“Tra i miei sogni” di Francesco Terrone, recensione di Francesca Luzzio

libro.jpgIl titolo della silloge di Francesco Terrone, Tra i miei sogni (Miano Editore, Milano, 2018), è un sintagma emblematico che racchiude in sé l’essenza semantica della raccolta: un amore travolgente per una donna che non corrisponde alla passione del poeta, di conseguenza non restano che i sogni: “Ti sento, ti cullo, ti vedo/ tra i filari di grano/ ed alberi fioriti./ Ti vedo tra i miei sogni”( in “Ti cullo, ti vedo”, pag. 75), pur nella costante consapevolezza del loro svanire, della non corrispondenza nella realtà, ove solitudine e amarezza dominano incontrastate, anche se non esita a sperare che lei un giorno acquisisca almeno consapevolezza del male che gli ha fatto: “Capirai un giorno/ il male che/ mi hai fatto” ( in “Corteccia d’amore”, pag. 23).  

L’indifferenza della non corrispondenza, genera in lui una cruenta sofferenza: “senti l’urlo del mio amore/ e indifferente/ non chiedi dove va\ un uomo così ferito”, ma in certi momenti si sublima in sogno, generando quasi  un ossimorico sentire, fatto di ardore, grazia e poesia: “Quando ti sento,/ vedo nell’aria/ accendersi fiaccole dorate/ e fiumi di petale/ di rose/ …./ Ti sento compagna/ insostituibile/ dei miei racconti,/ di favole e poesie/ Mi sento vero/ mi sento vivo/ …”.                                             

Questa vicenda di fantastica luce e ombrosi e reali solitudine e silenzio, trova, come si può rilevare anche dai versi sopra citati, nella natura e nei suoi elementi lo strumento metaforico che adeguatamente la propone nel suo poliedrico sentire.                                                                                            

Ad ogni modo Francesco Terrone è vincitore perché in amore, come scrisse Pablo Neruda, “Solo chi ama senza speranza conosce il vero amore”.  Il variare del ritmo dei versi, pur nella libera versificazione, propone appieno il succedersi di sentimenti, emozioni, ansie e sogni che, pur derivanti dall’assenza, vibrano di pienezza vitale.

FRANCESCA LUZZIO

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“Scritti marchigiani” di Lorenzo Spurio alla Biblioteca “R. Sassi” di Fabriano sabato 20 maggio

Dopo gli appuntamenti svoltisi a Pesaro (Alexander Musueum Palace Hotel, il 28 aprile u.s.) e Marzocca di Senigallia (Biblioteca Comunale “Luca Orciari”, il 7 maggio u.s.) il poeta e critico letterario jesino Lorenzo Spurio presenterà il suo nuovo lavoro, “Scritti marchigiani. Istantanee e diapositive letterarie” (Le Mezzelane, 2017) presso  la Sala “D. Pilati” della Biblioteca Multimediale “Romualdo Sassi” di Fabriano (AN). L’appuntamento si terrà sabato 20 maggio alle ore 16:45, organizzato dalla Biblioteca in collaborazione con la Associazione Culturale Euterpe di Jesi e la casa editrice Le Mezzelane di Santa Maria Nuova.

Spurio presenterà al pubblico questa nuova composita opera nella quale ha raccolto il frutto di anni di scritture critiche, tra saggi, recensioni e note di lettura ad opere di poeti e scrittori marchigiani, sia morti che tutt’ora viventi. Il compendio è arricchito da una nota critica di Guido Garufi e da un apparato fotografico costituito da trentadue scatti che lo stesso Spurio ha eseguito nel corso degli anni in suggestive località della Regione.

L’autore terrà un discorso ricordando il critico letterario ed editore anconetano Carlo Antognini (1937-1977) a quaranta anni dalla sua morte, sottolineando l’importanza della sua figura e della sua intensa attività negli studi relativi alla poesia marchigiana.

A completamento della serata si terrà un recital poetico nel quale interverranno i poeti Antonio Cerquarelli (Sassoferrato), Cristiano Dellabella (Cupramontana), Nadia Enrica Maria Ghidetti (Fabriano), Assunta De Maglie (Cingoli), Alessandro Pietropaoli (Sassoferrato), Flavia Buldrini (Esanatoglia), Teseo Tesei (Fabriano), Michela Tombi (Pesaro), Franco Patonico (Senigallia), Patrizia Pierandrei (Jesi), Piero Talevi (Novilara), Giovanni Foresta (Esanatoglia),  Alessandro Moscè (Fabriano), Stefano Sorcinelli (Fano), Vincenzo Prediletto (Senigallia). La professoressa Luciana Corvi leggerà alcuni inediti della zia, la poetessa fabrianese Anna Malfaiera.

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“La donna e il mare. Gli archetipi della scrittura di Corrado Calabrò” a cura di C. Di Lieto

15994360_246036682474855_2041955627280408494_o.jpgCOMUNICATO STAMPA

Mercoledì 8 febbraio alle ore 18 presso  Palazzo Ferrajoli a Roma (Piazza Colonna 355) si terrà la presentazione al pubblico del saggio critico La donna e il mare. Gli archetipi della scrittura di Corrado Calabrò scritto da Carlo Di Lieto (Vallardi Editore). L’intervento sarà introdotto e coordinato dal prof.  Antonio Filippetti; interverranno il prof. Roberto Nicolai (Preside della Facoltà di Lettere dell’Università “La Sapienza”, l’onorevole prof. Gerardo Bianco, il prof. Carlo Di Lieto (autore del volume), il dott. Giuseppe Manitta (Critico letterario ed editore). Maria Letizia Gorga e Corrado Calabrò leggeranno alcuni testi poetici scelti. 

