XI Premio Naz.le di Poesia “L’arte in versi”: il verbale di Giuria

VERBALE DI GIURIA

L’undicesima edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, bandita nel mese di maggio 2022 e con scadenza di partecipazione fissata al 31/12/2022 ha visto l’ottenimento dei patrocini morali dei seguenti enti istituzionali: Regione Marche, Assemblea Legislativa della Regione Marche, Provincia di Ancona, Comuni di Ancona, Jesi e Senigallia, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. Finanche – in relazione all’assegnazione di alcuni Premi Speciali (fuori concorso) – sono stati ottenuti i Patrocini Morali della Regione Veneto, delle Provincie di Verona, Lecce e Modena e del Dipartimento di Culture e Civiltà dell’Università di Verona.

L’organizzazione del Premio, in sinergia e mutua collaborazione con alcune associazioni culturali che perseguono finalità comuni, ha deciso di attribuire alcuni premi speciali che vengono offerti dai seguenti enti: Movimento Internazionale “Donne e Poesia” di Bari, Centro Culturale “Vittoriano Esposito” di Avezzano (AQ), Consulta Giovanile di Bonorva (SS), Associazione di Promozione Sociale “Le Ragunanze” di Roma, Associazione Siciliana Arte e Scienza (ASAS) di Messina, Associazione Culturale “L’Oceano nell’anima” di Bari, Associazione Culturale “Il Faro” di Cologna Spiaggia (TE), Associazione Culturale “Africa Solidarietà” Onlus di Arcore (MB), Club per l’Unesco di Cerignola (FG).

Ha collaborato esternamente provvedendo a riconoscere alcuni contratti editoriali a opere ritenute meritevoli la casa editrice Ivvi Editore – Nuovi autori del Gruppo Solone s.r.l. di Battipaglia (SA).

Hanno patrocinato questa edizione del Premio anche i seguenti enti culturali: Centro Studi “Sara Valesio” di Bologna, Wikipoesia, Quotidiano online «Il Graffio».

Le Commissioni di Giuria, differenziate per le varie sezioni a concorso, erano costituite da poeti, scrittori, critici letterari, giornalisti, promotori culturali (in ordine alfabetico): Stefano Baldinu, Fabia Binci, Lucia Cupertino, Valtero Curzi, Mario De Rosa, Graziella Enna, Zairo Ferrante, Rosa Elisa Giangoia, Fabio Grimaldi, Giuseppe Guidolin, Francesca Innocenzi, Antonio Maddamma, Simone Magli, Emanuele Marcuccio, Francesco Martillotto, Vincenzo Monfregola, Morena Oro, Rita Stanzione, Laura Vargiu e sono state presiedute da Michela Zanarella.

Il Presidente del Premio, dott. Lorenzo Spurio, a conclusione delle operazioni di lettura, valutazione e vaglio da parte delle Commissioni di Giuria della XI edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi” indetto e organizzato da Euterpe APS di Jesi (AN), rende note le graduatorie per le varie sezioni.

Sono giunte alla segreteria del Premio 1.695 opere. Espletate le operazioni di segreteria, che ha provveduto all’eliminazione preventiva di tutti quei testi che, per le ragioni indicate nel bando di partecipazione, non erano conformi ai parametri richiesti (tot. 32), la partecipazione complessiva è stata di 1.663 opere.[1]

I parametri considerati dalle Commissioni di Giuria nel corso delle operazioni di lettura e valutazione sono stati:

  • Rispondenza di genere (congruità alla sezione);
  • Correttezza sintattico-grammaticale;
  • Forma espositiva e stile impiegato;
  • Intensità comunicativa (forza espressiva);
  • Originalità ed elaborazione;
  • Musicalità.

In relazione alla sezione G (Libro edito di poesia) i parametri valutativi sono stati:

I – Contenuto

  • Stile e linguaggio;
  • Originalità e creatività;
  • Varietà tematica;
  • Compattezza della silloge (stilistico-formale, concettuale);
  • Utilizzo di forme metriche, retoriche;
  • Musicalità e sonorità del verso;
  • Comprensibilità delle costruzioni poetiche;
  • Forza delle immagini;
  • Presa e suscettibilità sul lettore (criteri soggettivi);
  • Congruità delle versioni tradotte (dal dialetto o lingua straniera), se presenti

II – Veste grafica

  • Linea grafico-editoriale;
  • Qualità della carta/inchiostro;
  • Praticità del volume (dimensioni, peso, etc.);
  • Leggibilità/ Facilità di lettura (in termini visivi e non di ermeneusi);
  • Copertina;
  • Cura negli apparati esterni (quarta, alette, etc.)

III – Materiali aggiuntivi e altro

  • Presenza di testi critici d’accompagnamento (introduzione, prefazione, postfazione, nota di lettura) e autorevolezza degli autori terzi in questi testi;
  • Presenza di materiale iconografico: foto, pitture, disegni, fumetti, etc.;
  • Eventuale compresenza di comparti separati per narrativa o altro;
  • Congruità delle letture critiche d’accompagnamento;
  • Pertinenza del titolo;
  • Sintonia e legame tra i vari apparati della silloge;
  • Sintonia e legame tra i contenuti poetici e grafici.

Tenuto conto di tutte queste indicazioni, che costituiscono parte integrante del verbale di giuria, la graduatoria finale e definitiva dei vincitori è così stabilita:

SEZIONE A – POESIA IN ITALIANO

Premi da podio

1° Premio Assoluto – TIZIANA MONARI (A148) di Prato con l’opera “I passi nell’erba”.

2° Premio Assoluto – DAVIDE ROCCO COLACRAI (A187) di Terranuova Bracciolini (AR) con l’opera “Gli interrogativi che l’amore mi fa piangere / Bambino Gesù”.

3° Premio Assoluto – MARCO PEZZINI (A128) di San Giuliano Milanese (MI) con l’opera “Scrivi di me”.

Premi Speciali

Premio Speciale “Picus Poeticum” – Assegnato alla migliore poesia di un autore marchigianoSILVIA GELOSI (A741) di Sarnano (MC) con l’opera “Questo tempo”.

Premio Speciale “Donne e Poesia” – Donato dal Movimento Internazionale Donne e Poesia di Bari ORNELLA VALLINO (A643) di Pavone Canavese (TO) con l’opera “Ora, forse”.

Premio Speciale “Africa Solidarietà” – Donato dall’Associazione Africa Solidarietà Onlus di Arcore (MB) VITTORIO DI RUOCCO (A649) di Pontecagnano (SA) con l’opera “Il treno per l’inferno”.

Premio Speciale “Il Faro” – Donato dall’Associazione Il Faro di Cologna Spiaggia (TE) ANNALENA CIMINO (A062) di Anacapri (NA) con l’opera “L’angelo dalle ali dorate”.

Premio Speciale “L’Oceano nell’anima” – Donato dall’Associazione L’Oceano nell’anima di BariGRAZIA CASTIGLIONI (A663) di Cuneo con l’opera “Notturno ad Auschwitz”.

Menzioni d’Onore

FEDERICO AGNELLINI (A646) di Milano con l’opera “L’avversario”.

SANTINA ALBICINI (A535) di Fiorano Modenese (MO) con l’opera “Nel vento”.

MARCO DE CAMILLIS (A627) di Ortona (CH) con l’opera “Scarpata del San Marco”.

JONATHAN LAZZINI (A690) di Castelnuovo Magra (SP) con l’opera “lettera al prossimo me”.

ERIKA SIGNORATO (A653) di Treviso con l’opera “Sopra una stella alpina”.

ELISABETTA VATIELLI (A530) di Folignano (AP) con l’opera “Luce”.

* * *

SEZIONE B – POESIA IN DIALETTO

Premi da podio

1° Premio Assoluto – ALESSIO BAROFFIO (B041) di Rescaldina (MI) con l’opera “Senza teciu”.

2° Premio Assoluto – MICHELA RINAUDO LA MATTINA (B052)di Palermo con l’opera “D’unni eri”.

3° Premio Assoluto – ELENA MANEO (B038)di Mestre (VE) con l’opera “El fantoin de Irpin”.

Premi Speciali

Premio Speciale ASAS – Donato dall’Associazione Siciliana Arte e Scienza di Messina e assegnato alla migliore poesia in dialetto siciliano GIUSEPPE MODICA (B113)di Modica (RG) con l’opera “Ma’ patri ‘nun fumàva”.

Premio Speciale “Peppe Sozu” Donato dalla Consulta Giovanile di Bonorva (SS)– LIDIA BASAGLIA (B035)di Poggio Rusco (MN) con l’opera “La par ad védar”.

Menzioni d’Onore

ANTONIO BARRACATO (B020) di Cefalù (PA) con l’opera “’Nta facci d’un vecchiu”.

DIANA BRODOLONI (B119) di Porto Recanati (MC) con l’opera “Derìa noa”.

FRANCESCO GEMITO (B093) di Afragola (NA) con l’opera “Ammore mio carnale”.

ELVIO GRILLI (B104) di Fano (PU) con l’opera “Cum i curiàndul”.

MARTINO RICUPERO (B025) di Siderno (RC) con l’opera “A…passijata”.

* * *

SEZIONE C – POESIA IN LINGUA STRANIERA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – GIUSEPPE BERTON (C022) di Conegliano (TV) con l’opera “Brother”

2° Premio Assoluto – ANDREINA TRUSGNACH (C033) di San Leonardo (UD) con l’opera “Počitek liscja”.

3° Premio Assoluto – LUCIA LO BIANCO (C029) di Palermo con l’opera “Those clear Irish skies”.

Menzioni d’Onore

SIMONE CIGNI (C030) di Voghera (PV) con l’opera “Impréssions”.

PASQUALE D’AMORE (C011) di Fonte Nuova (RM) con l’opera “Passion”.

* * *

SEZIONE D – POESIA RELIGIOSA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – ROSITA MATERA (D050) di Cerignola (FG) con l’opera “Piccolezza. Notti di speranza”.

2° Premio Assoluto – ANTONIO AFFINITO (D119) di Ferentino (FR) con l’opera “Paradiso”.

3° Premio Ex Aequo – FIORENZA PEROTTO (D073) di Prato con l’opera “Kramatorsk”.

3° Premio Ex Aequo – ANTONELLA BRUGIATELLI (D023) di Senigallia (AN) con l’opera “Madre di Lourdes”.

Menzioni d’Onore

LUIGI DI NICOLANTONIO (D002) di Falconara Marittima (AN) con l’opera “Ave Maria”.

TINA FERRERI TIBERIO (D052) di San Ferdinando di Puglia (BAT) con l’opera “Domande su Dio”.

ANTONIO MARI (D008) di Napoli con l’opera “Trasfigurazione”.

* * *

SEZIONE E – POESIA D’AMORE

Premi da podio

1° Premio Assoluto – SILVIO STRANEO (E025) di Savona con l’opera “Le mie mani”.

2° Premio Assoluto – RACHELE ROMANO (E180) di Aversa (CE) con l’opera “La quiete dentro di noi”.

3° Premio Assoluto – ELISABETTA LIBERATORE (E067) di Pratola Peligna (AQ) con l’opera “Mia madre”.

Premi Speciali

Premio Speciale “Le Ragunanze” – Donato dall’Associazione Le Ragunanze di RomaFRANCO CASADEI (E100) di Cesena (FC) con l’opera “La lontananza”.

Premio Speciale “Cerignola Città d’Arte” – Donato dal Club per l’Unesco di Cerignola (FG)STEFANIA SIANI (E138) di Cava de’ Tirreni (SA) con l’opera “Il fuoco di uno spento tramonto”.

Menzioni d’Onore

FELICE DI BENGA (E036) di Roma con l’opera “E se”.

MARCO FAVALORO (E042) di Costarainera (IM) con l’opera “Nella moltitudine dei cieli”.

ALBERTO PEDRAZZINI (E236) di Luzzara (RE) con l’opera “Con mio figlio”.

CARLOTTA SEGONI (E130) di Montemurlo (PO) con l’opera “Ti ho scelta”.

MADDALENA STERPETTI (E207) di Viterbo con l’opera “La danza dell’anima”.

LUISA TRIMARCHI (E009) di Cremona con l’opera “L’amore – a piene mani”.

* * *

SEZIONE F – PROSA POETICA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – RITA GRECO (F015) di Mesagne (BR) con l’opera “Il dio della crepa”.

2° Premio Assoluto – GABRIELE ANDREANI (F003) di Pesaro con l’opera “Un triste clic”.

3° Premio Ex Aequo – RENZO MALTONI (F004) di Ravenna con l’opera “Ode al cardellino”.

3° Premio Ex Aequo – GIULIA VANNUCCHI (F013) di Viareggio (LU) con l’opera “Piove”.

* * *

SEZIONE G – LIBRO EDITO DI POESIA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – GABRIELLA CINTI (G001)di Jesi (AN) con il libro Prima, puntoacapo, Pasturana, 2022.

2° Premio Assoluto – LORETTA FUSCO (G045)di Pradamano (UD) con il libro La misura del tempo e dello spazio, VJ, Milano, 2022.

3° Premio Assoluto – EMANUELA DALLA LIBERA (G046) di Suvereto (LU) con il libro Infinito andare, Il Convivio, Castiglione di Sicilia, 2022.

Premi speciali

Premio Speciale del Presidente del Premio – MARGHERITA PARRELLI (G007) di Roma con il libro Incontro, La Vita Felice, Milano, 2022.

Premio Speciale della Critica – GIUSEPPE SETTANNI (G003) di Fano (PU) con il libro Affreschi strappati, Ensemble, Roma, 2022.

Premio Speciale “Trofeo Euterpe” – LUCIANA RAGGI (G059)di Roma con il libro La cruna della notte, Ensemble, Roma, 2022.

Menzioni d’onore

BARTOLOMEO BELLANOVA (G040)di Bologna con il libro Perdite, puntoacapo, Pasturana, 2022.

GIANCARMINE FIUME (G044) di Rovellasca (CO) con il libro Reliquario carnale, Fallone, Taranto, 2022.

ALESSANDRA PENNETTA (G022) di Cadoneghe (PD) con il libro Imeros, VJ, Milano, 2022.

LETIZIA POLINI (G065) di Bologna con il libro Macula, Ensemble, Roma, 2022.

* * *

SEZIONE H – HAIKU

Premio da podio

1° Premio Assoluto – PAOLA ERCOLE (H007) di Roma con lo haiku “cerchi nell’acqua- / al cadere di un fiore / sorge la luna”.

2° Premio Assoluto – ALBERTO BARONI (H017) di Viadana (MN) con lo haiku “inginocchiate / sul muro di una chiesa- / ombre al tramonto”.

3° Premio Assoluto – ALBERTO ANGELO TOMASINI (H026) di Besnate (VA) con lo haiku “vento d’oriente – / così lento il risveglio / di una camelia”.

Menzioni d’Onore

ANGELA CAVIGLIA (H118) di Arenzano (GE) con lo haiku“viole di campo / lacrime di profumo / sotto la falce”.

CASALI FANNÌ (H116) di Arenzano (GE) con lo haiku“la nonna inferma / coccola le bambole / -sorrisi vuoti”.

LOREDANA FALETTI (H059) di Aosta con lo haiku “Il ragno attende. / Nella tela un petalo / che il vento scuote”.

MARINA FILIPUTTI (H021) di Thiene (VI) con lo haiku “Solo un barbone / coperto di cartone / conta le stelle”.

MARIA TERESA PIRAS (H073) di Serrenti (SU) con lo haiku “alba d’ottobre – / una stella riflessa / sulla rugiada”.

