Lorenzo Spurio sul fenomeno della micro-editoria italiana

E’ apparso oggi un mio articolo sul fenomeno della micro-editoria in Italia pubblicato sulla Rivista Contaminata “Diwali” del quale riporto la parte introduttiva:

imagesRicevo con vivo piacere l’invito a poter intervenire qui, su questo spazio, in merito all’universo sterminato riguardante le attività della micro-editoria nella nostra realtà quotidiana, sul quale molto ci sarebbe da dire per affrontare questioni anche molto differenti e distanti tra di loro ma che debbono essere tenute da conto quando ci si approssima a considerare la micro-editoria come fenomeno in sé stesso. Direi che è necessario partire da quella che può sembrare una semplificazione ma che può servire a chiarire alcune cose. In Italia (mi limiterò a parlare del nostro Paese che è ciò che più ci interessa, anche perché non dispongo di conoscenze altrettanto specifiche in merito ad altri stati europei o extra-europei) l’editoria è in mano a tre fasce diversificate di editori: 1) i grandi editori, quelli che si contraddistinguono con dei veri e propri marchi e che sono di dominio pubblico (per intenderci ciascuno di noi avrà a casa propria almeno un testo pubblicato da queste grandi catene editoriali, senza dover far nomi che contribuirebbero ad ulteriore promozione che qui non intendo fare), 2) i marchi medi ovverosia quelle compagini editoriali che, pur avendo alle spalle una attività editoriale seria e duratura, documentata e stimata ed organizzati in varie collane a garantire la possibilità variegata delle espressioni, non hanno ancora (e forse non ce l’avranno mai) la potenza e l’impronta inscalfibile dei primi e nemmanco possono dirsi privi di peso sul panorama culturale; 3) la micro-editoria: si tratta, e lo si vedrà meglio nel corso di questo intervento, di quella realtà dilagante, propulsivamente diffusa con una crescita che potremmo definire algoritmica, quasi inarrestabile che contempla al suo interno la massa multiforme e difficilmente mappabile delle attività editoriali svolte in piccolo (come il nome indica) cioè nate, ad esempio, da centri di cultura, associazioni, onlus, e tutte quelle compagini associative che non nascono primariamente con lo scopo di fare editoria (cioè pubblicare libri) ma che lo possono fare perché previsto dai rispettivi statuti. Non solo:…

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Premio Assolei 2015 – “Con i guanti e con i guantoni” – il bando per partecipare

assoleiPREMIO ASSOLEI 2015

Bando di Partecipazione:

Il Premio è aperto a tutte/i le/gli autrici/ori italiane/i e straniere/i che possono partecipare inviando all’indirizzo: lepismaedizioni@gmail.com una poesia (max 60 versi – max 2 cartelle).

Il tema di questa edizione è: CON I GUANTI E CON I GUANTONI.

La partecipazione è completamente gratuita.

Scadenza:

Le opere dovranno pervenire entro e non oltre il 31 ottobre 2015.

Importante:

Inserire in oggetto alla email: Premio AssoLei. E inserire sulla prima pagina dell’elaborato: nome, cognome, numero di telefono e email dell’autore.

Giuria:

Francesca Agostino giornalista, Silvia d’Oro funzionaria amministrativa e membro del Comitato unico di garanzia del Ministero dello sviluppo economico, Barbara Felcini condirettora Collana di Genere Api Lepisma Edizioni, Cristiana Lardo Docente di Letteratura all’Università Tor Vergata di Roma, Letizia Leone poetessa e critica letteraria, Serena Maffia scrittrice, Maria Isa Lo Masto Condirettora Collana di Genere Api Lepisma Edizioni, Federica Maffia Psicoterapeuta Perito e CTU del Tribunale di Roma, Dalila Novelli Presidente del Premio, Graziella Rivitti Giulia Rodano Esperta di politica e di cultura, Angela Ronga Sindacalista esperta di politica e storia delle donne, Francesca Scarfoglio Presidente AssoLei, Michela Zanarella poetessa.

Premio:

L’opera vincitrice sarà premiata con un’opera fotografica dell’artista Luigia Giovannini . Premiazione: La cerimonia di premiazione si terrà a novembre 2015 in una delle sale del Palazzo della Provincia di Roma. In collaborazione con il Centro Poesia Roma, il CAS Centro Arte e Spettacolo, la Casa Editrice Lepisma di Roma (www.lepismaedizioni.com), la rivista letteraria “Polimnia”, claudio orlandi studio (www.claudiorlandi.it).

“Cime”, poesia di E. Marcuccio, tradotta in francese

CIME[1]

DI EMANUELE MARCUCCIO

Cime inesauste

ove al marinaio si espande

un orizzonte rapito,

tacito infinito.

Candide albe di ricordi vissuti,

sogni remoti.

Aurore nascenti,

tepori sonnolenti,

rumina un’aria salmastra,

un’amica solitudine

gli rammenta l’orizzonte,

quell’alitar di acqua salata,

quel dolorar del mare profondo.

14 giugno 1994

immagine per Cime, da me scelta


CIMES

TRADUZIONE DI GILDA MASSARI

Cimes intarissables

où au marin se répand

un horizon ravi,

infini tacite.

Aubes candides de souvenirs vécus,

rêves lointains.

Aurores naissantes,

tiédeurs somnolentes,

un air saumâtre rumine,

une solitude amie,

lui rappelle lʼhorizon,

cette respiration dʼeau salée

ce pâtir de la mer profonde.

Ringrazio infinitamente la gentilissima Gilda Massari, per aver scelto di tradurre in lingua francese una tra le più care poesie che io abbia mai scritto. Pur non conoscendo il francese, so solo un poʼ di pronuncia, derivante dalla mia passione per lʼascolto di opera lirica, per lʼappunto, anche in lingua francese; alla lettura sento lo spirito di “Cime”. Proprio questo deve fare ogni buon traduttore nel tradurre una poesia: far sentire la poesia, ascoltare la sua voce, il suo spirito, anche se l’abito è cambiato. Cosa difficilissima.

Traduzione in lingua francese

di Gilda Massari, 12 luglio 2015

[1] Emanuele Marcuccio, Per una strada, Ravenna, SBC Edizioni, 2009, p. 47.

Festival della Poesia Civile di Vercelli. A Márcia Theóphilo il premio internazionale alla carriera

La poesia s’interroga sui temi dell’Expo

al Festival di poesia civile di Vercelli

A Márcia Theóphilo il premio internazionale alla carriera

 Dal 7 all’11 ottobre l’undicesima edizione del festival di Vercelli con eventi a Milano, Novara e Ascona (Svizzera). In programma anche un omaggio a Orelli, reading sui temi del buddhismo e un evento con il premio Viareggio Buffoni pro e contro la Germania, con un incontro-laboratorio sulla poesia nella Lingua dei segni e uno spettacolo di Roberto Piumini.

Una voce dall’Amazzonia candidata al Nobel si alza nell’XI edizione del Festival internazionale di poesia civile “Città di Vercelli” che ha già premiato in passato poeti come Harrison, Evtushenko e Adonis: è la voce di Márcia Theóphilo, poetessa e antropologa brasiliana che ritirerà il premio alla carriera giovedì 8 ottobre 2015 alle 19,30 a Vercelli durante un reading sul nuovo libro Nel nido dell’Amazzonia edito da Interlinea, con intermezzi musicali di Laura Mancini e introduzione di Giusi Baldissone. È prevista un’anteprima mercoledì 7 ottobre in Università Cattolica a Milano, in largo Gemelli 1 alle ore 17,30.

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Márcia Theóphilo

Nelle poesie di Márcia Theóphilo ci sono voci che lei trascrive ispirata o che traduce da un linguaggio (magari musica di tamburi e flauti o i suoni della natura ora affidati alle onomatopee) cui bisogna trovare parole che vanno oltre il semplice significato. Per aderire allo spirito del luogo non basta la ragione, che tuttavia non è esclusa dal racconto. La poetessa ci ha messo tutta l’anima – e magari anche la psicanalisi – in questi versi in cui la cultura più sofisticata si fa natura “primordiale”: quello che siamo diventati senza mai smettere di essere “selvaggi”, nel senso del “pensiero selvaggio” di Claude Lévi Strauss. Per convincerci più profondamente, coinvolgendoci come esseri capaci di scovare e intendere il nostro più remoto passato, l’autrice usa non una lingua – il suo portoghese di nascita – bensì due, cioè anche l’italiano, lingua di ormai antica elezione. Márcia scrive per ricordare agli uomini quello che hanno dimenticato, dal rumore della pioggia al resto.

Alla cerimonia del premio a Márcia Theóphilo parteciperanno a Vercelli anche Luigi Di Meglio presidente dell’associazione culturale “Il Ponte” promotrice del festival, il sindaco di Vercelli Maura Forte, il sottosegretario di Stato Luigi Bobba, il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Avogadro Cesare Emanuel e il rettore del seminario monsignor Cavallone. Per l’occasione sarà distribuita in omaggio fino a esaurimento scorte la plaquette pubblicata da Interlinea e sarà inaugurata la mostra, aperta per tutta la durata del festival, Vercelli un po’ americana e il festival. Immagini e poesie, progetto di Andrea Cherchi. La poetessa sarà a Vercelli anche nella mattinata di giovedì 8 ottobre, quando incontrerà gli studenti delle scuole superiori presso il Museo Leone in via Verdi 30 alle ore 11.

