“La macchina del perdono” di Marco Fortuna: un progetto ecologico di rinascita e guarigione

“…prima di perdonare gli altri sento il

bisogno di perdonare me stesso, il

cambiamento deve partire da me…”

Marco Fortuna

Marco Fortuna, scrittore e poeta fermano, presenta “La macchina del perdono”: un manufatto in legno realizzato artigianalmente. Il design e il progetto esecutivo sono a cura dell’autore.

Marco Fortuna

“La macchina del perdono” è stata presentata in anteprima in Svizzera alla giornata dell’educazione allo sviluppo sostenibile, lo scorso ottobre a Locarno. Il progetto, prova d’autore certificata, vuole essere il simbolo di un passaggio interiore e l’inizio di una riflessione profonda su stessi e gli altri.

L’uomo e la macchina, a partire dalla rivoluzione industriale, hanno da sempre vissuto un rapporto controverso ma complementare. Nel progetto di Marco Fortuna la “macchina” non sostituisce l’uomo ma diviene il mezzo per elaborare e trasformare i sentimenti negativi in positività e interiorità.

“La macchina del perdono” vuole condurre chi la utilizza a una profonda riflessione sull’esistenza e i suoi eventi: perdonare e perdonarsi è, infatti, necessario per vivere pienamente e gioiosamente la propria condizione di uomo. Essa rappresenta un antidoto per guarire e per spingere all’altruismo e all’umanità. Ma non solo: è una tentazione e una scoperta.

Così ne parla lo stesso autore: “Sono partito dalla ricerca storica, affrontata come un magnifico viaggio tra forme e colori mischiati alla meccanica e alla funzionalità; ho iniziato poi dal disegno a mano libera per concentrarmi sulla forma, ho ragionato sull’aspetto, sulle dimensioni, sui materiali; lo step successivo è stato il disegno tecnico su pc, per arrivare al progetto completo di misure utili in fase di realizzazione. In parallelo ho sempre pensato all’utilità della macchina, all’importanza del valore che trasmette, all’aspetto importantissimo dell’ecologia. Ho amalgamato tutto questo: concetti, misure, materiali, messaggi, simboli, ed è uscita una macchina che vuole solo essere usata, dai piccoli ai grandi. Sono andato oltre il mio interesse per la scrittura, per costruire un piccolo stargate a disposizione di chiunque voglia fare il primo passo verso il perdono”.

“La macchina del perdono”

Come si utilizza “La macchina del perdono”? Costruita interamente in legno, ha una funzionalità molto semplice ma dalla forte valenza simbolica. Il fruitore scrive su un foglietto di carta piantabile (growingpaper) il nome della persona che vuole perdonare e inserisce il foglietto nell’apposita feritoia. Azionando la manovella della macchina, il foglietto viene triturato e i coriandoli di carta risultanti finiscono, per caduta naturale, nella ‘pancia’ del manufatto in attesa di essere raccolti e utilizzati per la fase due del percorso del perdono. È da evidenziare l’importanza per Marco Fortuna dell’aspetto ecologico de “La macchina del perdono”. La carta utilizzata, infatti, contiene al suo interno semi di ortaggi e fiori. Trasformare, quindi, una cosa negativa come il rancore per un torto subito, in rigenerazione e nuova creazione: ciò è possibile grazie all’utilizzo della carta ecologica che è nuovamente utilizzata come concime per il giardino.

“La macchina del perdono” può essere utilizzata nei luoghi di cultura e insegnamento… Non è previsto un numero minimo o massimo di destinatari ed è adatta a tutte le fasce d’età. Correlate all’utilizzo de” La macchina del perdono” vi sono laboratori, progetti di orticoltura sociale e la lettura della favola “La macchina del perdono” scritta da Marco Fortuna e tratta dal libro per bambini La strada del ritorno.

“In te ho nascosto un lago”, la nuova raccolta poetica del fermano Marco Fortuna

Segnalazione di Lorenzo Spurio (*)

La poesia di Marco Fortuna – poeta fermano classe 1974 – è esistenza, contemplazione della natura, diluizione del dolore, nostalgia e rinnovamento, aspirazione a un nuovo umanesimo. Con essa ci pare di poter dire e rivelare che la parola si è fatta immagine difatti i versi del poeta marchigiano, confluendo nella narrazione del sentimento universale, diventano socialità e rappresentazione dell’uomo, nei cui dolori, gioie e illusioni, da sempre, si scopre la totalità della vita. In una sua dichiarazione lo stesso autore ha avuto modo di asserire che “Nella poesia ci emozioniamo per qualcosa che capita a noi stessi e non, di riflesso, per qualcosa che capita ad altri. E’ una delle cose preziose che servono per farci “sentire” che siamo ancora vivi”.

Marco Fortuna è nato e vive nelle Marche a Fermo. Il suo amore per la poesia è iniziato tra i banchi di scuola e si è rinnovato sempre con intensità. Ha iniziato a scrivere poesie nel 2000 e ancora oggi è impegnato in questo tipo di scrittura in una ricerca costante che considera una sorta di “viaggio nel cuore dell’uomo”. Ha pubblicato Non lasciarmi (Albatros, 2011, poesia), Senza una traccia (autopubblicazione, 2012, poesia), Dimmi le parole (Italic, 2017, poesia), In te ho nascosto un lago (LietoColle, 2019, poesia) e La strada del ritorno – favole d’amore e di perdono (La Rondine, 2019, libro di favole illustrate). Una sua poesia figura nel volume antologico e saggistico La giovane poesia marchigiana (Santelli, 2019) di Lorenzo Spurio.

I suoi interessi letterari nel tempo hanno spaziato in ambito teatrale con la stesura della pièce teatrale Le parole possono cambiare il mondo, messa in scena per la prima volta dalla compagnia teatrale i Lo.co.s. nel 2016 al Teatro Nuovo di Capodarco di Fermo. Prossimamente verrà presentato, in tour per l’Italia, un nuovo spettacolo teatrale dal titolo L’amore non basta, incentrato sulle contemporanee forme di solitudine. Importanti le collaborazioni con musicisti di fama nazionale e internazionale come il M° Fabrizio De Rossi Re, il M° Roberta Silvestrini, il M° Paolo Quilichini, il M° Davide Martelli e il M° Antonio Ferdinando De Stefano che ha musicato una sua poesia per uno spettacolo teatrale andato in scena a Bruxelles. Con il musicista Fabio De Sanctis ha musicato alcune delle sue poesie interpretate dall’attore e poeta Sergio Soldani.

