Franz Kafka a centoquaranta anni dalla nascita. Con un’interpretazione del “tema natale” dello scrittore boemo

A cura di Isabella Michela Affinito

Senza voler ostentare emulazione nei riguardi del filosofo e storico greco, Plutarco di Cheronea (46 circa – 120 d.C. circa) che redasse le famose Vite parallele ponendo a confronto esistenze di personaggi illustri quali, ad esempio, Cesare con Alessandro Magno, Teseo con Romolo, Aristide con Catone, Cicerone con Demostene, etc., ebbene, il profilo, dalla sottoscritta elaborato anche a livello astrologico, dello scrittore di Praga, Franz Kafka, s’interseca in maniera impensata con quello del coevo artista livornese Amedeo Clemente Modigliani, pur non essendosi mai conosciuti in vita, e vediamone i motivi.

Ambedue le personalità maschili nacquero sotto il Segno d’Acqua del Cancro con l’Ascendente nel Segno di Fuoco del Leone per Kafka e nel Segno della Vergine per Modigliani – sottolineo che nella mia precedente compilazione del tema natale di Modigliani avevo ricavato il suo Ascendente nel Segno del Leone, perché basatami su calcoli estratti da effemeridi sul finire del secolo scorso, mentre l’artista nacque verso la fine dell’Ottocento e indagando meglio il suo Ascendente è risultato nel Segno di Terra della Vergine.

Vissero poco, ossia trentasei anni Modigliani e quaranta Kafka (più grande di un anno dell’artista toscano) e morirono per l’eguale malattia all’epoca incurabile, la tubercolosi; non si sposarono mai ma ebbero diverse compagne e fintantoché furono vivi non conobbero alcuna fortuna attraverso le loro fatiche artistiche per l’uno e letterarie per l’altro; furono degli insoddisfatti e incompresi nel medesimo tempo storico a cavallo tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento e per loro, in un certo senso, fu un dono morire prima dell’ascesa al potere in Germania di Adolf Hitler nel 1933 poiché entrambi d’origine ebrea; invero, le tre sorelle di Kafka nei successivi anni ’40 del secolo scorso restarono vittime della Shoah.

Per dettagli maggiori di comparazione fra i due personaggi, sono da aggiungere il medesimo Mercurio in Casa Undicesima; la stessa Venere in Casa Undicesima; Giove in Casa Undicesima; il medesimo Saturno in Gemelli in Casa Decima; Urano nel Segno della Vergine e Nettuno in quello del Toro, di cui la reiterazione della Casa Undicesima asserisce numerosi viaggi all’insegna dello scambio d’idee con persone dagli interessi comuni, proficue collaborazioni, aiuti provenienti dagli amici e Kafka ebbe la fortuna d’incontrare al suo primo anno universitario in giurisprudenza, Max Brod, il quale, dopo la prematura morte di Franz, fu il suo primo editore ed erede universale dei suoi lavori editi e inediti anche non finiti, portati coraggiosamente da lui fino a Tel Aviv all’indomani dell’invasione tedesca di Praga, e da lui pazientemente riordinati come il celebre romanzo Il Processo pubblicato nel 1925.

Il tentativo d’evasione escogitato dallo scrittore boemo per eludere la realtà fu quello di dedicarsi alla scrittura, oltre a svolgere nel quotidiano il lavoro impiegatizio in un’agenzia per infortuni, ma scappare da chi e da che cosa?

Il pianeta kafkiano si presenta a tutt’oggi asfittico, castigante, buio, irrazionale, capzioso, contraddittorio, inospitale e quanto mai inaccettabile; all’esordio questa realtà allucinata fece da cassa di risonanza alla corrente artistica, letteraria, musicale, teatrale, cinematografica europea dell’Espressionismo, grondante valenze estreme ed inspiegabili.

Volendo ulteriormente associare Franz Kafka a un particolare oggetto della nostra realtà concomitante, potremmo citare l’astruso “Cubo di Rubik o magico” in base al rocambolesco suo (di Kafka) metodo di scrittura che s’avviava non dall’inizio della storia, bensì in mezzo o partendo dalla conclusione, perciò molte sue opere sono rimaste manchevoli di parti.

«[…] Nel suo mondo ossessivo si ripetono certe situazioni. Qualcuno viene svegliato bruscamente e da lì comincia la svolta nella sua vita. O semplicemente si sveglia trovando che tutto è cambiato (è diventato un insetto oppure è in arresto) mentre tutto resta uguale (la stanza è sempre quella della sera prima). Debolmente, anzi velleitariamente si vorrebbero apportare delle riforme nel processo, nell’esecuzione della pena, addirittura nell’amministrazione del castello, per rendersi conto, prima o poi, che una volta dato retta “al menzognero squillo del campanello notturno non c’è più rimedio possibile”. Si ripetono gli ambienti oppressivi: sottoscala, soffitte, gallerie e pulpiti nei quali non si può stare in piedi, divani da cui si viene schiacciati, stanze soffocanti in cui inspiegabilmente si intrattengono donne malaticce. E costante resta il fatto che un inspiegabile evento iniziale porta alla morte finale.» (Dal volume monografico Franz Kafka – Romanzi e racconti, Collana L’espresso Grandi Opere, Edizione abbinata ad una testata del Gruppo Editoriale l’Espresso S.p.A. di Roma, Anno 2005, pagg. XII-XIII).

Franz Kafka non è stato di bell’aspetto: magro, dal viso plasmato di cupezza, poco incline al sorriso, le orecchie sporgenti quasi appuntite, gli occhi elettrizzati ed elettrizzanti. Schivo, ombroso, si sentiva, s’è sempre sentito in ‘prigione’ che può essere stata la sua famiglia, la stessa Praga con le convenzioni della società dell’epoca, l’appartenenza alla cultura ebraica, il suo non facile adattamento nell’ambientazioni altrui. In realtà, l’ipotetica ‘gabbia’ di Kafka è riconducibile alla rara situazione planetaria del suo oroscopo natale, dove i dieci pianeti invece di stare sparpagliati nelle canoniche Dodici Case zodiacali, si sono ritrovati al momento della sua nascita, il 3 luglio 1883, concentrati (ammassati) in solamente due Case formate dai Segni del Toro, del Gemelli e del Cancro: la Decima e l’Undicesima, che sono rispettivamente il settore dell’Amicizia e quello della possibilità di riuscita nella vita sociale e professionale. Per cui l’aver avvertito un senso claustrofobico è stato per lo scrittore più che ovvio, perché la vicinanza stretta di più pianeti in una precisa porzione zodiacale provoca ineluttabilmente disagio, esasperazione, malessere interiore e quant’altro.

Franz Kafka fu l’unico figlio maschio, primogenito, nella famiglia composta dai genitori e sei figli, di cui tre sorelle più piccole e due fratelli morti quando Franz era bambino, e questo l’ha penalizzato dal punto di vista virile, probabilmente è stato omosessuale.

Il rapporto con la figura paterna fu un dissesto: suo padre, Hermann Kafka (1852-1931), ex-macellaio poi commesso viaggiatore e, infine, gestore d’un negozio d’abbigliamento e oggettistica con diversi aiutanti alle sue dipendenze, era provvisto d’un carattere ed una corporatura completamente all’inverso del figlio, il quale, ad un certo punto, scelse di mangiare vegetariano al cospetto del padre scandalizzato e fra i due s’instaurò l’incomunicabilità proprio per l’inesistente traccia d’affinità, tanto che Franz arrivò a redigere la chilometrica Lettera al padre (di cento pagine, pubblicata da Max Brod nel 1952 come opera letteraria) per esporre quella spaccatura incolmabile.

«[…] Ancora anni dopo mi opprimeva la tormentosa immagine dell’uomo gigantesco, mio padre, l’ultima istanza, che poteva piombare nella notte, quasi senza motivo, sul mio letto e portarmi sul ballatoio, perché tanto io per lui ero un puro nulla. Questo fu, allora, soltanto un primo inizio, ma la sensazione di nullità che spesso domina (sensazione da altri punti di vista anche nobile e feconda) deriva in gran parte dalla tua influenza.» (Dal volume Kafka – Come non educare i figli, Lettere sulla famiglia e altre mostruosità, Collana dei tascabili I Pacchetti, L’orma editore srl di Roma, Anno 2018 III ristampa, pag.51).

Nella Casa Decima, tra il Toro e il Gemelli, Kafka ebbe i pianeti forti di Marte, Saturno, Nettuno e Plutone a significare che lui è stato abbastanza testardo, con una volontà spiccata procurante sovente e volentieri conflittualità negli ambienti dove si svolgeva la sua esistenza, specialmente in famiglia. Fu dotato d’una grande ambizione tanto da desiderare di stagliarsi dalla massa ma venne impedito e questi impedimenti di sicuro sono stati il cattivo suo stato di salute, l’ambiente praghese chiuso e retrogrado, le limitazioni vere o presunte insite nel suo carattere propenso a ‘spegnere’ con l’acqua tiepida cancerina il dirompente fuoco leonino dell’Ascendente. Comunque, il voler diventare qualcuno non era inteso da lui di percorrere la via maestra come avviene di solito, ma una ‘strada altra’ che si dischiuse davanti a lui tanto tortuosa quanto corta per la sopraggiunta morte prematura.

Nell’agosto 1912 Franz incontrò ad una cena amicale per la prima volta Felice Bauer, una signorina che lavorava come dattilografa a Berlino e se ne innamorò. Lei sembrava, dall’aspetto, molto più grande di lui – forse perché i nativi del Segno del Cancro sono attirati da donne rievocanti l’immagine rassicurante della madre – e non aveva una bellezza particolare; il loro fu un rapporto altalenante durato un po’ di anni e ricchissimo di corrispondenza da parte dello scrittore indeciso se sposarla o meno, poiché il matrimonio lo terrorizzava riguardo alla fine della sua libertà e perché la sua Venere in Gemelli non prometteva stabilità affettiva a lungo termine. Le scrisse anche lettere di disappunto sulla possibile loro unione matrimoniale, quasi un ‘avvocato del diavolo’ (Franz si laureò in Giurisprudenza il 18 luglio 1906) contro sé stesso, affinché partisse da lei il proposito di lasciarlo in maniera definitiva.

«[…] Considera ora, Felice, quale mutamento comporterebbe per le nostre esistenze il matrimonio, che cosa ciascuno perderebbe e che cosa guadagnerebbe. Io perderei la mia solitudine, per me quasi sempre insopportabile, e acquisterei te che amo sopra tutte le creature. Tu invece perderesti la vita che hai condotto finora, della quale eri tutto sommato alquanto soddisfatta: perderesti Berlino, l’ufficio che ti piace, le amiche, i piccoli divertimenti, la prospettiva di sposare un uomo sano, allegro, buono, di avere figli sani e belli che è una cosa – se ci rifletti un attimo – che ti manca già ora. In cambio di questa perdita tutt’altro che trascurabile otterresti un uomo malato, debole, poco socievole, taciturno, triste, rigido, quasi senza più speranze, la cui forse unica virtù consiste nell’amarti.» (Dal volume Kafka – Come non educare i figli, Lettere sulla famiglia e altre mostruosità, Collana dei tascabili I Pacchetti, L’orma editore srl di Roma, Anno 2018 III ristampa, pagg.38-39).

Concernente la Casa Undicesima, di cui Franz ebbe i pianeti Sole, Luna, Mercurio, Venere e Giove, è inutile ribadire che la breve distanza l’uno dall’altro non ha fatto altro che aumentare il loro ‘chiasso’ disturbandosi a vicenda, perciò lo scrittore non è stato mai in pace con sé stesso, né con gli altri. Kafka ha ricevuto moltissimo dalle amicizie e spesso le sue amiche diventavano amanti – come le modelle-muse che posavano per i ritratti eseguiti da Modigliani – talché il concetto dell’amicizia per lui assunse il valore di sacralità. Il successo e gli agi gli sarebbero giunti grazie al suo Giove in Cancro (salvo morte prematura), ma è stato soprattutto il suo Mercurio in Gemelli che gli ha fornito quelle prerogative connaturate allo scrittore dinamico e ricco di estro seppure nello scomodo recinto psicologico e storico in cui visse, imbevuto d’espressionismo (incubo), di surrealismo (sogno) e di vicende bellicose come la Prima guerra mondiale che mise tragicamente fine alla leggendaria e plurisecolare dinastia europea absburgica capeggiata dall’ultimo imperatore Francesco Giuseppe, nel 1916, e nel cui territorio austriaco da lui governato faceva parte anche Praga capitale del Regno di Boemia.

ISABELLA MICHELA AFFINITO

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XI Premio Naz.le di Poesia “L’arte in versi”: il verbale di Giuria

VERBALE DI GIURIA

L’undicesima edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, bandita nel mese di maggio 2022 e con scadenza di partecipazione fissata al 31/12/2022 ha visto l’ottenimento dei patrocini morali dei seguenti enti istituzionali: Regione Marche, Assemblea Legislativa della Regione Marche, Provincia di Ancona, Comuni di Ancona, Jesi e Senigallia, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. Finanche – in relazione all’assegnazione di alcuni Premi Speciali (fuori concorso) – sono stati ottenuti i Patrocini Morali della Regione Veneto, delle Provincie di Verona, Lecce e Modena e del Dipartimento di Culture e Civiltà dell’Università di Verona.

L’organizzazione del Premio, in sinergia e mutua collaborazione con alcune associazioni culturali che perseguono finalità comuni, ha deciso di attribuire alcuni premi speciali che vengono offerti dai seguenti enti: Movimento Internazionale “Donne e Poesia” di Bari, Centro Culturale “Vittoriano Esposito” di Avezzano (AQ), Consulta Giovanile di Bonorva (SS), Associazione di Promozione Sociale “Le Ragunanze” di Roma, Associazione Siciliana Arte e Scienza (ASAS) di Messina, Associazione Culturale “L’Oceano nell’anima” di Bari, Associazione Culturale “Il Faro” di Cologna Spiaggia (TE), Associazione Culturale “Africa Solidarietà” Onlus di Arcore (MB), Club per l’Unesco di Cerignola (FG).

Ha collaborato esternamente provvedendo a riconoscere alcuni contratti editoriali a opere ritenute meritevoli la casa editrice Ivvi Editore – Nuovi autori del Gruppo Solone s.r.l. di Battipaglia (SA).

Hanno patrocinato questa edizione del Premio anche i seguenti enti culturali: Centro Studi “Sara Valesio” di Bologna, Wikipoesia, Quotidiano online «Il Graffio».

Le Commissioni di Giuria, differenziate per le varie sezioni a concorso, erano costituite da poeti, scrittori, critici letterari, giornalisti, promotori culturali (in ordine alfabetico): Stefano Baldinu, Fabia Binci, Lucia Cupertino, Valtero Curzi, Mario De Rosa, Graziella Enna, Zairo Ferrante, Rosa Elisa Giangoia, Fabio Grimaldi, Giuseppe Guidolin, Francesca Innocenzi, Antonio Maddamma, Simone Magli, Emanuele Marcuccio, Francesco Martillotto, Vincenzo Monfregola, Morena Oro, Rita Stanzione, Laura Vargiu e sono state presiedute da Michela Zanarella.

Il Presidente del Premio, dott. Lorenzo Spurio, a conclusione delle operazioni di lettura, valutazione e vaglio da parte delle Commissioni di Giuria della XI edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi” indetto e organizzato da Euterpe APS di Jesi (AN), rende note le graduatorie per le varie sezioni.

Sono giunte alla segreteria del Premio 1.695 opere. Espletate le operazioni di segreteria, che ha provveduto all’eliminazione preventiva di tutti quei testi che, per le ragioni indicate nel bando di partecipazione, non erano conformi ai parametri richiesti (tot. 32), la partecipazione complessiva è stata di 1.663 opere.[1]

I parametri considerati dalle Commissioni di Giuria nel corso delle operazioni di lettura e valutazione sono stati:

  • Rispondenza di genere (congruità alla sezione);
  • Correttezza sintattico-grammaticale;
  • Forma espositiva e stile impiegato;
  • Intensità comunicativa (forza espressiva);
  • Originalità ed elaborazione;
  • Musicalità.

In relazione alla sezione G (Libro edito di poesia) i parametri valutativi sono stati:

I – Contenuto

  • Stile e linguaggio;
  • Originalità e creatività;
  • Varietà tematica;
  • Compattezza della silloge (stilistico-formale, concettuale);
  • Utilizzo di forme metriche, retoriche;
  • Musicalità e sonorità del verso;
  • Comprensibilità delle costruzioni poetiche;
  • Forza delle immagini;
  • Presa e suscettibilità sul lettore (criteri soggettivi);
  • Congruità delle versioni tradotte (dal dialetto o lingua straniera), se presenti

II – Veste grafica

  • Linea grafico-editoriale;
  • Qualità della carta/inchiostro;
  • Praticità del volume (dimensioni, peso, etc.);
  • Leggibilità/ Facilità di lettura (in termini visivi e non di ermeneusi);
  • Copertina;
  • Cura negli apparati esterni (quarta, alette, etc.)

III – Materiali aggiuntivi e altro

  • Presenza di testi critici d’accompagnamento (introduzione, prefazione, postfazione, nota di lettura) e autorevolezza degli autori terzi in questi testi;
  • Presenza di materiale iconografico: foto, pitture, disegni, fumetti, etc.;
  • Eventuale compresenza di comparti separati per narrativa o altro;
  • Congruità delle letture critiche d’accompagnamento;
  • Pertinenza del titolo;
  • Sintonia e legame tra i vari apparati della silloge;
  • Sintonia e legame tra i contenuti poetici e grafici.

Tenuto conto di tutte queste indicazioni, che costituiscono parte integrante del verbale di giuria, la graduatoria finale e definitiva dei vincitori è così stabilita:

SEZIONE A – POESIA IN ITALIANO

Premi da podio

1° Premio Assoluto – TIZIANA MONARI (A148) di Prato con l’opera “I passi nell’erba”.