 

 

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Domenica 18 ottobre a Firenze la presentazione di “Risvegli”, un’antologia di poesia civile

RISVEGLI: IL PENSIERO E LA COSCIENZA

L’antologia di poesia civile  il 18 ottobre a Villa Arrivabene (FIRENZE)

cover frontDomenica 18 ottobre a partire dalle ore 16:30 si svolgerà presso la Sala Beghi di Villa Arrivabene (sede del Consiglio di Quartiere 2) a FIRENZE la prima presentazione della antologia poetica “Risvegli: il pensiero e la coscienza. Tracciati lirici di impegno civile”, curata da Marzia Carocci, Iuri Lombardi e Lorenzo Spurio. Il volume, pubblicato da PoetiKanten Edizioni, contiene i testi poetici risultati selezionati dai tre curatori che i partecipanti, poeti di tutta Italia, hanno voluto inviare per questa iniziativa antologico a tema socio-civile. Le tematiche affrontate dai vari poeti nei loro componimenti spaziano dai disagi psichici e relazionali, da drammi di cronaca familiare, omicidi, casi di emarginazione, immigrazione, infanzia negata, prostituzione e tanto altro ancora. A tenere uniti i tanti “tracciati lirici” di settanta poeti italiani, tra più o meno conosciuti, è stato il filo rosso che vede nell’impegno sociale del poeta che è chiamato a denunciare le realtà nelle quali nota storture, idiosincrasie, espressioni di forza ed odio al fine di salvaguardare lo stesso senso civico a garanzia del comune ben vivere.

L’opera si apre con gli interventi critici dei tre curatori nei quali ci si sofferma sulle caratteristiche fondanti di questo componimento di denuncia, di lamentazione consapevole e di critica sociale, seguito da un nutrito apparato introduttivo opera del professore Raffaele Taddeo.

Nel volume sono presenti poesie di Bruno Agosti, Carla Abbondi, Rina Accardo, Velia Aiello, Franco Andreone, Elvio Angeletti, Lucia Bonanni, Mimì Burzo, Vincenzo Calò, Silvia Calzolari, Graziella Cappelli, Marzia Carocci, Sandra Carresi, Francesco Paolo Catanzaro, Laura Cecchetti Manao, Maria Chiarello,  Giovanni Rosario Conte, Floriana Coppola, Mario De Rosa, Gianni Di Giorgio, Maria Rosaria Di Domenico, Rosanna Di Iorio, Antonio Di Lena, Francesco Di Ruggiero, Alberto Diamanti, Franca Donà, Alfredo Faetti, Sara Favotto, Elisabetta Freddi, Giuseppe Gambini, Valentina Giua, Rossana Guerra, Sebastiano Impalà, Iuri Lombardi, Francesca Luzzio, Claudia Magnasco, Michela Manente, Maria Teresa Manta, Donatella Marchese, Emanuele Marcuccio, Michele Miano, Emidio Montini, Giuliana Montorsi, Andreina Moretti, Daniela Nazzaro, Maria Rita Orlando, Gianni Palazzesi, Luigi Paternoster, Antonino Pedone, Stefania Pellegrini, Claudia Piccini, Patrizia Pierandrei, Maria Teresa Pieri, Paolo Pietrini, Lorenzo Poggi, Antonella Proietti, Massimiliano Rendina, Maddalena Rotolo, Irene Sabetta, Rita Salamon, Anna Scarpetta, Tania Scavolini, Carla Spinella, Lorenzo Spurio, Marco Squarcia, Cristina Tonelli, Paolo Tulelli, Vincenzo Turba, Cristina Vascon.

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Per info sull’evento o acquisto del libro: poetikantenedizioni@gmail.com

Il video della presentazione:

Alcuni scatti della serata:

Le interviste di Lorenzo Spurio ad alcuni grandi poeti pubblicate in “La parola di seta”

La parola di seta. Interviste ai poeti d’oggi

di Lorenzo Spurio

COMUNICATO STAMPA

cover la parola di seta-page-001Lo scrittore e critico letterario marchigiano Lorenzo Spurio ha raccolto in questo volume una serie di interviste fatte negli ultimi anni ad esponenti di spicco del panorama culturale letterario legate all’universo della Poesia.

Sandro Gros-Pietro nella prefazione osserva: «Per usare la metafora scelta dall’autore, la poesia è una parola di seta, tanto elegante quanto resistente e tenace, pure nella sua leggerezza dell’essere. Il merito maggiore di Lorenzo Spurio, per il quale non smetteremo di essergli grati anche negli anni a venire, è quello di non avere voluto, neppure come idea peregrina o barlume montaliano, propinarci l’ennesimo repertorio sulla poesia italiana d’attualità, cioè una sorta di distillato d’autore sui nomi fondanti e significativi dei bravi poeti che rappresenterebbero il nostro tempo. Lorenzo Spurio non è, dunque, caduto in quel collettore oscuro della vicenda poetica che gorgoglia solo di presunzione e di collusione con il potere editoriale, e che compila le classifiche di merito tra i poeti italiani con la risibilità truffaldina delle hit parade canzonettare, ma al contrario si è mantenuto fedele a una concezione di “viaggio nella conoscenza poetica d’attualità».

Tra i poeti intervistati figurano Corrado Calabrò, Marzia Carocci, Ninnj Di Stefano Busà, Fausta Genziana Le Piane, Dante Maffia, Francesco Manna, Fulvia Marconi, Julio Monteiro Martins, Nazario Pardini, Franco Pastore, Renato Pigliacampo, Ugo Piscopo, Anna Scarpetta, Luciano Somma, Antonio Spagnuolo, Rodolfo Vettorello e Lucio Zinna. In appendice una sezione dedicata alle interviste di alcuni giovani promesse poetiche: Iuri Lombardi, Emanuele Marcuccio, Annamaria Pecoraro e Michela Zanarella.

All’interno del volume figurano anche poesie proposte in lettura e per un commento ai poeti intervistati. Tra i classici: Marino Moretti, Corrado Govoni, Leonardo Sciascia, Alda Merini, Dario Bellezza, Amelia Rosselli, Antonio Machado, Pedro Salinas, Walt Withman, William Butler Yeats, Sylvia Plath, Bertolt Brecht, Charles Bukowski, Wislawa Szymborska; tra i contemporanei: Paolo Ruffilli, Elisabetta Bagli, Mia Lecomte, Sandra Carresi e Giorgia Catalano.

