Un continuo principio
di MONICA FANTACI
La musica attraversa il tempo
e lo ferma nell’amore
in un’eterna simbiosi
di palpiti di scale
e ritmi cardiaci
mossi dalle arterie
di un vino buono
bevuto vicino
agli stessi rampicanti di uva
che lo hanno generato.
Palermo, 23 agosto 2012
Monica Fantaci
Commento a cura di Lorenzo Spurio
La palermitana Monica Fantaci, com’è nella sua poetica asciutta e tipicamente descrittiva, ci consegna con “Un continuo principio” dei versi che sono da leggere tutti d’un fiato per non perdere il senso di vigore –e insieme di freschezza- che li caratterizzano.
La musica e la poesia sono ambiti della cultura umana, espressioni artistiche e manifestazioni del genio umano che la poetessa spesso utilizza contemporaneamente nelle sue liriche perché in fondo la poesia non è altro che una musica leggera che ci accompagna e che lambisce i nostri sentimenti, come pure la musica è una lirica pregna di drammatismo, emozioni e tant’altro.
Questa lirica – della quale si potrebbe sottolineare la componente “elettrica”, quasi futurista in quei “palpiti di scale/ e ritmi cardiaci/ mossi dalle arterie” – è senz’atro espressione di un dinamismo sempre presente, di una meccanicità che si rinnova in maniera continuativa, senza per questo denotare semplicità, banalità o ridondanza.
Il senso della Vita sta proprio nelle piccole cose che troppo spesso gli occhi umani –sempre mossi dalle grandi filosofie/morali utilitaristiche dell’oggi- non vedono. I tralci di uva, fini, rigogliosi, arricciati e protesi ad aggrapparsi ad un qualcosa per poter meglio sostenersi e dar vita all’irrobustimento della pianta, ne sono un chiaro esempio.
E’ SEVERAMENTE VIETATO RIPRODURRE E/O PUBBLICARE IL TESTO DELLA POESIA E IL COMMENTO SENZA IL PERMESSO DEI RISPETTIVI AUTORI. IL TESTO DELLA POESIA VIENE QUI PUBBLICATO PER GENTILE CONCESSIONE DELL’AUTRICE.


Lascia un commento