Quattro inediti di Matteo Piergigli, autore de “La densità del vuoto”

Segnalazione a cura di Lorenzo Spurio

FB_IMG_1559227848239Matteo Piergigli (Chiaravalle, AN, 1973) vive a Monte San Vito (AN). Si è diplomato nel 1992, ha fatto quattro anni di vita militare come ufficiale dell’Esercito e dal 1999 è impiegato tecnico presso un’azienda che gestisce il S.S.I. nella provincia di Ancona. Per la poesia ha pubblicato Ritagli (Kimerik, 2015), la raccolta Notos (Aletti, 2016, in un volume contenente le opere di cinque autori), Ritagli 2 (Arduino Sacco, 2016), La densità del vuoto (Samuele, 2019). Nel 2016 e 2017 ha partecipato a due ritiri poetici della Samuele Editore e a vari Laboratori di poesia. Sue opere sono presenti nell’antologia Laboratori di poesia (Samuele, 2017) e sono apparse su vari numeri della rivista di poesia e critica letteraria Euterpe (usciti da luglio 2016 a novembre 2017). Dal 2015 ha ricevuto numerosi riconoscimenti e apprezzamenti in diversi premi letterari.

 

Quattro inediti:

 

ho sognato freddo

tra le dita toccarsi

lo sguardo appeso

per non inciampare

un passo in più

 

*

 

fuori le foglie

cadono (troppo) presto

nello sforzo di mostrare

senza riuscire il debito

si aggrava

 

*

 

rileggerò il passato

gli episodi dei se

le date a cui resistere

per non sentire il confine

incerto delle nuvole

 

*

 

fisso nei quadretti

del foglio i visi

raccontati dai giorni

con te è vivere-morire

il buio la meta 

 

La riproduzione del presente testo e dei brani poetici riportati (dietro consenso dell’autore), sia in forma di stralcio che integrale, non è consentita in qualsiasi forma senza il consenso scritto da parte dei relativi autori.

 

Ricordo di Zavanone e inediti di Gianni Milano; esce il nuovo numero di “Euterpe” con poesie di E. Pecora, F. Pusterla, M.P. Quintavalla e haiku di M. Bettarini

Esce il n°30 (importante traguardo!) della rivista di poesia e critica letteraria “Euterpe”, aperiodico tematico di letteratura online, ideato e diretto da Lorenzo Spurio e rientrante all’interno delle attività culturali promosse dall’Ass. Culturale Euterpe di Jesi.

Tale numero proponeva quale tematica alla quale era possibile ispirarsi e rifarsi: “L’uomo di fronte alla natura: descrizioni, sublimazioni e terrore”.

La prima parte è dedicata al poeta e pedagogista piemontese Gianni Milano. Lorenzo Spurio nel lungo articolo rintraccia i momenti cruciali della vita dell’uomo e della sua intensa produzione letteraria, con una selezionata scelta di inediti da alcune sillogi scritte nel corso degli anni da Milano. Fa seguito un articolo a firma della poetessa e critico letterario Rosa Elisa Giangoia dedicato al ricordo del poeta Guido Zavanone (1927-2019) recentemente scomparso.

Hanno collaborato e contribuito con proprie opere a questo numero della rivista (in ordine alfabetico) gli autori: Abenante Carla, Argentino Lucianna, Baldazzi Cinzia, Bardi Stefano, Bello Diego, Bettarini Mariella, Bianchi Mian Valeria, Biolcati Cristina, Bonanni Lucia, Buffoni Franco, Bussi Alfredo, Calabro´ Corrado, Carmina Luigi Pio, Carrabba Maria Pompea, Cascella Luciani Anna, Casuscelli Francesco, Chiarello Maria Salvatrice, Chiarello Rosa Maria, Cimarelli Marinella, Consoli Carmelo, Corigliano Maddalena, Cortese Davide, Curzi Valtero, D´Errico Antonio G., Dante Daniela, De Maglie Assunta, De Stasio Carmen, Di Iorio Rosanna, Di Palma Claudia, Di Salvatore Rosa Maria, Di Sora Amedeo, Enna Graziella, Ferraris Maria Grazia, Ferreri Tiberio Tina, Fiorenzoni Fiorella, Fiorito Renato, Flores d´Arcais Alessandra, Follacchio Diletta, Fratini Antoine, Fusco Loretta, Gabbanelli Alessandra, Giangoia Rosa Elisa, Giorgi Simona, Kemeny Tomaso, Kostka Izabella Teresa, Langiu Antonietta, Lania Cristina, Lubrano Rossella, Luzzio Francesca, Maggio Gabriella, Malito Antonietta, Marcuccio Emanuele, Milano Gianni, Minerva Gianni, Minore Renato, Mongardi Gabriella, Pardini Nazario, Pasero Dario, Pecora Elio, Pellegrini Stefania, Pierandrei Patrizia, Polvani Paolo, Porri Alessandro, Pusterla Fabio, Quintavalla Maria Pia, Raggi Luciana, Riccialdelli Simona, Saccomanno Mario, Scalabrino Marco, Seidita Antonella, Sica Gabriella, Silvestrini Maria Pia, Siviero Antonietta, Spagnuolo Antonio, Sponticcia Andrea, Spurio Lorenzo, Stanzione Rita, Stefanini Anna Maria, Strinati Fabio, Vargiu Laura, Veschi Michele, Zanarella Michela, Zavanone Guido.

Il nuovo numero può essere letto e scaricato cliccando qui e, a seguire, nei vari formati:

Visualizzazione in ISSUU/Digital Publishing adatta per smartphone e tablet

E-book: Azw3 per Kindle – Mobi – Epub

 

collage_per-euterpe-30

Di particolare interesse è la sezione saggistica del presente volume che si compone dei seguenti contributi:

ANTOINE FRATINI – “L’importanza dei paesaggi dal punto di vista psicologico”

VALERIA BIANCHI MIAN – “Accendere la luce della coscienza nel collettivo, ovvero due parole sulla ricerca animale a partire dai macachi di Torino e Parma”

ALFREDO BUSSI – “La deriva poetica della promozione territoriale”

FRANCESCA LUZZIO – “Il roditore della natura”

RENATO MINORE – “Le immagini e la voce del calcio”

DILETTA FOLLACCHIO – “Uomo, letteratura e natura. Dalla natura sacralizzata all’«arido vero»

VALTERO CURZI – “Natura Madre nel pensiero romantico”

AMEDEO DI SORA – “Il Paese d’Anima di Tristan Corbière”

STEFANO BARDI – “Natura, magica natura. La poesia di Francesco Scarabicchi”

GRAZIELLA ENNA – “Il paradiso perduto: alcune interpretazioni e variazioni del topos dell’età dell’oro dal periodo classico al Cinquecento”

MARIA GRAZIA FERRARIS – “Il parco della “contemplazione e della riflessione”

TINA FERRERI TIBERIO – “La Natura tra Filosofia e Scienza”

LUCIA BONANNI – “Il mito del changeling come spiegazione di malattie misteriose, rapimenti e scambi di bambini anche in relazione ai fenomeni naturali”

CARMEN DE STASIO – “La distopica sublimazione. Il movimento vorticoso di Il Secondo Avvento di William Butler Yeats”

CINZIA BALDAZZI – “L’uomo e la ragione contro l’«empia natura». Riflessioni sulla Ginestra leopardiana”

 

Ricordiamo, inoltre, che il tema del prossimo numero della rivista al quale è possibile ispirarsi sarà

“L’ “io” in letteratura. Individualità e introspezione”. I materiali dovranno essere inviati alla mail rivistaeuterpe@gmail.com entro e non oltre il 20 Aprile 2020 uniformandosi alle “Norme redazionali” della rivista (http://rivista-euterpe.blogspot.it/p/norme-redazionali.html). È possibile seguire il bando di selezione al prossimo numero anche mediante Facebook, collegandosi al link: https://www.facebook.com/events/823533098100301/

 

Paolo Ragni sul libro di poesie “Pareidolia” (The Writer, 2018) di Lorenzo Spurio

Recensione di Paolo Ragni

Chiaramente la prima cosa che si fa, quando si ha in mano questo libro di poesie (Pareidolia di Lorenzo Spurio, The Writer, Marano P., 2018), è correre su un dizionario tradizionale o su un motore di ricerca e indagare subito sul significato del titolo. Scopertolo (ma non stiamo qui a dirvelo, è meglio che ve lo cerchiate per conto vostro), può darsi vi subentri una certa inquietudine: il web è pieno di citazioni strane e misteriose, mentre la spiegazione psicologica, a portata di tutti, lascia comunque qualche cosa di amaro.

Eppure, quant’è bello guardare le nuvole e scoprirvi disegni, immagini, figure umane!

Ecco, quest’opera di Lorenzo Spurio rimanda più spesso agli incubi che ai sogni. La sua capacità onirica qui diventa realmente e tragicamente visionaria e si lascia andare, pur in una scrittura sempre ricercata ed attentissima, a immagini di un mondo che giusto non è, sano non è, privo di equilibrio.

Qoyaanisqatsi era un film di quasi 40 anni fa, privo di trama e di dialoghi, difficilmente catalogabile se non come “documentario”. Il titolo significa, grosso modo, che “non c’è più equilibrio”. E qualche cosa di analogo, pur nella ricchezza delle ascendenze che un libro colto come questo di Spurio (come tutti quelli di Spurio) si porta dietro, si ritrova nelle pagine aspre, attonite o rabbiose dell’autore.

Spurio lo conoscevamo preferibilmente come narratore, e aveva dato già buona prova di sé, ad esempio, ne La cucina arancione e in Ritorno ad Ancona e altre storie (con Sandra Carresi). Ottimo addirittura il lavoro da lui svolto, con grande passione ed altrettanto puntiglio, sulla poesia marchigiana oggi, vero e proprio caposaldo di un amore verso la sua terra; riesce ad andare nel profondo e ad evitare le critiche cui invariabilmente si va incontro quando si fa una selezione di autori e di testi.

67331680_476967833093393_6925120120343756800_n

Queste poesie di Spurio, non certo le sue prime, del resto, vista la sua militanza in questo campo già da vari lustri, sono però qualche cosa di totalmente nuovo.

Già l’originale citazione di Magrelli coglie nel segno: in definitiva alla vita si deve pur partecipare, alla poesia pure. E il poeta Magrelli sorprende non solo perché, già giovanissimo, in un panorama un po’ rumoroso, preferiva stare appartato e distillare siluri di ghiaccio sparsi tra le cose immutabili. Ma perché Magrelli stesso, come lui stesso si è scherzosamente definito bastian contrario, in periodi di caduta libera di valori civili, si è messo a manifestare, dignitosamente ma ad alta voce, la sua protesta contro un mondo ormai troppo freddo e convenzionale, schiacciato com’è dal fuggi fuggi delle immagini televisive o del web; lui, abituato a scorrere per anni i grandi classici, è quindi un Virgilio che ci introduce in queste pagine che molto spesso sono non dichiaratamente ma obliquamente e con ancor più forza esplosive.

Già l’enigma si apre, incerto, con il primo testo, e la sua inquietante conclusione che dà il titolo alla poesia: “ora qui, ora là”, vero e proprio passepartout che indica al lettore che non deve aspettarsi verità, ma la sola ricerca della verità (e non è poco! specie in un’era in cui tutti hanno da insegnare qualcosa, magari dicendolo in inglese: counseling); non certezze a buon mercato, ma casomai, obiezioni, contestazioni, ribellioni.

Non conoscevamo Spurio ribelle. Ma tant’è. Spurio rifugge saggiamente da ogni facile retorica, gelido e iracondo insieme, preso com’è da sacro furore davanti alla ferocia della vita (e della morte). Quante poesie abbiamo dovuto leggere, dagli anni Novanta a oggi, sulle innumerevoli stragi via mare, dai naufragi dall’Albania sulla costa adriatica e ionica fino a quelli sul mar di Sicilia. Ma mai avevamo letto frasi così taglienti, che reggono il punto esclamativo senza alcun punto di caduta: “non chiudete quei sacchi spazzatura!“. Mai avevamo notato, in questo silenzioso ghiaccio che addolora, questa contemplazione gelida e tragica di “noi che abbiamo osservato afoni“.