Ogni poeta eleva la nostalgia come suo elemento centrale. Forse sì, ma in Fortuna, questa meditazione sul passato e sul ritorno possibile, senza essere troppo drammatizzata, si riempie di particolari (dico proprio di particolari fisici, di cose, di modi delle materie) così bene elencati, confessati, acquisiti e infine immessi nel tessuto del testo, da conferire all’opera un tenore di originalità. Non un canto funebre sul mondo, ma poesia rivitalizzante il mondo. Il mondo poetico di In te ho nascosto un lago è un mondo non perduto; è solo il mondo della conoscenza dell’azione affettiva. A continuazione uno dei trenta componimenti che è possibile trovare nel libro:

Ecco la casa di terra dove bambini

scaldano davanti al fuoco

le gambe scarne

e sfogliano il granturco

nell’odore di fango e paglia.

Poche le parole che cadono dalla bocca

e poi il fuoco si spegne

la notte si raffredda.

Le finestre spoglie,

senza vetri,

guardano il campo

dove una lepre fulminea passa.

Sulle canne dello stagno

la libellula dorme quieta.

(*) La presente segnalazione è basata sui contenuti del comunicato stampa ricevuto in data 03-11-2020 dall’editore, riformulato e modificato dal sottoscritto in maniera originale. E’ vietata la riproduzione del testo senza il permesso da parte dell’autore come pure la pubblicazione e diffusione della poesia del poeta Marco Fortuna senza il permesso scritto da parte dell’autore. Il gestore del blog è sollevato da qualsivoglia disputa o problematica voglia nascere a seguito della diffusione di parti o del testo integrale su altri spazi e formati non autorizzati.

Giovedì 25 luglio a Fermo una serata di poesie in ricordo di Federico Garcia Lorca e il suo viaggio americano

Giovedì 25 Luglio a Fermo presso la Biblioteca Civica “Romolo Spezioli” (Piazza del Popolo) in seno alla kermesse “Biblioteca con vista 2019” con il Patrocinio del Comune di Fermo,  si terrà la presentazione al pubblico del libro di poesia Tra gli aranci e la menta. Recitativo per l’assenza di Federico Garcia Lorca (PoetiKanten, Sesto Fiorentino, 2016) dell’autore jesino Lorenzo Spurio.  L’evento, che avrà inizio alle 21:30 e si terrà presso la Sala Fondo Locale, vedrà la presenza, oltre dell’autore del libro, del chitarrista Maestro Massimo Agostinelli che interverrà per alcuni intermezzi musicali e della poetessa Jessica Vesprini che eseguirà letture scelte dell’opera di Spurio e di brani poetici del poeta spagnolo. 

Nel corso della serata Lorenzo Spurio tratterà anche l’argomento di “Federico Garcia Lorca a New York”, a novanta anni dal suo viaggio oltre Oceano con una presentazione di immagini e documenti dell’epoca e la lettura di poesie da “Poeta a New York” eseguite dalla lettrice Jessica Vesprini.

locandina lorca-fermo 2019-page-001

Il terzo appuntamento del “Ver Sacrum – gara poetica itinerante nelle antiche terre picene” il 13/07 a Fermo

Dopo i precedenti incontri del “Ver Sacrum – Gara poetica itinerante nelle antiche terre picene” svoltisi rispettivamente alla Casa della Poesia di Palazzo Bice Piacentini di San Benedetto del Tronto e alla Casa della Poesia di Palazzo Odasi di Urbino, il nuovo appuntamento si terrà al Buc Machinery a Fermo il prossimo 13 luglio 2019. […]

via Il terzo appuntamento del “Ver Sacrum”, la riuscita “gara poetica itinerante nelle antiche terre picene” dell’Ass. Culturale Euterpe di Jesi il 13 Luglio a Fermo — Associazione Culturale Euterpe

“Dimmi le parole” di Marco Fortuna, recensione di Lorenzo Spurio

“Le parole hanno mani e piedi,

escono fuori dal foglio di carta

e camminano sulla nostra pelle” (61)

Marco Fortuna, autore di Dimmi le parole (Italic Pequod, 2017), gioca e produce con la parola, fa suo l’universo semantico dei vocaboli, dei significati e delle loro possibili implicazioni.

Il linguaggio ha spesso una componente ombrosa, polivalente, antitetica o semplicemente ambigua e controversa: l’importante è essere volitivi nel porre attenzione verso l’universo prismatico e polimorfico della parola. Parola che dice e rivela, fa trasparire, annuncia e reclama, ma anche – e soprattutto – che confessa e allude, vale a dire promana sensi e incentiva forme d’incontro.

Il suo poetare ha a che vedere con tutto questo essendo, come il titolo della silloge evidenzia, una ricerca continua e misurata, analitica e pure personale, di quel detto, quella comunicazione intercorsa, ammiccante e rivelatrice, confessione e dichiarazione di un’età che, in qualche modo, si è ormai fatta più concreta, scevra di quelle possibili frange esornative di cui la giovinezza spesso s’agghinda.

downloadÈ così che il poeta fermano – anticipato dalla ponderata prefazione di uno valido studioso e storico qual è Marco Rotunno – con quest’opera è come se compiesse una casta operazione di svestimento o denudamento, affidandoci pensieri personali, ragionamenti maturati nell’intimità, appelli d’amore e inviti all’accoglimento del proprio sentimento e, ancora, rivelazioni che hanno un senso epifanico – e dunque travolgente in senso illuminante – per il solo io lirico che ne traccia le vicende di un amore forte, intristito solo da alcuni capovolgimenti che tendono più a un’ombrosità del pensiero data dall’elucubrazione su realtà insondabili eppure oggetto d’interesse dell’uomo. Vengono a mente allora le voci e le considerazioni apparentemente astruse ma assai rivelatrici di studiosi quali Roland Barthes e del filosofo austriaco Wittgenstein; entrambi, pur con inclinazioni e intendimenti diversi, hanno dissodato la parola come realtà, sviscerandola e destrutturandola per meglio misurarla, odorarla, farne uso.

Nella sostanziosa e intramontabile dedica personale al testo un’efficace chiosa di un altro filosofo, Nietzsche che – come lo stesso autore ha vergato a mano – scriveva: “Io sono di oggi e di un tempo… ma in me c’è qualcosa che è di domani e dopodomani e dell’avvenire”. Parola che ha in sé i tratti di una significazione universale che varca limiti temporali e geografici, che incunea nel suo addome il senso concreto e al contempo astratto degli accadimenti, delle leggi insondabili dell’anima, gli arcani intellettivi che trovano compimento automatico nel sentimento di pluralità al quale la società ci chiama.

Parola che rivela verità, che affida certezze e sensi ineludibili, validità che è ben più che razionale e dogmatica, travalicando anche la vasta aiuola dell’inespresso, tra rituali, convinzioni, tabù, regressioni, fobie e forme di digiuno espressivo.

Parola che è anche varco, ambito che consente il traghettamento, espressione codificata ma anche apertura, forma inclusiva e globalizzata.

Parola che nasce e sa crescere, che feconda e fruttifica, parola che si celebra e che sa redimersi delle sue più bieche adozioni.