Il Festival internazionale di poesia civile di Vercelli, ammesso alla UNESCO’s World Poetry Directory e dedicato nella sua XI edizione (7-11 ottobre 2015) al tema Poesia. Energia per la vita, ha come ospiti anche la poetessa Chandra Livia Candiani che con Vivian Lamarque parlerà della poesia al femminile e del buddhismo venerdì 9 ottobre alle 18  a Novara, presso il Circolo dei Lettori (Broletto), e il premio Viareggio 2015 Franco Buffoni che lo stesso giorno a Vercelli, alle ore 21 presso l’Abside San Marco, piazza San Marco 1, presenterà la raccolta poetica O Germania(Interlinea) assieme alla scrittrice tedesca di lingua italiana Helena Janeczek nell’incontro Pro e contro la Germania. Una nazione da rileggere.

L’XI edizione del Festival di Poesia civile è dedicato anche a dare voce a chi di solito non l’ha grazie a due appuntamenti a Vercelli sabato 10 ottobre: alle 10,30 al museo Leone si parlerà di L.I.S. con Pietro Celo e Giacoma Piacentino nell’incontro La materia di cui sono fatte le parole: la traduzione letteraria in Lingua dei segni, mentre alle 15,30 al museo del Tesoro si darà la parola ai detenuti della Casa di reclusione di Bollate assieme a Maddalena Capalbi e Paolo Barbieri. La voce dall’Africa del piccolo Bumba sarà invece protagonista venerdì 9 ottobre alle 10 al teatro dell’istituto Lanino di Vercelli grazie a Roberto Piumini e a Monica Rabà con uno spettacolo-laboratorio per i più piccoli basato sulla storia del libro L’acqua di Bumba (Le rane Interlinea) che sostiene un progetto Unicef:http://buonacausa.org/cause/l-acqua-di-bumba-con-unicef-per-un-pozzo-in-tanzania

Fra gli altri appuntamenti del festival si segnalano la consegna del premio “Brassens” alla Fondazione Gaber e al suo presidente Paolo Dal Bon sabato alle 21, Seminario Arcivescovile di Vercelli, e la lectio di Paolo GarbarinoAttualità dell’antico. Temi civili in Giovenale venerdì alle 11 in Aula Magna dell’Università del Piemonte Orientale, via Duomo 6, oltre al premio di traduzione poetica promosso dall’Università del Piemonte Orientale A. Avogadro.

L’evento finale che chiuderà il festival, domenica 11 ottobre alle 17 ad Ascona, Svizzera, sarà il reading-omaggio a più voci al poeta Giovanni Orelli, nella cornice del suggestivo Teatro San Materno (via Losone 3), con musiche eseguite al flauto da Nicolò Manachino, introduzione di Maria Grazia Rabiolo e presentazione della plaquette promossa dal festivalAccanto a te sul pavimento (Interlinea).

Il sito del festival è www.poesiacivile.com

il programma completo del XI festival di poesia civile di Vercelli 2015

MERCOLEDÌ 7 OTTOBRE

ANTEPRIMA A MILANO

Ore 17,30, Università Cattolica, largo Gemelli 1

Poesia civile ed editoria: Márcia Theóphilo e l’Amazzonia

La poetessa a colloquio con Giuseppe Langella

Presentazione di Giorgio Simonelli e Roberto Cicala

SERATA INAUGURALE
Ore 21, Teatro Civico, via Monte di Pietà 15, Vercelli

Poesia energia per la vita. Concerto di Carlot-ta

In collaborazione con il premio Viotti.
Alla presenza di Márcia Theóphilo

GIOVEDÌ 8 OTTOBRE

Ore 11, Sala del Museo Leone, via Verdi 30, Vercelli

Márcia Theóphilo incontra gli studenti
presentata dai docenti delle scuole superiori vercellesi

EVENTO CENTRALE
Ore 19,30

Salone del Seminario Arcivescovile, piazza S. Eusebio 10, Vercelli

Cerimonia XI Premio festival internazionale di poesia civile città di Vercelli

a Márcia Theóphilo

Reading con intermezzi musicali di Laura Mancini. Saluto del presidente dell’associazione culturale

Il Ponte Luigi Di Meglio, del sindaco di Vercelli Maura Forte, del sottosegretario di Stato Luigi Bobba, del rettore dell’Università del Piemonte Orientale Avogadro Cesare Emanuel e del rettore del seminario monsignor Cavallone.
Introduzione letteraria di Giusi Baldissone.

Distribuzione omaggio della plaquette Nel nido dell’Amazzonia (Interlinea) fino a esaurimento copie.

Per l’occasione:

inaugurazione della mostra

Vercelli un po’ americana e il festival. Immagini e poesie

progetto e realizzazione di Andrea Cherchi
(mostra aperta nei i giorni del festival)

VENERDÌ 9 OTTOBRE

Ore 10, Teatro dell’Istituto Comprensivo Lanino, corso Tanaro 3, Vercelli

L’acqua di Bumba. Spettacolo-laboratorio di Roberto Piumini
Con la partecipazione di Monicà Rabà.

Da un libro edito da Le rane Interlinea.
In collaborazione con Unicef

Ore 11, Aula magna, Rettorato Università del Piemonte Orientale, via Duomo 6, Vercelli

Attualità dell’antico. Temi civili in Giovenale
Lectio di Paolo Garbarino, Università del Piemonte Orientale Avogadro

Ore 15, Cripta di S. Andrea, Università del Piemonte Orientale, Vercelli

Premio di traduzione di poesia civile inedita in Italia
A cura dell’Università del Piemonte Orientale Avogadro

Cerimonia di premiazione con letture.
Saluto introduttivo del rettore Cesare Emanuel con i docenti responsabili del Premio: Laurence Audéoud,

Giusi Baldissone, Andrea Baldissera, Cristina Iuli, Carla Pomarè, Marco Pustianaz, Miriam Ravetto, Stefania Sini

Ore 18, Circolo del Lettori, Broletto, Novara

Il buddhismo è una sconvolgente poesia. Incontro con Chandra Livia Candiani
Presentata da Vivian Lamarque

Ore 21, Abside San Marco, piazza San Marco 1, Vercelli

Pro e contro la Germania. Una nazione da rileggere
Franco Buffoni, premio Viareggio 2015 per la poesia, parla del suo libro O Germania

a colloquio con Helena Janeczek e Darwin Pastorin
con intermezzi musicali a cura della Scuola Vallotti

 

SABATO 10 OTTOBRE

Ore 10,30, Museo Leone, via Verdi 30, Vercelli

La materia di cui sono fatte le parole: la traduzione letteraria in Lingua dei segni

Intervento di Pietro Celo, Università Milano Bicocca.
Presenta Giacoma Piacentino

Ore 11,30, chiesa di San Lorenzo, corso Libertà angolo via Cagna, Vercelli

L’albero della vita. Installazioni e letture poetiche
A cura dell’Ufficio beni Culturali dell’Arcidiocesi con il liceo artistico Alciati e il liceo

classico Lagrange,
a cura di Carla Barale e Emanuela Pensotti

Ore 15,30, Museo del Tesoro del Duomo, piazza D’Angennes, Vercelli
Un libro dietro le sbarre: poesia e libertà

Intervengono Maddalena Capalbi, Paolo Barbieri e i detenuti che partecipano al Laboratorio di poesia della II Casa di reclusione di Bollate

Ore 21, Seminario Arcivescovile, Vercelli
Premio “Brassens” alla Fondazione Gaber

Omaggio a Giorgio Gaber con video, canzoni, riflessioni.

Presentazione di Giorgio Simonelli con interventi di Paolo Dal Bon e Darwin Pastorin

DOMENICA 11 OTTOBRE

EVENTO FINALE

Ore 17, Teatro San Materno, via Losone 3, Ascona (Svizzera)

Omaggio a Giovanni Orelli

Reading a più voci
con musiche eseguite al flauto da Nicolò Manachino

con presentazione di plaquette promossa dal festival di poesia civile.
Presenta Maria Grazia Rabiolo

INFO 0321 1992282 – 349 6156709 – WWW.POESIACIVILE.COM

Esce “Dillo a te sola” di Giusy Tolomeo

Bisogna rimanere immobili per far sì che l’anima della persona amata ci pervada, che la sua profondità ci tocchi; in quell’istante, anche il tempo sembra fermarsi e l’attimo diviene eterno. – Emanuele Marcuccio

Dillo-a-te-sola_cover_front_900TraccePerLaMeta Edizioni ha pubblicato Dillo a te sola, seconda silloge poetica della siciliana Giusy Tolomeo, per la cura editoriale del poeta e aforista palermitano Emanuele Marcuccio, ivi presente con un suo aforisma in esergo.

Scrive Marcuccio nella prefazione: «La siciliana Giusy Tolomeo […] ritorna qui con una seconda silloge, Dillo a te sola, una raccolta di poesie d’amore, dove questo tema viene affrontato per ben centouno titoli e in tutte le più varie sfaccettature. […] In queste liriche l’amato, come ci avverte in dedica la stessa poetessa, viene idealizzato […] assumendo caratteristiche superumane, quasi divine. [I]l lettore attento non potrà non riconoscere l’omaggio shakespeariano contenuto in “Sentirti dire…” con la riproposizione della metafora delle labbra come due pellegrini e lo stesso pudico rossore di Romeo e Giulietta al loro primo incontro alla festa in casa Capuleti […]»  (dal risvolto di copertina)

Luciano Domenighini a chiusura della postfazione scrive: «Centouno liriche che si leggono tutte d’un fiato, come una sola lunghissima, ininterrotta composizione poetica, nella luce, nell’aria di un sentimento vitale, in un amoroso, gioioso flusso di pensiero.»