Questa linguaggio ha il coraggio di usare il tono del rimprovero e della sfida vera e propria, ricalcando in qualche modo le invettive dantesche o certo linguaggio veterotestamentario, dove alla profezia mi mischia lo strazio del presente: Quel “provate voi” in “L’acqua rossa di Aleppo” è un insulto alle nostre tiepide coscienze, è un vivere in perpetua vigilanza, senza sentimentalismi e lacrime facili.

Questo si ha perché Spurio, caso raro nella poesia odierna, sa descrivere, sa mettersi obiettivamente a fotografare cose, oggetti, parlandone ora con furia ora con quell’aria così apparentemente distaccata che invece è più potente dei più trepidi accenti: “Questo mare ha succhiato il tempo / e lo ha portato disgiunto da me /, oggi che quest’arsura di memorie/ lacera una soglia d’acqua / che prima sapevo riconoscere / e oggi si è sciolta” (in “L’acqua indocile”).

In realtà, l’Autore insiste nel rimescolare le carte, le immagini, dando loro contorni diversi, diverse prospettive, e, talora, come nelle migliori pareidolie, perfino un senso.

Difficile trovare un senso alle guerre, le violenze, le fughe, alle domande che rimangono appese (“Risposta di liquidità”) agli oggetti inutili e corrosi dal male umano (la gialla ruota del divertimento”, in “Primavera a Prypiat”). Difficile è rimanere indifferenti davanti alla cattiveria umana, che da qualunque parte provenga è comunque sempre in grado di compiere scempi.

E così, l’insipienza, da Cernobyl ai terremoti in Centro Italia, dall’Iran al Pakistan, dall’Ungheria all’Iraq e alla Siria, si presenta crudele e sempre uguale a se stessa: si è detto che il bene è creativo e sempre nuovo, il male, invece, è sempre il solito. Ed è vero perché il male, comunque lo si rigiri, merita sempre l’appellativo di inutile, di ripetitivo, qualunque sia la sua latitudine. Mentre il bene, adombrato spesso dallo sdegno, trova sempre nuovi accenti, con quell’aria di sfida e di provocazione che riscontriamo sempre molto volentieri:

Spiegatemi perché (…) Ditemi perché la vita si rovina (…) Oggi la ruggine ha vinto, signori e comari” (da “Trittico del fuoco”).

Non vogliamo però dare di questo volume un’idea unilaterale. Del resto, le poesie più acide (accompagnate spesso da versi più lunghi) si alternano, talvolta, a improvvisi sprazzi colloquiali, dove il tu non è un avversario da contestare o un ipotetico colpevole del male del mondo. Uno dei casi più belli è l’incipit di “La notte mi tocca”, vera pausa si silenzio, come càpita di ascoltare nell’altalenare dei movimenti di un concerto barocco: “Pure stasera non sai (…) Eccola trapunta di sogni, / lambisce i fiori della riva; / pare che il profumo / sia dissolto ovunque“. Attimo di pace, momento di apparente armonia che si riallaccia a tutti i “tu” amichevoli che il nostro Novecento ha saputo darci. È anche curioso che, nella trepida ansia dell’ultimo testo, sappiano coesistere sia immagini concrete, vivide, sia affermazioni taglienti, dialettiche, che non danno pace: “la lotta si consuma tra l’erba e / il sospiro che brilla e riparla“. Ed è anche bello osservare l’invito a questo tu, con cui terminano, in modo non desolato ma fiducioso, la poesia stessa e il libro tutto.

Infine, da notare l’interessante prefazione di Michela Zanarella, specie nell’osservazione che “non è possibile voltarsi dall’altra parte”, sia la nota di lettura di Nazario Pardini, che ribadisce quanto “è più facile sperdere la nostra identità che scoprine l’essenza”. Del resto, osserva, “la poesia (…) è soprattutto riflessione etica“. E questo è un grande regalo che, in questi spenti tempi di risolini, svaghi e rilassamento, Spurio ci ha saputo donare.

PAOLO RAGNI 

Firenze, 16-01-2020

 

L’autore del presente testo acconsente alla pubblicazione su questo spazio senza nulla pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro. E’ severamente vietato copiare e diffondere il presente testo in formato integrale o parziale senza il permesso da parte del legittimo autore. Il curatore del blog è sollevato da qualsiasi pretesa o problematica possa nascere in relazione ai contenuti del testo e a eventuali riproduzioni e diffusioni non autorizzate, ricadendo sull’autore dello stesso ciascun tipo di responsabilità.

 

 

Il critico Cinzia Baldazzi sull’antologia del IV Concorso “Storie in viaggio” dell’Ass. Euterpe

Recensione di Cinzia Baldazzi

IMG_5666.JPGSe è vero che ogni viaggio lo ripeti tre volte – quando lo sogni, quando lo vivi, quando lo ricordi – la IV edizione del Concorso di Letteratura “Storie in viaggio”, organizzato dall’Associazione Culturale Euterpe presieduta da Lorenzo Spurio (con il patrocinio morale della Provincia di Ancona e dei Comuni di Morro D’Alba e di Senigallia), ha concesso alle opere in tema una quarta possibilità, ossia di poterne scrivere. Allora, qual è in genere il Kunstwollen (la volontà artistica) a fondamento dei testi letterari dedicati al viaggiare? Leggendo l’antologia di racconti che ne è seguita, varie sono le ipotesi attendibili: tra di esse, quella di aspirare a registrare – sublimandole – tracce di un avvenimento storico-concreto non nel ruolo di eventi vissuti, e quindi raccontati, piuttosto nel loro risultato.

Narrare un viaggio comporta, dunque, voler esporre al destinatario un elemento esplicativo del messaggio in base al quale i brani in prosa o in versi tentano di essere compresi non soltanto mediante una catena dialettica di segni-storia, forma e contenuto, ma anche attraverso un’opinione a se stante, capace di penetrare – oltre l’esigenza empirica – le condizioni medesime della sua esistenza: vale a dire il movimento materiale dei corpi e gli spostamenti dell’anima, il ravvicinamento e l’allontanamento da persone care o nemiche.

Così, nella short story di Massimiliano Ivagnes (Castrignano del Capo, LE) dal titolo Se non qui, dove?, prima classificata nella sezione a tema, la domanda stessa del titolo profila da una parte un fato di morte senza scampo, dall’altra l’unica via di utopica sopravvivenza consentita al pescatore morto in mare. La struttura semiotica è delicatissima, nell’intento di non sovrapporre al narrato il pensiero del narratore: essa è perlopiù corrispondente alla personalità del genitore, rispettata, amata, ma bisognosa al punto di essere protetta.

Nella conchiglia che in chiusura restituisce al figlio il rumore marino ha inizio l’apertura allo spazio complessivo che, accompagnato da una tempesta, aveva inghiottito il corpo dell’anziano con la vecchia imbarcazione (dal nome di “Libera“), riconducendolo, però, al principio originario, all’incipit di natura perenne, di viaggio eterno: i flutti marittimi, il ritmo delle onde, il sapore dell’acqua salata. Tornano in mente le parole di Cesare Pavese: «Nulla è vostro, tranne le cose essenziali – l’aria, il sonno, i sogni, il mare, il cielo – tutte le cose tendono verso l’eterno o ciò che possiamo immaginare di esso».

In Fragilità di Nicoletta Morbioli (Verona), al secondo posto, lo spazio-tempo del viaggio testimonia una storia di adozione internazionale, prima, durante e dopo. Il linguaggio è alternato tra l’immediato e la memoria, quasi riecheggiando, da una riga all’altra, il suggerimento di Guy de Maupassant: «Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno».

È l’augurio di Gioia Casale, Presidente del Concorso, la quale, dopo aver definito l’antologia «uno scrigno che contiene oggetti preziosi», così prosegue rivolgendosi agli scrittori: «Con le vostre esperienze, l’arricchimento donato dal viaggio, le vite descritte e il bagaglio di conoscenza più ricco, diventa un vero e proprio forziere di abbondanza, un piccolo patrimonio da conservare e leggere ogni volta che si vuole evadere con la mente, un dono prezioso da custodire con gelosia».

In chiave onirica si conclude, lasciando l’epilogo in divenire, il racconto terzo classificato Gli ottanta scalini di Maurizio Asquini (Novara), dotato di un’intelaiatura semantica intensa, coinvolgente. Un figliolo mai ritornato dalla guerra e due genitori nella loro casa, mentre la madre cambia le lenzuola al letto dello scomparso. Recatosi nella fredda e distante Russia per lavoro, il padre incontra un ragazzo che gli volge «uno sguardo furtivo». Buona sorte? Incredibile coincidenza? Semplice illusione?

Il Premio Speciale della Critica, sempre per il racconto a tema, è stato attribuito a Marco Bugliosi (Roma) con Il mio nome è Grande. In un impianto di trama-intreccio solido ed esente da facili emozioni, la voce narrante appartiene a un albero, a una “grande”, alta, forte quercia secolare in grado di comunicare una vicenda struggente della lotta partigiana (nella contrada abruzzese di Santa Giusta, vicino a Torricella Peligna), dove l’itinerario percorso dalla giovane Tonia per unirsi all’amato Nico coinciderà con la tappa finale della sua morte.

«Le storie ci uniscono, si incrociano, si intersecano, ci fanno sentire più vicini, più umani nelle paure, fragilità e sofferenza che ci accomunano», scrive Michela Tombi, consigliere dell’Associazione Euterpe, presentando il volume: «I faticosi cammini ci insegnano a capire che la vita si muove nello spazio e nel tempo come un corpo si trasforma sempre, non solo esteriormente, perché chi torna non è mai la stessa persona che è partita e deve capire il perché».

CINZIA BALDAZZI

L’autore del presente testo acconsente alla pubblicazione su questo spazio senza nulla pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro. E’ severamente vietato copiare e diffondere il presente testo in formato integrale o parziale senza il permesso da parte del legittimo autore. Il curatore del blog è sollevato da qualsiasi pretesa o problematica possa nascere in relazione ai contenuti del testo e a eventuali riproduzioni e diffusioni non autorizzate, ricadendo sull’autore dello stesso ciascun tipo di responsabilità.

Il bando del IX Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi” (scadenza 30-09-2020)

Art. 1 – ORGANIZZAZIONE

Viene bandita la nona edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, ideato, fondato e presieduto dal poeta e critico letterario Lorenzo Spurio e organizzato dall’Associazione Culturale Euterpe di Jesi.

Art. 2 – PATROCINI MORALI

Il Premio è patrocinato dalla Regione Marche, dall’Assemblea Legislativa della Regione Marche, dalla Provincia di Ancona e dai Comuni di Jesi, Ancona e Senigallia.

Art. 3 – PARTNERSHIPS

Il Premio gode del sostegno e della collaborazione esterna (partnership) di alcune enti e associazioni culturali che condividono gli intenti di promozione e diffusione della cultura e le finalità del concorso: Centro Studi “Sara Valesio” di Bologna, Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna, Associazione “Le Ragunanze” di Roma, Associazione Siciliana Arte e Scienza (ASAS) di Messina, Associazione “Arte per Amore” di Seravezza (Lucca), Associazione “L’Oceano nell’anima” di Bari, Associazione “Africa Solidarietà Onlus” di Arcore (Monza-Brianza), Associazione “Il Faro” di Cologna Spiaggia (Teramo), Associazione “Poesia & Solidarietà Onlus” di Trieste, AlmanHaiku e Wiki-Poesia.

Art. 4 – REQUISITI FONDAMENTALI

Si può partecipare sia con opere edite che inedite. Qualora l’opera sia edita è necessario indicare nella scheda di partecipazione il riferimento bibliografico completo dove è precedentemente apparsa (titolo opera, casa editrice, luogo e anno di pubblicazione). L’organizzazione è sollevata da qualsiasi problematica, disguido e controversia possa nascere nel caso in cui l’autore presenti la sua opera come inedita quando, in realtà, essa, alla data d’invio della partecipazione al premio, è edita.

Art. 5 – NORME DI ESCLUSIONE

a)   L’opera non deve aver ottenuto un premio da podio (1°, 2°, 3° premio assoluto o ex aequo) in un precedente concorso al momento dell’invio della propria partecipazione, pena l’esclusione. Se la singola opera fa parte di una silloge, mini raccolta o raccolta che è risultata premiata con un premio da podio potrà essere inviata ma non dovrà avere il medesimo titolo della silloge, mini raccolta o raccolta premiata, pena l’esclusione.

b)   I vincitori del 1° premio assoluto dell’edizione precedente di codesto Premio (anno 2019) non potranno concorrere nella medesima sezione di riferimento, pena l’esclusione.

c)   È fatto divieto ai Soci Fondatori e ai Soci Onorari dell’Associazione Culturale Euterpe, ai Presidenti di Giuria attivi o passati del presente premio, ai Presidenti delle Associazioni partner e ai vincitori di Premi Speciali “Alla Carriera” e “Alla Cultura” in precedenti edizioni del premio prenderne parte, pena l’esclusione.

