“Ti sogno, terra 2 – Il lungo viaggio dei sognatori” di Laura Margherita Voltante. Il 12 dicembre la presentazione nel capoluogo dorico

Articolo di Lorenzo Spurio

copertina volante 2.jpg

Giovedì 12 dicembre in Ancona, presso la Biblioteca del Consiglio Regionale (Piazza Cavour n°23), si terrà la presentazione al pubblico del volume “Ti sogno, terra 2” ideato e curato dalla professoressa Laura Margherita Volante, nota poetessa, scrittrice e aforista originaria di Alessandria ma da molti anni attiva nel capoluogo dorico. L’iniziativa, che trova accoglimento all’interno della rassegna “Libri fuoriteca – conosciamo gli autori marchigiani”, si terrà presso la Biblioteca del Consiglio Regionale delle Marche alle ore 16.30 e vedrà la presenza della stessa autrice. “Ti sogno, terra” vol. 2 è la nuova raccolta di scritti della professoressa Volante che hanno come oggetto o rimando la complessa e variegata situazione poetico-culturale-musicale della regione Marche, ma non solo. Esso è la continuazione ideale e pratica del progetto editoriale omonimo nato nel 2017 che diede vita al primo tomo, opera nella quale sono contenute recensioni, interviste e commenti critici sull’opera di numerosi poeti della Regione e di intellettuali di spicco del panorama letterario nazionale, a evidenza degli importanti scambi e apporti, delle relazioni culturali e collaborazioni continuative con un panorama ampio di intellettuali, studiati con acribia nei suoi vari interventi.  A fare da apripista a questo 295esimo volume dei “Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche” sono alcuni versi di rara caratura e di forte presa impressionistica di Pavese; a seguire una nota d’apertura di Mastrovincenzo, Presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche.

Il primo volume, che la professoressa Volante aveva dedicato con un sentimento di stima profonda e di amicizia a “Noce”, ovvero la poetessa camerte Rosa Berti Sabbieti (1924-2009), è stato presentato in varie eventi dedicati tra cui a Pesaro e Osimo, riscuotendo successo e ampliando interesse attorno al prismatico e approfondito lavoro di ricerca, studio, critica e confronto condotto dalla Volante.

Ricchissimi i contenuti all’interno del secondo tomo dove si trovano approfondimenti di carattere sociologico, letterario e poetico, con incursioni interessanti anche nel mondo della pedagogia e del mondo dell’infanzia, finanche della musica, ambiti che la Volante tesse in maniera suadente in un volume che, pur avendo ripartizioni interne per consentire un possibile percorso da prendere, si presenta assai compatto, dall’intelaiatura stretta, su un tessuto che è particolarmente fine.

Ci sono duetti poetici, a testimonianza di quella sintonia che nell’arte riesce davvero a imporsi come tale, quale spontaneo gesto di scambio e di mutuo arricchimento; c’è uno studio sulla poesia della giovane Lucia Paola Marcucci Pinoli (di cui la Volante tratta in relazione a una ravvisata “nostalgia romantica”), gli aforismi di Fabio Strinati di Esanatoglia (MC), apprezzato compositore oltre che poeta e tanti altri ancora. Seppure le Marche rappresentano quella tessera intermedia di mosaico, centrale per reggere l’intero impianto e garantire la completa bellezza dell’affresco, non mancano relazioni e ricordi in merito ad altre esperienze regionali, dal Piemonte alla Liguria. C’è l’Umbria di Emanuela Aureli, la Calabria del cosentino Angelo Gaccione e la Sicilia di Marco Scalabrino, noto poeta dialettale di Trapani, fresco della vittoria al Premio “Ignazio Buttitta” di Favara. Merita una nota di attenzione anche la presenza di un testo sul celebre fotografo Roberto Villa, che lavorò con Pier Paolo Pasolini.

Nella sua introduzione al volume la Volante annota: “Lo spirito, quindi, che mi ha spinto a sviluppare questo percorso editoriale, sostenuto dal Consiglio Regionale Marche, con un “viaggio” itinerante attraverso varie stazioni regionali, è per una presa di coscienza di valori altamente civili e sociali, attraverso vari linguaggi espressivi del tessuto culturale nazionale. Talenti di alto profilo letterario e artistico, ma sovente emarginati da una società corrotta, mediatica, clientelare emergono con tutta la loro forza morale, poetica e umana. Il progetto intende altresì veicolare ideali di Bellezza attraverso Arte, Scienza e Cultura in ogni sua espressione, divulgando conoscenza di questa bella Italia, sconosciuta agli stessi Italiani, nella dimensione di appartenenza e di comunità mondiale sia per motivazioni spirituali sia evidenziando le circostanze del contesto e il clima culturale dove si è vissuti: tradizioni, usi e costumi, nei quali ci si è formati”.

LORENZO SPURIO

La riproduzione del presente testo, in forma di stralcio o integrale, non è consentita in qualsiasi forma senza il consenso scritto da parte dell’autore. 

locandina iti sogno terra 2 (1).jpg

IV Premio Nazionale “Novella Torregiani” – Letteratura e Arti Figurative (scadenza 31-12-2019)

69415795_2333109230274829_1649275438893105152_n.jpg

L’Associazione Culturale Euterpe di Jesi, con il Patrocinio della Regione Marche, dell’Assemblea Legislativa delle Marche, delle Provincie di Macerata e Ancona e del Comune di Porto Recanati, bandisce la quarta edizione del Premio Nazionale “Novella Torregiani” – Letteratura e Arti Figurative. Il Premio, ideato e presieduto da Emanuela Antonini (biologa e scrittrice), è nato con l’intento di far emergere le potenzialità creative degli artisti e segnarle all’attenzione della comunità in ambito culturale, a ricordo della poliedrica poetessa nel rappresentare l’umanità nelle molteplici espressioni artistiche.

 

torregiani-quadro.jpg
Un ritratto della poetessa Novella Torregiani di Porto Recanati (1935-2015)

REGOLAMENTO
l Premio possono partecipare coloro che alla scadenza del seguente bando abbiano compiuto il 18° anno di età. Non saranno accettate opere che presentino elementi razzisti, offensivi, denigratori e pornografici, blasfemi o d’incitamento all’odio, irrispettosi della morale comune e che incitino alla violenza di ciascun tipo o fungano da proclami ideologici e politici.

I lavori presentati non dovranno aver ricevuto un 1°, 2°, 3° premio in un precedente concorso letterario, entro il 31 Agosto 2019, pena la squalifica.

I vincitori assoluti (1° premio) delle edizioni precedenti non potranno partecipare nella stessa sezione, pena la squalifica.
È fatto divieto ai Soci Fondatori e ai Soci Onorari dell’Associazione Culturale Euterpe, nonché ai membri di Giuria delle precedenti edizioni prendere parte al concorso, pena l’esclusione.

La partecipazione al Premio implica l’accettazione incondizionata di tutte le norme contenute nel bando.

Il Premio si articola in sei sezioni afferenti a due diverse aree artistiche:

A) AREA LETTERARIA
A1 – Poesia in lingua
A2 – Poesia in dialetto
A3 – Racconto
A4 – Haiku

B) AREA ARTI FIGURATIVE

B1 – Pittura
B2 – Fotografia
Art. 1 – Sezioni

Sez. A1 – Poesia in lingua

Il concorrente partecipa con un massimo di tre poesie a tema libero in formato Word (carattere Times New Roman 12), ciascuna di lunghezza non superiore ai 40 versi. I testi dovranno essere privi di dati personali dell’autore, pena la squalifica. I materiali vanno inviati, congiuntamente ai documenti richiesti, a mezzo mail: premionovellatorregiani@gmail.com

Sez. A2 – Poesia in dialetto

Il concorrente partecipa con un massimo di tre poesie a tema libero in formato Word (carattere Times New Roman 12), ciascuna di lunghezza non superiore ai 40 versi. La versione in dialetto dovrà essere accompagnata dalla relativa traduzione in italiano priva di dati personali dell’autore, pena la squalifica. I materiali vanno inviati, congiuntamente ai documenti richiesti, a mezzo e-mail: premionovellatorregiani@gmail.com

Sez. A3 – Racconto

Il concorrente partecipa con un solo elaborato a tema libero in formato Word (carattere Times New Roman 12) di lunghezza non superiore alle 9.000 battute (spazi inclusi – interlinea 1,5). Il testo da inviare dovrà essere privo di dati personali dell’autore, pena la squalifica. I materiali vanno inviati, congiuntamente ai documenti richiesti, a mezzo e-mail: premionovellatorregiani@gmail.com

Sez. A4 – Haiku

Il concorrente partecipa con un massimo di tre haiku a tema libero in formato Word (Times New Roman 12) privi dei dati personali dell’autore, pena la squalifica. I materiali vanno inviati, congiuntamente ai documenti richiesti, a mezzo email: premionovellatorregiani@gmail.com

Sez. B1 – Pittura

Il concorrente partecipa con un massimo di due opere figurative e/o non figurative a tema (da intendere liberamente) “I colori delle emozioni”, realizzate con qualsiasi tecnica. Le misure delle opere non dovranno superare cm 70×100. Gli artisti dovranno inviare necessariamente due fotografie ben fatte di ciascuna opera e la descrizione del dipinto (titolo, dimensioni, tecniche impiegate e descrizione dell’opera) in formato Word. Le foto, congiuntamente agli altri documenti richiesti, vanno inviati a mezzo e-mail a premionovellatorregiani@gmail.com . I vincitori e i finalisti il giorno della premiazione dovranno portare con sé la relativa opera che verrà esposta al pubblico.

Sez. B2 – Fotografia
Il concorrente partecipa con un massimo di tre fotografie a tema (da intendere liberamente) “I colori delle emozioni”, ognuna titolata, in tecnica tradizionale o digitale. Gli scatti potranno essere in bianco e nero e/o a colori, con inquadrature sia verticali che orizzontali. La risoluzione di ogni foto dovrà essere di 300 dpi, ed essere salvata in formato JPEG. Ogni concorrente sarà responsabile delle eventuali liberatorie rilasciate dai rispettivi soggetti ripresi, liberando di fatto l’organizzazione da responsabilità e obblighi derivati. Le opere presentate non verranno restituite. Le immagini dovranno essere inviate come semplici allegati, assieme alla documentazione richiesta, all’e-mail premionovellatorregiani@gmail.com.