* * *

SEZIONE I – VIDEOPOESIA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – VALERIA D’AMICO (I031) di Foggia con l’opera “Mi siedo accanto”.

2° Premio Assoluto – GIANLUCA REGONDI (I007) di Bovisio Masciago (MB) con l’opera “Stagioni di pane”.

3° Premio Assoluto – SARA FRANCUCCI (I006) di Cingoli (MC) con l’opera “Sentinella di speranza”

Premio Speciale

Premio Speciale del Presidente di Giuria – SEBASTIANO IMPALÀ (I004) di Reggio Calabria con l’opera “Ci sono giorni”.

Menzioni d’Onore

MARGHERITA FLORE SATTA (I016) di Atzara (NU) con l’opera “Grappoli nel tempo che è e che sarà il nostro passare”.

ADRIANA TASIN (I011) di Madonna di Campiglio (TN) con l’opera “Ecografia”.

* * *

SEZIONE L – SPERIMENTAZIONI POETICHE

Premi da podio

1° Premio Assoluto – GRAZIA DOTTORE (L043) di Messina – sotto-sezione corto poesia – con l’opera “Abbandono”.

2° Premio Assoluto – FABIO VOLPI (L011) di Varzi (PV) – sotto-sezione corto poesia – con l’opera “Izyum”.

3° Premio Assoluto – EUGENIO GRIFFONI e GIULIA BOLOGNA (L012) di Jesi (AN) – sotto-sezione dittico poetico – con le opere “Oltre confine” e “La genesi dell’orizzonte”.

Menzioni d’Onore

CARLA BARIFFI (L005) di Bellano (LC) – sotto-sezione corto poesia – con l’opera “Ricordi”.

ANTONIO BIANCOLILLO (L023) di Trani (BT) – sotto-sezione poesia dinanimista – con l’opera “Nuvole smarrite”.

MARZIA VENTURELLI e FRANCESCA TOTARO (L010) di Modena – sotto-sezione dittico poetico – con le opere “Madre” e “Resta”.

* * *

SEZIONE M – CRITICA POETICA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – ANGELA AMBROSINI (M005) di Città di Castello (PG) con la recensione al libro Assolvenze… dissolvenze (Edizioni dell’Erba, Fucecchio, 2020) di Augusta Romoli.

2° Premio Assoluto – FRANCESCA FAVARO (M002) di Padova con il saggio “Un manipolo di papaveri rossi”.

3° Premio Assoluto – LUCIA BONANNI (M004) di Scarperia / San Piero a Sieve (FI) con il saggio “Dati memoriali, visionarietà e surrealismo nelle opere di Alfonso Gatto”.

* * *

SEZIONE N – PREFAZIONE DI LIBRO DI POESIA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – VELIA AIELLO (N006) di Rogliano (CS) con la prefazione al libro Ascolto pregare il silenzio (Il Convivio, Castiglione di Sicilia, 2022) di Pier Giorgio Francia.

2° Premio Assoluto – RAFFAELE PICCOLINI (N004) di Avezzano (AQ) con la prefazione al libro La misura del tempo e dello spazio (VJ, Milano, 2022) di Loretta Fusco.

3° Premio Assoluto – LUIGI MARIA PIARULLI (N011) di Padova con la postfazione al libro Nei fili nudi di pioggia (Raffaelli, Rimini, 2021) di Lorena Bianchi.

Premio speciale

Premio Speciale “Vittoriano Esposito” – Donato dal Centro Culturale “Vittoriano Esposito” di Avezzano (AQ) CARMEN DE STASIO (N009) di Brindisi con la prefazione al libro Stupori tardivi (Cultura e Dintorni, Roma, 2019) di Alfonso Cardamone.

* * *

SEZIONE O – LIBRO EDITO DI SAGGISTICA SULLA POESIA

Premi da podio

1° Premio Assoluto – FLAVIA NOVELLI (O001) di Roma con l’opera Amori diVersi. Le grandi storie d’amore tra poeti raccontate attraverso scambi epistolari, diari e poesie, Porto Seguro, Firenze, 2022.

2° Premio Assoluto – SONIA GIOVANNETTI (O003) di Roma con l’opera La poesia, malgrado tutto, Castelvecchi, Roma, 2022.

3° Premio Assoluto – SALVATORE LA MOGLIE (O002) di Amendolara (CS) con l’opera Conoscere la poesia di Corrado Calabrò. Quinta dimensione, Edizioni Setteponti, Castelfranco Piandiscò, 2022.

* * *

PREMI SPECIALI – FUORI CONCORSO

PREMIO ALLA CARRIERA – NADIA CAVALERA di Galatone (LE)

PREMIO ALLA MEMORIA – ARNALDO EDERLE (Padova, 1936-2019)

PREMIO ALLE MEMORIA – GIUSEPPE GIOVANNI BATTAGLIA (Aliminusa, PA, 1951-1995)

*    *    *

CONSISTENZA DEI PREMI

Come da bando si rammenta che i premi consisteranno in:

1° Premio: targa, diploma, motivazione della giuria e tessera socio ordinario Euterpe APS anno 2023. Ai primi vincitori delle sezioni A, B, C, D ed E verrà inoltre offerto un contratto di pubblicazione gratuito per un volume di poesie da parte della casa editrice Ivvi Editore – Nuovi autori del Gruppo Solone s.r.l. i cui dettagli saranno contenuti nel contratto che verrà consegnato assieme al premio;

2° e 3° Premio: targa, diploma e motivazione della giuria;

Premi Speciali: targa, diploma e motivazione della giuria;

Menzione d’Onore: medaglia e diploma;

*    *    *

Premio Speciale (Fuori Concorso) “Alla Carriera”: targa placcata in oro 24 kt, diploma, motivazione della giuria e nomina Socio Onorario Euterpe APS. L’accoglienza, inoltre, prevede la copertura dei costi per la cena conviviale, il pernottamento della sera della premiazione e la colazione per il giorno successivo per il premiato e un accompagnatore.

Premi Speciali (Fuori Concorso) “Alla Memoria”: targa, diploma e motivazione della giuria.

Tutti i premiati riceveranno, a titolo gratuito una copia dell’antologia contenente le opere premiate.

CERIMONIA DI PREMIAZIONE

La cerimonia di premiazione si terrà a Senigallia (AN) in un fine settimana entro la fine del mese di Giugno 2023. La data e il luogo preciso verranno forniti per tempo con una successiva comunicazione che sarà inoltrata solo ai premiati a vario titolo, ai membri di giuria, ai presidenti e referenti delle Associazioni collaboratrici e partner. La notizia verrà altresì diffusa sul sito e sulla pagina ufficiale di Euterpe APS e quella dedicata al Premio.

Si anticipa che, in linea con quanto contenuto nel bando, i premiati sono tenuti a presenziare alla cerimonia per ritirare il premio; qualora non possano intervenire hanno facoltà di inviare un delegato. In questo caso, la delega va annunciata a mezzo mail, all’attenzione del Presidente del Premio almeno 7 giorni prima dalla cerimonia di premiazione all’indirizzo presidente.euterpe@gmail.com Non sarà possibile delegare membri della Giuria e familiari diretti degli stessi. Un delegato non potrà avere più di due deleghe da altrettanti autori premiati assenti. Non verranno considerate le deleghe annunciate in via informale a mezzo messaggistica privata di Social Networks né per via telefonica.

I premi non ritirati personalmente né per delega potranno essere spediti a domicilio unicamente mediante Corriere TNT a un indirizzo sul solo territorio nazionale, previo pagamento delle relative spese di spedizione a carico dell’interessato. In nessuna maniera si spedirà in contrassegno.

Nel caso in cui per motivi di forza maggiore la cerimonia di premiazione non potrà tenersi in presenza, l’organizzazione, a sua unica discrezione, ha la facoltà d’individuare, qualora lo ritenga opportuno, altre modalità quali quella “a distanza” su piattaforma digitale.

ANTOLOGIA

Secondo quanto previsto dal bando di partecipazione, tutte le opere risultate premiate a vario titolo verranno pubblicate nell’antologia del Premio, disponibile gratuitamente il giorno della premiazione (per le sezioni G e O l’organizzazione provvederà a selezionare a sua unica discrezione dei brani dai volumi), volume senza codice ISBN e non in commercio, pubblicato a cura di Euterpe APS di Jesi (AN), che verrà donato a ciascun premiato durante l’evento. Come avvenuto per le edizioni precedenti, ulteriori copie del volume verranno donate e depositate in varie biblioteche comunali, provinciali, regionali, nazionali e universitarie del territorio nazionale.

I premiati della sezione I (video poesia) sono tenuti a inviare in tempi brevi il testo della loro poesia in formato Word a premiodipoesialarteinversi@gmail.com affinché possa essere pubblicato in antologia.

Il volume conterrà altresì una selezione di liriche dei Premi Speciali “Alla Carriera” e “Alla Memoria” accompagnati da relativi profili bio-bibliografici e tutte le motivazioni stilate dalla Commissione di Giuria.

ULTIME

Il presente verbale, costituito da nr. 10 (DIECI) pagine numerate e integrato di ulteriori nr. 3 (TRE) pagine a seguire contenenti l’Albo d’oro dei vincitori del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, sarà pubblicato sui siti www.associazioneeuterpe.com, www.concorsiletterari.com, www.blogletteratura.com, www.literary.it e dato a conoscere mediante stampa locale e nazionale cartacea e digitale.

La presente comunicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti.

Letto, firmato e sottoscritto

Jesi, 28/02/2023

Lorenzo Spurio – Presidente del Premio / Presidente Euterpe APS

Gioia Casale – Vice Presidente Euterpe APS

Stefano Vignaroli – Segretario Euterpe APS

Michela Zanarella – Presidente di Giuria

Albo d’oro dei Premiati

al Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”

Ideato, fondato e presieduto da Lorenzo Spurio

Organizzato da Euterpe APS di Jesi (AN)

I EDIZIONE (2012)

La Giuria non ha provveduto a individuare una graduatoria da podio ma ha selezionato una rosa di opere che sono state pubblicate nell’antologia.

II EDIZIONE (2013)

La Giuria non ha provveduto a individuare una graduatoria da podio ma ha selezionato una rosa di opere che sono state pubblicate nell’antologia.

III EDIZIONE (2014)

1° Premio Poesia Italiana – ANNA BARZAGHI di Seveso (MB)

1° Premio Poesia Dialetto – LUCIANO GENTILETTI di Rocca Priora (RM)

Premio alla Carriera – SANDRA CARRESI di Bagno a Ripoli (FI)

IV EDIZIONE (2015)

1° Premio Poesia Italiana – ALDO TEI di Latina

1° Premio Poesia Dialetto – GAETANO CATALANI di Ardore (RC)

Premio Speciale del Presidente di Giuria – FRANCO PATONICO di Senigallia (AN)

Trofeo “Euterpe” – GABRIELE GALDELLI di Castelbellino (AN)

Premio alla Carriera – MARISA PROVENZANO di Catanzaro

Premio alla Memoria – NOVELLA TORREGIANI (Porto Recanati, MC, 1935-2015)

Premio alla Memoria – BRUNO EPIFANI (Novoli, LE, 1935-1984)

V EDIZIONE (2016)

1° Premio Poesia Italiana – LUCIA BONANNI di Scarperia/S. Piero a Sieve (FI)

1° Premio Poesia Dialetto – LUCA TALEVI di Ancona

1° Premio Haiku – NUNZIO INDUSTRIA di Napoli

Premio Speciale del Presidente di Giuria – ASSUNTA DE MAGLIE di Cingoli (MC)

Trofeo “Euterpe” – SABRINA VALENTINI di Jesi (AN)

Premio alla Carriera – DONATELLA BISUTTI di Milano

Premio alla Memoria – GIUSI VERBARO (Catanzaro, 1938 – Soverato, CZ, 2015)

Premio alla Memoria – PASQUALE SCARPITTI (Castel di Sangro, AQ, 1923 – Pescara, 1973)

VI EDIZIONE (2017)

1° Premio Poesia Italiana – VALERIA D’AMICO di Foggia

1° Premio Poesia Dialetto – LUCIANO GENTILETTI di Rocca Priora (RM)

1° Premio Haiku – EUGENIA GRIFFO di Settimo Milanese (MI)

1° Premio Critica poetica – LUCIA BONANNI di Scarperia/S. Piero a Sieve (FI)

Premio Speciale del Presidente di Giuria – RITA MUSCARDIN di Savona

“Trofeo Euterpe” – ANGELO CANINO di Acri (CS)

Premio alla Carriera – DANTE MAFFIA di Roseto Capo Spulico (CS)

Premo alla Memoria – ALESSANDRO MIANO (Noto, SR, 1920 – Milano, 1994)

Premio alla Memoria – MARIA COSTA (Messina, 1926-2016).

VII EDIZIONE (2018)

1° Premio Poesia Italiana – ANTONIO DAMIANO di Latina

1° Premio Poesia Dialetto / Lingua straniera: VALERIA D’AMICO di Foggia

1° Premio Haiku: ALBERTO BARONI di Viadana (MT)

1° Premio Libro edito di poesia: GIANFRANCO ISETTA di Castelnuovo Scrivia (AL)

1° Premio Video-poesia: ROSY GALLACE di Rescaldina (MI)

1° Premio Critica letteraria: CARMELO CONSOLI di Firenze

1° Premio Prefazione di libro di poesia: FABIA BALDI di Piombino (LI)

Premio Speciale del Presidente di Giuria – SARA FRANCUCCI di Cingoli (MC)

“Trofeo Euterpe” – MARIO DE ROSA di Morano Calabro (CS)

Premio alla Carriera – ANNA SANTOLIQUIDO di Bari

Premio alla Memoria – GIAN MARIO MAULO (Montecosaro, MC, 1943 – Macerata, 2014)

Premio alla Memoria – AMERIGO IANNACONE (Venafro, IS, 1950-2017)

VIII EDIZIONE (2019)

1° Premio Poesia Italiana – DAVIDE ROCCO COLACRAI di Terranuova Bracciolini (AR)

1° Premio Poesia Dialetto – ELANA MANEO di Mestre (VE)

1° Premio Poesia in lingua straniera – LUCA CIPOLLA di Cesano Boscone (MI)

1° Premio Libro edito di poesia – MARISA COSSU di Taranto

1° Premio Haiku – NAZARENA RAMPINI di Pogliano Milanese (MI)

1° Premio Videopoesia – NUNZIO BUONO di Rovello Porro (PV)

1° Premio Critica letteraria – GRAZIELLA ENNA di Oristano

Premio Speciale Presidente di Giuria – EVARISTO SEGHETTA ANDREOLI di Montegabbione (TR)

“Trofeo Euterpe” – VELIA BALDUCCI di Ancona

Premio alla Cultura – ROSANNA DI IORIO di Chieti

Premio alla Carriera – MARCÍA THEÓPHILO di Fortaleza (Brasile)

Premio alla Memoria – MARIA ERMEGILDA FUXA (Alia, PA, 1913-2004)

Premio alla Memoria – SALVATORE TOMA (Maglie, LE 1951-1987)

Premio alla Memoria – SILVIO BELLEZZA (Lanzo Torinese, TO, 1941-2000)

IX EDIZIONE (2020)

1° Premio Poesia Italiana – MAURO CORONA di Roma

1° Premio Poesia Dialetto – LORENZO SCARPONI di Igea Marina (RN)

