“La poesia è un itinerario complesso della scrittura” di Ninnj Di Stefano Busà

La poesia è un itinerario complesso della scrittura

di Ninnj Di Stefano Busà 

 

La vita è fatta di poesia e la poesia è un itinerario complesso e variegato, una riflessione mnemonico-lirica, che tocca le corde del cuore e dell’intelletto, innesca il processo di scrittura che origina dal pensiero e si realizza nella sapienza del cuore che si nutre di essa in particolare.

Di fatto non si hanno dubbi. La poesia è per il poeta quello che per il medico è la malattia, fatti salvi: l’estro, l’immaginazione, la fantasia, il verbo, il poeta indaga nell’espressione poetica come lo sciamano coi suoi aruspici. Ogni esistenza si avvale della poesia, come un pianista, un musicista con le note dello spartito. In verità studiare o leggere un poeta è come indagare e indugiare sulle occasioni che una fulminea espressione imprime alla scrittura. Nessuna poesia è uguale all’altra, nessun poeta può essere simile ad un altro, e tutti colgono nel loro intimo concetto la realizzazione di un piano di scrittura, che collochi la poesia nello scavo privatissimo della parola, dell’emozione o dell’immagine che ogni individuo riformula al suo esterno.

La poesia è un atto di puro coraggio; è un voler far emergere in superficie ciò che rimarrebbe oscurato o retrocesso al ruolo di “ latebra del pensiero”.

Il tentativo persistente di portare alla luce la percezione lirica che accompagna il mistero della parola, fatta luce essa stessa di una luce che trascende il mistero.

Poesia è ciò che ci pone ad auscultare con caparbia intuizione e capacità d’indagine il pensiero nelle sue estreme necessarie verità e, strenuamente, ne assolve, ne compone l’intellettualità che si pone a confronto della sua narrazione più intima e autentica. Scrivere poesia è come l’alba di un giorno nuovo su un terreno accidentato e sterile, da cui, come un astronauta su pianeti sconosciuti, deve estrarre il materiale che occorre per ritornare alla normalità della terra da cui proviene. Il terreno incolto e sconosciuto è battuto palmo a palmo nell’intenzione di poter capire o interpretare al meglio enigmi che lo oscurano.

E il frammento lirico è come l’estrazione di un nuovo minerale, di una nuova geofisica che gli impone una riflessione: saprà trovare la pietra filosofale? saprà individuare lungo il percorso terreno quella piccola, infinitesimale molecola di vita che l’esistenza propone? saprà capire l’universo invisibile? leggere in un libro scritto in una lingua sconosciuta? dare un senso alla storia? scoprirne i misteri del contingente.

La voce del poeta è forma immaginaria di un sistema di luci/ombre che scandaglia a 360° la realtà, spesso ai confini indefinibili tra il relativo e l’assoluto, con la consapevolezza di un linguaggio che aspira con tutto se stesso ad un’inconfondibile risorsa conoscitiva.

 

Chi è l’autrice?

ninnj_di_stefano_busa_00001_bis_formiaNinnj Di Stefano Busà (Partanna), poetessa, scrittrice, saggista, giornalista e operatrice culturale, vive a Segrate.

Laureata in lettere ha pubblicato numerose opere: Oltre il segno tangibile (1987, poesia), Il valore di un rito onirico (New York 1991, saggistica), Lo spazio di un pensiero (1988, poesia), Quel lucido delirio (1989, poesia), Sortilegio di riflessi (1990, poesia), La parola essenziale (1990, poesia), Abitare la polvere (1990, poesia), L’Area di Broca (1993, poesia), L’attimo che conta (1994, poesia), …Anche l’ipotesi (1995, poesia), L’estetica crociana e i problemi dell’arte (1996, saggistica), Quella dolcezza inquieta (1997, poesia, prefazione di Vittoriano Esposito), Le lune oltre il cancello (1997, poesia, con prefazione di Giorgio Bárberi Squarotti, vincitrice del premio “Libero de Libero”), Il deserto e il cactus (1998, poesia), A tanto dolce inganno (1999, poesia), In altro luogo (2001, poesia), Tito Corsini (2001, saggistica), Adiacenze e lontananze (2002, poesia), L’Arto fantasma (2005, poesia); Tra l’onda e la risacca (2007, poesia), L’assoluto perfetto. Meditando in Cristo (2010, poesia), Quella luce che tocca il mondo (2010, poesia, prefazione di Emerico Giachery).