Art. 2 – Modalità e termini per la partecipazione
Il materiale dovrà essere inviato entro e non oltre il 31 Dicembre 2019, unicamente a mezzo e-mail premionovellatorregiani@gmail.com, insieme alla scheda di partecipazione, compilata in ogni sua parte in stampatello e firmata, attestazione del contributo di partecipazione.

Art. 3 – Contributo di partecipazione
Per prendere parte al Premio è richiesto il contributo di 15,00 € a sezione per spese organizzative.
È possibile partecipare a più sezioni con un contributo aggiuntivo di 10,00€ a sezione.
Per i soci dell’Associazione Culturale Euterpe, la cui tessera è in corso di validità per l’anno di riferimento (2019), il contributo di partecipazione a sezione è fissato a 10,00 €.

Bollettino postale CC n° 1032645697
Intestazione: Associazione Culturale Euterpe – Jesi
Causale: 4° Premio “Novella Torregiani” – nome e cognome del partecipante

Bonifico bancario IBAN: IT31H0760102600001032645697
Intestazione: Associazione Culturale Euterpe – Jesi
Causale: 4° Premio “Novella Torregiani” – – nome e cognome del partecipante

Art. 4 – Giuria
Le Commissioni di Giuria, diversificate per le varie discipline, saranno costituite da esponenti del panorama culturale, artistico e letterario e sono così rappresentate:

Sezioni Letterarie (A1, A2, A3, A4)
Presidente di Giuria: Loretta Marcon (con diritto di voto)
Sezione A1 – Poesia in lingua: Rosanna Di Iorio, Maria Luisa D’Amico, Angela Catolfi, Carla Maria Casula
Sezione A2 – Poesia in dialetto: Rosanna Di Iorio, Maria Luisa D’Amico, Angela Catolfi, Elvio Grilli
Sezione A3 – Racconto: Gioia Casale, Cristina Biolcati, Lorena Marcelli, Valerio Mingarelli
Sezione A4 – Haiku: Maria Laura Mamiya Valente, Daniele Garofalo, Roberto Boldrini, Cinzia Pitingaro

Sezione Arti Figurative – Pittura (B1)
Presidente di Giuria: Silvia Cuppini (con diritto di voto)
Maristella Angeli, Lucia Spagnuolo, Melita Gianandrea, Deborah Coli

Sezione Arti Figurative – Fotografia (B2)
Presidente di Giuria: Lorenzo Cicconi Massi (con diritto di voto)
Andrea Bevilacqua, Fabio Marchetti, Giulio Brega, Onorina Lorenzetti

Art. 5 – Premi
Per ogni sezione si provvederà ad attribuire i seguenti premi:
1° premio – Trofeo “Novella Torregiani”, diploma e motivazione della Giuria
2° premio – Coppa, diploma e motivazione della Giuria
3° premio – Coppa, diploma e motivazione della Giuria

I primi tre classificati riceveranno la tessera di socio dell’Associazione Culturale Euterpe che avrà validità per l’anno 2020. In qualità di soci potranno prendere parte ad attività con varie agevolazioni: https://associazioneeuterpe.com/diventa-socio/
La Giuria ha la facoltà di attribuire altri premi speciali o menzioni oltre alle Targhe Euterpe e il Premio alla Carriera.
Nel caso non sarà pervenuta una quantità di opere congrua per una sezione o all’interno dello stesso materiale la Giuria non abbia espresso notazioni di merito per determinate opere, l’organizzazione si riserva di non attribuire alcuni premi.

Art. 6 – Cerimonia di Premiazione
La cerimonia di premiazione si terrà nella Pinacoteca Civica “A. Moroni” di Porto Recanati (MC) a Maggio 2020, alla presenza di autorità ed esponenti del mondo della cultura e dell’arte. Durante la premiazione i poeti daranno lettura alle loro poesie, mentre i vincitori alle sezioni pittura e fotografia, che avranno esposte le loro opere, potranno intervenire per spiegare le proprie esecuzioni.

Tutti i partecipanti riceveranno il verbale di Giuria a mezzo mail che verrà pubblicato anche sul sito dell’Associazione Euterpe (www.associazioneeuterpe.com), su Concorsi Letterari(www.concorsiletterari.it)
e Literary (www.literary.it).

I vincitori sono tenuti a presenziare alla cerimonia di premiazione; qualora gli stessi non possano intervenire, sarà possibile delegare qualcuno per il ritiro. La delega, in forma scritta e firmata dal delegante, dovrà pervenire almeno tre giorni prima della data della cerimonia all’attenzione del Presidente della Associazione scrivendo a presidente.euterpe@gmail.com . Non verrà dato seguito a deleghe pervenute a mezzo telefonico o messaggistica di Social Network o in ulteriori modalità informali. Non verranno spediti premi a domicilio. I premi non ritirati personalmente o per delega rimarranno a disposizione dell’Associazione per edizioni successive.

Art. 7- Privacy
Ai sensi del DLGS 196/2003 e della precedente Legge 675/1996 i partecipanti acconsentono al trattamento, diffusione e utilizzazione dei dati personali da parte dell’organizzazione per lo svolgimento degli adempimenti inerenti al concorso in oggetto e per altre iniziative culturali promosse dall’Associazione Culturale Euterpe.

La partecipazione al concorso comporta automaticamente da parte dell’Autore/Artista la concessione all’Associazione Culturale Euterpe il diritto di riprodurre le opere presentate al concorso su cataloghi/volumi antologici e altre pubblicazioni che abbiano finalità di propagandare la manifestazione, senza fini di lucro.
La partecipazione al Premio è subordinata all’accettazione del presente bando in ogni suo articolo, che potrà, a giudizio degli organizzatori, subire qualche variazione.

Dott. Lorenzo Spurio – Presidente Ass. Culturale Euterpe
Dott. Stefano Vignaroli – Segretario Ass. Culturale Euterpe
Dr. Emanuela Antonini – Presidente del Premio
Dott. Sergio Camellini – Presidente Onorario del Premio

Info:

Segreteria del Premio: premionovellatorregiani@gmail.com

Associazione Culturale Euterpe: ass.culturale.euterpe@gmail.com – www.associazioneeuterpe.com – Tel. 327 5914963

Presidente del Premio, dr. Emanuela Antonini: emanuela.euterpe@gmail.com – Tel. 348 3932635
4° Premio Nazionale “Novella Torregiani”

Letteratura e Arti Figurative
Indetto dall’Associazione Culturale Euterpe di Jesi

Scheda di Partecipazione

La scheda di partecipazione va compilata in maniera chiara in ogni suo spazio, con particolare attenzione alle autorizzazioni finali che vanno firmate, datate e appositamente crocettate.

Nome/Cognome ________________________________________________________________

Nato/a a _____________________________________________ il________________________

Residente in via _________________________________Città____________________________

Cap _______________________ Provincia ______________________Stato_________________

Tel. ___________________________________ E-mail __________________________________

 Partecipo alla/e sezione/i (specificare i titoli delle opere):

□ A1 – POESIA IN LINGUA

1. ________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________________

2. ________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________________

3. ________________________________________________________________________________

□ A2 – POESIA IN DIALETTO

1. ________________________________________________________________________________

2. ________________________________________________________________________________

3. ________________________________________________________________________________

□ A3 – RACCONTO

________________________________________________________________________________

□ A4 – HAIKU

□ B1 – PITTURA A TEMA “I COLORI DELLE EMOZIONI”

1. ________________________________________________________________________________

2. ________________________________________________________________________________

□ B2 – FOTOGRAFIA A TEMA “I COLORI DELLE EMOZIONI”

1. ________________________________________________________________________________

2. ________________________________________________________________________________

3. ________________________________________________________________________________

 Contributo di partecipazione:

□ Bollettino postale

□ Bonifico

□ Ridotto (per soci Associazione Euterpe) – Indicare n° tessera: _______________________________

 L’autore è iscritto e tutelato dalla SIAE? □ SI □ NO
 L’opera/e è/sono depositate alla SIAE? □ SI □ NO

Se SI, indicare quali: ___________________________________________________________

PER PARTECIPANTI SEZIONI A1, A2, A3, A4,

□ Dichiaro che il/i testi che presento è/sono frutto del mio ingegno e che ne detengo i diritti a ogni titolo. Sono a piena conoscenza della responsabilità penale prevista per le dichiarazioni false all’art. 76 del D.P.R. 445/2000.

Firma____________________________________ Data _________________________________

□ Acconsento al trattamento dei dati personali qui riportati da parte dell’Ass. Culturale Euterpe di Jesi in conformità a quanto indicato dalla normativa sulla riservatezza dei dati personali (D. Lgs. 196/03) allo scopo del Concorso in oggetto.

Firma____________________________________ Data _________________________________

□ Acconsento al trattamento dei dati personali qui riportati da parte dell’Ass. Culturale Euterpe di Jesi in conformità a quanto indicato dalla normativa sulla riservatezza dei dati personali (D. Lgs. 196/03) per iniziative, eventi e altre notizie culturali.

Firma____________________________________ Data _________________________________

**************************************************************************************************************************

PER PARTECIPANTI SEZIONI B1, B2

□ Dichiaro che le opere presentate a concorso sono di mia esclusiva produzione e che ne detengo i diritti a ogni titolo. Sono a piena conoscenza della responsabilità penale prevista per le dichiarazioni false all’art. 76 del D.P.R. 445/2000.

Firma____________________________________ Data _________________________________

□ Acconsento al trattamento dei dati personali qui riportati da parte dell’Ass. Culturale Euterpe di Jesi in conformità a quanto indicato dalla normativa sulla riservatezza dei dati personali (D. Lgs. 196/03) allo scopo del Concorso in oggetto.