Scrive Francesca Luzzio in quarta di copertina: «Quasi un diario poetico che, nel succedersi progressivo dei giorni, esplica il variegante dipanarsi del sentire e del vivere l’amore per un lui, ora tangibile realtà, ora sogno e chimera. I versi talvolta sembrano esprimere l’ancestrale ed adolescente input all’amore che, nel suo primo apparire nell’anima, cerca sinfonica rispondenza per raggiungere la pienezza dell’io. In tale ricerca, la complicità degli elementi della natura che ridono o piangono insieme a lei, spesso in un consustanziale sentire o panica sintesi che innalza il desiderio dell’io a cosmica condivisione.

Il linguaggio poetico insieme nitido ed etereo, analogico o comparativo è adeguato alla proposizione verbale dell’ispirazione che trova nel coinvolgimento simbiotico della natura, lo strumento più idoneo all’espressione del possesso o dell’aspirazione all’oggetto del desiderio e nello stesso tempo, ad una sua mitica trasfigurazione. A tale esito, nello scorrere fluente e libero dei versi,concorrono anche le numerose occorrenze di amare/amore e le frequenti anafore, che marcano con il ripetersi a inizio verso delle parole, le coinvolgenti sensazioni ed emozioni della poetessa.»

 

SCHEDA DEL LIBRO

TITOLO: Dillo a te sola

AUTORE: Giusy Tolomeo

CURATORE D’OPERA E PREFAZIONE: Emanuele Marcuccio

POSTFAZIONE: Luciano Domenighini

NOTA CRITICA DI QUARTA: Francesca Luzzio

EDITORE: TraccePerLaMeta Edizioni

ISBN: 978-88-98643-41-7

COSTO: 11 €

Giusy Tolomeo è nata a Vittoria (RG) nella bella Sicilia. È poetessa e scrittrice. Ha pubblicato due romanzi, Dune (1994); Il giovane Siddharta (Edicom, 1998) e la silloge di poesia, Davide e Betsabea (Albatros, 2012). Ha insegnato italiano e musica, ha organizzato musical e spettacoli di arte e poesia in diversi teatri. Appassionata di giornalismo, nel 1972 intervista Pinolo Scaglione, il Nuto de “La luna e i falò” di Cesare Pavese. Dal 18 settembre 2013 collabora con la Casa Editrice Panini di Modena attraverso la pubblicazione di filastrocche. Il 2 luglio 2014 fonda il Movimento poetico-culturale dell’Empatismo al quale è legata in modo speciale. Dal 2015 collabora al mensile on-line di cultura e società, People Magazine di Cittadella (PD).  (dal risvolto di quarta)

Svoltasi ieri la premiazione del XXVI Concorso di Poesia “Città di Porto Recanati”

Ieri sera nella Sala Biagetti del Castello Svevo di Porto Recanati si è tenuta la premiazione della XXVI edizione del Concorso Internazionale di Poesia “Città di Porto Recanati” fondato trent’anni fa dal professore Renato Pigliacampo.

Per volontà dello stesso Pigliacampo, poeta, scrittore, saggista e professore universitario sordo dall’età di dodici anni, il Premio si è caratterizzato negli anni all’interno del panorama dei concorsi poetici in Regione per dar particolare attenzione nei confronti sociali facendo parlare persone che vivono o che hanno avuto esperienza  di discapacità sensoriali, disabilità fisiche, emarginazione, solitudine o che hanno a cuore le tematiche civili della nostra contemporaneità.

Il professor Pigliacampo, che ci ha lasciato nei mesi scorsi, è stato esempio encomiabile del serio impegno a difesa dell’universo dei diversamente abili e di tutte quelle classi disagiate ed emarginate che necessitano di maggiore ascolto, aiuto e coinvolgimento nella nostra società. La sua storia personale che l’ha condotto a diventare paladino in numerose battaglie sociali volte all’equiparazione dei diritti, strenuo difensore della LIS e ad impegnarsi anche in campo assistenziale, hanno fatto di lui un animo ribelle e convinto, dal pensiero forte e lungimirante, uomo dalla complessità tipica di un intellettuale d’altri tempi, profeta della parola e vate della poesia, un esponente della cultura che ha cantato con foga le sue Marche contribuendo ad ispessirne immagini e metafore di questa terra connotata al plurale.

La Giuria del Concorso in questa edizione era composta da Lorenzo Spurio (Presidente), Susanna Polimanti, Lella De Marchi ed Elvio Angeletti con Marco Pigliacampo, figlio del Professore, quale Segretario del Premio.

Le letture delle poesie vincitrici e segnalate sono state fatte prevalentemente da Tiziana Bonifazi e Giuseppe Russo del Salotto degli Artisti; l’interprete della Lis è stata Sara Magistro.

La Commissione di Giuria: da sinistra Marco Piglacampo (segretario), Lella De Marchi, Lorenzo Spurio (Presidente), Susanna Polimanti ed Elvio Angeletti.

La Commissione di Giuria: da sinistra Marco Piglacampo (segretario), Lella De Marchi, Lorenzo Spurio (Presidente), Susanna Polimanti ed Elvio Angeletti.

In questa ventiseiesima edizione l’organizzazione ha deciso di dedicare una prima parte al ricordo del professore Pigliacampo con l’attribuzione del Premio Speciale “Renato Pigliacampo” a Rita Muscardin di Savona con la poesia “Il Guerriero del Silenzio” come appunto il Professore era noto. A seguire si è avuta la consegna di diplomi speciali alla memoria di Renato Pigliacampo tra cui quello a Pietro Carenza di Turi (BA) con la poesia “I segni della LIS”.

Franca Bernabei, referente dell’Istituto di Riabilitazione S. Stefano di Porto Potenza Picena ha ritirato una targa conferita ai numerosi concorrenti del Centro nel quale lavora che per una sopraggiunta impossibilità dell’ultima ora non sono potuti intervenire direttamente.

Il professor Guido Garufi di Macerata ha tenuto un suo intervento vertente su alcune caratteristiche fondamentali della poetica di Pigliacampo che conosceva da tantissimi anni essendo stato lui stesso in Giuria del premio in passate edizioni.  In particolare ha parlato dell’intimità della poesia da intendere come fatto prettamente personale e, ricordando i libri di Pigliacampo, non ha mancato di sottolineare la componente polemica-di denuncia, spesso tumultuosa e accecante, di cui i versi di Pigliacampo sono pieni e di cui tutta la vera poesia dovrebbe partire: da un atto violento, da un urlo, da una dichiarazione difficile fatta con coscienza.

A seguire la lettura di Lorenzo Spurio (Presidente di  Giuria) della poesia scritta e dedicata al Professore dal titolo “Idioma visuomanuale” vertente appunto sul linguaggio gestuale-iconico della Lingua dei Segni della quale Pigliacampo fu insegnante e fiero difensore.

Il 1° Premio conferito a Rosanna Giovanditto. Nella foto da sx: Lorenzo Spurio (Presidente di Giuria), Delfina Pigliacampo, Rosanna Giovanditto e Marco e Luca Pigliacampo

Il 1° Premio conferito a Rosanna Giovanditto. Nella foto da sx: Lorenzo Spurio (Presidente di Giuria), Delfina Pigliacampo, Rosanna Giovanditto e Marco e Luca Pigliacampo

Nella seconda parte della Premiazione si sono conferiti attestati di merito ai poeti presenti Marina  Montagnini, Patrizia Portoghese, Rosanna Spina e Maria Pia Silvestrini e le targhe a Michele Izzo (4° Premio), Gaetano Catalani (5° Premio – assente),  Sandro Orlandi (6° Premio –assente), Flavia Buldrini (7° Premio – assente), Francesca Costantini (8° Premio), Maria Carmela Dettori (9° Premio – assente) e Vito Sorrenti (10° Premio – assente).

Sul podio i poeti Rosanna Giovanditto di Spoltore (PE) con la poesia “Notte e Sole” (1° Premio) letta da Tiziana Bonifazi e segnata nel linguaggio della LIS dalla vincitrice; Carmelo Loddo di Reggio Calabria con la poesia “Sola andata” (2° Premio), lirica sugli immigrati che varcano il mare con grande speranza ma privi di certezze e Cesarina Castignani Piazza di Monte S. Vito (AN) con la poesia “I giorni dell’odio” (3° Premio) ispirata a un caso di abuso sessuale in una situazione di guerra.

In sala presente la famiglia Pigliacampo: i figli Marco e Luca Pigliacampo e la signora Delfina, gli ex sindaci di Porto Recanati dott.ssa Rosalba Ubaldi e l’avv. Sabrina Montali intervenuti a premiare alcuni dei vincitori.

In sala un nutrito pubblico che ha seguito con interesse e partecipazione l’intera premiazione, ripresa dall’emittente tv locale Tv Centro Marche.

A seguire le motivazioni della Giuria per il conferimento dei primi tre premi e del Premio Speciale.