Art. 6 – MINORENNI

I minorenni partecipano a titolo gratuito. Per la loro iscrizione è necessario che la scheda dati venga firmata in calce da un familiare (indicando tra parentesi il legame di parentela) o da un curatore o chi ne fa le veci. Si rammenta che le opere dei minorenni verranno valutate al pari di quelle degli adulti nelle  medesime sezioni di riferimento e che la loro valutazione non avverrà secondo una graduatoria a parte, non essendo dedicata una specifica sezione alla partecipazione di minori e giovanissimi.

Art. 7 – SEZIONI A CONCORSO

Il Premio è articolato in dieci sezioni identificate dalle lettere dell’alfabeto. Il partecipante può prendere parte a una o più sezioni.

SEZIONE A – POESIA IN ITALIANO: Si partecipa con un massimo di tre poesie in lingua italiana a tema libero in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo, l’eventuale sottotitolo, dedica, spazi bianchi).

SEZIONE B – POESIA IN DIALETTOSi partecipa con un massimo di tre poesie in dialetto a tema libero in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo, l’eventuale sottotitolo, dedica, spazi bianchi). Le opere dovranno avere ben indicato il riferimento al tipo di dialetto o di zona nel quale è parlato e si dovrà allegare obbligatoriamente la traduzione dell’opera in lingua italiana. Qualora la traduzione non sia stata eseguita dall’autore è necessario indicare il nome del traduttore.

SEZIONE C – POESIA IN LINGUA STRANIERASi partecipa con un massimo di tre poesie in lingua straniera a tema libero in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo, l’eventuale sottotitolo, dedica, spazi bianchi). Si considerano lingue straniere tutti quegli idiomi vivi caratteristici degli stati nazionali e federali nonché i patois e le lingue minoritarie che contraddistinguono un popolo. Non si accetteranno opere in lingue artificiali o in codici che non hanno un uso reale o non peculiari di una realtà geopolitica concreta riconosciuta dalla comunità internazionale. Le opere dovranno avere ben indicato il riferimento al tipo di lingua o alla zona nella quale è parlato e si dovrà allegare obbligatoriamente la traduzione dell’opera in lingua italiana. Qualora la traduzione non sia stata eseguita dall’autore è necessario indicare il nome del traduttore.

SEZIONE D – POESIA RELIGIOSA: Si partecipa con un massimo di tre poesie a tema religioso in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo, l’eventuale sottotitolo, dedica, spazi bianchi).

SEZIONE E – PROSA POETICA: Si partecipa con un testo in prosa (no versi) che non superi 1 cartella editoriale pari a 1.800 battute complessivi (spazi compresi) in cui l’elemento narrativo rappresenti un aspetto marginale e secondario a beneficio degli elementi più marcatamente riflessivi e descrittivi che possano far risaltare gli aspetti emozionali e sensoriali dando sfogo alla propria interiorità prediligendo composizioni costruite su un piano lirico di chiaro impatto. Non saranno conformi a tale sezione racconti canonicamente intesi fondati prevalentemente sulla costruzione del personaggio (fiction) o la narrazione di episodi.

SEZIONE F – LIBRO EDITO DI POESIASi partecipa con un solo libro di poesia pubblicato con una casa editrice o auto-prodotto dotato di codice identificativo ISBN. La partecipazione può essere inoltrata dall’autore, dal curatore del volume, dall’editore o dal (riconosciuto) erede letterario dell’autore. In caso di vittoria il premiato verrà comunque considerato l’autore del volume. Si accettano anche libri di poesie in dialetto o in lingua straniera (con traduzione a fronte), di haiku e libri di poesia corredati da immagini (foto e quadri) e antologie (in questo caso si leggano le specifiche sotto). Si accettano, altresì, libri di poesie di autori scomparsi, inviati da parenti, amici, centri culturali ed editori. Verranno in questo caso considerati, in caso di valutazione positiva della Giuria, per un Premio speciale o “Alla memoria”. Il partecipante deve inviare tre copie cartacee del libro e, qualora ne disponga, anche il file originale in formato .doc, .docx o .pdf. Si fa presente che è comunque obbligatorio l’invio delle tre copie cartacee.

Specifiche per la partecipazione con antologie e opere di AA.VV.

Si partecipa con un’antologia poetica (di qualsiasi tipo e composizione, tranne le antologie dei premi letterari) pubblicata con una casa editrice o auto-prodotta dotata di codice identificativo ISBN. La partecipazione può essere inoltrata dall’autore principale, dal curatore, dall’editore o da uno degli autori inseriti. Il partecipante deve inviare tre copie cartacee del libro e, qualora ne disponga, anche il file digitale in formato .doc, .docx, .pdf. Si fa presente che è comunque obbligatorio l’invio delle tre copie cartacee. Qualora il partecipante sia uno degli autori inseriti e non il curatore dell’antologia, il partecipante dovrà informare previamente della sua volontà di partecipare al premio il curatore del volume e dovrà tenerlo aggiornato sull’andamento del concorso e l’esito. Il partecipante sarà l’unico responsabile in materia di comunicazioni con il curatore dell’antologia per tutte le fasi relative del Premio, non potendo il curatore/editore nulla imputare all’organizzazione del Premio.

SEZIONE G – HAIKUSi partecipa con un massimo di tre haiku (5-7-5 sillabe) in lingua italiana in forma anonima.

SEZIONE H – VIDEO-POESIASi partecipa con una video-poesia che dovrà essere inviata solo con una delle due possibilità: 1) caricandola sul sito online YouTube e fornendo nella mail di partecipazione il link del video. In questo caso l’utente non deve assolutamente apportare modifiche al video né cambi di URL per tutta la durata di svolgimento del premio, pena la squalifica; 2) allegando il video (soli formati .avi, .mp4, .wmv) mediante il sito di trasferimento dati gratuito WeTransfer. Non verranno considerati validi altri sistemi di trasmissione delle opere. Non dovranno essere mandati video nei quali siano impiegate canzoni, basi e melodie d’accompagnamento che siano brani tutelati/iscritti alla SIAE. Nella scheda di partecipazione l’autore deve dichiarare di avere utilizzato per la produzione del video materiali (foto, video, musiche) propri o di dominio pubblico o, laddove siano opere di terzi, di aver ottenuto le necessarie liberatorie per l’utilizzo, sollevando l’Associazione Culturale Euterpe da qualsivoglia responsabilità.

SEZIONE I – CRITICA LETTERARIASi partecipa con una recensione, o un testo critico o un’analisi dell’opera, o un approfondimento, o un articolo, o un saggio letterario su un’opera poetica classica o contemporanea della letteratura italiana o straniera (comprensiva su autori esordienti) in forma anonima. Si potranno inviare anche note di lettura, prefazioni, postfazioni e note critiche all’interno di un volume (in questo caso esso dovrà essere corredato dei dati bibliografici) e recensioni. L’opera potrà focalizzarsi sull’analisi di una singola poesia o di più testi, di una silloge, di un libro o più, o dell’intera produzione poetica di un dato autore. Tale testo non dovrà superare le quattro cartelle editoriali pari a 7.200 battute complessive (spazi compresi), senza conteggiare il titolo, le eventuali note a piè di pagina e la bibliografia (consigliata).

Sezione L – LIBRO EDITO DI SAGGISTICA SULLA POESIA: Si partecipa con un solo libro di saggistica / critica letteraria (saggio, volume critico, approfondimento, monografia, tesi di laurea pubblicata) su qualsiasi aspetto relativo alla poesia, sia locale, nazionale che internazionale, pubblicato con una casa editrice o auto-prodotto dotato di codice identificativo ISBN. La partecipazione può essere inoltrata dall’autore, dal curatore del volume e dall’editore. In caso di vittoria il premiato verrà comunque considerato l’autore del volume. Il partecipante deve inviare tre copie cartacee del libro e, qualora ne disponga, anche il file originale in formato .doc, .docx o .pdf. Si fa presente che è comunque obbligatorio l’invio delle tre copie cartacee.

Art. 8 – CONTRIBUTO:

Per prendere parte al Premio è richiesto un contributo di € 10,00 a sezione a copertura delle spese organizzative. È possibile partecipare a più sezioni corrispondendo il relativo contributo. Gli associati dell’Associazione Culturale Euterpe regolarmente iscritti all’anno di riferimento (2020) hanno diritto a uno sconto del contributo pari al 50% per sezione.

Bollettino postaleCC n° 1032645697

Intestazione: Ass. Culturale Euterpe – Jesi – Causale: IX Premio di Poesia “L’arte in versi”

Bonifico bancarioIBAN: IT31H0760102600001032645697

BIC / SWIFT: BPPIITRRXXX (per pagamenti dall’Estero)

Intestazione: Ass. Culturale Euterpe – Jesi – Causale: IX Premio di Poesia “L’arte in versi”

Contantinel caso si invii il materiale per posta tradizionale, la quota di partecipazione potrà essere inserita in contanti, ben occultata all’interno del plico.

Art. 9 – SCADENZA E INVIO

La scadenza di invio dei materiali (opere, scheda di iscrizione compilata e ricevuta del contributo versato) è fissata al 30 settembre 2020. I materiali dovranno pervenire in forma digitale (per le opere esclusivamente in formato .doc; per gli altri materiali anche in formato .pdf o .jpg) alla mail premiodipoesialarteinversi@gmail.com indicando come oggetto “IX Premio di Poesia “L’arte in versi” – 2020”. In alternativa, l’invio può avvenire in formato cartaceo; in questo caso fa fede la data di spedizione. Il plico dovrà essere inoltrato a:

IX Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”

Associazione Culturale “Euterpe”

c/o Dott. Lorenzo Spurio

Via Toscana n°3

60035 – Jesi (Ancona)

Le sezioni F (Libro Edito di Poesia), H (Video-Poesia) e L (Libro Edito di Saggistica) prevedono modi diversi di invio delle proprie opere. Per prendere visione delle modalità, si rimanda al precedente art. 7 del bando.

 

Art. 10 – ELABORATI

Le opere a concorso non verranno in nessun modo riconsegnate. Per quanto concerne le sezioni F (Libro edito di poesia) e L (Libro edito di saggistica) le copie dei volumi partecipanti verranno donate alla Biblioteca del Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna e ad altre biblioteche. Una copia rimarrà nell’Archivio dell’Associazione Culturale Euterpe.

Art. 11 – MOTIVI DI ESCLUSIONE DELLA PROPRIA OPERA

Saranno esclusi dalla Segreteria le partecipazioni che non saranno considerate conformi al bando ovvero le opere che:

a)      riportano nome, cognome, soprannome dell’autore, il motto o altri segni di riconoscimento o di possibile attribuzione dell’opera (con eccezione delle sezioni F,H,L).

b)      sono risultate vincitori di un 1°, 2° o 3° premio in un precedente concorso;

c)      appartengono ad autori che hanno vinto il 1° premio assoluto nella medesima sezione nella precedente edizione del Premio;

d)      appartengano ad autori che sono stati premiati con Premi Speciali “Alla Carriera” e “Alla Cultura” in precedenti edizioni del Premio.

e)      presentano elementi razzisti, xenofobi, denigratori, pornografici, blasfemi, di offesa alla morale e al senso civico, d’incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione di ciascun tipo o che fungano da proclami ideologici, partitici e politici;

f)       appartengono ai soci fondatori e onorari dell’Associazione Culturale Euterpe; ai Presidenti di Giuria attivi o passati del presente premio; ai Presidenti delle Associazioni che collaborano esternamente;

g)      sono giunte prive della scheda dei dati personali e/o del contributo di partecipazione e/o dei testi con i quali s’intende partecipare, e/o con la scheda di partecipazione illeggibile e/o non completata in ogni campo, e/o con modalità non conformi a quanto richiesto dal bando, e/o oltre i termini di scadenza.

