“Cinquanta sfumature di grigio” di E.L. James, recensione di Lorenzo Spurio

Cinquanta sfumature di grigio
di E.L. James
Mondadori, Milano, 2012
ISBN: 9788804623236
Pagine: 548
Costo: 12€
 
Recensione di Lorenzo Spurio

   

La sessualità di molti esseri umani di sesso maschile contiene un elemento di aggressività –un desiderio di dominare, che la biologia sembra mettere in relazione con la necessità di superare la resistenza dell’oggetto sessuale con mezzi differenti dalla seduzione. Così il sadismo non sarebbe altro che una componente aggressiva dell’istinto sessuale divenuta indipendente ed esasperata, e che, spostandosi, ha usurpato la posizione di guida.

(Sigmund Freud, Tre Saggi sulla sessualità, 1905)

50-sfumature-di-grigio-recensioneNon sono un appassionato del genere erotico, ma ho deciso di leggere Cinquanta sfumature di grigio perché se ne è parlato tanto negli ultimi tempi e, nel bene o nel male, è diventato uno dei più grandi best seller. Purtroppo, bisognerebbe aggiungere, almeno per una serie di motivi che cercherò di tratteggiare in questa recensione.

La storia contenuta nel romanzo, prima parte di una trilogia scritta dall’autrice nel corso di un anno è mezzo, è semplice al punto di apparire ripetitiva, poco originale e ridondante. La ventiquattrenne Anastasia Steele è una studentessa di letteratura inglese che sta preparando una tesina su Tess dei d’Urbervilles, romanzo di Thomas Hardy con il quale l’autrice E.L. James credo abbia voluto costruire un rimando: la protagonista, Tess, viene stuprata dall’uomo del quale poi sarà costretta a sposare, un certo Alec, un’unione forzata che animerà nella mente di Tess l’omicidio e che la condurrà essa stessa all’esecuzione. Chi conosce la narrativa di Thomas Hardy sa che lo scrittore vittoriano ha sempre dato una grande peso alla concezione fatalistica della vita secondo la quale le cose succedono non perché conseguenza di altre o perché qualcuno le ha decise, ma semplicemente perché debbono accadere e dunque essere accettate così come si presentano, ineluttabilmente. E’ ciò che avviene alla giovane Tess che, ferita nell’onore e in condizioni disagiate dopo la morte del padre è costretta ad accettare di vivere con l’uomo che la violentò convertendosi in sua moglie, ma chi ben conosce il romanzo sa che questa situazione è impossibile da essere trasportata e genererà la tragedia. Eros e Thanatos che si incontrano.

Ritornando alle Cinquanta sfumature di grigio, l’altro personaggio centrale della narrazione è Christian Grey chiamato semplicemente Mr. Grey, un uomo spavaldo, egoista, che gestisce una grande azienda. I due personaggi non potrebbero essere più diversi: studiosa e in cerca di lavoro lei, ignorante e imprenditore lui, di modeste condizioni economiche lei, ricchissimo lui, sensibile e vergine lei e opportunista e perverso lui. L’occasione d’incontro dei due personaggi è il momento dell’intervista che Kate, l’amica di Anastasia, avrebbe dovuto fare a Mr. Grey ma che, a causa di un’influenza non può fare e per questo viene sostituita da Anastasia. L’intervista va bene, ma subito tra i due si crea un’attrazione particolare che porterà poi Mr. Grey a re-incontrare Anastasia, corteggiarla e riempirla di regali. C’è inizialmente una vera infatuazione di Anastasia nei suoi confronti: è allettata dai regali e dalle attenzioni di lui e affascinata dalla sua bellezza tanto che si lascia andare dagli eventi, convinta che quella è una occasione proprio da non lasciarsi perdere.