Il libro edito da PoetiKanten Edizioni può essere acquistato scrivendo a poetikantenedizioni@gmail.com oppure su ogni vetrina online di libri (Ibs, Amazon, Libreria Universitaria, Unibo,…).

SCHEDA DEL LIBRO

La parola di seta. Interviste ai poeti d’oggi

a cura di Lorenzo Spurio

Prefazione di Sandro Gros-Pietro

Postfazione di Amedeo Di Sora

PoetiKanten Edizioni, 2015

ISBN: 9788899325206

Costo: 15 €

Santina Russo sull’antologia “Dipthycha 2” di Emanuele Marcuccio

Dipthycha 2 – Questo foglio di vetro impazzito, sempre, c’ispira…

Emanuele Marcuccio e AA. VV.

Recensione di Santina Russo

Dipthycha 2_original_front_cover_900A distanza di circa un anno dalla pubblicazione di “Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira…” Emanuele Marcuccio ci sorprende con una nuova raccolta che della prima si nutre e si arricchisce.

Nella presente raccolta emerge con maggiore enfasi e convinzione la volontà di trasmettere, attraverso la poesia, la relazione empatica che naturalmente può instaurarsi tra artisti diversi che, inconsapevolmente, trattano lo stesso tema, seppur con stili, linguaggi e sensibilità diversi, anche in contesti sostanzialmente distanti.

Dopo un’interessante introduzione dell’autore, la raccolta presenta un “Manifesto dell’Empatismo”, la dichiarazione poetica di un nuovo gruppo di artisti che elegge “il dittico poetico a due voci e il pluricanto come forme per eccellenza di empatia poetica e come forme di poesia empatista per antonomasia”. I poeti empatisti vogliono che autori e pubblico vivano le stesse emozioni fin tanto che gli uni possano meglio comprendere ed esprimere la sensibilità dell’altro e viceversa, nel significato più autentico del termine empatia. L’empatia permette a ciascuno di noi di conoscere meglio sé stesso e la propria arte attraverso il confronto con gli altri.

È doveroso, innanzitutto, precisare con quale accezione il poeta Marcuccio utilizza il termine “dittico”: il dittico, esistente già nella tradizione letteraria come una coppia di composizioni poetiche dello stesso autore sul medesimo tema, nel progetto di Marcuccio si evolve e si apre al prossimo. Il dittico poetico ideato da Emanuele Marcuccio è costituito da due liriche di due diversi autori su una tematica comune, “in una sorta di corrispondenza empatica”. I poeti affrontano lo stesso tema con stili e linguaggi diversi, operano in contesti spesso assai distanti ma i frutti della propria creatività artistica riescono ad esprimere empaticamente la medesima ispirazione.

I dittici sono corredati da autorevoli commenti critici dello scrittore Luciano Domenighini che offrono ulteriori spunti di riflessione e rivelano gli aspetti tecnici e stilistici ai lettori privi di strumenti adeguati a individuarli autonomamente.

Un ulteriore elemento di novità è rappresentato dal fatto che, attraverso le nuove tecnologie multimediali, la relazione empatica tra artisti è resa possibile anche a distanza, attraverso quel “foglio di vetro impazzito” che diventa il canale di comunicazione privilegiato tra i poeti moderni. La poesia è un bene comune e l’appello che il poeta Marcuccio rivolge agli artisti è proprio quello di trovare le “affinità elettive” nei versi di altri poeti, di provare a creare dittici a due voci, di sperimentare un nuovo modo di fare poesia che liberi il poeta dallo stereotipo alquanto diffuso di personaggio inquieto e solitario.

Il messaggio di Dipthycha 2 è un inno alla poesia gioiosa, alla fraternità artistica e alla sperimentazione della tradizione letteraria in chiave moderna.

Santina Russo

Barrafranca (EN), maggio 2015

“Dipthycha”: il curioso e poliedrico progetto antologico di Emanuele Marcuccio

Dipthycha: Progetto poetico di dittici a due voci

Il 26 marzo 2013 il poeta e aforista, Emanuele Marcuccio, ha dato l’avvio al progetto di un Volume antologico di dittici poetici a due voci[1], «Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira…»

Con questa non solita antologia, da lui ideata e che lo vede anche autore di ventuno poesie dei dittici poetici, insieme ad altri amici autori, per un totale di quarantadue liriche, non si è voluto scendere in nessun agone poetico, in nessuna gara. L’intento è l’amore per la poesia, nei suoi diversi stili ed espressioni, la voce della poesia che, va oltre la voce del singolo poeta.

Dipthycha, termine derivato dall’originale latino diptycha (-orum), con contaminazione in chiave moderna e riadattamento del dittico, la tavoletta cerata in uso presso gli antichi Romani per scrivervi con lo stilo, in chiave poetica. Come sottotitolo «Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira…», parafrasando i versi finali della sua poesia “Telepresenza”, ispiratrice del primo dittico poetico intercorso con l’amica poetessa, Silvia Calzolari, nel maggio 2010. L’idea di questi dittici è nata su internet e davanti a un PC.

 

L’Antologia è stata pubblicata il 10 settembre 2013 con Photocity Edizioni.

Marcuccio, Emanuele; AA.VV., Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira…, Pozzuoli (NA), Photocity Edizioni, 2013, pp. 90.

ISBN: 978-88-6682-474-9

 

Dipthycha e Dipthycha 2

Il 22 luglio 2014 Marcuccio avvia il progetto di un secondo Volume, con la collaborazione del critico letterario e poeta, Luciano Domenighini, che redige le note critiche su ventinove dei trentatré dittici a due voci presenti. Marcuccio questa volta è presente con trenta poesie.

Scrive quest’ultimo in un suo aforisma del 2014: «Qual è lo spirito di un dittico poetico? Perché creare un dittico poetico a due voci?

Per trovare corrispondenze di significanti nei versi di due poesie di due poeti, accomunate dal tema simile, per trovare affinità elettive nella loro poesia, oltre le distanze e il tempo; quando ciò accade, si riesce ad ascoltare la voce della poesia che, va oltre la voce del singolo poeta, ed è stupore e meraviglia.»