Art. 12 – COMMISSIONE DI GIURIA

Le Commissioni di Giuria, differenziate per le varie sezioni, sono costituite da poeti, scrittori, critici letterari, giornalisti ed esponenti del mondo culturale e letterario: Cinzia Baldazzi, Stefano Baldinu, Fabia Binci, Stefano Caranti, Valtero Curzi, Mario De Rosa, Cinzia Demi, Fabio Grimaldi, Giuseppe Guidolin, Francesca Innocenzi, Antonio Maddamma, Emanuele Marcuccio, Francesco Martillotto, Vincenzo Monfregola, Morena Oro, Alessandro Ramberti, Antonio Sacco, Rita Stanzione e Michela Zanarella. La Giuria è presieduta da Michela Zanarella. Il giudizio della Giuria è definitivo e insindacabile.

Art. 13 – PREMI

Per ciascuna sezione saranno assegnati tre premi da podio: 1° Premio: targa placcata in oro 24 kt, diploma, motivazione della giuria e tessera socio ordinario Ass. Culturale Euterpe anno 2021; 2°/ 3° Premio: targa, diploma e motivazione. La Giuria attribuirà il Premio del Presidente di Giuria, il Premio della Critica, il Trofeo “Euterpe”, il Premio “Picus Poeticum” (alla migliore opera di un autore marchigiano), il Premio ASAS (alla migliore opera in siciliano), il Premio “Le Ragunanze” (alla migliore opera sulla natura), il Premio “L’Oceano nell’Anima” (alla migliore opera con ambientazione classica), il Premio “Arte per Amore” (alla migliore opera a tema amoroso), il Premio “Il Faro” (alla migliore opera sul mare), il Premio “Africa Solidarietà” (alla migliore opera sul multiculturalismo), il Premio “Poesia & Solidarietà” (alla migliore opera sulla legalità e solidarietà). Fuori concorso verranno assegnati i Premi Speciali “Alla Memoria”, “Alla Cultura” e “Alla Carriera” a insigni poeti del nostro Paese.

La Giuria potrà proporre ulteriori premi, indicati quali “Menzione d’onore”, ad altrettante opere meritorie non rientrate nei premi da podio.

Nel caso in cui non sarà pervenuta una quantità di testi numericamente congrua o qualitativamente significativa per una sezione, l’organizzazione si riserva di non attribuire determinati premi.

Tutte le opere risultate vincitrici a vario titolo verranno pubblicate nell’antologia del Premio, disponibile gratuitamente il giorno della premiazione.

Art. 14 – RESPONSO

Il responso della Giuria sarà inviato per e-mail a tutti i partecipanti. A tutti i partecipanti verrà inviato il verbale di Giuria a mezzo e-mail. Esso verrà pubblicato sul sito dell’Associazione Culturale Euterpe (www.associazioneeuterpe.com) e sui siti www.literary.it e www.concorsiletterari.it I risultati e i testi vincitori della sezione haiku saranno pubblicati sul portale “Alman Haiku” – Annuario Italiano degli Haiku Premiati all’indirizzo www.almanhaiku.blog Non si darà seguito a richieste in merito a posizionamenti e punteggi ottenuti, analisi estetico-valutative né a commenti critici sulle proprie opere presentate.

Art. 15 – PREMIAZIONE

La cerimonia di premiazione, qualora le condizioni sociali e le normative governative lo consentiranno, si terrà a Jesi (AN) nella primavera del 2021. A tutti i partecipanti verranno fornite con preavviso le informazioni inerenti alla data e al luogo di premiazione. I vincitori sono tenuti a presenziare alla cerimonia per ritirare il premio; qualora non possano intervenire hanno facoltà di inviare un delegato. In questo caso, la delega va annunciata a mezzo mail, all’attenzione del Presidente del Premio entro una settimana prima dalla cerimonia di premiazione all’indirizzo presidente.euterpe@gmail.com. Non sarà possibile delegare membri della Giuria. Non verranno considerate le deleghe annunciate in via informale a mezzo messaggistica privata di Social Networks né per via telefonica. I premi non ritirati personalmente né per delega potranno essere spediti a domicilio mediante Poste Italiane, previo pagamento delle relative spese di spedizione a carico dell’interessato, con eccezione dei premi rappresentati da targa oro 24kt che dovranno essere ritirati necessariamente dal vincitore o delegato il giorno dell’evento. In nessuna maniera si spedirà in contrassegno.

Art. 16 – PRIVACY

Ai sensi del D.Lgs 196/2003 e del Regolamento Generale sulla protezione dei dati personali n°2016/679 (GDPR) il partecipante acconsente al trattamento, diffusione e utilizzazione dei dati personali da parte dell’Associazione Culturale Euterpe di Jesi (AN) che li utilizzerà per i fini inerenti al concorso in oggetto e per tutte le iniziative culturali e letterarie organizzate dalla stessa.

Art. 17 – ULTIME

Il presente bando di concorso consta di diciassette articoli compreso il presente. La partecipazione al concorso implica l’accettazione tacita e incondizionata di tutti gli articoli che lo compongono.

 

 

Dott. Lorenzo Spurio

Presidente del Premio

Presidente Ass. Euterpe

 

Dott.ssa Michela Zanarella

Presidente di Giuria

 

 

 

INFO:

www.associazioneeuterpe.com – ass.culturale.euterpe@gmail.com

PEC: ass.culturale.euterpe@pec.it

Tel. (+39) 327 5914963 – Anche Sms e WhatsApp

Segreteria del Premio: premiodipoesialarteinversi@gmail.com

 

 

 

SCHEDA DI PARTECIPAZIONE

La scheda si compone di 2 pagine. È fondamentale che sia compilata in ogni spazio, pena l’esclusione.

 

Nome/Cognome __________________________________________________________________

 

Nato/a a ____________________________________________ il__________________________

 

Residente in via __________________________________________________________________

 

Città _____________________________ Cap ___________________Provincia_______________

 

Tel. _______________________________________ E-mail _______________________________

 

Partecipo alla/e sezione/i:

 

 A  Poesia in italiano 

 

 B – Poesia in dialetto specificare dialetto: _________________________________________________)

 

 C – Poesia in Lingua Straniera specificare lingua: __________________________________________)

 

 D – Poesia religiosa

 

 E – Prosa poetica

 

 F – Libro edito di poesia

 

 G – Haiku

 

 H – Video-poesia

 

 I – Critica Letteraria

 

 L – Libro edito di saggistica

 

Per le sezioni A, B, C, D, E, G, H, I indicare il titolo delle opere, specificando vicino se sono EDITE o INEDITE e, nel caso di EDITE, dove sono precedentemente comparse.

Per le sezioni F, L specificare il titolo del libro, casa editrice e anno.

Per la sezione G, essendo gli haiku privi di titolo, non dovrà essere indicato niente.

Per la sezione H specificare il titolo della video-poesia e di eventuali nomi di regista, musiche e voce recitante. Musiche, canzoni, brani usati non devono essere iscritti/tutelati dalla SIAE.

 

___________________________________________________________________________________________

 

___________________________________________________________________________________________

 

___________________________________________________________________________________________

 

___________________________________________________________________________________________

 

 Data_____________________________________ Firma ___________________________________

L’autore è iscritto/ tutelato dalla SIAE?                                Sì                  No

 

I testi presentati al concorso sono depositati alla SIAE?      Sì                  No

 

Se Sì indicare quali testi ______________________________________________________________

 

_____________________________________________________________________________________

 

______________________________________________________________________________________

 

DICHIARAZIONE PER I PARTECIPANTI DI TUTTE LE SEZIONI

  Dichiaro che le opere non presentano in nessuna forma elementi che possano rimandare a una lettura, interpretazione, collegamento e/o richiamo a impostazioni ideologiche di tipo razziste, xenofobe, denigratorie, pornografiche, blasfeme, di offesa alla morale e al senso civico, d’incitamento all’odio o alla differenza e all’emarginazione, nonché di tipo politico, partitico o di ogni altra impostazione e fazione che possa richiamare un clima di violenza, lotta, incomprensione, intolleranza e insubordinazione, e che sono, comunque, l’unico responsabile sugli stessi sollevando gli organizzatori da qualsivoglia problematica o disputa possa sorgere.

 Dichiaro che i testi presentati sono frutto del mio unico ingegno. Dichiaro, pertanto, che essi non sono soggetti a D.A. (Diritti d’Autore) in quanto non ripresi da testi coperti da tutela di cui alla L. 22/04/41 n°633 e successive modificazioni e integrazioni.

 Autorizzo l’Associazione Culturale Euterpe di Jesi (AN), organizzatrice di questo Premio, a pubblicare in cartaceo i miei testi all’interno dell’opera antologica del Premio senza nulla avere a pretendere né ora né in futuro.

Autorizzo l’Associazione Culturale Euterpe di Jesi (AN) al trattamento dei miei dati personali ai sensi della disciplina generale di tutela della privacy (D.Lgs n. 196/2003 e Regolamento Europeo 2016/679 – GDPR) allo scopo del concorso in oggetto.

□ Autorizzo l’Associazione Culturale Euterpe di Jesi (AN) al trattamento dei miei dati personali ai sensi della disciplina generale di tutela della privacy (D.Lgs n. 196/2003 e Regolamento Europeo 2016/679 – GDPR) per le iniziative, progetti ed eventi organizzati dalla stessa.

 

Data_____________________________________ Firma ___________________________________ 

 

 

DICHIARAZIONE PER PARTECIPANTI ALLA SEZIONE H

 

   Dichiaro, sotto la mia unica responsabilità, di non aver fatto uso di brani, musiche, canzoni, melodie iscritte/tutelate dalla SIAE nella mia video-poesia.

   Dichiaro, sotto la mia unica responsabilità, di aver fatto uso, nell’elaborazione della video-poesia di immagini/video/suoni di mia proprietà o di dominio pubblico o, laddove abbia usufruito di materiali di terzi, di aver provveduto a richiedere relativa liberatoria degli autori per l’autorizzazione a usarli nell’elaborazione del video, sollevando l’Organizzazione da qualsiasi disputa possa nascere in merito all’attribuzione di paternità dei componenti della video-poesia.

 

Data_____________________________________ Firma ___________________________________

Premio alla Memoria a Gian Mario Maulo (1943-2014), la motivazione del conferimento avvenuto il 10/11/2018 a Jesi

A continuazione viene riportata la motivazione di conferimento del Premio Speciale “Alla Memoria” attribuito al poeta Gian Mario Maulo (1943-2014)  conferito in data 10 novembre 2018 a Jesi (AN) presso la Sala Maggiore del Palazzo dei Convegni in seno alla premiazione della VII edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, ideato e presieduto da Lorenzo Spurio e organizzato dall’Ass. Culturale Euterpe di Jesi:

La figura di Gian Mario Maulo è stata più spesso e in ben più ampie circostanze legata prevalentemente al suo impegno pubblico che lo ha visto rivestire vari incarichi a rappresentanza e difesa della collettività, primo tra tutti quello di Sindaco di Macerata. Pur tuttavia la dedizione che Maulo ha mostrato nei confronti della letteratura è stata una costante se si pensa la sua decennale professione di insegnante del noto Istituto Tecnico “Ricci” di Macerata dove, proprio grazie a lui, fu possibile l’introduzione di un nuovo percorso di studio, il socio-pedagogico.

Il poeta Maulo, forse riscoperto in quanto tale un po’ tardivamente dall’opinione pubblica, ha rappresentato una voce indistinguibile e necessaria dell’ampio campionario di cui questa terra feconda e multiforme che è la Regione Marche. Se di quella cosiddetta fioritura di poeti marchigiani degli anni ’70 – ’80 (Garufi, Mancino, Pigliacampo, Berti Sabbieti) Maulo fu ai margini questo non significa che non condivise con gli stessi autori la potenzialità della parola, per lui una confidente necessaria delle sue giornate. Una poetica imbevuta di religiosità dove si percepisce l’animo di meraviglia verso il Creato, attento nel donare luce con le parole anche quando la speranza sembra imboccare un vicolo cieco. Eppure Gian Mario, anche nei momenti di difficoltà e di apparente buio, ha saputo colloquiare con la vita, trasmetterne un senso, incanalare emozioni autentiche in forma originale ed elegante. Il riconoscimento alla sua opera poetica e di uomo di cultura è motivo per ricordarne l’organicità dei ragionamenti e l’afflato sensoriale di tanti begli affreschi di vita vissuta con pienezza.