1° Premio Poesia in Lingua straniera – VALERIA D’AMICO di Foggia

1° Premio Poesia religiosa – GIAN PIERO STEFANONI di Roma

1° Premio Prosa poetica – ANNA MARIA FERRARI di Cagliari

1° Premio Libro edito di poesia – LORENZO POGGI di Roma

1° Premio Haiku – ENZA PEZZIMENTI di Gioia Tauro (RC)

1° Premio Videopoesia PAOLO ZANELLI di Finale Ligure (SV)

1° Premio Critica letteraria – FRANCESCA FAVARO di Padova

Premio Speciale del Presidente del Premio – ANNALENA CIMINO di Anacapri (NA)

Premio Speciale del Presidente di Giuria – IRMA KURTI di Bergamo

“Trofeo Euterpe” – AA.VV., Antologia “Tredici. I poeti del Bandino” (2019)

Premio alla Cultura – FRANCESCA LUZZIO di Palermo

Premio alla Carriera – MATTEO BONSANTE di Polignano a Mare (BA)

Premio alla Memoria – BIAGIA MARNITI (Ruvo di Puglia, BA, 1921 – Roma, 2006)

Premio alla Memoria – SIMONE CATTANEO (Saronno, VA, 1974-2009)

X EDIZIONE (2021/2022)

1° Premio Poesia Italiana – ELISABETTA LIBERATORE di Pratola Peligna (AQ)

1° Premio Poesia Dialetto – DANIELA GREGORINI di Ponte Sasso di Fano (PU)

1° Premio Poesia in lingua straniera – IRMA KURTI di Bergamo

1° Premio Poesia religiosa – FRANCO CASADEI di Cesena (FC)

1° Premio Poesia d’amore – LUISA DI FRANCESCO di Taranto

1° Premio Prosa poetica – VERDIANA MAGGIORELLI di Vigolzone (PC)

1° Premio Libro edito di poesia – LORETTA MENEGON di Montebelluna (TV)

1° Premio Haiku – CARLA BARIFFI di Bellano (LC)

1° Premio Videopoesia – VALERIO DI PAOLO di Scafa (PE)

1° Premio Sperimentazioni poetiche e nuovi linguaggi – VALERIO CASTRIGNANO di Monopoli (BA)

1° Premio Critica letteraria – FILOMENA GAGLIARDI di Colli del Tronto (AP)

1° Premio Prefazione di libro di poesia – ANGELA AMBROSINI di Perugia

1° Premio Libro edito di saggistica sulla poesia – EZIO SETTEMBRI di Macerata

Premio Speciale del Presidente del Premio – GIUSEPPE LA ROCCA di Palermo

Premio Speciale del Presidente di Giuria – FRANCA CANAPINI di Arezzo

“Trofeo Euterpe” – ALFONSO OTTOBRE di Roma

Premio alla Cultura – ANNA MANNA di Roma

Premio alla Carriera – GUIDO OLDANI di Milano

Premio alla Memoria – VENIERO SCARSELLI (Firenze, 1931 – Pratovecchio Stia, AR, 2015)

Premio alla Memoria – DOMENICO CARRARA (Atripalda, AV, 1987 – Bienno, BS, 2021)

XI EDIZIONE (2022/2023)

1° Premio Poesia Italiana – TIZIANA MONARI di Prato

1° Premio Poesia Dialetto – ALESSIO BAROFFIO di Rescaldina (MI)

1° Premio Poesia in lingua straniera – GIUSEPPE BERTON di Conegliano (TV)

1° Premio Poesia religiosa – ROSITA MATERA di Cerignola (FG)

1° Premio Poesia d’amore – SILVIO STRANEO di Savona

1° Premio Prosa poetica – RITA GRECO di Mesagne (BR)

1° Premio Libro edito di poesia – GABRIELLA CINTI di Jesi (AN)

1° Premio Haiku – PAOLA ERCOLE di Roma

1° Premio Videopoesia – VALERIA D’AMICO di Foggia

1° Premio Sperimentazioni poetiche e nuovi linguaggi – GRAZIA DOTTORE di Messina

1° Premio Critica letteraria – ANGELA AMBROSINI di Città di Castello (PG)

1° Premio Prefazione di libro di poesia – VELIA AIELLO di Rogliano (CS)

1° Premio Libro edito di saggistica sulla poesia – FLAVIA NOVELLI di Roma

Premio Speciale del Presidente del Premio – MARGHERITA PARRELLI di Roma

Premio Speciale del Presidente di Giuria – SEBASTIANO IMPALÀ di Reggio Calabria

“Trofeo Euterpe” – LUCIANA RAGGI di Roma

Premio alla Carriera – NADIA CAVALERA di Galatone (LE)

Premio alla Memoria – ARNALDO EDERLE (Padova, 1936-2019)

Premio alla Memoria – GIUSEPPE GIOVANNI BATTAGLIA (Aliminusa, PA, 1951-1995)


[1] La Giuria, non avendo contrassegnato opere di particolare qualità all’interno dei partecipanti minorenni, ha deciso di non attribuire il Premio Speciale “Miglior Giovane Poeta”. Parimenti i premi speciali donati da Associazioni esterne (tranne quello conferito dal Movimento Internazionale “Donne e Poesia” e dall’Associazione Siciliana Arte e Scienza), di cui nel bando venivano fornite indicazioni vincolanti per la relativa attribuzione, vengono conferiti a opere di particolare pregio che, per punteggio, non sono giunte alla posizione di podio, prive del vincolo tematico.

“Sono figlio di nebbie e di primi autotreni”. Pubblicata una riedizione dei testi poetici giovanili del poeta beat Aldo Piromalli

È uscito da pochi giorni il volume di poesie Sono figlio di nebbie e di primi autotreni del poeta e artista romano Aldo Piromalli, protagonista indiscusso della scena letteraria beat della Capitale negli anni della Contestazione e non solo. Il volume, voluto e interamente curato dal sottoscritto e da Alessandro Manca, entrambi da anni in costante rapporto epistolare con Piromalli (residente in pianta fissa ormai da qualche decennio ad Amsterdam), è stato pubblicato dalla romana Sensibili alle Foglie all’interno della pregiata collana dell’archivio di scritture, scrizioni e arte ir-ritata “Scrizioni Ir-ritate”.

Il volume, che conta ben 255 pagine, prende in esame l’intera produzione poetica edita di Piromalli localizzata nel periodo 1957-1979, come ben esplicitato in copertina dove – in una riduzione bicromatica di b/n – campeggia un suo disegno geometrico con linee più o meno nette e campiture di tratteggi diagonali a definire volumi compenetranti. Vi troviamo le sillogi e i volumi – in realtà dei piccoli pamphlet – che, com’era la moda dell’epoca, vennero pubblicati in ciclostile a tiratura limitatissima e i cui originali, oggi, sono difficilmente trovabili, se non grazie alle copie conservate in qualche biblioteca (anche estera) che nel tempo le ha acquisite.

Piromalli – classe 1946 – è un artista a tutto tondo, non solo poeta ma anche artista visivo e performativo, amante di lingue e culture straniere, di filosofie lontane, bibliofilo accanito, traduttore e, ancora, presenza assidua, per lo meno sino a una decina di anni fa, della scena della cultura alternativa contemporanea.

Nel libro che viene ora dato alle stampe si ritrovano i suoi lavori della fase giovanile, che contraddistinsero la sua permanenza e le “scorribande” nella Capitale (l’autore partecipò anche al rumoroso e psichedelico Festival di Castelporziano nel 1979, rimembrato come “la Woodstock italiana”) ma anche parte dei suoi frenetici viaggi a piedi, in autostop, per nave o su mezzi di fortuna che lo portarono a lungo a errare in vari paesi dell’Europa (fervidi ancora i suoi ricordi del passaggio in Albania e dell’esperienza in Grecia) e fuori dall’Europa. Il libro fornisce un concentrato di esperienze che hanno caratterizzato la sua natura di uomo (finanche la parentesi di reclusione a Regina Coeli) e reso nota la sua vena di poeta flâneur, errabondo ed estatico, forse uno dei veri ultimi “maledetti” della nostra letteratura. Sono confluite in questo libro le sillogi di poesie e di prose poetiche Uccello nel guscio (1971), Viaggio. 1967 (1976), Un quartiere nel cielo (1978) e Uccello libero. Poemetto (1979) pubblicate nella loro forma originale, senza rimaneggiamenti di sorta né interpunzioni anche, laddove – piccoli errori di battitura e sviste dell’autore – avrebbero consentito un intervento, rifiutato dai curatori per mantenere massima fedeltà al testo originario. Vi compaiono anche i contributi critici accessori originari quale la fine testimonianza critica vergata da Bruno Corà per Uccello nel guscio (1971) in cui esordiva con un esergo dai Canti pisani di Ezra Pound.

Sulla vasta opera di Piromalli – con un particolare occhio alla sua dimensione artistica – si è espressa la studiosa Giulia Girardello, che lo ha anche incontrato nella capitale olandese. Insieme a Mattia Pellegrini la Girardello, per la medesima casa editrice, nel 2013 ha dato alle stampe Se io sono la lingua. Aldo Piromalli e la scrittura dell’esilio. L’attenzione verso la poliedrica e in-catalogabile persona di Piromalli, artista geniale e imprevedibile, ha visto anche l’assegnazione del noto Premio “Pietro Ciampi”[1] (su segnalazione dell’artista Dora García) nella sua ventesima edizione celebrata nel 2020, riconoscimento ritirato alla Villa Mimbelli di Livorno dalla sorella Nicla Piromalli, dal cognato Mattia Camellini, da Alessandro Manca e da Giulia Girardello.

Aldo Piromalli qualche anno fa. Scatto di Giulia Girardello.

Alessandro Manca (nato a Lecco nel 1985, vive a Casatenovo) – col quale ho felicemente lavorato in continuo contatto per la curatela di questo volume – è libero ricercatore e apprezzato studioso del movimento underground di poesia in Italia negli anni ’60, della Beat Generation americana e dello scrittore Pier Vittorio Tondelli. Ha dato alle stampe I figli dello stupore. La Beat Generation italiana (2018), volume al quale è annesso un cd-documentario, strumenti che aiutano a far chiarezza e approfondiscono la (trascurata e criticamente in-investigata) stagione della poesia beat italiana. Ha curato la riedizione de I fiori chiari. Il romanzo della Beat Generation a Milano dal ’66 al ’69 (2019) di Silla Ferradini, romanzo autobiografico che rappresenta una documentazione fedele della storia e dei sentimenti di quei ragazzi che formavano un gruppo di Contestazione non politicizzato attivo a Milano. Ha curato, altresì, la riedizione del romanzo Il paradiso delle Urì (2020)di Andrea D’Anna la cui prima edizione risale al 1967 per Feltrinelli.

In relazione a questo filone di studi – per altro particolarmente lacunosi e raminghi all’interno della letteratura nazionale – ho avuto modo di dedicare un ampio saggio a Piromalli dal titolo “Aldo Piromalli, controverso poeta beat italiano, tra la Contestazione degli anni ‘60/’70 e la più recente esperienza della mail art” apparso sulla rivista «Euterpe» n°29 nel giugno 2019 e riproposto nel volume nell’appendice finale. Sempre sulla rivista «Euterpe» (n°23, giugno 2017) era apparsa una mia intervista fatta al poeta qualche anno prima. Tra gli altri esponenti della Contestazione giovanile italiana il cui impegno si è rivolto anche alla scrittura con la pubblicazione di volumi, mi sono occupato del maestro-poeta “capellone” torinese Gianni Milano con un saggio dal titolo “Nuove e vecchie battaglie: la Contestazione di Gianni Milano, il “Ginsberg italiano” che oggi si batte contro la TAV” («Euterpe» n°30, gennaio 2020) e dello scrittore e saggista interculturale Gianni De Martino, direttore di «Mandala. Quaderni d’oriente e d’occidente», autore del romanzo (più volte ripubblicato, la cui prima edizione è del 1988) Hotel Oasis, con prefazione di Alberto Moravia e di numerosi altri testi di prosa d’ambientazione esotica e imperniati sull’esperienza del viaggio. A lui ho dedicato un’interessante intervista uscita su «Leggere Poesia» il 25/10/2020.

LORENZO SPURIO

Jesi, 19/02/2023


[1] Il Premio “Pietro Ciampi”, nel nome dell’artista livornese Pietro Ciampi ricordato per aver “rotto” con una certa tradizione, annualmente viene attribuito a insigni esponenti del mondo cantautorale e non solo, fino a toccare varie sezioni artistiche del campo visivo come il teatro, il cinema, la letteratura, aspetti che contraddistinsero la passione dello stesso Ciampi.


La pubblicazione di questo testo in forma integrale o di stralci, su qualsiasi tipo di supporto, non è consentita senza l’autorizzazione da parte dell’autore.

Emanuele Marcuccio pubblica il quarto volume del progetto poetico “Dipthycha”

Segnalazione di LORENZO SPURIO

È stato pubblicato poche settimane fa il quarto volume dell’apprezzato progetto poetico “Dipthycha” del poeta e aforista palermitano Emanuele Marcuccio. Il nuovo tomo, dal titolo Dipthycha 4. Corrispondenze sonore, emozionali, empatiche… si intessono su quel foglio di vetro impazzito…, esce per i tipi di TraccePerLaMeta Edizioni. In una sua dichiarazione spontanea (poi posta come esergo al Dipthycha 4) Marcuccio, con l’intento di dare le linee di confine di questa sua curiosa invenzione alla quale nel tempo hanno aderito decine di poeti di ogni regione d’Italia, ha osservato che «nell’individuare dittici e trittici poetici secondo il “Dipthycha” – operazione mai semplice – è essenziale che ogni autore non imiti l’altro ma che in una sorta di continuum, seguendo il relativo tema rimanga fedele al proprio modo di fare poesia. Se no, dove sarebbe l’innovazione? Solo qualcosa di simile a una poesia a quattro mani e nulla più».

Marcuccio ricorda anche in che modo si è appropriato della tradizione del “dittico” per rivisitarla dando vita a una creazione inedita e personalissima: «[la parola “dittico” proviene dal termine] latino diptycha (–orum), con contaminazione in chiave moderna e riadattamento del dittico – la tavoletta cerata in uso presso gli antichi Romani per scrivervi con lo stilo – in chiave poetica. [I]n ogni volume del progetto, la prima poesia di un dittico (o il suo inizio) va posta sempre nella pagina di sinistra, appunto per realizzare una rivisitazione poetica del dittico antico». Da queste premesse teoriche e stilistiche Marcuccio non si è assolutamente fermato se teniamo in considerazione che, su un ampliamento dell’idea originaria, nel 2016 nasceva il trittico poetico a tre voci (su importante suggerimento di Luigi Pio Carmina e del sottoscritto), quale ulteriore approdo e sfida.

Nel 2021 la proposta del dittico poetico a due voci è stata inserita anche quale sotto-genere per la partecipazione al noto Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi” dove, assieme alla poesia dinanimista (sperimentazione di Zairo Ferrante) e alla corto poesia (genere coniato dai siciliani Antonio Barracato e Dorothea Matranga) compone la terza possibilità di scelta per chi è intenzionato a percorrere le vie delle “sperimentazioni poetiche e nuovi linguaggi”.

Qualche dato numerico per descrivere l’opera in oggetto. Marcuccio – che ricordiamo essere anche autore della mastodontica opera Ingólf Arnarson (2017) di ambientazione islandese – è qui presente con 31 poesie di sua produzione – dove figurano le opere di ben 22 autori per un totale di 145 componimenti.