 

1° Premio – “Notte e Sole” di Rosanna Giovanditto

Rosanna Giovanditto in questa lirica commemorativa in ricordo di Renato Pigliacampo condensa in maniera stupefacente e assai riuscita una serie di immagini cariche al prof. Pigliacampo e in campo poetico e in campo umano. Come non notare il riferimento alla toponomastica locale alla quale Renato sempre faceva riferimento oserei dire con meticolosità (le “contrade di Recanati”) e il Leopardi citato è il suo intramontabile amico, maestro e confidente. Il “segreto di Giacomo/ che mai sarà svelato” e che appartiene, ora, anche a Renato ha di certo a che vedere con una dimensione mitico-conoscitiva, direi gnoseologica, ma anche allegorica e d’impostazione religiosa. In trentuno versi spigliati, tanto da creare immagini visive se non addirittura iconiche, la Nostra è come se passasse in rassegne l’esistenza di Renato descrivendolo, dunque, nel suo incedere dal giorno alla notte rappresentata da quegli accoglienti “siderei cieli” che si stagliano ora sulla “collina di Montecassiano” dove riposa. Impareggiabile è anche l’inserzione nella lirica di strascichi civici delle battaglie di Renato a favore delle minoranze sensoriali da leggere in quei “figli di un dio minore” per i quali sempre combatté con foga ed orgoglio. Con grande sensibilità artistica e profonda espressione, la poetessa ha interpretato un complicato percorso di vita di un uomo nonché amico speciale, condividendone lo stesso ascolto dell’anima, superando i vincoli di una differente normalità. Il disagio uditivo diviene pura condivisione di emozioni e d’intenti. Anche dal punto di vista stilistico è possibile osservare che la lirica ha adottato alcune delle tecniche formali della poetica matura di Pigliacampo: la ‘e’ in corsivo a fine verso quasi dovesse essere allungata nella lettura o sospirata, l’uso del corsivo che visivamente marca in maniera ragguardevole parole chiave, l’impiego di maiuscole all’interno del verso per morfemi sui quali Renato aveva eretto il suo mondo creativo (la Speranza, la Luce) ed ancora l’impiego di puntini sospensivi che di fatto rimpiazzano un verso ellittico che si è deciso di risparmiare al lettore. Rosanna Giovanditto con la sua poesia non solo parla di Renato e ci permette, dunque, di ricordarlo, ma fa parlare lui stesso da quella indomita isola di Silenzio dalla quale lui, ancora oggi, è tutto indaffarato e smanioso nel segnare la realtà, segni in ardente attesa della nostra comprensione.

2° Premio – “Sola andata” di Carmelo Loddo

Nel canto accorato e dolce di Carmelo Loddo respiriamo la drammaticità degli eventi della cronaca di questi giorni, settimane e mesi: il fenomeno migratorio. Il poeta non utilizza il mezzo poetico per lanciare manifesti messaggi di denuncia, sebbene essa sia connaturatamente presente essendo questa una poesia civile. L’autore tenta di rintracciare nella cupa mestizia il sistema di corrispondenze nell’esperienza esistenziale della donna: dalla terra natale emblema del passato e ormai lontana e la terra che si anela, nuova e profumata, se solo si riuscisse ad approdarvi. Ciò che risalta con nettezza è l’acme di disperazione che si alimenta del silenzio e l’indifferenza generalizzata alla vita; tra immagini comuni come quella dei cani, lacerti di vita e di un mondo che non c’è più. Dalla conscia scelta di dipartire e lasciare la propria terra, all’avventura della speranza dettata da quella “ricerca del futuro”, il tutto macchiato da un’unica grande e invalicabile infamia: “non c’è spazio nel cuore di nessuno” che ne marca ancor più strettamente il doloroso sentimento di estraniamento e derelizione.

3° Premio – “I giorni dell’odio” di Cesarina Castignani Piazza

Un vile episodio della compagine dolorosa dei momenti di guerra: lo stupro delle donne operato in periodi, appunto, di conflitto quale sistema di violenza. Cesarina Castignani Piazza costruisce attorno a questo tema delicato e oserei dire assolutamente non-canonico all’interno della poesia civile, un travalicante canto d’angoscia che al contempo raggruma una concreta voglia di espiazione. La poesia si presenta come una lettera scritta da madre a figlio, testimonianza certa di un padre incerto, vale a dire il frutto di una violenza subita. Ed è così che la Nostra totalizza nei versi centrali del componimento le sensazioni di impotenza, disgusto, inclemenza e un preponderante desiderio di abluzione dell’anima. È allora la rugiada, quale acqua condensata a rappresentare una purità naturale e al tempo universale ad essere invocata quale possibile repellente all’onta del “seme” del conquistatore. Sono questi, i “giorni dell’odio” ossia i momenti del tormento che investono la donna, che la straziano infiammandole l’anima e che la portano, in una chiusa di intensa commozione, ad arrovellarsi sull’aporia ultima: crescere il futuro che nasce dall’odio (ma che può essere mitigato in bene) o darsi la morte per metter fine al vilipendio della carne.

Premio Speciale “Renato Pigliacampo” – “Il Guerriero del Silenzio” di Rita Muscardin

Una testimonianza in versi di un intenso valore umano per una struttura ritmica e fluida, che predilige passaggi morbidi da un simbolo all’altro, con affettuosa ricerca della chiave di quella porta, dietro cui viene accentuato il già palese omaggio alla memoria di un uomo stimato. Attraverso le potenti immagini di un mondo senza suoni, la lirica è in grado di evocare immediate sensazioni di disorientamento, vacuità, assenza e oppressione, che fondono gli echi del silenzio con la misteriosa e infinita soddisfazione a cui l’uomo, anche inconsapevolmente, anela: una vita migliore in un altrove. Un inno alla reale sostanza di vita e sentimenti dove da sempre è prevalso il solo sguardo di una tangibile poetica, che non ha necessità di essere compensata con il senso dell’udito, poiché appartenente all’unico e vero silenzio, tra le pieghe del cuore, che non conosce disparità. Mancate speranze e intrecci di ghirigori si annullano nella commovente chiusa, ove un nuovo orizzonte restituisce voce alle più amare battaglie di un’esistenza incompleta. Un grido finale “per raccontare stagioni mai sbocciate” che abbraccia la memoria di quanti al contrario rimangono i veri “diversi”.

La poetessa Lucia Bonanni svela il suo connubio intimo con la poesia

IL MIO MODO DI INTENDERE LA POESIA

A CURA DI LUCIA BONANNI 

“Quale virtù si ammira in un poeta? L’abilità di consigliare: noi li rendiamo migliori gli abitanti della Città.

Per il bambino c’è il maestro che spiega, per i giovani i poeti.”

Aristofane, “Le rane”

Carissimi amici poeti,

ho letto con tutta l’attenzione possibile, almeno così spero, il saggio “La mia poetica” di Emanuele Marcuccio. Come ho già avuto modo di dire, molti sono i punti del suo scrivere che trovo in sintonia e in armonia col mio modo di intendere il dettato poetico. In questa breve trattazione cercherò di evidenziare le uguaglianze e le differenze che sono a sostegno delle tesi su ciò che per me e Marcuccio è “ideale poetico”. Sento di poter affermare che pratico poesia fin da sempre, che devo tanto a mio padre che a mia nonna paterna, insegnante elementare per ben quarantacinque anni, l’amore per la lettura e per la scrittura. Ricordo che le prime conte, le prime filastrocche, le prime poesie ed anche le preghiere mandate a mente mi furono insegnate da mio padre nelle fredde sere invernali, trascorse nel tepore domestico. Da mia nonna, fervida lettrice e scrittrice, ho ereditato la passione per le lettere e quella per l’insegnamento. Devo anche ai mie insegnanti fin dai primi anni di scuola, lo sviluppo a questa attitudine, a questo dono che mi è stato offerto non solo come dilettevole nota, ma anche come forza evocativa per essere della vita e con la vita. Ricordo che i primi riconoscimenti giunsero fin dalle scuole elementari ed io stessa in veste di insegnante ho sempre cercato di avvicinare gli alunni al mondo magico della poesia. Non so neanche io quanti fogli accartocciati e gettati via e quanti quelli che sono ancora da rivedere e considerare come scritti degni di nota. Poi pian piano, anche attraverso corsi qualificati di scrittura creativa, ho iniziato a porre mente in maniera sistematica a questo tipo di scrittura fino a giungere alla partecipazione a vari concorsi letterari e alla pubblicazione delle mie raccolte poetiche. Anch’io come Marcuccio non amo scrivere in rima, mi piace leggerla in altri autori. Nei miei componimenti mi sembra quasi banale. Non la uso perché secondo me assoggetta la fluidità del pensiero a schemi già stabiliti in precedenza mentre il pensiero deve scorrere libero sulla pagina bianca in una cascata crescente di emozioni. Per dare musicalità al testo poetico preferisco usare quelle che vengono definite rime imperfette, cioè assonanze e consonanze, rima interna o rimalmezzo, allitterazioni, le disseminazioni di suono, la paronomasia e le onomatopee quali armonie imitative e qualche rima sparsa qua e là nel testo, ma sempre tutto sotto l’egida della scrittura spontanea. Qualche volta mi son provata a scrivere dei sonetti, anche caudati, ma poi son sempre tornata al verso libero e a quello sciolto. Assai divertente trovo la scrittura di acrostici e mesostichi, di versi alfabetici e di lipogrammi. Sono convinta che per scrivere poesia non occorrono grandi parole; occorrono, invece, buoni contenuti che sono sempre e comunque espressione perentoria del nostro mondo interiore che la percezione riesce a sublimare anche attraverso le figure di significato oltre che con quelle di suono, in componimento poetico. Come scrive Marcuccio, anch’io “nel fare poesia seguo una struttura su due fasi”: la prima è quella della stesura di getto, cioè quella da lui definita “il primo fuoco dell’ispirazione” proprio come quando la prima fiamma divampa nel camino, e che ci porta a scrivere su scontrini della spesa, sulla carta delle posate, addirittura in piedi su un autobus e su qualsiasi foglio che abbiamo a portata di mano. Tutto ciò mi ricorda tanto la fase dell’animismo infantile e quella degli scarabocchi in cui i bambini credono che tutto sia animato e disegnano su qualsiasi tipo di superficie che si apra davanti ai loro 