Firma____________________________________ Data _________________________________

□ Acconsento al trattamento dei dati personali qui riportati da parte dell’Ass. Culturale Euterpe di Jesi in conformità a quanto indicato dalla normativa sulla riservatezza dei dati personali (D. Lgs. 196/03) per iniziative, eventi e altre notizie culturali.

Firma____________________________________ Data _________________________________

ALLEGATO A

MODELLO LIBERATORIA

4° PREMIO NAZIONALE “NOVELLA TORREGIANI”
SEZIONE FOTOGRAFIA A TEMA “I COLORI DELLE EMOZIONI”

lo sottoscritt ………………………………………………………………. (nome e cognome del soggetto)

Nat. .. a ……………………………………………………………………….. il. ………. ………………………… .

Residente in . . . .. . . .. . . . . .. . . . . .. . .. . .. . . .. . . .. .. . .. . . .. . . .. . .. . . .. . . . .. . . . . .. . . .. . . .

Via ……………………………………………………………………………………………. ………………………… .

Città ………………………………………………………………………………….. Prov ……………………………. .

Tel ……………………………………………………………… Mail ……………………………………………………. .

con la presente AUTORIZZA la pubblicazione delle proprie immagini riprese dal Sig.

Ne vieta altresì l’uso in contesti che ne pregiudichino la dignità personale ed il decoro, la posa e l’utilizzo delle immagini sono da considerarsi effettuate in forma gratuita.

lì, ………………………………………. .

Il soggetto ripreso (firma leggibile)

Il fotografo (firma leggibile)

INFORMATIVA SULLA PRIVACY

Ai sensi del D. Lgs. 30 giugno 2003 n”196 – Codice i n materia di protezione dei dati personali La informiamo che i dati da Lei forniti saranno trattati nell’ambito dell’attività istituzionale dell’Ente organizzatore esclusivamente ai fini dell’ottimale svolgimento dell’iniziativa in oggetto. L’art. 7 della legge medesima Le conferisce in ogni caso l’esercizio di specifici diritti di verifica, rettifica o cancellazione, che potranno essere fatti valere in qualsiasi momento nei confronti dell’Ente organizzatore, responsabile del trattamento dei dati personali conferiti.

Il soggetto ripreso (firma leggibile)

“Dialetto e musica del Salento: Officina Zoè e Antonio Castrignanò”, articolo di Stefano Bardi

Articolo di Stefano Bardi 

Salento, terra dall’arcaica storia e dall’arcaico dialetto come per esempio quello leccese in continua evoluzione e molto parlato ancora oggi. Dialetto che è usato nella letteratura popolare fatta di musica e di parole da gruppi locali come Briganti di Terra d’Otranto, Tamburellisti di Torrepaduli, Zimbaria, Alla Bua, Manekà, I Calanti, Lu Rusciu Nosciu e il gruppo Officina Zoè nato nel 1993. Questo gruppo è formato attualmente da Cinzia Marzo (voce, flauti, tamburello, castagnette), Donatello Pisanello (organetto diatonico, chitarra, mandola, armonica a bocca), Lamberto Probo (tamburello, tamborra, percussioni), Giorgio Doveri (violino, mandola), Luigi Panico (chitarra, mandola, armonica a bocca), Silvia Gallone (tamburello, tamborra, voce) e Laura De Ronzo (danza). Le sue produzioni si basano su musiche tradizionali con testi in salentino trattanti temi legati al lavoro in campagna ma anche temi amorosi, etici, sociali e altri ancora.

0006206_terra-officina-zoe_550 (1)Il 1996 è l’anno dell’album autoprodotto Terra, che sarà poi ripubblicato nel 2005 da Anima Mundi. Terra, qui, intesa sia come Salento in cui far fiorire magici amori sia come campagna, in cui possiamo vedere la sua carne lacerata, con addosso ferite che versano per l’eternità. Lettura quest’ultima che è rappresentata dal forte utilizzo musicale del tamburello salentino che musicalizza i dolorosi aneliti, gli straziati battiti spirituali e i laceranti pianti della campagna salentina.

Una prima tematica è di stampo religioso attraverso la figura di San Paolo, ovvero, il protettore celeste delle vittime tarantate che sono da esse purificate attraverso la sua dolce voce in grado di uccidere la demoniaca tarantola e di riportare l’amore nel cuore della tarantate. Parole, quelle del santo, che sono simboleggiate dal suono del tamburello, non costruito da mani umane, ma nato dal puro spirito divino e in grado di scatenare nelle carni delle tarantate un’intesa eccitazione, che le obbligherà a compiere un ballo liberatorio.

Una seconda tematica è legata alla terra e, più nel dettaglio, alle lavoratrici di tabacco considerate come inutili cerature da umiliare nella canzone “Fimmine fimmine”, alle contadine viste come schiave nella canzone “La tortura” e alle contadine malpagate e sfruttate nella canzone “Lu sule calau calau”.

Una terza tematica riguarda l’amore, dal gruppo salentino musicato come una ragazza dalle divine carni, dai magici e luminosi sguardi, dalle tenebrose e chimeriche chiome, dalle ubriacanti movenze fisico-corporali e dal cuore divoratore di uomini.

Una quarta e ultima tematica riguarda la mitica origine del mare salentino nella canzone “Lu rusciu de lu mare”, dove le cristalline acque sono le dolorose lacrime versate dalla figlia di Nettuno, a causa delle umane cattiverie nel Mondo.

Il 2000 è l’anno dell’album Sangue vivo pubblicato da CNT-Cantoberon. Sangue che è inteso come l’ardente sangue dei salentini tutti, ma anche come resurrezione allo stesso tempo. Sangue letto attraverso il tema del vento nella canzone “Jentu”. Vento sanguinante di passioni che ci abbeverano l’aspra bocca, ci quietano lo straziato spirito, ci riscaldano la bocca di affettuosi baci, ci immergono in elisiache primavere e ci fanno consumare la Vita in nome della frenesia. Vento e sale attraverso la canzone “Sale” che ci allontana dalle luminose esistenze del Padre Celeste per tuffarci in false materialità terrene. Sangue dai toni ancestrali nella canzone “Mamma la luna”, poiché come la luna muove il mondo e i suoi abitanti, lacera le carni e lo spirito e infine, ci affoga nell’eterno sonno per farci poi rinascere come creature ultraterrene dal candido, vergineo e cristallino spirito. Un sangue infine dal passato storico, attraverso la canzone “L’America”, che racconta la partenza dal Sud di molti ragazzi per raggiungere la nuova Terra Promessa, ovvero, l’America. Stato questo in cui si trovava la fortuna e allo stesso tempo però ci si scordava delle proprie mogli, che, ormai da anni senza più notizie dei loro mariti, si rifacevano una nuova vita.

Il 2004 è l’anno dell’album Crita pubblicato da Polosud Record. Un primo tema è sviluppato nella canzone “Ferma ferma”, dove l’erotismo è visto come un lussurioso gioco carnale e come il motore che anima i piaceri, le spiritualità, le luminose gioie, gli inebrianti profumi e i divini amori del Mondo. Erotismo che, però, si basa sull’amore qui musicato nelle canzoni “Anima bella” e “Allu sciardinu”. Nella prima canzone è rappresentato con le sembianze di una dolce fanciulla vista a sua volta come un dolce e caloroso sogno, come una divina ombra da osannare e come un prezioso tesoro da proteggere dalle cattiverie. Nella seconda canzone, invece, è concepito come un magico giardino dalle elisiache atmosfere. Album con tematiche dai magici toni, attraverso le canzoni “L’acqua ci te llavi” e “Tambureddu meu”. Nella seconda canzone, il tamburello salentino è concepito come un magico strumento in grado di creare frenetiche melodie, di accendere l’erotica passione nel cuore dei ragazzi. Album questi affiancati da altri album in studio e live del gruppo salentino, senza però che nessuno degli altri possieda la stessa potenza poetico-musicale di quelli da me analizzati e che rappresentano ad oggi, il testamento poetico-musicale degli Officina Zoè.

Sempre per rimanere nella tradizione e per iniziare un discorso di innovazione, dobbiamo occuparci del cantante e tamburellista salentino Antonio Castrignanò (Galatina, 1977). Il 2010 è l’anno dell’album Mara la fatìa prodotto da Felmay, composto, musicalmente parlando, da pizziche e da tarantelle che musicano il maro, ovvero, l’amaro e aspro universo dei mezzadri salentini. Universo questo trattato nelle canzoni “Mara la fatìa”, “Lu Sule Calau” e “Tremulaterra”. Una canzone, la prima, dove la fatica mezzadra è vista come una necessità economica imposta da altri sulla propria pelle, come un massacrante sforzo psico-fisico, come una straziante lacerazione delle carni e come un universo animato da irreali e spettrali amicizie. Una fatica, che, come ci viene mostrato nella seconda canzone, è regolata dal sole visto come un padrone che tutto decide e che regola la Vita contadina, non tenendo conto delle gioie e dei dolori umani. Campagna infine vista nella terza canzone, come una creatura che si nutre del sudore e del sangue dei braccianti. Sangue e sudore, che sono i principali alimenti delle giovani ninfe partorite dalla campagna salentina. Tematiche queste affiancate da quelle riguardanti la figura del carrettiere e la figura della donna. Carrettiere trattato nella canzone “Cantu a trainiere” dove è visto come una creatura dall’infernale voce, in grado di lacerare le carni, di creare fantastiche storie e di trasportare gli Uomini in chimerici universi. Donna infine poetizzata attraverso la canzone “Signora Madama” e che ci mostra la donna salentina come una schiava del proprio marito, ma anche, come una creatura avara, passionale, focosamente erotica e pia.

