Una importante novità per gli amanti dell’epica: “La mitologia del Kalevala” in una nuova edizione critica

Comunicato Stampa

Uno dei più dettagliati studi interdisciplinari sul Kalevala, il grande poema epico finlandese della natura e della parola creatrice

 

la_mitologia_del_kalevala (1)Il Kalevala, poema epico-magico basato sui canti popolari (runolaulut) raccolti e trascritti da Elias Lönnrot nelle sue spedizioni etnografiche in Carelia, provocò già alla sua prima edizione, il 28 febbraio 1835, una reazione entusiastica presso il pubblico erudito europeo. Nel periodo di massimo splendore del movimento nazional-romantico venne acclamato come un capolavoro poetico nato spontaneamente in seno al popolo finlandese e, da allora, la sua fortuna è cresciuta fino a diventare un fenomeno planetario. La mitologia del Kalevala, traduzione italiana del fortunato libroKalevalan maailma, del professor Juha Pentikäinen, affronta questounicumnella storia del folklore e della letteratura attraverso un approccio multidisciplinare capace di offrire, sia allo specialista sia al semplice curioso, una visione d’insieme affascinante e per molti aspetti innovativa sulle peculiarità del mito, dello spirito e della cultura finlandesi; peculiarità che hanno reso possibile a Lönnrot la creazione di un poema oggi considerato patrimonio dell’intera umanità.

Il libro di Pentikäinen rivela i complessi processi culturali che hanno reso ilKalevalaun mito esso stesso: la nascita degli studi folklorici e mitologici in Finlandia, le personali idee di Elias Lönnrot e i suoi viaggi etnografici, l’importanza dei più celebri cantori, il successo delKalevalain patria e all’estero, l’importanza del poema per il futuro movimento indipendentista. L’interpretazione di Pentikäinen, il quale ha svolto ricerche approfondite con gli sciamani lapponi e siberiani, evidenzia l’importanza dei contenuti magici e sciamanici nell’epica finnica.

LaMitologia del Kalevalaè diventato un classico non solo per coloro che sono interessati alla mitologia finnica, ma anche per chi vuole comprendere il ruolo dell’epica nelle complesse dinamiche culturali del Romanticismo.

Il testo, curato da Vesa Matteo Piludu, è arricchito da un imponente corredo di note e appendici.

 

 

SCHEDA DEL LIBRO

TITOLO:La mitologia del Kalevala
Titolo originale dellʼopera:Kalevalan maailma
AUTORE:Juha Pentikäinen
Traduzione in italiano:Vesa Matteo Piludu
CURA:Vesa Matteo Piludu e Dario Giansanti
EDITORE: Vocifuoriscena
GENERE: Saggistica
PAGINE: 422
ISBN: 9788890972638
COSTO: 15,80 €
Link diretto alla vendita
 

 

Juha Pentikäinenè professore di etnografia nordica presso l’Università della Lapponia di Rovaniemi. È fondatore del dipartimento di Scienze delle religioni dell’Università di Helsinki. Le sue pubblicazioni includono più di 30 libri, 250 articoli scientifici e 15 film. Citiamo:Shamanism and Culture(1997),Northern Religions and Shamanism(1992),Uralic Mythology and Folklore(1989),Shamanhood. Symbolism and Epic(Budapest: 2000),Shamanhood. The Endangered Language of the Secret Knowing(Oslo 2003),Sulle tracce della renna del cielo. Scritti sullo sciamanesimo nordico,scritto in collaborazione con Anna-Leena Siikala (Bulzoni, Roma 2007).

“Poeti e aforisti in Finlandia” di AA.VV.

POETI E AFORISTI IN FINLANDIA di AA.VV.

a cura di F. Caramagna e G. Gavioli

traduzioni di L. Casati e A. Parente e una nota di P. Loikala

edizioni del Foglio Clandestino

240 pagg. – 14 euro – isbn 978-88-905434-3-2

 

 

imagesIl libro racchiude poesie e aforismi di 14 autori finlandesi (accompagnati dal testo in lingua originale).

Il progetto editoriale ha ottenuto il Patrocinio dell’Ambasciata di Finlandia.

Questo volume, una vera novità nel panorama editoriale nazionale, presenta la traduzione italiana di liriche e aforismi finlandesi moderni dal dopoguerra fino ai giorni nostri. La raccolta propone l’idea di una cultura e di una lingua molto diverse da quelle del resto dell’Europa. Proviene infatti da un mondo arcaico e misterioso che riflette l’anima di un popolo vissuto da sempre a stretto contatto con la natura e i suoi fenomeni.

Il mistero delle sue origini e la musicalità della sua lingua, tramandata oralmente per generazioni, ci comunica sensazioni come quelle provate dai primi viaggiatori giunti all’Ultima Thule, dove il cielo e la terra si toccano. Il vento si muove nell’oscurità tra gli alberi in questa terra dove, nel freddo, nel silenzio e nella solitudine, nascono sentimenti che penetrano nell’animo. Ci troviamo davanti a una poesia essenziale, fatta di amore e di presagi di morte insieme, davanti ad un’espressione letteraria tutta da scoprire.

