Dalla sutura
della notte
rilucevano
spore.
Ceneri
disperse
dall’angelo
fuggito.
Un latte
d’ombra
sgorgava
dai solchi
delle mani.
Lo bevvi
a fior di labbra
prosternato
sulla faglia
di sabbia.
Ci fu
una luce
germinale:
e mi sembrò
mattino.
Questo testo viene pubblicato nella sezione “Rivista Nuova Euterpe” del sito “Blog Letteratura e Cultura” perché selezionato dalla Redazione della Rivista “Nuova Euterpe”, n°02/2024. L’autore ha autorizzato alla pubblicazione senza nulla avere a pretendere all’atto della pubblicazione né in futuro.