Ad arricchire il già di per sé pregevole volume sono la prefazione della poetessa e giornalista romana Michela Zanarella e la postfazione attenta di un “mostro sacro” della poesia contemporanea, il poeta partenopeo Antonio Spagnuolo senza dimenticare la dovizia di dettagli e l’approfondimento critico dell’abruzzese naturalizzata mugellana Lucia Bonanni che sapientemente e con grande slancio ha commentato vari dittici poetici a due voci con autore classico. Tra queste investigazioni ermeneutiche anche un breve saggio del sottoscritto sulla sfortunata poetessa lombarda Antonia Pozzi.

Nella copertina campeggia un’opera pittorica della francese Henriette Browne (1829-1901) dal titolo “Ragazza che scrive” datata 1870-1874 e conservata al Victoria and Albert Museum di Londra. In questa immagine secondo Marcuccio si rileva una certa continuità con quella delle copertine dei tre volumi precedenti; in essa è possibile individuare una scriba romantica inserita in un contesto che fa pensare a qualcosa di povero ma che, al contempo, trasmette un gran senso di meraviglia e pacificazione.

Il volume, che viene pubblicato con un leggero ritardo a causa della pandemia che ha rallentato tutto, si compone di 310 pagine. In questa “non solita opera antologica” (come nel tempo Marcuccio l’ha definita) sono presenti, oltre alle sue, poesie di Silvia Calzolari, Lucia Bonanni, Francesca Luzzio, Daniela Ferraro, Valentina Meloni, Ciro Imperato, Luciano Domenighini, Giorgia Catalano, Grazia Tagliente, Igino Angeletti, Emilia Otello, Lorenzo Spurio, Maria Salvatrice Chiarello, Rosa Maria Chiarello, Anna De Filpo, Giorgia Spurio, Carla Maria Casula, Maria Rita Massetti, Maria Palumbo, Giusi Contrafatto e Anna Scarpetta.

Particolarmente interessanti le dissertazioni critiche sviluppate dall’accostamento sensoriale ed empatico in questi “respiri paralleli” o risonanze, tra autori della nostra contemporaneità e intellettuali consacrati alla grandezza dell’Olimpo e inscritti nelle più luminose pagine della storiografia critica nazionale tra cui il Genio Recanatese (immancabile riferimento in Marcuccio e punto di raccordo inesauribile della sua primissima produzione), Giovanni Pascoli, sino ai più tormentati Dino Campana, autore dei celebri Canti Orfici e la poetessa di Pasturo, autrice di Parole, Antonia Pozzi. L’attenzione non si ferma alla cultura letteraria del Belpaese ma finisce per abbracciare anche una selezionatissima parure di poeti stranieri tra cui Rainer Maria Rilke e la polacca vincitrice del Premio Nobel Wisława Szymborska.

Antonio Spagnuolo nella postfazione descrive il progetto nei termini di una «operazione culturale di alto livello [dotata] di perspicace plurivocità», gli fa eco Lucia Bonanni che ravvisa la genialità e l’unicità del progetto parlando consapevolmente di un’opera che mostra la sua «eccellenza in cui rinvenire una considerevole mappatura di poeti italiani e stranieri».

Last but not least il progetto sposa, come avvenuto per i precedenti tomi, la causa umanitaria dal momento che l’Autore, d’accordo con i ventidue autori inseriti, ha deciso di destinare i frutti derivanti dai proventi della vendita al Comitato pro terremotati centro Italia di Ancescao APS.

Emanuele Marcuccio (Palermo, 1974) per la poesia ha pubblicato Per una strada (2009); Anima di Poesia (2014); Visione (2016), per gli aforismi Pensieri Minimi e Massime (2012) e per il teatro il dramma epico in versi liberi di ambientazione islandese e medievale Ingólf Arnarson (2017). È redattore delle rubriche di Poesia “Il respiro della parola” e di Aforismi “La parola essenziale” della rivista Poesia e Critica Letteraria “Nuova Euterpe”. Ha scritto prefazioni a sillogi poetiche e vari autori esordienti ed emergenti gli hanno rilasciato interviste. È stato ed è membro di giuria in concorsi letterari nazionali e internazionali. È presente in «L’evoluzione delle forme poetiche. La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio (1990 – 2012)» (2012). È ideatore e curatore del progetto poetico “Dipthycha”, non solita serie antologica di dittici “a due voci”, del quale sono editi quattro volumi (2013; 2015; 2016; 2022) a scopo benefico. È creatore e curatore del blog “Pro Letteratura e Cultura” e poeta accreditato su “WikiPoesia”.

LORENZO SPURIO

Jesi, 16/02/2023


E’ vietato riprodurre il presente testo in formato di stralci o integralmente su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’autore.

“Questa mattina. 24/02/2022” di Anna Manna. Segnalazione di Lorenzo Spurio

Segnalazione di LORENZO SPURIO

La nota poetessa e divulgatrice culturale romana Anna Manna Clementi ha recentemente dato alle stampe una nuova opera. Si tratta del volume dal titolo Questa mattina edito da Tabula Fati di Chieti. Il sottotitolo riporta la datazione 24/02/2022 e fa riferimento, dunque, a un momento specifico – dello scorso anno – che ha contraddistinto non solo la vita della Nostra, ma quella di noi tutti.

La pubblicazione è tesa a indagare sulla pagina scritta quelle che sono le angosce e le speranze, tra pensieri e tentativi di fuga in una realtà liquida e caotica – quella dal presente – dominata dalla frenesia, dal disprezzo e dal dramma della guerra in Ucraina. Un contesto non facile nel quale, pure, non va dimenticata la traumatica esperienza della pandemia.

In copertina è riportata una pregevole opera dell’artista Antonio Fiore dal titolo “Guerre stellari Ufagrà”, un acrilico su tela delle dimensioni di 150×100 che, per il suo stile richiama la tecnica dei collage e degli accostamenti cromatici curiosi cara al secondo futurismo.

Una delle particolarità del libro è la sua ciclica reversibilità, vale a dire che si può iniziare la lettura partendo da qualsiasi parte di esso, senza pretese di continuità o di linea progressivo-narrativa da seguire, in linea con il fermento creativo e cautamente sperimentale dell’Autrice.

A seconda del percorso di lettura che s’intraprende è possibile giungere a considerazioni e riflessioni in parte diversificate anche se il messaggio finale è unico e ben delineato per volere della Nostra. È un libro libero – senz’altro – ma nel quale non ci si perde né si rimane imbrigliati.

La data a cui si riferisce l’opera è quella dell’inizio delle operazioni militari sovietiche nei confronti dell’Ucraina, di fatto la dichiarazione concreta dell’apertura delle ostilità in un conflitto – sul quale non ci esprimiamo – ma che sta continuando a mietere vittime ambo i lati.

Non sono mancate iniziative, anche a livello letterario, che hanno preso la briga di dar voce ai poeti ucraini, reading ad hoc, in cui i versi si mischiano al dramma di esistenze appese al filo che hanno visto sradicare le proprie identità da una terra vessata. Nel nostro Paese ricordo la pregevole iniziativa antologica a cura di Nadia Cavalera – indomabile e fervente attivista a favore di varie cause sociali – Chiamata contro le armi. Sessanta poet* reclamano la pace edita da Puntoacapo editore nel 2022, con inserimenti di notevoli voci poetiche nostrane (Quintavalla, Serofilli, Magazzeni, Curci, Buffoni, Spagnuolo, etc.). La Manna con quest’opera s’inserisce in questa stagione dell’impegno, della denuncia, della partecipazione attiva dinanzi all’efferatezza dello scenario bellico nel cuore dell’Europa.

Anna Manna non necessita di nessuna presentazione, essendo ben nota al grande pubblico e rappresentando – il suo percorso ben parla da sé – una “pietra miliare” della nostra cultura letteraria odierna. Autrice di varie pubblicazioni di poesia, narrativa e saggistica, ha svolto un’intensa attività culturale a Roma e a Spoleto, ha fondato e diretto premi letterari di pregiato riconoscimento. Nel 1995 in Campidoglio ha fondato il Premio “Fiore di roccia” che ha condotto per i dieci anni consecutivi e nel 2001 il progetto culturale “Le rosse pergamene del Nuovo Umanesimo” che si esprime prevalentemente mediante l’omonimo Premio Letterario dedicato all’amore e alla solidarietà. Numerosi i riconoscimenti a lei attribuiti tra cui i Premi alla Cultura all’interno del Premio “Boncompagni Ludovisi” di Roma e “L’arte in versi” di Jesi. Per la diffusione della Poesia ha ricevuto la Medaglia della Commissione Cultura della Camera dei Deputati.

Nel frontespizio del volume è possibile leggere (e gustare) due commenti anticipatori sull’opera da parte di due fini intellettuali: Elio Pecora e Anna Maria Giancarli. Pecora, in un frammento di missiva personale all’Autrice, scrive: “Cara Anna, il tuo libro è fatto di umori e di passioni che lo contraddistinguono. E che riflettono quel che porti e comunichi nelle tue giornate”. Con il suo personale linguismo le fa eco la Giancarli che, convinta, annota: “Cara Anna, nonostante tutto, nelle tue poesie, fioriscono versi di “fiori increduli” che cercano di mitigare il “male d’esistere” in questa unica, splendida madre terra che reclama ed implora rispetto, pace e giustizia. I poeti, devono, come te, guardare oltre e anelare ad un mondo migliore per poi realizzarlo”.

LORENZO SPURIO


E’ vietato riprodurre il presente testo in formato integrale o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’Autore.

“Ponti di rive opposte” di José Russotti. Recensione di Giovanni Teresi

Recensione di GIOVANNI TERESI

Nella silloge “Ponti di rive opposte” del poeta José Russotti s’avverte il suo pensiero sul significato e il mistero del mondo che si fa costante, un’idea quotidiana che si traduce in un incessante dialogo; ciò perché, come diceva Heidegger, non smettiamo mai di parlare, di colloquiare con il mondo e con noi stessi:

«L’uomo parla. Noi parliamo nella veglia e nel sonno. Parliamo sempre, anche quando non proferiamo parola, ma ascoltiamo o leggiamo soltanto, perfino quando neppure ascoltiamo o leggiamo […]. In un modo o nell’altro parliamo ininterrottamente» (M. Heidegger, In cammino verso il linguaggio, p. 27.). 

Il richiudersi in se stessi significa in buona misura tentare di scoprire il legame tra il proprio mondo intimo e l’avventura collettiva dell’umanità. Noi siamo fatti di voci, nostre e di altri, che si inseguono, si cercano, si domandano e si rispondono. Questo concetto è fondamentale per comprendere la poesia. A tal proposito scrive il Nostro in “Pieghe All’Ombra della Sera”:

Il prisma emozionale della poesia racchiude il legame / figlio/ uomo e madre / natura in un amplesso umile / e sincero, denso di ricordi e memorie che si fondono/ in istantanee diacroniche, perdute in dimensioni atemporali./…/ un silenzio/ disadorno, un disagio che vuole condividere un pianto/amaro nel ricordo degli animi sensibili, vocate a giudizio/ come Parche fatali, con brandelli di parole, strappate/ dal cuore degli altri.

Così, il tempo dell’interiorità, quello non cronologico, diventa uno spazio su cui la riflessione e gli affetti del poeta hanno libera espressione e parlano un linguaggio tutto loro: “Smarrito nelle pieghe della vita,/ vivo la duplice angoscia/ sui ponti di rive opposte./”… “aggrappato alla vita,/ compresi il senso delle fiabe narrate:/ meteore impazzite/ nel firmamento infinito/ della mia fanciullesca curiosità/”

A volte manca però l’enfasi retorica in quanto tutto è giocato sul rapporto tra parola-immagine-intimità come in “Una sera d’inverno a Malvagna”: “Nessun richiamo/copre le tegole marcite sui tetti delle case/in solitario abbandono./Con gli occhi alla nuca/e l’ascia sul ceppo,/nello specchio incrinato dei ricordi/non trovo tracce delle mie sembianze./”

Nel rapporto con la sua terra, José Russotti dona la sua selvaggia armonia con i suoi versi:

“Nei passi stentati del fare, grovigli di cori affranti,/quando narrano di sé e di passati splendori,/

di covoni di grano che riempivano la pianura,/di pescheti fioriti e vecchie storie da riscoprire,/

fieri si espandono nel loro dire…/…/ E in questi selciati di lava e memorie,/ un senso estremo di malvagnitudine/ m’invade/”

Non all’obbedienza della natura, ma all’attesa di una notizia che rimane la sola ragione è la poesia del Nostro che tende all’identità, collabora alla creazione di una realtà, che è il contrario della realtà comune, all’incarnazione di un simbolo, all’esistenza sconfinata nel tempo; una coscienza interpretata quotidianamente nel giuoco delle aspirazioni, dei sentimenti, e delle sensazioni. L’identità che José proclama è il bisogno di un’integrità dell’uomo, che va difesa senza riguardi, senza nessuna concessione.

“Non sia d’inganno o di vergogna/ la nostra cute lattescente,/ se negli occhi c’è solo/ un cesto di vanagloria/ per gente sorda all’avvenire./…/ quando si aprono brani dolorosi/ incoronati di spine mai esibite al sole,/ aggrappati a norme vigenti/ di tutela comune, proviamo/ a sedurre i fianchi dell’alba/ rubando abbracci e spazi di memoria./”

Centrale è anche il tema della morte che dà mistero a metà tra l’umano e il divino: “La morte è solo/ un gelido varco interiore,/ tra la nostra vanità dissoluta/ e l’inconsapevolezza del transito finale”. …”Si chiusero per sempre i suoi occhi/ nella tenue trasparenza del mattino”; (Nel Lavacro) “E nella fluida sospensione del tempo/ come un baldo alfiere riparto/ per nuove galassie inesplorate/ annegandomi, da ora alla fine,/ nell’insenatura del tuo/ florido petto.”; (Naufragio) e (Per Amalia) “vorrei che il mio sorriso e le mie mani/ inondino di stupore il tuo sguardo velato/ulla linea estesa del difficile approdo./”

Alcuni versi comunicano un’idea di pace dello spirito, una visione mistica della morte come passaggio verso la piena luce dell’universo. La vicenda di un uomo diventa la vicenda di tutti gli uomini che, con la loro limitatezza, come costellazioni, lentamente si inabissano nell’alba.

“Fermo sulla soglia mi guardasti, ti guardai…/ poi, svanisti dietro l’esile velo./ Nel cuore di piovra straziato dai silenzi,/ lasciasti soltanto stille di rose appassite./…/ dall’attimo in cui te ne andasti, frugai nel cielo (che non fu mai lo stesso)/ lasciandomi cadere lentamente/ ai servili richiami interiori./” (Il Lavacro) Così: “Ramingo e solitario nell’anima,/ orfano di padre e di madre assente,/ stretto nell’angolo buio, spegnevo le mie paure/ cantando tristi canzoni d’amore./”

“Sono/ figlio della Poesia e mi nutro di parole,/ vivo nella lusinga dei miei errori/ e solo nei versi la mia morte desiste dal morire.”  (Pieghe All’Ombra della Sera)

Il verso della poesia di José Russotti esprime il senso dell’intimità, dell’io con pennellate di tristezza ed approda al vero unico segno di verità: la vita terrena in cui, per diverso grado, tutti cadiamo  con le debolezze, le colpe, i peccati e soprattutto con la nostra spaventosa disponibilità alle omissioni. “Mi invadono ansia e paura/ nel moto dell’onda/ che s’agita e sommerge./…/

La carrozza è ferma al bivio della sera:/ nel fulgore delle stelle, fremono i miei pensieri./”

GIOVANNI TERESI


L’Autore del presente testo ha autorizzato alla pubblicazione su questo spazio senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione o in seguito. La riproduzione del testo qui contenuto è vietato in forma integrale o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’Autore.