antonio-castrignano-fomenta.jpgIl 2014 è l’anno dell’album Fomenta prodotto da TUK Record. Termine fomenta in italiano come infiammazione e che rimanda, alle emozioni che ardono, infiammano, consumano e bruciano lo spirito attraverso canzoni tematicamente forti e accompagnate da tradizionali musiche salentine contaminate da sonorità balcaniche, zingaresche e arabo-gitane che rappresentano l’innovazione poetico-musicale di Antonio Castrignanò. Una prima tematica la possiamo trovare nella canzone “Core meu”, dove il padre e la madre gli vengono nel sogno, il primo con parole colme di sangue e la seconda con parole colme d’amore. In particolar modo attraverso il ritornello, la madre è rappresentata come una creatura colma di amore, bontà, luminosità, dolcezza e come una saggia consigliera per quello che riguarda l’eterna giovinezza, dall’artista salentino riprodotta attraverso il suono del tipico tamburello salentino in grado di salvare gli Uomini dalla terrena Morte e farli vivere, in un universo animato da dolci nostalgie e commoventi reminiscenze. Una seconda tematica la troviamo nella canzone “Fomenta”, dove la Vita è vista come la taranta, ovvero, come un’ardente, passionale ed erotica danza all’interno di una Vita composta da laceranti dolori, da sofferenti croci esistenziali, da oscure brume spirituali e popolata infine da Uomini che muoiono e rinascono ogni giorno. Dolori e sonni eterni che possono essere curati attraverso la pizzica vista come una creatura dalla divina voce, in grado di farci rinascere come paradisiache creature dai dolci aneliti, dalle leggiadre carni, dalle ubriacanti movenze, dall’ardente sangue e da un candido spirito che profuma di libertà. Il tutto musicato da sonorità salentine e gitano-zingaresche realizzate da violini, fisarmoniche e tamburelli a sonagli che simboleggiano gli umani singhiozzi colmi di sofferenza e di lacrime. Una terza tematica è racchiusa nella canzone “Li culuri te la terra” dove l’amore è concepito come una tavolozza dai mille colori simboleggianti dolci reminiscenze, amare ombre esistenziali, accecanti allucinazioni paradisiache e ardenti amori passionali come la melodia della pizzica, le parole della taranta e le sanguigne lacrime della campagna salentina.

Una quarta tematica, la possiamo leggere nella canzone “Furtuna” dove è trattato il dolore spirituale dell’io costretto a consumare i suoi giorni, all’interno di una società insensibile alle emozioni e all’amore. Una quinta tematica, la possiamo ascoltare nel brano strumentale “Terraferma” dove la musica salentina e arabo-gitana simboleggino il cammino migratorio degli Uomini fatto di dolore, lacrime, sangue e morte. Un cammino quello umano che vuole condurre i suoi figli, a una nuova Terra Promessa dove poter vivere nella pace psico-fisica, nell’amore spirituale e nella purificazione carnale. Una sesta e ultima tematica, la rintracciamo nella canzone “Luna otrantina” dove la luna di Otranto è vista come uno specchio riflesso, dove vediamo immagini riguardanti l’esistenza di questa città animata da fatiche marittime, da dolci e amari sogni e da interminabili notti.     

STEFANO BARDI

 

Discografia di Riferimento: 

Officina Zoè, Terra, autoprodotto 1996 e ristampa Anima Mundi, Otranto, 2005.

Officina Zoè, Sangue vivo, CNT-Cantoberon, 2000.

Officina Zoè, Crita, Polosud Record, Napoli, 2004.

Antonio Castrignanò, Mara la fatìa, Felmay, Torino, 2010.

Antonio Castrignanò, Fomenta, TUK Record, 2014.

 

L’autore del presente testo acconsente alla pubblicazione su questo spazio senza nulla pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro. E’ severamente vietato copiare e diffondere il presente testo in formato integrale o parziale senza il permesso da parte del legittimo autore. Il curatore del blog è sollevato da qualsiasi pretesa o problematica possa nascere in relazione ai contenuti del testo e a eventuali riproduzioni e diffusioni non autorizzate, ricadendo sull’autore dello stesso ciascun tipo di responsabilità.

 

 

 

 

 

A Montecassiano un incontro con la poesia della nostra Regione

Montecassiano_-_Palazzo_del_podestà.jpgSabato 26 ottobre alle ore 17:30 presso l’accogliente Aula Magna del Palazzo dei Priori di Montecassiano si terrà un evento dedicato alla poesia marchigiana contemporanea. L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale Euterpe di Jesi con il patrocinio del Comune di Montecassiano e della Provincia di Macerata, vedrà la presentazione del volume La giovane poesia marchigiana del critico letterario Lorenzo Spurio edito da Santelli Editore di Cosenza negli scorsi mesi. In questo ampio saggio Spurio ha raccolto una serie di testi critici (recensioni, saggi, prefazioni, approfondimenti, etc.) su opere di vari poeti marchigiani. Tale volume, che non ha nessuna velleità onnicomprensiva di analisi della vasta produzione poetica d’oggi della nostra Regione, fornisce, in appendice al volume, anche una scelta di testi – uno per autore – dei poeti oggetti di studio e lettura nel volume. Durante la serata la poetessa e speaker radiofonica Morena Oro terrà una performance dal titolo “Il sospiro di Medusa” (dal nome del suo ultimo libro di poesie); ad arricchire ulteriormente il pomeriggio sarà la cantante Noemi Romiti.

72630983_2368621750056910_6328224046789951488_n.jpg

L’evento è liberamente aperto al pubblico.

La S.V. è invitata a partecipare.

 

INFO:

www.associazioneeuterpe.com – ass.culturale.euterpe@gmail.com

Tel. 327-5914963

“Dolce e amara terra: la poesia dialettale del salentino Pietro Gatti”, a cura di Stefano Bardi

Saggio di Stefano Bardi 

Brindisi, capoluogo salentino di 86.811 abitanti caratterizzato prevalentemente da un’economia mezzadro-marittima a base di uva da tavola, vino, ulivi, mercati ittici. Terra di Confine è stata giustamente definita questa città divisa da un Nord, fatto di città industriali, e da un Sud composto prevalentemente da città mezzadre. Provincia che è costellata di aspre e “selvagge” cittadine Ceglie Messapica. Cittadina che ancora oggi conserva un dialetto difficile, quasi incomprensibile e difficilmente irriproducibile, costituito da due elementi: lingua cegliese e lingua messapica. Una lingua, la prima, che risente fortemente del vocabolario barese e tarantino, mentre la seconda, ormai del tutto scomparsa, altro non è che l’antica lingua illirica nata a sua volta dall’alfabeto greco e poi radicatasi nella Murgia meridionale nelle città di Brindisi e Lecce con una vasta espansione nel tarantino, fino alla fine dei suoi giorni nel 272 a. C.  Un dialetto difficile ma melodico e adatto per la poesia, come è stato dimostrato dal suo figlio più illustre, ovvero il poeta Pietro Gatti (Bari, 1913 – Ceglie Messapica, 2001). Terra, quest’ultima, in cui visse la sua infanzia e la sua intera vita.

Ceglie Messapica
Una vista del comune di Ceglie Messapica

Il 1973 è l’anno della raccolta a tiratura limitata Nu vecchje diarie d’amore (Un vecchio diario d’amore), dedicata al matrimonio della figlia Mimma, dove l’amore è visto come un bocciolo di rosa che fiorisce, un aspro dolore dalla dolce fragranza, un’avida ombra ultraterrena.    

Segue la raccolta A terre meje (La terra mia), pubblicata nel 1976. Opera dedicata alla sua amata Ceglie Messapica dove il dialetto da lui usato come sostiene l’ex Sindaco, Pietro Federico, mostra tutta l’asprezza e arretratezza di questa città con le campagne dalla rossa terra come l’argilla, con i suoi maestosi ulivi malinconici e con le sue case pitturate di bianco che rimandano all’innocenza di tanti ragazzi buttati per la strada[1]. Parole queste che vanno ampliate con quelle del critico letterario Mimmo Tardio che vede la città brindisina come una sorta di Inferno dantesco composto da villani, buzzurri, screanzati, incivili, reietti e dalle categorie socialmente più dannate.

Tema prediletto dell’intera opera è quello del legame Madre-terra che il poeta realizza attraverso la decantazione delle origini mezzadre e della terra intesa come una grande Madre Universale che ci coccola, ci perdona, ci spoglia socialmente, ci isola da tutti rinchiudendoci in un mortale sepolcro[2]. Anche le parole del critico letterario Ettore Catalano vanno aggiunte perché mostrano l’opera gattiana come una raccolta omaggiata alla sua aspra terra e allo sfruttamento dei suoi contadini, dal poeta concepiti come fatica, sangue e polvere[3].

cropped-seminario-pietro-gatti-fronte1.jpg

La terra di Pietro Gatti ha una doppia valenza, sia intesa come il luogo abitativo del poeta sia come la campagna cegliese da esso liricizzata come un dolce Paradiso Terreste e come uno scrigno colmo di nostalgie[4], un luogo dalle rosse rocce come il sangue dei contadini e dalle fragili ossa come l’umana esistenza[5], come un animale morente ormai privo di forze e infine, come una donna tutta nuda che ebbra dal sole osserva la Vita che si muove accanto a lei[6]. Terra che, però, non è solo campagna, ma anche un luogo dove il poeta viaggia nei suoi ricordi d’infanzia e dove la nenia del baracciaio[7], si trasforma in un lacrimoso lamento riguardante la sua vita fatta di miserie, sacrifici, rinunce e sogni mai realizzati[8]. L´infanzia come uno stupendo plenilunio lunare e avvolto da un’atmosfera priva di spazi, confini e materialità[9]. Una terra che simboleggia la Vita, essa che è un’asfissiante e falsa fratellanza terrena destinata a essere soffocata dalla morte, intesa da Gatti come un luogo popolato da liete ombre che vivono all’interno di luminosi Campi Elisi nell’attesa di rinascere a nuova Vita per riviverla nuovamente[10]

