGANIZZATIVE:

Asociazione Culturale Euterpe

c/o Via Toscana 3 – 60035 Jesi (AN)   – Tel. Tel. 327-5914963 

www.associazioneeuterpe.com   –  ass.culturale.euterpe@gmail.com

 

Casa Editrice Le Mezzelane

c/o Via Walter Tobagi 4/H – 60030 S. Maria Nuova (AN)  – Tel. 340-3405449

www.lemezzelane.altervista.orglemezzelane@gmail.com

 

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INFO SULLO SLAM:

Slam Italia – Rete Italiana di Poetry Slam

www.slamitalia.blogspot.it  –   slamitaliapoesia@gmail.com  (Bruno Rullo)

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INFO LOGISTICHE – PORTO RECANATI:

 Ufficio IAT – Comune di Porto Recanati

Corso Matteotti 111 – 62017 Porto Recanati (MC)

Tel. 071-9799084 – Fax. 071-7597413

www.portorecanatiturismo.it

 

Ufficio Informazioni Pro Loco

Piazza F.lli Brancondi – 62017 Porto Recanati (MC)

Tel. 071-7591872  – Fax. 071-9799150

www.portorecanati.it/pro-loco/

 

 

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