Lo scorso 17 maggio a Roma, presso l’Università “Guglielmo Marconi”, è stata discussa una tesi di laurea, a firma di Elisa Roselli, interamente dedicata alla celebre opera letteraria (con numerosi sviluppi anche nella cinematografia) Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett dal titolo “Quando la realtà si fa “magia”: Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett”. Ringrazio la studiosa per aver voluto citare più volte, nel corso della sua dissertazione e in bibliografia, il mio libro La metafora del giardino in letteratura (Faligi, Aosta, 2011, scritto insieme a M. Acciai) che affronta lo studio di un vasto repertorio di giardini nella letteratura italiana e straniera, compreso quello della celebre opera della Burnett. Mi complimento con lei per il grande risultato ottenuto in sede di discussione.
Ventilabro, di trentanove pagine, poemetto in quattro canti, sottotitolato (in qualità di dedica) Scotellariana, è stato edito da Edizioni Graphisoft di Roma nel 2019, ed appartiene alla collana “All’insegna dell’occhiale”, ideata da Emerico Giachery e Andrea Rivier. La prefazione è dello stesso Giachery.
A chi si rivolge Francesco De Napoli nel suo poema, settimo come poesia oltre a tre poemetti? Alla terra, alla sua terra, agli abitanti ignavi e combattivi, con appelli ora chiari a Rocco Scotellaro, a personaggi ora noti ora no, ma con veemenza non per questo ridotta. Alla terra madre di tutti, mentre al maschile parla di terriccio pater. A noi lettori, sempre e comunque, coraggiosi ascoltatori capaci al tempo di grandi slanci ma anche di “misfatti infranti, anche miei” includendo se stesso naturalmente nella schiera.
Uso il termine ascoltatori perché Francesco De Napoli, legato alla realtà della terra, sua per origine o per scelta, intraprende la sua nuova narrazione sulla Lucania con un poemetto articolato in quattro canti, ora ritmati, ora rilassati, capaci di tenere sempre viva l’attenzione di noi lettori chiedendoci rispetto e impegno. La lettura ci saprà ripagare.
Il linguaggio è pervaso di sangue, humus terrigno ma anche profonda ironia, il risuonare onomatopeico del cicaleccio, “il badananai d’ogni cronachetta e tanti altri bestiari”. Efficace il termine badananai (ovvero “chiasso”, “rumore”) usato per deridere la fatua attenzione che viene costruita attorno alla borsa valori ed alla piazza affari: “che tremino, si rifaranno inglobando illimitati extra-mercati”.
Le lunghe ballate riverberano la Lucania di ieri confrontata con quella dell’oggi, rimandano ad un mio conterraneo, Luigi Di Ruscio, in uno dei suoi affannosi esposti-denunce contro i furbacchioni che ammorbano l’Italia, e da essa vengono dati alla luce. Entrambi provengono e tornano al Quasimodo del Lamento del Sud. Ne L’allucinazione, (Cattedrale/Narrativa, 2007) Luigi Di Ruscio dice: “Cerchiamo di capire in quale paesaggio siamo capitati. Iniziamo con i vocabolari, ne ho collezionati una diecina”.
Il linguaggio perciò è base del lavoro, pur nell’evoluzione dei termini e del ritmo cantilenante/sobbalzante fitto di personaggi come nella “Desolation Row” di Bob Dylan. Non si perdona né perdona “in troppi sanano scellerate empietà – non pagliuzze, piedritti – con la sdegnosa e indifferente supponenza ricondotta all’indigenza umana, alla cristiana sofferenza”. Non sembra incolpare i suoi conterranei del degrado “della vite gemellata con l’ulivo, nel ciliegiolo ellenico” che scade nei “vinelli riconvertiti prodotti della costa” del “cartolaio che spaccia “gratta e vinci” e si giustifica col dire che siano vermi di terra”. Ne prende atto, qui una sua novità, pur nell’amore per la terra. Dialoga ancora con Rocco, predecessore ancorché maestro nella “rabbia…che si muterà in vita nuova”.
Non si pensi all’indulgenza verso il rimpianto: “I lavabi svuotando dalla mota, dai bruniti lastroni l’eco delle campane a festa giunge ai grabiglioni” oppure “Rocco e Leonardo per sempre assieme, prodromi cantori di squassate arti: calzolai e sarti. Ceppi da ricucire con cura,come abiti e calzature”.
Forte la presa di posizione sulle culture che sono infinite, eppure una e sola. Ardisco da questa ed altre affermazioni a riconoscere l’intellettuale organico e lo spirito militante, colui che non si sottrae al conflitto anzi ne privilegia l’importanza. Ne afferma l’utilità nella lode dell’opera del ventilabro “che dalla pula affranca e i legacci scioglie del maligno”.
Gioca, come già detto, col grottesco quasi non curandosene “venerdì santificato senza lutti né pretese di resurrezioni” si distacca “Da te verrò da solo e poche cose vorrò vedere, il paesaggio è già dentro di me e i tuoi occhi non li potrò guardare” ancora rimeggia, “Ogni evento è solo vento, nessun sasso segna il passo, da se stesso e dagli altri è diverso”. Un pluri-personaggio l’interprete di Ventilabro. Una lezione e una scoperta per chi scrive, con gratitudine a chi glielo ha presentato.
MARCELLO MARIA PESARINI
L’autore della recensione ha autorizzato alla pubblicazione sul blog senza chiedere nulla all’atto dell’autorizzazione né in futuro al curatore del blog.
La riproduzione del testo, in formato integrale o di stralci, su qualsiasi tipo di supporto, senza l’autorizzazione da parte dell’autore è vietata.
L’Associazione Culturale IL FARO APS, con l’Alto patrocinio della Regione Abruzzo, con il patrocinio della Provincia di Teramo, dei Comuni di Roseto degli Abruzzi, di Giulianova, di Castelli, di Notaresco, dell’Università degli studi di Teramo UniTE, de La casa della poesia in Abruzzo Gabriele d’Annunzio, sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura, indice la XIII edizione del Concorso Letterario Nazionale “Città di Cologna Spiaggia”.