Paula Loikala

Fabrizio Caramagna – (Torino, 1969). studioso e scrittore di aforismi. Dirige il sito ‘Aforisticamente’, laboratorio di letture e scritture

sull’aforisma contemporaneo, ed è uno dei soci fondatori dell’‘Associazione Italiana per l’Aforisma’.

Gilberto Gavioli – (Milano, 1966) coordina, dal 1993, la redazione dell’aperiodico letterario Il Foglio Clandestino e dal 2005 le omonime

edizioni che pubblicano narrativa breve e poesia.

Laura Casati – (Firenze, 1976) vive a Jyväskylä dove è docente di italiano.

Antonio Parente – (Caserta, 1964) traduce testi letterari dal finlandese e dal ceco.

Le lingue dei popoli dei ghiacci: Lapponi ed Eschimesi

di LORENZO SPURIO

I Lapponi e gli Eschimesi sono due popolazioni accomunate dalla loro autoctonia in luoghi gelati, dalle basse temperature, l’Artico. Sono però due popolazioni estremamente diverse tra loro culturalmente, geograficamente e linguisticamente. Vediamo di tracciarne le loro caratteristiche principali.

I Lapponi vivono nella Lapponia (Sápmi), una realtà geografica non ben definita e che abbraccia territori del nord Europa che appartengono, oltre alla Russia, a tre stati scandinavi: Svezia, Norvegia e Finlandia. Esiste una lingua e una cultura lappone ma non uno stato lappone. La popolazione lappone parla il lappone o la lingua Sami  ma, per essere più precisi, bisognerebbe parlare di lingue lapponi perché la grande vastità del territorio nel quale è parlata ha fatto sì che nascessero varianti e forme dialettali. Si tratta di una decina di lingue, alcune delle quali a serio rischio di estinzione e che appartengono al ceppo delle lingue uraliche, lo stesso ramo linguistico al quale appartengono il finlandese, l’ungherese e l’estone.

Dei vari paesi in cui è presente la comunità Lappone, la Russia non ha riconosciuto la loro lingua mentre nei paesi scandinavi ci sono state una serie di accordi che hanno teso ad ufficializzare la lingua Sami: La Norvegia riconosce la lingua Sami come ufficiale in una serie di province dagli anni ’90; la Finlandia permette alla popolazione Sami di usare la propria lingua in tutti gli ambiti e nel 2003 è stata riconosciuta in queste realtà come lingua ufficiale; in Svezia la lingua Sami nel 2002 è stata riconosciuta una delle cinque lingue minoritarie del paese.

L’altra grande popolazione dei ghiacci è quella degli eschimesi. Gli eschimesi sono una grande popolazione al cui interno si riconoscono due gruppi umani indigeni: gli Inuit e gli Yupik. Gli Inuit vivono all’estremo nord in Alaska, Canada e Groenlandia mentre gli Yupik vivono nell’Alaska occidentale, in Siberia e nel resto dell’estremo oriente russo. Le due popolazioni hanno due lingue distinte. Il cliché tradizionale è quello che vede associati agli Inuit l’abitazione fatta con blocchi di ghiaccio, l’affascinante igloo.

Gli Inuit parlano la lingua Inukitut, che appartiene al ceppo delle lingue eschimo-aleutine. Esistono numerose varianti e sottogruppi della lingua Inukitut, anche profondamente diverse l’una dell’altra. Nella maggior parte dei casi si tratta di lingue orali e che hanno un basso numero di parlanti. Una variante dell’Inukitu è la lingua della Groenlandia, comunemente definita groenlandese. Lo stesso può essere detto per le numerose e differenti lingue della popolazioni Yupik, dove una delle tante varianti è conosciuta come siberiano.

In entrambi i casi, Lappone (o Sami) e Eschimese (Inukitut e Yupik), si tratta di realtà linguistiche estremamente variegate e complesse, poco note e studiate e che mantengono un saldissimo legame con il loro territorio d’origine. Come si è visto nel caso della lingua Lappone i paesi scandinavi l’hanno riconosciuta come lingua ufficiale nei propri stati al fianco della lingua nazionale mentre più complessa è la situazione linguistica dell’eschimese. Si tratta di un universo grandemente frammentato che, forse, può essere spiegato solo facendo riferimento alla storia e alla cultura di questi popoli, anche queste però abbondantemente trascurate e poco studiate.

C’è da augurarsi che i vari paesi sul cui territorio convivono queste realtà si impegnino a riconoscere, valorizzare, sostenere e preservare queste realtà linguistiche e culturali che, diversamente, andrebbero irrimediabilmente perdute (molte delle varianti e dei sottogruppi dell’eschimese hanno infatti appena poche centinaia di parlanti). Così, alla preoccupazione legittima degli scienziati per lo scioglimento del ghiaccio all’Artico, aggiungo la mia preoccupazione di perdere lingue indigene, espressione di culture autoctone conservatesi a difficoltà pure e incontaminate fino a noi. Salviamo l’Artico dallo scioglimento dei ghiacciai ma anche dalla liquefazione delle minoranze linguistiche.

LORENZO SPURIO

28-07-2011

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