solstizio d’inverno 2023
il sole si è fermato
inospitale ancora la casa dell’umano
immersa nella notte
di un feroce dicembre
trapassano nell’oltre innocenti a migliaia
spirito dove sei?
dal nido tra i rami sul balcone
la tortora tur tur ripete
sillabe ostinate tamburo incomprensibile
sei qui spirito?
e in quattro intervalli ritmici
la gatta partorisce quattro piccoli
ciechi s’aggrappano ciascuno al suo filo di latte
sei qui spirito?
insiste l’inverno nei suoi rami nudi
essenziale come il vecchio
che dentro noi si sta facendo strada
il corpo freddo incurvato sul fuoco-cuore
ma deboli i segnali né soprassalti da salvare
se ci sei spirito devi svelare
la vita si fa furore di nebbia
si fa simile alla sua assenza la vita
eppure come sempre
quando sarà svanita
lascerà su ogni sedia vuota
già il brivido di una nuova primavera
se ci sei spirito devi svelare
*
per legge naturale lussureggiano gli ibridi
noi che ansiosi guardiamo l’ora veloce
noi che sempre sprechiamo il giusto tempo
al tempo lasceremo
scorie indistruttibili
qualche bestiola vagante e
infinito disperato silenzio
le parolepensiero dissolte
nel marasma virtuale
terramadre prostrata piagata
incredula per ogni anagrafe interrotta
in angosciosa attesa di rigenerazione
mostra feritedomande all’universo
chissà una risposta dall’alto
già sta muovendo massicce migrazioni
noi tutti ritornati nomadi affamati
smarriti a chiederci
da chi saremo accolti o allontanati
certezza dolce è questa nostra ibridazione
lussureggiando
diverremo più sani più saggi più belli
riusciremo forse a salvare da noi stessi
i nostri innocenti semi
Questo testo viene pubblicato nella sezione “Rivista Nuova Euterpe” del sito “Blog Letteratura e Cultura” perché selezionato dalla Redazione della Rivista “Nuova Euterpe”, n°02/2024. L’autore ha autorizzato alla pubblicazione senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro.