Il concorso letterario è aperto a tutti gli autori italiani e stranieri, si articola in 9 (nove) sezioni:
POESIA
Sez. A Poesia in Metrica in lingua italiana a tema libero;
Sez. B Poesia in Verso Libero in lingua italiana a tema libero;
Sez. C Poesiain Vernacolo a tema libero;
Sez. D Sezione Speciale Poesia Breve(max 5 versi);
Sez. E SezioneSpeciale Poesia Religiosa “Laudato sie, mi’ Signore” (amore per Dio, per gli esseri viventi e per la natura);
Sez. F Libro edito di poesia(dal 2016 al 2022).
NARRATIVA
Sez. G Racconto Brevea tema libero;
Sez. H Romanzo Storicoedito(dal 2016 al 2022);
Sez. I Fiabe “Seconda stella a destra”.
Saranno considerati editi solo i testi forniti di codice ISBN regolarmente registrati.
Non sono ammesse opere già presentate in precedenti edizioni del nostro Concorso.
La partecipazione al Concorso non è preclusa a testi risultati vincitori in altri concorsi.
Le poesie in vernacolo devono essere accompagnate dalla traduzione in lingua italianaconl’indicazione della regione di appartenenza.
GIOVANI
Per gli studentiche frequentano l’ultimo anno delle superiori è previsto un PremioSpeciale per la Poesia eduno per la Narrativa: iscrizione gratuita al 1° anno dell’ Università degli studi di Teramo UniTE, valido per tutti gli indirizzi di laurea. L’iscrizione al Concorso è gratuita.
GIURIA
La Giuria è composta da scrittori, poeti e docenti.
Presidenti di Giuria:
Vittorio Verducci di Notaresco (Te) per la poesia in Metrica e in Vernacolo
Dante Marianacci di Pescara per la Poesia in verso libero e Poesia breve
Fulvia Marconi di Ancona per la sezione speciale Poesia Religiosa
Sonia Giovannetti di Roma per il Libro edito di poesia
Antimo Amore di Pescara per il Racconto breve
Paolo Montanari di Pesaro per il Romanzo storico
Pietro Rainero di Acqui Terme (AL) per le Fiabe
Il giudizio dei membri della Giuria è insindacabile ed inappellabile.
Le opere non dovranno contenere in alcun modo termini o frasi offensivi della morale pubblica, delle istituzioni, di fedi religiose o politiche, razze.
Art. 2 – MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
SEZIONI A–B – C – D – E – G –I INVIO CARTACEO:
2 (due) copie anonime e dattiloscritte, senza alcun segno di riconoscimento, pena l’esclusione.
Scheda di adesione.
Copia del giustificativo attestante l’avvenuto versamento della quota di partecipazione o eventuali contanti.
Brevissimo curriculum.
Spedire (no raccomandata) o consegnare al seguente indirizzo:
“Associazione Culturale Il Faro APS”, Via Nazionale Adriatica 79/B – 64026 Roseto degli Abruzzi (TE).
INDICARE SULLA BUSTA:
“Concorso Letterario Città di Cologna Spiaggia”
Sezione/i ______ ( indicare le sezioni per le quali si partecipa)
SEZIONIA –B – C – D – E – G -IINVIO ON LINE:
File del singolo elaborato anonimo. Il nome del file deve riportare il titolo dell’elaborato.
File della scheda di adesione.
File del giustificativo attestante l’avvenuto versamento della quota di partecipazione.
Ogni concorrente potrà partecipare con un massimo di 5 (cinque)opere per le sezioni A, B,C, D, Ee un massimo di3 (tre)per le sezioniGed I; per le sezioni F edH si potrà partecipare con due opere.
Per le sezioniA, B,Ced E(Poesie) gli elaborati dovranno essere preferibilmente non eccedenti 50 versicon interlinea 1.5 e carattere 12 Times New Roman; per la sezione Ggli elaborati non devono superare le 18.000 battute, spazi inclusi, con interlinea 1.5 e carattere 12 Times New Roman.
Gli elaborati dovranno essere speditientro il30 giugno 2022. Farà fede il timbro postale.
Art. 3 – MODALITÀ DI PAGAMENTO
L’iscrizione degli studenti al Concorso è gratuita.
SEZIONI A–B – C – D – E – G – I: la partecipazione al Concorso comporta il versamento di un contributo (spese organizzative) di € 20,00 per la prima opera e di €5,00 per ogni opera successiva per ciascuna delle sezioni per le quali si intende partecipare.Si raccomanda la massima precisione.
SEZIONI F – H: contributo di € 30.00per la prima opera e di € 10.00 per la seconda opera per ciascuna delle sezioni per le quali si intende partecipare.
Le quote potranno essere inserite direttamente nella busta di adesione al concorso (l’organizzazione declina qualsiasi responsabilità per lo smarrimento del denaro inviato), oppureinviate a:
Associazione Culturale IL FARO _ IBAN: IT17 H054 2477 0230 0000 1000 264 Banca Popolare di Bari Filiale Cologna Spiaggia_Causale di versamento: “Concorso Letterario Città di Cologna Spiaggia”. N° … opere” (specificare il numero di opere per le quali si intende partecipare).
Postepay: 4023 601023709512 intestato a Gallieni Irene codice fiscale GLLRNI55P47F585A
Sono esenti dalla quota di partecipazione anche i diversamente abili e i detenuti.
Nota per i partecipanti al II Concorso di poesia ON LINE Gratuito 2021:
Primo classificato:
Iscrizione gratuita ad una sezione
Tutti i partecipanti:
Gratuità del secondo elaborato della stessa sezione (per una sola sezione)
Art. 4 – DIRITTI
Gli autori, per il fatto stesso di partecipare al Concorso, cedono all’ “Associazione Culturale Il Faro”, il diritto di pubblicare le opere inviate su eventuale Antologia del premio o sul sito internet, senza aver nulla a pretendere come diritti d’autore. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione di tutte le clausole del presente regolamento e la tacita autorizzazione alla divulgazione del proprio nominativo e del premio conseguito su quotidiani, riviste culturali e siti web. Le opere non verranno restituite.