2° Premio Assoluto – DAVIDE ROCCO COLACRAI (A187) di Terranuova Bracciolini (AR) con l’opera “Gli interrogativi che l’amore mi fa piangere / Bambino Gesù”.

3° Premio Assoluto – MARCO PEZZINI (A128) di San Giuliano Milanese (MI) con l’opera “Scrivi di me”.

Premi Speciali

Premio Speciale “Picus Poeticum” – Assegnato alla migliore poesia di un autore marchigianoSILVIA GELOSI (A741) di Sarnano (MC) con l’opera “Questo tempo”.

Premio Speciale “Donne e Poesia” – Donato dal Movimento Internazionale Donne e Poesia di Bari ORNELLA VALLINO (A643) di Pavone Canavese (TO) con l’opera “Ora, forse”.

Premio Speciale “Africa Solidarietà” – Donato dall’Associazione Africa Solidarietà Onlus di Arcore (MB) VITTORIO DI RUOCCO (A649) di Pontecagnano (SA) con l’opera “Il treno per l’inferno”.

Premio Speciale “Il Faro” – Donato dall’Associazione Il Faro di Cologna Spiaggia (TE) ANNALENA CIMINO (A062) di Anacapri (NA) con l’opera “L’angelo dalle ali dorate”.

Premio Speciale “L’Oceano nell’anima” – Donato dall’Associazione L’Oceano nell’anima di BariGRAZIA CASTIGLIONI (A663) di Cuneo con l’opera “Notturno ad Auschwitz”.

Menzioni d’Onore

FEDERICO AGNELLINI (A646) di Milano con l’opera “L’avversario”.

SANTINA ALBICINI (A535) di Fiorano Modenese (MO) con l’opera “Nel vento”.

MARCO DE CAMILLIS (A627) di Ortona (CH) con l’opera “Scarpata del San Marco”.

JONATHAN LAZZINI (A690) di Castelnuovo Magra (SP) con l’opera “lettera al prossimo me”.

ERIKA SIGNORATO (A653) di Treviso con l’opera “Sopra una stella alpina”.

ELISABETTA VATIELLI (A530) di Folignano (AP) con l’opera “Luce”.

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SEZIONE B – POESIA IN DIALETTO

Premi da podio

1° Premio Assoluto – ALESSIO BAROFFIO (B041) di Rescaldina (MI) con l’opera “Senza teciu”.

2° Premio Assoluto – MICHELA RINAUDO LA MATTINA (B052)di Palermo con l’opera “D’unni eri”.

3° Premio Assoluto – ELENA MANEO (B038)di Mestre (VE) con l’opera “El fantoin de Irpin”.

Premi Speciali

Premio Speciale ASAS – Donato dall’Associazione Siciliana Arte e Scienza di Messina e assegnato alla migliore poesia in dialetto siciliano GIUSEPPE MODICA (B113)di Modica (RG) con l’opera “Ma’ patri ‘nun fumàva”.

Premio Speciale “Peppe Sozu” Donato dalla Consulta Giovanile di Bonorva (SS)– LIDIA BASAGLIA (B035)di Poggio Rusco (MN) con l’opera “La par ad védar”.

Menzioni d’Onore

ANTONIO BARRACATO (B020) di Cefalù (PA) con l’opera “’Nta facci d’un vecchiu”.

DIANA BRODOLONI (B119) di Porto Recanati (MC) con l’opera “Derìa noa”.

FRANCESCO GEMITO (B093) di Afragola (NA) con l’opera “Ammore mio carnale”.

ELVIO GRILLI (B104) di Fano (PU) con l’opera “Cum i curiàndul”.

MARTINO RICUPERO (B025) di Siderno (RC) con l’opera “A…passijata”.

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SEZIONE C – POESIA IN LINGUA STRANIERA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – GIUSEPPE BERTON (C022) di Conegliano (TV) con l’opera “Brother”

2° Premio Assoluto – ANDREINA TRUSGNACH (C033) di San Leonardo (UD) con l’opera “Počitek liscja”.

3° Premio Assoluto – LUCIA LO BIANCO (C029) di Palermo con l’opera “Those clear Irish skies”.

Menzioni d’Onore

SIMONE CIGNI (C030) di Voghera (PV) con l’opera “Impréssions”.

PASQUALE D’AMORE (C011) di Fonte Nuova (RM) con l’opera “Passion”.

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SEZIONE D – POESIA RELIGIOSA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – ROSITA MATERA (D050) di Cerignola (FG) con l’opera “Piccolezza. Notti di speranza”.

2° Premio Assoluto – ANTONIO AFFINITO (D119) di Ferentino (FR) con l’opera “Paradiso”.

3° Premio Ex Aequo – FIORENZA PEROTTO (D073) di Prato con l’opera “Kramatorsk”.

3° Premio Ex Aequo – ANTONELLA BRUGIATELLI (D023) di Senigallia (AN) con l’opera “Madre di Lourdes”.

Menzioni d’Onore

LUIGI DI NICOLANTONIO (D002) di Falconara Marittima (AN) con l’opera “Ave Maria”.

TINA FERRERI TIBERIO (D052) di San Ferdinando di Puglia (BAT) con l’opera “Domande su Dio”.

ANTONIO MARI (D008) di Napoli con l’opera “Trasfigurazione”.

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SEZIONE E – POESIA D’AMORE

Premi da podio

1° Premio Assoluto – SILVIO STRANEO (E025) di Savona con l’opera “Le mie mani”.

2° Premio Assoluto – RACHELE ROMANO (E180) di Aversa (CE) con l’opera “La quiete dentro di noi”.

3° Premio Assoluto – ELISABETTA LIBERATORE (E067) di Pratola Peligna (AQ) con l’opera “Mia madre”.

Premi Speciali

Premio Speciale “Le Ragunanze” – Donato dall’Associazione Le Ragunanze di RomaFRANCO CASADEI (E100) di Cesena (FC) con l’opera “La lontananza”.

Premio Speciale “Cerignola Città d’Arte” – Donato dal Club per l’Unesco di Cerignola (FG)STEFANIA SIANI (E138) di Cava de’ Tirreni (SA) con l’opera “Il fuoco di uno spento tramonto”.

Menzioni d’Onore

FELICE DI BENGA (E036) di Roma con l’opera “E se”.

MARCO FAVALORO (E042) di Costarainera (IM) con l’opera “Nella moltitudine dei cieli”.

ALBERTO PEDRAZZINI (E236) di Luzzara (RE) con l’opera “Con mio figlio”.

CARLOTTA SEGONI (E130) di Montemurlo (PO) con l’opera “Ti ho scelta”.

MADDALENA STERPETTI (E207) di Viterbo con l’opera “La danza dell’anima”.

LUISA TRIMARCHI (E009) di Cremona con l’opera “L’amore – a piene mani”.

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SEZIONE F – PROSA POETICA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – RITA GRECO (F015) di Mesagne (BR) con l’opera “Il dio della crepa”.

2° Premio Assoluto – GABRIELE ANDREANI (F003) di Pesaro con l’opera “Un triste clic”.

3° Premio Ex Aequo – RENZO MALTONI (F004) di Ravenna con l’opera “Ode al cardellino”.

3° Premio Ex Aequo – GIULIA VANNUCCHI (F013) di Viareggio (LU) con l’opera “Piove”.

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SEZIONE G – LIBRO EDITO DI POESIA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – GABRIELLA CINTI (G001)di Jesi (AN) con il libro Prima, puntoacapo, Pasturana, 2022.

2° Premio Assoluto – LORETTA FUSCO (G045)di Pradamano (UD) con il libro La misura del tempo e dello spazio, VJ, Milano, 2022.

3° Premio Assoluto – EMANUELA DALLA LIBERA (G046) di Suvereto (LU) con il libro Infinito andare, Il Convivio, Castiglione di Sicilia, 2022.

Premi speciali

Premio Speciale del Presidente del Premio – MARGHERITA PARRELLI (G007) di Roma con il libro Incontro, La Vita Felice, Milano, 2022.

Premio Speciale della Critica – GIUSEPPE SETTANNI (G003) di Fano (PU) con il libro Affreschi strappati, Ensemble, Roma, 2022.

Premio Speciale “Trofeo Euterpe” – LUCIANA RAGGI (G059)di Roma con il libro La cruna della notte, Ensemble, Roma, 2022.

Menzioni d’onore

BARTOLOMEO BELLANOVA (G040)di Bologna con il libro Perdite, puntoacapo, Pasturana, 2022.

GIANCARMINE FIUME (G044) di Rovellasca (CO) con il libro Reliquario carnale, Fallone, Taranto, 2022.

ALESSANDRA PENNETTA (G022) di Cadoneghe (PD) con il libro Imeros, VJ, Milano, 2022.

LETIZIA POLINI (G065) di Bologna con il libro Macula, Ensemble, Roma, 2022.

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SEZIONE H – HAIKU

Premio da podio

1° Premio Assoluto – PAOLA ERCOLE (H007) di Roma con lo haiku “cerchi nell’acqua- / al cadere di un fiore / sorge la luna”.

2° Premio Assoluto – ALBERTO BARONI (H017) di Viadana (MN) con lo haiku “inginocchiate / sul muro di una chiesa- / ombre al tramonto”.

3° Premio Assoluto – ALBERTO ANGELO TOMASINI (H026) di Besnate (VA) con lo haiku “vento d’oriente – / così lento il risveglio / di una camelia”.

Menzioni d’Onore

ANGELA CAVIGLIA (H118) di Arenzano (GE) con lo haiku“viole di campo / lacrime di profumo / sotto la falce”.

CASALI FANNÌ (H116) di Arenzano (GE) con lo haiku“la nonna inferma / coccola le bambole / -sorrisi vuoti”.

LOREDANA FALETTI (H059) di Aosta con lo haiku “Il ragno attende. / Nella tela un petalo / che il vento scuote”.

MARINA FILIPUTTI (H021) di Thiene (VI) con lo haiku “Solo un barbone / coperto di cartone / conta le stelle”.

MARIA TERESA PIRAS (H073) di Serrenti (SU) con lo haiku “alba d’ottobre – / una stella riflessa / sulla rugiada”.

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SEZIONE I – VIDEOPOESIA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – VALERIA D’AMICO (I031) di Foggia con l’opera “Mi siedo accanto”.

2° Premio Assoluto – GIANLUCA REGONDI (I007) di Bovisio Masciago (MB) con l’opera “Stagioni di pane”.

3° Premio Assoluto – SARA FRANCUCCI (I006) di Cingoli (MC) con l’opera “Sentinella di speranza”

Premio Speciale

Premio Speciale del Presidente di Giuria – SEBASTIANO IMPALÀ (I004) di Reggio Calabria con l’opera “Ci sono giorni”.

Menzioni d’Onore

MARGHERITA FLORE SATTA (I016) di Atzara (NU) con l’opera “Grappoli nel tempo che è e che sarà il nostro passare”.

ADRIANA TASIN (I011) di Madonna di Campiglio (TN) con l’opera “Ecografia”.

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SEZIONE L – SPERIMENTAZIONI POETICHE

Premi da podio

1° Premio Assoluto – GRAZIA DOTTORE (L043) di Messina – sotto-sezione corto poesia – con l’opera “Abbandono”.

2° Premio Assoluto – FABIO VOLPI (L011) di Varzi (PV) – sotto-sezione corto poesia – con l’opera “Izyum”.

3° Premio Assoluto – EUGENIO GRIFFONI e GIULIA BOLOGNA (L012) di Jesi (AN) – sotto-sezione dittico poetico – con le opere “Oltre confine” e “La genesi dell’orizzonte”.

Menzioni d’Onore

CARLA BARIFFI (L005) di Bellano (LC) – sotto-sezione corto poesia – con l’opera “Ricordi”.

ANTONIO BIANCOLILLO (L023) di Trani (BT) – sotto-sezione poesia dinanimista – con l’opera “Nuvole smarrite”.

MARZIA VENTURELLI e FRANCESCA TOTARO (L010) di Modena – sotto-sezione dittico poetico – con le opere “Madre” e “Resta”.

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SEZIONE M – CRITICA POETICA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – ANGELA AMBROSINI (M005) di Città di Castello (PG) con la recensione al libro Assolvenze… dissolvenze (Edizioni dell’Erba, Fucecchio, 2020) di Augusta Romoli.

2° Premio Assoluto – FRANCESCA FAVARO (M002) di Padova con il saggio “Un manipolo di papaveri rossi”.

3° Premio Assoluto – LUCIA BONANNI (M004) di Scarperia / San Piero a Sieve (FI) con il saggio “Dati memoriali, visionarietà e surrealismo nelle opere di Alfonso Gatto”.

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SEZIONE N – PREFAZIONE DI LIBRO DI POESIA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – VELIA AIELLO (N006) di Rogliano (CS) con la prefazione al libro Ascolto pregare il silenzio (Il Convivio, Castiglione di Sicilia, 2022) di Pier Giorgio Francia.

2° Premio Assoluto – RAFFAELE PICCOLINI (N004) di Avezzano (AQ) con la prefazione al libro La misura del tempo e dello spazio (VJ, Milano, 2022) di Loretta Fusco.

3° Premio Assoluto – LUIGI MARIA PIARULLI (N011) di Padova con la postfazione al libro Nei fili nudi di pioggia (Raffaelli, Rimini, 2021) di Lorena Bianchi.

Premio speciale

Premio Speciale “Vittoriano Esposito” – Donato dal Centro Culturale “Vittoriano Esposito” di Avezzano (AQ) CARMEN DE STASIO (N009) di Brindisi con la prefazione al libro Stupori tardivi (Cultura e Dintorni, Roma, 2019) di Alfonso Cardamone.

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SEZIONE O – LIBRO EDITO DI SAGGISTICA SULLA POESIA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – FLAVIA NOVELLI (O001) di Roma con l’opera Amori diVersi. Le grandi storie d’amore tra poeti raccontate attraverso scambi epistolari, diari e poesie, Porto Seguro, Firenze, 2022.

2° Premio Assoluto – SONIA GIOVANNETTI (O003) di Roma con l’opera La poesia, malgrado tutto, Castelvecchi, Roma, 2022.

3° Premio Assoluto – SALVATORE LA MOGLIE (O002) di Amendolara (CS) con l’opera Conoscere la poesia di Corrado Calabrò. Quinta dimensione, Edizioni Setteponti, Castelfranco Piandiscò, 2022.

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PREMI SPECIALI – FUORI CONCORSO

PREMIO ALLA CARRIERA – NADIA CAVALERA di Galatone (LE)

PREMIO ALLA MEMORIA – ARNALDO EDERLE (Padova, 1936-2019)

PREMIO ALLE MEMORIA – GIUSEPPE GIOVANNI BATTAGLIA (Aliminusa, PA, 1951-1995)

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CONSISTENZA DEI PREMI

Come da bando si rammenta che i premi consisteranno in:

1° Premio: targa, diploma, motivazione della giuria e tessera socio ordinario Euterpe APS anno 2023. Ai primi vincitori delle sezioni A, B, C, D ed E verrà inoltre offerto un contratto di pubblicazione gratuito per un volume di poesie da parte della casa editrice Ivvi Editore – Nuovi autori del Gruppo Solone s.r.l. i cui dettagli saranno contenuti nel contratto che verrà consegnato assieme al premio;

2° e 3° Premio: targa, diploma e motivazione della giuria;

Premi Speciali: targa, diploma e motivazione della giuria;

Menzione d’Onore: medaglia e diploma;

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Premio Speciale (Fuori Concorso) “Alla Carriera”: targa placcata in oro 24 kt, diploma, motivazione della giuria e nomina Socio Onorario Euterpe APS. L’accoglienza, inoltre, prevede la copertura dei costi per la cena conviviale, il pernottamento della sera della premiazione e la colazione per il giorno successivo per il premiato e un accompagnatore.

Premi Speciali (Fuori Concorso) “Alla Memoria”: targa, diploma e motivazione della giuria.

Tutti i premiati riceveranno, a titolo gratuito una copia dell’antologia contenente le opere premiate.

CERIMONIA DI PREMIAZIONE

La cerimonia di premiazione si terrà a Senigallia (AN) in un fine settimana entro la fine del mese di Giugno 2023. La data e il luogo preciso verranno forniti per tempo con una successiva comunicazione che sarà inoltrata solo ai premiati a vario titolo, ai membri di giuria, ai presidenti e referenti delle Associazioni collaboratrici e partner. La notizia verrà altresì diffusa sul sito e sulla pagina ufficiale di Euterpe APS e quella dedicata al Premio.

Si anticipa che, in linea con quanto contenuto nel bando, i premiati sono tenuti a presenziare alla cerimonia per ritirare il premio; qualora non possano intervenire hanno facoltà di inviare un delegato. In questo caso, la delega va annunciata a mezzo mail, all’attenzione del Presidente del Premio almeno 7 giorni prima dalla cerimonia di premiazione all’indirizzo presidente.euterpe@gmail.com Non sarà possibile delegare membri della Giuria e familiari diretti degli stessi. Un delegato non potrà avere più di due deleghe da altrettanti autori premiati assenti. Non verranno considerate le deleghe annunciate in via informale a mezzo messaggistica privata di Social Networks né per via telefonica.

I premi non ritirati personalmente né per delega potranno essere spediti a domicilio unicamente mediante Corriere TNT a un indirizzo sul solo territorio nazionale, previo pagamento delle relative spese di spedizione a carico dell’interessato. In nessuna maniera si spedirà in contrassegno.

Nel caso in cui per motivi di forza maggiore la cerimonia di premiazione non potrà tenersi in presenza, l’organizzazione, a sua unica discrezione, ha la facoltà d’individuare, qualora lo ritenga opportuno, altre modalità quali quella “a distanza” su piattaforma digitale.