Ha curato cinque antologie della collana “Poeti e Muse” (dal 1991 al 1995). Le sono stati assegnati numerosi e autorevoli riconoscimenti in concorsi letterari, ultimi in ordine di tempo: 1997, “Goffredo Parise” per la saggistica con pubblicazione ( “Latmag”,  Bolzano); 2001, “Sìlarus” Salerno, medaglia d’oro per la saggistica; “Poeti nella Società” Basilea primo premio assoluto; “Casalguidi” primo premio assoluto per una silloge poetica inedita. Ha fondato e dirige il “Centro Iniziative Letterarie” ed è presidente di giuria nei premi o membro in varie città d’Italia. Ha collaborato ad autorevoli riviste italiane e straniere: “Il Ragguaglio Librario”, “Corriere di Roma”, “Miscellanea”, “Tribuna Stampa”, “Arenaria”, “Talento”, “La Ballata”, “Sìlarus” “La Procellaria”, “Punto di Vista” e molte altre. È responsabile dell’Unione Nazionale Scrittori della Lombardia e inserita quale membro rappresentativo dell’Italia nell’American Biographical Institute degli Archivi Librari statunitensi. Intorno alla sua produzione letteraria sono state pubblicate tre monografie: Silvano Demarchi L’itinerario estetico, la produzione letteraria di Ninnj Di Stefano Busà (1998), Rosa Berti Sabbieti L’ala del condor. Viaggio itinerante nella poesia di Ninnj Di Stefano Busà (2000) e Antonio Coppola Mare forza “otto”. La poetica di Ninnj Di Stefano Busà (2001).

Profilo Literary completo della scrittrice

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“Un passaggio verso le emozioni” di Giorgia Catalano, recensione di Lorenzo Spurio

Un passaggio verso le emozioni (2010-2012)

di Giorgia Catalano
Prefazione a cura di Emanuele Marcuccio
Photocity Edizioni, Pozzuoli (Na), 2012
ISBN: 978-88-6682-321-6
Pagine: 63
Costo: 8,14 €
Link diretto all’acquisto
 
Recensione di Lorenzo Spurio

 

A piccoli passi, andiam
verso la vita
verso noi stessi,
verso lo specchio
della nostra anima
(in “Anima”, p. 7)

 

IDU21258_IDO20072_IDE20009_IDV19939#_CopertinaAnterioreCon Un passaggio verso le emozioni Giorgia Catalano esordisce nel mondo della poesia, sebbene abbia già pubblicato varie liriche in antologie. Come sottolinea in maniera acuta il poeta e aforista palermitano, nonché curatore della silloge, Emanuele Marcuccio, la sua poesia è ricca di musicalità grazie alla presenza di forme retoriche e di stratagemmi metrico-poetici che rimandano a una poetica di tipo classico.

Le liriche condividono un senso di nostalgia e tristezza per un passato ormai andato: nella lirica che apre la raccolta, “Fioco lamento” c’è desolazione, silenzio e un senso d’abbandono che, però, porta la poetessa a prendere una decisione importante: “Rubo un sorriso/ ad un cucciolo d’uomo,/ spezzo l’affanno del tempo/ che fu” (3). E nella lirica che segue, “Ripenso”, i pensieri dolorosi assumono materialità e vengono equiparati a dei panni: per rinverdire quei momenti passati e per privarli dell’angoscia ai quali erano legati sarà necessaria una purificazione: “Così, odorosi di bucato/ li indosserò come abito nuovo” (4). Bastano due semplici liriche per comprendere quali sono le tematiche profonde che caratterizzano un poeta e queste due, scelte non a caso, ne sono la prova: la Catalano affronta i temi del tempo e del suo indissolubile scorrere, del passato e del ricordo, del dolore e dell’assenza e del bisogno che l’uomo ha nella sua contemporaneità di “fare i conti” con quello che è stato. Siamo quelli che siamo stati ed è impossibile annullare il passato, è vero, ma la Catalano ci insegna che forse il presente fluido dell’oggi può insegnarci a ricomprendere il passato, a rivederlo, a riviverlo, sempre che siamo disposti a farlo, prendendo le distanze da quel dolore vivo che invece caratterizzò quei momenti.

Nella poesia “Tremo”, quella che a mio modesto parere tocca l’apice dell’espressività lirica e al contempo è in grado di trasmettere la violenza delle immagini, Giorgia Catalano ci “narra” dell’angoscia che può nascere in una persona che viene ferita psicologicamente e fisicamente, un dolore vergognoso che genera disperazione e incomprensione: “Tremo/ vicino alle tue mani/ percosse e deturpate” (8).

