LINGUE
Poesia di GINA PIERO STEFANONI
Lasciarsi scavare, lavare il volto
che ritorna dallo specchio:
l’uomo immutabile e scritto,
l’angoscia che rode dalle carni.
E’ questa la pazienza raccolta
nei sacchi, il bosco,
la scienza riportata a terra
nel viaggio da cui proveniamo.
Così tienti tu il finto chiarore,
io me ne vado con le mie bestie
e le mie lingue, con quante mani da loro strette,
con quante mani da loro dissepolte.
Che vogliono restare nude.

PARLADE
Traduzione di MAURIZIO NORIS
Lassâs i-scaà, laà zó ol vis
che l’turna ‘ndré dal i-spècc:
l’òm sèmper chèl e scrìcc,
l’angòssa che la rösia da i carni.
L’è chèsta la passiènsa catada sö
‘n di sach, ol bósch,
la scènsa portada turna a tèra
‘n del viàss de ‘ndo ca ’nvé.
Issé tègnet per tò cönt alura ol ciarùr chel’fà a parì,
mé a ’ndó co i mé’nimài
e i mé parlade, con quace mà
da lur istrenzide, con quace mà
da lur dessotrade.
Che i öl restà nüde.
Versione nel dialetto della media valle seriana di Maurizio Noris
GIAN PIERO STEFANONI è nato a Roma nel 1967, laureato in Lettere moderne, ha esorditonel 1999conla raccolta In suo corpo vivo (Arlem edizioni, Roma- prefazione di Mariella Bettarini) vincendo nello stesso anno, per la sezione poesia in lingua italiana, il premio internazionale di Thionville (Francia) e nel 2001, per l’opera prima, il “Vincenzo Maria Rippo” del Comune di Spoleto. Son seguite in cartaceo e in ebook una decina di titoli, l’ultimo dei quali è Lunamajella (Cofine Edizioni, Roma , 2019). Presente in volumi antologici, suoi testi sono apparsi su diversi periodici specializzati e sono stati tradotti e pubblicati in greco, maltese, turco e spagnolo ( Argentina, Venezuela, Cile e Spagna) oltre che in Francia e in Italia nel dialetto di aree romagnole, abruzzesi e sarde. Già collaboratore con “Pietraserena” e “Viaggiando in autostrada” è stato redattore della rivista di letteratura multiculturale “Caffè” e, per la poesia, della rivista teatrale “Tempi moderni”. Dal 2013 sempre per la poesia è recensore di poesia per LaRecherche.it e dal 2014 giurato del Premio “Il giardino di Babuk- Proust en Italie”. Tra i riconoscimenti ama ricordare i più lontani, i premi “Via di Ripetta” e “Dario Bellezza” entrambi nel 1997 per l’inedito e l’ultimo, sempre per l’inedito, nella sezione poesia religiosa di “Arte in versi” nel 2021.
L’autore della poesia ha autorizzato alla sua pubblicazione senza nulla chiedere in cambio all’atto della pubblicazione né in futuro.