Il 1982 è l’anno della raccolta Memorie d’ajere i dde josce (Memorie di ieri e di oggi): memorie del passato e memorie metafisiche. Una prima memoria riguarda la sua dimora a Ceglie Messapica vecchia, concepita come il balcone del mondo dal quale osservare la paesana esistenza composta da esistenze casalinghe, da puerili schiamazzi di innocenti pargoli, da mortifere melodie ecclesiastiche e da serate illuminate dalle stelle sotto le quali giovani ragazzi si scambiamo baci furtivi. Una seconda memoria è illustrata attraverso il volo delle rondini, che simboleggia il cammino terreno degli Uomini fatto di luci, tenebre, ombre, lacrime, dolori e infine di eterni riposi riscaldati da paradisiache visioni. Una terza memoria è illustrata attraverso l’allodola, ovvero, un angelo dal divino canto[11]. Una quarta memoria riguarda Ceglie Messapica. Città dove il poeta visse la sua puerizia dai soffocanti sorrisi ma, in particolar modo, da serate avvolte da stelle sotto le quali si raccontavano fole ormai dimenticate[12]. Una quinta memoria riguarda i temporali salentini, ovvero demoniache creature che distruggono e creano nuove vite, dai puri spiriti e dalle verginee melodie. Una sesta memoria riguarda le vendemmia e in particolar modo i grappoli di uva, che non vengono raccolti a causa della dimenticanza dei contadini. Grappoli che simboleggiano le esistenziali speranze, di tutti Noi. Una settima memoria infine, è legata alla Vita medesima del poeta cegliese fatta di dolori, oscure reminiscenze, dolcezze[13], ma anche caratterizzata dal desiderio di fermare e riavvolgere il tempo per risorgere a nuova Vita.[14] 

pietro-gatti.jpg
Il poeta cegliese Pietro Gatti. Fonte: http://www.midiesis.it/midiesis/?p=24540

Il 1984 è l’anno della raccolta ‘Nguna vite (Qualche vita) che, come mostra il critico letterario Ettore Catalano, è incentrata sulla Morte con reminiscenze emotive, terrestrità e musicata col commovente canto degli figli di Madre Natura che simboleggia lo strazio delle innocenti vittime sopraffatte dalla Vita (contadini e popolo)[15]. Si può avvicinare il noto carme Dei Sepolcri di Foscolo. In entrambi i poeti assistiamo al dialogo con i morti; nel poeta cegliese non è un colloquio con le voci illustri dei grandi Uomini ma un colloquio monovoce compiuto con l’ombra dei suoi genitori e dei suoi amici. Una madre che è ricordata dal figlio poeta come un dolce angelo dalla melodiosa voce e dal caloroso petto, come una compassionevole creatura portatrice di amore[16] e come una stupenda raccontatrice di fole[17]. Un padre rimembrato come una sapienziale fonte di Vita e gli amici infine, come dei fantasmi che si sono scordati totalmente di lui fino addirittura ad averne paura. Un’opera, in conclusione, composta da ricordi e da dolorose reminiscenze da lui spiritualmente assolte che lo accompagneranno fino alle fine dei suoi giorni[18].         

               

Bibliografia:

AA.VV., Puglia, a cura di Bruno Fratus e Rossella Tomassoni, ATLAS, Bergamo, 1982.

CATALANO ETTORE, I cieli dell’avventura. Forme della Letteratura in Puglia, Progedit, Bari, 2014.

CATALANO ETTORE, Letteratura del Novecento in Puglia 1970-2008, Progedit, Bari, 2009.

Ceglie Messapica, da Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Ceglie_Messapica.

VALLI DONATO, Pietro Gatti. Poeta. Primo volume, Manni, San Cesario di Lecce, 2010, 2 vol. – Tomo I.

 

STEFANO BARDI 

 

L’autore del presente testo acconsente alla pubblicazione su questo spazio senza nulla pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro. E’ severamente vietato copiare e diffondere il presente testo in formato integrale o parziale senza il permesso da parte del legittimo autore. Il curatore del blog è sollevato da qualsiasi pretesa o problematica possa nascere in relazione ai contenuti del testo e a eventuali riproduzioni e diffusioni non autorizzate, ricadendo sull’autore dello stesso ciascun tipo di responsabilità.

 

[1] PIETRO FEDERICO, Saluti del sindaco in DONATO VALLI, Pietro Gatti. Poeta. Primo volume, Manni, San Cesario di Lecce, 2010, 2 vol. – Tomo I, p. 25  

[2] MIMMO TARDIO, La poesia dialettale contemporanea in terra brindisina, in ETTORE CATALANO, Letteratura del Novecento in Puglia 1970-2008, Bari, Progedit, 2009, p. 328.

[3] ETTORE CATALANO, Alcune considerazioni sulla scrittura poetica di Pietro Gatti in ETTORE CATALANO, I cieli dell’avventura. Forme della letteratura in Puglia, Bari, Progedit, 2014, pp. 48-49. 

[4] DONATO VALLI, Pietro Gatti. Poeta. Primo volume, Op. Cit., 2 vol. – Tomo I, p. 71 (“A terra mea bbone, / come se disce a lle muerte de case, / c’angore vìvene atturne: / le rape forte i ambunne / d’a grameggne, ca na ppué scappà a tutte sane, / scapuzzate a ffatìe, i ppo sobbe a lle mascere / da ppeccià u tiembe de fiche, / a sera tarde: i scattarizze de cardune / i vvambe sembe chhjù jerte a sserpiende de fueche / i jùcchele i zzumbe de le peccinne, / ca u core te rite chjine de priésce / scurdànnese pe nnu picche. / – Le fafarazze none, p’a cuscine.- / A terra meje, cu ttanda recuerde d’u tiembe lundane assé, / tutte appennute ô cendrone arruzzunute, / com’a ggiacchette / jinda case dìu puvuriedde; […]”)         

[5] Ivi, Op. Cit., 2 vol. – Tomo I, p. 73 (“[…] A terra meje, / totte nu colore de sanghe seccate da sembe, / chjene de petre de tuttu nu munnu sgarrate / – o pure jòssere de quanda muerte? – / anzieme cu a maledezzione / d’a stese de le pendemare; / sembe a lla ripe d’a vite, […]”) 

[6] Ivi, Op. Cit., 2 vol. – Tomo I, p. 78 (“[…] Ma none: / cà a terre dorme totta stennute / angore ambriache de sole, / sunnànnese u sole, / i dda a  ‘n giele le stelle a ttremende / fitta fitte accussì. […]”)

[7] Baracciaio = sinonimo di carrettiere.

[8] Ivi, 2 vol. – Tomo I, p. 86 (“[…] Nu cande: u traeniere. Canzone? / nu laggne d’u core, na vósce / de chjande ind’ô viende ca ì ddòsce. / Nu cande: / nu chjande. / Nu spoche d’u core. / Dulore./ De cose ca ì vvute i ì pperdute? / de cose sunnate i ccadute? / de tutte? de niende? / nô sé: nu lamiende / d’u core / ca fasce dulore. […]”) 

[9] Ivi, 2 vol. – Tomo I, p. 127 (“[…] I u tiembe cu passave / pe ind’ô sulenzie de gnne ccose come / ô fiate de le muerte, a luna dosce / sobbe a lle chjuppe ferme. / Senza tiembe.”)  

[10] Ivi, 2 vol. Tomo I, p. 102 (“[…] I ttutte ì vivve come ci sté mmore.”)

[11] Ivi, 2 vol. – Tomo I, p. 221 (“[…] Tu quase nô vite stu ttìppete de priésce de lusce, / ma u cande, stu rise de lusce / d’u ciele d’a terre de tutte, / jete na mascìe pe ll’àneme angandate; / cande, / de jedda stesse ambriache: na terreggnole.”)

[12] Ivi, 2 vol. – Tomo I, pp. 225-226 (“O paìsu mije / nange s’à ffatte maje u sciuéche d’a vendalore, / ci na ppròpete da ‘nguarchetune, pe sfìzzie, / – pe ccude c’agghje sendute cundà – / ca certe a jere vedute a ‘nguna vanna lundane. / Ci sape percé. / O pure u sacce assé bbuene. […]-[…] Janghjenne tott’a scale ô pezzule d’a strate. / Le fatte ca ne cundamme! Sscerrate. Da ci sape quand’ave.”) 

[13] Ivi, 2 vol. – Tomo I, p. 334 (“[…] totte nu recuerde / de sanghe, de nu core ca m’a mmuerte / na sacce cchjù da quanne, coru d’ate. / I mm’u sende pesà nu pisu dosce, / i ccarche u mije facche jete vive / jiddu sule, da sembe. Me suffòche.”)   

[14] Ivi, 2 vol. – Tomo I, p. 299 (“[…] Jind’a ll’àtteme / m’er’ a da ccògghje na sumende – u sacce / ji quâ – da sottaterre, cu ffiureve / jind’a sta mane agghjuse a ccungaredde / com’a nnu core, pe nn’eternetà / totta meje. […]”)  

[15] ETTORE CATALANO, Alcune considerazioni sulla scrittura poetica di Pietro Gatti, Op. Cit., p. 50. 

[16] DONATO VALLI, Pietro Gatti. Poeta. Primo volume, Op. Cit., p. 361 (“[…] jùtemè, pure tu, stinne a manodde, / m’a bbellu bbelle, attiè! cu nna tte fasce / nu male assé…”)   

[17] Ivi, 2 vol. – Tomo I, p. 382 (“[…] Uéh, ma’! cuèndeme a vite, com’a suenne / mu pe mme, m’a chhjù mmegghje, i mm’addurmesche. / Ci sape ca…”)  

[18] Ivi, 2 vol. – Tomo I, p. 420 (“[…] I ppure me trapanèscene u core jate sulenzie angandate / o affannuse spettanne – d’addà – ci ji me vote / i mme llundaggne senze… / Perdunàteme. Sine.”)

Il 19 ottobre al S. Rocco (Senigallia) la nuova tappa della gara poetica nelle antiche terre picene “Ver Sacrum”

La nuova tappa con il “Ver Sacrum – Gara poetica nelle antiche terre picene”, progetto da noi ideato e che prevede una giuria popolare, dopo il recente appuntamento di Macerata tenutosi agli Antichi Forni, si terrà a Senigallia all’Auditorium San Rocco il 19 ottobre 2019.