Lorenzo Spurio

Presidente del Premio 

DSC_0469.JPG
Da sinistra: Michela Zanarella (Presidente di Giuria), Lorenzo Spurio (Presidente del Premio) e Anna Rita Lucchetti (moglie di Gian Mario Maulo)

 

Una scelta di testi poetici dell’autore sono stati pubblicati nella antologia del Premio assieme alla summenzionata motivazione del Premio e alla nota bio-bibliografica che segue. 

maulo2_web.jpgGian Mario Maulo nacque a Montecosaro (MC) nel 1943. Ultimo di quattro figli di una famiglia contadina, completò gli studi classici conseguendo, presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, la Licenza in Filosofia nel 1965 e, in seguito, la specializzazione triennale in Teologia nel 1969. Nel 1974 a Macerata, presso il locale Ateneo, ampliò la sua formazione accademica laureandosi in Filosofia con una tesi dal titolo “La Teologia della speranza di Jürgen Moltmann e la sua matrice filosofica”.

Iniziò la carriera dell’insegnamento come professore di religione a Roma. Abilitatosi in seguito in Scienze Umane e Storia insegnò nella provincia di Macerata filosofia, storia, psicologia, sociologia e pedagogia. Nel 1985 divenne docente titolare della cattedra di Scienze Umane e insegnò presso l’attuale I.I.S. “Matteo Ricci” di Macerata sino al suo pensionamento giunto nel 2008. Fu parte sempre attiva della vita dell’Istituto, si adoperò per la creazione di nuovi indirizzi sperimentali e si batté in particolare per l’istituzione di una Magistrale Statale di cui la città era al momento priva. Nacque così nel 1988 il Sociopedagogico, corso sperimentale che intendeva proporsi come un Magistrale aggiornato, valido anche per una formazione di base per operatori sociali ed educatori. Il corso, che rispondeva a un’effettiva esigenza sociale, vide da subito un ampio afflusso di popolazione scolastica. Collegate alle sua funzione di docente furono anche la partecipazione, come membro di commissione, al concorso a cattedra di Filosofia e Scienze Umane (Ancona 1990) e la docenza in quattro corsi di abilitazione per Scienze Umane (Macerata 1999-2002). Parallelamente, dal 1986 al 1993, svolse l’incarico di Giudice Esperto di Scienze dell’Educazione presso il Tribunale di Sorveglianza delle Marche.

Protagonista attento della vita culturale di Macerata, partecipe del rinnovamento politico che vide protagonista la società civile, dal 1993 al 1997 fu Sindaco della città, il primo sindaco eletto direttamente dai cittadini. Successivamente fu consigliere comunale e, dal 2005 al 2010, ricoprì la carica di Presidente del Consiglio Comunale. Anche nell’amministrazione della cosa pubblica mise in evidenza criteri innovativi e doti di realismo politico finalizzate al rinnovamento e arricchimento del patrimonio culturale, architettonico e urbanistico della città. Aperto alle esigenze e alle proposte dei cittadini, predilesse il dialogo e il confronto propri di una politica partecipata e attenta alle necessità locali. Di lui la città di Macerata “ricorda con riconoscenza l’integrità morale dell’uomo e del politico e l’altro contributo offerto per il bene della collettività attraverso gli insegnamenti e le opere, sempre animati da passione civile e impegno sociale” (Targa commemorativa del Comune di Macerata, inaugurata il 10 novembre 2014). Continuamente presente nel dibattito culturale, si segnalò per numerosi articoli e interventi su riviste, giornali e radio (inclusa la RAI, rubrica Zapping) e soprattutto per la pubblicazione di diverse opere in prosa e poesia.

Fu quest’ultima la sua vera compagna di tutta la vita: poesia come bisogno assoluto dell’anima e partecipazione di immagini, sentimenti, emozioni. Poesia come riflessione sulla vita e sull’oltre-vita, come messaggio individuale e insieme totalizzante, “un percorso dell’andare umano alla ricerca del senso nascosto del sapere e nell’amare, nel vivere e nel morire, nell’inquietudine e nella finitudine che scava senza sosta il cuore e la mente di noi mortali” (dalla introduzione di Dialogo sulle orme di Li Madou del 2010 a cura di Carlo Di Cicco).

Per la poesia pubblicò Tu che vieni (1981), Quando nasce la luce (1983), Settimo giorno (1989 – finalista al Premio “Carducci”), Tempo di attesa (2000 – premio Nazionale “D’Annunzio”), Le colline e il mare (2008), Dialogo sulle orme di Li Madou (2010), Dove si posano le ombre (2016, postumo). Per la prosa pubblicò Una scuola aperta all’Europa. Istituto Tecnico “Matteo Ricci” 1912-1992 (1992), L’ITAS “Matteo Ricci”: ieri, oggi, domani (2006), in collaborazione con colleghi dell’Istituto; Diario laico. Saggio sul Cristianesimo di Provincia (1995). È deceduto a Macerata nel 2014.

 

Nota: La riproduzione del presente testo, in forma di stralcio o integrale, non è consentita in qualsiasi forma senza il consenso scritto da parte dell’autore. 

Premio alla Memoria ad Amerigo Iannacone (1950-2017), la motivazione del conferimento avvenuto il 10/11/2018 a Jesi

A continuazione viene riportata la motivazione di conferimento del Premio Speciale “Alla Memoria” attribuito al poeta Amerigo Iannacone (1950-2017)  conferito in data 10 novembre 2018 a Jesi (AN) presso la Sala Maggiore del Palazzo dei Convegni in seno alla premiazione della VII edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, ideato e presieduto da Lorenzo Spurio e organizzato dall’Ass. Culturale Euterpe di Jesi:

Amerigo Iannacone ha rappresentato per decenni un pilastro di indiscutibile valore nel campo delle Lettere a tutto tondo. Insegnante, poeta, scrittore, si è dedicato anche alla saggistica e allo studio della storia locale, non esimendosi di esprimersi anche per mezzo di articoli, note, approfondimenti e recensioni che, nel tempo, sono apparsi su riviste di settore, online, blog, siti e collettanee. Immensa la sua produzione perché molteplici e diversificati erano i suoi interessi che lo muovevano a parlare di sé e ad esternare emozioni. Prolifica e lungimirante anche la sua attività redazionale attraverso varie riviste fondate e alle quali ha collaborato, in primis “Il Foglio volante”, un pieghevole semplice, maneggevole e spesso assai divertente che giungeva nelle nostre case di amanti della letteratura, per il quale aveva anche numerosi collaboratori tra docenti universitari e scrittori all’estero. Iannacone è stato anche punto nevralgico nella difesa, promozione e conoscenza della lingua e dell’universo esperanto, curando articoli e volumi nonché prendendo parte o organizzando direttamente convegni, congressi e ha rivestito ruoli importanti nella relativa federazione.

Voce autentica del Molise, ha cantato Venafro e il suo borgo di Ceppagna, legatissimo ai suoi spazi e fedele custode di memorie legate alla popolarità di quella terra di Provincia di cui ha parlato e che ha cercato di far aprire verso l’esterno, con reading, iniziative e consessi pubblici che hanno sensibilizzato il Molise, l’Irpinia, il Sannio e il Matese. Il nostro riconoscimento a un uomo che molto ha dato, la cui eredità sta a noi curare.

Lorenzo Spurio

Presidente del Premio 

DSC_0277.JPG
Da sinistra: Eva Iannacone (figlia di Amerigo Iannacone), Mariagrazia Valente (moglie di Amerigo Iannacone), Michela Zanarella (Presidente di Giuria) e Lorenzo Spurio (Presidente del Premio)

 

Una scelta di testi poetici dell’autore sono stati pubblicati nella antologia del Premio assieme alla summenzionata motivazione del Premio e alla nota bio-bibliografica che segue. 

16-Zamb-1.jpgAmerigo Iannacone nacque a Venafro (IS) nel 1950. Legatissimo al suo Molise, amò il borgo di Ceppagna del quale scrisse instancabilmente e fu figura di raccordo di molte esperienze culturali principalmente del Molise, dell’Irpinia e del Lazio Meridionale quasi un padre per la riscoperta della cultura locale sin dalla fine degli anni ‘70. Ma i confini locali non sono stati mai un limite: influente il suo contributo nella comunità esperantista sparsa nel mondo. Quale professore, insegnò presso l’I.S.I.S.S. “Antonio Giordano” della sua città. Poliedrico e pervicace il suo impegno in campo letterario dove si distinse per l’opera poetica, narrativa, saggistica, redazionale, linguistica, di traduzione e di promozione culturale. Fondò nel 1986, e diresse fino alla sua morte, il mensile letterario di cultura varia “Il Foglio Volante – La Flugfolio” e fu redattore di “L’Altra Voce”, “Nuovo Molise”, “Il Quotidiano del Molise”, “Le Libertà”, “La Voce del Molise”, “La Voce del Centro-Sud”, “La Gazzetta del Molise”, “Il Corriere del Molise”.

Vera anima di cultura del Molise, dell’alto Sannio, della Campania settentrionale e del Lazio meridionale per la poesia pubblicò i volumi Pensieri della sera (I ediz. 1980, II ediz. 2012), Dissolvenza incrociata (1983), Eterna metamorfosi / Eterna metamorfozo (1987), Ruith hora (1992) – tradotto in francese nel 1996 da Paul Courget, Mater (1995), L’ombre du caroubier / L’ombra del carrubo (2001 – edizione bilingue con traduzione in francese di Paul Courget), Semi (2004), Versetti e versacci (2006), Oboe d’amore / Ama hobojo (2007), Luoghi (2009), Parole clandestine (2010), Poi (2011), Sabbia (2014), Nuptiae (2015), Eppure (2015), Kaj tamen (2016) e le raccolte di haiku Estaciones (2001) e Stagioni (2005). Sue poesie furono tradotte in inglese, francese, rumeno, cinese, albanese, spagnolo, greco, armeno, brasiliano, catalano, maltese, russo, portoghese, tedesco, siciliano ed esperanto. Fondò il Premio di Poesia “Venafro”, fu presidente di Giuria del Premio “Città di Sant’Elia Fiumerapido” e di altre competizioni poetiche e letterarie a livello nazionale.

Per la narrativa i Microracconti (1991), A zonzo nel tempo che fu (2003), Cronache reali e surreali (2006), Il Paese a rovescio e altre fiabe (2008), Matrioska e altri racconti (2011); per il genere storico pubblicò Parliamo un po’ di Ceppagna (1985), La stramma – Un artigianato in via di estinzione (1997), Dall’otto settembre al sedici luglio (2007); per la cultura molisana: Sera e l’ata sera. Filastrocche, stornelli, proverbi, scioglilingua e altre cosette molisane (2003). Per la saggistica: Verso il fonetismo. Evoluzione della scrittura (1994), Testimonianze. Interventi critici (1998), Vincenzo Rossi e i Canti della Terra (2001 – con Ida Di Ianni), Nuove testimonianze. Interventi critici (2005), Dall’Arno al Tamigi. Annotazioni linguistiche (2008), Prefazioni e postfazioni (2010), …E poi il fiume giallo – Annotazioni linguistiche (2012) e Testimonianze 2007-2014 – Interventi critici (2015).

Iannacone fu uno dei maggiori esperantisti a livello nazionale e internazionale; significativa la sua opera di traduzione in esperanto, promozione della lingua della pace, stesura di saggi e approfondimenti e partecipazioni a convegni e incontri tematici sul tema. Tra le pubblicazioni afferenti a questa preponderante esperienza vanno ricordati: Esperanto, il perché di una scelta (1986), Da Babilonia a Esperantujo. Considerazione sulla lingua internazionale (1998), Piccolo manuale di esperanto (2006). Nel giugno 2017 pubblicò il suo ultimo libro C’ero anch’io – Un’autobiografia o quasi.  Gran parte della sua produzione letteraria è edita dalla Eva edizioni di Venafro, casa editrice che lui stesso fondò e diresse instancabilmente.

Note critiche sulla sua attività letteraria sono state stilate e diffuse in riviste, quotidiani, monografie e volumi dedicati; tra di esse quelle di Gerardo Vacana, Giorgio Barberi Squarotti, Vincenzo Rossi, Aldo Cervo, Giuseppe Napolitano, Lorenzo Spurio, Antonio Vanni, Silvano Demarchi, Leonardo Selvaggi, Ida Di Ianni, Rita Iulianis, Carmine Brancaccio, Vincenzina Scarabeo, Maurizio Zambardi, Giovanni Petta, Renato Corsetti, Lino Di Stefano, Chiara Franchitti e altri.

