Segnalazione a cura di Lorenzo Spurio
Grida
Gradito è a te
che sempre vai
nell’universo
di quell’altro
spirito del male.
Lo sai, il maligno
che non tradisci
ti tradirà quando
al cospetto di verità
lo subirai.
*
Demiurgica salsedine
Sovrasta
il respiro incessante del mare
che, dell’onda,
dilegua l’oro degli scogli
traboccanti; distesi
al sole dell’inverno.
Tu, sul molo, passeggi
l’ora lenta
alla vertigine alta:
schiumosa frange
al luccichio che lampa il cuore,
stanco, al miraggio
festoso e straniante.
D’azzurro, riafferri slanci,
pupille in gioia.
È breccia il setter,
che là, a riva,
scava tra la sabbia
al vento dell’attesa.
E tu, vai,
a quel vento perdoni;
sollievi impronte gentili
sulla battigia,
volte al passo solitario
di un destino audace.
È uno strappo, e svapora
l’orizzonte smeraldino
nell’attimo di vermiglia
compassione.
Svaniscono frammenti riarsi
dell’altrui sete di vendetta.
Giustizia richiama gloria:
specchia, di conchiglia in conchiglia,
lo sguardo;
in luce tesse merletti di silenzi
e dipinge occhi di madreperla.
È gloria di isole
sparse tra le stelle
in un cielo di salsedine.
*
Vita d’amore
Portami con te
nel giardino di cera
esuberante
che scalza la vita
dall’incanto slavato.
Portami al sorriso di gioia;
dei fiori, il soave profumo;
alla carezza che vela
lo sguardo magico,
anima d’incanto.
Portami tra le tue braccia
candide
migliaia e più stelle,
le più belle;
all’onda salsedine;
al passo leggero;
al volo d’azzurro più in alto,
nell’incanto del canto.
Nel sole tramonta
la sera vermiglia;
la notte serena
lieve pace alletta;
profuma d’aurora estasiata
l’aria che spira
il tuo verticale, sottile silenzio,
parola d’amore.
Rita Fulvia Fazio è nata a Imperia, ove risiede. Ha svolto l’impiego lavorativo nel settore pubblico e privato. Ha sempre coltivato il suo spiccato interesse per l’arte e la cultura. Nata anacoreta nell’azzurro della meditazione contemplativa, depone la traccia dell’esistenza nel seme poetico poiché, dice “è in me, con me, semplice, eterno”. Condivide, infatti, pienamente, quanto scrive Platone nel Simposio a proposito del legame tra arte e conoscenza: “Individua un qualcosa che è sempre, che né cresce, né decresce […] ma in se stesso, con se stesso, semplice, eterno.” Ispirata dai riflessi caleidoscopici delle sorprese, offerte dal gioco della vita; e dal desiderio di trascendere l’animo umano per ricongiungersi nello spirituale azzurro, il suo omaggio va alla libertà. E perciò ricorda qui le celebri parole dell’Ulisse Dantesco: “Considerate la vostra semenza: / fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguir virtute e conoscenza.” (Inferno, XXVI, 118). È stata inserita, con il racconto “Desiderio”, nell’antologia Raccontare IMPERIA (2017); con tre poesie nell’antologia poetica Riflessi di Ponente (2018). Ha pubblicato la raccolta poetica Metamorfosi e sublimazioni (2019) e, per la narrativa, Echi di luce (2019). Ha conseguito vari premi di poesia tra cui il Premio speciale “Ossi di seppia”, il Premio speciale “La nuova poesia”, sezione poesia religiosa (2019), il Premio speciale silloge “Formigine e il suo castello 2020”. È collaboratrice del Blog Alla volta di Lèucade. È stata recensita con varie letture, saggi da Nazario Pardini, Rossella Cerniglia; Sandro Angelucci, Elio Caterina, Mario Santoro, Anna Castrucci, Francesca Luzzio, Ester Monachino, Enzo Concardi e Mattia Leombruno.
La riproduzione del presente testo e dei brani poetici riportati (dietro consenso dell’autore), sia in forma di stralcio che integrale, non è consentita in qualsiasi forma senza il consenso scritto da parte dei relativi autori.
Belle, veramente, intense le tue poesie, cara Fulvia. La parola e i brividi emotivi si completano in un melologo di mare. Nazario Pardini
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Ringrazio di cuore il professor Nazario Pardini per il commento puntuale, incisivo al mio trittico poetico. Un sentito ringraziamento all’ospitalità e segnalazione del dottor Lorenzo Spurio che ha desiderato farmi partecipe del suo importante, pregiato blog.
Cordialmente Rita Fulvia Fazio
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