I poeti risultati vincitori dei precedenti incontri sono Sabrina Galli di San Benedetto del Tronto, Francesca Costantini di Pesaro e Fulvia Foti di Macerata.
Per iscriversi e partecipare si rimanda al Regolamento consultabile e scaricabile a questo link: https://drive.google.com/open?id=1OIChmmR0_RqhCZNEzevKKhNZmkzPCKje

Info:
www.associazioneeuterpe.com
ass.culturale.euterpe@gmail.com
Tel. 327 5914963

 

ver sacrum senigallia 19-10-2019.png

 

XXX Concorso di Poesia “Città di Porto Recanati – Premio Speciale Renato Pigliacampo”, il verbale di giuria

FB_IMG_1567234422944.jpg

XXX Edizione del Concorso Internazionale di Poesia “Città di Porto Recanati – Premio Speciale Renato Pigliacampo”

 

Verbale di Giuria
La Commissione di Giuria della XXX edizione del Concorso Internazionale di Poesia «Città di Porto Recanati», composta da Lorenzo Spurio (Presidente), Rosanna Di Iorio, Emilio Mercatili, Loretta Stefoni e Rita Muscardin, dopo attenta operazione di lettura e valutazione delle 266 opere presentate a concorso, ha stabilito la graduatoria finale dei vincitori e dei premiati a vario titolo.

Inoltre, per ricordare degnamente il prof. Renato Pigliacampo e come previsto dal bando di partecipazione, si è conferito il “Premio Speciale Renato Pigliacampo” a un’opera particolarmente meritevole per tematiche, aspetti, elementi o rimandi all’opera e alla vita di Renato Pigliacampo, fondatore di questo Premio. Contestualmente, vengono consegnati Diplomi Speciali “In memoria di Renato Pigliacampo” per opere poetiche significative su tematiche relative all’universo della sordità, delle minoranze sensoriali o dell’impegno civico.

VINCITORI ASSOLUTI (targa, motivazione e premio in denaro: 1°: 500 €; 2°: 300 €; 3°: 200 €)

1° Premio: FRANCO FIORINI di Veroli (FR) con la poesia “Non dirmi dell´inverno”
2° Premio: STEFANO BALDINU di San Pietro in Casale (BO) con la poesia “Alice e la sua meraviglia”
3° Premio: UMBERTO VICARETTI di Luco de’ Marsi (AQ) con la poesia “Montaliana”

PREMIATI (targa)

4° Premio: TULLIO MARIANI di Molino di Quosa (PI) con la poesia “Ballata dei vecchi ricordi”
5° Premio: CARMELO CONSOLI di Firenze con la poesia “La città che non esiste”
6° Premio: ALFREDO RIENZI di Venosa (PZ) con la poesia “La questione del Nibbio”
7° Premio Ex-Aequo: NUNZIO BUONO di Casorate Primo (PV) con la poesia “Se rimani”
7° Premio Ex-Aequo: VALERIA D’AMICO di Foggia con la poesia “Ode al figlio morto”
8° Premio: ROBERTO RAGAZZI di Trecenta (RO) con la poesia “L’ultimo volo”
9° Premio Ex-Aequo: SARO MARRETTA di Spiegel – Berna (Svizzera) con la poesia “Qui non ci manca il pane”
9° Premio Ex-Aequo: DAVIDE ROCCO COLACRAI di Terranuova Bracciolini (AR) con la poesia “I girasoli”
10° Premio: VALERIA GROPPELLI di Crema con la poesia “Nevica Annetta”

MENZIONE D’ONORE (diploma)

GIOVANNI TROIANO di Trebisacce (CS) con la poesia “Rrgjërí Kaìnit”
STEFANO VITALE di Torino con la poesia “Chiudere i porti…”
ALESSANDRO INGHILTERRA di Genova con la poesia “Fiore d’inverno”
GIULIO REDAELLI di Albiate (MB) con la poesia “Alice dei desideri”
ANNA ELISA DE GREGORIO di Ancona con la poesia “La leggerezza dei vecchi”
FRANCA DONÀ di Cigliano (VC) con la poesia “Tra queste quattro nuvole”

PREMIO SPECIALE DEL PRESIDENTE DI GIURIA (targa e motivazione)
IDA CECCHI di Barberino di Mugello (FI) con la poesia “Troviamoci adesso”

PREMIO SPECIALE “RENATO PIGLIACAMPO” (targa e motivazione)
MARIATERESA LA PORTA di Venafro (IS) con la poesia “Nel lento divenire”

DIPLOMI SPECIALI “IN MEMORIA DI RENATO PIGLIACAMPO” (diploma)

ROSANNA GIOVANDITTO di Pescara con la poesia “L’ultimo viaggio del genio incompreso”
LUIGI ANTONIO PILO di Messina con la poesia “Il grido del silenzio”
CRISTIANA FILIPPONI di Jesi (AN) con la poesia “Lascia la culla del silenzio”

PREMIO SPECIALE “ALLA CARRIERA” (fuori concorso)
LUCIANO PELLEGRINI di Spoleto (PG)
PREMIAZIONE
Tutti i vincitori e i premiati a vario titolo sono invitati a partecipare alla Cerimonia di Premiazione che si terrà sabato 14 settembre 2019 alle ore 17:00 presso la Pinacoteca “Moroni” all’interno del Castello Svevo (Piazza Fratelli Brancondi) di Porto Recanati (Macerata). In apertura all’evento si terrà la presentazione al pubblico di Non oltre le porte del sole (2018) il romanzo postumo del prof. Renato Pigliacampo.

Si evidenzia che i premi in denaro saranno consegnati solamente in presenza del vincitore o eventuale delegato e non saranno spediti. La delega dovrà pervenire esclusivamente a mezzo e-mail all’indirizzo: poesia.portorecanati@gmail.com entro il 10/09/2019. Gli altri premi, qualora non vengano ritirati il giorno della premiazione, potranno essere spediti, dopo pagamento delle relative spese di spedizione.

Durante la premiazione sarà presente una lettrice che darà lettura alle opere vincitrici. Si richiede una comunicazione di conferma sulla propria presenza entro e non oltre il 07/09/2019; nella stessa comunicazione si dovrà indicare se la poesia verrà letta dall’autore o se si preferisce che venga letta dalla lettrice.

LORENZO SPURIO – Presidente di Giuria
MARCO PIGLIACAMPO – Segretario del Premio
Porto Recanati, lì 23 Agosto 2019

FB_IMG_1567234818508.jpg

 

Domenica 30/06 a Marsala l’atteso incontro poetico “Recital nella Città del Vino”

LOCANDINA MARSALA_CORRETTA_SECONDA VERSIONE_page-0001.jpg

Domenica 30 alle ore 17:30 presso la prestigiosa Sala Conferenze “Enzo Genna” del Complesso Monumentale S. Pietro di Marsala (Trapani) si terrà l’atteso appuntamento culturale “Recital nella Città del Vino” voluto e organizzato dall’Associazione Culturale Euterpe di Jesi (AN).

Sull’onda di altre iniziative analoghe organizzate dall’attiva Associazione marchigiana sul territorio siciliano nel corso degli ultimi anni, dopo gli incontri dell’anno passato tenutisi a Messina e Catania, l’Associazione ritorna nella Sicilia Occidentale. Sabato 29 giugno alla Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile a Palermo si terrà “Versi a Palazzo delle Aquile: incontro letterario” e, a seguire, il giorno successivo, domenica 30 giugno il “Recital nella Città del Vino” a Marsala

L’iniziativa è patrocinata dalla Regione Siciliana, dal Comune di Marsala e dall’Accademia Regionale dei Poeti Siciliani “Federico II” nella persona del Presidente-Rettore Rag. Salvatore Mirabile. Quest’ultimo, nel corso dell’evento letterario, consegnerà le insigne ad alcuni accademici di questa pregevole accademia.

Il reading che si terrà a Marsala vedrà la presenza e gli interventi di Lorenzo Spurio (Presidente Ass. Euterpe), Salvatore Mirabile (Presidente dell’Accademia Regionale dei Poeti Siciliani “Federico II”), lo scrittore e recensionista Vittorio Sartarelli di Trapani, i poeti palermitani Emanuele Marcuccio e Luigi Pio Carmina. L’artista “Acnaz” allieterà la serata con un suo intervento artistico estemporaneo.

 

La S.V. è invitata a partecipare.

L’evento è aperto al pubblico fino a esaurimento posti consentiti.

 

Alcune foto dell’evento

L’evento poetico “Versi a Palazzo delle Aquile” sabato 29/06 al Comune di Palermo

Sabato 29 giugno alle ore 17 presso la prestigiosa Sala delle Lapidi del Palazzo delle Aquile (Comune) di Palermo si terrà l’appuntamento culturale “Versi a Palazzo delle Aquile: incontro letterario” ideato e organizzato dall’Associazione Culturale Euterpe di Jesi (AN).

Sull’onda di altre iniziative analoghe organizzate dall’attiva Associazione marchigiana sul territorio siciliano nel corso degli ultimi anni, dopo gli incontri dell’anno passato tenutisi a Messina e Catania, l’Associazione ritorna a Palermo.  L’iniziativa è patrocinata dalla Regione Siciliana, dal Comune di Palermo, dalla Città Metropolitana di Palermo e dall’Università degli Studi di Palermo. Numerosi sono, infatti, i soci e i seguaci siciliani dell’Associazione Euterpe, alcuni dei quali figurano nell’elegante volume antologico “Sicilia, viaggio in versi” a cura di Lorenzo Spurio pubblicato a tiratura limitata nei mesi scorsi che contiene, oltre a un nutrito numero di saggi e di ricordi di poeti deceduti, le poesie partecipanti ai vari reading poetici tenutisi nel periodo 2013-2018.

Il nuovo reading poetico che si terrà a Palazzo delle Aquile il giorno 29 giugno vedrà la partecipazione di decine di poeti palermitani e non che, seguendo le linee del regolamento diffuso dall’Associazione, hanno fatto pervenire le loro partecipazioni. L’evento sarà presentato da Lorenzo Spurio (Presidente Ass. Euterpe) in collaborazione e con il prezioso coordinamento dei poeti Emanuele Marcuccio, Luigi Pio Carmina e Francesca Luzzio.