ANTOLOGIA

Secondo quanto previsto dal bando di partecipazione, tutte le opere risultate premiate a vario titolo verranno pubblicate nell’antologia del Premio, disponibile gratuitamente il giorno della premiazione (per le sezioni G e O l’organizzazione provvederà a selezionare a sua unica discrezione dei brani dai volumi), volume senza codice ISBN e non in commercio, pubblicato a cura di Euterpe APS di Jesi (AN), che verrà donato a ciascun premiato durante l’evento. Come avvenuto per le edizioni precedenti, ulteriori copie del volume verranno donate e depositate in varie biblioteche comunali, provinciali, regionali, nazionali e universitarie del territorio nazionale.

I premiati della sezione I (video poesia) sono tenuti a inviare in tempi brevi il testo della loro poesia in formato Word a premiodipoesialarteinversi@gmail.com affinché possa essere pubblicato in antologia.

Il volume conterrà altresì una selezione di liriche dei Premi Speciali “Alla Carriera” e “Alla Memoria” accompagnati da relativi profili bio-bibliografici e tutte le motivazioni stilate dalla Commissione di Giuria.

ULTIME

Il presente verbale, costituito da nr. 10 (DIECI) pagine numerate e integrato di ulteriori nr. 3 (TRE) pagine a seguire contenenti l’Albo d’oro dei vincitori del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, sarà pubblicato sui siti www.associazioneeuterpe.com, www.concorsiletterari.com, www.blogletteratura.com, www.literary.it e dato a conoscere mediante stampa locale e nazionale cartacea e digitale.

La presente comunicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti.

Letto, firmato e sottoscritto

Jesi, 28/02/2023

Lorenzo Spurio – Presidente del Premio / Presidente Euterpe APS

Gioia Casale – Vice Presidente Euterpe APS

Stefano Vignaroli – Segretario Euterpe APS

Michela Zanarella – Presidente di Giuria

Albo d’oro dei Premiati

al Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”

Ideato, fondato e presieduto da Lorenzo Spurio

Organizzato da Euterpe APS di Jesi (AN)

I EDIZIONE (2012)

La Giuria non ha provveduto a individuare una graduatoria da podio ma ha selezionato una rosa di opere che sono state pubblicate nell’antologia.

II EDIZIONE (2013)

La Giuria non ha provveduto a individuare una graduatoria da podio ma ha selezionato una rosa di opere che sono state pubblicate nell’antologia.

III EDIZIONE (2014)

1° Premio Poesia Italiana – ANNA BARZAGHI di Seveso (MB)

1° Premio Poesia Dialetto – LUCIANO GENTILETTI di Rocca Priora (RM)

Premio alla Carriera – SANDRA CARRESI di Bagno a Ripoli (FI)

IV EDIZIONE (2015)

1° Premio Poesia Italiana – ALDO TEI di Latina

1° Premio Poesia Dialetto – GAETANO CATALANI di Ardore (RC)

Premio Speciale del Presidente di Giuria – FRANCO PATONICO di Senigallia (AN)

Trofeo “Euterpe” – GABRIELE GALDELLI di Castelbellino (AN)

Premio alla Carriera – MARISA PROVENZANO di Catanzaro

Premio alla Memoria – NOVELLA TORREGIANI (Porto Recanati, MC, 1935-2015)

Premio alla Memoria – BRUNO EPIFANI (Novoli, LE, 1935-1984)

V EDIZIONE (2016)

1° Premio Poesia Italiana – LUCIA BONANNI di Scarperia/S. Piero a Sieve (FI)

1° Premio Poesia Dialetto – LUCA TALEVI di Ancona

1° Premio Haiku – NUNZIO INDUSTRIA di Napoli

Premio Speciale del Presidente di Giuria – ASSUNTA DE MAGLIE di Cingoli (MC)

Trofeo “Euterpe” – SABRINA VALENTINI di Jesi (AN)

Premio alla Carriera – DONATELLA BISUTTI di Milano

Premio alla Memoria – GIUSI VERBARO (Catanzaro, 1938 – Soverato, CZ, 2015)

Premio alla Memoria – PASQUALE SCARPITTI (Castel di Sangro, AQ, 1923 – Pescara, 1973)

VI EDIZIONE (2017)

1° Premio Poesia Italiana – VALERIA D’AMICO di Foggia

1° Premio Poesia Dialetto – LUCIANO GENTILETTI di Rocca Priora (RM)

1° Premio Haiku – EUGENIA GRIFFO di Settimo Milanese (MI)

1° Premio Critica poetica – LUCIA BONANNI di Scarperia/S. Piero a Sieve (FI)

Premio Speciale del Presidente di Giuria – RITA MUSCARDIN di Savona

“Trofeo Euterpe” – ANGELO CANINO di Acri (CS)

Premio alla Carriera – DANTE MAFFIA di Roseto Capo Spulico (CS)

Premo alla Memoria – ALESSANDRO MIANO (Noto, SR, 1920 – Milano, 1994)

Premio alla Memoria – MARIA COSTA (Messina, 1926-2016).

VII EDIZIONE (2018)

1° Premio Poesia Italiana – ANTONIO DAMIANO di Latina

1° Premio Poesia Dialetto / Lingua straniera: VALERIA D’AMICO di Foggia

1° Premio Haiku: ALBERTO BARONI di Viadana (MT)

1° Premio Libro edito di poesia: GIANFRANCO ISETTA di Castelnuovo Scrivia (AL)

1° Premio Video-poesia: ROSY GALLACE di Rescaldina (MI)

1° Premio Critica letteraria: CARMELO CONSOLI di Firenze

1° Premio Prefazione di libro di poesia: FABIA BALDI di Piombino (LI)

Premio Speciale del Presidente di Giuria – SARA FRANCUCCI di Cingoli (MC)

“Trofeo Euterpe” – MARIO DE ROSA di Morano Calabro (CS)

Premio alla Carriera – ANNA SANTOLIQUIDO di Bari

Premio alla Memoria – GIAN MARIO MAULO (Montecosaro, MC, 1943 – Macerata, 2014)

Premio alla Memoria – AMERIGO IANNACONE (Venafro, IS, 1950-2017)

VIII EDIZIONE (2019)

1° Premio Poesia Italiana – DAVIDE ROCCO COLACRAI di Terranuova Bracciolini (AR)

1° Premio Poesia Dialetto – ELANA MANEO di Mestre (VE)

1° Premio Poesia in lingua straniera – LUCA CIPOLLA di Cesano Boscone (MI)

1° Premio Libro edito di poesia – MARISA COSSU di Taranto

1° Premio Haiku – NAZARENA RAMPINI di Pogliano Milanese (MI)

1° Premio Videopoesia – NUNZIO BUONO di Rovello Porro (PV)

1° Premio Critica letteraria – GRAZIELLA ENNA di Oristano

Premio Speciale Presidente di Giuria – EVARISTO SEGHETTA ANDREOLI di Montegabbione (TR)

“Trofeo Euterpe” – VELIA BALDUCCI di Ancona

Premio alla Cultura – ROSANNA DI IORIO di Chieti

Premio alla Carriera – MARCÍA THEÓPHILO di Fortaleza (Brasile)

Premio alla Memoria – MARIA ERMEGILDA FUXA (Alia, PA, 1913-2004)

Premio alla Memoria – SALVATORE TOMA (Maglie, LE 1951-1987)

Premio alla Memoria – SILVIO BELLEZZA (Lanzo Torinese, TO, 1941-2000)

IX EDIZIONE (2020)

1° Premio Poesia Italiana – MAURO CORONA di Roma

1° Premio Poesia Dialetto – LORENZO SCARPONI di Igea Marina (RN)

1° Premio Poesia in Lingua straniera – VALERIA D’AMICO di Foggia

1° Premio Poesia religiosa – GIAN PIERO STEFANONI di Roma

1° Premio Prosa poetica – ANNA MARIA FERRARI di Cagliari

1° Premio Libro edito di poesia – LORENZO POGGI di Roma

1° Premio Haiku – ENZA PEZZIMENTI di Gioia Tauro (RC)

1° Premio Videopoesia PAOLO ZANELLI di Finale Ligure (SV)

1° Premio Critica letteraria – FRANCESCA FAVARO di Padova

Premio Speciale del Presidente del Premio – ANNALENA CIMINO di Anacapri (NA)

Premio Speciale del Presidente di Giuria – IRMA KURTI di Bergamo

“Trofeo Euterpe” – AA.VV., Antologia “Tredici. I poeti del Bandino” (2019)

Premio alla Cultura – FRANCESCA LUZZIO di Palermo

Premio alla Carriera – MATTEO BONSANTE di Polignano a Mare (BA)

Premio alla Memoria – BIAGIA MARNITI (Ruvo di Puglia, BA, 1921 – Roma, 2006)

Premio alla Memoria – SIMONE CATTANEO (Saronno, VA, 1974-2009)

X EDIZIONE (2021/2022)

1° Premio Poesia Italiana – ELISABETTA LIBERATORE di Pratola Peligna (AQ)

1° Premio Poesia Dialetto – DANIELA GREGORINI di Ponte Sasso di Fano (PU)

1° Premio Poesia in lingua straniera – IRMA KURTI di Bergamo

1° Premio Poesia religiosa – FRANCO CASADEI di Cesena (FC)

1° Premio Poesia d’amore – LUISA DI FRANCESCO di Taranto

1° Premio Prosa poetica – VERDIANA MAGGIORELLI di Vigolzone (PC)

1° Premio Libro edito di poesia – LORETTA MENEGON di Montebelluna (TV)

1° Premio Haiku – CARLA BARIFFI di Bellano (LC)

1° Premio Videopoesia – VALERIO DI PAOLO di Scafa (PE)

1° Premio Sperimentazioni poetiche e nuovi linguaggi – VALERIO CASTRIGNANO di Monopoli (BA)

1° Premio Critica letteraria – FILOMENA GAGLIARDI di Colli del Tronto (AP)

1° Premio Prefazione di libro di poesia – ANGELA AMBROSINI di Perugia

1° Premio Libro edito di saggistica sulla poesia – EZIO SETTEMBRI di Macerata

Premio Speciale del Presidente del Premio – GIUSEPPE LA ROCCA di Palermo

Premio Speciale del Presidente di Giuria – FRANCA CANAPINI di Arezzo

“Trofeo Euterpe” – ALFONSO OTTOBRE di Roma

Premio alla Cultura – ANNA MANNA di Roma

Premio alla Carriera – GUIDO OLDANI di Milano

Premio alla Memoria – VENIERO SCARSELLI (Firenze, 1931 – Pratovecchio Stia, AR, 2015)

Premio alla Memoria – DOMENICO CARRARA (Atripalda, AV, 1987 – Bienno, BS, 2021)

XI EDIZIONE (2022/2023)

1° Premio Poesia Italiana – TIZIANA MONARI di Prato

1° Premio Poesia Dialetto – ALESSIO BAROFFIO di Rescaldina (MI)

1° Premio Poesia in lingua straniera – GIUSEPPE BERTON di Conegliano (TV)

1° Premio Poesia religiosa – ROSITA MATERA di Cerignola (FG)

1° Premio Poesia d’amore – SILVIO STRANEO di Savona

1° Premio Prosa poetica – RITA GRECO di Mesagne (BR)

1° Premio Libro edito di poesia – GABRIELLA CINTI di Jesi (AN)

1° Premio Haiku – PAOLA ERCOLE di Roma

1° Premio Videopoesia – VALERIA D’AMICO di Foggia

1° Premio Sperimentazioni poetiche e nuovi linguaggi – GRAZIA DOTTORE di Messina

1° Premio Critica letteraria – ANGELA AMBROSINI di Città di Castello (PG)

1° Premio Prefazione di libro di poesia – VELIA AIELLO di Rogliano (CS)

1° Premio Libro edito di saggistica sulla poesia – FLAVIA NOVELLI di Roma

Premio Speciale del Presidente del Premio – MARGHERITA PARRELLI di Roma

Premio Speciale del Presidente di Giuria – SEBASTIANO IMPALÀ di Reggio Calabria

“Trofeo Euterpe” – LUCIANA RAGGI di Roma

Premio alla Carriera – NADIA CAVALERA di Galatone (LE)

Premio alla Memoria – ARNALDO EDERLE (Padova, 1936-2019)

Premio alla Memoria – GIUSEPPE GIOVANNI BATTAGLIA (Aliminusa, PA, 1951-1995)


[1] La Giuria, non avendo contrassegnato opere di particolare qualità all’interno dei partecipanti minorenni, ha deciso di non attribuire il Premio Speciale “Miglior Giovane Poeta”. Parimenti i premi speciali donati da Associazioni esterne (tranne quello conferito dal Movimento Internazionale “Donne e Poesia” e dall’Associazione Siciliana Arte e Scienza), di cui nel bando venivano fornite indicazioni vincolanti per la relativa attribuzione, vengono conferiti a opere di particolare pregio che, per punteggio, non sono giunte alla posizione di podio, prive del vincolo tematico.

“Sono figlio di nebbie e di primi autotreni”. Pubblicata una riedizione dei testi poetici giovanili del poeta beat Aldo Piromalli

È uscito da pochi giorni il volume di poesie Sono figlio di nebbie e di primi autotreni del poeta e artista romano Aldo Piromalli, protagonista indiscusso della scena letteraria beat della Capitale negli anni della Contestazione e non solo. Il volume, voluto e interamente curato dal sottoscritto e da Alessandro Manca, entrambi da anni in costante rapporto epistolare con Piromalli (residente in pianta fissa ormai da qualche decennio ad Amsterdam), è stato pubblicato dalla romana Sensibili alle Foglie all’interno della pregiata collana dell’archivio di scritture, scrizioni e arte ir-ritata “Scrizioni Ir-ritate”.

Il volume, che conta ben 255 pagine, prende in esame l’intera produzione poetica edita di Piromalli localizzata nel periodo 1957-1979, come ben esplicitato in copertina dove – in una riduzione bicromatica di b/n – campeggia un suo disegno geometrico con linee più o meno nette e campiture di tratteggi diagonali a definire volumi compenetranti. Vi troviamo le sillogi e i volumi – in realtà dei piccoli pamphlet – che, com’era la moda dell’epoca, vennero pubblicati in ciclostile a tiratura limitatissima e i cui originali, oggi, sono difficilmente trovabili, se non grazie alle copie conservate in qualche biblioteca (anche estera) che nel tempo le ha acquisite.

Piromalli – classe 1946 – è un artista a tutto tondo, non solo poeta ma anche artista visivo e performativo, amante di lingue e culture straniere, di filosofie lontane, bibliofilo accanito, traduttore e, ancora, presenza assidua, per lo meno sino a una decina di anni fa, della scena della cultura alternativa contemporanea.

Nel libro che viene ora dato alle stampe si ritrovano i suoi lavori della fase giovanile, che contraddistinsero la sua permanenza e le “scorribande” nella Capitale (l’autore partecipò anche al rumoroso e psichedelico Festival di Castelporziano nel 1979, rimembrato come “la Woodstock italiana”) ma anche parte dei suoi frenetici viaggi a piedi, in autostop, per nave o su mezzi di fortuna che lo portarono a lungo a errare in vari paesi dell’Europa (fervidi ancora i suoi ricordi del passaggio in Albania e dell’esperienza in Grecia) e fuori dall’Europa. Il libro fornisce un concentrato di esperienze che hanno caratterizzato la sua natura di uomo (finanche la parentesi di reclusione a Regina Coeli) e reso nota la sua vena di poeta flâneur, errabondo ed estatico, forse uno dei veri ultimi “maledetti” della nostra letteratura. Sono confluite in questo libro le sillogi di poesie e di prose poetiche Uccello nel guscio (1971), Viaggio. 1967 (1976), Un quartiere nel cielo (1978) e Uccello libero. Poemetto (1979) pubblicate nella loro forma originale, senza rimaneggiamenti di sorta né interpunzioni anche, laddove – piccoli errori di battitura e sviste dell’autore – avrebbero consentito un intervento, rifiutato dai curatori per mantenere massima fedeltà al testo originario. Vi compaiono anche i contributi critici accessori originari quale la fine testimonianza critica vergata da Bruno Corà per Uccello nel guscio (1971) in cui esordiva con un esergo dai Canti pisani di Ezra Pound.

Sulla vasta opera di Piromalli – con un particolare occhio alla sua dimensione artistica – si è espressa la studiosa Giulia Girardello, che lo ha anche incontrato nella capitale olandese. Insieme a Mattia Pellegrini la Girardello, per la medesima casa editrice, nel 2013 ha dato alle stampe Se io sono la lingua. Aldo Piromalli e la scrittura dell’esilio. L’attenzione verso la poliedrica e in-catalogabile persona di Piromalli, artista geniale e imprevedibile, ha visto anche l’assegnazione del noto Premio “Pietro Ciampi”[1] (su segnalazione dell’artista Dora García) nella sua ventesima edizione celebrata nel 2020, riconoscimento ritirato alla Villa Mimbelli di Livorno dalla sorella Nicla Piromalli, dal cognato Mattia Camellini, da Alessandro Manca e da Giulia Girardello.

Aldo Piromalli qualche anno fa. Scatto di Giulia Girardello.

Alessandro Manca (nato a Lecco nel 1985, vive a Casatenovo) – col quale ho felicemente lavorato in continuo contatto per la curatela di questo volume – è libero ricercatore e apprezzato studioso del movimento underground di poesia in Italia negli anni ’60, della Beat Generation americana e dello scrittore Pier Vittorio Tondelli. Ha dato alle stampe I figli dello stupore. La Beat Generation italiana (2018), volume al quale è annesso un cd-documentario, strumenti che aiutano a far chiarezza e approfondiscono la (trascurata e criticamente in-investigata) stagione della poesia beat italiana. Ha curato la riedizione de I fiori chiari. Il romanzo della Beat Generation a Milano dal ’66 al ’69 (2019) di Silla Ferradini, romanzo autobiografico che rappresenta una documentazione fedele della storia e dei sentimenti di quei ragazzi che formavano un gruppo di Contestazione non politicizzato attivo a Milano. Ha curato, altresì, la riedizione del romanzo Il paradiso delle Urì (2020)di Andrea D’Anna la cui prima edizione risale al 1967 per Feltrinelli.

