N.E. 01/2023 – “c’è stata battaglia”, poesia di Ugo Mauthe

una pagina m’ha colpito

una m’ha bruciato

a un’altra m’arrendo

mai che sia il contrario

*

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N.E. 01/2023 – “Una voce come il vento”, poesia di Sandra Manca

Una voce come il vento

tra il ferro, si leva

da notti insonni, ti chiama

per nome nella sua canzone

di mezza età; la segui.

Immaginandola donna la senti

posarsi sulle tue labbra,

vorresti trattenerla

in un bacio proibito,

sino al mattino.

Vorresti raccontare

di quella nebbia sugli occhi,

dei fantasmi che ti chiedono

di cantare, con la loro voce,

un altro destino.

Poi l’eco tace, sul letto disfatto

e di quel bacio resta un brivido,

immaginario, e un diario.

*

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N.E. 01/2023 – “Pagine”, poesia di Lucia Cristina Lania

 Davanti a me pagine bianche

 percepisco cuore e anima discorre tra loro

 la mia mente ben comprende le parole…

 d’improvviso scrivo

 intingo la penna nel fluire del mio io.

 Scorre l’inchiostro

 trasluce tra sillabe e consonanti

 tornano i ricordi il presente è nuova realtà

 le illusioni restano sospese

 il domani è chimera

 così prendono vita i versi

 foglio dopo foglio

 il libro si anima…

 la scrittura fluisce nell’ora

 resterà impressa per il futuro

 nell’andare verso chi leggerà.

*

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N.E. 01/2023 – “La tua voce”, poesia di Antonietta Langiu

Echi di antiche nenie

suoni slabbrati

che si rincorrono all’infinito belati lontani che rimbalzano tra i graniti arroventati

e la tua voce che si perde nelle pieghe dei ricordi.

L’ho cercata invano

nei meriggi di silenzio

nelle notti senza luna.

L’ho cercata

nello strappo delle fughe nello smarrimento dei ritorni.

Sempre, nella solitudine lacerante tra il restare e il fuggire,

solo la tua voce io cercavo. La tua voce perduta e lontana

nei meandri bui della mia anima.

*

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N.E. 01/2023 – “Catarsi”, poesia di Izabella Teresa Kostka

Non so ove alloggia il mio pensiero,

svolazza,

varcando le umane frontiere,

alberga nelle stanze di tante presenze,

viaggia sui convogli della metropolitana.

Vive,

nutrito di poesia,

un fanciullo ribelle senza legami,

aleggia tra i volti multicolore

ignorando la fede e le antiche bandiere.

Odo il suo richiamo.

Concedo le membra alla dolcezza,

a un tocco soave d’ispirazione,

m’accompagnano in questa strana crociera

verso le coste prive di nome.

Le lande di ogni nazione

sconosciute al pianto di desolazione,

l’isole della scrittura.

*

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N.E. 01/2023 – “Ricordi”, poesia di Gian Luca Guillaume

Dal riflesso dell’armadio a specchio

un fascio di luce polverina

indorava la libreria in stile di papà,

le ante in vetro a riparare libri vetusti e recenti:

il sensuale D’Annunzio, il perfido Aretino,

il sempre giovane Rimbaud, l’avventuriero Conrad,

l’intramontabile Camilleri, l’oscuro Moresco e tanti altri,

tutti stipati sullo stesso ripiano,

alla rinfusa, fraternamente.

Papà era dappertutto,

aveva lasciato tracce del suo passaggio in ogni libro:

una dedica, una piega, un verso sottolineato,

una fodera trasparente, una cartolina come segnalibro.

Quanti ricordi del lettore che fu

quanti ricordi smemorati dall’abitudine:

quel lume di sole aveva aperto

pagine di vita a lungo dimenticate,

il grande Libro del Mondo,

frammenti del passato sepolti nella memoria,

e di lì a poco investito me di calore

e di colore, di un giallo a dir poco indescrivibile.

*

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N.E. 01/2023 – “Quasi un addio”, poesia di Gabriele Greco

È stata tempesta tutta la notte.

La stanza in penombra ora

è un nido ovattato di risvegli.

Silenzi disfatti

nello specchio e

quel profumo violaceo

dei miei libri di poesia

lasciati così sul tappeto.

È già l’ora di andare,

lungo strade di respiri.

Quest’amore è un battito,

una distrazione del tempo.

Di spalle mi abbracci, ecco:

piangeranno le foglie

ma non ci perderemo.

E forse mai sapremo

perché ogni notte

livida muore

col mattino.