Per dirla con Alessandro Ceni la parola è custode: bauletto che conserva altro, non un senso in sé impalpabile e arioso, bensì una costruzione fisica ben delineata. Le parole sono e hanno la forma di chi è in grado di emetterle, vale a dire hanno sempre e comunque una morfologia umana, una aurea tempestata di lessemi con una loro genesi. Ceni nella sua opera riepilogativa Il pieno e il vuoto (1996) ritrova nel mondo delle parole proprio la fisionomia buia e inconfessabile dell’uomo: “Nel buio le parole/ non sono parole ma uomini/ che con rasoi tentino tele cerate di/ sonori padiglioni sulla sabbia”. Parole, dunque, che sono composte di sillabe di carne e ossa. Non solo: sono parole che possono avere una funzione altisonante e lesiva, pungente e dissacrante com’è appunto l’azione di una tela che viene squarciata.

Le parole di Fortuna sono spesso in forma di imperativi riferiti a se stesso com’è il verso d’apertura: “Non mi lascio mai stare!” (13) che, se intuitivamente potrebbe essere visto come espressione di grande convinzione, ha più la forma di una rassicurazione pacata che l’io lirico intrattiene col suo animo per mezzo della riflessione.

Numerosi i riferimenti a quel mondo di campagna che, per breve distanza, lambisce anche il mare, scena veridica del locus nel quale Fortuna è nato, vive e lavora, quello della Marca Fermana nel centro-Italia. I contesti che accolgono le riflessioni o le rivendicazioni amorose del Nostro sono sempre ambientali, riferite a un pezzo di terra ridente e fecondo, dalla conformità dolce e dalla spiccata diversità in un territorio ristretto. Raramente si accenna a un tessuto urbano che, nelle poche volte che è citato o alluso, sembra esser connotato in maniera veloce, offuscata, quasi ottenebrata come è appunto “l’alcolica città” della poesia che apre la raccolta. “Nelle vene ho la terra rossa” (14) scrive il Nostro in “Il viaggio” in questa lirica dove la natura è solo uno scenario di fondo sul quale campeggia il grande tema dell’amore, del rapporto saldo e simbiotico con l’amata, che è il tema di fondo dell’intero lavoro.

Gli amanti vengono spesso descritti distanti o in procinto di allontanarsi – intuiamo per le vaste necessità della vita quotidiana – e viene a rimarcarsi in maniera decisiva il distacco, il disagio che deriva dall’allontanamento, questa migrazione coatta dal flusso inarrestabile delle energie. Così si incunea anche la solitudine e la lontananza che non sono mai motivo di pesante struggimento né di annullamento di una possibile fuga. Gli amanti sanno amarsi anche a distanza e percepire la presenza dell’altro anche dinanzi a divaricazioni spaziali. Ciò è possibile – per il Nostro – mediante l’affido completo al mondo ieratico e vorticoso eppure silente della poesia che non è mantra dinanzi a desolazioni o fobie insostenibili bensì accoglienza e sostegno e, ancor più, consacrazione dell’amore vissuto in termini platonici ma non per questo meno significativi. Per tali ragioni l’io lirico percorre cammini mimetici e più spesso veste panni d’altra natura, non tanto per simulare, bensì per abitare – pur nel pensiero – uno spazio totale nel quale possa esser possibile un rapporto con l’amata, “sgorgherò acqua scrosciante/ dalle tue risa” (20). Causa e fine di quest’operazione è, come lo stesso Autore riconosce a pagina 35, per chi non l’avesse in qualche modo ancora eccepito, “la ragione del mio canto” ovvero la stessa amata, “gioia che si moltiplica” (35).

Merita una particolare nota di commento la lirica “Non sentire più” nella quale l’autore cerca di intuire, o piuttosto di vagheggiare, come potrebbe essere l’esistenza dell’uomo in assenza di una dimensione sonora, condizione che non solo lo impaurisce, ma sembra in qualche modo tormentarlo. Impossibile non rammentare allora il professor Renato Pigliacampo, docente universitario e poeta del Maceratese che, sordo dall’età di undici anni, dedicò l’intera sua esistenza per denunciare insensibilità a vari livelli contro gli ipoacustici, dedicando tutta la sua attività, tanto poetica quanto di ricerca, all’universo della sordità del quale viene ricordato come uno dei maggiori studiosi e portavoce. Mi è sembrata cosa sensata mettere a specchio alcuni versi di Fortuna che esprimono l’angoscioso pensiero dinanzi a un mondo averbale e di Pigliacampo, “guerriero del Silenzio”, che fece della parola grido sociale maturato nell’intimità. Fortuna scrive: “Crederei che sia forse cosa buona, prendere carta e penna/ per segnare con qualche becco o cerchietto d’inchiostro/ cosa possa provare un sordo…/ Sapere che nel sentire, nasce un giorno il timore…/ di non poter più sentire un qualche giorno la propria/ voce” (39). Questa la ‘risposta’ di Pigliacampo, in tale possibile colloquio, “A me non è dato ascolto se non che/ nelle labbra che muovono rapide parole”.[1]

21558554_1456682484422828_708690946170664756_n

Il poeta fermano Marco Fortuna

Nella poesia di Fortuna si nota una nota malinconica e di preoccupazione: il pensiero sentito relativo a un mondo privo della sensorialità uditiva, nell’impossibilità di sentire gli altri e di riconoscere la propria voce, ma anche timore verso la dimenticanza, l’Autore mostra perplessità nei confronti di un tempo nel quale l’io lirico non sarà più in grado di riconoscersi, di sentirsi, di ricordarsi. Pensieri nevralgici che ruotano attorno a un evidente grande amore della vita e della domesticità, della semplicità di un vissuto che si desidera sempre vivere al massimo. La voce che non ritorna, i ricordi che si impolverano e che decadono nel mare magnum di un tempo che scorre e che rende vulnerabile la salute, sono minacce concrete e plausibili che l’autore, pur giovane e coscienzioso, non esime da riconoscere come tali: esse sono confessabili con quella semplicità che impone al poeta di essere onesto. Sincero e concreto, affidabile e vero.

Fortuna, come noi tutti, prima d’essere un “uomo di carta” (uno scrittore e un poeta), è un “uomo di carne” e, com’è connaturato nella fisiologia umana, non si può recidere dalla mente ciò che, pur disturbandoci, occupa i nostri pensieri. Li rende concreti e ce li narra, con la libertà sconfessata di un ragazzino, ce ne attribuisce il senso con le parole ben calibrate, ce lo condivide e ci traghetta verso una riflessione che, comunque, la buona poesia è sempre in grado di addurre.

La poesia di Fortuna potrebbe dirsi maggiormente filosofica che amorosa in senso stretto se per filosofica accettiamo di non riferirci a qualcosa di ostinatamente ingarbugliato, enigmatico, tendente alla creazione di una realtà che ha senso per chi la produce ma non trova facile accoglimento né comprensione in un possibile lettore.