Ma le cose non tardano a mostrarsi essere diverse quando Mr. Grey, pur attratto ed interessato a lei, si mostra schivo e freddo, sprezzante e autoritario: Anastasia crede di poter “far l’amore con lui”, ma lui subito l’avverte che “non fa l’amore, ma fotte”. A partire da questo punto in Anastasia nasce una sorta di risentimento o dubbio che la logora: da una parte è attratta da quell’uomo e vorrebbe buttarsi a capofitto in quella storia, dall’altro lui è a tratti enigmatico, ha comportamenti bipolari, attuando a volte in maniera dolce altre in maniera sgarbata: “E’ un uomo così imprevedibile, sensuale, intelligente e spiritoso. Ma i suoi sbalzi d’umore… e la sua voglia di farmi del male. Dice che terrà conto delle mie riserve, ma mi fa paura lo stesso. Chiudo gli occhi. Cosa posso dire? Dentro di me, vorrei solo di più, più gesti affettuosi, più giocosità, più… amore” (cap. 20).

111Alla fine Anastasia deciderà di accettare il suo brutto comportamento e tutto ciò che questo comporta accettando un po’ per amore un po’ per abnegazione le sue condizioni sebbene non arrivi mai a sottoscrivere il contratto che Mr. Grey ha preparato per lei. Il contratto è una scrittura preoccupante nella quale Mr. Grey ha previsto una serie di diritti-doveri delle parti che garantiranno il loro rapporto sessuale, un rapporto di tipo sadomasochistico tra Dominatore e Sottomessa. Lì, inoltre, sono previste le modalità, le tempistiche e l’elencazione delle pratiche che verranno portate avanti all’interno di questo perverso gioco. La Stanza Rossa o Stanza delle Torture sarà la stanza della casa di Mr. Grey appositamente dotata di bende, funi, divaricatori ed altri strumenti per queste pratiche devianti. Anastasia è affascinata e impaurita allo stesso tempo, galvanizzata e tormentata, eccitata e dibattuta, ma alla fine deciderà di accettare tutto questo un po’ alla volta, convertendosi in una serva silenziosa e pronta a tutto.

La narrazione, come si diceva, è abbastanza ripetitiva nelle scene che vengono fornite e, benché la varietà delle perversioni e degli atteggiamenti sessuali sia abbastanza eterogenea, nella lettura si ravvisa una certa piattezza nel tono. Il linguaggio, pure, è semplice e colloquiale –nel corso del romanzo i due protagonisti parlano spesso attraverso il linguaggio della posta elettronica- ma di certo consono per una storia di questo tipo: arcaismi o elementi retorici avrebbero di gran lunga appesantito la lettura che già di per sé è pesante. La scrittrice avrebbe benissimo potuto tagliare alcune parti –e quindi un’abbondante numero di pagine, se non di capitoli- senza mutare granché il senso del libro. Perché in fondo in un libro un senso c’è sempre, vero? E allora quale dovrebbe essere il significato di questo atlante delle perversioni sessuali? Non mi è chiaro.

In questo clima di profonda soggezione e tormento che provoca nella protagonista sensazioni completamente contrastanti c’è spazio per un momento di riflessione: l’utilizzo della violenza fisica in un rapporto bondage dà o sembra dare la convinzione alla protagonista che con quel mondo ha chiuso e che quindi ne verrà fuori a testa alta. Ma dato che il lettore sa che la storia non è che una trilogia siamo giustamente portati a pensare che la protagonista ricada in questo tunnel di sesso e violenza, apparentemente senza sbocco. C’è però uno spiraglio di luce in questa narrazione perversa: Anastasia, pur assoggettata completamente, è consapevole che l’ossessione per il sesso e per le pratiche BDSM di Christian sia segno di malattia, di un disturbo psichiatrico da fronteggiare ed è lei stessa che pensa di poter essere la sua ancora di salvezza: “Quest’uomo all’inizio mi sembrava un eroe romantico, un ardito cavaliere bianco dall’armatura scintillante, o un cavaliere nero, come dice lui. Invece non è un eroe; è un uomo con gravi, profonde lacune emotive, e mi sta trascinando nel buio. Non potrei, invece, essere io a guidare lui verso la luce?” (cap. 20).