“Dove non mi hai portata” di Maria Grazia Calandrone. Recensione di Gabriella Maggio

Recensione di GABRIELLA MAGGIO

L’amore come luce della vita, filo d’Arianna nel labirinto della realtà, nelle sue profonde lacune. Filo rosso che cuce insieme i fatti da raccogliere per formare la memoria. Questo filo, dipanato dal caso e dalla volontà, guida il nostos di Maria Grazia Calandrone a Palata, a Milano e nei luoghi di quella Roma, dove l’ha portata la volontà dei genitori naturali, che vi hanno trascorso le ultime ore della loro vita.  Dopo avere affrontato in Splendi come vita il complesso intenso rapporto con la madre adottiva in Dove non mi hai portata, edito da Einaudi, la scrittrice affronta con coraggio anche maggiore la ricostruzione della vita della madre biologica, Lucia Galante. Mette insieme le scarne testimonianze di quella vita semplice conclusa volontariamente, dopo molte sofferenze sopportate con grande dignità, insieme all’uomo che ama nell’acqua del Tevere, e nello stesso tempo costruisce e rafforza il legame affettivo con la madre: “Sono venuta a prenderti, Lucia. Qui dovevo arrivare. Anzi tornare. A pagina 123 del mio dattiloscritto posso finalmente accarezzare il volto di mia madre, e il suo corpo di luce e di niente”.

Come direbbe la poeta Beatriz Hernanz Maria Grazia si fa archeologa di sé stessa ricercando e interpretando documenti, oggetti, sentimenti che le parlano della madre e della sua nascita. Alle lacune s’intrecciano ipotesi dettate e avvalorate dall’essere donna, dalla complicità femminile. 

Il tema portante della narrazione, l’indagine su Lucia, ne genera altri non meno importanti all’occhio della scrittrice, perché portatori di un preciso messaggio civile come la condizione femminile oppressa da violenze fisiche e morali, che smorzano ogni slancio di vita appagata e libera, il boom economico e l’emigrazione al nord in cerca di lavoro, le leggi inique sull’adulterio.

Lucia, indesiderata sin dalla nascita, quarta femmina in una famiglia contadina che aspetta con ansia il maschio, sposa contro voglia, perché è innamorata di Tonino, un uomo inetto e violento, che non consuma il matrimonio; poi quando la sua vita le sembra irrimediabile, casualmente incontra Giuseppe e nasce l’amore. Lucia asseconda il suo sentimento e abbandona il tetto coniugale, subendo la conseguente denuncia; lo stesso fa Giuseppe. Quando Lucia è incinta vanno a Milano attratti dall’abbondanza di lavoro. Lì nasce Maria Grazia che viene considerata dalle norme vigenti illegittima e per questo in un primo tempo è affidata a un befotrofio. Quando Lucia può riprendere con sé la figlia cominciano i disagi economici della coppia costretta a lavori precari in nero a causa delle denunzie di adulterio che incombono su di loro. Sopraffatti dalle difficoltà economiche, preso atto che nessuno dei familiari di Lucia vuole accogliere “la figlia della colpa” entrambi decidono di togliersi la vita, annegandosi nel Tevere e di affidare Maria Grazia alla compassione degli uomini.

Le ultime ore di Lucia e Giuseppe sono vissute con grande consapevolezza e lucidità. Il loro obiettivo è dare un futuro dignitoso alla figlia per questo la scelta di Roma, di Villa Borghese come luogo dell’abbandono, della lettera all’Unità nella quale si svela il nome e la data di nascita di Maria Grazia, i pochi bagagli lasciati con i documenti nei pressi della fermata del pullman che viene da Milano. Su questi indizi viene ricostruita dagli inquirenti, e quindi dalla scrittrice, la breve storia della bambina che presto sarà adottata da Consolazione Nicastro e Giacomo Calandrone, deputato del PCI.

Insieme alla sua più intima storia Maria Grazia Calandrone traccia nel romanzo un affresco preciso, a volte crudo, dell’Italia degli anni ’50 e ’60 del suo slancio verso il futuro, della povertà economica e morale del Sud, dei pregiudizi che strangolano uomini e donne, della legislazione iniqua. Eppure “Lucia e Giuseppe hanno ragione di confidare, ancora, nella solidarietà umana”. Ed è questa stessa fiducia negli uomini che porta la scrittrice a liberarsi di ogni risentimento nei confronti di chi ha rifiutato sua madre e lei bambina perché lo crede vittima dell’ignoranza e dei pregiudizi che allignano nel contesto nel quale vive. Storicizzare e contestualizzare, ci dice Maria Grazia, per comprendere con mente libera e cercare di sconfiggere il pregiudizio. Come sua madre, Maria Grazia ama capire. Lucia che aveva frequentato soltanto la seconda elementare, è stata una donna libera “perché aveva cuore. Quello che ancora splende, irreparabile”. I piani temporali s’intrecciano nella narrazione così come il racconto dei fatti con i sentimenti e il vissuto emotivo della scrittrice. La lingua e il periodare rispecchiano nel loro ritmo poetico gli affetti e le emozioni.

Sentimento e pensiero guidano la narrazione perché la madre diventi reale, abbia calore e odore. Ma il romanzo contiene anche un canone personale della scrittrice, una sua biblioteca dove si trovano Vittorio Sereni, Pier Paolo Pasolini, Vitaliano Trevisan, Marina Cvetaeva.

“Il mondo cambia solo grazie a chi sogna un mondo nuovo”.  

GABRIELLA MAGGIO


L’autrice della presente recensione ha autorizzato alla pubblicazione su questo spazio senza nulla pretendere all’atto della pubblicazione o in seguito. La riproduzione del presente testo, in qualsiasi formato, sia in forma integrale che di stralci, è consentita solo con l’autorizzazione da parte dell’Autrice.

“Sincronia tra cuore e mente” del palermitano Antonino Causi. Recensione di Gabriella Maggio

Recensione di GABRIELLA MAGGIO

La poesia è ancora oggi interprete necessaria della vita e dell’attualità perché stimola le coscienze. È come una riparazione, una lotta contro l’evanescenza del tempo, lo sfiatamento della giornata, come dice il poeta Franco Arminio. È il tentativo di cogliere il senso delle cose e delle vicende con parole ritenute giuste e precise per evitare la perdita d’identità. Oggi nel regno del prosaico, nel senso proprio che rimanda al carattere della prosa, la poesia per fortuna è ancora possibile, fa da argine al profluvio di parole che dilaga intorno a noi e ci chiede una concentrazione ed uno sforzo che ci riporti a noi stessi, come dimostra Antonino Causi con la pubblicazione delle poesie Sincronia tra cuore e mente (Il Convivio Editore).

Quaranta poesie equamente distribuite tra le sezioni Cuore e Mente, distinzione che, come dice Lorenzo Spurio nella brillante prefazione “non nasce da una reale idea di cesura, da una volontà di istituire due zone apparentemente distanti e slegate perché è evidente quanto la componente razionale-intellettiva e quella pulsionale-emotiva vengano a unirsi determinando quel climax di sensazioni e di pienezza emotiva…spesso difficile da verbalizzare”.

L’Io lirico di Antonino Causi non si risolve in immagini, ma si dà in frammenti, in frantumi di un intero a cui il poeta, figlio del nostro tempo parcellizzato, anela, sensibile all’amore, al male di vivere, alla violenza.

Ricordi, assenze, attese, ricerca di un’armonia in sé e nel mondo connotano i testi poetici: “Aspetto un giorno / che novella letizia / possa sciogliere questo doloroso / nodo dell’anima (in “Assenza”); “E il mio infinito / sarà una nuova alba / che aspetta ancora / la sua ritrovata melodia (in “Carillon”). Eppure non manca la speranza di una vita più piena: “Gusteremo i nostri giorni / e canteremo inni alla vita / quando le albe e i tramonti / stringeranno nostri cuori (in “Tornerà l’estate”).

Risentita è sempre l’attenzione del poeta a quanto oggi accade nella società, alla violenza come leggiamo in “Verità per Giulio Regeni” e in “A Patrick Zaki, prigioniero di coscienza”, alle tematiche ecologiche in “La montagna deturpata” e in “Se questo è vivere” e alla crisi dei valori nel ricordo di Attilio Manca e Domenico Asaro.

Come Antonino Causi dice nel secondo esergo del volume: “Il poeta è l’artigiano della parola, / costruisce emozioni e sentimenti / da donare agli altri”, la poesia è certamente un dono, ma soprattutto è un fatto sociale, che ha bisogno di lettori e li avvicina fra loro.

GABRIELLA MAGGIO

L’autrice della recensione ha autorizzato la sua pubblicazione su questo spazio senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in seguito.

La riproduzione del presente testo, in forma integrale o di stralci e su qualsiasi tipo di supporto, non è consentito in assenza dell’autorizzazione dell’Autrice.

“Saggi scelti. Vol. 1” di Lucia Bonanni. Recensione di Cinzia Baldazzi

Recensione di CINZIA BALDAZZI

Nell’impresa che abbiamo del vivere, molte volte mi sono chiesta il perché qualcuno decida di scrivere. Di fatto il quesito investe per lo più poeti e autori di prosa ma non solo, in quanto la comunicazione scritta, in specie nella nostra epoca telematica, investe ogni campo compreso quello di natura critica da me esercitato e del quale questo libro Saggi Scelti – Volume 1 [I Classici – CTL Editore Livorno, 2021] di Lucia Bonanni rappresenta un ottimo modello.

Durante la prima metà del secolo scorso, in uno studio dedicato a “Che cos’è la letteratura?”, Jean-Paul Sartre dichiarava: «Ognuno ha i suoi motivi: per qualcuno l’arte è la fuga: per qualcuno altro un mezzo di conquista. Ma si può fuggire in un eremo, nella pazzia, nella morte; si può conquistare con le armi. Perché proprio scrivere, effettuare per scritto le proprie evasioni e le proprie conquiste?». Difficile formulare una risposta autobiografica ma per quanto riguarda le opere preferite, in genere riesco a formulare ipotesi attendibili fondate sulla convinzione che la struttura letteraria prescelta, nel volume considerato “esegetica”, pur non potendo e non volendo essere una sorta di  specchio delle realtà espresse o di un relativo punto di vista, ne sia in tutte le sfumature una sua valida e calcolata alternativa in cui ognuno può custodire e alimentare ciò che vuole e crede sia opportuno proporre: in primis, è ovvio come autore-autrice, in secondo luogo nel ruolo di colui o colei che ne rappresenta il destinatario prescelto o casuale.

Dunque per quale fortunata circostanza Lucia Bonanni in una vita densa di esperienze ha, come si diceva un a volta, preso “la penna in mano” per condividere il personale concetto del mondo, dell’arte in generale? Forse le è accaduto qualcosa di simile alle tanto amate Laren Simonutti e Anne Sexton delle quali spiega: “Le opere di entrambe sono autobiografiche sempre permeate da senso della realtà, dal comportamento e dalla conoscenza del dolore e talvolta anche della gioia come pure della spiritualità che fa risaltare le loro opere e le identifica a sublimare con una “supreme fiction” che riesce a sublimare e dare stabilità agli elementi negativi che assillano la loro vita interiore e sanno appagare la loro innata creatività”. In effetti la nostra scrittrice nelle vesti di poetessa o di critica suggerisce stati d’animo o situazioni emotive   ricche di una spiritualità non comune all’altezza di intrattenere rapporti strettissimi con il microcosmo circostante di Federico G. Lorca: «Descrive la musica della chitarra come un pianto malinconico, sentito all’alba, assimilando lo strumento musicale con il movimento de elementi naturali quali l’acqua e il vento».

D’altro canto appare perfettamente in grado di trascinare con i suoi enunciati parole oltre l’immediato conducendo in un campo semantico sottointeso e non esplicito o scontato come quando analizzando “La favola del figlio cambiato” di Luigi Pirandello, chiarisce: «Nell’azione delle Fatae, altro nome latino delle Parche, esseri magici e spiriti della natura che presiedono il Fato, nel sostituire i bambini, si scorge il senso della vita concepita e attesa al pari di una disgrazia, una malattia, un sortilegio, una sventura. Similmente i neonati sembrano deformi, raccapriccianti quanto i segni della non accettazione e della non significanza di un sentimento vitale».

Certo una tale ossatura logico-intuitiva di messaggio è anche favorita dall’immensità del campo di pertinenza interessato, in quanto è nel giusto Lorenzo Spurio nell’affermare: «Impossibile da elencare qui i numerosi riferimenti e collegamenti che la Bonanni produce a coprire ogni branca del sapere: le Sacre Scritture, la mitologia classica e norrena, la musica classica, il modo folkloristico spagnolo (…)». Al di sopra dell’intero repertorio avanza un intento esegetico letterario, e non solo, adeguato a schivare preclusioni scettiche e pregiudiziali fuorvianti impegnato com’è a costruire conoscenza  e comprensione adeguate ad un giudizio critico comunque distaccato e non compromesso con le tematiche culturali affrontate risultando di loro sempre protagonisti,  e mai  fatalmente condizionato.

Tra le righe di questi saggi riemergono emozionanti e rassicuranti le parole che Walter Binni dedicava negli anni Settanta agli autori in generale elogiandone «Lo sfondo culturale animato dalle preferenze personali (…) quella certa maniera storicizzabile e suscettibile di formare scuola (…) è un gusto che ha radice in una ispirazione naturale che si complica su se stesso».

Quale messaggio principale, in sintesi, si percepisce leggendo quest’opera di Lucia Bonanni? Direi che possa intravedersi- sfumata per un’ineluttabile tensione interiore alla riservatezza, ma in realtà rilevante e perspicace – una coinvolgente icona della condizione della cultura contemporanea la quale matura consciamente grande consapevolezza del passato e del presente insieme alle dolorose fratture (anche recentissime) sempre lì a spingere per l’abbandono, per la resa, ma che noi, ascoltando il consiglio della Bonanni, rifiuteremo: «Così la strada, l’attesa, la solitudine, il silenzio, la stasi del tempo, l’incomunicabilità e l’ignoto sono soglie di verità e apparenza nella continua ricerca di una nozione del mondo, luogo del vivere che possa ridare identità a se stessi per costruire una semantica di relazioni profonde all’intero di quella commedia umana costruita di dimensioni di gestualità e scambi profondi».

CINZIA BALDAZZI


L’Autrice della presente recensione ha autorizzato alla pubblicazione su questo spazio senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in seguito. La riproduzione del presente testo, in forma integrale o di stralci e su qualsiasi tipo di supporto, non è consentito senza l’autorizzazione da parte dell’Autrice.

Esce la prima traduzione italiana della poetessa “fueguina” Anahí Lazzaroni e in Argentina la sua opera omnia

Dopo mesi di lavoro è uscita l’opera antologica della poetessa argentina Anahí Lazzaroni (1957-2019) definita dalla stampa di quel paese come “la precursora dell’estremo sud Argentino”. L’opera, pubblicata con la casa editrice Editorial Cultural Tierra de Fuego, porta il titolo evocativo “La palabra nieve es una buena contraseña (1988-2017)” che potremmo liberamente tradurre in italiano come “La parola neve è una buona credenziale” o “La parola neve è una password efficace”. Grazie al meticoloso lavoro di Florencia Lobo, Responsabile della Editorial Cultural Tierra de Fuego e alla collaborazione e all’apporto della sorella della poetessa, Alicia Lazzaroni, finalmente è possibile sfogliare in un tomo unico l’intera produzione poetica della poetessa Anahí Lazzaroni morta qualche anno fa a Ushuaia, capitale della Provincia di Terra del Fuoco, Antartide e Isole dell’Atlantico del Sud, all’estrema propaggine del continente americano.