Art. 5 – PREMI
SezioneA- Poesia in Metrica. Saranno corrisposti i seguenti premi:
1° classificato:€ 300,00- Prestigioso oggetto della Ceramica Castellana – Attestato e Motivazione;
2° classificato:Prestigioso oggetto della Ceramica Castellana – Attestato;
3° classificato:Prestigioso oggetto della Ceramica Castellana – Attestato.
Sezioni B -Poesia in verso libero, C – Vernacolo, G – Racconto breve. Saranno corrisposti i seguenti premi:
1° classificato:€ 300,00- Prestigioso oggetto della Ceramica Castellana – Attestato e Motivazione;
2° classificato:€ 200,00- Prestigioso oggetto della Ceramica Castellana – Attestato e Motivazione;
3° classificato:€ 100,00- Prestigioso oggetto della Ceramica Castellana – Attestato e Motivazione;
4° classificato:– Prestigioso oggetto della Ceramica Castellana – Attestato;
5° classificato:-Prestigioso oggetto della Ceramica Castellana – Attestato.
Sezione D- Sezione Speciale Poesia Breve. Sarà corrisposto il seguente premio:
1° classificato: € 200,00 –Prestigioso oggetto della Ceramica Castellana – Attestato e Motivazione.
Sezione E – Sezione Speciale Poesia Religiosa “Laudato sie, mi’ Signore”. Sarà corrisposto il seguente premio:
1° classificato: € 200,00–Targa in argento del Presidente di Giuria – Attestato e Motivazione.
Sezioni F –Libro di poesia edito, H – Romanzo storico. Saranno corrisposti seguenti premi:
-1° classificato: € 500,00 – Prestigioso oggetto della ceramica castellana – Attestato e Motivazione;
-2° classificato:Prestigioso oggetto della ceramica castellana – Attestato;
-3° classificato:Prestigioso oggetto della ceramica castellana – Attestato.
Sezione IFIABE“Seconda stella a destra”. Saranno corrisposti i seguenti premi:
-1° classificato: € 300,00 – Prestigioso oggetto della ceramica castellana – Attestato e Motivazione;
-2° classificato: Prestigioso oggetto della ceramica castellana – Attestato;
-3° classificato: Prestigioso oggetto della ceramica castellana – Attestato.
L’Università degli studi di Teramo UniTE ha esteso l’iscrizione gratuita al 1° anno universitarioper qualsiasi indirizzo di laureaa tutti i primi classificati.
Premi Speciali:
Premio Speciale “Rosa d’argento” Città di Roseto degli Abruzzi: al miglior racconto a tema sociale; -Motivazione.
Premio Speciale “La Cupola azzurra” Città di Giulianova: al miglior romanzo storico contenente riferimenti alla storia dell’Arte e dell’Architettura; – Motivazione.
Premio Speciale “Lucio Cancellieri” Comune di Notaresco:ad una poesia dialettale abruzzese, prestigioso oggetto della Ceramica di castellana; – Motivazione
Premio Speciale “Il sole” Comune di Castelli: ad una fiaba ambientata in un “Borgo”; – Motivazione.
Premio Speciale Giovani “Università degli studi di Teramo” – Poesia: iscrizione gratuita al 1° anno universitario UniTE, valido per tutti gli indirizzi di laurea.
Premio Speciale Giovani “Università degli studi di Teramo”– Narrativa: iscrizione gratuita al 1° anno universitario UniTE, valido per tutti gli indirizzi di laurea.
Menzionati: Omaggio e Attestato.
Segnalati: Attestato.
I nostri partners sono:Casa editrice Arsenio di Martinsicuro (Te), Associazione culturale “Dal Vesuvio al Gran Sasso” di Teramo, “Euterpe” di Jesi (An), “I.p.lac. Insieme per la cultura” di Roma, Pelasgo 968 di Grottammare (Ap).
Tutti loroattribuirannoulteriori Premi.
Art. 6 – RISULTATI
La premiazione avverrà il 02/10/2022, aivincitori sarà data tempestiva comunicazione telematica e/o telefonica 15 giorni prima dell’evento. Tutti i partecipanti al concorso sono invitati alla cerimonia. L’elenco dei vincitori sarà disponibile sul sito: http://www.associazioneilfaro.orge Facebook.
I premi in denaro, di cui all’art. 5, dovranno essere ritirati dai vincitori nel giorno della premiazione. Non sono ammesse deleghe, se non per i soli attestati.
L’organizzazione spedirà a domicilio:
dietro contributo di € 15,00: targa/oggetto ceramica + attestato;
dietro contributo di € 10.00: Attestato e/o Motivazione.
Si potrà richiedere gratuitamente l’invio telematico dell’attestato e/o motivazione.
La partecipazione al Concorso implica l’accettazione di tutte le norme del presente regolamento; ogni violazione delle stesse comporta l’esclusione dal Concorso.
ART.7 – AUTORIZZAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE DEI COMPONIMENTI
La partecipazione al Premio implica l’accettazione di tutte le clausole del presente Regolamento con la tacita autorizzazione alla divulgazione del proprio nominativo, del premio conseguito, del testo vincitore e delle foto della premiazione su quotidiani, riviste culturali, social network, TV.
La menzione del nome dell’autore è obbligatoria, nel rispetto dell’Art. 20 del DPR n.19 del 8/01/1979. Gli autori si assumono la piena responsabilitàper gli elaborati presentati, di cui detengono i diritti. Si declina ogni responsabilitàin caso di plagio o falso da parte dei partecipanti, ricordando comunque che tale illecito è perseguibile a norma della legge speciale 22 aprile 1941, n° 633 sul “Diritto d’autore”.