Ovviamente la poetessa ci regala liriche anche più lucide ed ottimistiche, come “Per te, piccola” ispirata alla nascita della piccola Martina e che, in qualche modo, celebra il mistero della vita che puntualmente si rinnova. Ci sono liriche colorate e profumate come “Porta Palazzo” dove la poetessa riflette su culture ed etnie diverse guardando una donna in burka “dallo sguardo cupo” (10) per poi riflettere anche sulla presenza cinese nel nostro paese: “Gente che va e che viene,/ che s’adopera in acquisti” (10) e anche la poesia “Tasselli”, una sorta di manifesto della sua poetica, dove le canoniche attività del libero pensatore (leggere, pensare, sperare, poetare) vengono considerate tasselli, ossia parti che solo uniti tra loro danno forma e unità a un qualcosa che, lentamente, “si fa/ immagine” (19). In “A te, poesia”, la poetessa annuncia il suo amore per questo genere letterario che è consolazione, guarigione e custode di mali tanto da portarla ad utilizzare un linguaggio iperbolico: “Vivo per te” (28) che ben mette in luce quanto il rapporto della Catalano con la poesia sia vivido e autentico.

Mi piace concludere questo mio breve commento con la speranza che trasuda dalla lirica intitolata “Anime spoglie” dove la morte di un ragazzo viene accolta dal Cielo con un lampo che “squarcia/ l’unica bianca nube seppellita da cumuli/ anneriti dalla disperazione” (12) descritto come un fiore che di colpo appassisce, all’improvviso per tramontare per sempre. Dov’è allora la speranza in una lirica luttuosa come questa? La speranza è il dolore stesso che, ormai come un fardello che la madre del protagonista porterà fino alla fine dei suoi giorni, “abita/ nel suo cuore” (13) come un tremendo compagno e un dolce nemico che, tuttavia, le farà compagnia. Così come avviene in “A chi non c’è più” dove l’idea di un aldilà è in grado di mitigare quel dolore e quell’assenza: “Ci sarà sempre/ un tuo sguardo/ amorevole e attento,/  posato su di me” (15).

 

Lorenzo Spurio

 

Jesi, 01-02-2013

 

imagesGiorgia Catalano è nata a Ventimiglia (IM) nel 1971. Nel 1989 ha conseguito la maturità magistrale. Inizia a scrivere poesie in età adolescenziale. A partire dal 2010 varie sue liriche sono apparse in diverse antologie poetiche e riviste letterarie online. L’autrice ha un suo blog che prende il nome dal titolo di questa sua prima raccolta poetica dove pubblica poesie, foto, pensieri e altro.

 

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“La poesia non è soltanto atto creativo in sé” di Ninnj Di Stefano Busà

LA POESIA NON E’ SOLTANTO ATTO CREATIVO IN SE’

di Ninnj Di Stefano Busà

Bisogna tener presente innanzitutto che Poesia non è soltanto atto creativo in sé che trascende l’oggetto stesso e i suoi contenuti. Essa si realizza entro i termini più trasfiguranti di tale atto e deve anche riflettere il mondo e la sua oggettivante natura, deve essere pulsazione di una incontestabile, innata creatività reale, sempre valida nel tempo come relativo oggettuale della sua storia e del suo compimento.

In altri termini, la Poesia ha davanti a sé due obiettivi: inventare e reinventarsi.

L’itinerario della comunicazione poetica è spesso tortuoso, labirintico e si insinua tra universi di cultura che in qualche misura confliggono tra loro e vengono coinvolti all’interno del fatto creativo come deterrente.

imagesSi può immaginare di avere un cannocchiale a due lenti: chi guarda e chi è guardato finiscono per configurarsi entrambi e proiettare la loro visione al di là del contingente e ritrovare la stessa immagine reale valida ed ineluttabile per entrambi.

In altri termini, la Poesia deve essere non soltanto espressione, ma anche comunicazione, o come osserva Wladimir Holan nel suo poemetto: “Una notte con Amleto”, un dono.

La Poesia finisce con l’essere lo specchio della realtà nel tempo.

Si finisce con l’essere moderni senza saperlo e senza volerlo, perché la poesia si adegua. Ogni artificio o arbitrio perpetrati sulla Poesia, soprattutto se tecnico programmatico, finisce per essere una forzatura, un’assurda pretesa di novità, perché ne compromette chiarezza e spontaneità: L’arte ponte tra individuo e individuo (M. Proust).

Allora, non basta esprimere: è necessario comunicare, come altresì è necessaria l’adeguazione espressiva del poeta agli schemi mentali (categorie) ai simboli che ne rappresentano i modelli e le sollecitazioni.

La poesia è forma nella quale si coagulano contenuti che scaturiscono dal rapporto tra noi e le cose.

L’atto creativo deve realizzarsi attraverso un processo che implica una fase di filtrazione catartica dell’elemento emotivo che la genera e, di trasfigurazione che non eluda l’esigenza della comunicazione ad altri.

Si configura così quella sintesi a priori che la istruisce e la determina, come del resto accade in altre discipline: nella scienza e nella filosofia.

