N.E. 01/2023 – “Liberi”, poesia di Rita Stanzione

Quante ereavanti

al misero nostro essere spiccioli

i libri – echi di ruderi

nodi di voci

di ogni mondo possibile.

Vi entriamo abitiamo l’inchiostro

di un infinito presente

– è un bel confabulare

capace di scomporci

ricomporci

incrociate risplendenze

déjà-vu

in inscenate trascendenze

sull’asse teso

dalla parola principiante tra vero e

tinte sommerse che s’infiammano.

Disvelamenti a luce

da averne cura
creare archivi di bellezza

ché anche la polvere ch’è nata

dalla carta si intreccia al cielo.

Traccia l’eternità.

E quando li bandivano

proibivano, bruciavano

i libri – i liberi –

era solo paura

di ritrovarsi a specchio

brutti e schiacciati.

*

Questo testo viene pubblicato su questo dominio (www.blogletteratura.com) all’interno della sezione dedicata relativa alla rivista “Nuova Euterpe” a seguito della selezione della Redazione, con l’autorizzazione dell’Autore/Autrice, proprietario/a e senza nulla avere a pretendere da quest’ultimo/a all’atto della pubblicazione né in futuro. E’ vietato riprodurre il presente testo in formato integrale o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’Autore. La citazione è consentita e, quale riferimento bibliografico, oltre a riportare nome e cognome dell’Autore/Autrice, titolo integrale del brano, si dovrà far seguire il riferimento «Nuova Euterpe» n°01/2023, unitamente al link dove l’opera si trova.

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