Ad Antonella Anedda e Renato Minore il Premio “Europa e Cultura” 2019: il 25 marzo il noto evento di Anna Manna

Il 25 Marzo 2019 alle 16,00 a Roma, presso il Centro di documentazione europea (CED)Altiero Spinelli” alla Facoltà di Economia e Commercio della Università “La Sapienza” (Via del Castro Laurenziano 9 – Viale Ippocrate) avrà luogo la cerimonia ufficiale di consegna del premio “Europa e Cultura” nell’ambito del Progetto “Le Rosse pergamene del Nuovo umanesimo” ideato e presieduto dalla poetessa e scrittrice Anna Manna.

L’iniziativa è nata nel 2013 in occasione di un convegno, ideato e organizzato da Anna Manna, dedicato al poeta antropologo, il prof. Gilberto Mazzoleni, della Facoltà di Lettere, che ha visto studiosi e docenti riuniti alla presenza del Preside della Facoltà di Lettere, prof. Roberto Nicolai sulla tematica europea. Il Convegno ha avuto un seguito proseguendo il suo programma anche dopo la morte del prof. Mazzoleni. 

Presso la Sala delle Bandiere dell’Ufficio del Parlamento Europeo a Roma a gennaio del 2014 è stato battezzato il “Premio Europa e Cultura” che si è svolto sotto la presidenza di Giuria del noto poeta Corrado Calabrò. La prima edizione del Premio si è svolta nel febbraio 2016 presso la Sala della Biblioteca della Camera dei Deputati alla presenza del presidente di Giuria Calabrò.

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La poetessa e scrittrice Anna Manna ideatrice e fondatrice del Premio “Europa e Cultura” che da anni viene assegnato nel Centro “Altiero Spinelli” della Università la Sapienza a Roma

La finalità della iniziativa è quella di premiare personalità di spicco in ambito europeo. Il Centro di documentazione europea Altiero Spinelli ha ospitato le edizioni successive, diventando la sede stabile della Cerimonia di Premiazione.

Una sezione del Premio è dedicata al racconto della bellezza italiana nell’arte e nel paesaggio ITALIAMIA la cui giuria è capeggiata dal critico Neria De Giovanni, Presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici letterari. Infine dallo scorso anno, per volontà della promotrice, Anna Manna, la sezione poesia si è prefissa di premiare una donna.

Nel 2019 la Giuria ha deciso di premiare due importanti personalità culturali: per la poesia la poetessa prof.ssa Antonella Anedda e per la narrativa lo scrittore, saggista e critico letterario Renato Minore. Fresco di stampa è il suo ultimo libro Rimbaud. La vita assente di un poeta dalle suole di vento edito da Bompiani nel febbraio 2019.

Alla cerimonia di Premiazione, condotta da Anna Manna, seguirà il secondo Incontro “Mi faccio Europa” della Rassegna “I protagonisti nell’Europa di tutti” dedicato alle donne, dopo il precedente incontro di dicembre 2018 nel corso del quale hanno preso parte, tra gli altri, Daniela Fabrizi, Lorenzo Spurio, Jole Chessa Olivares e Michela Zanarella. In questo nuovo incontro tutto declinato alle donne prenderanno parte Antonella Pagano, Tiziana Marini, Sabino Caronia e Diana Cavorso Caronia. Madrina dell’evento sarà la poetessa e scrittrice abruzzese Liliana Biondi che il 4 dicembre scorso ha ricevuto il “Premio Europa e Cultura” 2018. Durante l’incontro si terrà una performance poetica di Eugenia Serafini e un recital di poesie al femminile a cura di Jole Chessa Olivares.

“Rimbaud, come si difende un mito” di Gianpaolo Furgiuele

Rimbaud come si difende un mito
di Gianpaolo Furgiuele
Fontana di Trevi edizioni, Roma, 2013,
Pagine: 208
Costo: Euro 16,00
ISBN: 9788897263180
 

ImmagineRimbaud come si difende un mito è il titolo di un saggio a cura di Gianpaolo Furgiuele, edito da Fontana di Trevi edizioni, 2013. Dopo essere stato presentato alla Fiera del Libro di Roma,iù Libri, più Liberi, è da oggi nelle librerie.

Il testo affronta alcune delle problematiche e degli scenari socio-letterari che hanno dato vita alla nascita dei cosiddetti poètes maudits. Tra gli altri, il mito di Arthur Rimbaud, nato fuori da qualsiasi ragione letteraria, ha assunto una dimensione simbolica ed estrema, praticamente mitica.

Dietro al fenomeno mitologico non c’è dunque il solo aspetto letterario ma una più vasta serie di fenomeni: cinema, fotografia, teatro, giornalismo, esposizioni. La fascinazione collettiva prodotta dall’industria di massa è il motore che ha permesso al mito Rimbaud, tra realtà e finzione degli eventi, di essere re-interpretato. L’insieme del materiale evidenzia come a partire dal 1871 la produzione culturale nata attorno al poeta contribuì a creare nell’opinione pubblica una vera e propria distorsione della realtà. I numerosi articoli, i saggi, le testimonianze apparse sui maggiori quotidiani francesi del XIX secolo e inizio del XX, imprigionarono il ricordo del poeta in un “limbo”, in uno spazio senza uscita, dove l’unica realtà possibile divenne la contraddizione, l’opposto, il vociferare. Al poeta Rimbaud si preferì l’omosessuale Rimbaud, così come al rivoluzionario del verso si preferì l’esploratore africano. La parola “poesia”, così come quella “poeta”, furono utilizzate quasi come delle esche per poi precipitare in brani, testi e discussioni che con la critica letteraria poco avevano in comune, se non il protagonismo di coloro che si vantavano di aver fatto la conoscenza del giovane ardennese.

Ancora più interessante da notare è che i protagonisti non erano sconosciuti autori ma le firme più autorevoli del tempo; da Théodore de Banville e Philippe Burty, da Émile Blémont a Leon Valade e Paul Bourde, passando per Edmond de Goncourt e Guy de Maupassant; da Armand Silvestre e Anatole France, da Jean Louis Forain a Georges Rodenbach e Edmond Lepelletier.

Il testo contiene la traduzione di articoli di giornali, corrispondenza e brani d’epoca mai presentati al pubblico italiano. In evidenza è il contributo degli autori cosiddetti minori, alcuni dei quali sconosciuti in Italia poiché ancora non tradotti, oppure dimenticati ma grazie ai quali è stato possibile ricostruire lo scenario in cui prese forma la nascita di questo mito.

Conclude il brano un’intervista inedita allo scrittore francese Pierre Michon.

Gianpaolo Furgiuele è nato a Cosenza nel 1981. Laureato all’università La Sapienza sotto la direzione di Giuseppe Scaraffia con una tesi sulla nascita del mito Rimbaud, vive in Francia, dove insegna italiano e dove ha in corso un dottorato di ricerca in letteratura francese all’Università di Lille/Paris X. Si occupa di Malédiction littéraire nel XIX e Xx secolo e tra gli altri ambiti di ricerca ci sono anche quelli relativi agli immaginari sociali e letterari.. Tra gli altri testi pubblicati: Tempo  imperfetto (Roma 2007, con la prefazione della poetessa Gabriella Sica) e Altri Cieli (Roma 2011). E’ tra i redattori di Q, quadrimestrale di cultura. Ha scritto su Stilos, Capoverso ed altri.