La Poesia potrà così comunicare, non solo esprimere sensazioni e suggestioni, perché pur all’interno di un’esigenza di purezza, potrà creare un sistema di trasmissione di dati sentimentali e pratici, potrà cogliere i riferimenti oggettuali, i referenti dell’umanità, della società e della storia, al di là della snaturalezza o distorsione dell’atto creativo.

Il prodotto siffatto potrà dunque sostenersi da sé, in virtù della sua inventiva originaria, fondata su moduli irripetibili, che rifuggono da luoghi comuni, dai decorativismi, dagli sfoghi privatistici, dalle confessioni di scarsa incidenza logica.

La Poesia è sorretta dalla fiducia in taluni valori che ne determinano la rivelazione, che è traccia ed essenza oggettuali, non deformazione o mistificazione retoriche della non verità.

Una siffatta visione si regge, pertanto, sulla libera autodisciplina del poeta, capace d’intuire nella profondità del proprio sistema ontologico, le categorie universali e universalizzanti su cui si determina l’arte della parola, rigettando quelle mostruose corruzioni arbitrarie, quei soggettivismi alogici, pretestuosi, anarcoidi di un reale-irreale trasfigurativo, nel quale la fantasia si perde, accendendosi di figure astratte, a volte, mortificanti che si accendono di misteriose volute, senza chiusura di linguaggio, senza circolazione di comunicazione  in una tensione colloquiale fortemente inquinata da <non sense>  destinato quasi sempre a sfociare in un sogettivismo o liberismo estetico individualistico e sperimentalistico d’assalto, che rifiuta e rinnega canoni estetici della tradizione più illuminata.

Ninnj Di Stefano Busà

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“Rivelazione”, poesia di Luciano Domenighini, con un commento di Lorenzo Spurio

RIVELAZIONE

poesia di Luciano Domenighini 

 

È nel silenzio

la mia forza.

Ciò che non scrissi,

ciò che non dissi

le più belle parole.

 

Non scrissi

non liriche

bellissime,

degne del Parnaso, divino monte.

Di queste pur ora

Euterpe si fa vanto

e le dice al simposio degli dei

fra dolci suoni di flauti,

Ebe versando ambrosia

nelle coppe d’oro.

 

Luciano Domenighini

 Travagliato (Br), dicembre 2012

 

Commento di LORENZO SPURIO 

34843674La poesia di Luciano Domenighini è una di quelle liriche che dovrebbero essere lette in maniera lenta, quasi sospirata. Il contenuto, che fa esplicito riferimento all’età classica con i suoi miti, si gioca interamente sul senso uditivo: il silenzio che apre la poesia contrasta con le liriche di cui Euterpe, musa della poesia e della lirica, “si fa vanto”. Ma il suo intervento è soave, suadente ed equilibrato perché i suoni sono, appunto, “dolci”. Il senso di sfarzo dei versi finali rende lustro a questa lirica ricca, splendente e altamente evocativa. Il riferimento alla musa Euterpe mi è particolarmente caro dato che la rivista di letteratura che ho fondato nell’ottobre del 2011 assieme a Massimo Acciai e Monica Fantaci porta questo nome. Un doppio grazie, dunque, per questa poesia.

LORENZO SPURIO

29-01-2013

“Mare della Tranquillità”, poesia di Emanuele Marcuccio

MARE DELLA TRANQUILLITÀ[1]

(poesia di Emanuele Marcuccio)

 

 

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Giacomo Leopardi,
da «Canto notturno
di un pastore errante dell’Asia»

 

Moon-Mdf-2005                          Tien la luna vecchie strade

a separar gli ammassi oceani

alla superfice

mari la solcano

in prosciugata tranquillità.

 

(17/1/2013)

 

 Commento a cura di Luciano Domenighini

Una strofa di cinque versi strutturata sui novenari (ai vv. 1,2,5) divisa in due periodi. Il primo verso, allusivo, è una similitudine terrestre, poi la lirica ha andamento discendente, sottrattivo, descrittivo del deserto, del silenzio, della pura materia.

La forma è sintetica, asciutta, sobria nelle cadenze, l’atmosfera creata è straniata, sospesa. Pur non detto, si percepisce un immenso silenzio.

Travagliato (Bs), 26 gennaio 2013

 

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[1] Ispirato da una zona della luna, denominata appunto “Mare della Tranquillità”, situata sull’emisfero del satellite sempre rivolto verso la Terra. Il termine “mare” è stato scelto a causa del colore scuro che contraddistingue queste regioni dai territori circostanti, in realtà si tratta di pianure basaltiche.

È uscito “Evoluzione delle forme poetiche. La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio”

Evoluzione delle forme poetiche
di AA.VV.
Edizioni Kairòs, 2013
ISBN: 9788898029174
Pagg. 784
A cura dei critici Ninnj Di Stefano Busà e Antonio Spagnuolo.