Quasi parallelamente all’uscita complessiva del percorso letterario della Lazzaroni è appena uscita nel nostro Paese la prima versione in volume in lingua italiana di una porzione dell’opera della Lazzaroni. Il poeta e critico letterario Lorenzo Spurio, infatti, ha lavorato nell’ultimo anno all’opera di traduzione di una selezionata parte della sua produzione ovvero alle sillogi “El viento sopla” del 2011 e “Alguien lo dijo” del 2017, ovvero le due opere più recenti della poetessa fueguina (della Terra del Fuego). L’opera, dal titolo “Il vento soffia / Qualcuno lo disse è uscita per i tipi di Bertoni Editore di Corciano (PG), con l’autorizzazione della sorella Alicia e del Patrocinio morale della Tierra del Fuego, Antártida y Islas del Atlántico Sur.

Il ricco articolo-recensione di Pablo Nardi sull’opera omnia della Lazzaroni pubblicato lo scorso 9 giugno sulla testata «Infobae» ci parla con grande perizia della poetica dell’apprezzata poetessa di Ushuaia, la città dalla pioggia continua come era solita ricordare la stessa autrice, ma anche della neve osservata al di là della finestra, come richiama il titolo stesso del volume. La Ushuaia narrata dalla Lazzaroni era quella di allora, di una città per lo più tranquilla e assopita, silenziosa nel suo manto di bianco, ancora non divenuta oggetto di un turismo massivo e rumoroso degli occidentali del Vecchio Continente per conoscere “la fine del mondo”. Affascinata dal grande romanzo contemporaneo dei geni indiscutibili della narrativa tra cui i russi Tolstoj, Destovieskij e Gogol, la Lazzaroni era una grandissima lettrice e amante della letteratura di varie culture: quella italiana di Calvino, grande sperimentatore e narratore spesso vicino all’onirico e dell’esistenzialismo doloroso di Eugenio Montale, ma anche la tradizione orientale della cultura giapponese che la portò a cimentarsi anche con la forma dell’haiku. Alla sua morte, avvenuta nel 2019 all’età di sessantadue anni, sua sorella ha deciso di donare l’ingente patrimonio librario della poetessa alla locale biblioteca che è stata a lei dedicata.

La poesia di Anahí è fatta di silenzi e approfondimenti interiori, piccole passeggiate e scatti fotografici, riflessioni sulla vita e sull’uomo in generale, permeata di spazi e cesure, momenti di stasi, rallentamenti. L’andatura è dettata spesso dai sommovimenti metereologici: raffiche di vento, pioggia che non annuncia a diminuire e che spaventa, neve che s’adagia lieve e che trasforma il paesaggio a lei circostante. Sono gli elementi naturali i veri abitatori degli spazi, i protagonisti fondamentali del suo pacato interloquire, le presenze immancabili e caratterizzanti le sue giornate. Poesia dell’isolamento e della distanza, ma anche del limite e del confronto, poesia degli spazi e degli elementi naturali è quella della Lazzaroni nella quale non mancano slanci ironici, elementi di denuncia, piccoli sfoghi dettati dalla malattia e dalla stanchezza.

Il volume antologico si apre con un prologo scritto dalla sorella Alicia e da uno studio preliminare a firma di Luciana Mellado che già in precedenza si era occupata in termini critici della poetessa di Ushuaia. Città nella quale Anahí – nella cui ascendenza c’era sangue italiano, come pure il cognome evidenzia – visse instancabilmente dal 1966 e nella quale fu attiva in campo culturale ed editoriale ottenendo consensi e riscontri dall’ambiente degli scrittori patagonici al punto tale che, secondo le parole di Roberto Santana, “fondò la poesia moderna fueguina”. Anahí Lazzaroni rappresentò senza dubbio alcuno – assieme ai poeti Julio José Leite (1957-2019) e Niní Bernardello (1940-202), che purtroppo se ne sono anch’essi andati recentemente – una delle maggiori voci poetiche non solo della Terra del Fuoco e della Patagonia ma dell’Argentina contemporanea, ragione che ha motivato l’interesse di interpretazione e traduzione anche in contesti geografici – come il nostro – a lei distanti.

La poetessa argentina Anahi Lazzaroni

Nel corso della sua vita pubblicò otto libri di poesia: “Viernes de acrílico” (1977), “Liberen la libélula” (1980), “Dibujos” (1988), “El poema se va sin saludarnos” (1994), “Bonus Track” (1999), “A la luz del desierto” (2004), “El viento sopla” (2011) e “Alguien lo dijo” (2017) e il romanzo “En esta ciudad se escribirá una novela” (1989). Alcune sue poesie sono state tradotte in francese, inglese, catalano, italiano e coreano su siti e blog di cultura.

La prima edizione in volume della sua opera tradotta in italiano, a cura di Lorenzo Spurio – autore che in precedenza ha tradotto in italiano anche l’ecuadoriana Dina Bellrham – è appena uscita col titolo “Il vento soffia / Qualcuno lo disse” per i tipi di Bertoni Editore di Corciano. Il volume, che contempla le due ultime sillogi poetiche pubblicate dall’autrice, ha ottenuto il Patrocinio Morale della Provincia della Terra del Fuoco, Antartide e isole del sud.

XI Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”: il bando di partecipazione (scadenza 31/12/2022)

Art. 1 – Organizzazione

Viene bandita l’undicesima edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, ideato, fondato e presieduto dal poeta e critico letterario Lorenzo Spurio e organizzato da Euterpe APS di Jesi.

Art. 2 – Patrocini Morali

Il Premio è patrocinato dalla Regione Marche, dall’Assemblea Legislativa della Regione Marche, dalla Provincia di Ancona, dai Comuni di Jesi, Ancona e Senigallia e dall’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.

Art. 3 – Partnerships

Il Premio gode del patrocinio morale e della partnership del Centro Studi “Sara Valesio” di Bologna, del Centro Culturale “Vittoriano Esposito” di Avezzano (AQ), del Movimento Internazionale “Donne e Poesia” di Bari, dell’Associazione “Le Ragunanze” di Roma, dell’Associazione Siciliana Arte e Scienza (ASAS) di Messina, dell’Associazione “L’oceano nell’anima” di Bari, dell’Associazione “Africa Solidarietà Onlus” di Arcore (MB), dell’Associazione “Il Faro” di Cologna Spiaggia (TE), della Consulta Giovanile di Bonorva (SS), del Club per l’Unesco di Cerignola (FG), di Wiki-Poesia e del quotidiano online «Il Graffio».

Art. 4 – Requisiti fondamentali

Si può partecipare sia con opere edite che inedite. Qualora l’opera sia edita è necessario indicare nella scheda di partecipazione il riferimento bibliografico completo dove è precedentemente apparsa (titolo opera, casa editrice, luogo e anno di pubblicazione). L’organizzazione è sollevata da qualsiasi problematica, disguido e controversia possa nascere nel caso in cui l’autore presenti la sua opera come inedita quando, in realtà, essa, alla data d’invio della partecipazione al premio, è edita.

Art. 5 – Minorenni

I minorenni partecipano a titolo gratuito. Per la loro iscrizione è necessario che la scheda dati venga firmata in calce da un familiare (indicando tra parentesi il grado di parentela) o da un curatore o chi ne fa le veci.

Art. 6 – Sezioni a concorso

Il Premio è articolato in tredici sezioni identificate dalle lettere dell’alfabeto. Il partecipante può prendere parte a una o più sezioni.

SEZIONE A – POESIA IN ITALIANO

Si partecipa con un massimo di tre poesie in lingua italiana a tema libero in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo, l’eventuale sottotitolo, dedica, spazi bianchi).

SEZIONE B – POESIA IN DIALETTO

Si partecipa con un massimo di tre poesie in dialetto a tema libero in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo, l’eventuale sottotitolo, dedica, spazi bianchi). Le opere dovranno avere ben indicato il riferimento al tipo di dialetto o di zona nel quale è parlato e si dovrà allegare obbligatoriamente la traduzione dell’opera in lingua italiana. Qualora la traduzione non sia stata eseguita dall’autore è necessario indicare il nome del traduttore.

SEZIONE C – POESIA IN LINGUA STRANIERA

Si partecipa con un massimo di tre poesie in lingua straniera a tema libero in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo, l’eventuale sottotitolo, dedica, spazi bianchi). Si considerano lingue straniere tutti quegli idiomi vivi caratteristici degli stati nazionali e federali nonché i patois e le lingue minoritarie che contraddistinguono un popolo. Non si accetteranno opere in lingue artificiali o in codici che non hanno un uso reale o non peculiari di una realtà geopolitica concreta riconosciuta dalla comunità internazionale. Le opere dovranno avere ben indicato il riferimento al tipo di lingua o alla zona nella quale è parlata e si dovrà allegare obbligatoriamente la traduzione dell’opera in lingua italiana. Qualora la traduzione non sia stata eseguita dall’autore è necessario indicare il nome del traduttore.

SEZIONE D – POESIA RELIGIOSA

Si partecipa con un massimo di tre poesie a tema religioso in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo, l’eventuale sottotitolo, dedica, spazi bianchi).

SEZIONE E – POESIA D’AMORE

Si partecipa con un massimo di tre poesie a tema amoroso – liberamente inteso – in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo, l’eventuale sottotitolo, dedica, spazi bianchi).

SEZIONE F – PROSA POETICA

Si partecipa con un testo in prosa (no versi) che non superi 1 cartella editoriale pari a 1.800 battute complessivi (spazi compresi) in cui l’elemento narrativo rappresenti un aspetto marginale e secondario a beneficio degli elementi più marcatamente riflessivi e descrittivi che possano far risaltare gli aspetti emozionali e sensoriali dando sfogo alla propria interiorità prediligendo composizioni costruite su un piano lirico di chiaro impatto. Non saranno conformi a tale sezione racconti canonicamente intesi fondati prevalentemente sulla costruzione del personaggio (fiction) o la narrazione di episodi.

SEZIONE G – LIBRO EDITO DI POESIA

Si partecipa con un solo libro di poesia pubblicato con una casa editrice o auto-prodotto dotato di codice identificativo ISBN. La partecipazione può essere inoltrata dall’Autore, dal curatore del volume e dall’editore. In caso di vittoria il premiato verrà comunque considerato l’Autore del volume. Si accettano anche libri di poesie in dialetto o in lingua straniera (con traduzione a fronte), di haiku e libri di poesia corredati da immagini (foto e quadri) e antologie (in questo caso si leggano le specifiche sotto). Il partecipante deve inviare tre copie cartacee del libro e il file originale in formato pdf.

Specifiche per la partecipazione con antologie e opere di AA.VV.

Si partecipa con un’antologia poetica (di qualsiasi tipo e composizione, tranne le antologie dei premi letterari) pubblicata con una casa editrice o auto-prodotta dotata di codice identificativo ISBN. La partecipazione può essere inoltrata dall’Autore principale, dal curatore, dall’editore o da uno degli autori inseriti. Il partecipante deve inviare tre copie cartacee del libro e il file digitale in formato pdf.

SEZIONE H – HAIKU

Si partecipa con un massimo di tre haiku (5-7-5 sillabe) in lingua italiana in forma anonima.

SEZIONE I – VIDEOPOESIA

Si partecipa con una videopoesia che dovrà essere inviata unicamente con una delle due possibilità:

1) caricandola su YouTube e fornendo nella mail di partecipazione il link del video. In questo caso l’utente non deve assolutamente apportare modifiche al video né cambi di URL per tutta la durata di svolgimento del premio, pena la squalifica;

2) allegando il video (soli formati .avi, .mp4, .wmv) mediante il sito di trasferimento gratuito WeTransfer.

Non dovranno essere mandati video nei quali siano impiegate canzoni, basi e melodie d’accompagnamento che siano brani tutelati/iscritti alla SIAE. Nella scheda di partecipazione l’Autore deve dichiarare di avere utilizzato per la produzione del video materiali (foto, video, musiche) propri o di dominio pubblico o, laddove siano opere di terzi, di aver ottenuto le necessarie liberatorie per l’utilizzo, sollevando Euterpe APS da qualsivoglia responsabilità.

SEZIONE L – SPERIMENTAZIONI POETICHE E NUOVI LINGUAGGI

In questa sezione rientrano quei testi che si riconoscono rispondenti alla fertile attività di sperimentazione contemporanea che si allineano ai parametri caratteristici di ciascun genere movimento, tendenza, avanguardia (riconducibile a Manifesti, note programmatiche, presentazioni del genere, etc.) con particolare attenzione a quelle di seguito indicate:

  • CORTO POESIA: Sottogenere poetico ideato dai poeti palermitani Antonio Barracato e Dorothea Matranga nel 2019 conformato da un apposito movimento che ne individua caratteristiche formali, contenuti e finalità comunicative[1].

I canoni distintivi della corto poesia sono:

  1. Presenza di un titolo;
  2. Struttura in tre versi;
  3. Contenuto socialmente utile, atto a produrre un cambiamento nel cuore dell’uomo, veicolato a una denuncia del malessere di quest’epoca;
  4. Il terzo verso non deve superare le dieci sillabe.

Si partecipa con un massimo di tre testi; è requisito necessario il rispetto delle caratteristiche peculiari del genere al quale appartengono, pena la squalifica.

  • DINANIMISMO: Il movimento poetico-artistico del dinanimismo è stato creato – come il relativo neologismo – nel 2009 dal poeta campano Zairo Ferrante volendo intendere in tale originale crasi una fusione di dinamismo e anima[2].

I canoni distintivi (prevalentemente contenutistici) del dinanimismo sono:

1.      Volontà di contrapposizione alla dilagante banalità e frivolezza;

2.      Riscoperta dell’autenticità e dell’essenza dell’uomo: poesia istintiva e innata;

3.     Ricezione degli aspetti dinamici relativi al mutamento, divenire e rinascita (la poesia è una forma di dinamismo anche dell’anima);

4.     Propensione all’interrogazione e all’approfondimento su questioni d’ordine pratico e d’interesse collettivo (poesia anche come impegno “sociale”);

5.   Linguaggio congruo col sentire e al passo coi tempi; versi puliti, in grado di fondere interiorità e modernità, anche mediante l’utilizzo di parole e immagini in linea con lo sviluppo socio-tecnologico. Progresso inteso non come attività deumanizzante ma come spinta propulsiva all’evoluzione etico-morale dell’intera collettività.

Si partecipa con un massimo di tre testi di lunghezza non superiore a 40 vv. ciascuno; è requisito necessario il rispetto delle caratteristiche peculiari del genere al quale appartengono, pena la squalifica.

  • DITTICO POETICO A DUE VOCI: Sottogenere del comune dittico poetico, ideato dal poeta e aforista palermitano Emanuele Marcuccio nel 2010 e da lui definito come “una composizione di due poesie di due diversi autori, scritte indipendentemente, anche in tempi diversi, e accomunate dal medesimo tema in una sorta di corrispondenza empatica”[3].

I canoni distintivi (prevalentemente contenutistici) del dittico poetico a due voci sono:

  1. Presenza di un titolo per ciascuna delle due poesie;
  2. Rispondenza di un tema comune alle due poesie;
  3. Ciascuno dei due autori della rispettiva poesia formanti il dittico deve attenersi al proprio modo di fare poesia, senza in alcun modo cercare di imitarsi;
  4. La seconda poesia del dittico deve essere in qualche modo un’ideale risposta alla prima attraverso una sorta di continuum per analogie, corrispondenze sonore o emozionali, di significanza, di empatia, di poetica affinità elettiva.