Con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali si garantisce che questi saranno utilizzati esclusivamente ai fini del Concorso e nell’ambito delle iniziative culturali dell’”Associazione culturale Il Faro” per la legge 675 del 31/12/96 e D.Lgs. 196/03. Il titolare e responsabile del trattamento è: Associazione culturale Il Faro APSRoseto degli Abruzzi.
Ai sensi dell’art. 7 del D. Lgs. 196/2003 il concorrente ha diritto all’accesso, aggiornamento, cancellazione, opposizione al trattamento, rivolgendosi alla Segreteria.
La sottoscrizione della scheda di partecipazione costituisce a tutti gli effetti liberatoria per il consenso alla pubblicazione dei componimenti sull’Antologia, fatto salvo il diritto d’Autore che rimane in capo al concorrente.
ART. 8 – NORME FINALI
L’Associazione non risponde di qualsiasi conseguenza dovuta a informazioni mendaci circa le generalitàcomunicate. L’inosservanza di una qualsiasi delle norme nello stesso prescritte costituisce motivo di esclusione dal premio. Per tutto quanto non previsto dal presente regolamento si applica la normativa vigente.Per qualsiasi controversia farà fede il Foro di Teramo.
L’ Associazione Culturale Il Faro si riserva di modificare le norme del presente Bando in caso di necessità.
Per ulteriori informazioni scrivere a info@associazioneilfaro.org, consultare il sito http://www.associazioneilfaro.orgoppure telefonare nelle ore pomeridiane e serali al numero 328 2576280.
L’uomo e la Montagna, un itinerario di coesistenza e di sopravvivenza tra ammirato stupore e sgomento, audacia, ὕβϱις a volte, e fatalismo inerte. Troppo e troppo poco è l’uomo di fronte a lei ora accogliente e amorosa, ora indifferente e crudele, segno invalicabile del limite che irride il sogno d’onnipotenza dell’uomo tecnologico.Questo il tema fondante de Il sangue della Montagna, edito da La nave di Teseo, modulato attraverso la puntuale anatomia psicologica dei personaggi principali Marco e Paola a cui Massimo Maugeri dà voce narrando in terza persona la storia dell’uomo, in prima quella della donna, con un interessante movimento stilistico esterno/ interno che richiama ancora lei, la montagna, che sta sulla superficie eppure è collegata con l’interno della crosta terrestre. Le vite di Marco e Paola s’incontrano per mezzo di don Vito Terrazza un carismatico poeta, portentoso intagliatore di tartarughe in pietra lavica. I due personaggi sono tormentati da eventi dolorosi non ancora rielaborati che minano il senso della loro vita e compromettono le relazioni con gli altri. Marco è ossessionato da un incidente che l’ha coinvolto insieme all’amico d’infanzia Alberto sulle pendici della Montagna per un’improvvisa eruzione. Paola dalla morte improvvisa del marito e dallo scontro incessante e senza soluzione con la figlia Silvia. Entrambi hanno progetti economici impossibili da realizzare, Paola ha la Pastarealeria in cui sperimenta la sua teoria economica “Economia umana” e Marco l’azienda MCLavArt che lavora la pietra lavica fondata con lo scopo di ricavare dalla lava denaro sufficiente per compensare le perdite economiche inflitte dalle eruzioni vulcaniche. Entrambi sono destinati a scontrarsi col mondo spietato dell’economia e non riescono a trasformare le utopie in speranze e le speranze in mete il più possibile raggiungibili, non sanno convivere con il dolore ed i sensi di colpa, in una parola non riescono ad accettarsi come sono. Il mondo che sta sulla superficie è ingannevole e perturbante, ma è possibile affrontarlo, suggerisce Massimo Maugeri nelle vicende dei suoi personaggi, attraverso uno scavo interiore che giunga a ritrovare il ritmo naturale della montagna, percependone l’energia e liberandola, come fanno don Vito e Padma, che scolpiscono con sapiente amore le tartarughe, simbolo dell’adeguarsi per sopravvivere. L’arte di scolpire tartarughe corrisponde simbolicamente all’atto dello scrivere, inteso come ascolto di sé stessi e del mondo circostante. Marco comincia a scrivere su consiglio del suo psicoanalista e continua a farlo, pur avendo interrotto le sedute, nel tentativo di governare il magma interiore. Paola, docente di letteratura italiana all’università, a cui affianca la passione per l’economia, invece raccoglie frasi di scrittori e filosofi sulla scrittura e sulla letteratura. Nello svolgimento della trama Paola riordinerà il diario di Marco Riflessioni estemporanee di un pragmatico sognatore. La scrittura per Paola acquisterà il senso della sopravvivenza come per Silvia: Ho imparato a credere nella scrittura. Nel suo potere taumaturgico. Ci credo davvero. Molto più di un tempo. Non brucio più le mie carte. Le mie istantanee mentali. Adesso le deposito. Per farle germogliare. Sulla pagina. Massimo Maugeri attraverso Paola e Silvia ci dice che cosa per lui rappresenta la scrittura, ci dà notizia della sua biblioteca, degli autori che hanno forgiato il suo modo di guardare il mondo, testimonia la sua consapevolezza di appartenere a una tradizione letteraria codificata e riconosciuta. Il romanzo si svolge in un arco temporale ampio, dall’antefatto del 23 aprile 1983 al 2018, nei luoghi prossimi alla Montagna che manifesta con costanza la sua vitalità con boati ed eruzioni di lava. Sulle sue rocce si riflettono i sogni, i ricordi dei personaggi e i fantasmi che li accompagnano: I fantasmi esistono…Si nascondono sotto il peso delle delusioni tra i dubbi di un futuro nebuloso, dentro gli spasmi scatenati dalle nostre ansie, nelle emozioni suscitate da oggetti custoditi come reliquie. Vivono nelle storie inventate e in quelle reali. In quelle scritte e in quelle lette…In quei luoghirivivono antiche storie soffuse da un’aura magica e sapienziale che convive con lo scientismo contemporaneo. L’uno complementare dell’altro. Padma con la sua spiritualità e Silvia col suo “algido distacco…che tende all’indifferenza”. Come è consuetudine nei romanzi di Massimo Maugeri la musica fa da controcanto alla storia e ne esprime il senso lirico sotteso, in particolare La vie en rose e Somebody to love.Il sangue della Montagna si legge con interesse, scorre piacevolmente sostenuto dallo stile piano e dalla suspense ben calibrata che rimanda ritmicamente da un capitolo all’altro. Il disagio esistenziale dei personaggi ci parla di noi, delle nostre ansie e paure, ma ci dà anche una possibile soluzione, rifiutare il fatalismo, Tutto dà e tutto toglie, tutto toglie e tutto dà, e accettare i propri buchi neri.