 

coverantologiaDalla quarta di copertina:  L’evoluzione delle forme poetiche vuole essere un consuntivo, un archivio storico realizzato per le scuole. Raccoglie una vasta scelta di autori che operano nel settore “poesia” al fine di poterne studiare le modalità di oggi, attraverso gli stili e l’evoluzione che hanno subìto negli anni le forme poetiche; mettere a confronto i poeti stessi e le loro diverse posizioni di fronte alla parola scritta che ha attraversato il tempo e le sue varianti. Una testimonianza, questa, della nostra tradizione poetica quale percorso significativo di una cultura contemporanea, configurata nei suoi tracciati differenziati, alla ricerca di prospettiche novità del linguaggio, quale forza segreta di una sostanza esistenziale che la rappresenti.

Tra le voci note della poesia italiana contemporanea trovano posto in questa Antologia: Mario Luzi, Giovanni Giudici, Alda Merini, Edoardo Sanguineti, Andrea Zanzotto, Elio Pecora, Umberto Piersanti (candidato al Nobel per la letteratura), Davide Rondoni, Giovanni Raboni, Luciano Erba, Giancarlo Pontiggia, Giuseppe Conte, Maria Luisa Spaziani, Giovanna Bemporad, Franco Buffoni e tanti altri.

Nel Volume figurano anche voci forse meno note al grande pubblico, ma parimenti significative, tra cui: Nazario Pardini, Sandro Angelucci, Leopoldo Attolico, Luigia Sorrentino, Maria Grazia Calandrone, Roberto Maggiani, Paride Mercurio, Carla de Falco, Emanuele Marcuccio e tanti altri.

“Vuoto apparente”, poesia di Fiorella Carcereri

Vuoto apparente

di FIORELLA CARCERERI

 

 

Fa male da morire

questo buco

che ho dentro al petto,

imprecisabile,

indefinibile,

insondabile.

 

 

E’ dunque questo il vuoto?

 

 

Non trovo risposta.

Ma finché il cuore

continua a pulsare

e la mente si rifiuta

di spegnere le luci,

no, è soltanto

un vuoto apparente.

II Concorso Nazionale di Poesia “L’arte in versi” – edizione 2013

loghi promotori arte in versi 2013

Blog Letteratura e Cultura

Rivista di Letteratura Euterpe

Rivista Segreti di Pulcinella

Blog Intingendo d’Inchiostro

Deliri Progressivi

organizzano il

II Concorso Nazionale di Poesia “L’arte in versi”

Edizione 2013

logo_l'arte in versi

 

Il concorso “L’arte in versi”, nato nel 2012 per volontà di un gruppo di poeti e scrittori di organizzare un’attività letteraria e culturale fruibile a tutti, torna con la nuova edizione.

L’antologia dell’omonimo premio della I edizione verrà presentata sabato 9 Febbraio 2013 alle ore 10.00 alla Biblioteca Villa Bandini in FIRENZE dove pure verrà diffuso e presentato il nuovo bando.

 

BANDO DI PARTECIPAZIONE

 

–          Il concorso prevede un’unica sezione: la poesia. All’interno della sezione si distinguono due sotto-categorie:

  1. Poesia in lingua italiana
  2. Poesia in vernacolo (accompagnata, però, da relativa traduzione in italiano)

–          Il concorso non è tematico e si potrà partecipare con componimenti di qualsivoglia tipologia.

–          La partecipazione al concorso è totalmente gratuita.

–          Saranno accettati sia testi editi che inediti. Nel caso si presenti un testo già edito, l’autore deve indicare con precisione il riferimento al libro/rivista nel quale è stato pubblicato (titolo, casa editrice, ISBN o ISSN, pagina, anno).

–          Non saranno accettati testi la cui lunghezza sia superiore ai 30 versi.

–          Ogni autore può partecipare presentando un massimo di due testi per ciascuna sotto-categoria. Nel caso si invii più di un testo, ciascuno dovrà apparire su un file separato.

–          Assieme ai file con le poesie, il partecipante deve inviare un documento in Word con le seguenti informazioni:

Nome e cognome

Indirizzo di residenza

E-mail

Numero di telefono

Titoli delle opere con le quali partecipa

Attestazione di paternità (copiando questa attestazione): Attesto che la poesia che presento al suddetto concorso è frutto del mio ingegno, ne dichiaro la paternità e l’autenticità.

Autorizzazione al trattamento dei dati (copiando questa attestazione): Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/2003 e successive modifiche.

–          Non verranno accettate opere che presentino elementi razzisti, denigratori, pornografici, blasfemi o d’incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione di ciascun tipo.

