Una lettera speciale di Alessandra Montali
Illustrazioni di Manuela Testaferri – Ilari Edizioni, 2016
Prefazione di Lorenzo Spurio
La particolarità dei racconti per l’infanzia risiede nella possibilità che il meraviglioso si realizzi. Si tratta di una potenzialità che spesso è in grado di allettare anche le menti dei meno giovani, permettendo loro di fare un bel salto dalla terra alla quale, per abitudine e noia, sono fortemente ancorati. Nella storia proposta da Alessandra Montali il meraviglioso prende forma attraverso un Babbo Natale che –a differenza delle canoniche e variegate richieste di bambini- si vede recapitare un messaggio anomalo. L’anomalia della comunicazione che il nonnino più buono di tutto il mondo riceve non risiede tanto nella richiesta –pure rivelatrice dell’esigenza di un approfondimento del significato religioso della Natività- ma nell’identità del richiedente. S’innesta, così, una sorta di colloquio intertestuale tra una tradizione assai nota e di derivazione pagana, quella appunto della figura di Babbo Natale, con una tradizione dogmatica, biblica, confessionale che ci parla di Cristo e della sua nascita.
Come ogni domanda o lettera che Babbo Natale riceve, anche questo messaggio avrà una risposta. Concretamente il vegliardo nonnino –avvalendosi della tecnologia 2.0- riuscirà a dar compimento al desiderio espresso in maniera sì appassionata e convinta da un desolato mittente, deluso dall’attualità rombante priva di virtù. Non un regalo costoso. Neppure un animale da compagnia. L’invito prontamente recepito si tramuta in un messaggio dai toni rivelatori e salvifici, dall’impronta corale che, nella profondità del suo nucleo, parla di amore e di fede. Ambiti che permeano la natura umana e consentono all’essere vivente di definirsi uomo, per mezzo di una inclinazione che fanno dell’autocoscienza e del rispetto immutato verso gli altri, i suoi principi cardine.
16-10-2016