“Il grande bluff” di Iuri Lombardi, recensione di Lorenzo Spurio

Il grande bluff
di Iuri Lombardi
Lettere Animate Editore, Martina Franca (TA), 2013
Pagine: 121
ISBN: 9-788897-801887
Costo: 10€
 
Recensione di Lorenzo Spurio

 

untitledConosco Iuri Lombardi da almeno un paio di anni e con lui ho dato vita ad una serie di eventi letterari quali presentazioni di libri a Firenze e ci collaboro anche per mezzo della rivista di letteratura “Euterpe” che dirigo, dove Iuri partecipa sempre con entusiasmo e serietà. Conosco anche tutta la sua produzione più recente, a partire da “La sensualità dell’erba” (Biondi Editore, 2009) passando per “Iuri dei Miracoli” (Photocity Edizioni, 2013 per il quali scrissi la prefazione e curai l’edizione) e “La camicia di Sardanapalo” che è una raccolta di racconti a tutt’ora inedita per la quale ho curato la prefazione e che uscirà nel 2014. Ma dopo “Iuri dei Miracoli”, è uscito un suo nuovo libro di racconti dal titolo “Il grande bluff” (Lettere Animate, 2013) che ho appena terminato di leggere e del quale intendo parlare qui in questa recensione.

Va subito detto che Iuri è portavoce di una nuova letteratura e dal punto di vista contenutistico e dal punto di vista formale e che si configura secondo la mia interpretazione come uno degli autori del nostro panorama culturale più vicini e incalzanti nei confronti dei sistemi di avanguardia letteraria (da non intendere secondo un profilo di critica testuale), perché i racconti di Iuri, pur predisponendo come base una buon bagaglio di elementi biografici, ossia legati al suo reale vissuto, mostrano subito l’elaborazione attenta, la mistificazione e la destrutturazione dei canoni tipici del racconto inteso come genere in sé chiuso e definito. I racconti di Iuri mancano di una conclusività che li rendono di fatto singoli e separati dal tutto (non si travisi quanto si sta dicendo, ogni storia è in sé chiusa), ma ad ogni modo le tematiche che il Nostro propone si intrecciano e si legano in maniera convulsa e inscindibile tanto da creare dei pezzi che hanno un loro significato anche e soprattutto perché relazionati alla silloge. La parte fa il tutto ed ogni parte è necessaria per la costruzione del tutto.

Anche in questa raccolta restano cari all’autore gli episodi di una vita vissuta di notte o di nascosto, tra relazioni amorose svelte, forse deviate e poco razionali, dove è sempre il sesso –quale dio assoluto- a primeggiare nelle sue varie vesti: i rapporti sessuali sono spesso veloci, a volte insoddisfacenti e si realizzano nel momento meno opportuno, ma sono allo stesso tempo dei momenti cruciali, quasi epifanici, per lo svolgimento stesso della storia. Si prenda in considerazione ad esempio il secondo racconto della raccolta dedicato a una pornostar arrivata ai cinquanta anni soffre un momento di debolezza, tanto che finirà per assumere una decisione spietata i cui effetti verranno presentati al lettore con gratuità e un pizzico di cinismo.

Le storie di Iuri sono molto teatrali e, soprattutto, caricaturali e non è un caso che lo stesso autore utilizzi un linguaggio “da scena” come quando parla di ‘atto’, ‘pagliaccio’, ‘palcoscenico’, ‘dramatis personae’ e tanto altro. La vita, nei sui eccessi e nelle sue irrazionalità, è manifestazione di casi umani che Iuri tratteggia con abilità e consapevolezza quali comparse in una tragedia, piuttosto che ombre di una commedia melensa. La teatralizzazione del mondo fatta da Iuri è sempre di carattere per lo più tragico, nefasto: sembra non esserci spazio alla speranza, all’espiazione, alla concessione e tutto precipita spesso nel baratro: morti improvvise, suicidi con barbiturici, tendenze assassine e quanto altro.