 

L’Antologia è stata pubblicata il 7 gennaio 2015 con TraccePerLameta Edizioni.

Marcuccio, Emanuele; AA.VV., Dipthycha 2. Questo foglio di vetro impazzito, sempre, c’ispira…, TraccePerLaMeta Edizioni, 2015, pp. 184.

ISBN: 978-88-98643-25-7

 

 

Progetto a cura di Emanuele Marcuccio

Introduzione: Emanuele Marcuccio

Prefazione I Vol: Cinzia Tianetti

Prefazione II Vol. e note critiche: Luciano Domenighini

Postfazione I Vol: Alessio Patti

Postfazione II Vol: Antonio Spagnuolo

Co-curatori I Vol: Gioia Lomasti e Francesco Arena

Original Cover Book I Vol: Emanuele Marcuccio

Editing Cover Images I Vol: Francesco Arena

Editing Cover Images II Vol: Laura e Stefano Dalzini

www.facebook.com/Dipthycha

 

 Gli Autori presenti nei rispettivi due Voll.

 

Emanuele Marcuccio

Silvia Calzolari

Donatella Calzari

Giorgia Catalano

Maria Rita Massetti

Raffaella Amoruso

Monica Fantaci

Rosa Cassese

Rosalba Di Vona

Lorenzo Spurio

Giovanna Nives Sinigaglia

Michela Tarquini

Francesco Arena

Ilaria Celestini

Ciro Imperato

Grazia Finocchiaro

Aldo Occhipinti

Marzia Carocci

Giusy Tolomeo

Grazia Tagliente

Daniela Ferraro

Antonino Natale

Anna Alessandrino

Teocleziano Degli Ugonotti

 

D’accordo con tutti gli autori presenti, l’intero ricavato delle vendite dei volumi è devoluto a AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla. Si procede però per via privata alla devoluzione dell’intero ricavato delle vendite, non essendo stato possibile inserire la notizia della devoluzione all’interno del libro.

Contiamo sulla vostra collaborazione. Questi i link attraverso i quali potrete effettuare l’acquisto.

 

©Dipthycha 2, TraccePerLaMeta Edizioni, 2015

ISBN: 9788898643257

tracceperlameta.org
libreriauniversitaria.it
webster.it
ibs.it
unilibro.it

 

 

©Dipthycha, Photocity Edizioni, 2013

ISBN: 9788866824749

tracceperlameta.org
photocity.it
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ibs.it
amazon.it

 

 

L’8 dicembre 2014, dopo aver dato il “Visto, si stampi!” per Dipthycha 2, Marcuccio avvia il progetto di un terzo Volume, sempre con la collaborazione critica di Luciano Domenighini. Dipthycha 3. Classica Litteraria Dipthycha: Questo terzo Volume accosterà voci in dittici dal tema simile, di poeti che hanno fatto la storia della letteratura. Un progetto ambizioso e certamente non di facile realizzazione, ci vorrà almeno un anno o anche più.

Come prima proposta, si accosterà Catullo a Foscolo: con traduzione dal latino di Luciano Domenighini, il Carme 101 di Catullo con “In morte del fratello Giovanni” di Foscolo, sono entrambi due omaggi funebri al proprio fratello. Il secondo, i due autoritratti: Alfieri-Foscolo. Un terzo, “Come le foglie”, che il critico ha già tradotto per Dipthycha 2, di Mimnermo, con “Soldati” di Ungaretti. Nel quarto si accosterà Virgilio a Pascoli. E poi si vedrà.

Tutti saranno seguiti da una nota critica di Luciano Domenighini.

 

 

[1] Dittico poetico a due voci, una composizione di due poesie di due diversi poeti, scritte indipendentemente, anche in tempi diversi, e accomunate dal medesimo tema in una sorta di corrispondenza empatica. Nell’agosto 2014 la composizione del dittico poetico a due voci, ideata da Marcuccio nel 2010, è stata accolta in seno al neo-nato movimento poetico-culturale dell’Empatismo, quale forma poetica di elezione.

Andrea Schiavone esce con “Pat Spananza”

Titolo: Pat Spananza

Autore: Andrea Schiavone

Formato: E-book

Pagine: 28

Genere: noir/umoristico

Editore: Nero Press, 2014

Prezzo: 0,99

Link Amazon

 

Sinossi: Pat Spananza è un criminale della peggior specie, nel suo curriculum non mancano nefandezze di ogni tipo. Tra queste, ciò che più giova alla sua pessima reputazione è di certo la carriera da assassino professionista. Nulla sembra intaccare il gelo della sua anima, fin quando non gli viene assegnata una missione diversa dal solito: recuperare un oggetto rubato. Scoprire l’identità del ladro sconvolgerà la sua perfetta esistenza. Un noir irriverente da “bere” come fosse un cocktail da buttare giù tutto d’un fiato.

  

CHI E’ L’AUTORE

Andrea Schiavone nasce nel 1989 a Torre Annunziata, ma cresce tra Nocera Inferiore e San Marzano sul Sarno. Si trasferisce a Roma dove consegue la laurea triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo presso “La Sapienza” con una tesi sul cinema noir e poi a Milano per la magistrale in Televisione, Cinema e New Media presso l’Università IULM. Appassionato di cinema e letteratura e amante della scrittura, collabora parallelamente agli studi con numerose testate giornalistiche online e blog in qualità di redattore e critico, tra cui http://www.indie-eye.it, http://www.letteraturahorror.it,www.fantasyplanet.it, http://www.latelanera.com, thrillerpages.blogspot.it http://www.horror.it. Tra i suoi racconti: Affetti e affettati incluso nell’antologia La Serra Trema edito Dunwich Edizioni, Er Cane per l’antologia Per le strade di Roma edito Ensemble Edizioni, Kangor per GDS, Acqua Naiade per la Wizards&Blackholes, L’Oasi per l’antologia Esecranda 2014 e Africa per L’Universo di Lovecraft, entrambe edite dall’associazione culturale Esescifi. Con la poesia L’altra morale è tra i finalisti dell’Interiora Horror Fest. Attualmente lavora come autore e editor per How2 Edizioni.