Numerosi i premi letterari attribuitigli; vinse il Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la Critica Letteraria (conferitogli due volte), la XXVI edizione del Premio Nazionale di Poesia “Libero de Libero” (2010) e il XL Premio Val Comino per il giornalismo culturale e la difesa della lingua italiana letteraria (2015). 

È deceduto nel luglio del 2017 a seguito di un incidente stradale nel centro di Venafro dove venne investito. Il 10 marzo 2018 nella Sala Convegni del Palazzo Municipale di San Pietro Infine (CE) si è tenuto un convegno per ricordarlo dal titolo “Legàmi: Amerigo Iannacone e gli amici di Ad Flexum” al quale hanno preso parte Mariano Fuoco (Sindaco di San Pietro Infine), Maurizio Zambardi (Presidente dell’Associazione Culturale “Ad Flexum”), i critici e scrittori Aldo Cervo, Giuseppe Napolitano, Ida Di Ianni, Antonio Vanni, Rita Iulianis, Carmine Brancaccio e Chiara Franchitti. Gli atti dell’incontro sono stati raccolti nell’omonimo volume edito da Eva Edizioni a cura di Elvira Zambardi.

 

Nota: La riproduzione del presente testo, in forma di stralcio o integrale, non è consentita in qualsiasi forma senza il consenso scritto da parte dell’autore. 

Premio alla Carriera ad Anna Santoliquido, la motivazione del conferimento avvenuto il 10/11/2018

A continuazione viene riportata la motivazione di conferimento del Premio Speciale “Alla Carriera” attribuito alla poetessa e scrittrice Anna Santoliquido  conferitole in data 10 novembre 2018 a Jesi (AN) presso la Sala Maggiore del Palazzo dei Convegni in seno alla premiazione della VII edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, ideato e presieduto da Lorenzo Spurio e organizzato dall’Ass. Culturale Euterpe di Jesi:

Anna Santoliquido è una poetessa lucana conosciuta a livello internazionale. Nel corso della sua carriera da scrittrice le sono stati conferiti numerosi riconoscimenti letterari come la “Laurea Apollinaris Poetica” nel 2017, premio alla carriera per i migliori poeti italiani viventi. La sua bibliografia è vastissima. È forenzese, ma appartiene al mondo, come lei stessa ha dichiarato più volte in alcune interviste.

La sua poesia è in continuo movimento, guidata dalla costante ispirazione, curiosità e voglia di confronto con gli altri. Considera la scrittura un ponte tra interiorità e società e non poteva dare definizione migliore per le sue poesie. Ogni verso è caratterizzato da un’estrema semplicità: l’autrice riesce a condurre il lettore nei luoghi che descrive, glieli fa toccare con mano. Le emozioni arrivano con naturalezza.

Una scrittura essenziale, ma di rara bellezza, molto visiva, che fa vibrare le corde dell’anima. Dialoga con le pietre e ci fa sentire le parole della terra. Ci fa ascoltare la bellezza della vita e dell’amore, mentre la schiuma del Gargano riflette l’incanto dei luoghi. È osservatrice attenta del mondo, narratrice della storia e dei suoi miti, oltre che testimone delle intimità dei poeti, ai quali dedica versi intensi e profondi. La Giuria ha scelto di assegnarle il Premio alla Carriera non solo per il suo notevole percorso letterario e per le tante attività che svolge come promotrice culturale, ma soprattutto per quella dote innata che l’ha portata ad essere autrice capace di lasciare un segno autorevole nel panorama letterario odierno. Il suo impegno nel fare cultura, nel dare voce alle donne è un esempio positivo per le nuove generazioni.

Michela Zanarella

Presidente di Giuria

dsc_0370.jpg
Da sinistra: Michela Zanarella (Presidente di Giuria), Lorenzo Spurio (Presidente del Premio), Anna Santoliquido (Premio alla Carriera) e Luca Butini (Assessore alla Cultura e Vice-Sindaco di Jesi)

Una scelta di testi poetici dell’autrice sono stati pubblicati nella antologia del Premio assieme alla summenzionata motivazione del Premio e alla nota bio-bibliografica che segue.

Anna Santoliquido è nata a Forenza (PZ), vive a Bari dove si è laureata in Lingue e Letterature Straniere. Docente di Inglese, ha collaborato nella stessa Università. Poetessa, scrittrice, saggista. Ha fondato e presiede il Movimento Internazionale “Donne e Poesia”, giunto al 33° anno di attività, organizzandone i Convegni. Traduttrice, fa parte delle redazioni di diverse riviste, tra cui “La Vallisa” e “Clic: Donne 2000” – giornale delle italiane in Germania. Collabora a varie testate anche on line. Opera in associazioni culturali. È membro del Coordinamento della Sezione Nazionale Scrittori SLC-CGIL e responsabile per “Puglia‑Basilicata”. È anche responsabile per la Puglia del PEN Club Italia. Dirige laboratori di poesia. Ha svolto stimolazione poetica in Istituti di pena.

Per la poesia ha pubblicato I figli della terra (1981), Decodificazione (1986), Ofiura (1987), Trasfigurazione (1992), Nei veli di settembre (1996), Rea confessa (1996), Il feudo (1998), Confessioni (di fine Millennio) (2000), Bucarest (2001), Quattro passi per l’Europa (2011), Nei cristalli del tempo (2015), Versi a Teocrito (2015).

Nei Balcani sono apparse le sillogi Kamena kuća (La casa di pietra,  1988), Putovanje (Il viaggio, 1994) e il volume di racconti Bela jedrilica (La vela bianca, 1994), traduzioni in serbo di Dragan Mraović, Utazás (Il viaggio, 2004) traduzione in ungherese, Ed è per questo che erro (2007, edizione bilingue), Città fucilata (2010, edizione bilingue) entrambi con traduzione di Dragan Mraović, Med vrsticami (Tra le righe, 2011, edizione bilingue), traduzione di Jolka Milič, Casa de piatrǎ (La casa di pietra, 2014, edizione bilingue), traduzione di Rǎzvan Voncu, I have gone too far (2016, edizione armeno-inglese), traduzione di Vardan Hakobyan, Profetesha (La Profetessa, 2017), traduzione in albanese di Albana Alia. Ha tradotto dallo spagnolo Diez – poesie (1986) e dall’inglese vari poeti contemporanei. È presente in numerose riviste, antologie e saggi critici nazionali e stranieri, tra cui Scrittrici Italiane dell’ultimo Novecento, di Neria De Giovanni, a cura di Giacomo F. Rech, Presidenza del Consiglio dei Ministri – Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità tra Uomo e Donna (2003), Pet Sodobnih Italijanskih Pesnikov (2003), a cura di Jolka Milič, La VallisaI nostri primi vent’anni con la Serbia (2007), a cura di Dragan Mraović e I nostri primi trent’anni. La Vallisa – Serbia (2015), a cura di Daniele Giancane e Dragan Mraović. Ha curato Zgodbe z juga – Antologija južno italijanske kratke proze (2005), traduzioni di Jana Okoren.

Sue poesie sono state tradotte in inglese, spagnolo, serbocroato, cecoslovacco, greco, sloveno, rumeno, armeno, cinese, albanese, francese, ungherese, arabo, tedesco, russo, macedone, turco, latino, polacco, bulgaro e in braille. È componente di giuria di premi letterari in Italia e all’estero.

Ha curato 5 pesetas di stelle ‑ antologia della nuova poesia spagnola, con Daniele Giancane (1985), traduzioni di Emilio Coco, Donne e poesia 1985 (1986), Le tigri e le mimose (1987), Trasgressioni di marzo (1988), Primule gialle (1989), Rondini e sirene (1990), Stelle zingare (1991), Seni con le ali (1992), Il vivaio allo specchio (1996), I diritti negati, con Patrizia Sollecito, (2011).  Nel 1999 è stata rappresentata l’opera teatrale Il Battista, regia di Ettore Catalano.

Ha coordinato il volume La prosa breve slovenaAntologia di autori contemporanei (2006) a cura di Roberto Dapit.    Tiene relazioni e recital in Italia e all’estero. Nel 2008 ha tenuto incontri letterari a Smederevo, Pozaverac, Petrovac, Sremski Karlovci. Ha rappresentato ufficialmente l’Italia in molti congressi internazionali, tra cui Zagabria, Belgrado, Atene, Creta, Bucarest, Lubiana. Ha partecipato più volte agli Incontri Internazionali degli Scrittori a Belgrado. Ha rappresentato l’Italia in vari Festival Internazionali di Poesia: nel 2005 in Valacchia (Romania), nel 2011 a Francoforte, nel 2012 a Struga in Macedonia e nel 2013 a Istanbul in Turchia, Yerevan in Armenia e Reşita in Romania. Nel 2014 a Stepanakert nel Nagorno Karabakh. Nel 2015 a Magdeburgo in Sassonia-Anhalt (Germania). Ha conseguito numerosi riconoscimenti letterari nazionali e internazionali, tra i quali: il premio della Fondazione Hesperus di Bucarest (1993), il Premio Internazionale Europa – Sezione Poesia dalla Provincia di Pisa (1994), il prestigioso premio “Anello d’oro” (2009) dalla “PKZ Beograda” (Associazione per la cultura e l’istruzione di Belgrado) per il contributo particolare dato alla cultura serba; la “Carta di Morava” e la cittadinanza onoraria (2010). Membro onorario dell’Associazione Scrittori della Serbia e membro onorario dell’Unione degli Scrittori Indipendenti della Bulgaria. Ha ricevuto la Laurea Apollinaris Poetica dall’Università Pontificia Salesiana di Roma. Nel 2018 è stato pubblicato il volume Parole in festa per Anna Santoliquido e ha ottenuto il Diploma e la Medaglia d’Onore dell’Unione degli Scrittori Indipendenti della Bulgaria. La bibliografia sulle sue opere è vastissima.

 

Nota: La riproduzione del presente testo, in forma di stralcio o integrale, non è consentita in qualsiasi forma senza il consenso scritto da parte dell’autore. 

Premio alla Memoria a Maria Ermegilda Fuxa (1913-2004), la motivazione del conferimento avvenuto il 16/11/2019 a Jesi

A continuazione viene riportata la motivazione di conferimento del Premio Speciale “Alla Memoria” attribuito alla poetessa Maria Ermegilda Fuxa (1913-2004)  conferito in data 16 novembre 2019 a Jesi (AN) presso la Sala Maggiore del Palazzo dei Convegni in seno alla premiazione della VIII edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, ideato e presieduto da Lorenzo Spurio e organizzato dall’Ass. Culturale Euterpe di Jesi. 

Maria Ermegilda Fuxa, di Alia (Palermo) fu una poetessa dal passato traumatico e doloroso, della quale a livello nazionale poco o mai si è parlato, ingiustamente, a dispetto dell’alta caratura della sua penna e della vastità del suo sentire umano. Dall’animo taciturno e schivo, la donna era particolarmente affascinata e legata a vari settori artistici: amava la scrittura, in particolar modo la poesia (molto, addirittura, il vernacolo che la legava alla sua terra) e finanche la musica (troverà ispirazione in Schubert, Mendelssohn e Beethoven). Tuttavia il suo senso d’in-appartenenza al mondo, la sua marcata solitudine, la trascineranno in una vera depressione che le aprirà le porte dell’istituto manicomiale dove venne trattata con la terapia dominante all’epoca: elettroshock e pesante somministrazione di psicofarmaci che la indebolirono e ne offuscarono, forse, le volontà, senza renderla, però, un’ombra. Difatti la sua penna è testimone lucida e inclemente di quei dolorosi momenti, descritti con automatismo e schiettezza al punto da percepirli così vividi ancor oggi. La sua produzione poetica è contenuta in tre lavori pubblicati dall’ASLA (Accademia Siciliana Letteratura ed Arti): Voce dei senza voce (1980), Lasciatemi almeno la speranza (1984) e Paesaggi d’anima (1990).  La donna è deceduta a Palermo nel 2004. Vincitrice di vari premi letterari, con questo nostro riconoscimento “Alla memoria” intendiamo riscoprire il valore culturale, anche in relazione al recente saggio critico su di lei prodotto dalla poetessa Maria Teresa Lentini, che ne ha studiato la poetica e che rappresenta una delle principali eredi della produzione letteraria della donna.