E sono prevalentemente tre le anime del “far letteratura” di Iuri che possono essere così esplicitate: 1) la drammaticità/teatralità –si legga a proposito quanto si è testé detto; 2) la religiosità (si badi bene che Iuri utilizza spesso un linguaggio preso in prestito alla religione cattolica e di questo ne è esempio chiarificatore il romanzo-manifesto “Iuri dei miracoli”, ma Iuri protagonista-autore è un uomo non solo laico, ma anche piuttosto irriverente nei confronti di sistemi di pensiero rigidi e dal progetto divino volto alla salvazione, come pure il cristianesimo è. Della religione Iuri si appropria del linguaggio, degli stilemi, per riscriverli e ri-adattarli nella sua narrativa in cui la religione è spogliata di ogni significazione; si noti che le uniche forme di religioni nella prosa lombardiana sono l’edonismo, il dongiovannismo e il ribellismo); 3) la sessualità: il sesso rappresenta il motore dei racconti di Iuri e non potrebbe essere diversamente: l’uomo costruisce i rapporti umani e sociali in base al suo modo di rapportarsi sessualmente con gli altri descrivendo, così, fenomeni di dominio/servilismo, di agonismo e contrasto, di indifferenza e spregiudicatezza. L’unione del maschile e del femminile (ma spesso del maschile col maschile) è visto da Iuri come fondamento dell’esistere anche quando esso non sia volto alla procreazione.

Si ravvisa in questa nuova raccolta anche una più precisa attenzione nei confronti delle realtà paesaggistiche e toponomastiche dei luoghi abitati dai protagonisti (quasi sempre Firenze, con qualche incursione nello spezino e nel casertano) spesso legata anche a una più seria apprensione nei confronti di fatti della cronaca quale ad esempio il pericolo di un disastro ambientale che si teme nel racconto di una nave portatrice di container di carburanti che si è inabissata non lontano dal porto. Nella nuova raccolta di racconti di Iuri dal titolo “La camicia di Sardanapalo” che uscirà probabilmente nel 2014 questo percorso nelle pieghe del sociale, dell’attenzione del free-lance o semplicemente dell’occhio attento dell’uomo sconfortato dall’oggi nei confronti delle sue stesse azioni, con un intenzione leggermente polemica, è ulteriormente sviluppato.

I personaggi principali ancora una volta sembrano essere animati da una mancanza di vera affettività e perseguono i loro scopi in maniera spregiudicata non mancando, però, di conoscere essi stessi momenti di debolezza e di sofferenza, come avviene al protagonista del racconto “Ho incontrato me stesso” che si trova dinnanzi alla scoraggiante presa di coscienza della perdita della propria identità. Il tema teatrale, infatti, porta chiaramenente con sé anche quello della difficile definizione della propria coscienza, della mancanza di una identità unitaria definita. Iuri sembra suggerire che i rapporti con gli altri e con il mondo –che è spietato, perché abitato dagli uomini- abbiano il potere di mutare le attitudini personali; la pornostar che ha lavorato per tanti anni, facendo moltissimi film e risultando una delle più note per le sue valide capacità erotiche, finisce per avere un attimo di sbandamento interiore che la porterà al suicidio. Nessuno è al sicuro. Il prepotente è alle porte, ma dobbiamo saperci difendere.

Il mondo è duro e necessita un comportamento temprato che dobbiamo essere pronti a sviluppare. La società si costruisce sul rispetto e l’ordine, ma anche sulla capacità dell’uomo di farsi valere e rispettare e in questo il sesso mostra ancora una volta una posizione preminente.

I racconti di Iuri sono duri e spietati proprio per questo: danno il tragico risvolto di una realtà sociale che è la nostra e che, sottoposta alle tortuose pieghe della mente, può trovare degli inceppamenti. Iuri vanifica qualsiasi intento allarmistico nel nostro vivere, ma in maniera chirurgica ci indica quali sono le derive che possono interessare la mente umana quando l’uomo resta solo, soffre un dolore o un torto. Ma il lettore non deve prendere il libro troppo seriamente e, anzi, deve ricordarsi che Iuri è un grande camuffatore e che, come un cabarettista impareggiabile, è sempre pronto ad aprire e chiudere sipari per presentarci nuove persone e nuove storie, lì, proprio sul palcoscenico del reale e del grottesco che è la vita dura e a tratti infima dell’uomo. Il lettore, cioè, non dovrebbe dimenticare che, come il titolo dice, è tutto un “grande bluff”.

 

Lorenzo Spurio

-scrittore, critico letterario-

 Jesi, 20 Agosto 2013

E’ SEVERAMENTE VIETATO DIFFONDERE LA RECENSIONE SENZA IL PERMESSO DA PARTE DELL’AUTORE.