GABRIELLA MAGGIO
L’autrice della recensione ha autorizzato alla pubblicazione sul blog senza chiedere nulla all’atto dell’autorizzazione né in futuro al curatore del blog.
La riproduzione del testo, in formato integrale o di stralci, su qualsiasi tipo di supporto, senza l’autorizzazione da parte dell’autore è vietata.
KANAGA EDIZIONI bandisce la Terza Edizione del concorso denominato “Premio Internazionale di Poesia, Narrativa e Saggistica KANAGA” riservato agli autori maggiorenni, esordienti e noti, di qualsiasi nazionalità, che presentino testi in poesia, opere di narrativa o testi di saggistica, purché inediti e scritti in lingua italiana.
Art 1. Sono previste QUATTRO SEZIONI.
Sezione A: Poesie Inedite – Si possono inviare sino a un max di 2 poesie (lunghezza max 30 versi) a TEMA LIBERO. Le poesie devono essere assolutamente INEDITE (mai pubblicate, né premiate in altri concorsi).
Sezione B: Silloge poetica a tema libero di minimo 40 poesie e massimo di 100 poesie.
Sezione C: Opera di narrativa a tema libero (romanzo di qualsiasi genere o raccolta di racconti) in formato 12 Times New Romans, interlinea 1,5, massimo 25 righe per foglio con i 4 margini da 2,5. Massimo 200 pagine;
Sezione D: Opera Saggistica – Tesi di laurea (letteraria, storica, antropologica e/o filosofica) a tema libero in formato 12 Times New Romans, interlinea 1,5, massimo 25 righe per foglio con i 4 margini da 2,5. Massimo 200 pagine;
Art 2. Gli Autori devono inviare gli elaborati a mezzo posta elettronica all’indirizzo e-mail: manoscritto@kanagaedizioni.com
Le opere dovranno essere inviate entro il 30 luglio 2022 in formato word (no pdf).Non inviare stampati. Kanaga Edizioni aderisce al sostegno delle politiche ambientali. È consentito la partecipazione a più sezioni.
Art 3. È richiesta una tassa di lettura di € 15,00 a sezione. Il versamento può essere effettuato sul conto corrente intestato a KANAGA EDIZIONI
Conto corrente KANAGA EDIZIONI IBAN: IT17G0538732430000042617710 -Causale: Seconda Edizione Premio Internazionale KANAGA
Art 4. L’autore invierà con la stessa mail 3 diversi file:
l’opera in concorso comprensiva di titolo e della sinossi (tranne la sezione A) in prima pagina ma omettendo il nome dell’autore;
una breve biografia dell’autore comprensiva dei propri dati personali (indirizzo, telefono, e-mail e codice fiscale);
la copia della ricevuta del versamento per la partecipazione al premio.
Art 5.I primi classificati delle sezioni B, C, e D riceveranno un contratto di edizione e le loro opere verranno pubblicate a cura e a spese dell’editore. Gli autori pubblicati riceveranno 10 copie omaggio e uno sconto del 50% (+ spese di spedizione) sulle altre copie che vorranno acquistare. I vincitori (primi, secondi e terzi) di tutte le sezioni riceveranno targhe personalizzate, mentre saranno rilasciati attestati ai finalisti menzionati.
Inoltre, è prevista la realizzazione di una apposita antologia poetica dedicata alla sezione A, che costituirà il Catalogo del Premio, con le graduatorie e la riproduzione delle opere meritevoli. L’antologia verrà venduta a prezzo scontato del 50 % a tutti i partecipanti. NON ESISTE ALCUN OBBLIGO DI ACQUISTO DEL VOLUME.
Art 6. Gli autori, con la partecipazione alla presente raccolta antologica, autorizzano Kanaga Edizioni alla pubblicazione e allo sfruttamento economico non esclusivo delle opere concorrenti su qualsiasi mezzo e supporto (cartaceo e/o digitale) a scopi promozionali, redazionali e documentari, senza aver nulla a che pretendere, ma con il solo vincolo per l’editore di indicare nella pubblicazione il nome dell’autore e il titolo dell’opera. I diritti rimangono comunque di proprietà dei singoli autori.
Art 7. Kanaga Edizioni declina ogni responsabilità in caso di plagio da parte dell’autore.L’autore deve inviare la poesia così come vuole che sia pubblicata, non verrà effettuato alcun editing o correzione bozze sulle opere scelte. In caso di errori di punteggiatura o lettere minuscole/maiuscole, si intenderà come scelte specifiche dell’autore. Le opere con errori grammaticali verranno immediatamente escluse.
Art 8. Le opere partecipanti saranno valutate da una apposita giuria di esperti. L’esame e la valutazione delle opere vengono effettuati in forma anonima. La Commissione ha la facoltà eventuale di non assegnare alcune qualificazioni, qualora i componimenti non fossero ritenuti meritevoli.
La giuria è presieduta dalla Prof.ssaRosa Elisa Giangoia ed è composta da: Prof.ssa Anna Bongiorno, Prof.ssa Claudia Teresa Brambilla,Prof.ssa Laura Garavaglia, Prof. Raffaele Taddeo, Prof. Claudio Tugnoli.
Art 9. La cerimonia di premiazione avverrà a Milano nel mese di ottobre 2022. L’orario e il luogo verranno comunicati congiuntamente alla pubblicazione del verbale della giuria. Le motivazioni della scelta delle opere vincitrici verranno lette pubblicamente dalla giuria in occasione della premiazione e pubblicate sul sito della Casa Editrice.