In relazione a questo filone di studi – per altro particolarmente lacunosi e raminghi all’interno della letteratura nazionale – ho avuto modo di dedicare un ampio saggio a Piromalli dal titolo “Aldo Piromalli, controverso poeta beat italiano, tra la Contestazione degli anni ‘60/’70 e la più recente esperienza della mail art” apparso sulla rivista «Euterpe» n°29 nel giugno 2019 e riproposto nel volume nell’appendice finale. Sempre sulla rivista «Euterpe» (n°23, giugno 2017) era apparsa una mia intervista fatta al poeta qualche anno prima. Tra gli altri esponenti della Contestazione giovanile italiana il cui impegno si è rivolto anche alla scrittura con la pubblicazione di volumi, mi sono occupato del maestro-poeta “capellone” torinese Gianni Milano con un saggio dal titolo “Nuove e vecchie battaglie: la Contestazione di Gianni Milano, il “Ginsberg italiano” che oggi si batte contro la TAV” («Euterpe» n°30, gennaio 2020) e dello scrittore e saggista interculturale Gianni De Martino, direttore di «Mandala. Quaderni d’oriente e d’occidente», autore del romanzo (più volte ripubblicato, la cui prima edizione è del 1988) Hotel Oasis, con prefazione di Alberto Moravia e di numerosi altri testi di prosa d’ambientazione esotica e imperniati sull’esperienza del viaggio. A lui ho dedicato un’interessante intervista uscita su «Leggere Poesia» il 25/10/2020.

LORENZO SPURIO

Jesi, 19/02/2023


[1] Il Premio “Pietro Ciampi”, nel nome dell’artista livornese Pietro Ciampi ricordato per aver “rotto” con una certa tradizione, annualmente viene attribuito a insigni esponenti del mondo cantautorale e non solo, fino a toccare varie sezioni artistiche del campo visivo come il teatro, il cinema, la letteratura, aspetti che contraddistinsero la passione dello stesso Ciampi.


La pubblicazione di questo testo in forma integrale o di stralci, su qualsiasi tipo di supporto, non è consentita senza l’autorizzazione da parte dell’autore.

Esce “Con semplicità e candore. Nove recensioni per Fabio Grimaldi” a cura di Lorenzo Spurio

In questi giorni è stato pubblicato il volume Con semplicità e candore. Nove recensioni per Fabio Grimaldi che contiene testi critici scritti dal poeta partenopeo Antonio Spagnuolo sull’opera poetica del poeta maceratese Fabio Grimaldi. Il volume, edito in pregiata carta dalle Grafiche Fioroni di Casette d’Ete (FM), è stato curato dal poeta e critico Lorenzo Spurio che, in apertura, ha dedicato un lungo saggio introduttivo e di approfondimento all’opera di Grimaldi e alla raccolta di recensioni di Spagnuolo qui proposte dal titolo “Fabio Grimaldi, una vita in versi”.

L’opera, frutto del lavoro costante e assai partecipato, è nata e si è sviluppata a partire da maggio di quest’anno e porta, quale collaborazione, anche quella dell’Associazione Culturale Euterpe APS di Jesi (AN) che, per l’occasione, ha fornito il suo Patrocinio Morale.

Nelle cinquanta pagine che compongono il volume, oltre al testo critico di Spurio e alle nove recensioni di Spagnuolo su altrettante opere di Grimaldi è possibile consultare, in posizione finale, una bibliografia minima della produzione di Grimaldi (non solo poeta “maturo” ma anche per l’infanzia nonché critico e studioso di Mario Luzi) unitamente a una bibliografia essenziale di interventi critici, tra recensioni e saggi, sulla sua attività letteraria.

Nella quarta di copertina compare un estratto del testo di Spurio nel quale è possibile leggere: “Si sono dette tante cose sulla produzione poetica di Fabio Grimaldi e tante rimarrebbero da dire ancora. Questo volume, dall’avvincente titolo Con semplicità e candore (tratto da un pezzo della nota critica di Spagnuolo su Via Dolorosa Via Gloriosa del 2008), raccoglie con precisione tutti gli interventi critici che Antonio Spagnuolo – poeta di lungo corso e critico glabro ma raffinato – ha scritto nel corso delle varie pubblicazioni di Grimaldi. C’è una fedeltà autentica, oltre che un’amicizia importante, tra Fabio e Antonio Spagnuolo che ha consentito questo scambio continuo, nel tempo non tempo della poesia, di raccogliere commenti, giudizi spassionati, riflessioni sui suoi versi che, come osservato da tanta critica, sono andati cambiando, irrobustendosi, prendendo vie diverse che non erano certo pronosticabili a partire dall’esordio nel solco ermetico”.

III Premio Letterario “Paesaggio Interiore” (presieduto da Francesca Innocenzi): come partecipare fino al 06/04/2023

Si bandisce la terza edizione del Premio di poesia Paesaggio interiore, con il patrocinio della Regione Marche, del Comune di Cerreto d’Esi e la collaborazione dell’APS Euterpe di Jesi (An), della libreria Pandora di Fabriano (An), dell’Associazione Il battito che unisce Onlus di Maiolati Spontini (An). Finalità del premio è incentivare la produzione poetica, intesa in special modo come ricerca interiore. Uno spazio particolare è dedicato alle civiltà classiche nel loro patrimonio culturale e umano, che rischia sempre più di andare perduto.

REGOLAMENTO

Possono partecipare testi di autori che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età alla data di scadenza del bando.

Non saranno accettate opere che presentino elementi razzisti, offensivi o di incitamento all’odio e alla violenza o fungano da proclami ideologici e politici.

Art 1- Il premio si articola nelle seguenti sezioni:

Sez. A – Poesie singole inedite: si partecipa con un numero massimo di tre poesie a tema libero, inedite, in formato Word (carattere Times New Roman 12), ciascuna di lunghezza non superiore a 30 versi. I testi da inviare dovranno essere privi dei dati personali dell’autore, pena la squalifica. È da intendersi inedito il testo mai precedentemente pubblicato in volumi dotati di codice ISBN e in riviste cartacee o digitali dotate di codice ISSN. Non si considera edito ciò che è stato pubblicato su blog, siti o social networks.

Sez. B – Libro edito di poesia: si partecipa con un singolo libro di poesia pubblicato a partire dal 2019, da inviare in pdf.

Sez. C – Saggio breve, articolo, monografia sulla poesia nel mondo classico: si partecipa con un singolo studio concernente la produzione poetica nel mondo greco o romano, in formato Word (carattere Times New Roman 12) di lunghezza non superiore alle 18000 battute (spazi inclusi). I testi da inviare dovranno essere privi dei dati personali dell’autore, pena la squalifica dal concorso.

Art 2- Le opere non verranno restituite; i concorrenti ne resteranno tuttavia unici proprietari.

Art 3 – Ai sensi del DLGS 196/2003 e del Regolamento generale sulla protezione dei dati personali 2016/679 (GDPR), i partecipanti acconsentono al trattamento, diffusione ed utilizzazione dei dati personali da parte dell’organizzazione per le sole finalità connesse al premio.

Art 4 – Presidente del premio: Francesca Innocenzi.

Presidente onoraria: Annamaria Ferramosca

Presidente di giuria: Lorenzo Spurio

Commissione di giuria:

Sez. A (poesie singole inedite): Candido Meardi, Sergio Soldani, Lorenzo Spurio, Antonietta Tiberia, Laura Vargiu

Sez. B (libro edito di poesia): Ida Di Ianni, Loredana Magazzeni, Giuseppe Napolitano, Luciana Raggi, Lorenzo Spurio

Sez. C: Gabriella Cinti, Luciano Innocenzi, Patrizia Morelli.

L’operato della giuria è insindacabile e inappellabile. La giuria potrà anche decidere di non assegnare premi, nonché attribuire premi speciali (alla Carriera, alla Memoria, ecc.).

Art. 5- Tutti gli autori selezionati riceveranno un diploma di partecipazione e verranno invitati al Festival Paesaggio Interiore, che avrà luogo a Cerreto d’Esi (An) nel primo fine settimana di settembre 2023. Per i primi tre classificati e per i premi speciali sono previsti spazi dedicati all’interno del Festival, motivazione della giuria e pubblicazione nella rivista letteraria Il Mangiaparole (per le sezioni A e B) o in un volume di carattere saggistico (per la sezione C).

Per i primi classificati delle sezioni A e B è inoltre previsto un premio in denaro di 200 euro.

I diritti dei testi rimarranno di proprietà degli autori, che potranno quindi disporre liberamente degli stessi.

Art. 6 – I risultati verranno pubblicati con debito preavviso sul sito dell’Associazione Culturale Euterpe (www.associazioneeuterpe.com), su Concorsi Letterari (www.concorsiletterari.it), Literary (www.literary.it) e sulla pagina facebook del premio (Premio letterario Paesaggio interiore). Gli autori selezionati verranno contattati a mezzo e-mail e riceveranno ogni informazione utile in merito alla partecipazione al Festival.

In caso di assenza dei vincitori, i premi potranno essere ritirati da delegati o, in alternativa, spediti a carico del destinatario.

Art 7 – Per prendere parte al premio è richiesto un contributo di 10 euro a sezione per spese organizzative. È possibile partecipare a più sezioni con un contributo aggiuntivo di 5 euro a sezione.

Pagamento tramite bonifico su c/c bancario (Intesa San Paolo) Iban IT03C0306937312100000001164

Intestato a Francesca Innocenzi

Causale: nome e cognome autore 

Art. 8 – Il materiale dovrà essere inviato entro e non oltre il 6 aprile 2023, unicamente a mezzo e-mail, all’indirizzo paesaggioint@libero.it, insieme alla scheda di partecipazione, compilata in ogni sua parte in stampatello e firmata, e all’attestazione del contributo di partecipazione.

Art. 9 – La partecipazione al premio implica l’accettazione incondizionata di tutte le norme contenute nel bando. L’autore dà piena assicurazione che l’eventuale pubblicazione dell’opera non violerà, né in tutto, né in parte, diritti di terzi. Il comitato organizzatore si riterrà sollevato da eventuali rivalse di terzi, di cui risponderà esclusivamente e personalmente l’autore.

Francesca Innocenzi – Presidente del Premio

Lorenzo Spurio – Presidente di giuria, Presidente Euterpe APS

Contatti:

Segreteria del Premio: paesaggioint@libero.it

https://www.facebook.com/premiopaesaggiointeriore

Stile Euterpe volume 6 dedicato alla poetessa lombarda Antonia Pozzi. Come partecipare alla selezione di testi

Stile Euterpe – Antologia tematica per una nuova cultura è il progetto di Euterpe APS di Jesi (AN), su ideazione dello scrittore calabrese Martino Ciano (con successive modifiche e integrazioni), volto a rileggere, riscoprire e approfondire, mediante opere di produzione propria (racconti, poesie, haiku, articoli, saggi e critiche letterarie), un intellettuale ritenuto di prim’ordine del panorama culturale italiano.

I precedenti volumi sono stati dedicati rispettivamente a:

Leonardo Sciascia (Leonardo Sciascia, cronista di scomode realtà, a cura di Martino Ciano, PoetiKanten Edizioni, Sesto Fiorentino, 2015);

Aldo Palazzeschi (Aldo Palazzeschi, il crepuscolare, l’avanguardista, l’ironico, a cura di Martino Ciano, Lorenzo Spurio, Luigi Pio Carmina, PoetiKanten Edizioni, Sesto Fiorentino, 2016);

Elsa Morante (Elsa Morante, rivoluzionaria narratrice del non tempo, a cura di Valentina Meloni, pubblicato online sul n°22 della rivista «Euterpe» nel febbraio 2017);

Gianni Rodari (Il “libbro” di Gianni Rodari, a cura di Francesco Martillotto, Ass. Euterpe, Jesi, 2019);

Oriana Fallaci (Oriana Fallaci, la donna, a cura di Lucia Bonanni, Ass. Euterpe, Jesi, 2021).

Il progetto

Il nuovo volume monografico sarà interamente dedicato alla poetessa lombarda Antonia Pozzi (1912-1938). Sarà possibile partecipare con testi inediti appartenenti a tutti i generi (poesia, haiku, racconto breve, prosa, saggio letterario, articolo, recensione, saggio, etc.) che abbiano attinenza (siano dedicati o ispirati) alla figura di Antonia Pozzi, sia come donna, che come poetessa, che come intellettuale.

In particolare si apprezzeranno tutte quelle opere che risultino rilevanti e significative in merito alla studio e approfondimento attorno agli aspetti importanti della vita (il legame con Pasturo, la Grigna e la Valsassina, gli interessi extra-letterari quali la fotografia, l’alpinismo e gli altri sport praticati etc.) e dell’opera della Pozzi (la sua opera poetica, l’epistolario, le influenze e le frequentazioni letterarie, i contatti con intellettuali, la poetica pozziana, il contesto storico-sociale del periodo, etc.).

Saranno escluse opere che presentino riferimenti, analisi e considerazioni, nonché producano come dissertazione elementi che possano configurarsi come estremistici in qualsiasi sfera e di possibile incitamento all’odio, di qualsiasi tipo e lesivi, pertanto, del pacifico senso di comunità.

Per OPERA INEDITA si intende non pubblicata, in precedenza, su un supporto cartaceo (libro o rivista) dotata di codice identificativo (rispettivamente ISBN e ISSN) in un’opera propria o di terzi, antologia o collettanea. Opere pubblicate su riviste esclusivamente digitali dotate di codice identificativo ISSN sono ugualmente da intendersi edite. Per tutti gli altri casi (blog, siti personali, fanzine, Social, etc.) l’opera si intende inedita.

L’obiettivo di questo progetto non è quello di plagiare o scovare la nuova Antonia Pozzi – proposito eventualmente impossibile e utopico – o di darne una lettura onnicomprensiva della sua complessa figura, bensì di rileggere i contenuti biografici e letterari che hanno contraddistinto il breve percorso umano della poetessa lombarda.

Antonia Pozzi

Selezione del materiale e composizione dell’antologia

Ciascun partecipante potrà inviare:

– un massimo di nr. 3 (TRE) poesie, ciascuna delle quali non dovrà superare i nr. 30 (TRENTA) versi senza conteggiare eventuali sottotitoli, dediche, note a piè di pagine né gli spazi bianchi;

– un massimo di nr. 3 (TRE) haiku con canonica struttura 5-7-5;

– un massimo di nr. 3 (TRE) aforismi, ciascuno di lunghezza non superiore alle 7 (SETTE) righe Times New Roman corpo 12;

– un massimo di nr. 2 (DUE) racconti o prose brevi, ciascuno dei quali non dovrà superare i nr. 5.000 (CINQUEMILA) caratteri spazi esclusi (con un margine di sforatura e accettazione del 15%);

– un massimo di nr. 2 (DUE) saggi brevi o articoli, ciascuno dei quali non dovrà superare i nr. 5.000 (CINQUEMILA) caratteri spazi esclusi (con un margine di sforatura e accettazione del 15%), senza conteggiare le note a piè di pagina e la bibliografia;

– un massimo di nr. 2 (DUE) recensioni sulle sue opere (comprese riedizioni, edizioni commentate, epistolari, biografie, altre opere dedicate alla sua vita e scrittura), ciascuna dei quali non dovrà superare i nr. 4.000 (QUATTROMILA) caratteri spazi esclusi;

Si ricorda che i lavori, all’atto dell’invio della propria partecipazione, dovranno essere rigorosamente inediti, secondo le indicazioni in precedenza espressamente indicate.

I materiali, rigorosamente in formato Word, dovranno essere corredati di un ulteriore file contenente la propria biografia letteraria scritta in terza persona di massimo 20 (VENTI) righe.

La mail dovrà contenere anche i dati personali dell’autore (nome, cognome, indirizzo fisico, indirizzo mail, data e luogo di nascita, numero di telefono) e il tutto dovrà pervenire entro il 30/03/2023 alla mail rivistaeuterpe@gmail.com indicando nell’oggetto “Stile Euterpe 6 – Antonia Pozzi”.

Il volume sarà organizzato e curato da Euterpe APS di Jesi. La curatela sarà a cura della poetessa e saggista Filomena Gagliardi.

Entreranno a far parte dell’antologia un congruo numero di testi poetici, narrativi e saggistici nonché recensioni, articoli e critiche letterarie alle sue opere opportunamente selezionate da un Comitato di lettura interno di Euterpe APS in sinergia con la curatrice Filomena Gagliardi.

La pubblicazione dell’antologia avverrà a tiratura limitata in un numero di copie pari a quelle richieste dagli autori, aumentate di quelle riservate alle donazioni a biblioteche civiche e universitarie, centri culturali e altro dove l’opera entrerà nei relativi circuiti OPAC e potrà essere presa in prestito e consultata, in vari luoghi del territorio nazionale.

La partecipazione alla selezione dei materiali è gratuita.

Tutte le opere selezionate – di cui Euterpe APS darà conto mediante un verbale di selezione che sarà diffuso sul sito ufficiale (www.associazioneeuterpe.com), pubblicato su Facebook e inoltrato in privato per mail a tutti i partecipanti – verranno pubblicati in antologia secondo i criteri sopra esposti.

L’autore selezionato per la pubblicazione s’impegnerà ad acquistare nr. 2 (DUE) copie dell’antologia al prezzo totale di 20,00€ (VENTI//EURO) comprensivo di spese di spedizione con piego di libri ordinario, dietro sottoscrizione di un modulo di liberatoria rilasciato a Euterpe APS e versamento della cifra a copertura delle spese di stampa e spedizione del volume.

Essendo il progetto volto alla costruzione di un’opera antologica monografica non vi sarà nessuna premiazione, ma si potranno organizzare – anche grazie all’aiuto, alla disponibilità e alla collaborazione degli autori inseriti – presentazioni dell’opera in contesti opportuni che possano ben accogliere il progetto.