Ad Agugliano (An) il Festival Nazionale del Teatro Dialettale

MANIFESTO.Festival.2013-page-001

 

Gujà capitale de ‘l dialettu

dal 28 de luio al 4 de agostu a Gujà tornane i dialetti da tutt’Italia co’ l’ottava ediziò del

Festiva Naziunale del Teatru Dialettale – Premiu “La Guja d’oru 2013”

– fattu da l’Associaziò La Guja –

‘n’appuntamentu che spettamu ogni annu e che farà de Gujà la capitale dei dialetti ‘taliani.

‘Na rassegna ‘rmai cunusciuda e ‘rriada all’uttava ediziò, che vede 5 cumpagnie de

dialettu rivà da tutt’Italia e che s’esibiranne avanti a ‘mbelpò de gente.

Prutagunista sarà il dialettu, immediadu, naturale, sempre “parladu” e “capidu” da la

gente, e le cumpagnie teatrali cu le loru radici e identità.

“ ‘l dialettu – dicene i urganizzatori – è na’ congiunziò tra generaziò e culture che stanne nel territoriu.

nte ‘i anni ‘l Festiva è cresciudu ‘mbelpò, il teatru e ‘l dialettu cià la funziò de cullante

ed è n’occasiò pe riscuprì le tradiziò de ‘na ‘olta.

‘l calendariu de tuttu ‘l Festiva lu troi ‘nte interne http://www.associaziòlaguja.it

(www.associazionelaguglia.it).

La cummissiò de ‘l Festiva che a fattu la seleziò de le 5 cumpagnie più brae, cià ‘vudu

da fa un bel po’, enne riade 46 dumande de partecipaziò da tutt’Italia.

Venide tutti a vedè i spettaculi a Guja’ al Circulu Anspi-Cop de Via Roma (se pioe

semu drentu al Cinema/Teatru Ariston de Gujà …… no de Sanremo), iniziamu a le 9 e

mezze.

Pe buccà devi pagà 4 euri (pochi ‘mbelpò).

Dumenica 4 de agostu sempre a le 9 e mezze chiudemu ‘l Festiva 2013 cu le

premiaziò e cu lu spettaculu de gabarè de MAX PAIELLA (staolta entri gratise).

Vuria ditte che ‘l Presidente de la Repubblica, i Presidenti de Senatu e de la Camera

cianne mandatu tre belle medaie. Se scumudatu anche il Presidente de ‘l Cunsiiu e il Ministru

de la Cultura che cianne datu ‘l patrociniu.

Se voi sapè qualcò de più chiamace al 3299293623

O scrivece a info@associaziòlaguja.it (info@associazionelaguglia.it)

 

DEPLIANT.Interno.Festival.2013

“Brontës: i nostri più antichi segreti” ritorna a Roma

brontesBrontës: i nostri più antichi segreti nuovamente in scena dal 17 maggio al centro giovanile Giovanni Paolo II (GP2)  che dopo l’enorme successo di pubblico e critica, ottenuto lo scorso autunno, ha concesso all’intero cast, di interpretare la bellezza e la particolarità di questo spettacolo teatrale nella suggestiva Cripta Borromeo. Lo spettacolo ideato e scritto da Giuseppe Giulio, si arricchisce di numerosi e inediti aspetti, tra questi la musica, la quale dominerà incontrastata insieme all’ interpretazione e alla narrazione di tre donne, che riporteranno alla luce i più antichi segreti di tre sorelle vissute a cavallo del XIX secolo e che hanno immortalato per sempre le loro opere e poesie nel firmamento della letteratura britannica e mondiale. Charlotte, Emily e Anne Brontë torneranno sul palco per raccontare al pubblico italiano segreti nascosti nella raccolta poetica “Poems by Currer, Ellis e Acton Bell”pubblicata nel 1846. Molte sono le poesie estratte da questa raccolta e che saranno interpretate dal talento e dalla passione di Lavinia Lalle nel ruolo di Anne Brontë e Sarah Mataloni nel ruolo di Emily Brontë, mentre la più grande delle tre, Charlotte Brontë verrà interpretata dalla solare e grintosa poetessa e attrice Alessandra Martino, le tre donne verranno sempre accompagnate dalle musiche composte dal maestro Francesco Paniccia. Quattro nuovi ed entusiasmati atti che insieme alla voce del narratore, condurranno gli spettatori dalle frasi più belle, estratte dai più celebri romanzi delle tre sorelle, da Cime Tempestose a Jane Eyre, fino alle poesie, le quali ancora oggi rappresentano un enorme segreto per gli appassionati di letteratura comparata nel mondo e che incorniciano una delle ere storiche più affascinanti al mondo: l’era Vittoriana. Uno spettacolo diverso dalla sua prima stesura, e che si avvale di un importante approfondimento teatrale e musicale e soprattutto letterario, grazie anche alla narrazione scritta da Tania Zulli (e interpretata da Stefania Ninetti)  la quale concederà al pubblico, un approccio accademico allo spettacolo, una visione storica ma anche letteraria del periodo vittoriano e della vita delle tre sorelle protagoniste, svelando ancora una volta attraverso la letteratura prodotta dalle tre sorelle, i loro più antichi segreti, molti non ancora svelati dalla critica al pubblico.Uno spettacolo colmo di sorprese e di emozioni, di musica e di teatro che proietterà il pubblico in un viaggio che riporterà il pubblico tra le mura dell’antica cittadina di Haworth, nell’ovest dello Yorkshire fino a Roma, per riassaggiare ancora una volta il destino romantico e passionale di tre donne, vissute tra cielo e terra.