È filosofica nel senso che – pur nella domesticità dei rapporti e del dialogico che si realizza – impiega una costruzione con la quale i sentimenti fuoriescono se si rilegge con attenzione, diluendo le parole che compongono i versi: l’amore è presente sotto forma di timori, imperativi, tentativi, richiami, echi e aneliti, non è mai reso in maniera palese o plateale, sdolcinato né abusato. Si ravvisa qui, in tale procedimento, la necessità di prendere in mano i fili che l’autore di continuo getta per legarli assieme e riconoscerne così, a silloge compiuta, l’intera foggia della corda più salda.

“Io avanzo e trascino con me l’erba, dovunque sia la vostra terra” (46) scrive nella poesia “Io avanzo”, sintomo di un fluire che s’intuisce e ci si impegna a favorire al quale unisce l’aspersione sacrale di protezione, il balsamo di riconoscenza: “Vorrei lavare la mia terra come fosse mio figlio” (50). Immaginifico atto rituale di abluzione totale: non è una recondita pioggia che laverà la terra, ma sarà lo stesso poeta a farlo, “approda[ndo] le […] parole [per] farla scivolare sulle zolle e fin sopra le punte degli alberi” (50). Parole in cui l’acqua lambisce e scivola, scorre e fluisce mentre l’autore ricalca sulla carta le linee di un mondo familiare che l’acqua non scolora.

LORENZO SPURIO

Jesi, 26-12-2017

[1] Renato Pigliacampo, L’albero di rami senza vento, Neftasia, Pesaro, 2006, p. 108.

 

La riproduzione del presente testo, in forma di stralcio o integrale, non è consentita in qualsiasi forma senza il consenso scritto da parte dell’autore.  

“Elogio dell’utopia” di Trapè/Lussu sabato 30 settembre a Fermo

La scrittrice fermana Luana Trapè il prossimo 30 settembre alle ore 18:00 presso la sede della Società Operaia di Fermo (Via Perpenti n°10) presenterà al pubblico il suo libro “Elogio dell’utopia” (Andrea Livi Editore), scritto a quattro mani assieme alla celebre Joyce Lussu. L’evento sarà introdotto da Loretta Morelli.

locandina_Trape

“Dimmi le parole” di Marco Fortuna sarà presentato a Fermo il 4 marzo

Sabato 4 marzo alle ore 17:30 presso il Museo dell’Innovazione e della Tecnica Industriale (MITI) di Fermo in Via Marchionni 11 si terrà la presentazione del nuovo libro di poesie di Marco Fortuna dal titolo “Dimmi le parole”. L’opera sarà presentata dallo scrittore e studioso locale Marco Rotunno. 

16830996_396510590707120_8763055966235268402_n.jpg

Marco Fortuna è nato a Fermo nel  1974. Per la poesia ha pubblicato Non lasciarmi (Albatros, 2011), Senza una traccia (autoprodotto, 2012) e Dimmi le parole (Italic, 2017). In campo teatrale ha prodotto la pièce Le parole possono cambiare il mondo, messa in scena dalla compagnia teatrale i Lo.co.s. al Teatro Nuovo di Capodarco di Fermo nel 2016. Ha collaborato con musicisti di fama nazionale e internazione tra i quali il M° Fabrizio De Rossi Re, il M° Roberta Silvestrini, il M° Paolo Quilichini, il M° Davide Martelli e il M° Antonio Ferdinando De Stefano.

Evento FB

 

Premio Letterario “Città di Fermo” – III edizione

Immagine.jpg

III PREMIO LETTERARIO “CITTÀ DI FERMO”

La Libera Associazione Culturale ARMONICA-MENTE di Fermo presieduta da Nunzia Luciani, con il Patrocinio della Regione Marche, della Provincia di Fermo e del Comune di Fermo e con le collaborazioni dell’Ufficio Nazionale CEI per la pastorale, il tempo libero, turismo e sport e dell’Associazione Culturale GueCi di Rende (CS), indice la III Edizione del Premio Letterario “Città di Fermo”.

  

Regolamento del concorso

  

  1. Il premio letterario è aperto a tutti gli autori italiani senza limiti di età ed è articolato nelle seguenti sezioni:

Sezione A – Poesia in lingua italiana a tema libero

Sezione B – Poesia religiosa in lingua italiana

Sezione C – Poesia in dialetto (con relativa traduzione in italiano)

Sezione D – Lettera aperta a tema libero

 *I testi presentati alla data di partecipazione al concorso possono essere editi e inediti ma non dovranno aver conseguito un 1°, 2°, 3° premio in precedenti concorsi letterari, pena l’esclusione dal concorso degli elaborati*

  1. Per le sezioni Poesia (A, B, C) si potrà partecipare inviando un unico testo poetico munito di titolo, che non dovrà superare i 30 versi di lunghezza (senza conteggiare il titolo e le spaziature tra strofe).
  1. Per la sezione D – Lettera aperta a tema libero, si potrà partecipare inviando un unico testo munito di titolo che non dovrà superare le 3 cartelle editoriali (una cartella editoriale corrisponde a 1800 battute spazi inclusi). Il testo della lettera va inteso quale espressione delle proprie emozioni o del proprio pensiero, può essere autobiografico o di qualsivoglia contenuto e rivolto verso qualsivoglia destinatario.
  1. Per la partecipazione al premio è richiesto un contributo per spese organizzative da inviare secondo le modalità descritte al punto 6 del presente bando:

– 10 € per partecipare ad un’unica sezione

– 15 € per partecipare a due sezioni

– 20 € per partecipare a tre sezioni

– 30 € per partecipare a tutte le sezioni

  1. Il partecipante dovrà inviare il testo che propone al concorso in 6 copie cartacee, tutte rigorosamente anonime, assieme alla ricevuta del versamento e la scheda contenente i propri dati personali entro la scadenza del 20 dicembre 2016 all’indirizzo della Segreteria dell’Associazione Armonica-Mente:

 

 Premio Letterario “Città di Fermo”

c/o Maria Teresa Silenzi

Via Panfili 148

63822- Porto S. Giorgio (FM)

Le opere che giungeranno oltre tale termine non saranno tenute in considerazione e, in ogni caso, farà fede la data del timbro postale.

INOLTRE una copia del proprio elaborato va inviato anche via mail a: premiocittadifermo@gmail.com   (esclusivamente in formato word).

  1. Il contributo per spese organizzative potrà essere inviato con una delle seguenti modalità:

Postepay – Numero tessera: 4023 6006 6599 3632  

Intestata a Nunzia Luciani   –  CF: LCNNNZ54H48G920P

Causale: III PREMIO LETTERARIO “CITTÀ DI FERMO”

Bonifico bancario – IBAN: IT24X0538769660000000553815

Intestato a Armonica-Mente     

Causale: III PREMIO LETTERARIO “CITTÀ DI FERMO”

In via alternativa sarà possibile inviare contanti, ben occultati nel plico assieme agli altri materiali richiesti. Alla ricezione dei materiali verrà inviata una mail di conferma alla mail indicata nella scheda dei dati di partecipazione al premio.