La cover del libro

La cover del libro “Il messaggio di un sogno” di Lucia Bonanni

occhietti furbi e le loro manine svelte. Certo è che Pascoli non sbagliava a parlare del fanciullino! La seconda parte della scrittura la dedico alla revisione del testo che può avvenire sin da subito o in fasi successive anche a distanza di tempo. In questo frangente tengo sempre vicino il  vocabolario di italiano e quello dei sinonimi e dei contrari perché dalla ricerca lessicale può sgorgare altra sorgente di idee. Questa sgrossatura e poi limatura, però, mantiene sempre la forza evocativa e allusiva dei primi pensieri, vera scintilla creativa ed è un lavoro che mi piace fare a mano proprio come un amanuense, solo a posteriori scrivo tutto al PC e salvo nelle relative cartelle, tenendo sempre una copia in cartaceo per poterla leggere a mio piacimento. Non penso che la poesia sia solo metrica. Sì, la metrica serve e va saputa usare, ma non è solo la metrica a fare la poesia. La poesia è fatta di emozioni, sensazioni e sentimenti e sono piuttosto i campi semantici e le strutture concettuali a grappolo o lineari che siano, a qualificare la stesura del testo. Delle figure di suono ho già detto; tra le figure di significato mi piace usare la metafora, la sinestesia, l’ossimoro,la personificazione e la similitudine; a seconda dei casi anche   la metonimia e la sineddoche, che insieme alla metafora sono dei traslati. Tra le figure dell’ordine prediligo l’anafora e l’anastrofe, qualche volta il chiasmo e l’iperbato. L’enjambement, detto anche  scavalcamento o inarcatura, serve a spezzare il verso e andare a capo e  durante la lettura la pausa è più breve se tale figura è presente a fine verso. Non dispongo le figure retoriche in modo razionale, ma lascio che siano le parole libere a dar loro una consistenza ben precisa. Nel rispetto della posizione e dell’ordine delle parole nella frase. Lo zeugma, di cui parla Marcuccio, è una delle figure tra le più difficili da usare e solo chi  ha alle spalle studi classici, possiede l’abilità di usarla in poesia mentre a me è dato solo di sapere che c’è. Penso che la mia poesia sia un tipo di poesia simbolista, ermetica, talvolta criptica e di difficile interpretazione, ma sempre derivata da un’osservazione attenta e da una scrittura spontanea. A differenza delle altre arti la poesia, il lavoro preparatorio della poesia consiste tutto nella ricezione e archiviazione dei messaggi che ci giungono dall’esterno e che una volta elaborati, danno origine ai primi pensieri che sono fatalmente carichi di energia creativa. Ecco perché è importante fermarli subito per non lasciarli svanire e non permettere che il revisore interno possa attuare tagli e censure, impedendo l’espressione scritta. Mi piace curare anche la forma grafica del testo perché è una pratica che configura il componimento come poesia visiva. Esistono vari modi per poter comporre una forma grafica appropriata e non mancano certo gli autori da seguire. Se pensiamo ai calligrammi, come ad esempio la poesia “Il pleut” di Apollinaire in cui il poeta scrive i versi in verticale per dare l’idea della pioggia che cade, oppure ai disegni dello specchio, della camera sentimentale, del palombaro nelle “Rarefazioni e parole in libertà” di Govoni, alle parole evidenziate in grassetto nei lavori di Marinetti, alla disposizione dei versi di “La fontana malata” e di “Lasciatemi divertire” con le onomatopee scritte a gruppi alterni, ed ancora la poesia di Majkovskij e quella dadaista di Hugo Ball senza escludere Ungaretti ed altri poeti, vediamo come la forma grafica si configura quale scrittura per immagini. Di rilievo in un componimento poetico sono anche gli spazi bianchi tra una strofa e l’altra, spazi che non frammentano la lettura, ma inducono una pausa di riflessione ed una maggiore acquisizione delle diverse possibilità di senso del testo, ricercando anche le parole chiave.  Mi capita spesso di passare da un frammento poetico ad un testo di cinquanta versi, oppure di passare dalla scrittura di uno haiku a quella di un componimento con solo frasi nominali. Forse non ho ancora trovato uno stile ben preciso o forse è questo lo stile che mi è proprio. Certo è che più scrivo e più mi accorgo, come succede anche a Marcuccio, che il mio non è un semplice esercizio di stile bensì un voler dar corpo alle tante turbolenze dell’animo. Mi riconosco nelle sue parole mentre scrive che “la prosa non è nelle mie corde” perché anche per me è così. Ci provo a scrivere qualche racconto, ma i risultati sono sempre esigui. Mi sto accorgendo che la pratica dell’analisi e della critica letteraria mi appassiona sempre più e può darsi che questo sia dovuto al fatto che la mia poesia è analisi e sintesi in forma discorsiva più che puro lirismo. Sono in linea col suo pensiero e mi sento di dire che “anche nella prosa possiamo trovare poesia” e che la poesia è in tutto ciò che ci circonda, dalla bellezza del creato ad ogni forma artistica per “intuire l’universo” mediante la più “profonda forma verbale che possa  esistere”, la poesia. La poesia che tanto amo leggere anche a voce alta per assaporare tutta la bellezza dei versi. Pensare poi alle note musicali, ad una rappresentazione di Puccini dal vivo a Torre del Lago, ascoltare Battisti, Chopin ed altri ancora e sentire musica tutto intorno, è estasi pura! Sono anch’io del parere che un poeta debba prima di tutto essere uno spirito libero e non debba mai soggiacere alle mode; il poeta deve ricercare libertà, la propria libertà interiore che diviene epifania di ispirazione  continua. E la poesia è libertà anche nella sintassi visto che ammette anche l’anacoluto, figura che altrimenti sarebbe soggetta al lapis blu. Ma la libertà si ottiene solo a caro prezzo, dedicando amore e passione alle sudate carte.

La poetessa abruzzese, naturalizzata fiorentina, Lucia Bonanni con alle spalle l'Arno.

La poetessa abruzzese, naturalizzata fiorentina, Lucia Bonanni con alle spalle l’Arno.

Ma chi è il poeta e in che cosa si configura la funzione del poeta? “In giro me ne vado come un cirro/silenzioso come ombra” scrive Daria Menicanti mentre Nicolai Kljev ci dice che “Amiamo solo che non ha nome,/che vago segno, tormenta il mistero” per cui il poeta è colui che crea, che trasforma la realtà, che gioca con le parole, che canta più il dolore della gioia, un ricercatore, un uomo né migliore né peggiore degli altri. La funzione del poeta è quella di parlare al cuore degli altri, esplorare il mistero delle cose, cogliere sensazioni, intuizioni ed emozioni, dare forma all’analogia, rappresentare  impegno sociale e civile, esprimere il disagio esistenziale e l’incomunicabilità, essere essenziale e sempre dedito alle parole e ai silenzi e a quel “rubare” logica, fantasia e creatività al canto delle Muse.

Lascio a tutti voi un caro saluto nella speranza, pur nella loro semplicità, di aver fatto cosa gradita nell’esprimere questi miei pensieri.

Con affetto, stima e sempre ammirazione.