 da un’idea di: Giuseppe Giulio
con la collaborazione artistica di Alessandra Martino

con Stefania Ninetti nel ruolo di narratrice
Lavinia Lalle: Anne Bronte
Alessandra Martino: Charlotte Bronte
Sarah Mataloni: Emily Bronte
Musiche di Francesco Paniccia
Ufficio stampa e promozione: Giuseppe Giulio e Sarah Mataloni

 

“Molto rumors per nulla” dal 7 al 12 maggio a Roma

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PUNTO&VIRGOLA
presenta

MOLTO RUMORS PER NULLA
dal 7 al 12 maggio al teatro San Luca

Tutto è pronto per festeggiare il decimo anniversario di matrimonio del vicesindaco di New York e di sua moglie, i quali, per l’occasione,  hanno organizzato un party invitando quattro coppie di cari amici  dell’alta borghesia. Ma un colpo di pistola, che ferisce e mette fuori  gioco l’invisibile padrone di casa Charley, coglie di sorpresa la prima  coppia che arriva alla festa: per evitare gli scandali e soprattutto la  perdita dei privilegi dovuti alll’amicizia col vicesindaco, l’avvocato  Gorman e sua moglie cercano di nascondere quanto accaduto agli altri  invitati che man mano giungono, tra un imprevisto e l’altro,  nel salone dei festeggiamenti. Ecco arrivare dunque un consulente fiscale con  moglie mondana e pettegola, un analista timido con consorte per niente  rilassata e il neocandidato al Senato oppresso dalla moglie gelosa,  tutti spaventati dalla possibilità che scoppi uno scandalo; essi daranno vita ad una girandola di battute e di gags scoppiettanti, grazie ad una sceneggiatura che riesce a mescolare con grande equilibrio farsa e  satira, comicità  intelligente e commedia degli equivoci, avvolgendo lo  spettatore in una spirale sempre piu’ stretta di bugie, imbrogli,  invenzioni e pettegolezzi. Sull’onda di un inarrestabile divertimento,  coinvolto in un meccanismo caotico, sfrenatamente pettegolo, fatto di  porte che si aprono e si chiudono senza sosta, di ritmi frenetici, di  equivoci surreali e comicità demenziale, lo spettatore è completamente  catturato da una piéce dal sapore raffinato ma al tempo stesso  scorrevole ed immediata.

Con lo spettacolo “Molto RUMORS per  nulla” la Compagnia Teatrale Punto&Virgola esplora la strada della  farsa “all’americana”, ovvero di una farsa che fluidamente scivola in  commedia per poi ritornare farsa; gli interpreti, per evitare di cadere  in personaggi grotteschi e lontani dalla realtà, scindono i momenti  nonsense da quelli puramente brillanti, vivendo in modo naturale ogni  gesto, battuta e situazione, credendo a tutto cio’ che di surreale  accade a loro ed intorno a loro, con un’ingenuità quasi disarmante. Ne  escono piccoli grandi ritratti di personaggi molto diversi ma  stranamente simili tra loro, uno spettacolo di satira “quasi sociale” ma dalla grande ed irresistibile forza comica.

