Quattro omaggi di Emanuele Marcuccio a F. García Lorca

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OMAGGIO A GARCÍA LORCA[1]
 
 Felce d’azzurro
scrosci di tempesta vespertina,
autunno vaporoso e nodoso,
rammarico dell’ormai svanito,
vita rossa di sangue coagulato,
erpici identici e convessi
in un plotone di fucileria,
schizzi incandescenti trasvolano
per la dura terra,
per un cielo di speranze placate,
di ardente divampamento di luce
a foggia di croce,
verso un punto centrale.
 
  
HOMENAJE A GARCÍA LORCA[2]
 
  Helecho de azúl,
estallidos de tempestad vespertina,
otoño vaporoso y nudoso,
pena de lo despistado ya,
vida roja de sangre coagulada,
arados[3] idénticos y convexos
en un pelotón de fusilería,
salpicaduras candentes sobrevolan
por la dura tierra,
por un ciel de esperanzas aplacadas,
de ardiente brote de luz
en forma de cruz
hacia un punto central.
 
  
 
 
SECONDO OMAGGIO A GARCÍA LORCA[4]
 
 Ali di vaporoso verde,
pettini concentrici
si schiantano nel mare
in rigurgito azzurro.
  
 SEGUNDO HOMENAJE A GARCÍA LORCA[5]
   
Alas de vaporoso verde,
peines concéntricos
se reventan en el mar
en regolfo azúl.
 
 
  
ASSASSINIO
TERZO OMAGGIO A GARCÍA LORCA[6]
   
Putrida vena,
d’un orizzonte disseccato.
I nardi esplorano
il loro chiacchiericcio inconsueto,
e nuvole di fango inondano
coi loro piombi infuocati.
Un’alba azzurra
si stende solitaria
su ambiguo crocevia,
e un riverbero di verde luna
si accende, su occhi di fumo.
 
 
  FUSILAMIENTO[7]
TERCER HOMENAJE A GARCÍA LORCA[8]
  
Podrida vena,
de un horizonte desecado.
Los nardos exploran
sus chácharas insólitas
y nubes de lodo inunadan
con sus plomos de fuego.
Un almanecer azúl
se extiende solitario
en ambigua encrucijada,
y un riverbero de verde luna
se enciende, sobre ojos de humo.
 
 
 
  DISTANZA
QUARTO OMAGGIO A GARCÍA LORCA[9]
  
A strapiombo sul mare
si staglia l’ombra
d’un alga rinsecchita,
l’ombra d’un orizzonte
chimerico.
 
 

DISTANCIA

CUARTO HOMENAJE A GARCÍA LORCA[10]
 
 En desplomo sobre el mar
se recorta una sombra
de una alga resecada,
la sombra de un horizonte
quimérico.
 
 
 

[1] Ispirata alla barbara fucilazione del grande poeta presso Víznar (Granada), avvenuta il 19 agosto 1936. Poesia edita in Marcuccio, Emanuele, Per una strada, SBC, Ravenna, 2009, p. 74.Questi quattro omaggi al grande poeta Federico García Lorca sono scaturiti dopo la lettura di un’antologia delle sue poesie, letta in traduzione italiana. Ho cercato poi di imitare, in maniera personale, il suo stile. [N.d.A.]

[2] Poema ispirado al bárbaro fusilamiento del grande poeta en las cercanías de Víznar (Granada), ocurrido el 19 de agosto del 1936. Este poema ha sido publicado en lengua original en Marcuccio, Emanuele, Per una strada, SBC, Ravenna, 2009, p. 74. La traducción ha sido realizada por Lorenzo Spurio.Estos cuatro homenajes al grande poeta Federico García Lorca han surgido después de la lectura de la antología de sus poemas, leída en traducción italiana. He intentado imitar su estilo, en línea con mi poética personal. [N.d.A.]

[3] Con “arado” se entiende la parte posterior que se junta al tractor y que en tiempos pasados era juntada a los animales para arar la tierra y que tiene su sinónimo en “roturador”. [N.d.T.]
[4] Poesia edita in Marcuccio, Emanuele, Per una strada, SBC, Ravenna, 2009, p. 75.
[5] Poema publicado en lengua original en Marcuccio, Emanuele, Per una strada, SBC, Ravenna, 2009, p. 75. La traducción ha sido realizada por Lorenzo Spurio.
[6] Poesia edita in Marcuccio, Emanuele, Per una strada, SBC, Ravenna, 2009, p. 75.
[7] La más fiel traducción en lengua española del título de esto poema habría sido “Asesinato” o “Homicidio”, pero he intentado guardar el grande impacto emotivo de la lirica, eligiendo “Fusilamiento” o sea el particular tipo de morte que ocurrió al poeta. [N.d.T.]
[8] Poema publicado en lengua original en Marcuccio, Emanuele, Per una strada, SBC, Ravenna, 2009, p. 75. La traducción ha sido realizada por Lorenzo Spurio.
[9] Poesia edita in Marcuccio, Emanuele, Per una strada, SBC, Ravenna, 2009, p. 91.
[10] Poema publicado en lengua original en Marcuccio, Emanuele, Per una strada, SBC, Ravenna, 2009, p. 91. La traducción ha sido realizada por Lorenzo Spurio.

