Dipthycha 2 – Questo foglio di vetro impazzito, sempre, c’ispira…
Emanuele Marcuccio e AA. VV.
Recensione di Santina Russo
A distanza di circa un anno dalla pubblicazione di “Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira…” Emanuele Marcuccio ci sorprende con una nuova raccolta che della prima si nutre e si arricchisce.
Nella presente raccolta emerge con maggiore enfasi e convinzione la volontà di trasmettere, attraverso la poesia, la relazione empatica che naturalmente può instaurarsi tra artisti diversi che, inconsapevolmente, trattano lo stesso tema, seppur con stili, linguaggi e sensibilità diversi, anche in contesti sostanzialmente distanti.
Dopo un’interessante introduzione dell’autore, la raccolta presenta un “Manifesto dell’Empatismo”, la dichiarazione poetica di un nuovo gruppo di artisti che elegge “il dittico poetico a due voci e il pluricanto come forme per eccellenza di empatia poetica e come forme di poesia empatista per antonomasia”. I poeti empatisti vogliono che autori e pubblico vivano le stesse emozioni fin tanto che gli uni possano meglio comprendere ed esprimere la sensibilità dell’altro e viceversa, nel significato più autentico del termine empatia. L’empatia permette a ciascuno di noi di conoscere meglio sé stesso e la propria arte attraverso il confronto con gli altri.
È doveroso, innanzitutto, precisare con quale accezione il poeta Marcuccio utilizza il termine “dittico”: il dittico, esistente già nella tradizione letteraria come una coppia di composizioni poetiche dello stesso autore sul medesimo tema, nel progetto di Marcuccio si evolve e si apre al prossimo. Il dittico poetico ideato da Emanuele Marcuccio è costituito da due liriche di due diversi autori su una tematica comune, “in una sorta di corrispondenza empatica”. I poeti affrontano lo stesso tema con stili e linguaggi diversi, operano in contesti spesso assai distanti ma i frutti della propria creatività artistica riescono ad esprimere empaticamente la medesima ispirazione.
I dittici sono corredati da autorevoli commenti critici dello scrittore Luciano Domenighini che offrono ulteriori spunti di riflessione e rivelano gli aspetti tecnici e stilistici ai lettori privi di strumenti adeguati a individuarli autonomamente.
Un ulteriore elemento di novità è rappresentato dal fatto che, attraverso le nuove tecnologie multimediali, la relazione empatica tra artisti è resa possibile anche a distanza, attraverso quel “foglio di vetro impazzito” che diventa il canale di comunicazione privilegiato tra i poeti moderni. La poesia è un bene comune e l’appello che il poeta Marcuccio rivolge agli artisti è proprio quello di trovare le “affinità elettive” nei versi di altri poeti, di provare a creare dittici a due voci, di sperimentare un nuovo modo di fare poesia che liberi il poeta dallo stereotipo alquanto diffuso di personaggio inquieto e solitario.
Il messaggio di Dipthycha 2 è un inno alla poesia gioiosa, alla fraternità artistica e alla sperimentazione della tradizione letteraria in chiave moderna.
Santina Russo
Barrafranca (EN), maggio 2015
L’ha ribloggato su Emanuele-Marcuccio's Bloge ha commentato:
Un’attenta lettura del secondo Volume del progetto poetico “Dipthycha” ringraziando sempre Lorenzo Spurio per l’ospitalità sul suo blog.
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“Una corrispondenza d’amorosi sensi”, per adoperare un verso dei Sepolcri di U. Foscolo, ma tra vivi, tra uomini speciali che nella comunicazione poetica esprimono la correlazione profonda tra l’io, gli altri e la realtà circostante.
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E proprio la “corrispondenza d’amorosi sensi” di foscoliana memoria, cito in corsivo nella mia poesia “Telepresenza”, che poi ha avviato l’intero progetto con il primo dittico a due voci, intercorso con la poetessa Silvia Calzolari.
Grazie della lettura!
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