Il tempo non ha pagine bianche
ma maschere e memorie
ricordi da sdoganare
aggettivi che cantano di lune e carillon
sillabe che bruciano in ragnatele polverose
echi di solfeggio d’infanzia.
Che ne sarà del mio tempo
quando le ombre incrosteranno l’attesa
e non avrò abbondanza di giorni
ma solo crepuscoli dolorosi
da disperdere nella pioggia di parole?
Disegno avara di colore
imbavagliata fino a corrompere il silenzio
i sogni arabescati della giovinezza
nella fiamma dei miei versi
e nel pudore di lacrime vigliacche
finché la notte non si dischiude
su racconti al passato remoto.
Il tempo rincorre gli spazi vuoti
la voracità dell’inchiostro
e mi inchioda
sulle porte del Paradiso.
Questo testo viene pubblicato nella sezione “Rivista Nuova Euterpe” del sito “Blog Letteratura e Cultura” perché selezionato dalla Redazione della Rivista “Nuova Euterpe”, n°02/2024. L’autrice ha autorizzato alla pubblicazione senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro.