Art 10. La partecipazione al concorso costituisce implicita autorizzazione al trattamento dei dati personali, in applicazione della normativa vigente in materia di privacy e trattamento dei dati. Kanaga Edizioni si impegna ad utilizzare i dati richiesti, esclusivamente ai fini del presente concorso e della propria attività di promozione culturale e commerciale. La Privacy Policy adottata da Kanaga Edizioni in attuazione del Regolamento Ue 2016/679 è consultabile sul sito http://kanagaedizioni/ nella sezione Privacy Policy.
Giovedì 26 maggio a partire dalle ore 18:00 presso la Biblioteca Laurentina (Piazzale Elsa Morante n°16) si terrà un incontro-concerto di poesia sul libro Per segni accesi (Ladolfi, 2021) della poetessa Annamaria Ferramosca. La presentazione, che si avvarrà di un’introduzione critica della poetessa Marzia Spinelli, sarà un concerto-poesia, un recital dei testi dalla voce dell’autrice, in sinestesia con musica dal violino di Valeria Profeta Romano.
Annamaria Ferramosca è orgogliosamente salentina pur vivendo a Roma da molti anni. Umanista e biologa, è da sempre interessata alla dimensione poetica. Collabora con numerosi siti web con apporti critici e cura progetti sinestetici di poesia con musica, pittura, danza. Per vari anni è stata redattrice e curatrice della rubrica “Poesia Condivisa” nel portale Poesia2punto0, dove ha diffuso la scrittura di noti poeti da tutto il mondo. Ha pubblicato undici libri di poesia, tra cui Curve di Livello (vincitore del Premio “Astrolabio”, finalista ai Premi Camaiore, Pascoli e Montano), OtherSigns, Other Circles – Selected Poems 1990-2008 e Per segni accesi che ha ottenuto già vari riconoscimenti tra cui il Premio “Voci – Città di Roma”, finalista al Premio “Lorenzo Montano” e selezionato al noto Premio Camaiore. Suoi testi poetici appaiono in numerose antologie e riviste italiane e straniere, tradotti oltre che in inglese, in spagnolo, rumeno, greco, arabo e turco.
Così Antonio Fiori ha scritto su Per segni accesi di Annamaria Ferramosca: “[L’Autrice] ci conduce per mano in un cammino iniziatico che parte dal mistero della maternità e della nascita, affronta il primo panorama ancestrale del pianeta, quindi l’inspiegabilità del mondo. Attraverso il miracolo rinnovato della vita la poesia prende coraggio e fiducia e ritorna la ricomposizione, che l’infanzia miracolosamente compie. Tutta la realtà è interrogata sulla possibile “vita da riscrivere”, la salvezza dalla ripetizione dell’errore: le nostre città virtuali, gli oggetti capaci di parlare, la musica, e soprattutto la natura intera che risponde, mentre il testo poetico diventa canto”.
Il commento di Antonella Rizzo parla del volume quale “una sorta di racconto antropologico e misterico di un viaggio attraverso le rivelazioni della Natura e dell’Io, sedimentato dalle esperienze di vita carnali e intellettuali. I segni accesi sono le lettere di un alfabeto ancestrale disseminati nelle piaghe aperte della natura, edicole erette ai crocevia delle strade principali dell’esistenza. Sono parole di grande consistenza letteraria e simbolica che segnano come crismi i punti chiave dove arrestare la corsa e riconsiderare l’itinerario del percorso tracciato, ma mai completamente definito, della vita”.
Ad accompagnare la serata poetica saranno Marzia Spinelli e Valeria Profeta Romano. Marzia Spinelli è stata tra i fondatori della rivista Línfera, nella redazione della rivista Fiori del male e ha collaborato ad altre riviste di arte e letteratura. Èpresente in varie antologie e in diversi blog letterari. Ha curato rassegne di poesia presso la Federazione Unitaria Italiana Scrittori e il Comune di Roma. Ha pubblicato: Fare e disfare (Lietocolle, 2009), Nelle tue stanze (Progetto Cultura, 2012), Nel cielo dell’altro un po’ più ampio (ebook, 2014), Trincea di nuvole e d’ombre (Marco Saya, 2019).
Valeria Profeta Romano ha conseguito i Diplomi nei due strumenti principali Violino e Pianoforte e la Laurea in composizione presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma. Le sue città di formazione attraversano tutta l’Italia: da Catania a Roma, da Genova a Bologna, seguendo il grande pianista e didatta Massimiliano Damerini, non tralasciando la pratica corale e la Direzione di coro, così come il linguaggio jazz che contamina alcune delle sue composizioni. Ha ricevuto premi e riconoscimenti e borse di studio presso il Centre International de Formation Musicale di Nizza e presso la Dartington International Summer School. A Roma è stata più volte pianista accompagnatore presso il Conservatorio di S. Cecilia. Tiene concerti sia da solista che in formazione cameristica in Europa e negli Stati Uniti. Attualmente è titolare della cattedra di violino presso il Liceo Musicale Statale “Farnesina” di Roma.
La gradevole collaborazione tra la poetessa e direttrice di “Vetrina delle Emozioni” Gioia Lomasti (che in precedenza ha pubblicato, tra gli altri, un volume poetico dedicato a Fabrizio De André) e il noto poeta partenopeo Luciano Somma ha dato alla luce un pregevole volume dal titolo “Note condivise” nei quali i due autori dibattono e approfondiscono temi di attualità e relativi al mondo poetico. La pubblicazione è distribuita da Youcanprint.
L’assidua frequentazione dei due poeti ha portato negli anni a una significativa collaborazione sulle onde della scrittura e ha permesso di raccogliere una serie di articoli e approfondimenti su tematiche di vario genere, d’interesse collettivo e calate nella quotidianità di noi tutti.