Lorenzo Spurio

Presidente del Premio 

 

Una scelta di testi poetici dell’autrice sono stati pubblicati nella antologia del Premio assieme alla summenzionata motivazione del Premio e alla nota bio-bibliografica che segue. 

 

download.jpgMaria Ermegilda Fuxa nacque ad Alia (PA) nel 1913; della sua città d’origine ebbe a scrivere: «T’amo o mio paese di Alia… ti nasconderò nei miei sogni… sei come preziosa perla e come purissimo fiore di neve…».

Dall’animo taciturno e schivo, la donna si mostrò, nel corso della sua tribolata esistenza, particolarmente affascinata e legata a vari settori artistici: amava la scrittura, in particolar modo la poesia (molto, addirittura, il vernacolo che la legava alla sua terra) e finanche la musica al punto da trovare ispirazione in Schubert, Mendelssohn e Beethoven. Tuttavia il senso d’in-appartenenza al mondo, la sua marcata solitudine e la non inclusione al gruppo familiare, uniti al disinganno amoroso fece sì che venisse trascinata in una vera depressione che le aprirà le porte dell’istituto manicomiale.

Alla morte di entrambi i genitori fu introdotta in una clinica psichiatrica del capoluogo siciliano dove venne trattata con la terapia dominante all’epoca: elettroshock e pesante somministrazione di psicofarmaci che la indebolirono e ne offuscarono le volontà. La sua penna è testimone lucida e inclemente di quei dolorosi momenti, descritti con automatismo e schiettezza al punto da percepirli così vividi ancor oggi.

La sua produzione poetica è contenuta in tre lavori pubblicati dall’ASLA (Accademia Siciliana Letteratura ed Arti): Voce dei senza voce (1980), Lasciatemi almeno la speranza (1984) e Paesaggi d’anima (1990); quest’ultima opere è adornata da una presentazione di Giuseppe Impastato. 

Numerosi i riconoscimenti letterari tra i quali il Premio Internazionale “Mario Giuseppe Restivo” (1963), il Premio Internazionale “Albatros” (1981), il Premio Internazionale “Orso d’oro” (1982), il Premio “Penna d’oro” (1983), il Premio Internazionale “Roma Aeterna” (1984), il Super-Premio “La caravella del successo” (1985), il Premio Internazionale “Guglielmo Marconi”.

La poetessa è deceduta a Palermo nel 2004.

Nel 2011 venne istituito un concorso di poesia in suo nome. A Maria Ermegilda Fuxa è stato intitolato nel novembre 2018 il giardino all’interno dell’ex-ospedale psichiatrico (presidio ospedaliero Pisani) di Via La Loggia a Palermo proprio in un momento in cui si ricorda e celebra l’introduzione della Legge Basaglia che, dopo un lungo dibattito parlamentare, votò per la conversione delle strutture manicomiali. In realtà non è la prima iniziativa promossa in ricordo della poetessa palermitana, infatti, nel giorno della Festa della Donna nel 2017 le venne intitolata la Biblioteca Comunale di Alia.

 

BIBLIOGRAFIA

Voce dei senza voce, ASLA, Palermo, 1980

Lasciatemi almeno la speranza, ASLA, Palermo, 1984

Paesaggi d’anima, ASLA, Palermo, 1990

 

 

Nota: La riproduzione del presente testo, in forma di stralcio o integrale, non è consentita in qualsiasi forma senza il consenso scritto da parte dell’autore.

Premio alla Memoria a Silvio Bellezza (1941-2000), la motivazione del conferimento avvenuto il 16/11/2019 a Jesi

A continuazione viene riportata la motivazione di conferimento del Premio Speciale “Alla Memoria” attribuito al poeta Silvio Bellezza (1941-2000) conferito in data 16 novembre 2019 a Jesi (AN) presso la Sala Maggiore del Palazzo dei Convegni in seno alla premiazione della VIII edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, ideato e presieduto da Lorenzo Spurio e organizzato dall’Ass. Culturale Euterpe di Jesi. Alla cerimonia era presente la cugina del poeta, Pinuccia Bellezza Mattia e l’Assessore alla Cultura nonché Vice-Sindaco di Lanzo Torinese Fabrizio Casassa.

Silvio Bellezza, che non ha da essere confuso con il poeta romano Dario Bellezza, nacque a Lanzo Torinese nel 1941, in provincia di Torino. Ci ha lasciato una serie di volumi di poesia, in italiano e in dialetto, contenenti anche alcuni racconti, che sono stati pubblicati dalla casa editrice Genesi di Torino sotto la supervisione e l’incoraggiamento del critico letterario Sandro Gros-Pietro. Due gli elementi distintivi di Silvio Bellezza: l’amore indiscusso per la letteratura e la scrittura in genere e la passione per l’alpinismo. Molte sue opere hanno come ambientazione la montagna, da lui così tanto frequentata e scalata, alla ricerca, forse, di quel percorso ideale dell’uomo in ricerca di sé e di una altezza da scalare nella quale riconoscersi, passo dopo passo. Centrale tra le varie opere appare il volume La neve rossa dove, nella seconda parte dell’opera, si possono leggere avvincenti narrazioni brevi. La poetica di Bellezza è un misto di rimpianto e di aspirazioni al bello, vicina al tradizionalismo e pure curiosa anche verso le introduzioni della novità. Il tono, in alcune circostanze, non manca di essere leggermente polemico, altre volte ironico verso se stesso, altre ancora predilige la costruzione iterativa e interrogativa con la quale cerca di sondare possibili spiegazioni a questioni, aporie, e dilemmi che lo pervadono. Un approfondimento della sua opera ci ha condotto alla decisione, appoggiata dalla famiglia dello stesso nella persona della signora Pinuccia Bellezza Mattia e del Comune di Lanzo Torinese, di ricordarlo con il Premio Speciale “Alla Memoria”. Alcuni suoi componimenti trovano spazio nella nostra antologia del Premio per permettere una maggiore diffusione e conoscenza della sua pregevole opera letteraria.

Lorenzo Spurio

Presidente del Premio

DSC_0449.JPG
Da sinistra: Lorenzo Spurio (Presidente del Premio), la sig.ra Pinuccia Bellezza Mattina, Michela Zanarella (Presidente di Giuria), Fabrizio Casassa (Assessore alla Cultura e Vice-Sindaco di Lanzo Torinese)

 

Una scelta di testi poetici dell’autore sono stati pubblicati nella antologia del Premio assieme alla summenzionata motivazione del Premio e alla nota bio-bibliografica che segue. 

 

silvio-bellezza-6282.gifSilvio Bellezza nacque a Lanzo Torinese (TO) nel 1941. Collaborò saltuariamente a riviste specializzate ed è stato redattore di Vernice. Presente in numerose antologie e dizionari di Autori contemporanei, ha collaborato con le case editrici Genesi di Torino e Miano di Milano.

Poeta e narratore, diede alle stampe i volumi Il senso degli anni (1972), Parti di un monologo (1974), Sensa pressa (1979), La rivoluzione mancata (1985), L’alfabeto del silenzio (1989), Il libro degli echi (1991), Una pace precaria (1993) e La neve rossa (1999).  Suoi versi sono stati tradotti in francese e rumeno. Per la saggistica letteraria ha dato alle stampe Il leggio incantato (1990) e Presenze poetiche del secondo novecento in Piemonte, ne La poesia contemporanea (1997).

È stato il più convinto promotore del Premio Letterario di poesia e prosa Città di Lanzo di cui ha seguito tutte le edizioni e che alla sua morte – avvenuta nella sua città nel 2000 – gli venne dedicato. Sulla sua opera poetica si sono espressi, tra gli altri, Giorgio Barberi Squarotti, Sandro Gros-Pietro e Piero Rachetto.

 

BIBLIOGRAFIA

 

Poesia

 Il senso degli anni, Torino, 1972

Parti di un monologo, Torino, 1974

Sensa pressa, Torino, 1979

La rivoluzione mancata, Forlì, 1985

L’alfabeto del silenzio, Genesi, Torino, 1989

Il libro degli echi, Torino, 1991

Una pace precaria, Genesi, Torino, 1993

La neve rossa, Genesi, Torino, 1999

 

Saggistica

Il leggio incantato, Genesi, Torino, 1990

Presenze poetiche del secondo novecento in Piemonte, ne La poesia contemporanea, Milano 1997.

 

Nota: La riproduzione del presente testo, in forma di stralcio o integrale, non è consentita in qualsiasi forma senza il consenso scritto da parte dell’autore. 

Premio alla Cultura a Rosanna Di Iorio, la motivazione del conferimento avvenuto il 16/11/2019

A continuazione viene riportata la motivazione di conferimento del Premio Speciale “Alla Cultura” attribuito alla poetessa e scrittrice abruzzese Rosanna Di Iorio conferitole in data 16 novembre 2019 a Jesi (AN) presso la Sala Maggiore del Palazzo dei Convegni in seno alla premiazione della VIII edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, ideato e presieduto da Lorenzo Spurio e organizzato dall’Ass. Culturale Euterpe di Jesi:

Rosanna Di Iorio, poetessa di Chieti, ha prodotto nel corso degli anni una ingente attività letteraria tanto in termini di produzione libraria, di cui il più recente la silloge poetica La stanza segreta (2018), che in termini di eventi culturali da lei ideati, promossi, co-organizzati e partecipati tra i quali figurano presenze in commissioni di giurie in premi letterari nazionali, presentazioni di libri, kermesse culturali e tanto altro ancora. Vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti che la contraddistinguono per essere una delle poetesse contemporanee maggiormente apprezzate, tanto dalla critica che dal pubblico, spinta dal grande amore per la poesia e particolarmente attaccata alla sua città, ha fondato il Premio Letterario Nazionale “Città di Chieti” che, pur avendo avuto sino ad oggi solo tre edizioni, si è distinto per capacità organizzativa, serietà e ricchezza di contenuti e opere pervenute, nel panorama delle competizioni letterarie. La sua poesia è dolce e flautata, ricca di richiami alla cronaca dei nostri giorni, come non ricordare le poesie dedicate alla sfortunata Melania Rea o ai bambini di Bucarest dove si respira distintamente il pathos che pervade i versi. Anima profonda e intellettuale sincera e impegnata, Rosanna ha saputo costruire importanti sodalizi amicali, collaborativi e di stima reciproca e sentita, tra indiscussi esponenti del panorama culturale letterario che la apprezzano per la sua umanità, generosità d’animo e professionalità. Tale riconoscimento è teso a rimarcare la profonda e rara sintonia che in lei si trova tra bellezza poetica e bellezza interiore, nonché per il suo serio impegno in vari contesti culturali.

Lorenzo Spurio

Presidente del Premio 

DSC_0413.JPG
Da sinistra: Lorenzo Spurio (Presidente del Premio), Rosanna Di Iorio, Michela Zanarella (Presidente di Giuria)

 

Una scelta di testi poetici dell’autrice sono stati pubblicati nella antologia del Premio assieme alla summenzionata motivazione del Premio e alla nota bio-bibliografica che segue.

Rosanna Di Iorio è nata a Chieti dove vive. Per la poesia ha pubblicato le opere Oltre lo sguardo (2002), Stelle del nulla misterioso (2005), Con le nostre mani d’anime (2008), Un groviglio di sentimenti (2010), Sono cicala. Mi consumo e canto (2011), Arianna e il Filo. Geografia di Sentimenti (2013), La stanza segreta (2018).  La sua poesia è particolarmente attenta al sociale, alla memoria, agli affetti, all’Amore. Ha curato la presentazione di tre libri, due di racconti di Antonio Palombaro e uno di poesie di Fantino Mincone. Ha collaborato con il mensile La Voce dei marrucini e creato il Concorso letterario nazionale per poesie e racconti “Premio Città di Chieti”, giunta nel 2019 alla terza edizione. È presente in diverse antologie, è stata membro di Giuria del Premio “Mimesis” di Itri e da vari anni è membro di giura del Concorso di Poesia “Città di Porto Recanati”, dedicato al prof. Renato Pigliacampo, e del Premio “Novella Torregiani” indetto dall´Ass. Euterpe a Porto Recanati.

rosanna di iorio-2.jpg

Numerosi i premi letterari conseguiti negli anni, sia per la poesia che per la narrativa, con numerosi podi, premi speciali, menzioni e altri riconoscimenti. Tra i risultati più importati spiccano i primi posti ottenuti nei Premi “Histonium” (Vasto), “Hombres” (Pereto), “Ad un passo dalla poesia” (Tollo), “Domenico Stromei” (Tocco Casauria), “Elena Sprecacenere” (Pescara), “Certame Poetico poesia dialettale” (Manoppello), “Lorella Santone” (Faiete) Premio “Cesare Vedovelli” (Senigallia) “Portone” (Pisa), “Lettera d’Amore” (Torrevecchia Teatina) Citta di Vignola, Citta di Pianella. Tra i Premi Speciali quelli conseguiti ai concorsi “Laudato Sii, o mi’ Signore” (Falconara Marittima), “Novella Torregiani” (Porto Recanati”, “Vincenzo Travaglini” (Fara San Martino), “Il Faro” (Cologna Spiaggia), etc.