IL CAST
  Stefania Ninetti – Gianluca Fioravante – Lavinia Lalle – Gaetano  Esposito – Matteo Bolognese – Tiziana Liberato – Pietro Panarelli – Pamela Passalacqua – Giannunzio Affinita – Valentino Affinita

REGIA DI PAOLO MELLUCCI

AIUTO REGIA – Cristina Pernazza – DIRETTORE DI SCENA: Barbara Ninetti;  SCENOGRAFIE: Tania Cipolla e Tiziana Iannuzzi; FOTO DI SCENA: Marco  Taglienti;  COSTUMI: DUNJA JURIC; UFFICIO STAMPA: Stefania Ninetti;  COORDINAMENTO: Gaetano Esposito; PROMOZIONE PUBBLICITARIA: Angela  Calefato; CONSULENTE DI PRODUZIONE: Anna Sbaglia

DIREZIONE ARTISTICA: PAOLO MELLUCCI

COSTO BIGLIETTI
INTERO: euro 16
RIDOTTO: euro 14

ORARIO SPETTACOLI: DAL MARTEDì AL SABATO ORE 21.00
DOMENICA ORE 17.30

Siti internet:
www.puntoevirgola.eu
www.facebook.com/ctpuntoevirgola
tel. 3331584142

Punto & Virgola è un Circolo delle ACLI di Roma

Contatto ufficio stampa: ufficiostampa@puntoevirgola.eu

“Dickinson: tra parole e musica”, progetto teatrale di Giuseppe Giulio

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“Dickinson: tra parole e musica” è questo il titolo dato al secondo progetto teatrale ideato da Giuseppe Giulio, che nuovamente unisce letteratura, teatro e musica. Emily Dickinson è la protagonista indiscussa di questo inedito spettacolo artistico, una poetessa statunitense considerata tra i maggiori lirici del XIX secolo. La poetessa scopre la propria vocazione poetica durante il periodo di revival religioso che, nei decenni tra il 1840 e il 1850 si diffuse rapidamente nella regione occidentale del Massachusettes. Emily visse la maggior parte della propria vita nella casa, dove era nata, lei amava la natura, ma era costantemente ossessionata dalla morte, vestiva solo di bianco in segno di purezza, si innamorò di un pastore protestante, ma il suo amore rimase solo platonico, molte delle sue opere sono dedicate a questo amore, tra queste tre diverse lettere dal titolo “Master”che molti critici e appassionati della poetessa ritengano siano indirizzate a questo amore non corrisposto. Le lettere tradotte da Margherita Guidacci e interpretate dalle Lavinia Lalle e Sarah Mataloni accompagnate dalle musiche composte per l’occasione dal maestro Francesco Paniccia. Quando Emily Dickinson all’età di trentadue anni, decise dopo un breve viaggio nella capitale statunitense Washington DC, di estraniarsi dal mondo e si rinchiuse nella propria camera al piano superiore della casa natale, anche a causa del sopravvenire di disturbi nervosi e di una fastidiosa malattia agli occhi, non uscendo da li neanche il giorno della morte dei suoi genitori. Credeva che con la fantasia si riuscisse a ottenere tutto e interpretava la solitudine e il rapporto con se stessa come veicoli per la felicità. Al momento della sua morte la sorella scopre nella camera di Emily, ben 1775 poesie scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo contenuti tutti in un raccoglitore che faranno da sfondo alla parte contemporanea dello spettacolo, che include le poesie cantate da Marianna Sollecchia accompagnata dalla musica composta dal maestro Francesco Paniccia e dalle immagini fotografiche di Elisa De Santis. Il tutto sarà accompagnato e incorniciato dall’approccio accademico storico-letterario e sociale del narratore svolto da Silvio Raffo, traduttore anche delle poesie scelte per lo spettacolo e dall’ingegno artistico del regista Cristiano Maria. L’ultimo atto terminerà con la poesia dal titolo “Hope is the Thing”resa celebre nel mondo grazie al linguaggio semplice e brillante, che hanno reso la poetessa una delle più studiate e lette dai giovani di tutto il mondo. Un esperienza unica ed inedita per gli appassionati e non di letteratura comparata, per chi ama la poesia di Emily Dickinson e la magia che traspare dai sui versi. Uno spettacolo teatrale che sbalordirà ed emozionerà fino alle ultime gocce di parole e musica.