Freud nei famosi “Tre saggi sulla sessualità” aveva avuto modo di parlare di come nascono le perversioni a partire dalla giovane età dal soggetto e da cosa sono animate o motivate. Parlando del sadomasochismo, oltre a definirne il peculiare atteggiamento di dominazione e sottomissione aveva osservato che spesso il sadomasochista ha come genesi del suo comportamento deviato un trauma pregresso e la stragrande maggioranza delle branche psicologiche che da essa dipartono sono di questo avviso: “Stoller ritiene che l’essenza della perversione sia la “conversione di un trauma infantile in un trionfo adulto”. I pazienti sono spinti dalle loro fantasie di vendicare umilianti traumi infantili causati dai loro genitori. Il loro metodo di vendetta è quello di disumanizzare ed umiliare il loro partner durante la fantasia o l’atto perverso”.[1]

L’idea che si potrebbe azzardare è che l’accecante perversione di Mr. Grey, il suo cieco sadismo e la sua voglia indomabile di dominare sugli altri (al lavoro, come nella vita privata) non solo sia frutto di un atteggiamento narcisistico, ma ha chiaramente una genesi nel periodo infantile che, come l’autrice narra, è di certo stata difficile e traumatica: ha subito maltrattamenti dalla madre che era violenta e si ubriacava ed è stato poi dato in adozione ad un’altra famiglia, episodi che fanno dire a Christian “ho avuto una dura introduzione alla vita”.

Pure non è da sottovalutare il fatto che da ragazzo abbia avuto rapporti sessuali con una donna più grande di lui, una certa Mrs. Robinson, esperienza che probabilmente l’ha traumatizzato similmente a quanto avviene ai personaggi nei romanzi di John Irving. Si tratterebbe qui di capire se questo rapporto gerontofiliaco[2] (di differente età tra i partner) sia avvenuto consensualmente, ossia con il tacito e innocente consenso dell’allora ragazzo o se, invece, abbia presupposto una certa violenza e coercizione da parte della donna tanto da diventare un atteggiamento pedofilico come Anastasia nel romanzo pensa che sia stato.

A questo punto mi viene in mente una domanda che in un certo modo ha animato la mia intera lettura del romanzo. Ma ne avevamo realmente bisogno? C’è qualcuno che ha letto il libro che possa rispondere affermativamente per qualche ragione? Trovo pressocchè banale e semplice rispolverare De Sade con il mero scopo di “far parlare di sé”. Perché se questo romanzo è uno di quelli di cui “basta che se ne parli”, allora lo scopo è di sicuro stato raggiunto. Ma perché se ne parla? Semplicemente perché il proibito affascina, l’erotico esalta e fa risvegliare sogni latenti nell’immaginario dell’uomo. C’è da augurarsi, allora, che questo non avvenga, per la salvaguardia dell’umanità tutta e soprattutto dell’archetipo femminile ampiamente degradato con questa narrazione.

Lorenzo Spurio

Jesi, 28-01-2013

BIBLIOGRAFIA

Berra, Ludovico, Le perversioni sessuali, Edizioni Libreria Cortina, Torino, 1999

De Sade, Donathien Alphonse, Le 120 giornate di Sodoma, qualsiasi edizione

Freud, Sigmund, Tre saggi sulla sessualità (1905), qualsiasi edizione

James, E.L., Cinquanta sfumature di grigio , Mondadori, Milano, 2012.


[1] Ludovico Berra, Le perversioni sessuali, Edizioni Libreria Cortina, Torino, 1999, p. 20.

[2] In realtà il termine è usato in maniera inappropriata perché la gerontofilia prevede che una persona giovane ricerchi il rapporto sessuale con un anziano e sarebbe proprio la presenza di caratteristiche senili del corpo quale malattie, affaticamento o scarsa mobilità gli elementi ricercati ed eroticamente eccitanti.

E’ SEVERAMENTE VIETATO DIFFONDERE E/O PUBBLICARE LA PRESENTE RECENSIONE IN FORMATO DI STRALCI O INTEGRALMENTE SENZA IL PERMESSO DA PARTE DELL’AUTORE.

