“Dipthycha” è un libro molto particolare. Il titolo scritto a caratteri greci e l’immagine di copertina che riporta uno scorcio dell’antica Delfi possono lasciar pensare che si tratti di una raccolta di dittici greci o di studi e ricerche sulla letteratura greca classica. In realtà, basta poco per accorgersi che il libro va ben oltre, trovando un insolito quanto ben saldo anello di congiunzione tra il lontano passato, quello dell’antica Grecia, e il presente più attuale, quello delle comunicazioni attraverso un monitor ( o meglio “foglio di vetro”).
Attorno ad Emanuele Marcuccio, autore di innumerevoli poesie pubblicate sia in raccolte personali che in antologie di autori vari, si riuniscono altri illustri poeti, provenienti da ogni parte d’Italia, per un confronto poetico e umano che esula le distanze, sfruttando la tecnologia che ci permette di accorciarle al punto da ritrovarsi tutti insieme sulla stessa pagina, seppur a centinaia o migliaia di chilometri di distanza.
La raccolta comprende ventuno poesie di Emanuele Marcuccio, ma la novità e la particolarità, cui si accennava all’inizio, si manifesta nell’idea di creare ventuno dittici poetici attraverso i quali Marcuccio si confronta con ciascuno degli altri poeti in un tema comune e vario di volta in volta.
Le poesie costituenti ciascun dittico nascono autonomamente, in tempi e in luoghi diversi, da autori diversi e inizialmente forse anche estranei, senza la minima idea del loro destino che nel futuro le avrebbe viste accostate in uno stesso libro, in virtù della medesima tematica affrontata e dell’idea di Marcuccio di realizzare una così originale raccolta poetica. Una raccolta poetica che, non solo presenta autori diversi, quindi stili diversi, concezioni diverse, origini e storie diverse ma li pone ciascuno di fronte all’autore, instaurando un dialogo circolare, un dialogo che supera le distanze, come solo la Poesia da sempre è riuscita a fare.
La Poesia, a detta di molti, è arte per pochi eletti. La Poesia non è accessibile a tutti, come può esserlo la prosa o il teatro. Eppure, il fine ultimo della Poesia è quello di essere popolare pur rimanendo aulica, di raggiungere un pubblico il più vasto possibile, pur restando produzione elitaria. Solo la Poesia può sollevare la sensibilità umana dalla cruda materialità alla più alta spiritualità, come dimostra la colta e raffinata civiltà greca, culla della moderna cultura, sia orientale che occidentale.
Ancora oggi, la Poesia è immutata. Cambiano le condizioni umane, cambia la società ma essa è sempre la stessa e spetta all’uomo il compito di assegnarle il giusto ruolo e il meritato spazio nella costruzione della società umana. Ecco, dunque, l’anello di congiunzione tra il passato e il presente, tra la Poesia classica greca e la Poesia contemporanea dei poeti raccolti in questa silloge: l’umanità che si abbandona alla Poesia.
Oggi, come nel passato, il mondo esterno c’ispira, ci chiama alla Poesia. I greci, che scrivevano su delicati fogli di papiro, non riconoscerebbero il nostro gesto mentre battiamo le dita su una tavoletta quadrettata collegata ad un “foglio di vetro impazzito”, ma è molto credibile che possano riconoscere il linguaggio universale dei versi riuniti in questa raccolta, ne coglierebbero il senso profondo e non avrebbero dubbi nel riconoscere in queste parole la loro stessa Poesia.
“Diptycha” racchiude un messaggio molto profondo, rivolto simultaneamente sia agli antichi Greci che a tutti i lettori e poeti contemporanei, ed è il sottotitolo che il curatore ha scelto: “Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira…”. È un messaggio rivolto ai Greci per dire “ Cambiano le condizioni, ma non la Poesia” ed è un messaggio per i contemporanei e per i posteri “Nulla potrà mai fermare la Poesia”.
Ad avvalorare l’idea dell’universalità e dell’utilità della poesia ai fini di un solidale sviluppo dell’umanità, si ricorda che il ricavato delle vendite di questa raccolta sarà interamente devoluto in beneficenza: un motivo in più per dire che la Poesia è di tutti ed è per tutti.
Santina Russo
(Poetessa, docente di Lettere)
Barrafranca (EN), 6 gennaio 2014
[1] D’accordo con tutti gli autori, l’intero ricavato delle vendite del Volume (€ 3,81 su ogni copia) sarà devoluto a AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
Si procederà però per via privata alla devoluzione dell’intero ricavato delle vendite, non essendo stato possibile inserire la notizia della devoluzione all’interno del libro. AISM riceve tantissime richieste simili, ringraziando hanno quindi risposto che non hanno il tempo materiale per esaminarle tutte.
Nell’antologia figurano le poesie dei seguenti autori: Emanuele Marcuccio, Silvia Calzolari, Donatella Calzari, Giorgia Catalano, Maria Rita Massetti, Raffaella Amoruso, Monica Fantaci, Rosa Cassese, Rosalba Di Vona, Lorenzo Spurio, Giovanna Nives Sinigaglia, Michela Tarquini e Francesco Arena.
L’ha ribloggato su Emanuele-Marcuccio's Blog.
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