 

La S.V. è invitata a partecipare.

L’evento è aperto al pubblico fino a esaurimento posti consentiti.

 

locandina palermo 29 giugno 2019-page-001.jpg

 

Alcune foto dell’evento (Foto di Stefano Tomasino)

XXX Concorso di Poesia “Città di Porto Recanati” nel ricordo di Pigliacampo. Il bando di partecipazione

strip_XXX concorso pigliacampo 2019.png

CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA “CITTA’ DI PORTO RECANATI”    PREMIO SPECIALE “RENATO PIGLIACAMPO”  XXX EDIZIONE

     

Il Concorso Internazionale di Poesia “Città di Porto Recanati”, fondato e organizzato per quasi trent’anni dal prof. Renato Pigliacampo (1948-2015)[1], poeta, scrittore e professore sordo, è uno dei più longevi dell’intera Regione Marche. Negli anni esso ha raccolto testi poetici di pregevole fattura e di elevato valore civile, frequentemente incentrati sulle difficoltà sociali, sulla disuguaglianza, sulla denuncia delle ingiustizie e sul riscatto degli oppressi, tematiche centrali dell’impegno umano del suo fondatore.

Nel 2015, al decesso del professore, la famiglia Pigliacampo – incoraggiata e sostenuta tecnicamente dal poeta e critico letterario Lorenzo Spurio che collaborò col professore negli ultimi anni – ha deciso di portarlo avanti con lo stesso impegno e finalità: dar voce a coloro che spesso nella società non hanno la capacità di dire la propria. Da allora si è aggiunto un ulteriore premio identificato come “Premio Speciale Renato Pigliacampo”, conferito a una poesia considerata particolarmente vicina alla vita e ai contenuti lirici del fondatore del concorso, quali la disabilità sensoriale o la battaglia per i diritti degli handicappati. Tale premio è stato assegnato negli anni a Rita Muscardin di Savona (2015), Rosanna Giovanditto di Pescara (2016), Flavio Provini di Milano (2017) e Dina Ferorelli di Bari (2018).

 

 BANDO DI PARTECIPAZIONE

 

 1 – Ogni partecipante può inviare un massimo di due poesie.

I testi possono avere una lunghezza massima di 50 versi.

I testi possono essere editi o inediti ma l’autore dovrà dichiarare di possedere i diritti a ogni titolo e di esserne proprietario a ogni diritto. Essi potranno essere, indifferentemente, risultati meritori di premi da podio o speciali in precedenti premi letterari.

I testi possono essere in lingua, dialetto o lingua straniera. Nel caso di testi poetici in dialetto e lingua straniera è necessario allegare anche la traduzione in lingua italiana.

Il tema è libero, tuttavia si consiglia di trattare tematiche relative alle problematiche sociali, alle discapacità sensoriali, alle disuguaglianze, alla disabilità, alla povertà, alla solitudine degli anziani, all’odissea dei migranti e dei profughi, ecc., tematiche per le quali fu istituito il Premio quasi trent’anni fa.

 

2 – È richiesto il contributo di partecipazione a copertura delle spese di segreteria fissato a 20,00 € (VENTI Euro). Il versamento potrà avvenire con una delle seguenti modalità:

 

  1. POSTE PAY N° 5333 1710 2372 6843

INTESTAZIONE: Marco Pigliacampo

CODICE FISCALE: PGLMRC75E07E958C

CAUSALE: XXX Concorso “Città di Porto Recanati”

(Il versamento si può fare dagli Uffici Postali e dai tabaccai abilitati)

 

  1. BONIFICO BANCARIO

IT19I3608105138276234476237

INTESTAZIONE: Marco Pigliacampo

CAUSALE: XXX Concorso “Città di Porto Recanati”

 

3 – Per prendere parte al concorso è richiesto di inviare le proprie poesie per posta elettronica all’indirizzo poesia.portorecanati@gmail.com entro e non oltre il 25 luglio 2019 specificando nell’oggetto “XXX Concorso Città di Porto Recanati”.

Il poeta dovrà inviare in un’unica e-mail in seguenti materiali:

  1. I testi delle poesie senza riferimenti alla propria identità in formato Word. Ogni poesia va presentata su un file a parte.
  2. Un file Word contenente i seguenti materiali:

nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo di residenza completo (Via, città, cap.), telefono fisso e cellulare, indirizzo mail e queste attestazioni come seguono:

  • Dichiaro di essere l’unico autore delle poesie e di detenere i diritti a ogni titolo.
  • Acconsento il trattamento dei miei dati personali secondo la normativa vigente nel nostro Paese (D. Lgs 196/2003 e GDPR) alla Segreteria del Concorso per i fini istituzionali legati alla organizzazione, promozione e diffusione del XXX Concorso Internazionale di Poesia “Città di Porto Recanati”.
  1. La copia della ricevuta di versamento del contributo a copertura delle spese di segreteria.

 

4 – La Commissione di Giuria leggerà le opere pervenute in forma rigorosamente anonima e provvederà a scegliere le dieci poesie vincitrici.

I primi tre classificati riceveranno premi in denaro, così ripartiti: 1° Classificato 500,00€, 2° Classificato 300,00€ e il 3° Classificato 200,00€. Tutti i poeti premiati dal 1° al 10° posto riceveranno una targa personalizzata. Nell’eventualità di punteggi pari-merito la Commissione di Giuria ha la facoltà di proporre ex-aequo per le posizioni dal 4° al 10°.

La Giuria assegnerà il Premio Speciale “Renato Pigliacampo” 2019 a una poesia che sarà considerata particolarmente vicina alla vita e ai contenuti lirici del fondatore del concorso, il prof. Renato Pigliacampo, quali la disabilità sensoriale o la battaglia per i diritti degli handicappati.

A discrezione della Giuria verranno assegnati, quali ulteriori riconoscimenti, un numero di “Diplomi per Menzione d’Onore” e “Diplomi Speciali Renato Pigliacampo”.

 

5 – La Commissione di Giuria è formata da esponenti del panorama culturale e letterario ed è così composta: Lorenzo Spurio (poeta e critico letterario – Presidente), Rosanna Di Iorio (poetessa), Rita Muscardin (poetessa), Emilio Mercatili (poeta) e Loretta Stefoni (poetessa).

Oltre a stilare la graduatoria dei dieci poeti vincitori, la Commissione di Giuria scriverà e renderà pubbliche le motivazioni relative ai primi dieci premi e al Premio Speciale “Renato Pigliacampo”. Il Verbale della Giuria, con l’elenco di tutti i nominativi dei premiati e dei segnalati e le decisioni ultime della Commissione di Giuria, sarà inviato via e-mail a tutti i poeti partecipanti e reso pubblico online.

6 – La cerimonia di premiazione si terrà presso la Pinacoteca Civica “Moroni” all’interno del Castello Svevo a Porto Recanati (MC) il 14 settembre 2019.

7 – Nell’occasione del trentennale del Concorso “Città di Porto Recanati” l’organizzazione si riserva di produrre un’eventuale antologia a ricordo di tale progetto culturale che nel corso degli anni ha aggregato attorno alla figura del prof. Pigliacampo tanti poeti, consensi critici e permesso di far emergere o confermare talenti a livello nazionale. In tale antologia figureranno alcuni testi vincitori delle passate edizioni con particolare attenzione ai testi dedicati al prof. Pigliacampo, unitamente a una nota bio-bibliografica del Fondatore del Concorso con la finalità di far meglio conoscere la densa attività letteraria del professore e il suo strenuo impegno in campo poetico. L’organizzazione si riserva di valutare l’inserzione dei testi dei vincitori di tale edizione nell’antologia e le eventuali condizioni che verranno comunicate tempestivamente ai finalisti vincitori.

8 – Ai sensi del D.Lgs 196/2003 e del Regolamento Generale sulla protezione dei dati personali n°2016/679 (GDPR) il partecipante acconsente al trattamento, diffusione e utilizzazione dei dati personali da parte della Segreteria Organizzativa del XXX Concorso Internazionale “Città di Porto Recanati” che li utilizzerà per i fini inerenti al concorso in oggetto.

9 – Il bando di concorso è costituito da 9 (nove) articoli compreso il presente. La partecipazione al concorso implica l’accettazione tacita e incondizionata di tutti gli articoli che lo compongono.

        

La Famiglia Pigliacampo

 Il Presidente di Giuria

  

INFO: poesia.portorecanati@gmail.com

 

[1] Per prendere visione il profilo bio-bibliografico del prof. Renato Pigliacampo si consiglia la pagina presente su Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Pigliacampo nonché il suo sito personale: www.renatopigliacampo.it Su quest’ultimo sono presenti anche saggi e relazioni per la sua presenza a convegni, testi poetici, recensioni e altre dissertazioni.