Lucia Bonanni

San Piero a Sieve (FI), 9 settembre 2015

E’ uscita l’antologia “I poeti e la crisi” a cura di Giovanni Dino

I poeti e la crisi

a cura di Giovanni Dino – Introduzione di Rita Cedrini

Fondazione Thule Cultura, Palermo, 2015

Lettera di GIOVANNI DINO

COP_poeti_crisi SETTEMBRE 2015-page-001La poesia in quanto arte può contribuire a fare qualcosa contro la crisi economica?  I poeti, come comuni mortali ma anche come uomini dotati di estro e di particolare sensibilità, possono fare qualcosa contro la crisi?    Questi sono le domande che mi pongo da alcuni anni e che solo da alcuni mesi mi hanno spinto a proporre una nuova antologia d’impegno civile.    Credo che mai come adesso sia il momento di dare la parola all’anima dei poeti perché esprimano, al riguardo, la propria visione.    Da tempo è in corso, in lentissimo e quasi invisibile stillicidio, un processo inteso a svuotarci di quegli elementi di certezza ai quali fino, fino ad ora, avevamo fatto sicuro riferimento, a principiare dal posto di lavoro a da quella, anche piccola, sicurezza economia che ne deriva e che ogni singola persona o le famiglie avevano avuto modo di procurarsi. Lo stillicidio è stato così perfettamente studiato e con raffinato acume che risulta quasi difficile credere che tutto sia stato teorizzato più di 30 anni fa da  menti diaboliche, con dottrine truccate di virtù, trovando terreno fertile in Europa e in certe politiche comunitarie. Alcuni studiosi (filosofi, economisti e ricercatori vari) dispongono di  dati e di nomi di fautori di questo piano, ma anche di nomi di politici che hanno segretamente appoggiato questa colossale truffa.    Mentre solo ora, a distanza di quasi venti anni dall’avvento dell’Euro,  è agli occhi di tutti che si siano scesi parecchi gradini all’indietro, che non se ne sia avvantaggiata la dignità dell’uomo,  che sia stato favorito l’impoverimento economico sia individuale che familiare. Fino a pochi anni fa appariva difficile accorgersi del percorso a passo di gambero che era iniziato e che ancora continua, verso lo svuotamento e l’impoverimento. Oggi è tutto leggibile da chiunque: è  vita quotidiana. Nessuno deve spiegarci che le grandi schiere di lavoratori e di pensionati, le masse  popolari, le braccia che spingono la ruota della grande macchina economica, i settori primari e secondari delle attività produttive, si trovano in ginocchio e non certo per pregare. Solo oggi ci si accorge che  un lavoratore con il suo normalissimo stipendio (di bidello, di guardia giurata, di poliziotto, di operaio edile o di fabbrica etc.),  che  fino a metà degli anni ’90 riusciva a mantenere dignitosamente la propria famiglia (con affitto o mutuo da pagare e tutto quello che potesse occorrere per il fabbisogno di una casa), oggi non riesce ad arrivare a fine mese, vivendo con la febbricitante angoscia di non farcela.     Può immaginarsi quale possa essere la situazione di quelle famiglie in cui non esiste un reddito sicuro, come uno stipendio. Si pensi ai cassintegrati, in mobilità, che stanno “come foglie in autunno sull’albero”,  pronti a perdere lavoro, buonuscite, liquidazioni. Quante sono in Italia le famiglie che vivono al limite della povertà? Mi riferisco a quelle persone e famiglie che non sono state mai povere, perché hanno potuto avvalersi di un lavoro col quale dignitosamente gestire il proprio bilancio familiare; queste, fino a meno di quindici anni fa, non avevano alcun problema poiché su quel lavoro era puntata la loro esistenza, mentre ora fanno parte del lungo elenco degli impoveriti. Quante sono in Italia le persone che vivono nello squallore più terribile percependo  modesti sussidi di povertà?    Forse non è compito del poeta occuparsi di crisi, essendo piuttosto il politico  deputato ad essere garante, portavoce e intermediario dei bisogni del popolo. Ma se il politico sonnecchia o segretamente porta al suo mulino chiare  fresche dolci acque, gli intellettuali che fanno? Forse le problematiche della crisi vanno combattute con le grida della contestazione, con petizioni  o con i ragionamenti filosofici o con i colori, con la musica, con il cinema, con i quali si riesce meglio a coinvolgere e istruire meglio le masse. Se nessuno fa qualcosa di concreto contro la crisi è meglio per il poeta tacere o intervenire? E allora è meglio “esprimersi e morire, vivere o rimanere inespressi” (prendo in prestito una famosa frase di Pier Paolo Pasolini). Di sicuro non  sarà la poesia a debellare la corruzione, il ladrocinio cannibale dei nostri politici ed amministratori o a fermare le grandi potenze internazionali che hanno stravolto e corrotto gli equilibri dell’economia mondiale e della nostra Nazione,  ma è certo che la voce del poeta,  attraverso il suo intervento anche di  pochi versi,  non sarà del tutto inutile.    Concepisco quest’antologia d’impegno civile come un implicito manifesto di protesta, ma anche e soprattutto come un messaggio di speranza per il cambiamento Una lotta  fatta con una pacifica e democratica ribellione, un documento di denuncia, una coraggiosa testimonianza di civiltà, di  democrazia e di cultura, in cui vengono rivendicati i diritti  a una vita vivibile  a misura umana, secondo categoria d’appartenenza e delle leggi della democrazia e del buon vivere.  Un’operazione culturale per poeti desti e coraggiosi, che possa intervenire significativamente, con l’incisività dell’espressione artistica, per suggerire possibili soluzioni ai così gravi  problemi del presente.

Poeti antologizzati: Ennio Abate, Massimo Acciai, Nino Agnello,  Domenico Alvino, Filippo  Amadei,  Giovanni Amodio, Brandisio  Andolfi,  Amedeo  Anelli,  Sandro  Angelucci, Cristina  Annino,  Lucianna  Argentino, Vincenzo  Arnone,   Andrea   Barbazza,  Antonella   Barina,  Arnaldo  Baroffio,   Maurizio Barracano,  Mariella Bettarini,  Gabriella  Bianchi,  Donatella Bisutti,  Rino Bizzarro, Silvana  Blandino,  Paola  Bonetti,  Anna Maria Bonfiglio, Marisa Brecciaroli, Lia  Bronzi,   Ferruccio Brugnaro,  Luigi Bufalino, Franco  Campegiani,  Caterina   Camporesi,  Maria  Cannarella,  Domenico Cara,   Maria Licia Cardillo in Di Prima,  Mariella Caruso, Franco Casadei,  Maria Gisella  Catuogno,   Augusto  Cavadi,  Viviane   Ciampi,  Grazia  Cianetti, Domenico  Cipriano,   Pietro Civitareale,  Carmelo Consoli,  Anna Maria  Curci,   Salvatore D’Ambrosio,   Antonio  De Marchi Gherini, Jole  de Pinto, Luigi De Rosa,  Marco Ignazio de Santis,  Adele  Desideri,   Rosaria  Di Donato,  Felice  Di Giacomo,    Carmelo Di Stefano,  Emilio  Diedo,  Giovanni Dino, Angela  Donna, Antonella Doria,  Gianfranco  Draghi,  Germana Duca, Pasquale Emanuele,  Gio  Ferri,  Giovanni  Fighera,   Luigi Fioravanti,  Zaccaria  Gallo,  Sonia  Gardini,  Serenella Gatti Linares, Daniele  Giancane,  Mariateresa Giani, Eugenio Giannone, Filippo Giordano, Agnese  Girlanda, Elio Giunta, Enza Giurdanella, Grazia  Godio,   Eugenio  Grandinetti, Maria Luisa  Gravina,   Francesco Graziano, Diego Guadagnino, Gianni  Ianuale   Alfio  Inserra,   Carmine   Iossa,   Gianfranco Isetta, Giuseppe  La Delfa, Stefania La Via,  Giuliano Ladolfi,   Alessio  Laterza,  Enrico Mario  Lazzarin,  Maria Grazia Lenisa, Maria Lenti, Aldino  Leoni,  Giacomo Leronni,  Salvatore Li Bassi, Nicola  Licciardello,  Stefano Lo Cicero, Gianmario Lucini,  Francesca  Luzzio,  Mauro  Macario,  Annalisa  Macchia, Marco Giovanni Mario  Maggi, Roberto Maggiani,  Gabriella  Maleti,  Angelo  Manitta,  Nunzio  Marotti,  Sara  Martello,  Viviana  Mattiussi, Vito Mauro, Senzio Mazza,  Anita Menegozzo, Alda Merini, Giancarlo Micheli, Alena Milesi, Ester  Monachino,  Marina  Montagnini, Ardea Montebelli, Alberto Mori, Maria Pia Moschini, Lorenzo Mullon, Antonio  Nesci, Clara Nistri,  Sergio Notario, Guido Oldani, Claudio Pagelli,  Giacomo Panicucci, Nazario  Pardini, Ezio Partesana,  Guido Passini, Edoardo Penoncini, Guglielmo Peralta, Rosanna Perozzo, Mariacristina Pianta,  Andrea Piccinelli, Laura Pierdicchi, Domenico Pisana, Marina Pizzi, Giorgia Pollastri, Paolo Polvani, Davide  Puccini,  Paolo Ragni, Alessandro Ramberti, Enzo Rega, Gianni Rescigno,  Flora Restivo, Alain Rivière, Nicola Romano, Mario Rondi, Angelo Rosato, Ottavio Rossani, Ciro Rossi, Pietro Roversi, Stefano Rovinetti Brazzi, Marcella Saggese, Anna Santoliquido, Loredana Savelli, Marco Scalabrino, Maria Teresa Santalucia Scibona, Antonio Scommegna, Liliana Semilia, Giancarlo Serafino, Luciano Somma, Italo Spada,  Antonio Spagnuolo, Santino Spartà, Marzia Spinelli, Lorenzo Spurio, Fausta Squatriti, Gian Piero Stefanoni, Anna Maria Tamburini, Luigi Tribaudino, Carmela Tuccari, Luca Tumminello, Adam Vaccaro, Mario Varesi, Anna Ventura,  Emanuele Verdura, Anna  Vincitorio, Ciro Vitiello,  Fabrizio Zaccarini, Carla Zancanaro, Adalgisa Zanotto,  Guido Zavanone,  Lucio Zinna

Per info e ordini del volume, si forniscono i seguenti contatti

Giovanni Dino

Mail: giovannidino@alice.it

Tel. 3409378202

2° Premio Letterario “Città di Fermo”: il bando per partecipare

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  1. Il Premio letterario è articolato nelle seguenti sezioni:

Sezione A – Poesia in lingua italiana a tema libero

Sezione B – Poesia in lingua italiana a tema religioso

Sezione C – Poesia in dialetto (con relativa traduzione in italiano)

Sezione D – Racconto in lingua italiana a tema libero

I testi presentati alla data di partecipazione al concorso devono essere INEDITI.

