“L’entrata”, poesia di Gian Piero Stefanoni, con traduzione in urbinate a cura di Maria Lenti

“L’entrata”

Di GIAN PIERO STEFANONI

Certo il passo dei bambini

come le donne alla luce

che calerà su di loro.

Solo gli uomini

sembrano abbassarsi

al confine dell’abside.

Un andare che forse

non comprende al buio

di un non nominato dolore.

Il mistero è più grande.

*

*

“L’entrata”

Traduzione in dialetto urbinate

A cura di MARIA LENTI

Sicur el pass di bordej

com le donn sotta la luc

che scenderà sopra d’lór.

Soltant j òmin

sembra ch’s’abassen

do’ fnisc l’abside.

Un andare che forse

lu en capisc tel scur

d’un dolor non nominat.

El mister è più[1] grand.


Gli autori hanno acconsentito alla pubblicazione dei propri testi su questo spazio senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in seguito al gestore di questo spazio virtuale.


NOTE

[1] “più” nella pronuncia si avvicina a pió.

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