Sulla sua produzione hanno scritto Nazario Pardini, Benito Sablone, Antonio Spagnuolo, Vito Moretti, Massimo Pamio, Rodolfo Vettorello, Claudio Fiorentini, Antonella Pagano, Lorenzo Spurio e altri.

 

BIBLIOGRAFIA

 

 Oltre lo sguardo, Grafiche Edigraf, Pescara, 2002

Stelle del nulla misterioso, Edizioni Noubs, Chieti, 2005.

Con le nostre mani d’anime, Edizioni Noubs, Chieti, 2008.

Un groviglio di sentimenti, Grafiche Edicta, Ponte S. Nicolò, 2010.

Sono cicala. Mi consumo e canto, Edizioni ETS, Pisa, 2011.

Arianna e il Filo. Geografia di Sentimenti, Kairos, Napoli, 2013.

La stanza segreta, Vitale Edizioni, Sanremo, 2018.

 

Nota: La riproduzione del presente testo, in forma di stralcio o integrale, non è consentita in qualsiasi forma senza il consenso scritto da parte dell’autore. 

Premio alla Carriera a Márcia Theóphilo, la motivazione del conferimento avvenuto il 16/11/2019

A continuazione viene riportata la motivazione di conferimento del Premio Speciale “Alla Carriera” attribuito alla poetessa, scrittrice e saggista brasiliana Márcia Theóophilo conferitole in data 16 novembre 2019 a Jesi (AN) presso la Sala Maggiore del Palazzo dei Convegni in seno alla premiazione della VIII edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, ideato e presieduto da Lorenzo Spurio e organizzato dall’Ass. Culturale Euterpe di Jesi:

Márcia Theóphilo, poetessa, scrittrice, saggista e antropologa di origine brasiliane, vive da molti anni a Roma dove ha conosciuto ed è stata amica di intellettuali di prim’ordine tra cui Alberto Moravia, Dario Bellezza, Amalia Rosselli, Rafael Alberti e tanti altri ancora. Ha conosciuto, tra gli altri, Ferlinghetti, Corso, Ginsberg, esponenti centrali della stagione beat e di controtendenza nella letteratura. Ha dedicato i suoi interessi, ricerche, studi e approfondimenti all’Amazzonia della quale – a ragione – può essere definita come una delle sue voci più distinte. Ha narrato i riti della foresta, ci ha descritto specie animali e arboricole particolari, dal nome difficile e intraducibile nel nostro idioma, per il semplice motivo che qui da noi non esistono. Ha espresso pensieri, inquietudini e percorso dilemmi della comunità indigena, affrontando l’ampio tema sia da un punto di vista antropologico, sociologico, sociale e ambientale. Candidata al Premio Nobel e vincitrice del noto premio Letterario “Città di Vercelli” (attribuito negli anni anche ad Adonis, Evthushenko) per la poesia civile, Márcia Theóphilo è uno degli esempi più vividi nella nostra contemporaneità di connubio inscindibile tra poesia e impegno, tra cultura e denuncia sociale. Le sue battaglie per la difesa ambientale, per la salvaguardia della biodiversità, per i diritti civili delle popolazioni indigene, il suo animalismo e preoccupazione per la situazione ambientale globale la fanno una poetessa seriamente schierata e risoluta il cui verso fluido è stato prodotto in portoghese, italiano e, in traduzione, in inglese, spagnolo, svedese e numerose altre lingue. Testimonial di prestigio delle questioni inerenti alla sostenibilità, il suo ricco e apprezzato repertorio di testi poetici, narrativi, saggistici e di critica sociale ne fanno un’intellettuale unica nel suo genere e di cui la nostra società ha bisogno. È un onore poterla avere oggi in questa circostanza e riconoscerle il Premio “Alla Carriera”.

Lorenzo Spurio

Presidente del Premio 

 

 

Una scelta di testi poetici dell’autrice sono stati pubblicati nella antologia del Premio assieme alla summenzionata motivazione del Premio e alla nota bio-bibliografica che segue.

 

Marcia Theóphilo (Fortaleza, Brasile, 1941) è poetessa e antropologa, scrittrice e giornalista. Dal 1986 rappresenta l’Unione Brasiliana di Scrittori in Italia (U.B.E.).

Come si legge dal suo sito personale: “la sua infanzia è stata influenzata dalla nonna paterna – che viveva in Acre, Amazzonia – che è stata la prima persona che le ha raccontato i miti della foresta, le grandi visioni del fiume, le voci del vento, le metamorfosi della luna, mettendola in sintonia con la polifonia delle voci della natura”.

Ha eseguito gli studi in Brasile e a Roma dove si è laureata in Antropologia. Nel 1972 ha lasciato il Brasile per sottrarsi, alla dittatura militare in corso che impediva di studiare, scrivere ed esprimersi sperimentando la condizione di esule per diritti civili. Ritornerà nel suo paese d’origine a dittatura terminata, vivendo a intervalli tra Rio de Janeiro e Roma.

Ha dedicato il suo studio, i suoi interessi e il suo lavoro a dipingere la situazione naturalistica, ambientale e socio-antropologica dell’Amazzonia alla quale ha dedicato numerosi volumi, sia in italiano che in portoghese, tra poesia, racconti brevi e saggi di approfondimento.

A Roma, grazie all’amicizia col poeta brasiliano Murilo Mendes (1901-1975), conosce Rafael Alberti (1902-1999) con il quale stringerà un forte rapporto, testimoniato anche da una serie di lettere, scritti critici e note di accompagnamento vergate da Alberti (che con lei condivise l’esperienza dell’esilio) alle sue opere stampate.

Partecipa a recital e incontri collettivi di scrittori e artisti e conosce, tra gli altri, Lawrence Ferlinghetti (n. 1919), Evgenij Evtušenko (1932-2017), Allen Ginsberg (1926-1997), Gregory Corso (1930-2001) e l’ermetico Mario Luzi (1914-2005).

10368191_10205105457307894_2053171742279266740_n.jpg

Numerose le conferenze, gli incontri e i programmi di interscambio tra Brasile e Italia dove risulta importante la figura dell’autrice, come co-organizzatrice o partecipanti, tra di essi si ricordano l’esposizione di artisti italiani e brasiliani “Per la democrazia in Brasile” che si tiene al Museo Sant’Egidio di Roma nel 1982 e i recital “Incontro con la poesia brasiliana” a Roma nel 1983 e la manifestazione della Biblioteca Centrale di Roma “Voci di vita” nel 1989.

Ha pubblicato numerosi libri tra i quali Os convites (1969), Bahia terra marina (1980), Catuete curupira (1983), O Rio, O Passaro (1987), Io canto l’Amazzonia (1992), Amazon Sings (2003), Amazzonia respiro del mondo (2005), Amazzonia madre d’acqua (2007), Ama + Zonia, Ogni Parola un essere… (2018),…

Alcune sue poesie figurano su alcune riviste di cultura e letteratura tra cui Euterpe e sono state pubblicate in numerose antologie tra le quali: Quel dio che non avemmo – 20 poeti dell’Europa e del mondo (1999), Poesie d’amore. In segreto e in passione (1999), Antologia de Poetas Brasileiros (2000), Antologia da Poesia Brasileira (2001), Per amore (2002), …

Nel 2011 al Salone del Libro di Torino ha tenuto una Lectio magistralis presso lo stand del Senato della Repubblica dal tema “Natura e nuova economia”. E’ stata presente nel giugno dello stesso anno all’Expo di Rio de Janeiro con il suo libro Ama+Zonia e conseguentemente, nel 2015, all’Expo di Milano.

Testimonial dell’iniziativa “Per una Cultura della Biodiversità”, promossa dalla Commissione Nazionale Italiana UNESCO nell’ambito della campagna di educazione allo sviluppo sostenibile (DESS). Ha ricevuto da Fulco Pratesi il “Panda” come testimonial biodiversità del WWF Italia. È candidata al premio Nobel.

Fra i numerosi premi ricevuti: “Nactional de Contos Editoria” (1969), “Minerva” (1983), “Città di Roma” (1992), “Premio Fregene per la Poesia” (1996), “Nuove Sant’Egidio” (2000),  “Premio Nazionale Histonium” (2003), “Carsulae: Prix international E.I.P. Jacques Muhlethaler” (2005), “I diritti umani e la natura”, “Leggere per conoscere-Un libro per la Scuola, un Autore per domani” (2006), “Un bosco per Kyoto” e “Comitato Foreste Per Sempre” (di quest’ultimo dal 2009 ne è membro della giuria), “Premio Green Book” (2010), Premio alla Carriera “Il senso di una vita”, Premio alla Carriera al “LericiPea” (2011), “Premio Montale Fuori porta” (2012), Premio alla Carriera al “Festival Internazionale di poesia civile – Città di Vercelli” (2015).

Sulla sua produzione hanno scritto: Rafael Alberti, Mario Luzi, Grazia Francescato, Ruggero Jacobbi, Armando Gnisci, Saverio Tutino, Dante Maffia, Dacia Maraini. 

 

BIBLIOGRAFIA

 

In doppia lingua portoghese/italiano

Poesia

Siamo pensiero, Cooperativa Guado, Milano, 1972

Basta! Que falem as vozes / Basta! Che parlino le voci, Roma 1974

Bahia terra marinha/Bahia terra marina, Roma 1980

Catuetê Curupira, La Linea, Roma, 1983

O Rio o passaro as nuvens / Il fiume l’uccello le nuvole, Rossi & Spera, Roma,1987

Io canto l’Amazzonia / Eu canto Amazonas, Edizioni dell’Elefante, Roma 1992

I bambini giaguaro/Os meninos jaguar, Edizioni De Luca, Roma 1995

Amazzonia respiro del mondo, Passigli, Firenze, 2005

Amazzonia madre d’acqua, Passigli, Firenze, 2007

Ogni parola un essere, Iride, Roma, 2018

Amazzonia è poesia, Alpes Italia, Roma, 2018

 

Teatro

Arapuca – “Poemateatrodocumento” (Trappola), I manoscritti del Ciclope, Roma 1979

 

In lingua portoghese

Narrativa

Os convites, Universidade de São Paulo, San Paolo, 1969

 

In lingua italiana

Poesia

Kupahúba, Albero dello Spirito Santo, Tallone Editore, Torino, 2000

Foresta mio dizionario, Edizioni Tracce, Pescara, 2003

 

Saggistica

Il massacro degli indios nel Brasile d’oggi, Eunno, Enna 1977

Gli indios del Brasile, Nuove edizioni romane, Roma 1978

 

Teatro

Dica a quelli che è da parte di Dulce, Franco Valente, Roma 1981

 

In altre lingue

Poesia

Canções de Outono / Canzoni d’autunno, Il Manoscritto, Roma 1977 (portoghese/spagnolo)

Amazônas canta / Amazon Sings, Abooks, São Paulo, Brasile, 2003 (portoghese/inglese)

Pjesme/Poemas, P.E.N. CENTRE, Zagreb, Croazia 2006 (portoghese/croato)

Amazonas världens andetag, 2 Kronors förlag, Höör, Svezia, 2009 (portoghese/svedese)

 

Nota: La riproduzione del presente testo, in forma di stralcio o integrale, non è consentita in qualsiasi forma senza il consenso scritto da parte dell’autore. 

Un sito WordPress.com.

Su ↑