  1. Non vengono accettate opere che presentino elementi razzisti, denigratori, pornografici, blasfemi o d’incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione di ciascun tipo.
  1. La Commissione di giuria è composta da esponenti del panorama culturale e letterario, regionale e nazionale.

 Sez. A: Susanna Polimanti, Lorenzo Spurio, Cinzia Franceschelli, Nuccia Martire, Michela Zanarella, Anna Laura Cittadino.

Sez. B: Mons. Mario Lusek, Susanna Polimanti, Stefania Pasquali, Michela Zanarella.

Sez. C: Susanna Polimanti, Michela Zanarella, Cinzia Franceschelli, Stefania Pasquali.

Sez. D: Susanna Polimanti, Lorenzo Spurio, Anna Laura Cittadino, Nuccia Martire, Cinzia Franceschelli.

Il giudizio della giuria che esaminerà le opere pervenute al concorso e decreterà i vincitori è insindacabile e inappellabile.

I Premi saranno stabiliti come di seguito indicato:

Sezioni A, C, D – 1° premio: targa, diploma con motivazione della giuria e 150 Euro.

2° premio: targa, diploma con motivazione della giuria e libri, 3° premio: targa e diploma con motivazione della giuria

Sezione B – 1° premio: targa, diploma con motivazione della giuria e articolo religioso;

2° premio: targa, diploma con motivazione della giuria e libro, 3° premio: targa e diploma con motivazione della giuria

La Giuria si riserva di decretare Menzioni e Premi Speciali a proprio insindacabile giudizio oltre alle targhe quali: Premio Speciale Associazione Culturale GueCi di Rende(CS) per la sezione A Poesia in lingua italiana e Premio Speciale CEI per la sezione B Poesia religiosa.

  1. I premiati saranno contattati a mezzo mail e telefonico ai riferimenti che gli stessi avranno fornito al momento della partecipazione nella relativa scheda con i dati personali.
  1. La cerimonia di premiazione si terrà a Fermo (in un luogo che verrà indicato con precisione in un secondo momento) in un fine settimana del mese di Aprile 2016. A tutti i partecipanti verranno fornite con ampio preavviso tutte le indicazioni circa la premiazione.
  1. I vincitori sono tenuti a presenziare alla cerimonia di premiazione per ritirare il premio. In caso di impossibilità, il premio (targa e/o diploma) potrà essere spedito a casa dietro pagamento delle spese di spedizione, fatta eccezione dei premi in denaro che, se non ritirati personalmente, verranno incamerati dall’Associazione per future edizioni del Premio.
  1. Tutti i testi dei vincitori, di eventuali menzionati e premi speciali saranno pubblicati nel volume antologico che sarà presentato nel corso della premiazione.
  1. L’Associazione Armonica-Mente destinerà in beneficienza parte dei proventi derivanti dalla vendita delle antologie a propria discrezione, a realtà bisognose di aiuto nel territorio del Fermano.
  1. La partecipazione al concorso implica l’accettazione di tutti gli articoli che compongono il bando

 

             Nunzia Luciani                                                                    Susanna Polimanti                                                                                

            Presidente del Premio                                                                        Presidente di Giuria

    Presidente Ass. Armonica-Mente                                                        

 

Per qualunque informazione rivolgersi all’indirizzo mail: premiocittadifermo@gmail.com

 

 

Scheda di Partecipazione al Concorso

La presente scheda compilata è requisito fondamentale per la partecipazione al concorso. Alla scheda va, inoltre, allegata l’attestazione del pagamento della relativa tassa di lettura per posta entro il 20 dicembre 2016

 

Nome/Cognome ___________________________________________________

Nato/a _________________________ il _______________________________

Residente in via ____________________________________________________

Città_____________________________ Cap ___________ Prov. ____________

Tel. ____________________________Cell._____________________________

E-mail __________________________Sito __________________________

Partecipo alla/e sezione/i (indicare vicino il titolo del testo proposto):

□ A –Poesia in italiano a tema libero _____________________________________

□ B –Poesia in italiano a tema religioso ____________________________________

□ C –Poesia in dialetto _________________________________________________________________

□ D –Lettera aperta a tema libero ________________________________________

 

Data_________________________ Firma _____________________________

 

 

□ Dichiaro che il/i testi che presento è/sono frutto del mio ingegno e che ne detengo i diritti a ogni titolo.

□ Acconsento al trattamento dei dati personali qui riportati in conformità a quanto indicato dalla normativa sulla riservatezza dei dati personali (D. Lgs. 196/03) e solo relativamente allo scopo del Concorso in oggetto.

 

 Data___________________________ Firma _________________________________

 

 

Il “Convivio in versi” a Fermo domenica 8 maggio

I poeti marchigiani nel volume curato da Lorenzo Spurio

A Fermo approda il Convivio in versi domenica 8 maggio

FERMO

Lo scrittore e critico letterario jesino Lorenzo Spurio, dopo anni di intenso lavoro di ricerca e studio ha pubblicato nei mesi scorsi, per i tipi di PoetiKanten Edizioni di Firenze, una antologia in due volumi sulla poesia marchigiana.

In Convivio in versi, Spurio ha raccolto le esperienze poetiche di un gran numero di intellettuali che, nati o vissuti a stretto contatto con la Regione, hanno prodotto una significativa attività poetica e letteraria. L’opera, che ha ottenuto i Patrocini Morali dei maggiori comuni della Regione e dell’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino,  prende in esame esponenti dell’intera Regione nati a partire dal 1850 sino ad oggi. Nella nota introduttiva il curatore chiarifica l’intento di una operazione editoriale di questo tipo, ben sintetizzato dal sottotitolo stesso dell’opera che recita Mappatura democratica della poesia marchigiana.

Dopo gli incontri che si sono svolti a  Porto Recanati, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto,… domenica 8 maggio alle 18:00 a Fermo nella nuova sede dell’Associazione Culturale Armonica-Mente (Piazza del Popolo 50) verrà presentata l’opera.

La serata di presentazione sarà condotta dallo scrittore Marco Rotunno, con un intervento di Susanna Polimanti (scrittrice, recensionista). I poeti antologizzati nell’opera daranno lettura ai loro componimenti.

La S.V. è invitata a partecipare.