INFO:

rivistaeuterpe@gmail.com

http://www.associazioneeuterpe.com

“Saggi scelti. Vol. 1” di Lucia Bonanni. Recensione di Cinzia Baldazzi

Recensione di CINZIA BALDAZZI

Nell’impresa che abbiamo del vivere, molte volte mi sono chiesta il perché qualcuno decida di scrivere. Di fatto il quesito investe per lo più poeti e autori di prosa ma non solo, in quanto la comunicazione scritta, in specie nella nostra epoca telematica, investe ogni campo compreso quello di natura critica da me esercitato e del quale questo libro Saggi Scelti – Volume 1 [I Classici – CTL Editore Livorno, 2021] di Lucia Bonanni rappresenta un ottimo modello.

Durante la prima metà del secolo scorso, in uno studio dedicato a “Che cos’è la letteratura?”, Jean-Paul Sartre dichiarava: «Ognuno ha i suoi motivi: per qualcuno l’arte è la fuga: per qualcuno altro un mezzo di conquista. Ma si può fuggire in un eremo, nella pazzia, nella morte; si può conquistare con le armi. Perché proprio scrivere, effettuare per scritto le proprie evasioni e le proprie conquiste?». Difficile formulare una risposta autobiografica ma per quanto riguarda le opere preferite, in genere riesco a formulare ipotesi attendibili fondate sulla convinzione che la struttura letteraria prescelta, nel volume considerato “esegetica”, pur non potendo e non volendo essere una sorta di  specchio delle realtà espresse o di un relativo punto di vista, ne sia in tutte le sfumature una sua valida e calcolata alternativa in cui ognuno può custodire e alimentare ciò che vuole e crede sia opportuno proporre: in primis, è ovvio come autore-autrice, in secondo luogo nel ruolo di colui o colei che ne rappresenta il destinatario prescelto o casuale.

Dunque per quale fortunata circostanza Lucia Bonanni in una vita densa di esperienze ha, come si diceva un a volta, preso “la penna in mano” per condividere il personale concetto del mondo, dell’arte in generale? Forse le è accaduto qualcosa di simile alle tanto amate Laren Simonutti e Anne Sexton delle quali spiega: “Le opere di entrambe sono autobiografiche sempre permeate da senso della realtà, dal comportamento e dalla conoscenza del dolore e talvolta anche della gioia come pure della spiritualità che fa risaltare le loro opere e le identifica a sublimare con una “supreme fiction” che riesce a sublimare e dare stabilità agli elementi negativi che assillano la loro vita interiore e sanno appagare la loro innata creatività”. In effetti la nostra scrittrice nelle vesti di poetessa o di critica suggerisce stati d’animo o situazioni emotive   ricche di una spiritualità non comune all’altezza di intrattenere rapporti strettissimi con il microcosmo circostante di Federico G. Lorca: «Descrive la musica della chitarra come un pianto malinconico, sentito all’alba, assimilando lo strumento musicale con il movimento de elementi naturali quali l’acqua e il vento».

D’altro canto appare perfettamente in grado di trascinare con i suoi enunciati parole oltre l’immediato conducendo in un campo semantico sottointeso e non esplicito o scontato come quando analizzando “La favola del figlio cambiato” di Luigi Pirandello, chiarisce: «Nell’azione delle Fatae, altro nome latino delle Parche, esseri magici e spiriti della natura che presiedono il Fato, nel sostituire i bambini, si scorge il senso della vita concepita e attesa al pari di una disgrazia, una malattia, un sortilegio, una sventura. Similmente i neonati sembrano deformi, raccapriccianti quanto i segni della non accettazione e della non significanza di un sentimento vitale».

Certo una tale ossatura logico-intuitiva di messaggio è anche favorita dall’immensità del campo di pertinenza interessato, in quanto è nel giusto Lorenzo Spurio nell’affermare: «Impossibile da elencare qui i numerosi riferimenti e collegamenti che la Bonanni produce a coprire ogni branca del sapere: le Sacre Scritture, la mitologia classica e norrena, la musica classica, il modo folkloristico spagnolo (…)». Al di sopra dell’intero repertorio avanza un intento esegetico letterario, e non solo, adeguato a schivare preclusioni scettiche e pregiudiziali fuorvianti impegnato com’è a costruire conoscenza  e comprensione adeguate ad un giudizio critico comunque distaccato e non compromesso con le tematiche culturali affrontate risultando di loro sempre protagonisti,  e mai  fatalmente condizionato.

Tra le righe di questi saggi riemergono emozionanti e rassicuranti le parole che Walter Binni dedicava negli anni Settanta agli autori in generale elogiandone «Lo sfondo culturale animato dalle preferenze personali (…) quella certa maniera storicizzabile e suscettibile di formare scuola (…) è un gusto che ha radice in una ispirazione naturale che si complica su se stesso».

Quale messaggio principale, in sintesi, si percepisce leggendo quest’opera di Lucia Bonanni? Direi che possa intravedersi- sfumata per un’ineluttabile tensione interiore alla riservatezza, ma in realtà rilevante e perspicace – una coinvolgente icona della condizione della cultura contemporanea la quale matura consciamente grande consapevolezza del passato e del presente insieme alle dolorose fratture (anche recentissime) sempre lì a spingere per l’abbandono, per la resa, ma che noi, ascoltando il consiglio della Bonanni, rifiuteremo: «Così la strada, l’attesa, la solitudine, il silenzio, la stasi del tempo, l’incomunicabilità e l’ignoto sono soglie di verità e apparenza nella continua ricerca di una nozione del mondo, luogo del vivere che possa ridare identità a se stessi per costruire una semantica di relazioni profonde all’intero di quella commedia umana costruita di dimensioni di gestualità e scambi profondi».

CINZIA BALDAZZI


L’Autrice della presente recensione ha autorizzato alla pubblicazione su questo spazio senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in seguito. La riproduzione del presente testo, in forma integrale o di stralci e su qualsiasi tipo di supporto, non è consentito senza l’autorizzazione da parte dell’Autrice.

Esce la prima traduzione italiana della poetessa “fueguina” Anahí Lazzaroni e in Argentina la sua opera omnia

Dopo mesi di lavoro è uscita l’opera antologica della poetessa argentina Anahí Lazzaroni (1957-2019) definita dalla stampa di quel paese come “la precursora dell’estremo sud Argentino”. L’opera, pubblicata con la casa editrice Editorial Cultural Tierra de Fuego, porta il titolo evocativo “La palabra nieve es una buena contraseña (1988-2017)” che potremmo liberamente tradurre in italiano come “La parola neve è una buona credenziale” o “La parola neve è una password efficace”. Grazie al meticoloso lavoro di Florencia Lobo, Responsabile della Editorial Cultural Tierra de Fuego e alla collaborazione e all’apporto della sorella della poetessa, Alicia Lazzaroni, finalmente è possibile sfogliare in un tomo unico l’intera produzione poetica della poetessa Anahí Lazzaroni morta qualche anno fa a Ushuaia, capitale della Provincia di Terra del Fuoco, Antartide e Isole dell’Atlantico del Sud, all’estrema propaggine del continente americano.

Quasi parallelamente all’uscita complessiva del percorso letterario della Lazzaroni è appena uscita nel nostro Paese la prima versione in volume in lingua italiana di una porzione dell’opera della Lazzaroni. Il poeta e critico letterario Lorenzo Spurio, infatti, ha lavorato nell’ultimo anno all’opera di traduzione di una selezionata parte della sua produzione ovvero alle sillogi “El viento sopla” del 2011 e “Alguien lo dijo” del 2017, ovvero le due opere più recenti della poetessa fueguina (della Terra del Fuego). L’opera, dal titolo “Il vento soffia / Qualcuno lo disse è uscita per i tipi di Bertoni Editore di Corciano (PG), con l’autorizzazione della sorella Alicia e del Patrocinio morale della Tierra del Fuego, Antártida y Islas del Atlántico Sur.

Il ricco articolo-recensione di Pablo Nardi sull’opera omnia della Lazzaroni pubblicato lo scorso 9 giugno sulla testata «Infobae» ci parla con grande perizia della poetica dell’apprezzata poetessa di Ushuaia, la città dalla pioggia continua come era solita ricordare la stessa autrice, ma anche della neve osservata al di là della finestra, come richiama il titolo stesso del volume. La Ushuaia narrata dalla Lazzaroni era quella di allora, di una città per lo più tranquilla e assopita, silenziosa nel suo manto di bianco, ancora non divenuta oggetto di un turismo massivo e rumoroso degli occidentali del Vecchio Continente per conoscere “la fine del mondo”. Affascinata dal grande romanzo contemporaneo dei geni indiscutibili della narrativa tra cui i russi Tolstoj, Destovieskij e Gogol, la Lazzaroni era una grandissima lettrice e amante della letteratura di varie culture: quella italiana di Calvino, grande sperimentatore e narratore spesso vicino all’onirico e dell’esistenzialismo doloroso di Eugenio Montale, ma anche la tradizione orientale della cultura giapponese che la portò a cimentarsi anche con la forma dell’haiku. Alla sua morte, avvenuta nel 2019 all’età di sessantadue anni, sua sorella ha deciso di donare l’ingente patrimonio librario della poetessa alla locale biblioteca che è stata a lei dedicata.

La poesia di Anahí è fatta di silenzi e approfondimenti interiori, piccole passeggiate e scatti fotografici, riflessioni sulla vita e sull’uomo in generale, permeata di spazi e cesure, momenti di stasi, rallentamenti. L’andatura è dettata spesso dai sommovimenti metereologici: raffiche di vento, pioggia che non annuncia a diminuire e che spaventa, neve che s’adagia lieve e che trasforma il paesaggio a lei circostante. Sono gli elementi naturali i veri abitatori degli spazi, i protagonisti fondamentali del suo pacato interloquire, le presenze immancabili e caratterizzanti le sue giornate. Poesia dell’isolamento e della distanza, ma anche del limite e del confronto, poesia degli spazi e degli elementi naturali è quella della Lazzaroni nella quale non mancano slanci ironici, elementi di denuncia, piccoli sfoghi dettati dalla malattia e dalla stanchezza.

Il volume antologico si apre con un prologo scritto dalla sorella Alicia e da uno studio preliminare a firma di Luciana Mellado che già in precedenza si era occupata in termini critici della poetessa di Ushuaia. Città nella quale Anahí – nella cui ascendenza c’era sangue italiano, come pure il cognome evidenzia – visse instancabilmente dal 1966 e nella quale fu attiva in campo culturale ed editoriale ottenendo consensi e riscontri dall’ambiente degli scrittori patagonici al punto tale che, secondo le parole di Roberto Santana, “fondò la poesia moderna fueguina”. Anahí Lazzaroni rappresentò senza dubbio alcuno – assieme ai poeti Julio José Leite (1957-2019) e Niní Bernardello (1940-202), che purtroppo se ne sono anch’essi andati recentemente – una delle maggiori voci poetiche non solo della Terra del Fuoco e della Patagonia ma dell’Argentina contemporanea, ragione che ha motivato l’interesse di interpretazione e traduzione anche in contesti geografici – come il nostro – a lei distanti.

La poetessa argentina Anahi Lazzaroni

Nel corso della sua vita pubblicò otto libri di poesia: “Viernes de acrílico” (1977), “Liberen la libélula” (1980), “Dibujos” (1988), “El poema se va sin saludarnos” (1994), “Bonus Track” (1999), “A la luz del desierto” (2004), “El viento sopla” (2011) e “Alguien lo dijo” (2017) e il romanzo “En esta ciudad se escribirá una novela” (1989). Alcune sue poesie sono state tradotte in francese, inglese, catalano, italiano e coreano su siti e blog di cultura.

La prima edizione in volume della sua opera tradotta in italiano, a cura di Lorenzo Spurio – autore che in precedenza ha tradotto in italiano anche l’ecuadoriana Dina Bellrham – è appena uscita col titolo “Il vento soffia / Qualcuno lo disse” per i tipi di Bertoni Editore di Corciano. Il volume, che contempla le due ultime sillogi poetiche pubblicate dall’autrice, ha ottenuto il Patrocinio Morale della Provincia della Terra del Fuoco, Antartide e isole del sud.

XI Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”: il bando di partecipazione (scadenza 31/12/2022)

Art. 1 – Organizzazione

Viene bandita l’undicesima edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, ideato, fondato e presieduto dal poeta e critico letterario Lorenzo Spurio e organizzato da Euterpe APS di Jesi.

Art. 2 – Patrocini Morali

Il Premio è patrocinato dalla Regione Marche, dall’Assemblea Legislativa della Regione Marche, dalla Provincia di Ancona, dai Comuni di Jesi, Ancona e Senigallia e dall’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.

Art. 3 – Partnerships

Il Premio gode del patrocinio morale e della partnership del Centro Studi “Sara Valesio” di Bologna, del Centro Culturale “Vittoriano Esposito” di Avezzano (AQ), del Movimento Internazionale “Donne e Poesia” di Bari, dell’Associazione “Le Ragunanze” di Roma, dell’Associazione Siciliana Arte e Scienza (ASAS) di Messina, dell’Associazione “L’oceano nell’anima” di Bari, dell’Associazione “Africa Solidarietà Onlus” di Arcore (MB), dell’Associazione “Il Faro” di Cologna Spiaggia (TE), della Consulta Giovanile di Bonorva (SS), del Club per l’Unesco di Cerignola (FG), di Wiki-Poesia e del quotidiano online «Il Graffio».

Art. 4 – Requisiti fondamentali

Si può partecipare sia con opere edite che inedite. Qualora l’opera sia edita è necessario indicare nella scheda di partecipazione il riferimento bibliografico completo dove è precedentemente apparsa (titolo opera, casa editrice, luogo e anno di pubblicazione). L’organizzazione è sollevata da qualsiasi problematica, disguido e controversia possa nascere nel caso in cui l’autore presenti la sua opera come inedita quando, in realtà, essa, alla data d’invio della partecipazione al premio, è edita.

Art. 5 – Minorenni

I minorenni partecipano a titolo gratuito. Per la loro iscrizione è necessario che la scheda dati venga firmata in calce da un familiare (indicando tra parentesi il grado di parentela) o da un curatore o chi ne fa le veci.

Art. 6 – Sezioni a concorso

Il Premio è articolato in tredici sezioni identificate dalle lettere dell’alfabeto. Il partecipante può prendere parte a una o più sezioni.

SEZIONE A – POESIA IN ITALIANO

Si partecipa con un massimo di tre poesie in lingua italiana a tema libero in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo, l’eventuale sottotitolo, dedica, spazi bianchi).

SEZIONE B – POESIA IN DIALETTO

Si partecipa con un massimo di tre poesie in dialetto a tema libero in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo, l’eventuale sottotitolo, dedica, spazi bianchi). Le opere dovranno avere ben indicato il riferimento al tipo di dialetto o di zona nel quale è parlato e si dovrà allegare obbligatoriamente la traduzione dell’opera in lingua italiana. Qualora la traduzione non sia stata eseguita dall’autore è necessario indicare il nome del traduttore.

SEZIONE C – POESIA IN LINGUA STRANIERA

Si partecipa con un massimo di tre poesie in lingua straniera a tema libero in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo, l’eventuale sottotitolo, dedica, spazi bianchi). Si considerano lingue straniere tutti quegli idiomi vivi caratteristici degli stati nazionali e federali nonché i patois e le lingue minoritarie che contraddistinguono un popolo. Non si accetteranno opere in lingue artificiali o in codici che non hanno un uso reale o non peculiari di una realtà geopolitica concreta riconosciuta dalla comunità internazionale. Le opere dovranno avere ben indicato il riferimento al tipo di lingua o alla zona nella quale è parlata e si dovrà allegare obbligatoriamente la traduzione dell’opera in lingua italiana. Qualora la traduzione non sia stata eseguita dall’autore è necessario indicare il nome del traduttore.

SEZIONE D – POESIA RELIGIOSA

Si partecipa con un massimo di tre poesie a tema religioso in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo, l’eventuale sottotitolo, dedica, spazi bianchi).

SEZIONE E – POESIA D’AMORE

Si partecipa con un massimo di tre poesie a tema amoroso – liberamente inteso – in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo, l’eventuale sottotitolo, dedica, spazi bianchi).

SEZIONE F – PROSA POETICA

Si partecipa con un testo in prosa (no versi) che non superi 1 cartella editoriale pari a 1.800 battute complessivi (spazi compresi) in cui l’elemento narrativo rappresenti un aspetto marginale e secondario a beneficio degli elementi più marcatamente riflessivi e descrittivi che possano far risaltare gli aspetti emozionali e sensoriali dando sfogo alla propria interiorità prediligendo composizioni costruite su un piano lirico di chiaro impatto. Non saranno conformi a tale sezione racconti canonicamente intesi fondati prevalentemente sulla costruzione del personaggio (fiction) o la narrazione di episodi.

SEZIONE G – LIBRO EDITO DI POESIA

Si partecipa con un solo libro di poesia pubblicato con una casa editrice o auto-prodotto dotato di codice identificativo ISBN. La partecipazione può essere inoltrata dall’Autore, dal curatore del volume e dall’editore. In caso di vittoria il premiato verrà comunque considerato l’Autore del volume. Si accettano anche libri di poesie in dialetto o in lingua straniera (con traduzione a fronte), di haiku e libri di poesia corredati da immagini (foto e quadri) e antologie (in questo caso si leggano le specifiche sotto). Il partecipante deve inviare tre copie cartacee del libro e il file originale in formato pdf.

Specifiche per la partecipazione con antologie e opere di AA.VV.

Si partecipa con un’antologia poetica (di qualsiasi tipo e composizione, tranne le antologie dei premi letterari) pubblicata con una casa editrice o auto-prodotta dotata di codice identificativo ISBN. La partecipazione può essere inoltrata dall’Autore principale, dal curatore, dall’editore o da uno degli autori inseriti. Il partecipante deve inviare tre copie cartacee del libro e il file digitale in formato pdf.