  1. Per le sezioni Poesia (A,B,C) si potrà partecipare inviando un unico testo poetico munito di titolo, che non dovrà superare i 35 versi di lunghezza (senza conteggiare le spaziature tra strofe).
  1. Per la sezione Racconto (D) si potrà partecipare inviando un unico testo narrativo munito di titolo che non dovrà superare le 4 cartelle editoriali (una cartella editoriale corrisponde a 1800 battute spazi inclusi).
  1. Quale tassa di partecipazione è richiesto il pagamento di

– 10 € per partecipare ad un’unica sezione

– 15 € per partecipare a due sezioni

– 20 € per partecipare a tre sezioni

– 25 € per partecipare a tutte le sezioni

Il pagamento dovrà avvenire secondo una delle modalità descritte al punto 6 del presente bando.

  1. Il partecipante dovrà inviare il testo che propone al concorso in 6 copie cartacee, tutte rigorosamente anonime, assieme alla ricevuta del pagamento e la scheda contenente i propri dati personali per via cartacea entro la scadenza del 31 dicembre 2015 all’indirizzo del Presidente di Giuria, indicando quale indirizzo il seguente:
 

Premio Letterario “Città di Fermo”

c/o Dott. Lorenzo Spurio 

Via Toscana 3

60035 –  Jesi (AN)

  1. Il pagamento potrà avvenire con una delle seguenti modalità:

Postepay Numero tessera: 4023 6006 6599 3632

Intestata a Nunzia Luciani      –        CF: LCNNNZ54H48G920P

Causale:  II PREMIO LETTERARIO “CITTÀ DI FERMO”

Bonifico bancario – IBAN: IT24X0538769660000000553815

Intestato a Armonica-Mente

Causale: II PREMIO LETTERARIO “CITTÀ DI FERMO”

In via alternativa sarà possibile inviare la quota in contanti ben occultata nel plico assieme agli altri materiali richiesti. Alla ricezione dei materiali verrà inviata una mail di conferma alla mail indicata nella scheda dei dati.

  1. Non saranno accettate opere che presentino elementi razzisti, denigratori, pornografici, blasfemi o d’incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione di ciascun tipo.
  1. La Commissione di giuria è composta da esponenti del panorama culturale e letterario regionale e nazionale:

Sez. A: Lorenzo Spurio, Susanna Polimanti, Cinzia Franceschelli, Stefania Pasquali, Michela Zanarella.

Sez. B: Lorenzo Spurio, Susanna Polimanti, Mons. Mario Lusek, Stefania Pasquali, Anna Scarpetta.

Sez. C: Lorenzo Spurio, Susanna Polimanti, Stefania Pasquali, Riccardo Manzini.

Sez. D: Lorenzo Spurio, Susanna Polimanti, Marco Rotunno, Filippo Massacci, Luana Trapè.

Il giudizio della Giuria è definitivo e insindacabile.

  1. I Premi saranno stabiliti come di seguito indicato.

Sezioni A, C, D – 1° premio: targa, diploma con motivazione della giuria e 150€; 2° premio: targa, diploma con motivazione della giuria e libri, 3° premio: targa e diploma con motivazione della giuria

Sezione B – 1° premio: targa, diploma con motivazione della giuria e opera d’arte a motivo religioso; 2° premio: targa, diploma con motivazione della giuria e libri, 3° premio: targa e diploma con motivazione della giuria

La Giuria inoltre procederà ad attribuire Menzioni d’Onore e Segnalazioni a vario titolo quali ulteriori premi, a discrezione del proprio attento giudizio.

  1. I premiati saranno contatti a mezzo mail e telefonico ai riferimenti che gli stessi avranno fornito al momento della partecipazione nella relativa scheda con i dati personali.
  1. La cerimonia di premiazione si terrà a Fermo (in un luogo che verrà indicato con precisione in un secondo momento) in un fine settimana entro Maggio 2016. A tutti i partecipanti verranno fornite con ampio preavviso tutte le indicazioni circa la premiazione.
  1. I vincitori sono tenuti a presenziare alla cerimonia di premiazione per ritirare il premio. In caso di impossibilità, il premio (Targa e diploma) potrà essere spedito a casa dietro pagamento delle spese di spedizione, mentre i premi in denaro non verranno consegnati e saranno incamerati dall’Associazione per future edizioni del Premio.
  1. Tutti i testi dei vincitori, dei selezionati e dei menzionati a vario titolo saranno pubblicati nel volume antologico che sarà dotato di regolare codice ISBN e che sarà presentato nel corso della premiazione.
  1. L’Associazione Armonica-Mente destinerà parte dei proventi derivanti dalle partecipazioni al concorso alla Associazione “Il Ponte Onlus” di Fermo che si occupa di volontariato e nella fattispecie “opera per combattere il disagio sociale e la povertà, cercando di dare una risposta ai bisogni essenziali delle persone e delle famiglie” (come da Statuto).
  1. La partecipazione al concorso implica l’accettazione di tutti gli articoli che compongono il bando.

Nunzia Luciani – Presidente Ass. Armonica-Mente

Susanna Polimanti – Presidente del Premio

Lorenzo Spurio – Presidente di Giuria

                               Info:

premiocittadifermo@gmail.com

 

 

Scheda di Partecipazione al Concorso

La presente scheda compilata è requisito fondamentale per la partecipazione al concorso. Alla scheda va, inoltre, allegata l’attestazione del pagamento della relativa tassa di lettura per posta entro il 31-12-2015.

Nome/Cognome _________________________________________________________________________________

Nato/a ___________________________________________ il ___________________________________________

Residente in via _________________________________________________________________________________

Città__________________________________________ Cap __________________ Prov. _____________________

Tel. _____________________________________________Cell.___________________________________________

E-mail ________________________________________________Sito _____________________________________

Partecipo alla/e sezione/i (indicare vicino il titolo del testo proposto):

□ A –Poesia in italiano a tema libero __________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________________

□ B –Poesia in italiano a tema religioso ________________________________________________________________

________________________________________________________________________________________________

□ C –Poesia in dialetto _____________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________________________□ D – Racconto ___________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________________________

Data___________________________________________ Firma ________________________________________

□ Dichiaro che il/i testi che presento è/sono frutto del mio ingegno e che ne detengo i diritti a ogni titolo.

□ Acconsento al trattamento dei dati personali qui riportati in conformità a quanto indicato dalla normativa sulla riservatezza dei dati personali (D. Lgs. 196/03) e solo relativamente allo scopo del Concorso in oggetto.

Data__________________________________ Firma _________________________________

“Quotidiano rifiorire” di Michela Zanarella tradotta in arabo

Quotidiano rifiorire

 di Michela Zanarella

 

Mi ripeto che la vita
è un quotidiano rifiorire,
come un miracolo senza pudore.
Esulto al suo genuino calore,
a questa luce avuta in dono
al primo respiro.
Tra il corpo e superfici di cielo,
piena di senso,
annuncio la mia volontà
a trasformare ogni croce
in amore

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Traduzione di  Saber Mahmoud Abdelmontaleb


قصيدة “إزهار يومي” للكاتبة الإيطالية ميكيلا زاناريللا*

 

من ديوان “تأملات على الطريقة النسائية”

 

وأكرر أن الحياة
إزهار يتجدد كل يوم،
كمعجزة بلا حياء.

إزهار يبهج بحرارته الأولي،
بهذا النور الذي يهديه
مع أول تنهيدة.

وبين جسدي وأسطح السماء،
وأنا يملؤني الأحساس،
أعلن عن رغبتي
في أن أحول كل ألم
إلى حب

* ميكيلا زاناريللا: شاعرة إيطالية ولدت بمدينة “بادوفا” Padova الإيطالية عام 1980. حصلت على دبلوم المعهد الفني التجاري “جاتشينتو جيراردي” Giacinto Girardi عام 1999. بدأت كتابة الشعر عام 2004 حيث صدر لها عدة دواوين أهمها: “أعتقد” ِCredo،
“صحوة” Risvegli،
“الحياة .. اللانهاية ..الفردوس ” Vita..Infinito..Paradiso،
“أحاسيس: شعر الحب والمحبوب” Sensualità: poesie d’amore e d’amare،
و”تأملات علي الطريقة النسائية” Mediazioni al femminile

IV Premio Naz.le di Poesia “L’arte in versi” – il verbale di Giuria

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IV Premio Naz.le di Poesia “L’arte in versi” – Verbale di Giuria

Il Presidente del Premio e il Presidente di Giuria della IV edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi” riunitisi in data 5 Settembre 2015, dopo lunga analisi e discussione sui dati raccolti della Commissione di Giuria inerenti alle 749 poesie in lingua italiana e 90 poesie in dialetto pervenute, stilano il seguente verbale. 