Ricordando gli attentati dell’11-M

Oggi la Spagna celebra il ricordo per i sette anni trascorsi dai tragici attentati di Madrid dell’11 Marzo 2004. Ripercorriamo i tristi momenti di quella triste giornata che segnò irreversibilmente la vita di numerosi spagnoli.

Alla mattina di giovedì 11 Marzo 2004, tre giorni prima delle elezioni politiche nazionali, dieci zaini carichi di tritolo vennero fatti saltare in aria su quattro treni cercanías (breve distanza, una sorta di regionale italiano) di Madrid, in tre diverse stazioni ferroviarie. L’esplosioni avvennero nell’ora di punta, alle 7.40, nella stazione ferroviaria madrilena di Atocha dove esplosero tre bombe, alla stazione di El Pozo de Tío Raimundo dove esplosero due bombe e alla stazione di Santa Eugenia dove esplose un’altra bomba.

Negli attentati trovarono la morte 192 persone: 177 morirono sul colpo, le altre dopo i successivi ricoveri d’urgenza; i feriti furono 1800 e vennero trasportati nei vari ospedali di Madrid. Si trattò dell’attentato terroristico più grande che la Spagna democratica avesse mai conosciuto. L’Europa si strinse al cordoglio dei cugini spagnoli e subito incrementò le misure di sicurezza nei diversi paesi e nelle capitali. Dopo New York e Madrid, le capitali francese, inglese e italiana si aspettavano un imminente attacco.

Nei giorni che seguirono si diffusero varie idee circa la paternità degli attentati: secondo alcuni i mandanti delle stragi erano i capi dell’Eta mentre secondo altri gli attentati erano di origine fondamentalista islamica.

In primo luogo venne accreditata la tesi dell’Eta; il governo stesso puntò il dito contro l’organizzazione separatista basca, per varie ragioni: l’Eta aveva sempre minacciato il governo spagnolo di voler portare avanti un attentato a Madrid e il tipo degli esplosivi impiegati erano analoghi a quelli che solitamente utilizzava l’Eta. Dopo alcuni giorni la tesi dell’Eta si affievolì lentamente e venne scartata.

La seconda idea circa la paternità dell’attentato era quella del fondamentalismo islamico. Secondo la gente e l’informazione gli attentati erano il prezzo che gli spagnoli dovevano pagare per aver partecipato all’occupazione militare dell’Iraq assieme agli Usa.

Diversamente dall’Eta che è solita avvisare prima degli attentati, in questo caso non ci fu nessun messaggio d’anticipazione ne di avviso. Subito si capì che l’attentato rispondeva in maniera appropriata alle strategie terroristiche islamiche basate sullo scopo di produrre il maggior numero di vittime ponendo esplosivi in spazi aperti e particolarmente affollati. Brevemente la tesi di origine islamica degli attentati venne accreditata e si osservò che gli attentati, accaduti il 11 Marzo, cadevano perfettamente due anni e mezzo dopo degli attentati terroristici di New York. Il giorno 11 richiamava dunque un altro attentato di loro matrice.

Ben presto arrivò la rivendicazione dell’attentato per mezzo di un video in cui un uomo dall’accento marocchino proclamava la lotta di religione in Europa, riconosceva l’attentato e si proclamava portavoce di Al-Qaida in Europa.

La mobilitazione internazionale fu grande: gli Stati Uniti offrirono appoggio diretto alla lotta contro il terrorismo; Italia, Francia, Germania e Olanda issarono le bandiere nazionale a mezz’asta e l’economia soffrì un calo significativo delle borse.

In tutte le città spagnole la gente scese a manifestare, a Madrid manifestarono 2.300.000 persone stringendo tra le mani bandiere spagnole a lutto e cartelli con su scritto  “Todos íbamos en ese trén”,  “Nos estamos todos : faltan 200”, “España unida jamás será vencida”. Anche a Barcellona, Siviglia, Valencia, Valladolid e Oviedo la gente manifestò addolorata ed indignata.

Oggi Madrid ha ricordato le vittime di quegli atroci attentati.

 

11-03-2011 MADRID – Esperanza Aguirre (Presidenta de la Comunidad de Madrid), Alberto Ruiz-Gallardón  (Alcade de Madrid) e Mariano Rajoy (Presidente del PP) all’omaggio per gli attentati dell’11-M alla Puerta del Sol.

 

11-03-2011 MADRID – La celebrazione alla Puerta del Sol.

 

11-03-2011 MADRID – Manuel Cobo (vicealcade de Madrid), Mariano Rajoy (Presidente del PP), Alberto Ruiz-Gallardón (Alcade de Madrid) e Amparo Valcarce (Delegata del governo) durante la inaugurazione al monumento alla stazione di El Pozo.

 

11-03-2011 MADRID – Familiari delle vittime durante l’inaugurazione del monumento in memoria alle vittime alla stazione di El Pozo.

 

 

LORENZO SPURIO

11-03-2011

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