Nota di Lorenzo Spurio
Dopo il fortunato Le parole accanto, pubblicato con Interno Poesia nel 2017, a distanza di cinque anni esatti, Michela Zanarella si presenta ai lettori con una nuova e insolita raccolta edita con Interno Libri, progetto editoriale di Interno Editoria, casa editrice che ha fondato e gestisce il marchio Interno Poesia Editore.

Recupero dell’essenziale prende forma dal mistero delle coincidenze. Il libro è il frutto di un recupero di poesie andate perdute, ritrovate con l’aiuto di alcuni amici dell’autrice. La raccolta, con prefazione del noto poeta calabrese candidato al Premio Nobel Dante Maffia e postfazione della poetessa lucana Anna Santoliquido, è dedicata all’indimenticata amica e frequentatrice Marcella Continanza, voce nota della poesia contemporanea, ideatrice del Festival della Poesia Europea di Francoforte sul Meno, scomparsa il 29 aprile 2020.
Con una scrittura densa e viva, la poetessa accompagna il lettore nel suo cammino di ricerca e riflessione sui grandi temi dell’esistenza fino a condurci nella dimensione del sogno, della memoria, della bellezza, in piena comunione con l’universo.
Attenta scrutatrice del mondo, la Zanarella si lascia trasportare dagli elementi della natura che regolano la vita sulla terra, si pone in ascolto rivelando al lettore le infinite voci del cosmo.
Michela Zanarella è nata a Cittadella (PD) nel 1980. Dal 2007 vive e lavora a Roma. Ha pubblicato diciassette libri tra cui alcuni in lingua straniera (Imensele coincidenţe, in rumeno, edita da Bibliotheca Universalis nel 2015; Meditations in the Femine, in inglese, edita da Bordighera Press nel 2018 e Infinito celeste edita da Universitalia di Roma nel 2021). Giornalista, autrice di libri di narrativa e testi per il teatro, è redattrice di Periodico italiano Magazine e Laici.it. Le sue poesie sono state tradotte in inglese, francese, arabo, spagnolo, rumeno, serbo, greco, portoghese, hindi, cinese e giapponese, edite in riviste e antologie internazionali. Figura tra gli otto co-autori del romanzo di Federico Moccia La ragazza di Roma Nord edito da SEM. Presente in numerose commissioni di giuria di premi letterari nazionali e internazionali è Presidente di Giuria del Concorso Letterario “Città di Latina” e “L’arte in versi” di Jesi, presidente dell’Associazione Culturale “Le Ragunanze” APS che annualmente bandisce il prestigioso premio letterario “Le Ragunanze”.
Sull’opera dell’amica Michela Zanarella ho dedicato, nel tempo, vari articoli, note di lettura, recensioni, interviste e saggi (non tanto perché amica ma perché – come unanimamente osservato da stampa e critica – è una delle poetesse giovani più interessanti e insieme promettenti, distintive e peculiari della nostra età dove predomina una poesia poco fluida e manchevole di differenziazione e spesso di pregio o di indiscussa rarità) che, per un approfondimento, riporto in forma bibliografica per eventuali letture e riferimenti: “Michela Zanarella poetessa internazionale. Esce La verdad a la luz, silloge in spagnolo”, «Blog Letteratura e Cultura», 05/02/2022; “Dare confidenza alle nuvole: la poesia di Michela Zanarella”, «Pomezia Notizie», maggio 2021, pp. 8-13; ripubblicato su «Xenia», anno VI, n°1, marzo 2021, pp. 84-92 (analisi delle opere La filosofia del sole, Ensemble, Roma, 2020 e di Infinito celeste, Universitalia, Roma, 2021); “L’istinto altrove (Ladolfi, 2019) di Michela Zanarella – con tre inediti”, «Blog Letteratura e Cultura», 19/02/2020; “In arrivo L’esigenza del silenzio, opera poetica di Michela Zanarella e Fabio Strinati, «Blog Letteratura e Cultura», 25/05/2018; “Intervista a Michela Zanarella, a cura di Lorenzo Spurio”, «Blog Letteratura e Cultura», 26/05/2015; “Le identità del cielo di Michela Zanarella, recensione di Lorenzo Spurio”, «Blog Letteratura e Cultura», 26/12/2013; “Lorenzo Spurio intervista Michela Zanarella, autrice di Meditazioni al femminile”, «Blog Letteratura e Cultura», 14/08/2012; “Meditazioni al femminile, recensione di Lorenzo Spurio”, «Blog Letteratura e Cultura», 03/03/2012; “Sensualità, poesie d’amore d’amare, recensione di Lorenzo Spurio, «Euterpe», n° 2, Febbraio 2012, p. 79; “Sensualità, poesie d’amore d’amare – Intervista a Michela Zanarella”, «Blog Letteratura e Cultura», 12/07/2011.
Alcuni componimenti tratti dalla nuova raccolta:
Lascia che sia il sole
a prendere possesso dei nostri sguardi
abbiamo bisogno dello stato di luce
che avviene all’alba nell’ora più pura.