 

PROSSIMI APPUNTAMENTI DI PRESENTAZIONE DELL’OPERA:

dom. 15 Maggio 2016 – JESI – Palazzo dei Convengi

ven. 27 Maggio 2016 – PESARO – Alexander Museum Hotel

dom. 10 Settembre 2016 – FABRIANO – Sala del Gonfalone

 

Notizia del curatore

Lorenzo Spurio (Jesi, 1985) si è laureato in Lingue e Letterature Moderne all’Università degli Studi di Perugia. Per la poesia ha pubblicato Neoplasie civili (2014), Le acque depresse (2016) e Tra gli aranci e la menta (2016) dedicato a Federico Garcia Lorca nella triste ricorrenza degli ottanta anni dalla sua morte. Ha curato varie antologie tra cui Risvegli: il pensiero e la coscienza. Tracciati lirici di impegno civile (2015). Per la narrativa ha pubblicato le raccolte di racconti Ritorno ad Ancona e altre storie (2012), La cucina arancione (2013) e L’opossum nell’armadio (2015). Quale critico si è occupato prevalentemente di letteratura straniera con una serie di saggi in volume sull’autore anglosassone Ian McEwan dedicando altresì uno studio sulla poesia italiana contemporanea: La parola di seta. Interviste ai poeti d’oggi (2015). Nel 2011 ha fondato la rivista online di letteratura «Euterpe», un aperiodico tematico di letteratura al quale collaborano poeti e scrittori da ogni parte d’Italia. È  Presidente della Associazione Culturale Euterpe di Jesi, Presidente del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi” di Jesi e Presidente di Giuria nei premi letterari “Città di Fermo” e “Città di Porto Recanati”.

 

Due scatti della serata

 

13103452_534754240046063_8494447949489294572_n

13138958_10206028829510992_1987082962466411165_n

Da sinistra: Susanna Polimanti, Lorenzo Spurio, Marco Rotunno

2° Premio Letterario “Città di Fermo” – il verbale di Giuria

Immagine

2° Premio Letterario “Città di Fermo” Ediz. 2016

Verbale di Giuria

La Commissione di Giuria della 2° Edizione del Premio Letterario “Città di Fermo” così composta: Lorenzo Spurio, Susanna Polimanti, Michela Zanarella, Stefania Pasquali, Cinzia Franceschelli, Marco Rotunno, Filippo Massacci, Luana Trapè, Mons. Mario Lusek, Anna Scarpetta, Riccardo Manzini e presieduta da Lorenzo Spurio dopo attenta operazione di lettura e valutazione dei materiali pervenuti per le quattro sezioni di riferimento, di seguito indicate, ha stilato regolare verbale contenente la classifica finale del premio.

A continuazione si forniscono, inoltre, importanti indicazioni circa l’invio dei propri testi in digitale, il ritiro dei premi e la serata di premiazione.

Sezione A – Poesia

 Vincitori

1° Premio – MARIA RITA MASSETTI (San Benedetto del Tronto – AP) con la poesia “Sentimi, ascolta”

2° Premio – RITA STANZIONE (Roccapiemonte – SA) con la poesia “Un bianco d’Africa e di polvere”

3° Premio – GIANNI BALERCIA (Ancona) con la poesia “I ricordi di bambino”

 

Premio Speciale del Presidente di Giuria

MARIA TERESA INFANTE (S. Severo – FG) con la poesia “Senz’alba (Mai nato)”

 

Premio Speciale del Presidente del Premio

VALERIA ANDRENACCI (Monte San Pietrangeli – FM) con la poesia “Torneranno a suonare”

 

Menzioni d’Onore

MARIA CHIARA QUARTU (Garbagnate Milanese – MI) con la poesia “Piccolo faro”

EMANUELE GAGLIARDI (Roma) con la poesia “Sotto l’ombrello”

ENZO BACCA (Larino – CB) con la poesia “Oltre i sassi la cattedrale d’ulivi”

MASSIMO VITO MASSA (Bari) con la poesia “Ti chiamano Shamira”

MANUELA MAGI (Tolentino – MC) con la poesia “Le nostre stagioni”

RITA MUSCARDIN (Savona) con la poesia “Il canto dell’abbandono”

DANIELA GREGORINI (Ponte Sasso di Fano – PU) con la poesia “Madre del tempo”

 

Menzione d’Onore Junior

DANIELE LEONARDO ANDRENACCI (Porto San Giorgio – FM) con la poesia “Il mare a mezzanotte”

 

Segnalazioni

TIZIANA MONARI (Prato) con la poesia “Jamila e sua madre”

PAOLA CARMIGNANI (Altopascio – LU) con la poesia “Senza far rumore”

ANTONELLA PROIETTI (Roma) con la poesia “Il mio amore è barca tranquilla”

MASSIMO FABRIZI (Monte Roberto – AN) con la poesia “Aylan”

RODOLFO VETTORELLO (Milano) con la poesia “So cose che ignoravo di sapere”

 

 

Sezione B – Poesia religiosa

 Vincitori

1° Premio – LUCA GIACOMETTI (Falconara M.ma – AN) con la poesia “Una preghiera”

2° Premio – ROBERTO RAGAZZI (Trecenta – RO) con “Infinita preghiera”

3° Premio – ALESSANDRO CORSI (Livorno) con la poesia “Straniero”

 

Premio Speciale Chiesa Cattolica

GIANNI PALAZZESI (Appignano – MC) con la poesia “Ho cercato Dio”

 

Menzioni d’Onore

ANNAMARIA PECORARO (Reggello – FI) con la poesia “Sono solo un uomo”

ANTONIO AFFINITO (Ferentino – FR) con la poesia “31 Giugno”

ALFONZETTI MARIO (Ladispoli – RM) con la poesia “Preghiera alla SS. Trinità”

GAETANO CATALANI (Ardore – RC) con la poesia “Era pioggia d’amore”

 

 

Sezione C – Poesia in dialetto

 Vincitori

1° Premio – ATTILIO ROSSI (Carmagnola – TO) con la poesia “Quand ch’-i sareu pì nen”

2° Premio – EMANUELE ZAMBETTA (Bari) con la poesia “Asselùte trìdece anne”

3° Premio – GAETANO CATALANI (Ardore – RC) con la poesia “Cinnari”

 

Menzioni d’Onore

ERICA GAZZOLDI (Manerbio – BS) con la poesia “I mé pensér”

ANGELO GALLO (Roma) con la poesia “Er equilibrista tra li palazzi”

ELISABETTA FREDDI (Senigallia – AN) con la poesia “’L sciugh d. la vita”

GUIDO DE PAOLIS (San Vito Romano – RM) con la poesia “L’urdema fenestra”

SERGIO CAMELLINI (Modena) con la poesia “La nostra purzioun ed mand”

 

Segnalazione

FRANCO PONSEGGI (Bagnacavallo – RA) con la poesia “Migrantes”

 

Sezione D – Racconto breve

 Vincitori

1° Premio – NATALIA LENZI (Quarrata – PT) con il racconto “Il cielo sopra la strada”

2° Premio – MARIA TERESA MONTANARO (Canelli – AT) con il racconto “Maledetta follia”

3° Premio – ELENA COPPARI (Agugliano – AN) con il racconto “Era il 1948”

