N.E. 02/2024 – “Sono andata al mio funerale”, poesia di Sandra Manca

Sono andata al mio funerale

sul cieco viale dei cipressi,

sono stata il silenzioso vento

nella cruna di una marcia che non sento.

Nessuno poteva prendermi per mano:

ero il tempo che non si può fermare

ero la luce che non si può guardare.

Non c’era cassa col mio corpo dentro

né vessillo inalberato;

soltanto un nome, pronunciato

sulla fossa prima di essere scordato.

Al mio funerale, nuda, sono andata

senza arringa, ne breviario

e un’attitidu[1] insolente ho intonato.

Del rumore della morte neanche l’eco

riusciva a imprigionarne la paura…

lei, muta, sulle pupille di una figlia desolata,

il mio sorriso presagiva nella mietitura.


[1] In sardo: lamento funebre, pianto rituale consistente in lunghi lamenti cantati dalle attitadoras (le prefiche).


Questo testo viene pubblicato nella sezione “Rivista Nuova Euterpe” del sito “Blog Letteratura e Cultura” perché selezionato dalla Redazione della Rivista “Nuova Euterpe”, n°02/2024. L’autrice ha autorizzato alla pubblicazione senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro.

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