Tienimi il cuore come un’ampolla
per raccogliere acqua limpida alla sorgente
prestiamoci ancora alla vita nella sua sacralità
è questo l’amore:
immergersi uniti nelle volontà del tempo
dai polsi alle caviglie in un sogno sempreverde.
Nel silenzio erano nascoste strade infinite
nessuno l’aveva mai toccato con gli occhi
di chi rimane per giorni a guardare con la mente
un passaggio di polline a terra.
Erano là fuori sciolti anche i nostri ritorni nel cuore
quelli che non sapevamo durassero
quanto la salita della luna dentro la notte.
Siamo entrati forse per la prima volta
oltre qualcosa che avevamo dimenticato
un sole improvviso ci ha svegliato
e avvicinato
all’inizio del cielo.
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Esce domani, 16 giugno 2020, per i tipi di Mondadori, nella serie “Lo Specchio”, il nuovo libro della nota poetessa brasiliana Márcia Theóphilo. Poetessa, scrittrice e antropologa tanto in portoghese, sua lingua d’origine, che in italiano, nel corso degli anni ha visto le sue opere poetiche venire tradotte in varie lingue straniere, dall’inglese allo svedese, dal francese allo spagnolo. Particolare attenzione va riposta verso la sua fluente produzione poetica e letteraria, interamente incentrata sull’impegno per la difesa ambientale dell’Amazzonia. La Theóphilo ha ottenuto numerosi premi letterari, alla cultura e alla carriera, com’è il caso del prestigioso Premio Letterario “Città di Vercelli”, in seno al Festival della Poesia Civile (premio che, negli anni precedenti, è andato, tra gli altri, ad Adonis, Lawrence Ferlinghetti e Eugenij Evthushenko), il Lerici-Pea e, recentemente, il Premio alla Carriera in seno all’ottava edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi” di Jesi, presieduto dal sottoscritto e con Michela Zanarella quale presidente di Giuria. L’articolo di tale conferimento, congiuntamente alla motivazione critica, possono essere letti
Di recente pubblicazione è il libro di poesia Le cose del mondo (Mondadori, Milano) di Paolo Ruffilli. Nella nota critica di Maurizio Cucchi che accompagna il volume si legge: “Nel suo percorso poetico, Paolo Ruffilli ha praticato strade diverse, sempre confermandosi in una coerente, limpida solidità di pronuncia pur nella varietà di tematiche e argomenti. Questo libro Le cose del mondo (Mondadori) permette di seguirne il cammino per un arco di tempo pressoché quarantennale, trattandosi di un’opera unitaria composta a partire dagli anni Settanta, un ampio work in progress arricchitosi nel tempo. Un’avventura poetica ed esistenziale che prende il via con la metafora del viaggio e degli incontri che il viaggio offre, della quotidianità onirica e a volte sgradevole di chi comunque si trova «straniero tra la gente». Fino al ritorno, dal quale riparte la meditazione turbata sul senso delle cose e della vita, nelle incertezze e negli equivoci degli umani rapporti, tra vuoto, amore e violenza, mentre felicità «sempre si confonde / con la dissolvenza». Nel capitolo che dà titolo al libro, Ruffilli si muove a diretto contatto con gli oggetti di cui si popola la vita, e che si impregnano del nostro passaggio, trovando il senso non banale della loro presenza, si tratti del cappello o del bicchiere, della barca o di un diario. La sua fitta narrazione è affascinante, minuziosa, affabilissima, una sorta di insolito canzoniere dedicato a una realtà tanto essenziale nel vissuto quanto raramente indagata, come in queste pagine, con la concretezza maniacale dell’osservatore sensibile. Del poeta, appunto, che perlustra oltre la semplice superficie delle cose, e che qui prosegue con apparente orizzontalità il suo viaggio in un “atlante anatomico”, dedicandosi alla bocca o alla caviglia come al cuore o al cervello, non senza ironia delicata, producendosi nell’esercizio acuto e antiretorico di un corpo a corpo con il corpo stesso. Nella sezione conclusiva, infine, il poeta pesca nelle profondità e negli anfratti del dire, nella formidabile, paradossale e «visionaria immaginosa verità» della parola, alla quale chiede risposte, ben sapendo, nella sua saggezza, che troppi interrogativi rimarranno inesorabilmente aperti” (MAURIZIO CUCCHI).
La mia grande conquista: l’ultimo libro del M° Guido Oldani “La guancia sull’asfalto” – raccolta calda, crudele e preziosamente ruvida. Il Realismo Terminale D.O.C. che seguo col cuore dopo averlo abbracciato nel 2015 / 2016. Nota introduttiva a cura del Prof. Giuseppe Langella, editore Mursia. Testi crudi, perfettamente sincronizzati con le onde della nostra complicata tecnologica vita moderna, gettata come un rifiuto nella discarica dei sentimenti privi di misericordia. Ci siamo persi tra vari oggetti soppressi dai codici a barre, dimenticando di essere “semplici e fragili mortali”. La poetica travolgente, geniale nella sua trasparenza e metrica, scritta con una leggerezza stupefacente e un linguaggio sobrio ed efficace, mai artificiale nonostante la difficile impronta civile dell’intero volume. Libro imperdibile che consiglio sinceramente a Tutti!