 

ALCUNI ESTRATTI DAL LIBRO 

Pat Spananza era quel che si dice un predestinato. Le sventure che colpirono la sua famiglia, quando ancora il piccolo reietto non era conscio delle brutture della vita, contribuirono a rafforzare questo pregiudizio. Ma tutto sommato, il tormentato infelice era oggetto dello sfavore del fato meno di quanto si pensasse.

Pat Spananza era quel che si dice un discriminato. La sua appartenenza etnica, caratterizzata da marcati tratti fisiognomici tipici delle popolazioni dell’est Europa, contribuirono a rafforzare questo pregiudizio. Ma tutto sommato, il povero diavolo era oggetto dei soprusi razzisti meno di quanto si pensasse.

Pat Spananza era quel che si dice un ipocrita. Il suo costante sfruttamento della benevolenza altrui, legittimata dalla sua meschina sorte in tenera età, contribuirono a rafforzare questo pregiudizio. Ma tutto sommato, l’impudente sfruttatore era oggetto dell’irritato dissenso meno di quanto meritasse.

Pat Spananza era quel che si dice un tipo poco raccomandabile. Il ricco arsenale di armi da fuoco di cui disponeva, e che gelosamente custodiva nel suo alloggio di periferia, contribuiva a rafforzare questo pregiudizio. Ma tutto sommato, il reprobo scellerato era oggetto delle malelingue popolari più di quanto meritasse.

Pat Spananza era quel che si dice un pederasta. La sua rinomata passione per l’organo sessuale maschile, con spiccata predilezione per quelli contraddistinti da una ragguardevole circonferenza, contribuiva a rafforzare questo pregiudizio. Ma tutto sommato, l’emarginato invertito ero oggetto dei pregiudizi più di quanto meritasse.

Pat Spananza era quel che si dice un pedofilo. Le sue tre condanne per abusi su minori, scontate in quindici anni nel carcere di Rebibbia, contribuirono a rafforzare questo pregiudizio. Ma tutto sommato, il viscido pervertito era oggetto del disprezzo altrui meno di quanto si pensasse.

Pat Spananza era quel che si dice uno zoppo. Il suo passo claudicante, esigente di un supporto ulteriore per favorire un più agile movimento, contribuiva a rafforzare questo pregiudizio. Ma tutto sommato, il vacillante storpio era oggetto dei pietismi della gente più di quanto meritasse.

 

***

 

 

Lo spino da cui Duzy succhiava il fumo con avidità era davvero enorme, come enorme era il suo culone e la poltrona che aveva l’arduo compito di sostenerlo. Un soggetto ipertrofico da ogni punto di vista, insomma.

Da un sudicio secchio ai suoi piedi il buon Duzy attingeva il consueto pasto grasso. La mano sinistra affondava a mo’ di gru e riemergeva carica di patatine fritte che finivano a forza a manciate in una cloaca buia aperta sull’abisso, o più banalmente, nella sua bocca. E così, tra un tiro di spino, una manciata di patatine, un sorso di birra e una scoreggia, l’abietto omone polacco passava le giornate nell’attesa del segnale telefonico che lo avrebbe richiamato alla mobilità. «Tre squilli», gli aveva detto Rospo. «ar terzo squillo arzi er culo da’ poltrona e te precipiti ner luogo concordato co’ sto pacco; nun l’aprirai, nun chiederai, nun t’impiccerai der contenuto. Te limiterai semplicemente a consegnallo a’ persona che t’ho descritto. E fatte en bagno, cazzo, puzzi peggio der culo d’en barbone». 

 

***

 

Duzy richiuse il pesante pannello alle sue spalle. Di Rospo non si vedeva traccia. Chillu merdaiuolo gli aveva fatto fare una corsa inutile. Stremato e affamato si tuffò su un cumulo di sbrindellati sacchi di juta, tirò fuori dalla tasca un fazzoletto di stoffa formato lenzuolo e prese a tamponarsi la nuca e la fronte zuppe di sudore.

Dei pesanti passi risuonarono dietro il pannello. Duzy smise di asciugarsi e tese l’orecchio: «Rospariello sì tu?». Nessuna risposta. «Ohè! Chi cazz’è loc for?», urlò nervoso.

«E statte zitto, che te urli a rimbambito, so’ io!». Rospo scivolò dentro richiudendo velocemente la porta.

«Mallanemaechitestramuòrto! M’è fatt cacà sott», lo redarguì Duzy riprendendo a tamponarsi la nuca.

 

Il poeta e critico Nazario Pardini uscirà con un ricco volume di critica sugli autori contemporanei

N. PARDINI: “LETTURA DI TESTI DI AUTORI CONTEMPORANEI”

QUESTI DI SEGUITO GLI AUTORI CONTEMPLATI

 

p. 9      Prefazione [Pasquale Balestriere]

p. 13     Prolusione

p. 17     Dedica                                    

p. 19     Citazione

                                                                                                       