 

Ideato da: Giuseppe Giulio

Regia: Cristiano Maria

Narratore: Silvio Raffo

Interpreti: Lavinia Lalle, Sarah Mataloni e Marianna Sollecchia

Foto: Elisa de Santis

Traduzioni poesie: Silvio Raffo

Traduzioni lettere “Master”: Margherita Guidacci

Situations Comiques, laboratorio di teatro condotto da Maria Benoni

MOVIMENTONETTOLaboratorioTeatroPermanente

apre le iscrizioni a

SITUATIONS COMIQUES

Laboratorio di Teatro Contemporaneo condotto da Maria Benoni

il 17 e 18 dicembre 2011

 San Sperate (CA)

SITUATIONS COMIQUES tratterà:

DRAMMATURGIA DEL CORPO, grammatica e poetica.

TECNICHE DI IMPROVVISAZIONE dalla partitura di un soggetto alla messa in scena.

 

A Dicembre continua il lavoro di ricerca sul Cosmo Comico: il  laboratorio intende evidenziare alcuni degli aspetti che consideriamo fondamentali  di questo genere teatrale, passeremo attraverso le molteplici esperienze del teatro fisico, dai comici dell’arte, alla recitazione nel cinema muto, all’affermazione del mimo contemporaneo – asciutto ed incisivo –  di Etienne Decroux.

 

Cercheremo di cogliere l’eredità di questa esperienza attoriale nel teatro contemporaneo.

 

Per partecipare non è necessario avere esperienze teatrali precedenti.

Tutti possiamo essere interessati e interessanti.

 

SITUATIONS COMIQUES è un laboratorio teatrale che parte dal corpo e dalla consapevolezza delle risorse di questo straordinario mezzo espressivo.

Un lavoro attoriale sul corpo e sul suo potenziale. Lavoreremo sulla presenza e sull’equilibrio in rapporto allo spazio e al mondo che ci circonda e quindi entrando in contatto con sé ma anche con l’altro.

Il training in teatro è un allenamento fisico ma include anche la capacità di ciascuno di inventare. Accendere e tener vivace ed attiva quell’incessante “corrente” che ci anima e ci permette di esplorare e di inventare, come accade per esempio ai bambini. E’ importante mettersi in gioco in “sincerità”, con la leggerezza del fanciullo.

L’avvicinarci al COSMO COMICO ci consente di conoscere e approfondire alcuni degli aspetti del lavoro teatrale partendo dalla straordinaria lezione dei comici dell’arte, gli attori fisici per eccellenza.

Il Lavoro sul Comico si articola in diverse fasi per meglio evidenziare i suoi aspetti molteplici, per questo intendiamo offrire ai partecipanti un ciclo di incontri intensivi, in progressione, volti ad approfondire  il tema del comico.

Successivamente, acquisito il materiale, sarà possibile montare una o più “Situations Comiques”. Infine condivideremo l’esperienza di lavoro in questa fase grezza con gli spettatori in un  contesto di “lezione-spettacolo”.

                                                                                                                                                 Testi di Maria Benoni

 

Maria Benoni è attrice, autrice e regista.

È stata assistente, allieva ed insegnante nella scuola di Parigi di Etienne Decroux, una delle scuole più importanti nello scenario europeo del teatro contemporaneo.

Info ulteriori:

http://movimentonetto.wordpress.com

http://facebook.com/MOVIMENTONETTO

http://www.pigrecoemme.com/teatro/maria-benoni.htm

http://www.pigrecoemme.com/teatro/fonti.php#

 

 

Le due giornate di laboratorio saranno così articolate:
Sabato 17 dicembre: 9.00/13.00 – pausa pranzo – 15.00/21.00 – rientro a casa propria.

Domenica 18 dicembre: 9.00/13.00 – pausa pranzo – 15.00/21.00 – happening 21.00/22.00.
Lavoreremo a San Sperate, immersi nella campagna, un contesto che permette di vivere le diverse fasi del lavoro in modo confortevole e appropriato.

L’abbigliamento deve essere comodo. Si lavora scalzi (chi vuole può tenere le calze).

Ci saranno situazioni di movimento ma anche di ascolto, di attore e di spettatore, per cui è necessario avere a disposizione anche abiti caldi, un tappetino e/o un plaid.

È importante avere con sé un blocco per appunti e il necessario per scrivere/disegnare.

Ognuno si porta da mangiare e da bere (bevande non alcoliche) per tutta la giornata.

Se non sei automunito riusciremo sicuramente ad organizzare un passaggio!

Il costo del laboratorio è pari a 80,00 Euro.

 

Per iscrizioni ed informazioni di segreteria chiama il 338 58 43 701

Per informazioni sul laboratorio chiama il 339 79 32 095

oppure scrivicimovimentonetto@gmail.com



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