Gioia Lomasti è nata a Ravenna, è un’appassionata di letteratura sin da bambina. Negli anni ha conquistato l’attenzione della critica letteraria con la partecipazione a concorsi di poesia ed eventi culturali che l’hanno vista premiata nel podio, oltre a varie recensioni alle sue opere. Molti suoi scritti sono dedicati al cantautorato italiano.
Luciano Somma è nato a Napoli. Ha iniziato a scrivere testi per canzoni e poesie dall’età di tredici anni. Ha all’attivo moltissime pubblicazioni poetiche singole o in antologie, anche a scopo scolastico. Ha scritto e scrive su un numero imprecisato di periodici, centinaia i premi vinti, è risultato vincitore per ben due volte della prestigiosa Medaglia d’argento del presidente della Repubblica e di una Laurea Honoris Causa che gli è stata attribuita nel 1987.
Si terrà a Pasturo, piccolo centro del lecchese che guarda l’imponente Grigna, una tre giorni fittissima di incontri (dal 13 al 15 maggio p.v.) interamente dedicata alla celebre poetessa milanese Antonia Pozzi (1912-1938) che lì era solita trascorrere i periodi estivi.
Antonia Pozzi dal 1918 cominciò a trascorrere le vacanze a Pasturo. Amò molto la montagna. Nel 1930 s’iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia dove si laureò nel 1935 con una tesi dedicata al francese Gustave Flaubert. Poesia e fotografia sono il luogo più vero della sua vocazione artistica. Morì, per sua scelta, nel 1938. Ampia è la bibliografia degli studi critici sulla sua vita e produzione letteraria.
Proprio a Pasturo si conserva la casa dove visse, oggi divenuta un museo ricco di libri, foto, ricordi e di quell’aria di un tempo che sembra essersi fermata ad allora, a quando la giovane poetessa attraversava quelle stanze. Il ciclo di eventi si terrà all’interno del titolo-contenitore “Antonia Pozzi: L’età delle parole è finita per sempre?” sotto la direzione di Gianni Criveller di Monza che, pure, ha ideato l’iniziativa. Fornisce la sua collaborazione Fara Editore di Alessandro Ramberti di Rimini, oltre al patrocinio morale del Comunedi Pasturo. Il ritratto della Pozzi, impiegato nei materiali di diffusione, è opera dell’artista Maurizio Caruso.
Nella breve descrizione di questa serie di incontri, dove prenderanno parte insigni esponenti del panorama culturale e letterario nazionale tra poeti, scrittori, saggisti e critici letterari, si legge: “Parole è un tema fondamentale della vita e dell’opera di Antonia Pozzi, una delle più alte espressioni della poesia del Novecento. Se le parole non salvarono la sua giovane vita, è proprio grazie alle sue ritrovate parole poetiche che, quasi miracolosamente, Antonia ci è stata restituita. Un numero sempre crescente di persone l’incrociano e, dopo averla conosciuta, non se ne distaccano più. La kermesse e l’evento pubblico sull’eredità poetica, fotografica e saggistica di Antonia Pozzi, si soffermano sui fallimenti e i miracoli delle parole, nella vita della poetessa milanese e nella nostra, suoi lettori”.
L’inizio della kermesse sarà venerdì 13 maggio con un ritrovo alle ore 19 presso la Casa Raggio di Sole (Via Provinciale 17 di Pasturo) dove l’ideatore e regista della kermesse, lo scrittore, teologo e sinologo Gianni Criveller (Treviso, 1961) farà il suo saluto introduttivo. A seguire si terrà la cena. Si prosegue alle 20:45 con l’intervento dell’editore Alessandro Ramberti (Santarcangelo di Romagna, 1960) dal titolo “Uno sguardo dall’altro”; alle 21:00 il regista Marco Ongania (Lecco, 1977) introduce il film Il cielo in me. Vitta irrimediabile di una poetessa (2014) di cui è co-regista assieme a Sabrina Bonaiti. Quest’ultima curerà un intervento di “dopo-film” a conclusione della proiezione della pellicola.
La seconda giornata della kermesse, il 14 maggio, vedrà uno spostamento in montagna, con interventi brevi di alcuni poeti: “Cento modi per chiamare o nessuno. Il grido della parola e il suo silenzio” con la poetessa Raffaela Fazio (Arezzo, 1971); “Parole” con Stefano Bianchi (Rimini, 1972); “Il cielo di Lombardia” con Giuseppe Carlo Airaghi (Legnano, 1966); “Se io capissi. Verso il non detto” di Nadia Chiaverini (Pisa); “Quel desiderio di montagna” con Nicola Scodro; “Letture” con David Aguzzi (Rimini); “Quel giorno una benedizione” con Gianni Giacomelli. Ci si interromperà alle ore 12:30 per il pranzo e si riprenderanno i lavori alle 15:30 con l’importante incontro con Suor Onorina Dino dal titolo “Incontro con le parole di Antonia Pozzi” che si terrà al Cineteatro “Bruno Colombo” di Pasturo (Via A. Manzoni n°16). Suor Onorina Dino ha conservato a lungo l’Archivio Antonia Pozzi di Pasturo, ora collocato presso il Centro Internazionale Insubrico “G. Cattaneo” e “G. Preti” di Varese. Ha curato con altri varie edizioni delle opere pozziane e, personalmente, Poesia mi confesso con te. Ultime poesie inedite (1929-1933) (Viennepierre 2004), Antonia Pozzi – Tullio Gadenz. Epistolario (1933-1938) (Viennepierre, 2008). Con Graziella Bernabò ha curato Poesia che mi guardi (Luca Sossella, 2010) e poi ancora Ti scrivo dal mio vecchiotavolo. Lettere 1919-1938 (Ancora, 2014), Parole. Tutte le poesie (Ancora, 2015), Mi sento in destino. Diari e altri scritti (Ancora, 2018), A cuore scalzo. Poesie scelte 1929-1938 (Ancora, 2019). Ci saranno poi gli interventi “Le parole ritrovate di Antonia Pozzi” a cura di Graziella Bernabò, “Parole: dalle edizioni Mondadori all’edizione definitiva” a cura di Davide Puccini (Piombino, 1948) e “Natura, alpinismo, silenzio in Antonia Pozzi” a cura di Marco Dalla Torre (Milano, 1966). Le letture saranno eseguite da Aglaia Zannetti, fondatrice della compagnia teatrale “Khorakané”. Alle 19:30 si sospende per la cena e si riprende alle 21:00 a Villa Pozzi con i contributi “Di parole per Diremore” con Marco Bottoni (Castelmassa, 1958), “Poesia che mi guardi” con Valeria Raimondi; “Io, bambina sola: Antonia Pozzi e l’infanzia nella poesia e nelle lettere” a cura di Antonella Giacon (Padova); “Guardami sono nuda” con Sara Pennacchio.
