2° Concorso Letterario “Al mattin del ver si sogna” – Progetto “Capire per capirsi”

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BANDO DI PARTECIPAZIONE 

1. Il Concorso di poesia (edita o inedita) prevede la partecipazione di una poesia in lingua italiana (max. 45 versi) in un’UNICA SEZIONE. Tema: “I sogni”
2. I partecipanti possono partecipare in modo LIBERO e GRATUITO entro e non oltre il 20/02/2019, inviando gli elaborati (formato word) all’indirizzo mail: festivaldellapsicologia@virgilio.it
3. Il giudizio della Giuria e’ insindacabile ed inappellabile. I Membri della Giuria sono: Cheikh Tidiane Gaye (scrittore), Lorenzo Spurio (critico letterario, poeta), Michela Zanarella (giornalista, poetessa), Valtero Curzi (critico d’arte, filosofo, poeta), Vincenzo Monfregola (poeta)
4. I risultati del Concorso saranno resi noti ai partecipanti entro il 28/02/2019
5. I Premi saranno cosi’ disposti:
1°: Targa + Diploma di Merito
2°-5°: Medaglia + Diploma di Merito
6°-10°: Diploma di Merito
Menzioni di Merito
6. Il Concorso non si assume alcuna responsabilita’ su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy o di qualunque altro dato non conforme alla legge compiuto dall’Autore.
7. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata dei dati personali ai soli fini istituzionali (legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal Concorso

N.B. La Cerimonia di Premiazione si svolgerà nel mese di Marzo nella città di Arpino (FR) e sara’ legata ad un evento riguardante I SOGNI (ulteriori dettagli da definire)

“Tra i miei sogni” di Francesco Terrone, recensione di Francesca Luzzio

libro.jpgIl titolo della silloge di Francesco Terrone, Tra i miei sogni (Miano Editore, Milano, 2018), è un sintagma emblematico che racchiude in sé l’essenza semantica della raccolta: un amore travolgente per una donna che non corrisponde alla passione del poeta, di conseguenza non restano che i sogni: “Ti sento, ti cullo, ti vedo/ tra i filari di grano/ ed alberi fioriti./ Ti vedo tra i miei sogni”( in “Ti cullo, ti vedo”, pag. 75), pur nella costante consapevolezza del loro svanire, della non corrispondenza nella realtà, ove solitudine e amarezza dominano incontrastate, anche se non esita a sperare che lei un giorno acquisisca almeno consapevolezza del male che gli ha fatto: “Capirai un giorno/ il male che/ mi hai fatto” ( in “Corteccia d’amore”, pag. 23).  

L’indifferenza della non corrispondenza, genera in lui una cruenta sofferenza: “senti l’urlo del mio amore/ e indifferente/ non chiedi dove va\ un uomo così ferito”, ma in certi momenti si sublima in sogno, generando quasi  un ossimorico sentire, fatto di ardore, grazia e poesia: “Quando ti sento,/ vedo nell’aria/ accendersi fiaccole dorate/ e fiumi di petale/ di rose/ …./ Ti sento compagna/ insostituibile/ dei miei racconti,/ di favole e poesie/ Mi sento vero/ mi sento vivo/ …”.                                             

Questa vicenda di fantastica luce e ombrosi e reali solitudine e silenzio, trova, come si può rilevare anche dai versi sopra citati, nella natura e nei suoi elementi lo strumento metaforico che adeguatamente la propone nel suo poliedrico sentire.                                                                                            

Ad ogni modo Francesco Terrone è vincitore perché in amore, come scrisse Pablo Neruda, “Solo chi ama senza speranza conosce il vero amore”.  Il variare del ritmo dei versi, pur nella libera versificazione, propone appieno il succedersi di sentimenti, emozioni, ansie e sogni che, pur derivanti dall’assenza, vibrano di pienezza vitale.

FRANCESCA LUZZIO

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