–          Non saranno accettate opere da parte di familiari dei membri della giuria, fino al secondo grado di parentela.

–          Eventuali poesie presentate che sono plagi o furbeschi “copia e incolla”, non saranno pubblicate se la giuria se ne renderà conto e, comunque, la responsabilità della paternità dell’opera ricade sugli autori partecipanti e non sugli organizzatori-membri di giuria del concorso, secondo quanto stabilito al punto 7 del presente bando.

–          L’invio dei materiali avverrà solamente per via elettronica e gli elaborati dovranno pervenire esclusivamente in formato Word entro e non oltre il 15 Maggio 2013 all’indirizzo internet blogletteratura@virgilio.it specificando nell’oggetto “II CONCORSO L’ARTE IN VERSI”.

–          I testi debbono essere completi di tutte le informazioni richieste. La mancanza di qualche elemento richiesto, significherà l’esclusione dal concorso. Ogni richiesta di informazione deve essere rivolta esclusivamente allo stesso indirizzo mail.

–          La commissione di giuria è composta da:

Annamaria Pecoraro, poetessa, scrittrice, Direttrice di Deliri Progressivi

Emanuele Marcuccio, poeta, aforista, curatore editoriale

Iuri Lombardi, poeta e scrittore, redattore di Segreti di Pulcinella ed Euterpe

Lorenzo Spurio, scrittore, critico-recensionista, curatore Blog Letteratura e Cultura e Direttore Rivista Euterpe

Luciano Somma, poeta, autore di canzoni e critico d’arte

Martino Ciano, scrittore

Marzia Carocci, poetessa, critico-recensionista, editor di Edizioni Agemina

Michela Zanarella, poetessa e scrittrice

Monica Fantaci, poetessa, curatrice del Blog Intingendo d’Inchiostro

Patrizia Poli, scrittrice, responsabile arte e cultura per la rivista Livorno Magazine e collaboratrice del blog CriticaLetteraria

Salvuccio Barravecchia, poeta e scrittore

–          La commissione selezionerà le migliori trenta poesie pervenute che verranno pubblicate nell’opera antologica del concorso. Ulteriori testi considerati meritevoli potranno essere selezionati a discrezione della Giuria.

–          Tutti gli autori presenti in antologia potranno acquistare il volume nella quantità che desidereranno a prezzo molto vantaggioso, usufruendo di un ampio sconto. Tutti gli altri potranno, invece, acquistare l’opera a prezzo intero. Si sottolinea che a nessuno è richiesto l’acquisto obbligatorio di copie.

–          A tutti gli autori –selezionati o meno- verrà data comunicazione dell’esito del concorso entro il mese di Ottobre 2013, come pure della giornata di presentazione dell’antologia del premio.

–          Eventuali proventi derivanti dalla vendita del volume antologico saranno regolarmente documentati e diffusi attraverso gli spazi internet in nostro possesso e saranno, comunque, destinati a finanziare future attività artistico-letterarie sempre all’interno dell’obiettivo principale della promozione culturale.

–          La partecipazione al concorso implica l’accettazione dell’intero bando di concorso.