 

Premio Speciale del Presidente di Giuria

MAURIZIO MINNUCCI (Porto San Giorgio – FM) con il racconto “La cioccolata”

 

Premio Speciale del Presidente del Premio

MARCO SQUARCIA (Amandola – FM) con il racconto “Due penne, un padre, un figlio”

 

Menzioni d’Onore

GIOVANNI GALEONE (Mesagne – BR) con il racconto “Una fredda serata”

LAURO ZANCHI (Crema) con il racconto “Lettera dal fronte”

VLADIMIRO LECCA (Roma) con il racconto “Il sapore aspro delle melecotogne a Saint Denis”

MANOLA FREDIANI (Livorno) con il racconto “Un giorno qualunque”

MARCO PICCIONI (Cerveteri – RM) con il racconto “Cuore di neve”

 

Menzione d’Onore Junior

FEDERICA TOMASIELLO (Guardia Sanframondi – BN) con il racconto “Stranieri fratelli, stranieri fra noi”

 

Segnalazioni

NAZZARENO CAPORALI (Milano) con il racconto “Jeta e Pietro”

BIANCA CHILOVI (Milano) con il racconto “L’ultimo partigiano”

PIERANGELO COLOMBO (Casatenovo – LC) con il racconto “Ricordi fugaci”

GIULIANA MONTORSI (Roma) con il racconto “Alda”

FRANCO PATONICO (Senigallia – AN) con il racconto “Gli uomini non cambiano”

 

 

Consistenza dei Premi

Come indicato dal bando di partecipazione al concorso i Premi consisteranno in:

Vincitori – Sez. A, C, D 1° Premio: Targa, diploma con motivazione della Giuria e 150€

Vincitori – Sez. B 1° Premio: Targa, diploma con motivazione della Giuria, oggetto a motivo religioso

Vincitori 2° Premio: Targa, diploma con motivazione della Giuria e libri

Vincitori 3° Premio: Targa, diploma con motivazione della Giuria

Premi speciali: Targa e diploma con motivazione della Giuria

Menzioni d’Onore: Coppa e diploma

Segnalazioni: Diploma

 

Pubblicazione in antologia

Tutti i testi dei Vincitori, dei Menzionati e dei Segnalati verranno pubblicati in antologia. Gli autori sono tenuti ad inviare il loro testo con il quale sono risultati vincitori in formato Word alla mail premiocittadifermo@gmail.com entro e non oltre il 2 maggio 2016.

I testi inviati in digitale dovranno essere identici a quelli inviati in cartaceo e non dovranno pertanto riportare cambiamenti, correzioni od aggiunte.

Il presente messaggio non verrà reiterato a mezzo mail o telefonico ed è dunque ultimo e perentorio.

L’antologia del concorso sarà disponibile alla vendita il giorno della Premiazione. I proventi verranno donati alla Associazione “Il Ponte Onlus” di Fermo che si occupa di volontariato e nella fattispecie “opera per combattere il disagio sociale e la povertà, cercando di dare una risposta ai bisogni essenziali delle persone e delle famiglie”.

 

Ritiro dei Premi

Come indicato al punto 12 del bando di partecipazione i vincitori sono tenuti a presenziare alla cerimonia di premiazione per ritirare il premio. In caso di impossibilità, la targa/coppa e il diploma potranno essere spediti a casa dietro pagamento delle spese di spedizione, mentre i premi in denaro non verranno consegnati e saranno incamerati dagli enti organizzatori per future edizioni del Premio.

Stessa cosa è da intendersi per coloro che hanno ottenuto una Menzione d’Onore, una segnalazione o un Premio Speciale.

La premiazione si terrà domenica 29 maggio 2016 a partire dalle ore 17:30 a FERMO presso l’Auditorium San Martino (Via Giacomo Leopardi 4).

È richiesto di confermare la propria presenza entro il 22 maggio p.v., per permettere una più attenta organizzazione dell’evento e delle eventuali tempistiche.

Per ogni altra richiesta di informazioni inerente alla Premiazione, si rimanda ai contatti mail presenti al termine del verbale.

 

NUNZIA LUCIANI – Presidente Ass. Armonica-Mente

SUSANNA POLIMANTI – Presidente del Premio 

LORENZO SPURIO – Presidente di Giuria

 

 

Fermo, lì 16 Aprile 2016

 

Info: premiocittadifermo@gmail.com

Pagina FB

Esce “Convivio in versi” l’opera antologica sulla poesia marchigiana a cura di Lorenzo Spurio

CONVIVIO IN VERSI

MAPPATURA DEMOCRATICA DELLA POESIA MARCHIGIANA

A CURA DI LORENZO SPURIO

cover_volume1-page-001

COMUNICATO STAMPA

Dopo due anni e mezzo di serio lavoro è uscita l’opera antologica  sulla poesia marchigiana curata dallo scrittore e critico letterario Lorenzo Spurio. L’opera, edita dai tipi di PoetiKanten Edizioni di Firenze, è composta da due volumi: il primo volume contempla i poeti marchigiani in lingua italiana mentre il secondo volume i poeti dialettali. L’operazione editoriale di Lorenzo Spurio annovera all’interno di questo ampio censimento denominato Convivio in versi. Mappatura democreatica della poesia marchigiana le voci poetiche  che hanno contraddistinto e che identificano il panorama poetico regionale. Tra di loro poeti che purtroppo sono poco conosciuti e altri che nel corso della loro ampia attività culturale sono venuti alla ribalta tanto da guadagnare una precisa collocazione all’interno dello scenario della letteratura nazionale. Spurio ha selezionato, secondo dei parametri che ha ben delineato nella nota introduttiva del suo testo, un novero ampio di poeti e cultori della poesia per un totale di 286 voci che in questo denso itinerario tra epoche, aree geografiche, sensibilità liriche diverse, finiscono per rispecchiarsi e dialogare tra loro in un convivio plurimo e frenetico che esalta il potere della parola.