Si partecipa con un testo con un massimo di 40 versi per ciascuna delle due poesie formanti il dittico. Il partecipante che invia la propria opera deve essere autore di una delle due poesie del dittico e deve aver messo a conoscenza (e ottenuto l’autorizzazione) all’invio dell’altra opera che costituisce il dittico da parte dell’altro autore. Per tale sottosezione è requisito necessario l’invio della scheda dei dati personali da parte di entrambi gli autori delle poesie che costituiscono il dittico. È requisito necessario che rispettino le caratteristiche peculiari del genere al quale appartengono, pena la squalifica.

SEZIONE M – CRITICA LETTERARIA

Si partecipa con una recensione, un testo critico, un’analisi dell’opera, un approfondimento, un articolo, un saggio letterario su un’opera poetica classica o contemporanea della letteratura italiana o straniera (comprensiva su autori esordienti) in forma anonima. L’opera potrà focalizzarsi sull’analisi di una singola poesia o di più testi, di una silloge, di un libro o più, o dell’intera produzione poetica di un dato autore. Tale testo non dovrà superare le quattro cartelle editoriali pari a 7.200 battute complessive (spazi compresi), senza conteggiare il titolo, le eventuali note a piè di pagina e la bibliografia (consigliata).

SEZIONE N – PREFAZIONE DI LIBRO DI POESIA

Si partecipa con una prefazione o una postfazione a un libro edito di poesia. La prefazione può essere inviata sia dall’autore che dall’Autore del libro all’interno del quale è inserita; in caso di vittoria sarà considerato vincitore unicamente l’autore della prefazione e non del libro. Tale testo non dovrà superare le quattro cartelle editoriali pari a 7.200 battute complessive (spazi compresi), senza conteggiare il titolo e le eventuali note a piè di pagina.

SEZIONE O – LIBRO EDITO DI SAGGISTICA SULLA POESIA

Si partecipa con un solo libro di saggistica o critica letteraria (saggio, volume critico, approfondimento, monografia, tesi di laurea pubblicata) su qualsiasi aspetto relativo alla poesia, sia locale, nazionale che internazionale, pubblicato con una casa editrice o auto-prodotto dotato di codice identificativo ISBN. La partecipazione può essere inoltrata dall’autore, dal curatore del volume e dall’editore. In caso di vittoria il premiato verrà comunque considerato l’autore del volume. Il partecipante deve inviare tre copie cartacee del libro e il file originale in formato pdf.

Art. 7 – Norme di esclusione

  1. In merito agli autori:

È fatto divieto di partecipare, pena l’esclusione, ai:

  • Soci Fondatori, Soci Onorari e ai Consiglieri (in carica o passati) di Euterpe APS;
  • Presidenti di Giuria attivi o passati del presente premio;
  • Presidenti degli enti / associazioni partner;
  • Vincitori di Premi Speciali “Alla Carriera” e “Alla Cultura” in precedenti edizioni del premio.
  • In merito alle opere:
  • L’opera non deve aver ottenuto un 1° premio assoluto in un precedente concorso al momento dell’invio della propria partecipazione, pena l’esclusione[4];
  • I vincitori del 1° premio assoluto dell’edizione precedente di codesto Premio (X edizione) non potranno concorrere nella medesima sezione di riferimento, pena l’esclusione;

Saranno escluse dalla Segreteria le partecipazioni che non saranno considerate conformi al bando ovvero le opere che

  • Riportino nome, cognome, soprannome dell’autore o altri segni di riconoscimento o di possibile attribuzione dell’opera (con eccezione delle sezioni G, I, N, O);
  • Presentino elementi razzisti, xenofobi, denigratori, pornografici, blasfemi, di offesa alla morale e al senso civico, d’incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione di ciascun tipo o che fungano da proclami ideologici, partitici e politici;
  • Siano giunte prive della scheda dei dati personali e/o del contributo di partecipazione e/o dei testi con i quali s’intende partecipare, e/o con la scheda di partecipazione illeggibile e/o non completata in ogni campo, e/o con modalità non conformi a quanto richiesto dal bando, e/o oltre i termini di scadenza.

Articolo 8 – Contributo

Per prendere parte al Premio è richiesto un contributo di € 10,00 (DIECI//00) a sezione a copertura delle spese organizzative. È possibile partecipare a più sezioni corrispondendo il relativo contributo. I soci di Euterpe APS regolarmente iscritti all’anno di riferimento (2022) hanno diritto a uno sconto del contributo pari al 50% per sezione.

  • Bollettino postale:

CC n° 1032645697

Intestazione: Associazione Culturale Euterpe – Jesi

Causale: XI Premio di Poesia “L’arte in versi” – nome e cognome partecipante

  • Bonifico bancario:

IBAN: IT31H0760102600001032645697

BIC / SWIFT: BPPIITRRXXX (per pagamenti dall’Estero)

Intestazione: Associazione Culturale Euterpe – Jesi

Causale: XI Premio di Poesia “L’arte in versi” – nome e cognome partecipante

  • Paypal:

ass.culturale.euterpe@gmail.com

Intestazione: Associazione Culturale Euterpe – Jesi

Causale: XI Premio di Poesia “L’arte in versi” – nome e cognome partecipante

  • Contanti:

Nel caso si invii il materiale per posta tradizionale, la quota di partecipazione potrà essere inserita in contanti, ben occultata all’interno del plico.

Art. 9 – Scadenza e invio

La scadenza di invio dei materiali (opere, scheda di iscrizione compilata e ricevuta del contributo versato) è fissata al 31 dicembre 2022. I materiali dovranno pervenire in forma digitale (per le opere singole esclusivamente in formato doc / docx; per i libri editi in formato pdf) alla mail premiodipoesialarteinversi@gmail.com indicando come oggetto “XI Premio di Poesia “L’arte in versi”. In alternativa, l’invio può avvenire in formato cartaceo; in questo caso fa fede la data di spedizione. Il plico dovrà essere inoltrato a:

XI Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”

c/o Associazione Culturale Euterpe

Casella Postale 375

Ufficio Postale Jesi Centro

60035 – Jesi (AN)

NOTA BENE:

Qualora le spedizioni NON vengano effettuate con Poste Italiane ma con Corrieri o altri sistemi postali, dal momento che questi non consegnano presso l’Ufficio, si chiede di scrivere alla mail del Premio per manifestare questa volontà e verrà fornito un indirizzo alternativo dove effettuare la spedizione.

Art. 10 – Elaborati

Le opere a concorso non verranno riconsegnate. Per quanto concerne le sezioni G (Libro edito di poesia) e O (Libro edito di saggistica) le copie dei volumi partecipanti verranno donate ad alcune biblioteche del territorio nazionale. Una copia rimarrà nell’Archivio di Euterpe APS.

Art. 11 – Commissioni di Giuria

Le Commissioni di Giuria, differenziate per le varie sezioni, sono costituite da esponenti del mondo letterario e sono nominate all’uopo dal Consiglio Direttivo di Euterpe APS. Esse sono presiedute da Michela Zanarella e vedono la presenza di Stefano Baldinu, Fabia Binci, Lucia Cupertino, Valtero Curzi, Mario De Rosa, Graziella Enna, Zairo Ferrante, Rosa Elisa Giangoia, Fabio Grimaldi, Giuseppe Guidolin, Francesca Innocenzi, Antonio Maddamma, Simone Magli, Emanuele Marcuccio, Francesco Martillotto, Vincenzo Monfregola, Morena Oro, Rita Stanzione e Laura Vargiu.

Art. 12 – Premi

Per ciascuna sezione saranno assegnati i seguenti premi da podio:

1° Premio: targa, diploma, motivazione e tessera socio ordinario Euterpe APS anno 2023;

2° Premio: targa, diploma e motivazione;

3° Premio: targa, diploma e motivazione.

Ai primi vincitori assoluti delle sezioni A, B, C, D, E verrà offerto un contratto di pubblicazione gratuito per un volume di poesie da parte della casa editrice Ivvi Editore – Nuovi autori del Gruppo Solone s.r.l. i cui dettagli saranno contenuti nel contratto che verrà consegnato assieme al premio.

La Giuria attribuirà inoltre una serie di Premi speciali come di seguito indicato:

Il Premio Speciale del Presidente del Premio;

Il Premio Speciale del Presidente di Giuria;

Il Premio Speciale della Critica;

Il Premio Speciale “Trofeo Euterpe”;

Il Premio Speciale “Picus Poeticum” che verrà assegnato alla migliore poesia di autore marchigiano;

Il Premio Speciale ASAS (donato dall’Associazione Siciliana Arte e Scienza di Messina) che verrà assegnato alla migliore poesia in dialetto siciliano;

Il Premio Speciale “Peppe Sozu” (donato dalla Consulta Giovanile di Bonorva – SS) che verrà assegnato alla migliore poesia in una minoranza linguistica;

Il Premio Speciale “L’oceano nell’anima” (donato dall’Associazione L’Oceano nell’anima di Bari) che verrà assegnato alla migliore poesia “sui sentieri emozionali”;

Il Premio Speciale “Donne e Poesia” (donato dal Movimento Internazionale “Donne e Poesia” di Bari) che verrà assegnato alla migliore poesia a tema la donna;

Il Premio Speciale “Le Ragunanze” (donato dall’Associazione Le Ragunanze di Roma) che verrà assegnato alla migliore poesia a tema la natura;

Il Premio Speciale “Il Faro” (donato dall’Associazione Il Faro di Cologna Spiaggia – TE) che verrà assegnato alla migliore poesia a tema il mare;

Il Premio Speciale “Africa Solidarietà” (donato dall’Associazione Africa Solidarietà Onlus di Arcore – MB) che verrà assegnato alla migliore poesia a tema la solidarietà;

Il Premio Speciale “Cerignola città d’arte” (donato dal Club per l’Unesco di Cerignola – FG) che verrà assegnato alla migliore poesia a tema la bellezza dei nostri luoghi;

Il Premio Speciale “Miglior Giovane Poeta” che verrà assegnato alla migliore poesia di un partecipante minorenne;

Il Premio Speciale “Vittoriano Esposito” (donato dal Centro Culturale “Vittoriano Esposito” di Avezzano – AQ) che verrà assegnato alla migliore opera di critica letteraria.

Nel caso in cui non sarà pervenuta una quantità di testi numericamente congrua o qualitativamente significativa per una sezione, l’organizzazione, a sua unica discrezione, si riserva di non attribuire determinati premi.

Tutte le opere premiate verranno pubblicate nell’antologia del Premio, disponibile gratuitamente il giorno della premiazione.

Art. 13 – Premi speciali a personalità del mondo letterario

Fuori concorso verranno assegnati i Premi Speciali “Alla Memoria”, “Alla Cultura” e “Alla Carriera” a insigni poeti del nostro Paese. Non si accetteranno candidature in tal senso dal momento che tali decisioni verranno assunte con deliberazione del Consiglio Direttivo di Euterpe APS.

Art. 14 – Pubblicità e trasparenza

Per gli obblighi di pubblicità e trasparenza il verbale di Giuria verrà dato a conoscere nei primi mesi del 2023. A tutti i partecipanti verrà inviato a mezzo e-mail e verrà pubblicato sul sito ufficiale di Euterpe APS (www.associazioneeuterpe.com) e sulla relativa pagina Facebook, sui siti www.literary.it e www.concorsiletterari.it

Non si darà seguito a richieste in merito a posizionamenti e punteggi ottenuti, analisi estetico-valutative né a commenti critici sulle proprie opere presentate.

Art. 15 – Premiazione

La cerimonia di premiazione si terrà in provincia di Ancona entro giugno 2023. I vincitori sono tenuti a presenziare alla cerimonia per ritirare il premio. Qualora non possano intervenire hanno facoltà di inviare un delegato. In questo caso, la delega va annunciata a mezzo mail, all’attenzione del Presidente del Premio entro una settimana prima dalla cerimonia di premiazione all’indirizzo presidente.euterpe@gmail.com. Non sarà possibile delegare membri della Giuria e familiari diretti degli stessi. Un delegato non potrà avere più di due deleghe da altrettanti autori vincitori assenti. Non verranno considerate le deleghe annunciate in via informale a mezzo messaggistica privata di Social Networks né per via telefonica[5]. I premi non ritirati personalmente né per delega potranno essere spediti a domicilio (sul solo territorio nazionale) mediante Corriere TNT, previo pagamento delle relative spese di spedizione a carico dell’interessato. In nessuna maniera si spedirà in contrassegno.

Art. 16 – Diritto d’autore sul bando

La stesura del presente bando, nella forma e nei contenuti che lo compongono e che lo caratterizzano, è prodotto creativo dei soli organizzatori del concorso, deliberato nella forma presente dal Consiglio Direttivo di Euterpe APS. Sul testo, in quanto prodotto creativo di Euterpe APS, il diritto d’autore va difeso e tutelato. Eventuali forme documentate e palesi di plagio, in forma parziale o integrale dello stesso, su qualsiasi tipo di supporto, saranno oggetto di valutazione nelle sedi opportune.

Art. 17 – Privacy

Ai sensi del D.Lgs 196/2003 e del Regolamento Generale sulla protezione dei dati personali n°2016/679 (GDPR) il partecipante acconsente al trattamento, diffusione e utilizzazione dei dati personali da parte di Euterpe APS che li utilizzerà per i fini inerenti al concorso in oggetto e per tutte le iniziative culturali e letterarie organizzate dalla stessa.

Art. 18 – Ultime

Il presente bando di concorso consta di nr. 18 (DICIOTTO) articoli compreso il presente contenuti su nr. 11 (UNDICI) pagine compresa la presente.

La partecipazione al concorso implica l’accettazione tacita e incondizionata di tutti gli articoli che lo compongono.

Dott. Lorenzo SpurioPresidente del Premio/ Presidente Euterpe APS

Dott.ssa Michela ZanarellaPresidente di Giuria

Dott. Stefano ViganroliSegretario Euterpe APS

INFO:

Segreteria del Premio: premiodipoesialarteinversi@gmail.com

Sito: www.associazioneeuterpe.com – Mail: ass.culturale.euterpe@gmail.com

Tel. (+39) 327 5914963 (Anche Sms, WhatsApp e Telegram) Pagina Facebook del Premio


SCHEDA DI PARTECIPAZIONE

XI PREMIO NAZIONALE DI POESIA “L’ARTE IN VERSI” – Ediz. 2022/2023

La scheda si compone di nr. 2 pagine. È fondamentale che sia compilata in ogni spazio, pena l’esclusione.

Nome/Cognome _________________________________________________________________

Nato/a a ____________________________________________ il__________________________

Residente in via _________________________________________________________________

Città _____________________________ Cap ___________________Provincia______________

Tel. ______________________________________ E-mail _______________________________

Partecipo alla/e sezione/i:

□ A – Poesia in italiano 

□ B – Poesia in dialetto specificare dialetto: _________________________________________________)

□ C – Poesia in Lingua Straniera specificare lingua: _________________________________________)

□ D – Poesia religiosa

□ E – Poesia D’amore

□ F – Prosa poetica

□ G – Libro edito di poesia

□ H – Haiku

□ I – Videopoesia

□ L – Sperimentazioni poetiche e nuovi linguaggi

                        (    )  Corto Poesia [Teorizzazione A. Barracato / D. Matranga]

                        (    )  Dinanimismo [Teorizzazione Z. Ferrante]

                        (    )  Dittico poetico [Teorizzazione E. Marcuccio]

□ M – Critica Letteraria

□ N – Prefazione di Libro di Poesia

□ O – Libro edito di saggistica sulla Poesia

AVVERTENZE IMPORTANTI – Si deve indicare:

Per le sezioni A, B, C, D, E, F, H, L, M indicare il titolo delle opere, specificando vicino se sono EDITE o INEDITE e, nel caso di EDITE, dove sono precedentemente comparse.