PREFAZIONI                                  

p. 23     Nina Amarando: Le stelle del cielo e del mare                       

p. 26     Armando Alciato: Dentro i libri                                      

p. 31     Armando Alciato: Fuga d’attimi

p. 38     Maria Ebe Argenti: C’era una volta il bozzolo                     

p. 41     Rosario Aveni: Fiamme tremule                

p. 48     Pasquale Balestriere: Del padre e del vino                

p. 52     Carla Baroni: Il treno corre

p. 57     Carla Baroni: Canti d’amore per San Valentino

p. 60     Piero Bartalena: Be’ mi’ tempi

p. 65     Miriam Luigia Binda: Guerranima

p. 73     Adriano Bottarelli: Incontro a te

p. 77     Ada Bufalini Pericoli: A mio padre

p. 80     Ninnj Di Stefano Busà: La distanza è sempre la stessa

p. 85     Ninnj Di Stefano Busà: Ellittiche stelle

p. 91     Giorgina Busca Gernetti: Echi di memoria                         

p. 95     Vera Cantini: In urna di memorie                                      

p. 98     Ester Cecere: Gusci d’uovo

p. 106   Luciana Cerne: Lunario                                                 

p. 110   Mercedes Chiti: Stelle di vetro                  

p. 114   Mercedes Chiti: Foglie di vento                 

p. 118   Filadelfio Coppone: Voci sparse nell’anima                        

p. 121   Annarosa Del Corona: Avvisi di cose cadute           

p. 123   Rosanna Di Iorio: Sono cicala: mi consumo e canto                

p. 129   Vanes Ferlini: Ritratti                             

p. 130   Enzo Gaia: A metà strada                                              

p. 132   Patrizia Giovannoni: La vela                                          

p. 136   Luana Innocenti Lami: Mitologie di metamorfosi                   

p. 141   Luana Innocenti Lami: Così per illusione                            

p. 148   Anna Magnavacca: Il colore dei giorni

p. 156   Egizia Malatesta: Il gioco delle nuvole                      

p. 163   G. Manzoni di Chiosca: Credere e amare                           

p. 168   G. Manzoni di Chiosca: Il tempo, le cose, i sentimenti            

p. 172   Fulvia Marconi: Un cesto di more e di fiori               

p. 175   Licia Mariotti: Pensieri come farfalle                                       
p. 177   Ines Betta Montanelli: L’assorta tenerezza della terra

p. 185   Nazario Pardini: Linguaggio e natura, natura e vernacolo         

p. 188   Nazario Pardini: Il gioco delle equivalenze in “Radici”              

p. 192   Maria Adelaide Petrillo Ciucci: Meduse opalescenti               

p. 194   Pier Cesare Pierini: Graffiti di sogno                                  

p. 198   Lida De Polzer: Il grido della luce  

p. 201   Lida De Polzer: A volte una farfalla

p. 207   Mara Santoni: Lampi di sole fra la pioggia                           

p. 209   Giovanni Sbrana: L’amore è spina lieve                              

p. 214   Pierangelo Scatena: Ricordi del presente                   

p. 219   Giuseppe Silvatici: Graffiti                                             

p. 222   Luciana Tagle: La casa sulla collina

p. 223   Luciana Tagle: Un polso ferito

p. 224   Dino Traina: Là dove finiscono le case                                

p. 227   Giovanni Tavčar: Oltre la nebbia del quotidiano

p. 233   M. Luisa Daniele Toffanin: Iter ligure      

p. 240   Umberto Vicaretti: Inventario di settembre

p. 247   Maria Chiara Zippel: Amalia                                         

 

RECENSIONI E NOTE CRITICHE

p. 255   Sandro Angelucci: Chiedo cerchi e amalgama                       

p. 257   Sandro Angelucci: Verticalità                             

p. 258   Mina Antonelli: La luce della luna                                    

p. 259   Maria Ebe Argenti: Scacco al re 

p. 260   Maria Ebe Argenti: Non tramontate stelle

p. 263   Lucianna Argentino: L’ospite indocile

p. 268   Articolo su “La Nazione”: Poesie a Antonio Tabucchi

p. 271   Articolo su “il Giornale”: Essere italiani

p. 272   Articolo su “il Giornale”: Il Risorgimento

p. 273   Adriana Assini: Il mercante di zucchero

p. 275   Adriana Assini: I racconti dell’ombra                                  

p. 279   Autori vari: Percezioni dell’invisibile            

p. 283   Alberto Averini: All’alba della sera                                   

p. 284   Pasquale Balestriere: Prove d’amore e di poesia                      

p. 288   Pasquale Balestriere: Il sogno della luce        

p. 291   Pasquale Balestriere: Del pane, del vino                              

p. 292   Carla Baroni: Rose di luce            

p. 295   Carla Baroni: Rose di luce

p. 296   Carla Baroni: Su “La poesia”                                          

p. 298   Carla Baroni: Su alcune poesie       

p. 301   Carla Baroni: Versi d’ottobre

p. 302   Pierubaldo Bartolucci: 39 Carte                          

p. 303   Giuseppina Luongo Bartolini: Album                             

p. 304   Paolo Bassani: I miei racconti per televideo                            

p. 305   Paolo Bassani: Nel bianco greto della valle

p. 308   Michele Battaglino: Radici e ali    

p. 309   Ines Betta Montanelli: Lo specchio ritrovato

p. 309   Ines Betta Montanelli: Il chiaro enigma                              

p. 313   Patrizia Maria Bianchi: All’azzardo dei giorni          

p. 314   Miriam Luigia Binda: Economia e arte                              

p. 317   Miriam Luigia Binda: Argento 47 e altre poesie

p. 317   Miriam Luigia Binda: Improvviso profondo  

p. 319   Miriam Luigia Binda: Gemme

p. 320   Antonio Bitti: Quelli come noi                                           

p. 321   Adriano Bottarelli: S’incontrano i sogni       

p. 322   Adriano Bottarelli: Sul mio cammino                                 

p. 322   Lucia Bruno: Main kind (Bambina mia)                 

p. 324   Lucia Bruno: Poesie. Racconti. Recensioni                             

p. 326   N. Di Stefano Busà: L’assoluto perfetto (Meditando in Cristo)         

p. 328   N. Di Stefano Busà: L’assoluto perfetto (Meditando in Cristo)         

p. 331   N. Di Stefano Busà: Quella luce che tocca il mondo            

p.  333  N. Di Stefano Busà: Il sogno e la sua infinitezza              

p. 336   N. Di Stefano Busà e A. Spagnuolo: L’evoluzione delle forme poetiche           

p. 338  Ninnj Di Stefano Busà: La traiettoria del vento                                 

p. 343   Ninnj Di Stefano Busà: Oggi è l’antico una preghiera             

p. 346   Franco Campegiani: Ver Sacrum                         

p. 351   Franco Campegiani: Recensione a “Alla volta di Lèucade”      