SEZIONE H – HAIKU

Si partecipa con un massimo di tre haiku (5-7-5 sillabe) in lingua italiana in forma anonima.

SEZIONE I – VIDEOPOESIA

Si partecipa con una videopoesia che dovrà essere inviata unicamente con una delle due possibilità:

1) caricandola su YouTube e fornendo nella mail di partecipazione il link del video. In questo caso l’utente non deve assolutamente apportare modifiche al video né cambi di URL per tutta la durata di svolgimento del premio, pena la squalifica;

2) allegando il video (soli formati .avi, .mp4, .wmv) mediante il sito di trasferimento gratuito WeTransfer.

Non dovranno essere mandati video nei quali siano impiegate canzoni, basi e melodie d’accompagnamento che siano brani tutelati/iscritti alla SIAE. Nella scheda di partecipazione l’Autore deve dichiarare di avere utilizzato per la produzione del video materiali (foto, video, musiche) propri o di dominio pubblico o, laddove siano opere di terzi, di aver ottenuto le necessarie liberatorie per l’utilizzo, sollevando Euterpe APS da qualsivoglia responsabilità.

SEZIONE L – SPERIMENTAZIONI POETICHE E NUOVI LINGUAGGI

In questa sezione rientrano quei testi che si riconoscono rispondenti alla fertile attività di sperimentazione contemporanea che si allineano ai parametri caratteristici di ciascun genere movimento, tendenza, avanguardia (riconducibile a Manifesti, note programmatiche, presentazioni del genere, etc.) con particolare attenzione a quelle di seguito indicate:

  • CORTO POESIA: Sottogenere poetico ideato dai poeti palermitani Antonio Barracato e Dorothea Matranga nel 2019 conformato da un apposito movimento che ne individua caratteristiche formali, contenuti e finalità comunicative[1].

I canoni distintivi della corto poesia sono:

  1. Presenza di un titolo;
  2. Struttura in tre versi;
  3. Contenuto socialmente utile, atto a produrre un cambiamento nel cuore dell’uomo, veicolato a una denuncia del malessere di quest’epoca;
  4. Il terzo verso non deve superare le dieci sillabe.

Si partecipa con un massimo di tre testi; è requisito necessario il rispetto delle caratteristiche peculiari del genere al quale appartengono, pena la squalifica.

  • DINANIMISMO: Il movimento poetico-artistico del dinanimismo è stato creato – come il relativo neologismo – nel 2009 dal poeta campano Zairo Ferrante volendo intendere in tale originale crasi una fusione di dinamismo e anima[2].

I canoni distintivi (prevalentemente contenutistici) del dinanimismo sono:

1.      Volontà di contrapposizione alla dilagante banalità e frivolezza;

2.      Riscoperta dell’autenticità e dell’essenza dell’uomo: poesia istintiva e innata;

3.     Ricezione degli aspetti dinamici relativi al mutamento, divenire e rinascita (la poesia è una forma di dinamismo anche dell’anima);

4.     Propensione all’interrogazione e all’approfondimento su questioni d’ordine pratico e d’interesse collettivo (poesia anche come impegno “sociale”);

5.   Linguaggio congruo col sentire e al passo coi tempi; versi puliti, in grado di fondere interiorità e modernità, anche mediante l’utilizzo di parole e immagini in linea con lo sviluppo socio-tecnologico. Progresso inteso non come attività deumanizzante ma come spinta propulsiva all’evoluzione etico-morale dell’intera collettività.

Si partecipa con un massimo di tre testi di lunghezza non superiore a 40 vv. ciascuno; è requisito necessario il rispetto delle caratteristiche peculiari del genere al quale appartengono, pena la squalifica.

  • DITTICO POETICO A DUE VOCI: Sottogenere del comune dittico poetico, ideato dal poeta e aforista palermitano Emanuele Marcuccio nel 2010 e da lui definito come “una composizione di due poesie di due diversi autori, scritte indipendentemente, anche in tempi diversi, e accomunate dal medesimo tema in una sorta di corrispondenza empatica”[3].

I canoni distintivi (prevalentemente contenutistici) del dittico poetico a due voci sono:

  1. Presenza di un titolo per ciascuna delle due poesie;
  2. Rispondenza di un tema comune alle due poesie;
  3. Ciascuno dei due autori della rispettiva poesia formanti il dittico deve attenersi al proprio modo di fare poesia, senza in alcun modo cercare di imitarsi;
  4. La seconda poesia del dittico deve essere in qualche modo un’ideale risposta alla prima attraverso una sorta di continuum per analogie, corrispondenze sonore o emozionali, di significanza, di empatia, di poetica affinità elettiva.

Si partecipa con un testo con un massimo di 40 versi per ciascuna delle due poesie formanti il dittico. Il partecipante che invia la propria opera deve essere autore di una delle due poesie del dittico e deve aver messo a conoscenza (e ottenuto l’autorizzazione) all’invio dell’altra opera che costituisce il dittico da parte dell’altro autore. Per tale sottosezione è requisito necessario l’invio della scheda dei dati personali da parte di entrambi gli autori delle poesie che costituiscono il dittico. È requisito necessario che rispettino le caratteristiche peculiari del genere al quale appartengono, pena la squalifica.

SEZIONE M – CRITICA LETTERARIA

Si partecipa con una recensione, un testo critico, un’analisi dell’opera, un approfondimento, un articolo, un saggio letterario su un’opera poetica classica o contemporanea della letteratura italiana o straniera (comprensiva su autori esordienti) in forma anonima. L’opera potrà focalizzarsi sull’analisi di una singola poesia o di più testi, di una silloge, di un libro o più, o dell’intera produzione poetica di un dato autore. Tale testo non dovrà superare le quattro cartelle editoriali pari a 7.200 battute complessive (spazi compresi), senza conteggiare il titolo, le eventuali note a piè di pagina e la bibliografia (consigliata).

SEZIONE N – PREFAZIONE DI LIBRO DI POESIA

Si partecipa con una prefazione o una postfazione a un libro edito di poesia. La prefazione può essere inviata sia dall’autore che dall’Autore del libro all’interno del quale è inserita; in caso di vittoria sarà considerato vincitore unicamente l’autore della prefazione e non del libro. Tale testo non dovrà superare le quattro cartelle editoriali pari a 7.200 battute complessive (spazi compresi), senza conteggiare il titolo e le eventuali note a piè di pagina.

SEZIONE O – LIBRO EDITO DI SAGGISTICA SULLA POESIA

Si partecipa con un solo libro di saggistica o critica letteraria (saggio, volume critico, approfondimento, monografia, tesi di laurea pubblicata) su qualsiasi aspetto relativo alla poesia, sia locale, nazionale che internazionale, pubblicato con una casa editrice o auto-prodotto dotato di codice identificativo ISBN. La partecipazione può essere inoltrata dall’autore, dal curatore del volume e dall’editore. In caso di vittoria il premiato verrà comunque considerato l’autore del volume. Il partecipante deve inviare tre copie cartacee del libro e il file originale in formato pdf.

Art. 7 – Norme di esclusione

  1. In merito agli autori:

È fatto divieto di partecipare, pena l’esclusione, ai:

  • Soci Fondatori, Soci Onorari e ai Consiglieri (in carica o passati) di Euterpe APS;
  • Presidenti di Giuria attivi o passati del presente premio;
  • Presidenti degli enti / associazioni partner;
  • Vincitori di Premi Speciali “Alla Carriera” e “Alla Cultura” in precedenti edizioni del premio.
  • In merito alle opere:
  • L’opera non deve aver ottenuto un 1° premio assoluto in un precedente concorso al momento dell’invio della propria partecipazione, pena l’esclusione[4];
  • I vincitori del 1° premio assoluto dell’edizione precedente di codesto Premio (X edizione) non potranno concorrere nella medesima sezione di riferimento, pena l’esclusione;

Saranno escluse dalla Segreteria le partecipazioni che non saranno considerate conformi al bando ovvero le opere che

  • Riportino nome, cognome, soprannome dell’autore o altri segni di riconoscimento o di possibile attribuzione dell’opera (con eccezione delle sezioni G, I, N, O);
  • Presentino elementi razzisti, xenofobi, denigratori, pornografici, blasfemi, di offesa alla morale e al senso civico, d’incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione di ciascun tipo o che fungano da proclami ideologici, partitici e politici;
  • Siano giunte prive della scheda dei dati personali e/o del contributo di partecipazione e/o dei testi con i quali s’intende partecipare, e/o con la scheda di partecipazione illeggibile e/o non completata in ogni campo, e/o con modalità non conformi a quanto richiesto dal bando, e/o oltre i termini di scadenza.

Articolo 8 – Contributo

Per prendere parte al Premio è richiesto un contributo di € 10,00 (DIECI//00) a sezione a copertura delle spese organizzative. È possibile partecipare a più sezioni corrispondendo il relativo contributo. I soci di Euterpe APS regolarmente iscritti all’anno di riferimento (2022) hanno diritto a uno sconto del contributo pari al 50% per sezione.

  • Bollettino postale:

CC n° 1032645697

Intestazione: Associazione Culturale Euterpe – Jesi

Causale: XI Premio di Poesia “L’arte in versi” – nome e cognome partecipante

  • Bonifico bancario:

IBAN: IT31H0760102600001032645697

BIC / SWIFT: BPPIITRRXXX (per pagamenti dall’Estero)

Intestazione: Associazione Culturale Euterpe – Jesi

Causale: XI Premio di Poesia “L’arte in versi” – nome e cognome partecipante

  • Paypal:

ass.culturale.euterpe@gmail.com

Intestazione: Associazione Culturale Euterpe – Jesi

Causale: XI Premio di Poesia “L’arte in versi” – nome e cognome partecipante

  • Contanti:

Nel caso si invii il materiale per posta tradizionale, la quota di partecipazione potrà essere inserita in contanti, ben occultata all’interno del plico.

Art. 9 – Scadenza e invio

La scadenza di invio dei materiali (opere, scheda di iscrizione compilata e ricevuta del contributo versato) è fissata al 31 dicembre 2022. I materiali dovranno pervenire in forma digitale (per le opere singole esclusivamente in formato doc / docx; per i libri editi in formato pdf) alla mail premiodipoesialarteinversi@gmail.com indicando come oggetto “XI Premio di Poesia “L’arte in versi”. In alternativa, l’invio può avvenire in formato cartaceo; in questo caso fa fede la data di spedizione. Il plico dovrà essere inoltrato a:

XI Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”

c/o Associazione Culturale Euterpe

Casella Postale 375

Ufficio Postale Jesi Centro

60035 – Jesi (AN)

NOTA BENE:

Qualora le spedizioni NON vengano effettuate con Poste Italiane ma con Corrieri o altri sistemi postali, dal momento che questi non consegnano presso l’Ufficio, si chiede di scrivere alla mail del Premio per manifestare questa volontà e verrà fornito un indirizzo alternativo dove effettuare la spedizione.

Art. 10 – Elaborati

Le opere a concorso non verranno riconsegnate. Per quanto concerne le sezioni G (Libro edito di poesia) e O (Libro edito di saggistica) le copie dei volumi partecipanti verranno donate ad alcune biblioteche del territorio nazionale. Una copia rimarrà nell’Archivio di Euterpe APS.

Art. 11 – Commissioni di Giuria

Le Commissioni di Giuria, differenziate per le varie sezioni, sono costituite da esponenti del mondo letterario e sono nominate all’uopo dal Consiglio Direttivo di Euterpe APS. Esse sono presiedute da Michela Zanarella e vedono la presenza di Stefano Baldinu, Fabia Binci, Lucia Cupertino, Valtero Curzi, Mario De Rosa, Graziella Enna, Zairo Ferrante, Rosa Elisa Giangoia, Fabio Grimaldi, Giuseppe Guidolin, Francesca Innocenzi, Antonio Maddamma, Simone Magli, Emanuele Marcuccio, Francesco Martillotto, Vincenzo Monfregola, Morena Oro, Rita Stanzione e Laura Vargiu.

Art. 12 – Premi

Per ciascuna sezione saranno assegnati i seguenti premi da podio:

1° Premio: targa, diploma, motivazione e tessera socio ordinario Euterpe APS anno 2023;

2° Premio: targa, diploma e motivazione;

3° Premio: targa, diploma e motivazione.

Ai primi vincitori assoluti delle sezioni A, B, C, D, E verrà offerto un contratto di pubblicazione gratuito per un volume di poesie da parte della casa editrice Ivvi Editore – Nuovi autori del Gruppo Solone s.r.l. i cui dettagli saranno contenuti nel contratto che verrà consegnato assieme al premio.

La Giuria attribuirà inoltre una serie di Premi speciali come di seguito indicato:

Il Premio Speciale del Presidente del Premio;

Il Premio Speciale del Presidente di Giuria;

Il Premio Speciale della Critica;

Il Premio Speciale “Trofeo Euterpe”;

Il Premio Speciale “Picus Poeticum” che verrà assegnato alla migliore poesia di autore marchigiano;

Il Premio Speciale ASAS (donato dall’Associazione Siciliana Arte e Scienza di Messina) che verrà assegnato alla migliore poesia in dialetto siciliano;

Il Premio Speciale “Peppe Sozu” (donato dalla Consulta Giovanile di Bonorva – SS) che verrà assegnato alla migliore poesia in una minoranza linguistica;

Il Premio Speciale “L’oceano nell’anima” (donato dall’Associazione L’Oceano nell’anima di Bari) che verrà assegnato alla migliore poesia “sui sentieri emozionali”;

Il Premio Speciale “Donne e Poesia” (donato dal Movimento Internazionale “Donne e Poesia” di Bari) che verrà assegnato alla migliore poesia a tema la donna;

Il Premio Speciale “Le Ragunanze” (donato dall’Associazione Le Ragunanze di Roma) che verrà assegnato alla migliore poesia a tema la natura;

Il Premio Speciale “Il Faro” (donato dall’Associazione Il Faro di Cologna Spiaggia – TE) che verrà assegnato alla migliore poesia a tema il mare;

Il Premio Speciale “Africa Solidarietà” (donato dall’Associazione Africa Solidarietà Onlus di Arcore – MB) che verrà assegnato alla migliore poesia a tema la solidarietà;

Il Premio Speciale “Cerignola città d’arte” (donato dal Club per l’Unesco di Cerignola – FG) che verrà assegnato alla migliore poesia a tema la bellezza dei nostri luoghi;

Il Premio Speciale “Miglior Giovane Poeta” che verrà assegnato alla migliore poesia di un partecipante minorenne;

Il Premio Speciale “Vittoriano Esposito” (donato dal Centro Culturale “Vittoriano Esposito” di Avezzano – AQ) che verrà assegnato alla migliore opera di critica letteraria.

Nel caso in cui non sarà pervenuta una quantità di testi numericamente congrua o qualitativamente significativa per una sezione, l’organizzazione, a sua unica discrezione, si riserva di non attribuire determinati premi.

Tutte le opere premiate verranno pubblicate nell’antologia del Premio, disponibile gratuitamente il giorno della premiazione.

Art. 13 – Premi speciali a personalità del mondo letterario

Fuori concorso verranno assegnati i Premi Speciali “Alla Memoria”, “Alla Cultura” e “Alla Carriera” a insigni poeti del nostro Paese. Non si accetteranno candidature in tal senso dal momento che tali decisioni verranno assunte con deliberazione del Consiglio Direttivo di Euterpe APS.

Art. 14 – Pubblicità e trasparenza

Per gli obblighi di pubblicità e trasparenza il verbale di Giuria verrà dato a conoscere nei primi mesi del 2023. A tutti i partecipanti verrà inviato a mezzo e-mail e verrà pubblicato sul sito ufficiale di Euterpe APS (www.associazioneeuterpe.com) e sulla relativa pagina Facebook, sui siti www.literary.it e www.concorsiletterari.it

Non si darà seguito a richieste in merito a posizionamenti e punteggi ottenuti, analisi estetico-valutative né a commenti critici sulle proprie opere presentate.

Art. 15 – Premiazione

La cerimonia di premiazione si terrà in provincia di Ancona entro giugno 2023. I vincitori sono tenuti a presenziare alla cerimonia per ritirare il premio. Qualora non possano intervenire hanno facoltà di inviare un delegato. In questo caso, la delega va annunciata a mezzo mail, all’attenzione del Presidente del Premio entro una settimana prima dalla cerimonia di premiazione all’indirizzo presidente.euterpe@gmail.com. Non sarà possibile delegare membri della Giuria e familiari diretti degli stessi. Un delegato non potrà avere più di due deleghe da altrettanti autori vincitori assenti. Non verranno considerate le deleghe annunciate in via informale a mezzo messaggistica privata di Social Networks né per via telefonica[5]. I premi non ritirati personalmente né per delega potranno essere spediti a domicilio (sul solo territorio nazionale) mediante Corriere TNT, previo pagamento delle relative spese di spedizione a carico dell’interessato. In nessuna maniera si spedirà in contrassegno.

Art. 16 – Diritto d’autore sul bando

La stesura del presente bando, nella forma e nei contenuti che lo compongono e che lo caratterizzano, è prodotto creativo dei soli organizzatori del concorso, deliberato nella forma presente dal Consiglio Direttivo di Euterpe APS. Sul testo, in quanto prodotto creativo di Euterpe APS, il diritto d’autore va difeso e tutelato. Eventuali forme documentate e palesi di plagio, in forma parziale o integrale dello stesso, su qualsiasi tipo di supporto, saranno oggetto di valutazione nelle sedi opportune.

Art. 17 – Privacy

Ai sensi del D.Lgs 196/2003 e del Regolamento Generale sulla protezione dei dati personali n°2016/679 (GDPR) il partecipante acconsente al trattamento, diffusione e utilizzazione dei dati personali da parte di Euterpe APS che li utilizzerà per i fini inerenti al concorso in oggetto e per tutte le iniziative culturali e letterarie organizzate dalla stessa.