“Némesis” di Marzia Carocci, recensione di Anna Maria Folchini-Stabile

Némesis
di Marzia Carocci
Ed. Carta e penna
Pagg. 96
€ 12
 

Recensione di Anna Maria Folchini-Stabile


9788897902164Nemesi (Nέμεσις, Nèmesis) è una figura della mitologia greca, secondo alcuni figlia di Zeus, secondo altri figlia di Oceano e Notte e fu il nome della dea dell’ “amministrazione della giustizia”. Provvedeva, soprattutto, a risolvere i delitti irrisolti o impuniti, distribuendo gioia o dolore a seconda di quanto era giusto, perseguitando i malvagi e gli ingrati.
“Némesis ” di Marzia Carocci è “solo” una raccolta di poesie, ma i suoi sono versi che tirano le fila di discorsi sospesi e danno loro un senso, coordinando pensieri e ricordi e, superato il significato della mera traduzione negativa del termine greco, spesso inteso come sommarietà vendicativa, fanno giustizia e ricollocano sotto la giusta ottica il vissuto personale a cui la vita della poetessa fa riferimento.
Marzia Carocci, pertanto, ferma i sentimenti nelle parole riportando alla memoria le scelte, i ricordi,  le convinzioni, le sensazioni, gli affetti  che hanno condotto la bambina di un tempo, fragile e delicata, a diventare la donna convinta e serena che è, capace di camminare nella vita con la sicurezza che le viene dalla consapevolezza  di una esistenza accompagnata e protetta da affetti saldi e ben radicati nel suo cuore e nella sua anima.
È un poetare forte e fluido il suo che si muove su filoni di ispirazione che vanno dagli affetti che costituiscono la sua storia emotiva, all’ attenzione sociale e artistica che caratterizzano il suo impegno civile.
Ecco quindi le rime dolcissime dedicate alla madre anziana e sofferente ( da “Assorta “, pg. 14 : ” … Vorrei trovare scuse per parlarti / del vento, della pioggia e delle nebbie, / per toglierti dal cuore quell’angoscia, / che sento dal tuo petto traspirare… ), al padre ( da ” Nel ricordo di mio padre” , pg. 41 : ” … Eri qui un anno fa; / ora … sei parte del vento / che pietoso asciuga il mio pianto…”),  alla nonna ( da “Il baule dei sogni”, pg. 33 : ” Nell’infanzia di favole antiche / quella nonna, dalle mani rugose, /  la sua voce, coi miei giochi è sparita, / se n’è andata con loro, lontano…”) e gli scritti e i versi dedicati al marito, compagno di vita e amore grande ( da ” Promesa d’amore” , pg. 73 : “Sarà stato il vento/ che ci donó le ali / e folle s’innalzó / su questo nostro amore, / orme decise, forti nel tempo / quei passi sopra i passi / che non fermammo mai…) a cui la lega un sentimeno profondo e vivissimo ( da “Agape” , pg. 12 : ” … portami , peró un sorriso / e una conchiglia bianca / per ascoltare il mare… E non vorrò che questo, / perché questo é il mio mondo, / dove non mi farai cadere / forte nell’abbraccio.” ).
Così é anche per il canto del suo amore materno che riempie la sua vita di madre ( da “Ai figli”, pg. 31 : “Guarderó nei tuoi occhi/ l’aprirsi del tempo….Resteró nell’attesa /  di carezze sul viso…”)  e per il suo fortissimo senso religioso che le fa alzare al Padre la preghiera solenne ( da “Preghiera” pg.70 : ” A te Padre / di sconosciuto volto, / mi prostro e chino / il mio capo stanco…” ).
Le liriche che parlano della sua città, dei suoi interessi artistici, coltivati con affetto protettivo e altrettanto materno, le riflessioni sulla precarietà della vita giovanile e sulle miserie sociali che non mitigano la durezza della vita altrui vibrano di passione e compassione, sottintendendo una partecipazione personale continua e vigorosissima ai problemi di questro mondo contemporaneo, come la poetessa enuncia nelle sue liriche “Florentia”, “La cena degli artisti”, “La gioventú”, “Barbone” e “Il barbone – storia vssuta”.
La poetessa riserva attenzione particolare al mondo femminile, dedicando liriche alle donne e all’universo femminile affidandoci, pertanto, messaggi di grande respiro, ricchi di sentimento e di coraggio personale, modulati tra il sussuro appassionato e il grido di dolore.
La poesia di Marzia Carocci è una  lezione di vita degna della grande donna, ricca di grandi ideali, quale Marzia è.


Anna Maria Folchini Stabile


Angera, 16 dicembre 2012

 

QUESTA RECENSIONE VIENE PUBBLICATA SU QUESTO SPAZIO DIETRO GENTILE CONCESSIONE DELL’AUTRICE.

Anna Bonarrigo presenta la sua silloge di poesie “Il calore e la paura”

Il calore e la paura
di Anna Bonarrigo
Lettere Animate Editore, 2012
ISBN:  978-88-97801-45-0
Pagine: 94
Costo: 10 €

 

Sinossi: 

542690_4379468518129_1031270115_nHo scritto per anni nel mio silenzio, in fogli sparsi, nei momenti più disparati, sono scesa e risalita nei fondali dell’anima, ho volato e camminato per le vie del cuore.

Per la strada tanti di quei pezzi di carta sono andati persi, altri sono ancora in fondo al mio cassetto e ora mi trovo qui, a denudarmi l’anima per chi come me ha fame di dire e di dare.

La poesia non si ferma in queste righe,  vuol venire con te, vuol far parte dei tuoi ricordi, dei tuoi pensieri:  è attimo ed eterno, è emozione che percorre ogni centimetro della pelle.

Mi chiedo cos’è che ci fa desiderare l’indesiderabile e allo stesso tempo averne maledettamente paura. L’attrattiva diventa tormento, il piacere del calore e la paura di rimanerne arsi …

In fondo è questa la vita, attimi da prendere al volo, tentazioni ed inerzie,  illusioni e speranze, impeti ed angosce in agguato, implose ed esplose.

E’ questa la mia poesia, ammaliante seduttrice, la amo, la vivo, mi scorre dentro tra brividi di fuoco e di freddo, messale di piacere e tormento.

Vorrei fosse vostra in maniera naturale come lo è per me, come bere dalle mie labbra un sorso di buon vino, come condividere lo stesso respiro … è questa la poesia che vi racconto.