p. 352   Sandra Carresi: L’ombra dell’anima

p. 352   Sandra Carresi: Le ali del pensiero

p. 356   Fulvio Castellani: Oltre il sipario dell’eco

p. 360   Giannicola Ceccarossi: Aspetterò l’arrivo delle rondini           

p. 361   Giannicola Ceccarossi: Casa di riposo       

p. 364   Ester Cecere: Come foglie in autunno

p. 364   Ester Cecere: Burrasche e brezze                           

p. 367   Umberto Cerio: Solitudini                      

p. 368   Umberto Cerio: Diario del prima                                    

p. 370   Umberto Cerio: Antigone           

p. 381   Nadia Chiaverini: I segreti dell’universo

p. 386   Nadia Chiaverini: Poesie sulla società

p. 390   Commento: Agape di vino e poesia

p. 391   Carmelo Consoli: L’ape e il calabrone                   

p. 393   Nicoletta Corsalini: Di fronte al destino                                 

p. 395   Franco Daleffe e Roberto Marchi: L’orrore di Hiròshima   

p. 397   Elisabetta De Fanti: Storie lungo il fiume                

p. 398   Domenico Defelice: Poeti e scrittori d’oltre frontiera             

p. 399   Domenico Defelice: Resurrectio                          

p. 400   Domenico Defelice: Alberi?                                          

p. 404   Annarosa del Corona: Mosaico dell’infanzia

p. 405   Liana De Luca: La poetica                      

p. 407   Rosanna Di Iorio: Donna                                              

p. 410   Sandra Evangelisti: Cuore contrappunto      

p. 411   Ezio Felisa: Il pittore della natura                                      

p. 413   Franca Olivo Fusco: Ho ucciso parole        

p. 414   Benito Galilea: Certezza minima                                       

p. 415   Luigi Gasparroni: Qualcosa che vale                      

p. 416   Luigi Gasparroni: Tempo fuggitivo                                    

p. 419   Ignazio Gaudiosi: Antinomie       

p. 420   Giulio Dario Ghezzo: I miei pensieri impazziti                    

p. 421   Giulio Dario Ghezzo: Il viaggio impossibile                        

p. 422   Giulio Dario Ghezzo: Uno spiraglio d’azzurro                   

p. 423   Giancarlo Interlandi: Un sangue che ubriaca                                   

p. 423   Giancarlo Interlandi: Il pane dei ricordi      

p. 424   Maria Teresa Landi: Segreti                                

p. 425   Aristide La Rocca: Teodora                                            

p. 428   Domenico Lombardi: Carteggio                          

p. 429   Domenico Lombardi: Diplopie                                      

p. 430   Alfredo Lucifero: Epigrammi per Lesbia               

p. 431   Dante Maffia: Poesie torinesi                                            

p. 431   Dante Maffia: Abitare la cecità                                        

p. 431   Dante Maffia: Ultimi versi d’amore            

p. 434   Alda Magnani: Ombre e bagliori                                       

p. 435   Anna Magnavacca: Spiccioli di latta e altre poesie      

p. 435   Anna Magnavacca: Soste                                               

p. 435   Anna Magnavacca: Poesie in forma di lettera                        

p. 438   Anna Magnavacca: Oltre la siepe di sambuco e altre poesie

p. 442   Anna Magnavacca: Le promesse dei giorni e altri versi

p. 449   Giacomo Manzoni di Chiosca: Cristalli di ghiaccio             

p. 450   Giacomo Manzoni di Chiosca: Sterpi                 

p. 450   Giacomo Manzoni di Chiosca: Le rane nude                    

p. 452   Fulvia Marconi: Le insidie della luna                                  

p. 453   Emanuele Marcuccio: Per una strada                               

p. 455    Emanuele Marcuccio: Dipthycha. Antologia poetica

p. 457   Franco Martini: Asimetria           

p. 459   Pasquale Martiniello: Acktis                                           

p. 461   Pasquale Martiniello: Le faine

p. 462   Pasquale Martiniello: Il formichiere                        

p. 464   Pasquale Martiniello: La cavalletta                                   

p. 466   Stefano Massetani: Fiore di vetro              

p. 470   Mario Meola: Ancora mi canta nel cuore                             

p. 471   Riccardo Minissi: Diario di bordo           

p. 472   Ivano Mugnaini: Il tempo salvato                                      

p. 473   Lorella Nardi: I fiori che non vissero

p. 474   Luciano Nota: Poesie

p. 476   Luciano Nota: Tra cielo e volto

p. 477   Luciano Nota: Dentro

p. 480   Luciano Nota: Poesie dedicate alla madre

p. 481   Emanuele Occhipinti: Ci sono tempi

p. 482   Poesia e non poesia: Sugli autori nuovi della poesia contemporanea

p. 517   Paolo Polvani: Gli anni delle donne

p. 520   Lida De Polzer: Sulla seta del cuore

p. 521   Lida De Polzer: A volte una farfalla

p. 522   Gianluca Presutti: Composizioni e notturni   

p. 524   Giacono Puccini: Turandot

p. 531   Luisa Puttini Hall: Isole e terre

p. 532   Daniela Quieti: Francis Bacon (La visione del futuro)