Art. 18 – Ultime

Il presente bando di concorso consta di nr. 18 (DICIOTTO) articoli compreso il presente contenuti su nr. 11 (UNDICI) pagine compresa la presente.

La partecipazione al concorso implica l’accettazione tacita e incondizionata di tutti gli articoli che lo compongono.

Dott. Lorenzo SpurioPresidente del Premio/ Presidente Euterpe APS

Dott.ssa Michela ZanarellaPresidente di Giuria

Dott. Stefano ViganroliSegretario Euterpe APS

INFO:

Segreteria del Premio: premiodipoesialarteinversi@gmail.com

Sito: www.associazioneeuterpe.com – Mail: ass.culturale.euterpe@gmail.com

Tel. (+39) 327 5914963 (Anche Sms, WhatsApp e Telegram) Pagina Facebook del Premio


SCHEDA DI PARTECIPAZIONE

XI PREMIO NAZIONALE DI POESIA “L’ARTE IN VERSI” – Ediz. 2022/2023

La scheda si compone di nr. 2 pagine. È fondamentale che sia compilata in ogni spazio, pena l’esclusione.

Nome/Cognome _________________________________________________________________

Nato/a a ____________________________________________ il__________________________

Residente in via _________________________________________________________________

Città _____________________________ Cap ___________________Provincia______________

Tel. ______________________________________ E-mail _______________________________

Partecipo alla/e sezione/i:

□ A – Poesia in italiano 

□ B – Poesia in dialetto specificare dialetto: _________________________________________________)

□ C – Poesia in Lingua Straniera specificare lingua: _________________________________________)

□ D – Poesia religiosa

□ E – Poesia D’amore

□ F – Prosa poetica

□ G – Libro edito di poesia

□ H – Haiku

□ I – Videopoesia

□ L – Sperimentazioni poetiche e nuovi linguaggi

                        (    )  Corto Poesia [Teorizzazione A. Barracato / D. Matranga]

                        (    )  Dinanimismo [Teorizzazione Z. Ferrante]

                        (    )  Dittico poetico [Teorizzazione E. Marcuccio]

□ M – Critica Letteraria

□ N – Prefazione di Libro di Poesia

□ O – Libro edito di saggistica sulla Poesia

AVVERTENZE IMPORTANTI – Si deve indicare:

Per le sezioni A, B, C, D, E, F, H, L, M indicare il titolo delle opere, specificando vicino se sono EDITE o INEDITE e, nel caso di EDITE, dove sono precedentemente comparse.

Per le sezioni G, O specificare il titolo del libro, casa editrice e anno.

Per la sezione H essendo gli haiku privi di titolo, non dovrà essere indicato niente.

Per la sezione I specificare il titolo della videopoesia e di eventuali nomi di regista, musiche e voce recitante. Musiche, canzoni, brani usati non devono essere iscritti/tutelati dalla SIAE.

Per la sezione L barrare la relativa sottosezione o indicare, nello spazio bianco, a quale nuova tendenza, stile, avanguardia, genere ci si riferisce.

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Data_____________________________________ Firma ___________________________________

L’autore è iscritto/ tutelato dalla SIAE?                                Sì                  No I testi presentati al concorso sono depositati alla SIAE?      Sì                  No Se Sì indicare quali testi ______________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________  

 

DICHIARAZIONE PER I PARTECIPANTI DI TUTTE LE SEZIONI

□  Dichiaro che le opere non presentano in nessuna forma elementi che possano rimandare a una lettura, interpretazione, collegamento e/o richiamo a impostazioni ideologiche di tipo razziste, xenofobe, denigratorie, pornografiche, blasfeme, di offesa alla morale e al senso civico, d’incitamento all’odio o alla differenza e all’emarginazione, nonché di tipo politico, partitico o di ogni altra impostazione e fazione che possa richiamare un clima di violenza, lotta, incomprensione, intolleranza e insubordinazione.

□ Dichiaro che i testi presentati sono frutto del mio unico ingegno e che sono l’unico responsabile sugli stessi sollevando EUTERPE APS da qualsivoglia problematica o disputa possa sorgere.

□ Autorizzo EUTERPE APS a pubblicare in cartaceo i miei testi all’interno dell’opera antologica del Premio, qualora risultassi premiato, senza nulla avere a pretendere né ora né in futuro.

□ Autorizzo Euterpe APS di Jesi (AN) al trattamento dei miei dati personali ai sensi della disciplina generale di tutela della privacy (D.Lgs n. 196/2003 e Regolamento Europeo 2016/679 – GDPR) allo scopo del concorso in oggetto e per future iniziative culturali.

Data_____________________________________ Firma ___________________________________

DICHIARAZIONE DA COMPILARE

SOLO PER I PARTECIPANTI ALLA SEZIONE I – VIDEOPOESIA

□   Dichiaro, sotto la mia unica responsabilità, di non aver fatto uso di brani, musiche, canzoni, melodie iscritte/tutelate dalla SIAE nella mia video-poesia.

□   Dichiaro, sotto la mia unica responsabilità, di aver fatto uso, nell’elaborazione della video-poesia di immagini/video/suoni di mia proprietà o di dominio pubblico o, laddove abbia usufruito di materiali di terzi, di aver provveduto a richiedere relativa liberatoria degli autori per l’autorizzazione a usarli nell’elaborazione del video, sollevando l’Organizzazione da qualsiasi disputa possa nascere in merito all’attribuzione di paternità dei componenti della video-poesia.

Data_______________________________ Firma ___________________________________


[1] Per maggiori informazioni e approfondimenti consultare i materiali di seguito linkati:

Movimento Culturale Corto-Poesia-Italiana “Ipseità Dell’Io”Corto-poesia-italiana: ipseità dell’io

[2] Per maggiori informazioni e approfondimenti consultare i materiali di seguito linkati:

Manifesti del dinanimismoPrima ufficializzazione critica del dinanimismo

[3] Per maggiori informazioni e approfondimenti consultare i materiali di seguito linkati:

Progetto DipthychaRisonanze empatiche, l’esperienza del dittico poetico di E. Marcuccio

[4] Se la singola opera fa parte di una silloge, mini raccolta o raccolta che è risultata premiata con un premio da podio potrà essere inviata ma non dovrà avere il medesimo titolo della silloge, mini raccolta o raccolta premiata, pena l’esclusione.

[5] I vincitori dei Premi Speciali fuori concorso (“Alla Cultura”, “Alla Carriera” e gli eredi dei premi “Alla Memoria”), accettando il conferimento, si impegnano ad essere presenti fisicamente il giorno della premiazione. In caso di immotivata assenza, intempestiva comunicazione di assenza e d’impossibilità di invio di un delegato (che in questo caso non potrà essere scelto tra i premiati presenti alla cerimonia ma dovrà essere un familiare o amico stretto munito di opportuna delega), l’organizzazione potrà decidere, dietro deliberazione del Consiglio Direttivo, di far decadere il premio.

Guido Oldani, artefice della “rivoluzione copernicana” della poesia del XXI secolo

Di Lorenzo Spurio

Domenica 15 maggio 2022 a Senigallia, nota località balneare della riviera Adriatica, è andata in scena la cerimonia di premiazione della decima edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, ideato, fondato e presieduto dal sottoscritto e organizzato annualmente con l’Associazione Culturale Euterpe di Jesi. Come avvenuto nelle edizioni precedenti sono stati consegnati alcuni premi speciali fuori concorso – frutto della proposta del sottoscritto e della deliberazione del Consiglio Direttivo di Euterpe APS – tra cui il Premio Speciale alla carriera al noto poeta milanese Guido Oldani, fondatore del Realismo Terminale.

Guido Oldani (Melegnano, 1947) ha conseguito una maturità tecnica. Maestri della sua adolescenza sono stati, tra gli altri, il critico letterario Giovanni Cesari e il violoncellista-pittore Gianni Zuccaro, autore di diverse vetrate della cattedrale di San Paolo del Brasile. Nel 1966 s’iscrive alla Facoltà di Medicina, concentrandosi nello studio dell’anatomia umana normale microscopica, con esiti brillanti di ricerca, che gli varranno pubblicazioni nella rivista scientifica «Acta Anatomica», fino al 1984. In contemporanea si occupa di psicodiagnostica, impadronendosi della metodica di Rorschach. Importante, in quel periodo, è la frequentazione dei poeti Luciano Erba, Antonio Porta, Alda Merini e Giovanni Raboni, il quale scriverà la prefazione alla sua prima opera poetica, Stilnostro (Cens, 1985). Oldani è immenso a trecentosessanta gradi nell’arte (come si leggerà a continuazione) e di quel periodo è anche l’amicizia con gli scultori svedesi Gert Marcus e Françoise Ribeyrolles.

Nel 1987 prende parte al Festival internazionale MilanoPoesia, dove porta il senso della sua raccolta, che consiste nel togliere la realtà dal tempo, mediante l’uso di gerundi, participi passati e ablativi. Prende subito a differenziarsi rispetto ai poeti circostanti. L’espressione di questo suo disagio lo indirizzerà al Seminario Internazionale degli Artisti, presso la Fondazione Vardö di Stoccolma. Alla Columbia University di New York stringe amicizia con il poeta americano Allen Mandelbaum, italianista traduttore della Divina Commedia in lingua inglese.

La svolta nella poesia si ha con la partecipazione al Convegno di Losanna, “Varcar frontiere”, nel 2000. L’anno dopo esce la sua seconda raccolta, Sapone (rivista «Kamen», 2001) La sua collaborazione a case editrici e quotidiani vari (tra i quali «Il sole24ore», «Avvenire», «Affaritaliani» on line, «Il Cittadino», al periodico «Luoghi dell’Infinito») è continuativa e importante e non verrà mai meno negli anni successivi.

Segue la pubblicazione di La betoniera (LietoColle, 2005), che sarà tradotta in diverse lingue, fra le quali l’arabo, a cura del poeta libanese Fuad Rifka. Gli viene affidata la direzione di una collana dall’editore Mursia dove nel 2010 uscirà la teorizzazione poetica del nuovo genere di cui è padre indiscusso, Il Realismo Terminale, che fissa in maniera compiuta il canone della sua poetica.

Le tesi avanzate in questo pamphlet richiamano immediatamente l’attenzione, oltre che di poeti e critici letterari, di medici, matematici, geografi, urbanisti, filosofi, antropologi, pedagogisti, e psicanalisti, che ne faranno oggetto di discussione in occasione di convegni e tavole rotonde. Si apre così, per Oldani, un decennio di frenetica e appassionata divulgazione. I princìpi del RT (acronimo che useremo d’ora in poi per riferirci al Realismo Terminale) entrano anche nelle scuole e nelle università. Intorno alla sua persona si forma con slancio e grande convinzione un cospicuo sodalizio di persone, poeti e artisti di varia natura, che nel 2014 al Salone del Libro di Torino con la presentazione del “manifesto breve” A testa in giù, si costituirà ufficialmente in movimento. Numerosissime le iniziative a cui partecipa, incontri, convegni, recital e altro ancora.

Seguono altre pubblicazioni: La guancia sull’asfalto (2018), in cui sprigiona esemplarmente, con felice e vulcanica creatività, tutte le potenzialità della “similitudine rovesciata”, una delle sue più avvincenti (se non ardite) creazioni da cui diparte l’idea stessa del Manifesto. Nel 2020, a dieci anni dal suo Manifesto, indirizza una “lettera aperta”, dal titolo Dopo l’Occidente, a quanti hanno accolto il suo “appello”, per fare un bilancio del lavoro fin qui compiuto e soprattutto per aprire ulteriori prospettive di sviluppo.

Nel corso della cerimonia di premiazione a Senigallia, Oldani è intervenuto con un suo contributo spontaneo che ha riscosso ampio interesse nel pubblico. Accompagnato da Annachiara Marangoni, amica e collaboratrice all’interno delle attività del RT, Oldani ha trovato in sala ad applaudirlo anche la poetessa Tania Di Malta, fervente seguace del RT e autrice, tra gli altri volumi, di una recente antologia dal titolo Il gommone forato. La poesia civile del Realismo Terminale (puntoacapo, 2022).

Prima di invitarlo sul palco a parlarci del suo impegno nella letteratura e dei motivi trainanti che lo hanno condotto alla teorizzazione del RT, ho dato lettura in forma sintetica, della motivazione critica da me stilata quale argomentazione per l’attribuzione del Premio alla Carriera. Essa è stata pubblicata nell’opera antologica del Premio (volume non in commercio) assieme alla raccolta di inediti di Oldani dal titolo Tegole dalla quale mi piace estrarre la poesia “Aggiornamenti climatici” che così recita: “solo un farlocco può pensare ancora / che sia successo niente dal duemila / e spalma il novecento in tiritera. / adesso sono uguali i continenti, / fotocopie dell’africa che bolle / o meglio cinque pentole sul fuoco / e l’estate è un gran forno di sterminio; / nelle città, oppure sulle spiagge / non è più tempo questo di cremine / e l’aria è bianca come l’alluminio”.

Propongo il testo della motivazioni integrale a continuazione perché permette di avvicinarsi ancor meglio alla genialità e insieme alla prodezza di Oldani nella fondazione del movimento del RT.

Nel 2010 Guido Oldani pubblicava il Manifesto del Realismo Terminale che, nel giro di poco tempo, veniva tradotto in varie lingue, diffuso sulla stampa, dato a conoscere negli ambienti culturali di varie zone d’Italia, riscuotendo subito una grande attenzione. Oggi, a distanza di anni, possiamo sostenere che l’intervento di Oldani con il Manifesto, non tanto programmatico ma ideologico, agli albori del XXI Secolo ha rappresentato senz’altro una picconata ai sistemi sempre più granitici e solipsistici di una cultura disattenta al contesto in cui abita.

A partire da quella data, infatti, è nata una fluente teorizzazione e produzione critica e antologica tesa a indagare le peculiarità e i punti di forza di questa rivoluzione antropologica. I contributi del docente Giuseppe Langella e di Elena Salibra, in particolare, sono stati molto apprezzati e ritenuti, assieme al Manifesto d’apertura della nuova stagione di riflessione, fonti di prim’ordine irrinunciabili per tutti coloro che nel tempo hanno inteso avvicinarsi e meglio concepire l’idea capostipite e il movimento che ne è nato.

Il RT parte dall’assunto di un grande ribaltamento tra soggetti e predicati e vede l’uomo sostituito dal mondo degli oggetti che, nella società consumistica in cui viviamo, hanno rimpiazzato ogni parvenza di naturalità. Attorno alla geniale e indovinata definizione di similitudine rovesciata si snoda la poetica terminale, si pensi ad alcuni versi quali “un cielo bianco come il lardo” (che dà il titolo a una celebre opera di Oldani); “il cielo è carta igienica già usata”, “ha la forma del manico di secchio,/ l’arcobaleno” ; “sembrano le piante chiodi storti” , “il vento come ruspa scavatrice”, “i pioppi spogli sono delle forche”  e così via in un repertorio vastissimo di momenti in cui la natura è presentata dissimulata, cementificata, con sembianze e forme di arnesi, strutture portanti, elementi rigidi. Si pensi alle tante poesie che parlano di calce, cavalcavia, grattacieli, cantieri, betoniere e tanto altro ancora. Prevalgono, alle spese dell’emozionalismo, della spiritualità e dello scavo psicologico, la ruvida concretezza, il mondo della materia, l’accumulo e il pattume, l’asfalto e i gas tossici, la materialità possente e autoreferenziale, gli ambiti scatologici dell’uomo, il patologico e il virale, l’utilità dell’essere umano non in quanto ad abilità e conoscenze intellettive ma in relazione al suo punto di raccordo, quale ingranaggio mediano, nella catena di montaggio.

Oldani con la sua operazione che egli stesso ha definito come una sorta di “incidente mentale” ha evidenziato, meglio di nessun altro, il preoccupante e inarrestabile processo di disumanizzazione dell’uomo, lo svuotamento emotivo delle persone, il loro divenire merci indistinguibili, utili solo in quanto alla loro pratica funzionalità. In questa esplicitazione cruda e incontrovertibile della “dittatura degli oggetti” ha fatto emergere il caos e la disperazione di un’età, la disillusione e lo stravolgimento dettato dall’accumulo di persone (lui parla di pandemia abitativa), spesso definito anche come accatastamento non mancando di adoperare una giusta dose d’ironia che s’unisce spesso a una certa crudeltà d’immagini. Non perché sia un sadico ma perché il mondo è recidivamente cattivo.

La cronaca urlante di guerre, violenze, atti di degenerazione urbana fa da sfondo, insieme al dramma molto sentito per le sciagure migranti, a molte liriche tanto in Oldani quanto nei realisti terminali suoi seguaci.

La natura, come saremmo portati a concepirla, è presente nelle forme deviate dettate dall’azione antropica distruttiva dell’uomo. È una natura fatta di cemento, calcestruzzo, lamine di metallo, vetri e altri elementi inerti, freddi, privi di loquela. L’identificazione con il mondo oggettuale fa sì che l’uomo risulti disperatamente ingabbiato in categorizzazioni, stereotipi e automatismi che lo conducono a un procedimento di cosificazione.

Questa meccanicizzazione e oggettivizzazione continue sono la causa e la dannazione dell’uomo contemporaneo che, pur vivendo in una società plurale, allargata e densamente abitata come la metropoli, risulta essere solo, indifferente, asociale, completamente staccato dal contesto, come una piccola sfera d’acciaio in un più ampio ingranaggio: necessaria per funzionare ma inabile a emozionarsi. Che il Male si annidi proprio nella sciatteria, in forme di chiaro egoismo e nella frenetica attenzione al guadagno in questo clima virtuale, difficile come un campo minato, è evidente da considerazioni amare e grottesche al contempo come quando in una poesia annota “i poliziotti arrestano i più buoni”.