*

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N.E. 01/2023 – “A chi”, poesia di Filomena Gagliardi

Dove tracciare parole

A chi non ha fogli

Dove disegnare la Speranza

A chi non ha penne e matite

Per appoggiare il volo della mente

A Chi non ha voce

Impressa nei segni

Per costoro vorrei

Quaderni

Agende

Albi

Materia di inciampo

Ricettacolo di futuro

Libri da scrivere con quotidiana libertà.

*

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N.E. 01/2023 – “Introspezione” e “Paesaggio interiore”, due poesie di Loretta Fusco

Introspezione

Ho sbriciolato gomme intere

a furia di cancellare

pagine di una me irrisolta

sovrapponendo immagini

delle mie tante proiezioni possibili.

Una sequenza di scatti

ipotetiche vite invissute

capovolte sul fondo di una scatola,

tra ciglia sparse di rimpianto.

*

Passaggio interiore

Apparentemente sembro

quando sprofondo

nello specchio

della mia immagine fittizia.

Quanto di quella sono, non sono,

vorrei strappare

gli strati sovrapposti

per ritrovare

i miei tratti naturali,

quelli che avevano stampati

rossori e stupore

di un fragile equilibrio.

Non si occulta

ciò che sei,

lo specchio restituisce

la smorfia della tua finzione.

*

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N.E. 01/2023 – “All’ombra della luna”, poesia di Tina Ferreri Tiberio

Tra una storia e l’altra la nostra vita

scorre dipanandosi in rivoli

e palpiti scomposti.

C’era un tempo in cui lo stupore

mescolava l’ardire allo smisurato

 riverbero del sole

e nello spazio infinito pagine bianche

 e parole travolgenti si rincorrevano

a perdifiato senza perdersi nel tempo.

 All’ombra della luna il pensiero indaga

senza sosta e oltre la siepe, al di là delle ombre

 tra una foglia d’acero e una di castagno

scruta in quel casolare, in quel vicolo,

e come in un sogno immagini ad acquerello

si fissano come dipinti sulla tela.

All’ombra della luna i rattoppi s’imbevono

e si disperdono nella nebbia, intrappolati

e rasenti raccontano visioni che risuonano

in un tintinnio, in uno scroscio insensato

e smarrito.

*

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N.E. 01/2023 – “Labirinto”, poesia di Cinzia Demi

Sono così i labirinti, hanno vie, traverse e vicoli ciechi, e c’è chi dice che il modo più sicuro di uscirne è di continuare a camminare e girare sempre dallo stesso lato, ma questo, come siamo obbligati a sapere, è contrario alla natura umana.

L’anno della morte di Ricardo Reis, Josè Saramago

   quando si sceglie una direzione

e la macchia del sole

ci accompagna   nuda di raggi

appena forgiati e già vinti

dall’increspo dei nembi

   non serve pronunciare

un nome che dia conforto

se è nel continuare che

si trova la ragione   la

sola cagione dello sforzo

   e se è un boomerang la

voce che allontaniamo

che spingiamo negli

angoli in ombra della

strada (che non è la fede

   la compagnia che cerchiamo)

allora interviene il vento

a mostrarci il labirinto

dove siamo   spazzando

via le foglie e la paglia

   soffiando sul tarassaco

che spollina l’aria

soffoca ogni via d’uscita

e riempie il fossato

simulacro ormai d’afasia

*

   non è nei giorni adolescenti

che ripensiamo ai trionfi

di bellezza   lì, inermi

frastornati dagli appelli

inseguiamo l’eterno

   ci chiudiamo nei silenzi

nel regno della guerra

e dei confini   stiamo

come tigri senza artigli

come martiri bambini

   e si forma nella mente

un labirinto che dirotta

l’esperienza nei sepolcri

del paese   ti sommergono

le stelle nelle storie

   nelle vene   nei rintocchi

di campane   e aderisce

il nostro muschio al disegno

che s’affaccia   sul foglio

misurato dell’amore

   mentre un pensiero

osceno e struggente trepida

nelle mani   si fa motore

d’aurora nella nudità

di una perfetta giovinezza

*

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N.E. 01/2023 – “Il popolo del libro”, poesia di Mario De Rosa

Io incalzato all’ultimo confine

indietro un passo ed è l’eterno abisso

penso di dare l’ultima battaglia

in cerca di speranza o d’un appiglio.

Ma non ho maghi o sfere di cristallo

ossicini e interiora di stregoni o sciamani

che facciano al mio “Io” vaticinio

un Dorian Gray smascherato dal libro.

E nella Bibbia vere le scritture

di luce eterna  per il mio cammino

che svelano menzogna in ogni anfratto

son Verità mi perdonano tutto.

E a voi grido o popoli del libro

specchiatevi nel  Verbo un solo istante

e se dagli occhi vi cadranno scaglie

dolente lacrima vi darà Vita.

*

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