Per le sezioni G, O specificare il titolo del libro, casa editrice e anno.

Per la sezione H essendo gli haiku privi di titolo, non dovrà essere indicato niente.

Per la sezione I specificare il titolo della videopoesia e di eventuali nomi di regista, musiche e voce recitante. Musiche, canzoni, brani usati non devono essere iscritti/tutelati dalla SIAE.

Per la sezione L barrare la relativa sottosezione o indicare, nello spazio bianco, a quale nuova tendenza, stile, avanguardia, genere ci si riferisce.

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

Data_____________________________________ Firma ___________________________________

L’autore è iscritto/ tutelato dalla SIAE?                                Sì                  No I testi presentati al concorso sono depositati alla SIAE?      Sì                  No Se Sì indicare quali testi ______________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________  

 

DICHIARAZIONE PER I PARTECIPANTI DI TUTTE LE SEZIONI

□  Dichiaro che le opere non presentano in nessuna forma elementi che possano rimandare a una lettura, interpretazione, collegamento e/o richiamo a impostazioni ideologiche di tipo razziste, xenofobe, denigratorie, pornografiche, blasfeme, di offesa alla morale e al senso civico, d’incitamento all’odio o alla differenza e all’emarginazione, nonché di tipo politico, partitico o di ogni altra impostazione e fazione che possa richiamare un clima di violenza, lotta, incomprensione, intolleranza e insubordinazione.

□ Dichiaro che i testi presentati sono frutto del mio unico ingegno e che sono l’unico responsabile sugli stessi sollevando EUTERPE APS da qualsivoglia problematica o disputa possa sorgere.

□ Autorizzo EUTERPE APS a pubblicare in cartaceo i miei testi all’interno dell’opera antologica del Premio, qualora risultassi premiato, senza nulla avere a pretendere né ora né in futuro.

□ Autorizzo Euterpe APS di Jesi (AN) al trattamento dei miei dati personali ai sensi della disciplina generale di tutela della privacy (D.Lgs n. 196/2003 e Regolamento Europeo 2016/679 – GDPR) allo scopo del concorso in oggetto e per future iniziative culturali.

Data_____________________________________ Firma ___________________________________

DICHIARAZIONE DA COMPILARE

SOLO PER I PARTECIPANTI ALLA SEZIONE I – VIDEOPOESIA

□   Dichiaro, sotto la mia unica responsabilità, di non aver fatto uso di brani, musiche, canzoni, melodie iscritte/tutelate dalla SIAE nella mia video-poesia.

□   Dichiaro, sotto la mia unica responsabilità, di aver fatto uso, nell’elaborazione della video-poesia di immagini/video/suoni di mia proprietà o di dominio pubblico o, laddove abbia usufruito di materiali di terzi, di aver provveduto a richiedere relativa liberatoria degli autori per l’autorizzazione a usarli nell’elaborazione del video, sollevando l’Organizzazione da qualsiasi disputa possa nascere in merito all’attribuzione di paternità dei componenti della video-poesia.

Data_______________________________ Firma ___________________________________


[1] Per maggiori informazioni e approfondimenti consultare i materiali di seguito linkati:

Movimento Culturale Corto-Poesia-Italiana “Ipseità Dell’Io”Corto-poesia-italiana: ipseità dell’io

[2] Per maggiori informazioni e approfondimenti consultare i materiali di seguito linkati:

Manifesti del dinanimismoPrima ufficializzazione critica del dinanimismo

[3] Per maggiori informazioni e approfondimenti consultare i materiali di seguito linkati:

Progetto DipthychaRisonanze empatiche, l’esperienza del dittico poetico di E. Marcuccio

[4] Se la singola opera fa parte di una silloge, mini raccolta o raccolta che è risultata premiata con un premio da podio potrà essere inviata ma non dovrà avere il medesimo titolo della silloge, mini raccolta o raccolta premiata, pena l’esclusione.

[5] I vincitori dei Premi Speciali fuori concorso (“Alla Cultura”, “Alla Carriera” e gli eredi dei premi “Alla Memoria”), accettando il conferimento, si impegnano ad essere presenti fisicamente il giorno della premiazione. In caso di immotivata assenza, intempestiva comunicazione di assenza e d’impossibilità di invio di un delegato (che in questo caso non potrà essere scelto tra i premiati presenti alla cerimonia ma dovrà essere un familiare o amico stretto munito di opportuna delega), l’organizzazione potrà decidere, dietro deliberazione del Consiglio Direttivo, di far decadere il premio.

“Ventilabro” di Francesco De Napoli, recensione di Marcello Maria Pesarini

Recensione di MARCELLO MARIA PESARINI

Ventilabro, di trentanove pagine, poemetto in quattro canti, sottotitolato (in qualità di dedica) Scotellariana, è stato edito da Edizioni Graphisoft di Roma nel 2019, ed appartiene alla collana “All’insegna dell’occhiale”, ideata da Emerico Giachery e Andrea Rivier. La prefazione è dello stesso Giachery.

A chi si rivolge Francesco De Napoli nel suo poema, settimo come poesia oltre a tre poemetti? Alla terra, alla sua terra, agli abitanti ignavi e combattivi, con appelli ora chiari a Rocco Scotellaro, a personaggi ora noti ora no, ma con veemenza non per questo ridotta. Alla terra madre di tutti, mentre al maschile parla di terriccio pater.  A noi lettori, sempre e comunque, coraggiosi ascoltatori capaci al tempo di grandi slanci ma anche di “misfatti infranti, anche miei” includendo se stesso naturalmente nella schiera.

Uso il termine ascoltatori perché Francesco De Napoli, legato alla realtà della terra, sua per origine o per scelta, intraprende la sua nuova narrazione sulla Lucania con un poemetto articolato in quattro canti, ora ritmati, ora rilassati, capaci di tenere sempre viva l’attenzione di noi lettori chiedendoci rispetto e impegno. La lettura ci saprà ripagare.

Il linguaggio è pervaso di sangue, humus terrigno ma anche profonda ironia, il risuonare onomatopeico del cicaleccio, “il badananai d’ogni cronachetta e tanti altri bestiari”. Efficace il termine badananai (ovvero “chiasso”, “rumore”) usato per deridere la fatua attenzione che viene costruita attorno alla borsa valori ed alla piazza affari: “che tremino, si rifaranno inglobando illimitati extra-mercati”.

Le lunghe ballate riverberano la Lucania di ieri confrontata con quella dell’oggi, rimandano ad un mio conterraneo, Luigi Di Ruscio, in uno dei suoi affannosi esposti-denunce contro i furbacchioni che ammorbano l’Italia, e da essa vengono dati alla luce. Entrambi provengono e tornano al Quasimodo del Lamento del Sud. Ne L’allucinazione, (Cattedrale/Narrativa, 2007) Luigi Di Ruscio dice: “Cerchiamo di capire in quale paesaggio siamo capitati. Iniziamo con i vocabolari, ne ho collezionati una diecina”.

Il linguaggio perciò è base del lavoro, pur nell’evoluzione dei termini e del ritmo cantilenante/sobbalzante fitto di personaggi come nella “Desolation Row” di Bob Dylan. Non si perdona né perdona “in troppi sanano scellerate empietà – non pagliuzze, piedritti – con la sdegnosa e indifferente supponenza ricondotta all’indigenza umana, alla cristiana sofferenza”. Non sembra incolpare i suoi conterranei del degrado “della vite gemellata con l’ulivo, nel ciliegiolo ellenico” che scade nei “vinelli riconvertiti prodotti della costa” del “cartolaio che spaccia “gratta e vinci” e si giustifica col dire che siano vermi di terra”. Ne prende atto, qui una sua novità, pur nell’amore per la terra. Dialoga ancora con Rocco, predecessore ancorché maestro nella “rabbia…che si muterà in vita nuova”.

Non si pensi all’indulgenza verso il rimpianto: “I lavabi svuotando dalla mota, dai bruniti lastroni l’eco delle campane a festa giunge ai grabiglioni” oppure “Rocco e Leonardo per sempre assieme, prodromi cantori di squassate arti: calzolai e sarti. Ceppi da ricucire con cura,come abiti e calzature”.

Forte la presa di posizione sulle culture che sono infinite, eppure una e sola. Ardisco da questa ed altre affermazioni a riconoscere l’intellettuale organico e lo spirito militante, colui che non si sottrae al conflitto anzi ne privilegia l’importanza. Ne afferma l’utilità nella lode dell’opera del ventilabro “che dalla pula affranca e i legacci scioglie del maligno”.

Gioca, come già detto, col grottesco quasi non curandosene “venerdì santificato senza lutti né pretese di resurrezioni” si distacca “Da te verrò da solo e poche cose vorrò vedere, il paesaggio è già dentro di me e i tuoi occhi non li potrò guardare” ancora rimeggia, “Ogni evento è solo vento, nessun sasso segna il passo, da se stesso e dagli altri è diverso”. Un pluri-personaggio l’interprete di Ventilabro. Una lezione e una scoperta per chi scrive, con gratitudine a chi glielo ha presentato.

MARCELLO MARIA PESARINI


L’autore della recensione ha autorizzato alla pubblicazione sul blog senza chiedere nulla all’atto dell’autorizzazione né in futuro al curatore del blog.

La riproduzione del testo, in formato integrale o di stralci, su qualsiasi tipo di supporto, senza l’autorizzazione da parte dell’autore è vietata.

“Il sangue della Montagna” di Massimo Maugeri. Recensione di Gabriella Maggio

Recensione di Gabriella Maggio

L’uomo e la Montagna, un itinerario di coesistenza e di sopravvivenza tra ammirato stupore e sgomento, audacia, ὕβϱις a volte, e fatalismo inerte. Troppo e troppo poco è l’uomo di fronte a lei ora accogliente e amorosa, ora indifferente e crudele, segno invalicabile del limite che irride il sogno d’onnipotenza dell’uomo tecnologico.Questo il tema fondante de Il sangue della Montagna, edito da La nave di Teseo, modulato attraverso la puntuale anatomia psicologica dei personaggi principali Marco e Paola a cui Massimo Maugeri dà voce narrando in terza persona la storia dell’uomo, in prima quella della donna, con un interessante movimento stilistico esterno/ interno che richiama ancora lei, la montagna, che sta sulla superficie eppure è collegata con l’interno della crosta terrestre. Le vite di Marco e Paola s’incontrano per mezzo di don Vito Terrazza un carismatico poeta, portentoso intagliatore di tartarughe in pietra lavica. I due personaggi sono tormentati da eventi dolorosi non ancora rielaborati che minano il senso della loro vita e compromettono le relazioni con gli altri. Marco è ossessionato da un incidente che l’ha coinvolto insieme all’amico d’infanzia Alberto sulle pendici della Montagna per un’improvvisa eruzione. Paola dalla morte improvvisa del marito e dallo scontro incessante e senza soluzione con la figlia Silvia. Entrambi hanno progetti economici impossibili da realizzare, Paola ha la Pastarealeria in cui sperimenta la sua teoria economica “Economia umana” e Marco l’azienda MCLavArt che lavora la pietra lavica fondata con lo scopo di ricavare dalla lava denaro sufficiente per   compensare le perdite economiche inflitte dalle eruzioni vulcaniche. Entrambi sono destinati a scontrarsi col mondo spietato dell’economia e non riescono a trasformare le utopie in speranze e le speranze in mete il più possibile raggiungibili, non sanno convivere con il dolore ed i sensi di colpa, in una parola non riescono ad accettarsi come sono. Il mondo che sta sulla superficie è ingannevole e perturbante, ma è possibile affrontarlo, suggerisce Massimo Maugeri nelle vicende  dei suoi personaggi,  attraverso uno scavo interiore che  giunga a ritrovare il  ritmo naturale  della montagna, percependone  l’energia e  liberandola, come fanno  don Vito e Padma,  che  scolpiscono  con sapiente  amore le tartarughe, simbolo dell’adeguarsi per sopravvivere. L’arte di scolpire tartarughe corrisponde simbolicamente all’atto dello scrivere, inteso come ascolto di sé stessi e del mondo circostante. Marco comincia a scrivere su consiglio del suo psicoanalista e continua a farlo, pur avendo interrotto le sedute, nel tentativo di governare il magma interiore. Paola, docente di letteratura italiana all’università, a cui affianca la passione per l’economia, invece raccoglie frasi di scrittori e filosofi sulla scrittura e sulla letteratura. Nello svolgimento della trama Paola riordinerà il diario di Marco Riflessioni estemporanee di un pragmatico sognatore. La scrittura per Paola acquisterà il senso della sopravvivenza come per Silvia: Ho imparato a credere nella scrittura. Nel suo potere taumaturgico. Ci credo davvero. Molto più di un tempo. Non brucio più le mie carte. Le mie istantanee mentali. Adesso le deposito. Per farle germogliare. Sulla pagina. Massimo Maugeri attraverso Paola e Silvia ci dice che cosa per lui rappresenta la scrittura, ci dà notizia della sua biblioteca, degli autori che hanno forgiato il suo modo di guardare il mondo, testimonia la sua consapevolezza di appartenere a una tradizione letteraria codificata e riconosciuta. Il romanzo si svolge in un arco temporale ampio, dall’antefatto del 23 aprile 1983 al 2018, nei luoghi  prossimi alla Montagna che manifesta con costanza la sua vitalità con  boati ed eruzioni di lava. Sulle sue rocce si riflettono i sogni, i ricordi dei personaggi e i fantasmi che li accompagnano: I fantasmi esistono…Si nascondono sotto il peso delle delusioni tra i dubbi di un futuro nebuloso, dentro gli spasmi scatenati dalle nostre ansie, nelle emozioni suscitate  da oggetti custoditi come reliquie. Vivono nelle storie inventate e in quelle reali. In quelle scritte e in quelle lette…In quei luoghirivivono antiche storie soffuse da un’aura magica e sapienziale che convive con lo scientismo contemporaneo. L’uno complementare dell’altro. Padma con la sua spiritualità e Silvia col suo “algido distacco…che tende all’indifferenza”. Come è consuetudine nei romanzi di Massimo Maugeri la musica fa da controcanto alla storia e ne esprime il senso lirico sotteso, in particolare  La vie en rose e Somebody to love. Il sangue della Montagna si legge con interesse, scorre piacevolmente sostenuto dallo stile piano e dalla suspense ben calibrata che rimanda ritmicamente  da un capitolo all’altro. Il disagio esistenziale dei personaggi ci parla di noi, delle nostre ansie e paure, ma ci dà anche una possibile soluzione, rifiutare il fatalismo, Tutto dà e tutto toglie, tutto toglie e tutto dà, e  accettare i propri buchi neri.

GABRIELLA MAGGIO


L’autrice della recensione ha autorizzato alla pubblicazione sul blog senza chiedere nulla all’atto dell’autorizzazione né in futuro al curatore del blog.

La riproduzione del testo, in formato integrale o di stralci, su qualsiasi tipo di supporto, senza l’autorizzazione da parte dell’autore è vietata.