Al via la gara poetica itinerante con giuria popolare “Ver Sacrum” che farà tappa nelle maggiori città marchigiane. La prima il 5 maggio a San Benedetto: come partecipare

testata ver sacrum

lista loghi ver sacrum.png

L’Associazione Culturale Euterpe di Jesi è lieta di far conoscere un suo inedito progetto nato ed elaborato nei mesi scorsi denominato “Ver Sacrum – Gara poetica itinerante nelle antiche terre picene”. Si tratta di un inedito campionato di poesia orale dove i vincitori verranno decretati nel corso dei singoli appuntamenti da una commissione di giuria popolare secondo un sistema di valutazione interessante e curioso al contempo. L’idea del progetto nasce dalla volontà di ampliare l’offerta poetica nella nostra Regione mediante un format nuovo, che si avvicina al poetry slam (dal quale prende alcune delle caratteristiche, rivoluzionandone altre, aggiungendone molte) ed è affine anche al recital poetico, con l’intenzione di creare un campo di scambio culturale, di esperienze individuali in un clima lontano dall’accademismo e più democratico. I poeti potranno esibirsi declamando anche poesie in lingue straniere e in dialetto, potranno essere accompagnati, durante la loro esibizione, da musica, canto o danza, in un interscambio continuo e multidisciplinare tra arti. Il primo appuntamento di questa “gara poetica” che viaggerà da maggio a dicembre in vari luoghi della Regione (San Benedetto, Urbino, Fermo, Macerata, Senigallia, Pesaro, Jesi) si terrà domenica 5 maggio alle ore 17 presso la Sala della Poesia di Palazzo Bice Piacentini a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno). Per poter partecipare all’evento – ad iscrizione gratuita – è necessario inviare la propria candidatura (scheda di partecipazione e opere che verranno lette) a mezzo mail entro il 28 aprile 2019 a ass.culturale.euterpe@gmail.com

 

locandina ver sacrum con loghi-page-001.jpg

Il progetto “Ver Sacrum”, di ideazione dell’Associazione Culturale Euterpe si terrà con il Patrocinio della Regione Marche, dell’Assemblea Legislativa della Regione Marche, delle Province di Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno e dei Comuni di Pesaro, Urbino, Senigallia, Macerata, Fermo, San Benedetto del Tronto.

Ogni incontro, strutturato in più manches e stabilito da regole indicate precisamente nel Regolamento (come pure i diversi sistemi di valutazione per ciascuna manches), decreterà un vincitore che riceverà la targa ufficiale di premiazione. Tutti i vincitori degli incontri si sfideranno poi nella finale del campionato che si terrà nel mese di dicembre a Jesi.

Il regolamento dell’intera Gara poetica è consultabile cliccando qui.

https://drive.google.com/file/d/1lICJ-5d5ru6LOtqPu8fnLinNHzk_uPtD/view

 

INFO

www.associazioneeuterpe.com

ass.culturale.euterpe@gmail.com

Tel. 327-5914963

Approfondimento critico di Vittorio Sartarelli su “La lingua Koinè – Appunti di scrittura e parlata siciliana” di Nino Barone

A continuazione, per volontà dell’autore, si riporta l’intervento critico di Vittorio Sartarelli esposto durante la presentazione del libro “La lingua Koine’” di Nino Barone organizzata dal Coordinamento responsabile del settore culturale dell’Associazione di Lettere, Arti e Sport JO’ con il Patrocinio del Comune di Buseto Palizzolo che si è tenuta presso l’Aula Magna della Biblioteca Comunale.

 

Buona Sera, mi chiamo Vittorio Sartarelli, sono uno scrittore trapanese e ho il gradito compito di presentare questa ultima fatica letteraria dell’amico Nino Barone: “La Lingua di KOINE’” Appunti di scrittura e parlata siciliana – in effetti si tratta di un Saggio Linguistico.

Intanto spieghiamo cosa vuol dire KOINE’ che ai più sembrerà quanto meno misterioso, in effetti si tratta di un aggettivo della lingua greca che tradotto vuol dire: “comune”. Quindi la Lingua comune, cioè la lingua di tutti ma anche di ciascuno appartenente alla stessa regione, ma chi sono le persone deputate a scegliere ed utilizzare al meglio la lingua, proprio i poeti, gli scrittori e gli attori, del teatro e del cinema. Non è la prima volta che mi accingo a parlare e scrivere di questo brillante e talentuoso poeta trapanese, apprezzato e ben noto autore di liriche in dialetto siciliano. Conosciamo da tempo Barone che consideriamo come esponente di spicco della nostra tradizione letteraria popolare; tempo fa ho recensito una sua pubblicazione dal titolo: “Petri senza tempu” e questa opera con la sua recensione verrà pubblicata in una Antologia dei poeti siciliani che uscirà a breve, curata dall’Associazione Culturale Euterpe di Jesi che si è interessata del nostro poeta per le sue qualità liriche e capacità espressive artistiche.

La lingua di KOINE'.jpgStasera però non parleremo di poesia, in quanto quest’ultima pubblicazione non è un’opera lirica bensì un’opera di studio e di ricerca sulla lingua siciliana attraverso le sue viscere, la sua morfosintassi, le sue espressioni tipiche. Ampie, infatti, sono le riflessioni dell’autore sull’oralità della nostra lingua, nonché sull’ortografia e il parlato del quale scrive: “è inconfutabilmente, la sua vera ricchezza, quella che abbiamo appreso in modo naturale dai nostri genitori che sono stati i primi ad insegnarci a parlare.”

La lingua è lo strumento di comunicazione che rende possibile la reciproca comprensione tra i membri di una stessa comunità. È quindi un’Istituzione sociale che suppone da una parte l’attività del parlante che traduce in simboli fonici il concetto che vuole esprimere e dall’altra l’attività di chi ascolta che dalla percezione acustica ricrea il concetto trasmesso. Accingendoci a recensire questo interessante e quasi esaustivo saggio di Nino Barone sulla lingua siciliana, anzitutto siamo rimasti sorpresi, positivamente dalla quantità, qualità e puntualità della ricerca che questo autore, un eccellente poeta, dimostra di avere eseguito uno studio accurato e quasi completo sulla lingua siciliana. E questo non lo affermiamo solo noi perché è chiaramente espresso anche nella dotta e precisa prefazione al volume firmata dall’emerito professore Federico Guastella.

La lingua di un popolo è anche la storia di quel popolo. E la storia ricca e varia del popolo siciliano non poteva far altro che produrre un lessico altrettanto ricco e vario. La base lessicale del Siciliano è, molto probabilmente, derivata dal latino, tuttavia, in effetti, nel lessico della lingua siciliana è possibile trovare eredità o retaggi del greco, dell’arabo, del normanno, del catalano, del francese, dello spagnolo e, andando molto indietro nel tempo, del sanscrito, come ha ampiamente dimostrato l’eminente glottologo siciliano Enrico Caltagirone nel suo volume “Origine e lingua dei Siculi” Queste eredità rappresentano le impronte della storia dell’Isola, fatta da invasioni, dominazioni e guerre, nonché da innumerevoli contatti con le genti indo-europee e mediterranee in genere. Questi eventi, millenari, hanno determinato in quello che era l’idioma originario dei Siculi, una serie innumerevole e continua di contaminazioni, intrusioni e commistioni che tuttora, anche se in misura ridotta, continuano, con la lingua ufficiale Italiana e con termini stranieri, di uso comune che finiscono con l’essere assimilati dalla lingua nella quale penetrano, rimanendovi. E allora, ecco il greco-siculo, il latino siculo- l’arabo-siculo, il franco –siculo, l’ispano-siculo, l’italo-siculo. Ma, sostanzialmente, sempre una lingua, una sola: il Siciliano.

Il siciliano che, dopo il disfacimento del Latino, divenne la prima lingua letteraria italiana (Dante, nel De Vulgari Eloquentia: “tutto ciò che gli italiani poeticamente compongono si chiama siciliano”; e il Devoto: “la Sicilia a partire dal XII secolo, nel periodo delle due grandi monarchie, la normanna e la sveva, ha elaborato la prima lingua letteraria italiana”).

Studiando e facendo ricerche su una lingua non si può dimenticare che bisogna distinguere la lingua parlata da quella scritta che sono foneticamente e sintatticamente diverse e questo concetto appare come assolutamente precipuo nella lingua siciliana, infatti, nelle diverse zone della Sicilia o, addirittura, nella stessa provincia anche a distanza di pochi chilometri, certi termini e certe parole sono diverse nella loro espressione, parlata e scritta.

La parola, infatti, ha un suo compito preciso, è parte di questa verità del linguaggio che nulla concede ad uno sperimentalismo inconcludente di alcuni pseudo poeti di oggi. La lingua di KOINE’ di Barone è un’autentica provocazione, il poeta, dunque diventa quasi un glottologo perché vorrebbe che si realizzasse un nuovo codice linguistico ufficiale, costituito da un corpus di regole grammaticali, morfologiche, sintattiche, ortografiche e fonologiche che trasformasse il vernacolo in lingua letteraria, cioè la lingua comune, pan siciliana, con cui scrivono i poeti che vogliono esprimersi in lingua siciliana.

E questo intento Barone lo ha quasi del tutto raggiunto grazie appunto ai suoi studi e alla sua ricerca sulla lingua, infatti, le sue poesie non sono una espressione tipica del vernacolo trapanese, come potrebbe essere una poesia di un poeta catanese o messinese, interprete ciascuno del proprio idioma locale, ma una espressione in lingua siciliana.

In definitiva, questa ricerca e questi studi sulla lingua siciliana che il poeta Nino Barone ha voluto fare non si può giustificare con una volontà di volere strafare e ben figurare nell’agone poetico e culturale, insomma non lo si può considerare una sorta di esibizionismo culturale, bensì è un amore per la sua terra e le sue tradizioni; il suo talento lirico è ormai noto ed affermato ormai da tempo. Barone per completare le sue conoscenze linguistiche pure essendo un rappresentante affermato della poesia in vernacolo siciliano, ha voluto dimostrare il suo talento lirico e artistico pubblicando anche un libro di sonetti in lingua italiana: “Amor ti tocco” anche questo da me recensito, con il quale ha riscosso un ampio e meritato successo.

Egli ha dimostrato che la classe, la cultura e l’arte, non sono acqua ma espressione di sentimenti elevati, colmati da esperienze di vita vissuta nella comprensione dei valori umani e civili di una persona che ha messo in opera il suo dono naturale di poeta con una sobria capacità artistica e culturale.

Grazie dell’attenzione e una buona serata a tutti!

VITTORIO SARTARELLI

 

L’autore del testo acconsente alla pubblicazione su questo spazio senza nulla pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro. E’ severamente vietato copiare e diffondere il presente testo in formato integrale o parziale senza il permesso da parte del legittimo autore. Il curatore del blog è sollevato da qualsiasi pretesa o problematica possa nascere a seguito di riproduzioni e diffusioni non autorizzate, ricadendo sull’autore dello stesso ciascun tipo di responsabilità.

 

 

 

Un sito WordPress.com.

Su ↑