 

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Un’antologia poetica a scopo benefico: “Poeti per l’Emilia”

Autore: AA.VV.
Titolo: Poeti per l’Emilia
Curatori: Silvana Stremiz, Barbara Brussa
Prefazione a cura di Renzo Piovesan
Genere: Poesia
Casa Editrice: PensieriParole
Anno: 2012
ISBN: 978-88-96472-35-4
Numero di pagine: 160
Costo: 13 €

 

155_1Questa lodevole iniziativa umanitaria curata da Barbara Brussa e Silvana Stremiz ha ottenuto il patrocinio del Comune di Padova. Per ogni copia venduta verranno donati 6€ alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia nel 2012. Gli autori che figurano nell’opera sono: Concetta Antonelli, Valerio Agostino Baron, Emilio Basta, Sir Jo Black, Daniela Bonomi, Barbara Brussa, Klara Erzsebet Bujtor, Tindara Cannistrà, Fiorella Cappelli, Marzia Carocci, Rosa Cassese, Luciano Corona, Cristina Cossu, Anna D’Urso, Ilaria Lailly Daolio, Giorgio De Luca, Anna De Santis, Marcello De Santis, Stefano Del Degan, Levis Dondi, Grazia Finocchiaro, Marco Giannetti, Alma Gjini, Filomena Lamb, Andrea Manfrè, Cinella Micciani, Erika Moon, Claudio Morbo, Mirka Naldi, Maria Palumbo, Cleonice Parisi, Annamaria Pecoraro, Cristina Pinochi, Fabio Privitera, Violetta Serreli, Silvana Stremiz, Marisa Zedda. 

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“Le rime del cuore attraverso i passi dell’anima” di Annamaria Pecoraro (Dulcinea)

Le Rime del Cuore attraverso i Passi dell’Anima
di Annamaria Pecoraro (Dulcinea)
Lettere Animate Editore, 2012
ISBN: 978-88-97801-46-7
Pagine: 178
Costo: 12€

coverSINOSSI : Siamo tutti naviganti su quel mare, spesso misterioso, complesso, paradossalmente  semplice: la Vita. Ognuno di noi, è alla ricerca della sua terra, nelle sue affermazioni, realizzazioni di verità, seguendo la via del cuore, indicata dalla Stella Polare. Sia per chi è credente, o per chi non lo è, ci “appoggiamo” a Dio, o in quelle fondamenta; fatte degli affetti cari e di valori. Il messaggio alla fine è lo stesso: lasciare la nostra scia, tracciando a testa alta la rotta, nonostante le tempeste e i canti di sirene, che spesso, trascinano in abissi neri.

Il poeta, per la sua sensibilità speciale, è un estraneo in un mondo come il nostro, dove si corre sempre, e si rincorrono materialità e successo. E’ una sorta di mediatore, tra bene e male, che guarda e attinge dalla realtà circostante, un senso, immortalandolo con le parole, come un pittore fa sulla propria tela, descrivendo così, quello che vede e sente.

Cerco di donare me stessa, continuando con forza a esser gioia e sorriso, fiammella accesa e testimone di luce per chi ne ha bisogno, tenendo sempre in mente la frase: “Vola in alto solo chi osa farlo” (Luis Sepùlveda), e nel cuore: “Piccoli passi per grandi risultati” (Madre Teresa).

Il mio stile e il mio pseudonimo, nascono dall’ascolto e dall’attenta osservazione nel vedere “oltre”, usando un linguaggio universale, che definirei “dulciniano”: lottando contro i quotidiani mulini a vento; come l’indifferenza, l’egoismo, le maschere e l’ipocrisia.

Il valore è dato dal nostro bagaglio culturale ed emotivo. Sensibilizzando, chi alla lettura poetica, si affianca, per viverla, e sentirsi  così, Protagonista, e non un “estraneo”.

Trasmettere calore viscerale è importante, e non sempre è facile o innato. La speranza, l’abbandono, la voglia, la capacità di accettare e di amare, sono la guida ai nostri pensieri, alle nostre semplici e umili parole.

Questa pubblicazione raccoglie le poesie che ho scritto in questi anni, un passaggio, una crescita professionale e di formazione, diviso in due parti, una dal 2007 al 2009 e l’altra dal 2009 al 2012. È un’antologia – riflessione sull’esistenza, il viaggio, è spesso metaforico, interiore. E’ una ricerca di se stessi e dell’amore vero, attraverso i Passi della nostra Anima e le Rime che toccano il nostro Cuore.

Un ringraziamento va a chi, senza nessuna pretesa, si è affiancato a me, con costante stima e affetto, a chi continuerà a farlo, con rispetto, fiducia e umiltà.

 

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