Auditorium San Rocco, SENIGALLIA (Ancona), 15 maggio 2022 – Un momento della premiazione del Premio “L’arte in versi” con la consegna del Premio alla Carriera a Guido Oldani. Da sinistra: Stefano Vignaroli (Segretario Euterpe APS), Michela Zanarella (Presidente di Giuria), Guido Oldani e Lorenzo Spurio (Presidente del Premio; Presidente Euterpe APS)

La poesia del RT (“terminale è la distanza abissale e incolmabile tra uomini e oggetti” sostiene il fondatore, ma essa è terminale anche perché ultima, disperata, tendente a un oltre dopo la fine che è prossima eppure non individuabile), definita d’avanguardia in un primo momento, divenuta poi fertile movimento e ora vasto e ineliminabile repertorio d’immagini crude e spietate che ci parlano senza superfetazioni del nostro presente, ha la forma di una denuncia perentoria dei nostri tempi, delle metropoli accatastate, della cronaca luttuosa, delle azioni malevoli e irreversibili dell’uomo, fatta a partire dall’idea di una degenerazione preoccupante, inarrestabile, divenuta mera circostanza consuetudinale: “il sangue è l’olio che condisce / il pasto umano per i terrorismi / in un menù che è quasi abituale” .

In questa “apoteosi del cemento” in cui siamo diluiti nelle “metropoli bestiali” tutto, compreso l’invisibile, assume una dimensione plastica: “le nuvole sono in cemento / abusive, perciò in continua fuga” e l’uomo non è neppure più pedina, pupazzo o manichino, macchina di produzione, ma oggetto, merce e, pertanto, oggetto di vendita, scambio, subordinato alle logiche di acquisizione, permuta, cessione, espropriazione. Privato della dimensione soggettiva, del sentimento solidale verso l’altro, dell’esigenza di condivisione e della coralità che ne farebbe parte attiva nella comunità, pietrificato nel narcisismo patologico e nel disturbo ossessivo-compulsivo dell’accumulo, l’uomo è oggi, nella poesia di Oldani, una presenza imprecisa, innocua, assoggettata alla materia, e mai indispensabile: “ci sono tante salme in obitorio / come accade nel centro commerciale / per molti elementi surgelati”.

Per la grande innovazione apportata in campo letterario e non solo con la teorizzazione e applicazione in campo poetico del RT, una sorta di “rivoluzione copernicana” dei nostri tempi che ha assunto la forma di un vero shock esperienziale dando vita a intermittenze di luci e divagazioni critiche e puntuali sullo stato dell’uomo nella contemporaneità, l’organizzazione del Premio ha deciso di attribuirgli il Premio Speciale “Alla Carriera”.

Come ricordato anche nella nota biografica presente nell’antologia, Oldani si interessa da sempre non solo di poesia. Un rapporto particolare che ha sempre avuto è quello con gli artisti visuali. Già nel 1989, avendo conosciuto e frequentato i Nuovi Ordinatori tedeschi, ha curato mostra e catalogo di uno di essi, il pittore Klaus Karl Mehrkens. Nel 1997 ha allestito la mostra postuma del pittore Roland Ettner, già membro della Bauhaus. Nel 2000 ha fatto collocare una grande sfera dello scultore Gert Marcus presso il fiume Po, come punto della latitudine per la pace mondiale. Dal 2008 al 2011, inoltre, è stato membro del Consiglio direttivo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano.

Per il teatro ha curato una riduzione e regia dell’opera a quattro mani di Carlo Porta e Tommaso Grossi, Giovanni Maria Visconti, duca di Milano. Al festival internazionale di Firenze è stata presentata un’opera sulla sua poesia, Millennio terzo, nostra meraviglia, a cura di Gilberto Colla, con musiche di Thomas Chinnery.

Tra i vari riconoscimenti attribuitigli si ricordano la nomina a membro dell’Accademia Internazionale «Le Muse» di Firenze (2006), il Premio alla carriera “Città di Acqui Terme” (2010), il Premio “National Talent Gold” della Fondazione Zanetto di Brescia (2012), il Premio “FestivalArt” di Spoleto (2013) e l’“International PoetryAward 1573” di Luzhou, in Cina (2019) al quale ora va ad aggiungersi il Premio alla carriera “L’arte in versi” di Euterpe di Jesi (2022).

LORENZO SPURIO


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Ricordo del poeta toscano Veniero Scarselli (1931-2015). Nelle Marche un riconoscimento alla memoria

Di Lorenzo Spurio

Domenica 15 maggio 2022 presso l’Auditorium San Rocco a Senigallia (AN) l’organizzazione del X Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, organizzato da Euterpe APS e presieduto dal sottoscritto, ha conferito alla memoria del poeta toscano Veniero Scarselli (1931-2015) un riconoscimento speciale alla memoria che è stato consegnato alla figlia Teresa Scarselli.

Veniero Scarselli è stato docente di Fisiologia, poeta e scrittore. Per sua scelta ha vissuto per lo più appartato in felice comunione con l’Appennino toscano in compagnia di libri e dell’amata moglie Gemma. Studioso eclettico e saggistica raffinato, ha fatto interloquire scienza e poesia, tecnica e letteratura, ponendosi domande fuori da ogni possibile schematismo. Il suo itinerario ha attraversato i campi dell’estetica e dell’etica con l’attualizzazione di problematiche d’interesse collettivo non disdegnando l’auscultazione dell’interiorità e lo scandaglio ontologico, la perlustrazione convinta e reiterata attorno ai dilemmi esistenziali, alle aporie, alle realtà necessitanti un’interrogazione.

Un momento della cerimonia di premiazione. Da sx: Michela Zanarella (Presidente di Giuria), Teresa Scarselli (figlia di Veniero Scarselli) e Lorenzo Spurio (Presidente Euterpe APS e Presidente del Premio)

Elegante chiosatore del testo, critico dalla lama esatta e puntuale, Scarselli si è occupato di varie tematiche mai dimenticando la centralità della poesia, delle sue forme e messaggi, dei codici linguistici, dello stile, finanche della metrica e ogni aspetto relativo al rapporto io-verso, autore-poesia. La riflessione sulla poetica, il tentativo d’interpellare il meccanismo insito nella creatività dell’uomo, nella sua arditezza e inesauribilità d’investigazione, sono alla base della sua indomita riflessione, del suo studio meticoloso, reiterato e avvincente, di una perlustrazione convinta e affannata attorno al conoscere. L’opera di Scarselli è profondamente dotta, frutto di studio e convinzioni radicate, prodotto di letture particolari, di richiami a una intelligentia colta ed è piacevole, nell’approfondimento dei versi, andare a indagare plausibili richiami e camei che l’autore ha inteso rendere fruibili o, per lo meno, praticabili.

Numerose le opere poetiche pubblicate: Isole e vele (1988), Pavana per una madre defunta. Appunti per una storia naturale della morte (1990), Torbidi amorosi labirinti (1991), Priaposodomomachia. Storia lussuriosa del Cavaliere e la Donzella (1992), Eretiche grida. Antico manoscritto di eremita rinvenuto in una grotta del Monte Athos (1993), Piangono ancora come bambini (1994), Straordinario accaduto a un ordinario collezionista di orologi (1995), Fuga da Itaca (1997), Pianto di Ulisse (1998), Il Palazzo del Grande Tritacarne (1998), Ballata del vecchio capitano (2002), Il lazzaretto di Dio (2004), Diletta Sposa (2006), Genesis (2008), Mille millenni d’Amore (2008), Trionfo delle anime artificiali (2009), La suprema Macchina Elettrostatica (2010), Il mio pensiero poetante (2011), Ascesa all’Ombelico di Dio (2012), L’Universo parallelo degli Acquatici (2013), Vera storia del Vascello fantasma (2015).

Il poeta Veniero Scarselli

Pure non va dimenticata la componente saggistica di Scarselli, aspetto inesauribile e peculiare della sua intera produzione letteraria. Ce ne rendiamo conto da una serie di articoli, interventi critici, interviste più o meno possibili, arditezze stravaganti, riflessioni curiose capaci di suggestionare il lettore ravvisabili in una grande messe di scritti critici e divulgativi apparsi prevalentemente su riviste di settore tra le quali figurano «Pomezia Notizie», «Sìlarus», «Punto di vista», «Nuova Tribuna Letteraria», «Vernice», «La Procellaria», «Talento» e «La Vallisa». In volume, per la saggistica, pubblicò Conservazione dell’amore coniugale (2008), Il mio pensiero poetante (2011), Indagine molecolare sul Bello (2011) e Diafonie poetiche a contrasto (2011).

Hanno scritto sulla sua opera e sulla sua ampia e versatile attività letteraria, tra gli altri, Giorgio Barberi Squarotti, Domenico Cara, Silvano Demarchi, Ninnj Di Stefano Busà, Luigi Fontanella, Emerico Giachery, Sandro Gros-Pietro, Alfio Inserra, Stefano Lanuzza, Gianfranco Lauretano, Maria Grazia Lenisa, Franco Manescalchi, Walter Mauro, Carmelo Mezzasalma, Rossano Onano, Davide Rondoni, Mario Sansone, Antonio Spagnuolo, Stefano Valentini, Anna Ventura, Vittorio Vettori, Esposito Vittoriano, Lucio Zaniboni e Lucio Zinna.

Nel corso degli anni l’interesse all’opera letteraria di Scarselli è stata ben posta in risalto da una serie di recensioni, saggi e approfondimenti tanto su rivista che in volume che molti saggisti e studiosi hanno voluto dedicare alla sua opere. Tra questi vanno senz’altro citati gli studi monografici Un’epica moderna dell’interiorità (1993) a cura di Nicola Amabile; L’equivoco di Edipo nella trilogia di V.S. (1994) a cura di Rossano Onano; La riflessione poetica di V.S. (1997) di Vittoriano Esposito; Oltre le colonne d’Ercole (1998) a cura di Gianna Sallustio; Le inconciliabili istanze del desiderio nella poesia di V.S. (1999) di Rossano Onano; Figura umana e poetica di V.S., (2004) di Federico Batini e Nostalgia del Dio-Madre nella poesia di V.S. (2012) a cura di Daniela Monreale.

Importantissima e irrefrenabile l’attività di divulgazione dell’opera di Scarselli effettuata dalla moglie, la signora Gemma Menigatti Scarselli (scomparsa nel 2018) che strenuamente ha inteso far conoscere l’ampia opera letteraria del marito in vari contesti culturali tra cui quelli di alcuni dei più rappresentativi premi letterari del nostro Paese. Riconoscimenti postumi all’opera di Veniero Scarselli sono stati conferiti dai Premi “Parole e Poesia” di Formigine (MO), “Argentario” di Monte Argentario (GR), “Medusa Aurea” di Roma, “La Rosa d’Oro” di Torre Alfina (VT), “Pegasus” di Cattolica (RN), “Thesaurus” di Matera, “Casentino” di Poppi (AR), “Mino De Blasio” di S. Marco dei Cavoti (BN), solo per citare i maggiori. All’interno del prestigioso Premio Letterario Casentino la sezione dedicata alla saggistica inedita è stata intitolata proprio nel nome di Veniero Scarselli. Ad essi si aggiunge ora anche il Premio alla Memoria de “L’arte in versi” di Euterpe di Jesi (AN).

Durante la premiazione de “L’arte in versi” a Senigallia è stata diffusa anche l’opera antologica del concorso (volume non in commercio) contenente le opere di tutti i premiati a vario titolo nella decima edizione con particolare attenzione anche ai premi speciali fuori concorso. Scarselli è presente con una dettagliata biografia artistica, una scelta di sue opere poetiche estratte dai libri Isole e Vele (Forum/Quinta Generazione, 1997; I edizione 1988), Eretiche Grida (Nuova Compagnia Editrice, 1993), Diletta sposa – Poemetto in diciassette lasse ispirato al Libro Tibetano dei Morti (Montedit, 2006) e alcuni inediti estratti da Diario 1961-1963. Completa il nutrito omaggio la motivazione di conferimento del Premio – stilata dal sottoscritto e letta durante l’evento – che riporto per intero a continuazione.

Un altro scatto della cerimonia di premiazione. Il banco della presidenza. Da sx: Stefano Vignaroli (Segretario Euterpe APS), Michela Zanarella (Presidente di Giuria) e Lorenzo Spurio (Presidente Euterpe APS e Presidente del Premio)

L’opera letteraria del poeta e scrittore Veniero Scarselli meriterebbe una maggiore conoscenza e diffusione. Nel tempo, oltre a un vasto numero di pubblicazioni in volume dove palesemente prediligeva la forma del poemetto, collaborò a numerose riviste letterarie con suoi contributi critici, articoli, riflessioni sulla poesia e sullo stato dell’arte. Le sue vedute, pur ampie e dettagliate nel riferirsi agli argomenti che, di volta in volta, andava affrontando, non mancavano di far intravedere una mente salda, un ragionamento frenetico, una grande robustezza di ideali. A tutto questo si associava un piglio a volte volutamente polemico, teso non tanto a puntare il dito ma a sviscerare aspetti poco chiari di un mondo sommerso, poco studiato, attinente alla cultura contemporanea, ai suoi meccanismi, all’incapacità di definizione univoca di intellettuale. Scarselli era un fisico, ma si è rivelato anche un pregevole letterato al punto tale che, anche dopo la sua morte e grazie allo strenuo impegno dell’amata moglie Gemma, ha riscosso numerosi tributi, premi speciali a lui dedicati tra cui l’intitolazione a suo nome della sezione di Saggistica inedita all’interno del prestigioso Premio Letterario Casentino che annualmente si celebra a Poppi (Arezzo). Alla domanda che tempo fa gli veniva fatta su cosa è la poesia Scarselli rispondeva, perentorio e serafico come sua abitudine, “Un potente mezzo di riflessione su tutti i temi esistenziali che assillano il nostro tempo” chiarendo, da subito, che per lui la poesia non era né divertissement né qualcosa di scevro dall’esigenza di un impegno concreto dell’uomo sulla Terra. Dalle sperimentazioni e dalle documentazioni di branca scientifica – rimarchiamo che Scarselli fu un biologo ricercatore – alla consacrazione come letterato contemporaneo. Forse un po’ appartato e nell’angolo – come da alcuni osservato – senz’altro non per mancanza di merito e di valori ma per una sua connaturata scelta, come il buen ritiro degli ultimi anni nella proprietà di Pratovecchio Stia. Scarselli ha evidenziato con la sua penna sagace e puntuale, non timorosa di considerazioni un tempo anche azzardate, non sia stato altro che uno dei mezzi preferiti per l’avvicinamento e l’auscultazione del mondo. In questa ricerca ha sperimentato come la canonica forma poetica risultava spesso limitativa, una vera e propria gabbia, tanta era l’esigenza di spaziare, argomentare, condurre – sempre sull’andatura versificatoria – viaggi che necessitavano respiro, un percorso ben più ampio. Ecco che, come ricordava a Domenico Defelice nel 2005 in una nota intervista apparsa su «Pomezia Notizie» che “l’esplorazione mal si adattava alla poesia: solo il poema mi permetteva di sviscerare un tema in tutti i risvolti con una serie coerente e omogenea di pensieri”. E ciò è tanto più vero e palese se ci s’immerge nella lettura di alcune sue opere, quali l’avvincente Vera storia del vascello fantasma (2015) con echi del romantico Samuel Taylor Coleridge. Scarselli ha fatto di più, spingendosi oltre senza infingimenti convinto che la poesia potesse ricorrere nel pensatore non solo per veicolare messaggi edenici, di piena concordia e di benessere, quanto affrontare pure le zone di margine, varcare il buio del mistero, finanche dell’osceno (come lui stesso ebbe a dire) senza il peso di facili e fin troppo bigotte recriminazioni. Decadente, pessimista, nichilista, ermetico, cupo, introspettivo, sovversivo, criptico, enigmatico, sono solo alcune delle sfaccettature che la critica su Scarselli ha inteso rimarcare dimostrando ogni volta la limitatezza del giudizio, la poca conoscenza della vastità dell’intellettuale che oggi premiamo. Nel “Manifesto per la rinascita di una poesia di valore etico” così scrisse e ci piace ricordarlo: “Qualsiasi genere, storia, argomento, anche apparentemente banale o perfino quello ritenuto indegno dai benpensanti, ma che non sia fine a se stesso bensì punto di partenza per una considerazione esistenziale o morale, può essere motivo di “riflessione poetica”. Forse questa nuova poesia si potrebbe chiamare “di pensiero” […] La poesia non può e non deve essere un trastullo per chi non sa cos’altro fare, o il mezzo per sentirsi “qualcuno”. Sì, anche a costo di apparire ridicolo sostengo che la poesia dev’essere una specie di missione”.

L’importante iniziativa di attribuzione del Premio Speciale alla Memoria a Veniero Scarselli ha visto l’adesione morale, nei termini dei patrocini degli enti amministrativi della sua zona di appartenenza del Comune di Firenze, della Città di Firenze e della Provincia di Arezzo.

LORENZO SPURIO


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Elisa Roselli discute una tesi su “Il giardino segreto” di Frances Hodgson Burnett

Lo scorso 17 maggio a Roma, presso l’Università “Guglielmo Marconi”, è stata discussa una tesi di laurea, a firma di Elisa Roselli, interamente dedicata alla celebre opera letteraria (con numerosi sviluppi anche nella cinematografia) Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett dal titolo “Quando la realtà si fa “magia”: Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett”. Ringrazio la studiosa per aver voluto citare più volte, nel corso della sua dissertazione e in bibliografia, il mio libro La metafora del giardino in letteratura (Faligi, Aosta, 2011, scritto insieme a M. Acciai) che affronta lo studio di un vasto repertorio di giardini nella letteratura italiana e straniera, compreso quello della celebre opera della Burnett. Mi complimento con lei per il grande risultato ottenuto in sede di discussione.