p. 533   Daniela quieti: Echi di riti e miti

p. 538   Mario Richter: La poesia di Maria Luisa Daniele Toffanin

p. 540   Diego Repetto: Tramonto all’alba 

p. 541   Gianni Rescigno: Nessuno può restare

p. 546   Gianni Rescigno: Sulla bocca del vento

p. 551   Giacomo Ribaudo – Giovanni Dino: Nuovi Salmi

p. 555   Aldo G. B. Rossi: Versi per Irene e altre poesie

p. 556   Paolo Ruffilli: L’isola e il sogno

p. 557   Maria Rizzi: Anime graffiate

p. 562   Saggio: Vivere la poesia. Gianni Rodari e la didattica

p. 564   Gianna Sallustio: Labirinti

p. 565   Paolo Sangiovanni: La grande attesa

p. 566   Vittorio Sartarelli: Cara Trapani

p. 568   Pierangelo Scatena: Nelle parole   

p. 570   Pierangelo Scatena: Ricordi del presente

p. 571   Pierangelo Scatena: Per prova e per errore

p. 572   Silvana Serafin: La poesia di Maria Luisa Daniele Toffanin

p. 575   Serena Siniscalco: Il poesiario VIII

p. 580   Maurizio Soldini: In controluce

p. 585   Antonio Spagnuolo: Misure del timore

p. 586   Antonio Spagnuolo: Misure del timore       

p. 592   Antonio Spagnuolo: Il senso della possibilità

p. 595   Lorenzo Spurio: Cemento

p. 598   Francesco Tassinari: Ultime poesie 

p. 599   Francesco Tassinari: Poi venne una zazzera d’oro      

p. 600   Francesco Tassinari: Il silenzio del tempo

p. 600   Giovanni Tavčar: Bisognerà presto voltare pagina

p. 601   Giovanni Tavčar: Quel poco che ancora avanza         

p. 602   Beniamino Todaro: Gli uomini il mondo e Dio. Meditazioni minime

p. 603   Maria Luisa Daniele Toffanin: Fragmanta

p. 606   Maria Luisa Daniele Toffanin: Dell’azzurro ed altro

p. 607   Maria Luisa Daniele Toffanin: Per colli e cieli insieme mia euganea terra

p. 608   Maria Luisa Daniele Toffanin: E ci sono angeli

p. 610   Maria Luisa Daniele Toffanin: Appunti di mare

p. 611   Imperia Tognacci: Nel bosco, sulle orme del pastore    

p. 612   Imperia Tognacci: Il richiamo di Orfeo       

p. 616   Flavio Vacchetta: La sala luminosa

p. 619   Flavio Vacchetta: Convivio

p. 621   Silvia Venuti: La visione assorta

p. 624   Giuseppe Vetromile: Percorsi alternativi

p. 627   Rodolfo Vettorello: Passi perduti

p. 628   Rodolfo Vettorello: Contro il tempo Il tempo contro

p. 630   Vittorio Vettori: In ricordo

p. 635   Edda Ghilardi Vincenti: Tre poesie

p. 636   Luigi Zadi: L’albero cavo

p. 637   Vladimiro Zucchi: A più dimensioni

  

INTERVISTE

 p. 641   Lorenzo Spurio

p. 650   Miriam Luigia Binda

p. 660   Fulvio Castellani

  

LA POESIA DI NAZARIO PARDINI

(note critiche 2012-2013)

 p. 689   Sandro Angelucci: Su I miti che verranno

p. 715   Sandro Angelucci: Sulla recensione a Anime graffiate di Maria Rizzi

p. 719   Sandro Angelucci: Sulla poesia Luglio

p. 729   Sandro Angelucci: Su “A colloquio con il padre. Il sogno

p. 680   Adriana Assini: Su Si aggirava nei boschi una fanciulla

p. 681   Adriana Assini: Su D’Autunno” 

p. 682   Adriana Assini: Su “Alla volta di Lèucade

p. 671   Pasquale Balestriere: Su La poesia di Nazario Pardini

p. 689   Pasquale Balestriere: Su I miti che verranno

p. 675   Paolo Bassani: Su Alla volta di Lèucade

p. 690   Miriam Luigia Binda: Su Dicotomie

p. 700   Miriam Luigia Binda: Su Nel regno delle Eumenidi

p. 707   Miriam Luigia Binda: Su Adriade

p. 676   Ninnj Di Stefano Busà: Su “La poesia di Nazario Pardini

p. 695   Ninnj Di Stefano Busà: Su Dicotomie

p. 717   Ninnj Di Stefano Busà: Sulla poesia “Luglio

p. 708   Ninnj Di Stefano Busà: Su “Adriade

p. 720   Ninnj Di Stefano Busà: Prefazione a “I simboli del mito

p. 731   Ninnj Di Stefano Busà: Su “A colloquio con il padre. Il sogno

p. 736   Ninnj Di Stefano Busà: Su “A colloquio con il padre. Il sogno

p. 737   Ninnj Di Stefano Busà: Sulla poesia “Non chiedermi perché

p. 701   Franco Campegiani: Su “Nel regno delle Eumenidi”

p. 706   Franco Campegiani: Su Adriade”          

p. 718   Franco Campegiani: Sulla poesia “Luglio

p. 730   Franco Campegiani: Su “A colloquio con il padre. Il sogno

p. 678   Marisa Cecchetti: Su Alla volta di Lèucade

p. 677   Carmelo Consoli: Su “La poesia di Nazario Pardini”          

p. 734   Domenico Defelice: Postfazione a “I simboli del mito

p. 701   Maria Grazia Ferraris: “A proposito di Adriade

p. 724   Maria Grazia Ferraris: Su “A colloquio con il padre. Il sogno

p. 678   Brunello Gentile: Su La poesia di Nazario Pardini

p. 716   Liana De Luca: Su La poetica di Nazario Pardini

p. 686   Riccardo Minissi: Su Alla volta di Lèucade

p. 687   Ugo Piscopo “Premio Tulliola”: Su Alla volta di Lèucade

p. 683   Premio “Leandro Polverini”: Su Scampoli serali di un venditore di arazzi

p. 684   Premio “Libero De Libero”: Su Colloquio con il mare e con la vita

p. 684   Premio “Portus Lunae”: “Premio alla carriera per alti meriti letterari”

p. 713   Premio “Scriviamo insieme”: Su Scampoli serali di un venditore di arazzi

p. 713   Premio “Città di Abano Terme”: Su Scampoli serali serali… 

p. 734   Premio “Pomezia-Notizie”: Su “I simboli del mito

p. 674   Daniela Quieti: Su “La poesia di Nazario Pardini

p. 698   Daniela Quieti: Su Dicotomie

p. 687   Antonio Spagnuolo: Su Dicotomie”        

p. 685   Silvia Venuti: Su Alla volta di Lèucade

p. 709   Giuseppe Vetromile: Su “Dicotomie

p. 732   Umberto Vicaretti: Sulla prefazione a Inventario di settembre

p. 739   Nazario Pardini: Recensione di chiusura a “Aprile di fiori” di M. Grazia Ferraris 

 

Notizia tratta dal sito dell’autore: http://nazariopardini.blogspot.it/2013/10/n-pardini-lettura-di-testi-di-autori.html 

Notizia tratta dal blog personale dell’autore:

Un sito WordPress.com.

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