Per la significativa rilevanza culturale dell’opera, l’intero progetto ha ottenuto i Patrocini Morali dei Comuni di Pesaro, Urbino, Fano, Ancona, Senigallia, Jesi, Civitanova Marche, Fermo, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e della Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”

INFORMAZIONI BIBLIOGRAFICHE DELL’OPERA COMPLETA:

Titolo: Convivio in versi. Mappatura democratica della poesia marchigiana

Curatore: Lorenzo Spurio

Editore: PoetiKanten Edizioni – Sesto Fiorentino (FI) – Anno: 2016

Volumi: 2 (come di seguito indicati)

Pagine: 707

ISBN opera completa: 978-88-99325-34-3

Costo: 50 €

 

VOLUME 1 – POESIA IN LINGUA ITALIANA

cover_volume1-page-001Un’antologia di poeti regionali presuppone da una parte un fascino incondizio­nato verso la lettura, l’analisi e lo studio della poesia (e spesso di testi poco noti, ma non di scarso valore) e dall’altra un grande amore per la superficie geografi­ca sulla quale si è deciso di focalizzarsi, in questo caso le Marche, dove sono nato e vivo. […] Dal poeta che è anche fine critico e si è occupato di storia della let­teratura e che s’identifica con la cultura accademica, al poeta di provincia, delle piccole realtà comunali dove è anima populi e colora la toponomastica con i suoi versi scanzonati e domestici, al poeta-marinaio dei tanti piccoli porti del nostro litorale che “crea” in comunione con le acque negli squarci di riposo dalle ore di lavoro, sino al poeta contadino delle variegate valli che occupano la Regione, in quel colloquio intimo e serrato con la terra che cela un canto di meraviglia (Dalla Prefazione)

INFORMAZIONI BIBLIOGRAFICHE:

Pagine: 462

ISBN: 978-88-99325-30-5

Costo: 30 €

Numero di poeti antologizzati: 173

 

VOLUME 2 – POESIA IN DIALETTO

cover_volume2-page-001Non esiste e non è mai esistito (dunque forse mai esisterà) un dialetto marchi­giano, ossia un dialetto unico dal quale magari dipartano piccole differenze o va­rianti ma che abbia una struttura di base univoca. […] Nella presente antologia trovano posto poesie di un gran numero di dialetti distanti tra loro, più o meno lontani dalla lingua italiana, motivo per il quale dette liriche sono accompagnate, a conclusione, della relativa traduzione per facilitarne la comprensione del testo a chiunque. Si spazia dall’urbinate (Germana Duca Ruggeri,…) allo jesino (Martin Calandra, Aurelio Longhi, Marco Bordini,…), all’anconetano (Palermo Giangia­comi, Mario Panzini, Emilio Mercatili,…) al sambenedettese (Bice Piacentini Ri­naldi), all’ascolano (Giuliana Piermarini) al civitanovese (Sandro Bella), passando anche attraverso numerose varietà indipendenti e tipicizzanti: il monsampietrino di Domenico Polimanti, il petritolese di Giovanni Ginobili, il portorecanatese di Novella Torregiani, il montignanese di Edda Baioni Iacussi e numerose altre (Dalla nota introduttiva)

INFORMAZIONI BIBLIOGRAFICHE:

Pagine: 280

ISBN: 978-88-99325-32-9

Costo: 20 €

Numero di poeti antologizzati: 113

 

Notizia del curatore

Lorenzo Spurio è nato a Jesi nel 1985. Si è laureato in Lingue e Letterature Moderne all’Università degli Studi di Perugia. Per la poesia ha pubblicato le sillogi Neoplasie civili (2014) e Le acque depresse (2016). Ha curato le antologie Borghi, città e periferie: l’antologia del dinamismo urbano (2015) e Risvegli: il pensiero e la coscienza. Tracciati lirici di impegno civile (2015). Numerose le sue poesie pubblicate in antologie tra cui Sotto il cielo di Lampedusa II. Nessun uomo è un’isola (2015), Poeti contro la crisi (2015). Per la narrativa ha pubblicato le raccolte di racconti Ritorno ad Ancona e altre storie (2012), La cucina arancione (2013) e L’opossum nell’armadio (2015). Quale critico si è occupato prevalentemente di letteratura straniera con una serie di saggi in volume sull’autore anglosassone Ian McEwan dedicando altresì uno studio sulla poesia italiana contemporanea: La parola di seta. Interviste ai poeti d’oggi (2015). Nel 2011 ha fondato la rivista online di letteratura «Euterpe», un aperiodico tematico di letteratura al quale collaborano poeti e scrittori da ogni parte d’Italia e con il quale organizza eventi culturali. È Presidente del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi” di Jesi e Presidente di Giuria nei premi letterari “Città di Fermo” e “Città di Porto Recanati”. Sulla sua produzione hanno scritto Corrado Calabrò, Ugo Piscopo, Antonio Spagnuolo, Ninnj Di Stefano Busà, Umberto Vicaretti, Sandro Gros-Pietro ed altri.

 

MODALITÀ D’ACQUISTO

  1. Casa Editrice

È possibile corrispondere il relativo importo con una delle modalità di seguito indicate. Sarà necessario inviare la ricevuta scannerizzata o ricopiare i dati del bollo di pagamento unitamente all’indirizzo dove spedire i libri alla casa editrice all’indirizzo poetikantenedizioni@gmail.com in modo che la stessa possa provvedere agli invii. Alternativamente l’invio della ricevuta potrà avvenire per posta cartacea indicando il proprio indirizzo dove far pervenire le copie. In questo caso si potrà spedire a: Associazione PoetiKanten – Via di Castello 164 – 50019 Sesto Fiorentino (FI)

 Bonifico

IBAN: IT19N0760102800001029344650

INTESTAZIONE: Associazione PoetiKanten

CAUSALE: “Convivio in versi” (indicare quale volume o se entrambi e la quantità di ciascuno)

 Bollettino postale

CC: 001029344650

INTESTAZIONE: Associazione PoetiKanten

CAUSALE: “Convivio in versi” (indicare quale volume o se entrambi e la quantità di ciascuno)

 Le spedizioni verranno fatte con sistema raccomandato, dunque tracciabili e il loro costo sarà a carico dell’editore.

 2.   Librerie online (si consiglia in special modo la piattaforma ibs.it )

 3.   Contattare il Curatore

Il curatore potrà spedire copie del volume, unitamente alla sua dedica, dietro pagamento del relativo costo che potrà avvenire mediante bonifico o bollettino postale. È necessario mettersi in contatto con lui servendosi della mail lorenzo.spurio@alice.it dove lo stesso invierà i riferimenti per il pagamento. Le spedizioni verranno fatte con sistema raccomandato, dunque tracciabili e il loro costo sarà a carico dell’autore.

 4.  Durante le presentazioni della antologia che verranno programmate e delle quali gli autori verranno informati in anticipo. La vendita dell’opera completa (volume 1 e volume 2) durante le presentazioni sarà scontata da 50€ a 40€.

22-02-2016 – SASSOFERRATO (AN) – Università degli Adulti

28-02-2016 – MARZOCCA (AN) – Biblioteca Comunale “Luca Orciari”

03-04-2016 – SAN BENEDETTO DEL TRONTO (AP) – Sala della Poesia “Bice Piacentini”

16-04-2016 – ASCOLI PICENO – Libreria Rinascita

24-04-2016 – FALCONARA MARITTIMA (AN) – [Location da definire]

29-04-2016 – MOIE DI MAIOLATI SPONTINI (AN) – Biblioteca La Fornace

08-05-2016 – FERMO [Location da definire]

15-05-2016 – JESI (AN) – Sala Maggiore del Palazzo dei Convegni [da confermare]

27-05-2016 – PESARO – Alexander Museum Hotel