Non è scrivendo poesie che salverò me da me
– quella parte che non vorrei morisse con me –
mi è chiaro
che il bello di questo pensiero futuribile
casca sotto le grinfie di un presente
che macina le nostre imperfezioni senza nessun riguardo
con l’occhio sbilanciato verso la dissoluzione.
La realtà è un solco di apparenze
che prima brillano poi svaniscono
nelle rifrazioni del ricordo, dell’ascolto,
dei sensi in generale,
tutte cose in marcia verso orizzonti che sfumeranno
in impressioni e vaghezze
come il dolore, i baci, l’amore, le carezze.
Questo testo viene pubblicato nella sezione “Rivista Nuova Euterpe” del sito “Blog Letteratura e Cultura” perché selezionato dalla Redazione della Rivista “Nuova Euterpe”, n°02/2024. L’autore ha autorizzato alla pubblicazione senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro.