10 risposte a "“Cinquanta sfumature di grigio” di E.L. James, recensione di Lorenzo Spurio"

Add yours

  1. Avevo parlato di questo libro un po’ di tempo fa su uno dei miei blog … Cndivido il tuo pensiero Lorenzo!
    DUNQUE … UN POCO DI SANA CRITICA PER IL LIBRO CHE STA FACENDO “EPOCA” E CHE IO NON HO ANCORA LETTO, IN QUANTO SEMPRE ESAURITO NELLE LIBRERIE. Come al solito … c’è chi ne parla bene e c’è invece chi ne parla male … è indubbiamente, un prodotto di marketing studiato a tavolino. E poi l’importante è … parlarne, non credete? Non esiste il bello o il brutto assoluto, ognuno ha i propri gusti, anche nella lettura.

    Banale il libro, furbissima E.L. James (Marianna, lavora in una casa editrice)
    http://raffaelladonna.blogspot.it/2012/10/50-sfumature-di-grigio-che-ne-pensate.html

    "Mi piace"

  2. Durante una breve sosta in autostrada sul nastro Venezia-Milano mi sono imbattuta in “quel libro”. Ho letto qui e là e subito si è dichiarato come tu lo hai recensito, caro Lorenzo. Molto bene, hai toccato tutti punti: il contenuto e la forma.
    Del primo, se la storia narrata aveva l’intento di invogliare alla conoscenza del pensiero freudiano non lo fa con il climax adatto a spingere alla ricerca dei testi di Freud ( il lettore comune si accontenta del libro e la curiosità è assecondata); della seconda ( ma qui si tratta di una traduzione, che comunque considero buona vista l’edizione) confermo il piattume lessicale e il periodare insulso.
    Dunque, avvalendomi di quanto diceva De Sanctis riguardo al giudicare un’opera letteraria (forma e contenuto nella loro sinergica espressione determianano il valore del libro) devo inscrivere il libro tra i libri non buoni, ovvero scadenti.
    Inoltre, prima di lui, in una espressione laconica e assertiva, Schopenhauer, afferma all’incirca questo ” Siate sospettosi di un libro che accoglie un gran numero di consensi. Attendete un anno e poi saprete se è un libro valido” (cito a memoria, non ho sottomano il testo).
    Dunque, per me, libro bocciato.

    E ancora, per te: Notevole la tua recensione, Lorenzo.

    Adriana Gloria Marigo

    "Mi piace"

  3. Buonasera a tutti…..
    Io ho letto la famosa “trilogia dello scandalo”……e non credo che alla fine sia poi così tutta da buttare!…Mi spiego…sicuramente il primo libro é il peggiore dei tre, che per altro, definirlo erotico é una parola grossa. Più che in questo senso io lo definirei di “fantascenza”, in quanto va bene tutto, l’esser giovani, belli, aitanti e con gli ormoni impazziti…ma in tante descrizioni di amplessi consumati io ci vedrei più un alieno…..Ma a parte questo, al contrario, mi ha colpita il fatto che da un uomo vuoto, senza cuore e anima(come tale si descrive mr grey stesso) sia potuto venire alla luce un uomo che mette al centro dell’ universo quella donna che, fino a poco prima di Ana, per lui rappresentava esclusivamente un oggetto……La sofferenza di lei per un amore così sbagliato in un uomo così altrettanto “mentalmente sbagliato”, ma al tempo stesso, la convinzione di poter esser la sua ancora di salvezza, rende questa storia decisamente appassionante…!…l’ho vissuto come una sorta di “l’amore và oltre”, oltre anche al peggior buio di un’anima persa che non trova pace nemmeno con tutti gli agi e le ricchezze disponibili. É una versione decisamente molto moderna ma di un concetto antico come il mondo!!!…
    Buonasera a tutti!!:))

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Un sito WordPress.com.

Su ↑