Domenica 15 maggio la serie di appuntamenti si aprirà alle 9:00 con Guido Agostini, Presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto di Lecco e già sindaco di Pasturo, promotore del progetto “Sulle tracce di Antonia Pozzi – il percorso poetico di un territorio” che condurrà i partecipanti a effettuare un percorso sui luoghi pozziani di Pasturo: dallo studio della poetessa, alle vie del paese, sino alla tomba nel locale cimitero. Alle ore 11:00 padre Gianni Criveller celebrerà la Santa Messa con l’omelia ispirata al tema della kermesse. Nel corso delle varie tappe interverranno Rosa Elisa Giangoia (Genova) con un intervento dal titolo “Diciamo ancora parole…”, Suor Mariangela De Togni (Savona) con un intervento dal titolo “Nell’inverno ho visto sollevarsi le allodole” e Adalgisa Zanotto (Marostica) con un intervento dal titolo “Siamo come l’erba dei prati”. Si interrompe la kermesse alle 12:30 con il pranzo finale e i saluti di rito.
Il Festival Bologna in Lettere si sviluppa da sempre a cavallo di due anni solari, più o meno da settembre a maggio. In questa edizione, in cui cade il decennale, il Festival ha intensificato il numero degli eventi a cominciare da Giugno 2021 con la realizzazione di ben quattordici eventi e si concluderà nel mese di Maggio 2022 con otto giornate in presenza e sei online. Per celebrare in maniera significativa il decennale si è pensato di lavorare su quella che è, per così dire, la materia prima, ovvero la lingua. Nei due anni di pandemia, un po’ per scelta, un po’ per necessità abbiamo incrementato e consolidato rapporti di vario tipo con autori, traduttori e curatori di tutti e cinque i continenti, gettando così le basi per la deflagrazione del decennale. Da qui il ricorso alle lingue. Il volume BABEL stati di alterazione (Bertoni, Perugia, 2022), curato da Enzo Campi, nasce da questi presupposti e viene a caratterizzarsi non tanto come un’opera quanto come una vera e propria operazione. A ognuno dei ventisette autori selezionati (Karine Marcelle Arneodo, Vincenzo Bagnoli, Daniele Barbieri, Brice Bonfanti, Domenico Brancale, Sonia Caporossi, Marthia Carrozzo, Laura Cingolani, Lella De Marchi, Francesco Forlani, Gianluca Garrapa, Marisol Bohorquez Godoy Michela Gorini, Alessandra Greco, Eugenio Lucrezi, Lorenzo Mari, Francesca Marica, Silvia Molesini, Fabio Orecchini, Jonida Prifti, Lidia Riviello, Massimo Rizza, Ranieri Teti, Ida Travi, Paolo Valesio, Sara Ventroni, Maria Luisa Vezzali) è stato chiesto di produrre un solo testo inedito. Ognuno di questi testi è poi stato tradotto in tre lingue diverse. Le lingue al lavoro nel volume sono quindici (rumeno, inglese, francese, arabo, russo, tedesco, spagnolo, giapponese, albanese, turco, greco moderno, greco antico, latino, dialetto napoletano, dialetto lucano). I traduttori che hanno preso parte a questo progetto sono: Claudia Albu-Gelli,Karine Marcelle Arneodo, Alice BartoliniFabiana Bartuccelli, Chantal Bizzini, Antonino Bondì, Amal Bouchareb, Ani Bradea, Domenico Brancale, Michele Carenini, Valentina Chepiga, Anna Maria Curci, Gianni Darconza, Francesca Del Moro, Kaharu Inokuchi, Irène Dubœuf, Gerhard Friedrich, Marisol Bohorquez Godoy Eugenio Lucrezi, Silvia Molesini, Anna Chiara Peduzzi, Evangelia Polymou, Jonida Prifti, Graziella Sidoli, Maria Laura Valente, Daniele Ventre, Maria Luisa Vezzali, Patrick Williamson, Gabrielle Zimmermann.
Un discorso a parte merita la postfazione in cui le lingue, attraverso svariati processi di manipolazione (stati di alterazione), si moltiplicano a vista d’occhio partendo da lingue morte come l’ittita, l’aramaico, il sumero, l’accadico, il lidio, passando attraverso lingue generalmente poco usate nelle traduzioni dall’italiano quali olandese, armeno, basco, vietnamita, macedone, indonesiano, creolo, danese, serbo, catalano e via dicendo, in una sorta di gioco a rimpiattino dove le lingue rimbalzano le une sulle altre mescolandosi e confondendosi tra loro. L’idea è quella di trattare le varie lingue innestandole in un unico corpus e creare così una vera e propria trasposizione babelica che è poi in stretta sintonia con quella che è oggi la nostra civiltà. Si pensi soprattutto alle grandi metropoli dove per sopravvivere e tenersi al passo coi tempi è letteralmente insufficiente parlare una sola lingua. Tutti gli eventi di maggio partono dall’idea, sicuramente utopista, che si possa creare una sorta di lingua universale che possa essere compresa da tutti e veicolata attraverso atti artistici. Non è un caso che tutti gli eventi del decennale siano stati definiti azioni e numerati progressivamente, così come non è un caso che Bologna in Lettere sia sempre stato un festival multidisciplinare.