La Commissione di Giuria, il cui giudizio è ultimo e definitivo, era composta da Susanna Polimanti (Presidente), Lorenzo Spurio, Elvio Angeletti, Iuri Lombardi, Lella De Marchi, Marzia Carocci, Martino Ciano, Emanuele Marcuccio, Salvuccio Barravecchia, Annamaria Pecoraro, Michela Zanarella, Valentina Meloni e Giuseppe Guidolin.

SEZIONE A – POESIA IN LINGUA ITALIANA

Vincitori Assoluti

1° Premio – ALDO TEI (Latina) con la poesia “Il grido della libertà”

2° Premio – ROBERTO RAGAZZI (Trecenta – RO) con la poesia “Pensiero della sera”

3° Premio – MAURIZIO BACCONI (Roma) con la poesia “Dentro una raccolta di poesie”

Menzioni d’Onore

CATERINA CELLOTTI (Ragusa) con la poesia “Raccontami una volta ancora”

SERGIO D’ANGELO (Chiaramonte Gulfi – RG) con la poesia “Cemento e carta (Epilessia)”

FRANCA DONÀ (Cigliano – VC) con la poesia “Un’estate da vivere”

ALBA GNAZI (Cerveteri – RM) con la poesia “Fadwa”

CLAUDIA MAGNASCO (Sassari) con la poesia “A conti fatti”

GIOVANNI MARIOTTI (Chiaravalle – AN) con la poesia “La dinamica dell’essere”

STEFANIA PELLEGRINI (Nus – AO) con la poesia “Ditemi!”

MARCO PICCIONI (Cerveteri – RM) con la poesia “Cinqueterre (Memorie di una scogliera)”

MASSIMILIANO PRICOCO (Augusta – SR) con la poesia “Sotto il cielo d’arancio”

FELICE SERINO (Torino) con la poesia “Voli a solcare l’indaco”

Segnalati dalla Giuria

NERINA ARDIZZONI (Renazzo – FE) con la poesia “Canto di una bambina affetta da autismo”

LUCIA BONANNI (S. Piero a Sieve/Scarperia – FI) con la poesia “Fermare il tempo”

PAOLA CARMIGNANI (Altopascio – LU) con la poesia “Lucciole di stelle”

ASSUNTA DE MAGLIE (Cingoli – MC) con la poesia “Sei il mio rifugio”

ANGELA DIPASQUALE (Chiaramonte Gulfi – RG) con la poesia “Imbrunire”

THERRY FERRARI (Castellarano – RE) con la poesia “Filastrocca malatina”

DANIELA FERRARO (Locri – RC) con la poesia “ A Ferruzzano superiore”

NADIA ENRICA MARIA GHIDETTI (Fabriano – AN) con la poesia “Notte di San Lorenzo”

MARZIA LORETELLI (Monte Porzio Catone – RM) con la poesia “Per un abbraccio”

MANUELA MAGI (Tolentino – MC) con la poesia “Il lento scivolare”

ELISABETTA MATTIOLI (Pianoro – BO) con la poesia “Percepire”

LAURA PUGLIA (Parma) con la poesia “La cariatide”

ANNA SANTARELLI (Rieti) con la poesia “Quei volti di papavero”

ANNA SERIO (Napoli) con la poesia “Pensiero fossile”

COSTANTINO TURCHI (Civitanova Marche – MC) con la poesia “L’edera”

VERUSKA VERTUANI (Aprilia – LT) con la poesia “La casa intorno al vaso”

 

SEZIONE B – POESIA IN DIALETTO

Vincitori Assoluti

1° Premio Assoluto – GAETANO CATALANI (Ardore – RC) con la poesia “Piccirigliu meu”

2° Premio Assoluto – ANNA MARIA RAGNI (Osimo – AN) con la poesia “L’onda del Conero”

3° Premio Assoluto – MASSIMO VICO (Ancona) con la poesia “Legna da àrde”

Menzioni d’Onore

GRAZIA GODIO (Segrate – MI) con la poesia “Autin”

LENA MALTEMPI (Falconara M.ma – AN) con la poesia “L’sapore de’ ncontadino”

FIORINA PIERGIGLI (Senigallia – AN) con la poesia “Le legge sua”

FRANCO PONSEGGI (Bagnacavallo – RA) con la poesia “U j’è”

ANDREINA SOLARI (Leivi – GE) con la poesia “Una famiggia”

Segnalati dalla Giuria

CESARINA CASTIGNANI PIAZZA (Monte S. Vito – AN) con la poesia “La puesia”

GABRIELE DI GIORGIO (Città S. Angelo – PE) con la poesia “Stùpida lùne!”

DANIELA GREGORINI (Ponte Sasso di Fano – PU) con la poesia “L’odor del mar”

FRANCESCO FERRANTE (Terrasini – PA) con la poesia “Innu”

LEDA MARAZZOTTI MARINI (Ancona) con la poesia “La pupa del birocio”

AMILCARE MIONE (Olgiate Comasco – CO) con la poesia “I guladik”

NATALE PORRITIELLO (Sant’Agata dei Goti – BN) con la poesia “Napule tu si’”

ROBERTO RICCI (Fano – PU) con la poesia “Do vechiarin”

CLAUDIO SPERA (Urbino) con la poesia “Tramonti”

ALESSANDRO ZAPPALÀ (San Gregorio di Catania – CT) con la poesia “L’amuri”

PREMI SPECIALI

Premio Speciale del Presidente di Giuria

FRANCO PATONICO (Senigallia – AN) con la poesia “Quando si è persa l’anima”

Targa Universum Academy Switzerland

ANDREA PERGOLINI (Fossombrone – PU) con la poesia “Ritorneranno a fiorire i tulipani”

Trofeo “Euterpe”

GABRIELE GALDELLI (Castelbellino – AN) con la poesia “Prologo, nonché epilogo”

Premio alla Carriera Poetica

MARISA PROVENZANO (Catanzaro)

 

Premio alla Memoria

BRUNO EPIFANI (Lecce)

NOVELLA TORREGIANI (Porto Recanati – MC)


Consistenza dei Premi

Come indicato dal bando di partecipazione i premi (di entrambe le sezioni) consisteranno in:

1° Premio Assoluto: Targa, diploma, pubblicazione in antologia con motivazione e 200 €

2° Premio Assoluto: Targa, diploma, pubblicazione in antologia con motivazione e 100 €

3° Premio Assoluto: Targa, diploma, pubblicazione in antologia con motivazione e libri

Menzione d’Onore: Coppa, diploma, pubblicazione in antologia

Segnalati dalla Giuria: Attestato, pubblicazione in antologia

Targa Universum Academy Switzerland: Targa in oro 24k offerta dalla Universum Academy Switzerland, diploma, pubblicazione in antologia con motivazione

Trofeo “Euterpe”: Targa vitrea, diploma, pubblicazione in antologia con motivazione

Premio alla Carriera Poetica: Targa, diploma, pubblicazione in antologia di una scelta di testi con motivazione e 200 €

Premio alla Memoria: Targa, diploma, pubblicazione in antologia di una scelta di testi con motivazione

Informazioni sulla Premiazione

La cerimonia di premiazione si terrà sabato 14 novembre 2015 a JESI (AN) presso il Palazzo dei Convegni sito in Corso Matteotti 19 (Centro storico della città) a partire dalle ore 17:30.

Tutti i premiati, a vario titolo, sono invitati a presenziare alla premiazione dove daranno lettura alle proprie poesie.

Come da bando di concorso, si ricorda che i premi in denaro verranno consegnati solo in presenza del vincitore. Nel caso gli stessi non vengano ritirati, l’organizzazione si riserverà di adoperare le relative quote non consegnate per future edizioni del premio.

Tutti gli altri premi (con eccezione della Targa Universum Academy Switzerland che va ritirata dal vincitore) nel caso della mancanza del legittimo vincitore potranno essere ritirati da un delegato in possesso di delega scritta alla C.A. del Presidente del Premio e a lui consegnata prima dell’inizio della cerimonia  o potranno essere inviati per posta raccomandata a domicilio, previo pagamento delle relative spese di spedizione comunicate a mezzo mail.

Antologia del Premio

Tutti i vincitori sono pregati di inviare la loro nota biografica in Word, corpo 12, massimo 7 righe all’indirizzo arteinversi@gmail.com entro e non oltre il 10 ottobre 2015 che verrà pubblicata nell’antologia del Premio assieme al proprio componimento.

L’opera antologica, pubblicata da PoetiKanten Edizioni e dotata di regolare codice ISBN, sarà disponibile alla vendita il giorno della Premiazione e a partire da quella data in vendita online sulle maggiori vetrine di libri (Ibs, Deastore, Libreria Universitaria,…). Il ricavato della vendita della stessa, detratto il costo di stampa, verrà donato alla Fondazione Salesi Onlus di Ancona (www.fondazioneospedalesalesi.it) che si occupa di problematiche relative al bambino ospedalizzato e verrà data comunicazione del versamento a tutti i partecipanti a mezzo mail.

Si richiede la conferma di presenza alla cerimonia di premiazione o, diversamente, comunicazione dell’impossibilità ad intervenire entro il 5 novembre 2015 da effettuarsi a mezzo mail a arteinversi@gmail.com al Presidente del Premio.

      Lorenzo Spurio                                                                                         Susanna Polimanti

Presidente del Premio                                                                                   Presidente di Giuria

 Porto San Giorgio (FM), lì 5 Settembre 2015